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Iran, due cittadini francesi condannati a oltre 30 anni di carcere. Teheran: "Sono spie"
La condanna annunciata riporta alla mente il caso di Cecilia Sala che invece è stata liberata meno di un anno fa dopo 21 giorni di detenzione arbitraria nel carcere per dissidenti e oppositori del regime di Evin a Teheran

Cronaca di una condanna annunciata. I cittadini francesi Cecile Kohler e Jacques Paris "sono stati condannati arbitrariamente" dal Tribunale Rivoluzionario di Teheran.
Ad annunciare la notizia, il portavoce del ministero degli Esteri francese, Pascal Confavreux, durante un punto stampa. La sentenza è pesante: Kohler e Paris sono stati condannati a oltre 30 anni di carcere ciascuno, accusati di spionaggio a favore dei servizi segreti francese e israeliano. I due sono detenuti dal maggio 2022.
"Le accuse, qualunque esse siano, sono completamente infondate", ha sottolineato Confavreux, chiedendo "il loro rilascio immediato".
Il caso ci riporta a meno di un anno fa, quando la stessa sorte poteva toccare alla giornalista italiana Cecilia Sala che in riferimento alla sorte di Cecile Kohler, ha scritto un post sui social. “Il suo governo e il suo paese, la Francia, non sono riusciti a liberarla in tempo. Ieri è stata condannata a 31 anni per spionaggio. La stessa accusa che muovevano a me negli interrogatori, la stessa accusa falsa”, ha scritto Sala.
Prima di lei ci fu quello di Alessia Piperno la blogger arrestata nel 2022 al confine col kurdistan iraniano durante l'autunno caldo delle proteste per Mahsa Amini, la studentessa morta a Teheran per un velo messo male mentre era in custodia della polizia morale iraniana. Anche lei fu liberata grazie a un incessante lavoro diplomatico da parte della Farnesina e del governo italiano.
L'agenzia di stampa giudiziaria Mizan ha riportato la sentenza di martedì, ma senza condividere i nomi dei due cittadini francesi.
La notizia della sentenza che può essere impugnata presso la Corte Suprema iraniana entro 20 giorni, giunge mentre Teheran fa pressione sulle autorità francesi affinché rilascino un cittadino iraniano. Il verdetto del Tribunale Rivoluzionario iraniano letto in un'udienza che si è tenuta come sempre, a porte chiuse. Agli imputati non è stato quindi consentito rispondere alle accuse mosse contro di loro.
Il tribunale ha accusato i due di lavorare per l'intelligence francese e di collaborare con Israele. In genere, i condannati scontano solo la pena più lunga tra le accuse a cui sono stati condannati.
Sempre secondo Mizan, Kohler e Paris furono arrestati dopo aver parlato con alcuni insegnanti iraniani durante una protesta antigovernativa.
Tuttavia secondo Parigi i due erano in vacanza in Iran. Kohler è una rappresentante del sindacato degli insegnanti e Paris è il suo compagno. La diplomazia francese non è riuscita a convincere le autorità iraniane di liberare i due connazionali. Non sono servite le manifestazioni per le strade neanche durante il periodo più buio cioè quando la guerra dei 12 giorni di giugno scorso tra Teheran e Israele, ha visto la famigerata prigione di Evin finire sotto le bombe israeliane.
A settembre, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi aveva dichiarato che il suo paese era vicino a raggiungere un accordo di scambio di prigionieri con la Francia. Una prassi “diplomatica” consolidata per gli Ayatollah sin dai tempi della crisi degli ostaggi americani degli anni 80.
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Fonte: www.rainews.it