Il leader di Hezbollah Nasrallah: «Minacce Usa inutili, siamo pronti a colpire»

«La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l’occupante sionista», ha detto Seyyed Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, in apertura del suo discorso trasmesso in tv in occasione della Festa dei martiri caduti sulla via di Gerusalemme, in riferimento ai circa 60 combattenti di Hezbollah uccisi dall’8 ottobre a oggi negli scontri con l’esercito israeliano nel sud del Libano.

Gli Stati Uniti sono «pienamente responsabili della guerra a Gaza»

Migliaia di persone, da Tehran all’Iraq a Beirut, sono scene in piazza per assistere al discorso che ha rotto il silenzio di Hezbollah sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. Nasrallah ha definito «sacra e grande» l’operazione terroristica lanciata da Hamas contro lo Stato ebraico lo scorso 7 ottobre, affermando che l’Iran «appoggia e sostiene i movimenti di resistenza in Libano e Palestina» ma che quella del 7 ottobre è stata un’operazione «completamente palestinese». Il leader del gruppo paramilitare libanese ha poi attaccato duramente gli Stati Uniti, accusandoli di essere «completamente responsabili della guerra a Gaza» e dei «grandi crimini di questo secolo e dell’ultimo». Inoltre, la necessità del sostegno americano ha «messo in luce la debolezza e il fallimento di Israele», che sta annunciando obiettivi che «non può raggiungere».

Hamas «deve vincere»

Questa è una «battaglia tra l’umanità e le barbarie rappresentate da Stati Uniti, Israele e Inghilterra», ha continuato Nasrallah, una battaglia decisiva in cui Hamas «deve vincere». Innanzitutto, spiega il leader, perché sarebbe «la vittoria del popolo palestinese, dei prigionieri in Palestina, in Cisgiordania e a Gerusalemme», nonché una vittoria per gli «interessi nazionali di Egitto, Giordania, Siria e Libano». Per questo, Hezbollah ha invitato i paesi arabi a «tagliare i ponti con Israele» e «fermare le esportazioni di petrolio e cibo verso Israele».

L’apertura del fronte in Libano «dipende da cosa succederà a Gaza»

Hassan Nasrallah ha concluso il suo discorso parlando dell’eventuale intensificazione delle operazioni di Hezbollah contro Israele nel contesto della guerra in corso. «Un terzo dell’esercito israeliano si sta dirigendo verso il fronte del Libano. Se intraprendesse una guerra preventiva contro il Libano, Israele commetterebbe il più grande errore della sua storia». Il leader ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno avvertito Hezbollah che li bombarderanno «direttamente» se apriranno il fronte in Libano. Avvertimento al quale Nasrallah ha risposto che «tutte le opzioni sono aperte» perché «dipende da cosa succederà a Gaza». Se gli Stati Uniti «mirano a impedire l’espansione della guerra nella regione», allora la strada è quella «di fermare l’aggressione contro Gaza», ha ribadito il leader.

Il leader di Hezbollah Nasrallah: «Minacce Usa inutili, siamo pronti a colpire»
Persone riunite in un bar a Beirut per seguire il discorso del leader di Hezbollah (Getty Images).

Immediate le risposte di Blinken e Netanyahu

Immediata la replica del Segretario di Stato americano Anthony Blinken: «Finché gli Stati Uniti resisteranno, Israele non rimarrà solo». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto: «Ai nostri nemici del Nord», intendendo Hezbollah, «non metteteci alla prova, la pagherete cara».

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