Omicidio Luciana Ronchi, Morcaldi confessa: "Volevo solo spaventarla con violenza"
Per l'omicidio della donna, di 62 anni, è in carcere l'ex compagno Luigi Morcaldi. L'uomo è stato interrogato: "Sono un assassino", ha detto. Il pm: "Uccisa con 14 coltellate, accanimento sul viso"
Luciana Ronchi è stata colpita con 14 coltellate e con "particolare accanimento al volto". Lo ha detto il procuratore di Milano Marcello Viola in un punto stampa sul caso della donna di 62 anni uccisa ieri a Milano dall'ex compagno Luigi Morcaldi. L'uomo è in carcere con l'accusa di omicidio aggravato.
Viola ha aggiunto che dalle immagini delle telecamere si vede l'uomo che "si muove con estrema determinazione e rapidità". Il procuratore ha poi voluto esprimere "cordoglio e dolore per questo ennesimo fatto di sangue, per questo ennesimo femminicidio che macchia di nuovo le strade della città".
La confessione: “Volevo spaventarla”
Ha confessato l'omicidio sostenendo che avrebbe solo voluto "spaventarla in modo violento". Lo ha dichiarato interrogato dai pm di Milano, Luigi Morcaldi, parlando della relazione interrotta 3 anni fa con Luciana Ronchi.
"Sono stato io - ha detto l'ex proprietario di un bar, poi badante fino al 31 marzo 2025 di un'anziana signora che lo ospitava in casa - Pensavo due coltellate, non 14. Non ho capito più niente, volevo dargli quella paura scossosa (testuale, ndr), 14 coltellate, sono un assassino dottore, non so che dirle. Io queste cose le sentivo in tv".
Morcaldi ha negato la premeditazione ("ma stiamo scherzando? Non sapevo neanche da dove veniva oggi la Luciana. Dal 2022 io e lei non ci siamo mai parlati) parlando di un delitto "d'impeto" ("l'ho vista, mi è venuta una rabbia, un odio, mi è salito tutto il male che mi hanno fatto"). Nel verbale, a tratti confuso, ha fatto riferimento a soldi spariti e la sua condizione di senzatetto ospite del dormitorio 'Casa Jannacci': "Sono spariti 14.000 euro di oggetti di quella casa".
Luigi Morcaldi si trova nelle cosiddette celle a rischio di San Vittore, monitorato h24 a scopo precauzionale. Dalla visita psichiatrica cui è stato sottoposto non sembrerebbero emergere particolari criticità.
Il 64enne, che ha pianto durante l'interrogatorio (tenutosi la sera di mercoledì 22 ottobre), ha detto che non si sa spiegare perché l'ha fatto, ma ha anche ricostruito il suo "fallimento di vita, di relazione, che poi è diventato anche economico".
Un fallimento che ha addebitato all'ex compagna (i due non sono mai stati sposati, a differenza di quanto emerso ieri) e al figlio. E da cui sono scaturite le sue "rivendicazioni" economiche. Tanto che prima di ucciderla le ha gridato: "Questa è casa mia, te ne devi andare".
“La prendevo a schiaffi ma cose normali”. Liti per le presunte relazioni della donna
"Le davo qualche sventolone, cioè schiaffi, mai una cosa che ha superato il limite, mai sputato addosso, almeno che mi ricordi, spintoni sì, non ricordo se è mai caduta per terra, mai una cosa che esce del sangue, solo scaramucce, cose normali". Ha dichiarato durante l'interrogatorio. L'uomo ha poi fatto riferimento a "liti" e "mani addosso" per presunte relazioni parallele della donna, iniziate nel 2012.
L'aggressione e la morte in ospedale
Luciana Ronchi è morta all'ospedale Niguarda. Non è servito il lungo intervento a cui è stata sottoposta dopo essere stata rianimata da un arresto cardiaco. L'accusa per l'ex marito Luigi Morcaldi, è passata quindi da tentato omicidio a omicidio.
L'uomo, 62 anni, è stato rintracciato al Parco Nord dopo essersi dato alla fuga. Avrebbe colpito l'ex compagna con più coltellate sotto la sua abitazione in via Grassini a Bruzzano, nella periferia nord di Milano, provocandole lesioni da taglio volto, all'arto inferiore e superiore.
La donna che aveva una profonda ferita alla giugulare ed altre a torace e addome, era stata operata dall'équipe del trauma center, ma le sue condizioni sono da subito apparse gravissime. La donna era stata trovata per strada.
La fuga di Luigi Morcaldi e l'errore che che lo ha fatto rintracciare
Luigi Morcaldi ha commesso un errore durante la fuga durata una mattina e un pomeriggio: ha riacceso per pochi istanti il telefono che aveva spento. Così gli agenti della Polizia locale, che erano già sulle sue tracce, sono riusciti ad individuarlo e bloccarlo.
In via Grassini, la via dell'omicidio, in un cestino hanno anche trovato e sequestrato il coltello.
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Morcaldi ha atteso Luciana Ronchi sotto casa, negli ultimi tempi capitava spesso che si trovasse sotto la sua palazzina, tanto che qualche vicino l'aveva anche preso a male parole per quella sua insistenza nel chiedere che cosa facesse l'ex compagna.
La donna, prima impiegata nelle pulizie, poi dipendente di una mensa, dopo la separazione dal marito, suo coetaneo, aveva trovato un altro compagno con cui, dicono i vicini, viveva una vita tranquilla.
Morcaldi, da cui aveva avuto un figlio ed era separata da tre anni, l'ha raggiunta in sella al suo scooter Beverly e, senza nemmeno togliere il casco, l'ha colpita con un coltello alla giugulare e poi all'addome e al torace.
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Le prime testimonianze
"Io ho sentito un urlo, mi sono affacciata e c'era una ragazza qui affacciata che mi ha detto 'quanto l'hanno picchiata! C'è tanto sangue, le hanno fatto male'". Così ai cronisti Antonietta, una vicina di casa di Luciana Ronchi. "Una donna affacciata mi ha detto che l'ha massacrata di botte, lei non ha visto che aveva un coltello in mano, mi ha detto solo che l'ha massacrata di botte. L'uomo è fuggito in motorino, ma non ha visto il viso, aveva un casco, era tutto coperto", ha aggiunto.
"Lei aveva conosciuto quest'uomo - ha aggiunto - un bell'uomo, tranquillo, la vedevo felice. Mi ha detto il mio amico Giovanni che stamattina l'ha vista, era bella, truccata, serena".
Poi il racconto sull'ex marito: “L'ex marito si vedeva che non era normale. Poi è da un mese che praticamente io lo vedevo sempre lì appostato, che guardava di qua. E mi sono chiesta, ma la sta stalkerizzando? Era da un mese che lo vedevo che la controllava. Lei si è lasciata col marito perché non andavano d'accordo. Non stavano insieme da qualche anno, da tre anni. Però lei non ne poteva più ed è riuscita, basta, l'ha lasciato. Mi ha raccontato delle sue problematiche con l'ex marito che non andavano d'accordo”. Lei, continua, era una donna "normalissima, dolce, affezionata e le piacevano tantissimo i cani. Aveva fino a un anno e mezzo fa un cane che è stato male, l'ha operato, ha fatto di tutto per operare questo cane e non aveva neanche tantissimi soldi. Lei ha dovuto chiedere un prestito".
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Fonte: www.rainews.it