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"Putin può attaccarci nei prossimi anni", l'Ue presenta una roadmap per la Difesa
I quattro pilastri del piano elaborato dalla Commissione: iniziativa sui droni, sorveglianza del fianco orientale, scudo aereo e scudo spaziale

"Le recenti minacce hanno dimostrato che l'Europa è a rischio. Dobbiamo proteggere ogni cittadino e ogni centimetro quadrato del nostro territorio. E l'Europa deve rispondere con unità, solidarietà e determinazione”. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che oggi ha proposto agli stati membri Ue la "Preserving Peace - Defence Readiness Roadmap 2030", letteralmente “tabella di marcia verso il 2030 su mantenimento della pace e prontezza di difesa”, basata su quattro pilastri: l'iniziativa europea di difesa con droni, la sorveglianza del fianco orientale, lo scudo aereo europeo e lo scudo spaziale europeo. Il piano dovrà ora essere sottoposto al Consiglio europeo, per l'approvazione dei governi degli stati membri.
Nel bilancio Ue un aumento sostanziale della spesa per la difesa
“Questi progetti rafforzeranno la capacità dell'Europa di deterrenza e difesa su terra, aria, mare, cyberspazio e spazio, contribuendo direttamente agli obiettivi di capacità della Nato”, ha affermato in una conferenza stampa a Bruxelles la commissaria alla Sicurezza e vicepresidente Henna Virkkunen, raccontando di avere visitato Kiev lunedì riscontrando “l'incredibile coraggio e determinazione del popolo ucraino”, che "ha dimostrato come il deficit di sicurezza che affligge l'Europa da decenni possa essere colmato con azioni rapide. Rafforzare la difesa dell'Europa significa anche stare saldamente al fianco dell'Ucraina”.
“Nel 2021 gli Stati membri hanno investito 218 miliardi nella difesa. Entro quest'anno, si stima che gli investimenti raggiungeranno i 392 miliardi di euro. Il nostro messaggio è quindi chiaro: l'Europa sta intensificando i propri sforzi, l'Europa sta investendo nella propria difesa, l'Europa sarà pronta a difendersi”, ha proseguito, annunciando che nel prossimo bilancio quadriennale ci sarà “un aumento sostanziale della spesa per la difesa”.
Ma non solo: “Il nostro obiettivo è quello di creare, entro la fine del 2027, uno spazio di mobilità militare a livello dell'Ue, con norme e procedure armonizzate e una rete di corridoi terrestri, aeroporti, porti marittimi ed elementi di supporto per consentire alle truppe e alle attrezzature militari di spostarsi rapidamente in tutta l'Ue. Per garantire la pace attraverso la deterrenza, le capacità di difesa dell'Europa devono anche essere pronte per i campi di battaglia di domani”.
Scudo anti-droni entro il 2027
“La Russia non ha oggi la capacità di lanciare un attacco contro l'Ue, ma potrebbe prepararsi a farlo nei prossimi anni. Il pericolo non scomparirà anche se la guerra in Ucraina dovesse finire”, ha avvertito l'Alta rappresentante Kaja Kallas.
“L'Agenzia europea per la difesa svolgerà un ruolo fondamentale: mette in contatto gli Stati membri, aggrega la domanda, fornisce consulenza e collega gli Stati membri alle imprese del settore", ha spiega Kallas, “gli Stati membri hanno il controllo della situazione. Sono gli Stati membri a decidere cosa acquistare o sviluppare, quando e da chi acquistare. Solo lavorando insieme possiamo affrontare le carenze di capacità più impegnative. Per questo proponiamo che gli Stati membri collaborino in coalizioni laddove non possono lavorare da soli perché nessuno è abbastanza grande”.
“Il lavoro è già iniziato. Questa settimana si è tenuta la prima riunione sui droni, guidata dai Paesi Bassi e dalla Lettonia. I droni stanno già ridefinendo la guerra. Disporre di difese contro i droni non è più facoltativo per nessuno. Oggi proponiamo un nuovo sistema anti-drone che sarà pienamente operativo entro la fine del 2027. Ciò avverrà, ovviamente, in stretta collaborazione con la Nato. Ogni paese è a rischio. Ogni Stato membro dovrebbe investire in sistemi anti-drone e in capacità di colpire obiettivi terrestri”.
I tempi dettati dai piani di Putin
È poi toccato al commissario alla Difesa e allo Spazio, Andrius Kubilius, sottolineare l'urgenza del piano: "Vogliamo raggiungere la prontezza di difesa prima del 2030. A causa dei piani di Putin. Per scoraggiare l'aggressione, prevenire la guerra, preservare la pace. Per raggiungere la prontezza di difesa 2030, dobbiamo raggiungere nuovi obiettivi di capacità della Nato prima del 2030. Ora siamo al 50% di tali obiettivi. Per raggiungere questo obiettivo, ora dobbiamo passare dalla fase delle opportunità alla fase di realizzazione. Finora abbiamo creato opportunità (finanziarie, di politica industriale, giuridiche, di semplificazione), ora dobbiamo passare alla fase di realizzazione: contratti, produzione, modernizzazione, appalti. La roadmap è un mega piano per la realizzazione: con scadenze chiare, obiettivi e obblighi di rendicontazione.
Kubilius ha inoltre esortato a superare la frammentazione dell'industria europea della difesa: "Dobbiamo spendere il denaro dei contribuenti nel modo più efficace possibile per rafforzare l'industria europea della difesa. Gli incentivi agli appalti congiunti possono ridurre i prezzi della produzione nel settore della difesa del 30 %. Il piano prevede di aumentare gli appalti congiunti dal 20 % al 40 % entro la fine del 2027. Tenendo conto di tutti gli investimenti nella difesa fino al 2035, ciò può far risparmiare fino a 200 miliardi di euro ai governi nazionali e ai contribuenti. Incentivare una maggiore spesa per la difesa nell'industria europea della difesa può portare, per ogni 10% in più speso in Europa, a un ulteriore 150 miliardi di euro spesi nella nostra industria della difesa, che altrimenti sarebbero stati spesi in paesi terzi fino al 2035. Attualmente spendiamo circa il 40% in Europa e vogliamo aumentare questa percentuale fino al 55%”.
Fonte: www.rainews.it