Monthly Archives: Novembre 2023

Eleonora Giorgi e il tumore: «Due anni fa i sintomi, voglio dare coraggio a quelli come me»

È un periodo non facile quello vissuto da Eleonora Giorgi, nota attrice di Borotalco. La 70enne ha scoperto di avere un tumore al pancreas, lo stesso che ha colpito Fedez e Steve Jobs. In un’intervista per il Corriere, la vincitrice del David di Donatello ha raccontato la scoperta della malattia, il suo stato d’animo e il lungo percorso di cure che dovrà affrontare. «Ho esorcizzato molte paure documentandomi subito, insieme ai miei figli. Scoprirlo per tempo è decisivo. E ovviamente ho esaminato gli altri casi noti, come quello di Fedez e di Steve Jobs. Mi ha sorpreso scoprire che Jobs per lungo tempo si è affidato a cure alternative. Io ho piena fiducia nella scienza», ha detto.

I primi sintomi nel 2021: «Non ho approfondito»

L’attrice ha scoperto da poco di avere un’adenocarcinoma al pancreas, tuttavia ha spiegato di aver avuto i primi sintomi nel 2021: «Due anni fa gli esami di routine mi avevano diagnosticato una glicemia alta: i medici la imputavano a una dieta scorretta, io che mangio in modo così frugale! O in alternativa davano la colpa alla vita sedentaria del Covid. Per scrupolo avevo fatto un’ecografia al pancreas che non evidenziava nulla, avrei dovuto approfondire. Sono qui per dire proprio di non trascurare nessun segnale». La diagnosi è arrivata tra ottobre e novembre del 2023 in modo del tutto casuale: «Avevo un forte raffreddore e il 26 ottobre, cinque giorni dopo il mio settantesimo compleanno, mi sono ritrovata a fare la mammografia. In quel momento è arrivato un brutto colpo di tosse. “Già che ci sono farei una lastra”, ho detto all’ecografista. E quell’angelo: “Signora prenoti una tac”».

La diagnosi e il pensiero rivolto ai suoi figli

«L’esame ha rivelato dei piccoli noduli, di cui due frastagliati. Lo pneumologo mi ha prescritto una Pet che ha portato alla luce il carcinoma al pancreas. Se i noduli ai polmoni fossero stati metastasi ora avrei un anno e mezzo di vita davanti. Invece la biopsia ha detto che dopo la chemioterapia potrò operarmi», ha raccontato Eleonora Giorgi. Che ha continuato: «All’inizio ho pensato in modo egoista che se dovevo morire, beh pazienza: ho vissuto una vita incredibile e invecchiare non mi piace per nulla. Poi mi sono guardata intorno e ho visto i miei figli Andrea e Paolo addolorati, ho sentito il loro grande amore: tra le cose positive di questo momento c’è l’essere al centro dei loro cuori».

L’attrice ne parla pubblicamente per dare coraggio

Spesso si accusano i vip di parlare troppo apertamente anche di questioni private. Non è il caso della Giorgi, la quale ha sottolineato di voler dare coraggio a tutte le persone che stanno vivendo questa situazione come lei: «Ho pensato che posso essere d’esempio agli altri. Anche durante le biopsie ho messo in atto le mie doti di attrice, come quando non dovevo neppure muovere le ciglia per sembrare morta. Sono stata così immobile che i medici mi hanno fatto i complimenti. Voglio dare coraggio a chi combatte come me, ci sono anche tanti giovani e questo mi addolora. Mi servirà anche per non buttarmi giù: perderò i capelli, le sopracciglia, ma quei momenti mi daranno il pretesto per truccarmi, indossare un turbante nero o una parrucca vaporosa. Sentirmi viva». Non manca, però, la paura di iniziare il ciclo di chemio mercoledì 29 novembre: «Mercoledì inizierò il ciclo di chemioterapia all’Humanitas di Milano. Mi hanno detto che con il primo potrei dormire anche per tre giorni, tanto sarà forte. Dovrò ripetere le terapie ogni 15 giorni. Ma ho deciso di combattere con determinazione».

Belgio, 27 scuole chiuse a causa di un allarme bomba

In Belgio, a causa di un allarme bomba, sono state chiuse diverse scuole di Bruxelles e provincia. L’allerta è salita nella serata di domenica 26 novembre, quando le forze dell’ordine hanno riscontrato la presenza di possibili attentanti, così come riportato dal quotidiano belga Le Soir. Le autorità hanno così disposto la chiusura di 27 istituti scolastici, per un totale di circa 10 mila studenti, da sottoporre a ispezione da parte delle forze dell’ordine.

Le email di minaccia ricevute dagli istituti

Sulle chiusure delle scuole è intervenuto Julien Nicaise, amministratore generale della Wbe, Wallonie-Bruxelles Enseignement, la rete dell’organizzazione che gestisce gli istituti: «Ieri sera diversi direttori delle scuole ci hanno informato di aver appena ricevuto una email di minacce». Lo stesso ha poi precisato che nel testo veniva fatto riferimento al possibile utilizzo di «esplosivi se non fosse stato pagato un riscatto».

Le precedenti allerte

In Belgio, purtroppo, l’allerta terrorismo non è affatto una novità. All’inizio di novembre, infatti, due scuole erano state evacuate a Charleroi e Dinant, in Vallonia, a causa di finti allarmi bomba che erano arrivati alle strutture sempre via email. Sul moltiplicarsi dei casi, la Wbe ha sottolineato che il fenomeno interessa tanto il Belgio quanto la Francia. Il 13 ottobre 2023 ad Arras, nel Nord francese, si è verificato un attentato di matrice islamica costato la vita ad un insegnante, mentre il 16 ottobre a Bruxelles un altro attentato compiuto in nome di Allah era costato la vita a due persone di nazionalità svedese, giunte nella capitale belga per la partita della loro nazionale contro i padroni di casa.

Cortellesi batte anche Napoleon: gli incassi al cinema del weekend

Paola Cortellesi continua a dominare il box office italiano. Il suo esordio alla regia C’è ancora domani infatti ha totalizzato altri 3,2 milioni di euro, aggiudicandosi il weekend del 23-26 novembre. Raggiunta così quota 23,9 milioni in totale, entrando tra i 20 migliori risultati italiani dal 1997, l’anno in cui Cinetel ha iniziato a monitorare i botteghini nel nostro Paese. La Top 5, con i 31,2 milioni de La vita è bella di Benigni, non è lontana. Con le festività natalizie all’orizzonte, il film di Paola Cortellesi si candida ufficialmente a diventare il maggior incasso del 2023 in Italia. Attualmente terzo in classifica, potrebbe presto superare il biopic di Christopher Nolan Oppenheimer, che si è fermato a 27,9 milioni di euro, e persino Barbie, leader con 32,1 milioni.

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Cortellesi ha battuto anche la concorrenza di Napoleon

Alle spalle di Paola Cortellesi c’è Napoleon, l’ultimo lavoro di Ridley Scott che racconta la vita di Bonaparte. Il film con Joaquin Phoenix, nel suo primo weekend italiano, ha incassato 2,9 milioni di euro, registrando la miglior media per cinema in assoluto. Con 5990 euro per sala, ha strappato il primato a C’è ancora domani, che si è fermato a 4669. Si tratta di un risultato degno di nota per il kolossal distribuito da Eagle Pictures, considerando la durata di oltre due ore e 40 minuti e dunque un minor numero di spettacoli a disposizione. A livello mondiale, l’epopea del condottiero francese ha totalizzato 78,8 milioni di dollari (circa 71,1 milioni di euro), di cui 32 negli States grazie al weekend del Ringraziamento. Dati ancora distanti dai 200 milioni che Apple ha speso per realizzare la pellicola.

C'è ancora domani di Paola Cortellesi incassa altri 3,2 milioni di euro. In totale sono 23,9, terzo risultato in Italia del 2023.
Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby e Ridley Scott sul red carpet (Getty Images).

Tornando al box office in Italia, resiste sul podio Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente. Il prequel della saga fantasy tratta dai romanzi di Suzanne Collins ha infatti incassato 1,08 milioni di euro, per un totale di 4 milioni dall’uscita. Il capitolo con Rachel Zegler e Tom Blyth ha superato così ampiamente i 3 milioni di euro del primo Hunger Games del 2012 con protagonista Jennifer Lawrence. Distanti invece gli 8 milioni dei successivi episodi, da La ragazza di fuoco alle due parti de Il canto della rivolta. Ai piedi del podio si è invece piazzato Cento domeniche, il nuovo film di Antonio Albanese, che al debutto ha guadagnato 539 mila euro, con una media di 1469 euro per sala.

In Top10 anche Trolls 3, The Marvels e Comandante

Al quinto posto della classifica del box office italiano c’è Trolls 3, film di animazione della DreamWorks con le voci di Lodovica Comello e Stash dei The Kolors. Il terzo capitolo della saga ha incassato 246 mila euro nel weekend 23-26 novembre, issandosi a 2,1 milioni in totale. Alle sue spalle il deludente The Marvels con Brie Larson, che dal suo debutto ha totalizzato solo 3,1 milioni di euro. Numeri lontanissimi dai cinefumetti con Robert Downey Jr. e Chris Evans, tanto da segnare il peggior risultato globale della saga di Kevin Feige. Il nuovo capitolo del Marvel Cinematic Universe ha incassato infatti appena 228 mila euro.

Seguono in classifica The Old Oak di Ken Loach con 193 mila euro e l’horror Thanksgiving di Eli Roth con Patrick Dempsey e la tiktoker Addison Rae, che ha guadagnato 181 mila euro. Chiudono la Top 10 Comandante con Pierfrancesco Favino (126 mila euro) e il film di animazione Mary e lo spirito di mezzanotte con 89 mila euro.

Joe Biden non parteciperà alla Cop28 a Dubai

Lo aveva già anticipato Reuters a ottobre e ora è ufficiale, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non parteciperà alla Conferenza delle parti sul clima delle Nazioni Unite, la Cop28, in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre. Lo ha riferito un funzionario della Casa Bianca al New York Times. Nel calendario del presidente per i prossimi giorni c’è una visita in Colorado per parlare di rinnovabili, mentre giovedì 30 ospiterà il presidente dell’Angola alla Casa Bianca. Ma nella sua agenda non figurano viaggi all’estero per il resto dell’anno.

Le motivazioni dietro alla scelta di Biden

Dopo la Cina, gli Stati Uniti sono i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra al mondo, con 5,09 miliardi di tonnellate emesse nel 2022. La questione climatica è perciò tra le priorità della presidenza di Joe Biden, che da quando è stato eletto non ha mai mancato l’appuntamento della Cop, partecipando sia a quella tenutasi a Glasgow, in Scozia, nel 2021, che a quella a Sharm el-Sheikh, in Egitto, nel 2022. La scelta di Biden è arrivata quindi agli occhi di molti come un sorpresa, ma tra la motivazioni ci sarebbe l’impegno attuale di Washington nella guerra in Medio Oriente, e la difficile campagna elettorale per le presidenziali del 2024, che entrerà nel vivo da gennaio. Recenti sondaggi hanno mostrato che Biden è indietro rispetto a Donald Trump in diversi importanti “Stati chiave” e tra gli elettori più giovani e non bianchi, sia per la gestione dell’economia sia per la guerra tra Israele e Hamas. Indipendentemente dai piani del presidente, i suoi massimi consiglieri sul clima, tra cui l’ex segretario di Stato John Kerry e l’ex capo dello staff della Casa Bianca John Podesta, dovrebbero partecipare alla Cop28. Anche il presidente cinese Xi Jinping non prenderà parte al summit sul clima.

Joe Biden non parteciperà alla Cop28 a Dubai
Sultan al-Jaber, il presidente designato della Cop28 che si terrà negli Emirati Arabi Uniti (Getty Images).

Alla Cop28 è atteso il primo accordo globale per l’eliminazione graduale di petrolio, carbone e gas

La Conferenza delle parti riunisce 198 Stati con l’obiettivo di adottare misure volte a fronteggiare i cambiamenti climatici. Dal momento che gli ultimi report delle Nazioni Unite hanno evidenziato che i Paesi non stanno facendo abbastanza per il mantenimento della temperatura entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, la Cop28 ospitata dagli Emirati Arabi Uniti «rappresenterà un’opportunità fondamentale per il mondo di riunirsi, correggere la rotta e guidare i progressi per mantenere 1,5°C a portata di mano, in modo da poter raggiungere gli obiettivi e le ambizioni dell’Accordo di Parigi», questo è quanto è emerso da un comunicato della presidenza del summit del 2023. Con questo obiettivo, durante la conferenza di quest’anno decine di paesi dovrebbero stringere il primo accordo al mondo per l’eliminazione graduale di carbone, petrolio e gas che emettono Co2. Un simile accordo rappresenterebbe un fiore all’occhiello per Joe Biden in vista delle elezioni presidenziali del 2024, in cui molti elettori liberali e più giovani considerano il cambiamento climatico una questione fondamentale.


    
            

Asm Pavia, arrestati i vertici per irregolarità in appalti pubblici

La Guardia di finanza ha arrestato Manuel Elleboro e Giuseppe Maria Chirico, rispettivamente il presidente e il direttore generale dell’Asm di Pavia, società multiservizi di cui è maggiore azionista il Comune, e un progettista e Rup (Responsabile unico progetto) del Comune di San Genesio Uniti, per irregolarità nell’assegnazione di appalti, alcuni da realizzare anche con fondi del Pnrr, e per aver percepito indebitamente denaro pubblico. Sono complessivamente 16 gli indagati tra i quali, precisa la procura di Pavia in una nota, «soggetti investiti di cariche pubbliche ed esponenti politici».

Napoleone: «Accertata l’indebita percezione di denaro pubblico destinato a fini privati»

La vicenda riguarda reati contro la pubblica amministrazione: «L’attività – spiega la nota firmata dal procuratore Fabio Napoleone – ha preso il via all’inizio del 2023, approfondendo notizie in merito a possibili reati in corso all’interno di Asm Pavia e si è ben presto estesa alla verifica della regolarità di svariate procedure di affidamento a opera di diverse amministrazioni pavesi. Le indagini hanno finora permesso di accertare l’indebita percezione, da parte di alcuni degli indagati, di denaro pubblico, destinato a fini privati, nonché numerose anomalie e irregolarità commesse nell’assegnazione di lavori e appalti per conto delle amministrazioni, utilizzando anche i fondi provenienti dal Pnrr».

Filippo Turetta in carcere a Verona: «Qui ho paura». Il libro trovato vicino a Giulia Cecchettin e il giallo della scarpa

Filippo Turetta, l’omicida di Giulia Cecchettin, è in carcere a Verona. Controllato a vista 24 ore su 24, si trova ricoverato nel reparto infermeria di Montorio. «Adesso ho un po’ di paura», ha confidato agli operatori del carcere, come fa sapere Repubblica. Nella mattina di lunedì 27 novembre è in programma il colloquio con il suo nuovo avvocato Giovanni Caruso. Il giorno successivo, invece, si presenterà davanti alla Gip di Venezia Benedetta Vitolo. Poi potrà vedere i genitori. L’indagine mira ancora a contestargli la premeditazione, un’aggravante che gli farebbe rischiare l’ergastolo. Sotto la lente ci sono l’acquisto sul web del nastro isolante con cui ha coperto il cadavere di Giulia, un sopralluogo alcune ore prima dell’omicidio nella zona industriale di Fossò e la successione delle coltellate. Gli inquirenti, intanto, si concentrano su due nuovi elementi emersi dalle indagini. Il primo è il fumetto per bambini “Anche i mostri si lavano i denti!” della veneta Jessica Martinello ritrovato nella conca del lago di Bartis dove stava il cadavere. Il secondo è la mancanza di una scarpa. Infine, c’è anche da capire che fine ha fatto il cellulare di Cecchettin. L’ultima traccia risale alle 22.45 dell’11 novembre, mezz’ora prima della violenta aggressione che subisce da Turetta a centocinquanta passi da casa, testimoniata da un vicino.

Il giallo del libro “Anche i mostri si lavano i denti” e del mocassino

Il libro a colori trovato vicino al cadavere di Cecchettin si chiama “Anche i mostri si lavano i denti”. Lo ha realizzato nel 2020 una disegnatrice di Bassano del Grappa che si chiama Jessica Martinello con la collaborazione di Gregoire Mabire. Il volume è destinato ai bambini di tre anni e insegna a lavarsi i denti. Il ritrovamento è considerato significativo perché Cecchettin dopo la laurea si era iscritta a una scuola di grafica e sognava un futuro da disegnatrice per l’infanzia. L’ultima copia venduta nel centro commerciale in cui sono andati i due ex fidanzati risale al 24 agosto. Una delle tesi è che quel libro glielo avrebbe regalato proprio Turetta. Nel canalone vicino al lago di Barcis l’uomo avrebbe lasciato un’altra ventina di oggetti, tra cui un cardigan e un giubbotto, una gonna e una maglietta. C’è poi un altro giallo che riguarda una scarpa: un mocassino sinistro è stato ritrovato ed è considerato appartenente a Giulia, l’altro no. E, oltre al cellulare, non si trovano il computer in cui c’era la tesi e la borsa.

Stefano Tacconi sulla riabilitazione post aneurisma: «Ho avuto le allucinazioni»

Stefano Tacconi è stato ospite della trasmissione Verissimo e ha parlato della sua riabilitazione dopo l’aneurisma che l’ha colpito nell’aprile del 2022. L’ex portiere della Juventus ha raccontato del momento in cui si è sentito male, della paura, delle allucinazioni post intervento al cervello e del difficile percorso che sta affrontando per tornare ad una vita normale.

Tre operazioni in un anno e mezzo

«L’anno e mezzo che sono stato fermo negli ospedali e il mangiare è stato difficile per i miei calcoli al fegato» ha detto Tacconi, «ma non ho avuto paura dopo quello che ho passato. Faccio riabilitazione due volte a settimana, non ce la faccio più. Mia moglie mi chiama l’orso». Proprio questo accumularsi di problemi fisici avrebbe reso necessario un’altro intervento chirurgico alla cistifellea e dunque non collegato all’aneurisma: «Una settimana fa ho fatto una visita di controllo e il dottore mi ha detto dobbiamo operarci d’urgenza e ho fatto la terza operazione in due anni. Però andiamo avanti».

La moglie, Laura Speranza, ricorda il giorno in cui si è sentito male

In studio, con Stefano Tacconi, c’è stata anche la moglie Laura Speranza, che ha ricordato il giorno in cui l’ex numero uno bianconero si è sentito male. «Lui è la mia roccia», ha detto, «quel giorno era ad Asti con Andre (il figlio ndr) e doveva raggiungermi, ma poi non l’ho più sentito». Intorno alle ore 14 la chiamata dall’ospedale, con la dottoressa che la informa dell’accaduto e la corsa al nosocomio, dove Stefano Tacconi era «attaccato a tubi ovunque» e iniziava il suo personale percorso per sopravvivere, fatto di operazioni e tanti mesi di ospedale.

Le allucinazione nel periodo post operatorio

«Lui è stato rioperato per una seconda volta», ha aggiunto Laura Speranza, «e anche quell’operazione è stata devastante, aveva delle allucinazioni devastanti. Vedeva serpenti, cavalli e acqua che scendeva dai soffitti. È stato terribile. Ma anche lì ha avuto la forza di combattere questa cosa». Sulle allucinazioni è intervenuto lo stesso Tacconi: «Mi arrabbiavo perché vedevo i cavalli fuori dalla finestra ma gli altri non mi credevano. Purtroppo quando viene toccato il cervello è dura. Ricordavo avvenimenti di 40 anni fa e non quello avevo mangiato il giorno prima».

Stefano Tacconi
Stefano Tacconi (Getty Images).

Il ringraziamento ai medici

Nel corso dell’intervista è intervenuto anche il dottor Barbanera, che ha operato ed ha in cura Stefano Tacconi, il quale ha detto: «Sei stato una grande mia sfida, ci si rivede davanti una birra». A queste parole, che hanno suscitato emozione in studio, l’ex bianconero ha risposto sottolineando che «i dottori sono sottopagati per quello che fanno».

Cyber Monday, dalla telefonia al gaming: le offerte su Amazon

Con il Cyber Monday si chiude ufficialmente la settimana del Black Friday 2023 di Amazon. Dedicato alla tecnologia, consente di acquistare elettrodomestici smart per la casa o la cucina, ma anche smartphone, tablet, computer e device di domotica usufruendo di importanti sconti. Il 27 novembre, dalla mezzanotte fino alle 23.59, il sito ufficiale del gigante dell’e-commerce presenta promozioni lampo della durata di poche ore e offerte speciali con cui accaparrarsi il dispositivo a lungo sognato. Come per le giornate precedenti, è possibile avvantaggiarsi con i tracker dei prezzi, da Keepa a CamelCamelCamel, disponibili anche per l’Italia. Le promozioni sono aperte a tutti, dato che non è necessario essere clienti del servizio Prime. In offerta, come di consueto, anche tutti i prodotti Amazon, dall’Echo Show all’Echo Dot con supporto all’assistente vocale Alexa.

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Cyber Monday 2023, cinque offerte da non lasciarsi scappare

Accessori Apple, dalle AirPods al Watch Series 8: device a prezzo scontato

In occasione del Cyber Monday, pur non fornendo sconti su iPhone o Macbook, Apple offre in promozione diversi accessori e dispositivi di ultima generazione. Occasione da non perdere gli auricolari AirPods di terza generazione, disponibili a 159 euro invece dei canonici 199 con uno sconto del 20 per cento sul prezzo di partenza. Spediti assieme alla custodia di ricarica Lightning (per il MegSafe Charging Case bisogna spendere 209 euro), vantano audio spaziale, cancellazione attiva del rumore e una batteria che consente sei ore di ascolto. In offerta inoltre, seppur solo del 4 per cento, l’Apple Watch Series 8 da 41 millimetri con Gps e dati cellulare. Anziché 519,99 euro basterà spenderne 499. Fra gli accessori in promozione anche il Magic Mouse, disponibile con il 21 per cento di sconto, e la tastiera per Mac o iPad, che si può acquistare per 79 euro invece di 106.

E-reader, il Kindle Paperwhite Signature Edition in offerta per il Cyber Monday

La settimana del Black Friday di Amazon rappresenta una buona occasione anche per chi ama leggere un e-book. Sulla piattaforma di e-commerce infatti sono disponibili a prezzo vantaggioso tutti i modelli Kindle, di cui merita una menzione speciale il Paperwhite Signature Edition. Dotato di schermo da 6,8 pollici con luce regolabile, è l’ideale per la lettura in ogni momento della giornata, anche di notte. Con una memoria da 32 Gb consente di conservare in archivio migliaia di libri e riviste digitali da portare sempre con sé. La batteria vanta un’ottima longevità, dato che con una singola ricarica si può usare il dispositivo per 10 settimane. Il costo è di 159,99 euro con sconto del 16 per cento.

Televisori smart, in offerta Hisense da 55 pollici con il 15 per cento di sconto

Il Cyber Monday presenta occasioni imperdibili anche nel mondo dell’Home Cinema. Su Amazon è infatti possibile comprare a prezzo vantaggioso il televisore Hisense 55A72KQ con qualità Ultra HD, supporto ad Alexa e Dolby Vision. La serie smart tv del 2023, che si completa con i modelli più piccoli da 43 e 50 pollici, presenta tre ingressi HDMI 2.0, due prese Usb e un Ethernet per collegare direttamente la rete Internet domestica via cavo. Il prezzo è di 469 euro con risparmio del 10 per cento rispetto ai 519 euro originari. Le versioni da 43 e 50 pollici costano invece rispettivamente 379,90 euro (senza sconto) e 429, risparmiando il 7 per cento sul prezzo di partenza.

PlayStation 5 e Xbox Series S, le console in offerta su Amazon

Il Cyber Monday di Amazon non ha dimenticato gli appassionati di gaming. Per 239,98 euro, risparmiando il 14 per cento sul prezzo di partenza, è possibile portarsi a casa una Xbox Series S con bundle Gilded Hunter. Compresi nella scatola infatti oggetti di gioco e valuta digitale da sfruttare sui titoli Fortnite, Rocket League e FallGuys. Gli amanti delle console Sony invece possono trovare una PlayStation 5 standard edition, dotata dunque di lettore ottico, con God of War: Ragnarok a 499 euro invece dei 552 di partenza. Non mancano poi le offerte dedicate ai giochi: per 49,97 euro, con il 17 per cento di sconto, è possibile comprare l’ultimo EA Sports FC 24, erede della saga di calcio Fifa.

Informatica, per il Cyber Monday scontato l’Acer Aspire 5

Fra i notebook più venduti di Amazon, l’Acer Aspire 5 rappresenta una delle occasioni più interessanti nella settimana del Black Friday. Con design elegante e bordi sottili, è dotato di uno schermo da 15,6 pollici con risoluzione Full HD LED e tecnologia Acer Color Intelligence che protegge la vista durante l’utilizzo. Quanto agli hardware, vanta un processore Intel Core i5 di 12esima generazione, memoria Ram da 16 Gb espandibili a 32 e un terabyte di spazio di archiviazione su schede SSD. Interessante anche la webcam che, grazie a una risoluzione a 720p, consente di effettuare videochiamate e partecipare a riunioni virtuali senza problemi.

È morto il regista Ross McDonnell: il sup corpo ritrovato su una spiaggia a New York

Ross McDonnell, regista e fotografo irlandese vincitore di un Emmy e noto soprattutto per The Trade, è morto all’età di 44 anni. Lo ha annunciato la sua famiglia oltre una settimana dopo che Nbc News aveva riferito del ritrovamento di un corpo privo di testa e braccia su una spiaggia di New York, il 17 novembre. Fonti delle forze dell’ordine avevano riferito al quotidiano che «i resti sembrano essere del regista Ross McDonnell». L’uomo era stato visto l’ultima volta il 4 novembre mentre andava in bicicletta dopo aver lasciato il suo appartamento nel quartiere Bedford-Stuyvesant di Brooklyn. La bici è stata poi ritrovata più tardi, chiusa con un lucchetto a Fort Tilden Beach, nel Queens.

Indagini in corso sulle cause della morte

Sarà il medico legale di New York ad accertare la causa della morte, ma fonti hanno riferito a Nbc News che non si sospetta alcun atto violento e non vi è alcuna indicazione di suicidio. Secondo alcune fonti, probabilmente è andato a fare una nuotata ed è annegato a causa delle forti correnti.

In carriera due Emmy, il primo con The Trade

Nato a Dublino, McDonnell ha partecipato a diversi progetti come fotografo, produttore e direttore della fotografia, tra cui Colony, Dollhouse, Snake Dance, Life Is Sacred, Forever Pure, Elián, No Stone Unturned, One Million American Dreams, The First Wave e Edge of the Unknown con Jimmy Chin. Ma è stato il suo lavoro nella serie Showtime The Trade, andata in onda per due stagioni, a fargli vincere nel 2021 un Emmy Award per la sua eccezionale fotografia. L’anno successivo ha vinto un altro Emmy per la fotografia per il documentario sul Covid-19 di Matthew Heineman, La prima ondata.

Le insinuazioni di Crosetto sulla magistratura prolungano la guerra tra giustizia e politica

Guido Crosetto è, in tutti i sensi, un politico di peso, temprato da una lunga esperienza cominciata agli inizi degli Anni 80 con la Dc (di cui nonostante la vigorosa sterzata a destra ha conservato l’imprinting) e culminata dopo la stagione berlusconiana con la fondazione di Fratelli d’Italia. Abbastanza per capire che quando parla non lo fa mai a caso anche se, e qui si vede la sua navigata furbizia, dopo aver fatto esplodere una bomba si affretta subito a circoscriverne gli effetti.

Oibò, Crosetto, e ti pare poco? Dicci di più di questo complotto

La bomba in questo caso è la sua intervista al Corriere della Sera di domenica 26 novembre in cui, dopo aver parlato di Israele, Pnrr, elezioni europee e treno di Lollobrigida, sul finale cala l’asso che trasforma in straordinaria una altrimenti generica chiacchierata sull’universo mondo: «A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni». Oibò, e ti pare poco? Crosetto si ferma lì, lasciando al lettore una ridda di domande senza risposta: a che corrente si riferisce? Quando è successo? Chi sono i protagonisti della congiura contro Palazzo Chigi? E soprattutto: perché il ministro della Difesa parla adesso?

Le insinuazioni di Crosetto sulla magistratura prolungano la guerra tra giustizia e politica
Guido Crosetto assieme a Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Presunti incontri carbonari delle correnti Area e Magistratura democratica

Al cronista il compito di cercare di mitigare la vaghezza della sua denuncia. Crosetto, a sentire chi gli sta vicino, si riferisce a una serie di incontri carbonari dove magistrati appartenenti alle due correnti di sinistra Area e Magistratura democratica, presente anche una non meglio identificata toga che ha fatto parte per molto tempo del Consiglio superiore della magistratura, avrebbero ordito la trama del complotto al governo. Il ministro della Difesa non si riferiva certo, ipotesi che qualcuno ha avanzato, ai congressi ufficiali delle due correnti, anche perché la cronologia non torna: quello di Area si è tenuto il 29 settembre, l’assemblea di Md il 10 novembre, entrambi lontani nel tempo rispetto alle sue esternazioni al Corriere. Gli episodi sono molto più recenti, ed è lì che si nasconde l’arcano.

All’Antimafia, a differenza del Copasir, le audizioni sono pubbliche…

Fintamente stupido per la risonanza della sua intervista, Crosetto è tornato sul luogo del delitto gettando acqua sul fuoco: io di base tenderei a non credere a quanto mi è stato riferito perché considero la magistratura un corpo sano, è il senso delle sue precisazioni. Ma qualora quelle circostanze risultassero vere, mi indignerei. Artificio retorico tipico, il suo, una sorta di negazione di un’affermazione troppo clamorosa per risultare di primo acchito credibile. Naturalmente Crosetto ha raccontato un pezzo della storia, gli altri li svelerà di fronte all’Antimafia le cui audizioni – a differenza del Copasir, il comitato sui servizi segreti – sono pubbliche. Intanto, nell’attesa di dare volti, facce e circostanze a un generico «A me raccontano di…» che il ministro ha premesso alla sua denuncia come volesse confinarla tra l’indiscrezione e il pettegolezzo, quel che è certo è che si sta per aprire l’ennesimo virulento capitolo di una guerra tra magistratura e politica che dura inesausta da più di trent’anni. E che nessuna riforma della giustizia (peraltro quella targata Nordio è ferma nel limbo delle intenzioni) sembra in grado di far cessare.

Frode nel bonus facciate, sequestrate Ferrari e Lamborghini

Frode del bonus edilizia, anche detto bonus facciate, per comprare Ferrari e Lamborghini: scatta il sequestro. Gli indagati sono due, un 49enne di Legnano (Milano) e un 48enne residente a Uboldo (Varese). I finanzieri del comando provinciale di Varese e Milano hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal gip di Busto Arsizio, al termine di un’indagine che ha interessato un sistema di frodi nell’ambito del bonus facciate.

Riscontrata sovrafatturazione per due milioni di euro

Entrando più nel particolare, l’attività ha riguardato crediti indebitamente generati da una società edile e dal suo rappresentante legale con il sistema della sovrafatturazione per due milioni di euro. Gli investigatori hanno sequestrato 15 auto d’epoca e di lusso (Ducati, Honda, Vyrus e altre), 10 mila euro di quote della società e un orologio Rolex Yachtmaster in oro, trovato in una perquisizione, dal valore di circa 30 mila euro.

I sequestri delle auto di lusso

Alla società sono state sequestrate diverse auto di lusso: Lamborghini Huracan STO, Ferrari 812 Superfast, Ferrari 488, Ferrari FF, Ferrari F8 e una da pista chiamata Radical, usate sia dal rappresentante legale per fini personali sia per un business che gli indagati stavano ideando nel noleggio delle auto in cui versare il provento della frode.

Francia, padre uccide le sue tre figlie di età compresa tra i 4 gli 11 anni

Un padre di 41 anni ha ucciso le sue tre figlie di età compresa tra i 4 e gli 11 anni ad Alfortville, nella banlieue di Parigi in Francia. L’uomo, che era già noto alle forze dell’ordine per altri episodi di violenza familiare, si è costituito dopo aver commesso il plurimo infanticidio, con le forze dell’ordine che, recandosi nella sua abitazione, hanno trovato i corpi senza vita delle bambine.

L’uomo era già noto come violento

Come detto, l’assassino delle tre bambine aveva già avuto dei precedenti per violenza familiare. Ad aprile 2021, per l’esattezza, era stato condannato dal Tribunale francese a 18 mesi di carcere, 12 dei quali da scontare con la condizionale, per aver picchiato la compagna con un bastone davanti alle figlie.  La sua pena era terminata il 28 agosto scorso, quando si era interrotta la libertà vigilata.

Era d’accordo con la madre per la custodia delle figlie

Stando a quanto fin qui emerso dalle indagini delle forze dell’ordine, l’uomo e la madre delle bambine uccise erano separati e tra di loro c’era un accordo di custodia alternata per le bambine. Proprio mentre erano con il padre le figlie sono state uccise, presumibilmente con un coltello. Al momento della sua consegna, il 41enne ha dichiarato di non sapere dove si trovi la madre delle ragazzine uccise.

Usa, spari contro 3 studenti di origine palestinese

Tre giovani di origine palestinese che si trovavano a Burlington, in Vermont, per un raduno in occasione della festa del Ringraziamento sono stati feriti a colpi di pistola nei pressi dell’Università locale. Lo ha reso noto la polizia, sottolineando che l’attacco potrebbe essere stato un crimine motivato dall’odio. Due dei ragazzi sono in condizioni stabili, mentre il terzo ha riportato «ferite molto più gravi», come ha specificato il capo della polizia di Burlington, Jon Murad. Secondo quanto riportato da Guardian, i giovani colpiti sono Hisham Awartani, Tahseen Ahmed e Kinnan Abdalhamid, iscritti agli atenei Brown, Haverford e Trinity.  I tre, tutti ventenni,  sono stati affrontati da un uomo bianco con una pistola, identificato e arrestato. Si tratta, fa sapere il dipartimento di polizia del Burlington di Jason J. Eaton, 48 anni. L’uomo è stato arrestato nelle scorse ore sul luogo dell’aggressione, vicino a dove abita, e oggi comparirà in tribunale.  «Senza parlare, ha sparato almeno quattro colpi ed è fuggito», ha affermato Murad. «Tutte e tre le vittime sono state colpite». Murad ha aggiunto che i tre uomini sono di origine palestinese: due sono cittadini statunitensi e uno è un residente legale. Due dei ragazzi indossavano la kefiah palestinese bianca e nera.

«Nessuno può guardare a questo incidente e non sospettare che possa essere stato un crimine motivato dall’odio»

«In questo momento di tensione, nessuno può guardare a questo incidente e non sospettare che possa essere stato un crimine motivato dall’odio. Sono già in contatto con i partner federali per prepararsi a questa eventualità, se dovesse essere provata», ha aggiunto Murad. La Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente Joe Biden è stato informato della sparatoria e continuerà a ricevere aggiornamenti man mano che le forze dell’ordine raccoglieranno ulteriori informazioni. Il leader della minoranza della Camera degli Stati Uniti, Hakeem Jeffries, ha incoraggiato le persone a «denunciare inequivocabilmente la sorprendente crescita dell’odio anti-arabo e dell’islamofobia in America. Nessuno dovrebbe mai essere preso di mira per la sua etnia o affiliazione religiosa nel nostro Paese: non lasceremo che l’odio vinca», ha scritto il democratico newyorkese su X.

I valori di Borsa italiana e spread oggi 27 novembre 2023

Grande attesa per l’apertura delle Borse europee e per lo spread tra Btp e Bund tedeschi. Quella scorsa è stata una settimana positiva, con Milano a chiudere venerdì 24 novembre in rialzo dello 0,67%. Il differenziale riparte da 174 punti base.

Le quotazioni delle Borse e l’andamento dello spread in tempo reale

1.19 – Tokyo, apertura in rialzo (+0,29%)

La Borsa di Tokyo avvia la prima seduta della settimana in leggero rialzo, sostenuta della debolezza dello yen, e in attesa delle nuove indicazioni macroeconomiche questa settimana, con l’inflazione in Giappone e l’attività manifatturiera in Cina. In apertura l’indice di riferimento Nikkei tratta vicino ai massimi in 33 anni, con un progresso dello 0,29% a quota 33.721,57, aggiungendo 96 punti. Sul mercato valutario la divisa nipponica riavvia la fase di debolezza sul dollaro a 149,50, e sull’euro a 163,50.

 

L’Italia batte l’Australia e trionfa in Coppa Davis dopo 47 anni

L’Italia vince la Coppa Davis battendo 2-0 l’Australia in finale a Malaga e mettendo a segno il secondo trionfo della sua storia dopo quello del 1976, in Cile. Dopo il successo di Matteo Arnaldi in singolare su Alexei Popyrin (7-5, 2-6, 6-4), il punto del 2-0 è arrivato da Jannik Sinner che ha battuto nettamente in due set Alexi De Minaur, 6-3 6-0.

Volandri: «Miliardi di difficoltà ma i ragazzi mi sono stati sempre vicini»

«Questo è un progetto partito da lontanissimo, tra miliardi di difficoltà ma i ragazzi mi sono stati sempre vicini, ho sempre avuto il loro supporto», ha commentato il Ct azzurro Filippo Volandri a RaiSport dopo lo storico trionfo dell’Italia. «E da quando è arrivato qui Matteo (Berrettini ndr) siamo diventati ancor più famiglia. Sono super orgoglioso di loro, non ho più parole».

Malagò: «È di nuovo Coppa Davis!»

«È di nuovo Coppa Davis! Il tennis italiano scrive la storia tornando a dominare il Mondo, 47 anni dopo l’unica vittoria del trofeo», ha commentato sui social il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Applausi ai nostri campioni, guidati da uno stratosferico Sinner e capitanati da Filippo Volandri, e alla federtennis del Presidente Binaghi».

Sinner: «È una cosa grande, per tutti gli italiani»

«È una gioia per gli italiani che sono venuti fino a qui a Malaga, e per tutti quelli che stanno a casa e hanno tifato per noi. È una cosa grande», ha commentato ancora prima della premiazione Sinner. «In questa stagione abbiamo sofferto», ha detto il campione azzurro ai microfoni Rai, «ma siamo una squadra unita, e ognuno di noi può sorridere di questo successo. Chiudere così la stagione è bellissimo, ci dà molta energia per preparare la prossima». «Siamo una squadra unita, ognuno di noi può essere contento», ha aggiunto l’altoatesino. «Abbiamo fatto un’ottima stagione, abbiamo sofferto da Bologna fino a qua. Abbiamo tenuto tanto che Matteo (Berrettini ndr) venisse qui a sostenerci, possiamo solo ridere. C’è tanta emozione, abbiamo sentito tutti gli italiani venuti qui a Malaga, chi ha guardato in Italia. Sapevamo che era una cosa grande, abbiamo avuto la giusta mentalità».

L'Italia batte l'Australia e trionfa in Coppa Davis dopo 47 anni
Jannik Sinner (Ansa).

Meloni: «Lo sport italiano oggi non smette di farci emozionare»

Complimenti per i neo campioni del mondo anche da parte della premier Giorgia Meloni. «Lo sport italiano oggi non smette di farci emozionare. L’Italia del tennis si aggiudica la Coppa Davis 2023. Un risultato storico: l’unica vittoria della nostra Nazionale in questa competizione risale al 1976», ha scritto sui social. «Complimenti ai nostri tennisti per il talento e l’impegno dimostrato e a tutto lo staff».

I conti a orologeria dell’Inter tra debito, scadenze e proprietà di Suning in bilico

L’orologio che ticchetta, il timer che scorre. È un’immagine ansiogena quella scelta dal sito di approfondimento sportivo The Athletic per descrivere la situazione finanziaria dell’Inter, che tra l’altro ha appena rinnovato il contratto dell’amministratore delegato dell’area sport, Giuseppe Marotta, fino al 2027. Sul campo continua a vivere un momento di salute e va a giocarsi la testa della classifica allo Stadium contro la Juventus. Ma al di fuori del rettangolo di gioco deve fare i conti con un debito imponente e scadenze che mettono in dubbio la continuità della proprietà cinese. Cose che per l’analista italiano non sono una novità, poiché si tratta di una situazione nota da tempo così come nota è la volontà, da parte di Suning, di non mollare la società nerazzurra e di sperimentare qualsiasi soluzione per riuscire nell’intento. Ma vedere la situazione narrata con toni così clamorosi e da una testata così importante fa tutt’altro effetto. E pone una questione che non soltanto per il mondo nerazzurro, ma per tutto il calcio italiano è un vero elefante nella stanza.

Mentre affrontano la sfida scudetto con la Juventus, fuori dal campo i nerazzurri sono alle prese coi soliti guai finanziari. L'esposizione nei confronti del fondo americano Oaktree è salita a 330 milioni di euro. Zhang ha un contenzioso da 250 milioni di dollari con la China Construction Bank. E la tentazione di vendere è forte. Un elefante nella stanza per tutto il calcio italiano.
La delusione di Steven Zhang dopo la finale di Champions persa contro il City (Getty).

Il giro d’Europa del debito: Everton, Barcellona, Lione, Hertha…

La società nerazzurra si trova in ottima compagnia. L’articolo di The Athletic è infatti la terza puntata di una serie di cinque. Le prime due sono state dedicate all’Everton, che si è appena visto penalizzare di 10 punti in classifica dalla Premier League per violazione delle regole fair play finanziario, e il Barcellona che continua a vendersi pezzi di futuro per finanziare al spesa corrente. Le prossime due puntate prenderanno invece in esame le situazioni del Lione, che dopo essere stata una grande d’Europa sta conoscendo lo sfascio sotto una nuova proprietà statunitense, e l’Hertha Berlino che è in orbita di 777 Partners (il fondo proprietario del Genoa), ma non ancora sotto il suo pieno controllo e intanto è sprofondato in B.

La Cina sembrava il nuovo colosso del calcio, ma poi è arrivato il Covid

Fra queste storie di grave sofferenza economico-finanziaria troviamo quella dell’Inter, vittima del combinato disposto generato dal riflusso cinese in materia di investimenti calcistici e dall’impatto devastante che la pandemia ha avuto sul gruppo Suning. Riguardo a entrambi gli elementi la storia è nota. L’investimento nell’Inter da parte della proprietà cinese avviene nel momento della massima ubriacatura calcistica cinese, il biennio in cui pareva che la Cina potesse essere la nuova frontiera esattamente come nell’estate 2023 è successo con l’Arabia Saudita. Ma quella fase durò lo spazio di un biennio, oltre il quale il partito-Stato ha impresso una stretta agli investimenti esteri sul calcio.

Mentre affrontano la sfida scudetto con la Juventus, fuori dal campo i nerazzurri sono alle prese coi soliti guai finanziari. L'esposizione nei confronti del fondo americano Oaktree è salita a 330 milioni di euro. Zhang ha un contenzioso da 250 milioni di dollari con la China Construction Bank. E la tentazione di vendere è forte. Un elefante nella stanza per tutto il calcio italiano.
Steven Zhang stringe la mano a Sergio Mattarella sotto gli occhi del patron della Fiorentina Rocco Commisso (Imagoecomomica).

L’impero Suning ha dovuto ridimensionare i conti per la pandemia

A ciò è seguito l’effetto che il Covid-19 ha avuto sull’impero di Suning, che si basa sulla vendita di beni di largo consumo e dunque è più esposto di altri settori gli effetti della crisi. Il contraccolpo per le finanze nerazzurre è stato pesante, poiché gli investimenti impiegati dalla proprietà cinese nella prima fase erano rilevanti né si poteva prevedere una circostanza straordinaria come la pandemia. Che quando arrivò costrinse la proprietà nerazzurra e il management a ridimensionare i conti, senza che questo fosse però sufficiente ad ammortizzare le esposizioni già contratte.

Il prestito contratto col fondo Oaktree con scadenza 20 maggio 2024

Il punto centrale della questione è il prestito contratto col fondo statunitense Oaktree con scadenza 20 maggio 2024. Si tratta di 275 milioni di euro a un tasso d’interesse esorbitante: 12 per cento. Ciò che ha già prodotto effetti pesanti sui conti degli ultimi esercizi annuali: 21,1 milioni di euro nel 2021, 37,5 milioni di euro nel 2022 e quelli che andranno a maturazione da qui a maggio 2024. L’esposizione della società nerazzurra nei confronti di Oaktree è dunque salita a quasi 330 milioni di euro. Né le voci del debito si fermano qui. Va tenuto in conto anche il bond da 415 milioni di euro, con tasso del 6,75 per cento e scadenza nel 2027. C’è poi il contenzioso fra Steven Zhang, giovane presidente del club nerazzurro, e China Construction Bank (Ccba) che reclama la restituzione di un prestito da 250 milioni di dollari. Il contenzioso ha assunto un respiro internazionale, essendosi spostato fra le corti di Hong Kong e New York. Gli avvocati di Ccba stanno provando ad attaccare il patrimonio personale di Zhang e la controversia è in pieno corso.

Un destino in stile Elliott come nel caso del Milan?

L’articolo di The Athletic si pone la prospettiva già abbondantemente presa in considerazione in Italia: è in vista per l’Inter la medesima traiettoria andata a compimento nel caso del Milan? Anche allora c’era in ballo una proprietà cinese (per quanto meno trasparente rispetto a Suning) che non riuscì a ripagare il debito contratto con Elliott Management. Che così ha assunto il ruolo di proprietario del club e ha compiuto un’avveduta opera di risanamento prima di cedere. Sulle intenzioni di Oaktree verso l’Inter, nessuno per il momento è in grado di pronunciarsi. Allo stesso modo, ci sarà da vedere cosa escogiterà Suning per tenere l’asset di maggior valore del suo impero. La prospettiva di rifinanziamento del debito è quella maggiormente prospettata, ma comporterebbe ulteriore peso finanziario. Quanto all’idea di fare entrare un socio di minoranza, è già scivolata fuori scena. Non rimane che tornare alla dimensione di campo. Buon Juventus-Inter a tutti.

Hamas ha liberato altri 14 israeliani

Hamas ha consegnato altri 17 ostaggi alla Croce Rossa: 14 sono israeliani, tra cui nove bambini, e tre thailandesi. Una delle persone liberate, rende noto l’organizzazione palestinese, ha cittadinanza russa. Si tratta, spiega Hamas, di una «risposta agli sforzi del presidente russo Vladimir Putin» e di un «riconoscimento della posizione della Russia a sostegno della causa palestinese». Nell’ambito dell’accordo mediato dal Qatar, Israele si prepara a liberare 39 detenuti. L’Autorità Palestinese per gli Affari dei Prigionieri e degli Ex-Detenuti ha annunciato che sono tutti minorenni, la maggior parte provenienti da Gerusalemme.

Netanyahu: «Noi andiamo fino in fondo, fino alla vittoria»

«Noi andiamo fino in fondo, fino alla vittoria»: lo ha affermato Netanyahu durante un sopralluogo fra le forze armate dislocate nel nord della Striscia di Gaza. «Niente ci fermerà. Siamo convinti di avere la forza, la potenza, la volontà e la determinazione per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, e così faremo». Gli obiettivi, ha ribadito il premier dello Stato ebraico, sono «la distruzione di Hamas, il recupero di tutti i rapiti e la garanzia che Gaza non possa più rappresentare una minaccia per Israele».

Hamas ha liberato altri 14 israeliani. Rilasciati anche tre thailandesi. Gli aggiornamenti sul Medio Oriente.
Veicoli della croce Rossa in Medio Oriente (Ansa).

Hamas ammette l’uccisione di diversi leader dell’organizzazione

Hamas ha rilasciato un comunicato in cui ammette che Israele ha ucciso diversi leader dell’organizzazione terroristica, tra cui il comandante della divisione regionale dell’organizzazione nel nord della Striscia Ahmed Randour, e il capo della divisione dei lanci di missili Ayman Siam. Nella nota diffusa dall’ala militare di Hamas, le Brigate Az ad-Din al-Qassam, si legge che Randor e Siam, insieme ad altri leader” dell’organizzazione, «sono saliti a posizioni di eroismo e onore nella battaglia di ‘Bol al-Aqsa».

Intercettati missili diretti verso l’aeroporto di Damasco

Israele ha attaccato l’aeroporto internazionale di Damasco, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa siriana Sana, citando l’esercito nazionale. Stando a quanto riferito, Israele ha lanciato un attacco missilistico, che ha comportato la chiusura dell’aeroporto internazionale della capitale siriana. La maggior parte dei missili sarebbero stati intercettati.

Le brigate di Hezbollah irachene aderiscono al cessate il fuoco

Le brigate di Hezbollah irachene, una milizia filo-iraniana, hanno fatto sapere di aderire al cessate il fuoco tra Israele e da Hamas: smetteranno di attaccare le basi e i soldati Usa in Iraq fino alla fine della tregua.

Hamas ha liberato altri 14 israeliani. Rilasciati anche tre thailandesi. Gli aggiornamenti sul Medio Oriente.
Camion di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza (Ansa).

Blinken per la quarta volta in Israele dal 7 ottobre e arriva anche Musk

Antony Blinken è atteso in Israele. Lo riporta Haaretz. Sarà la quarta visita del segretario di Stato americanoin Israele nel giro di un mese e mezzo. Anche Elon Musk sarà lunedì 27 novembre nello Stato ebraico, dove vedrà il primo ministro Netanyahu e il presidente Isaac Herzog. Il magnate, criticato per aver elogiato un post contenente retorica antisemita, ha annunciato nei giorni scorsi che X invierà tutto il denaro ricavato dalla pubblicità e dagli abbonamenti associati alla guerra a Gaza agli ospedali in Israele, alla Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nella Striscia.

Nichi Vendola torna in politica: è il nuovo presidente di Sinistra italiana

Nichi Vendola è il nuovo presidente di Sinistra italiana. Per l’ex presidente della Regione Puglia, eletto per acclamazione durante il congresso del partito, si tratta del ritorno alla politica attiva. Ma, come lui stesso si è affrettato a precisare, in vista non c’è alcuna candidatura.

Vendola morde il freno: «Non mi candido a niente»

«Non mi candido a niente, è un ritorno attivo alla politica, questo sì», ha detto il neo presidente di Sinistra italiana a chi gli chiedeva se il nuovo ruolo potesse aprire a una candidatura, magari alle elezioni europee del 2024. Nicola Fratoianni, rieletto segretario del partito, ha detto che Vendola «ha scelto di non misurarsi con le istituzioni fino a quando non avrà risolto nel modo migliore, e certamente sarà così, una vicenda giudiziaria che lo riguarda».

L’elezione di Vendola è avvenuta per acclamazione

La proposta di Vendola presidente è stata fatta proprio da Fratoianni, che ha conquistato il terzo mandato da segretario all’unanimità con un astenuto e nessun contrario. L’elezione di Vendola, fondatore di Sinistra ecologia e libertà ed ex presidente della Regione Puglia, è avvenuta per acclamazione, con un lungo applauso e un coro che scandiva il suo nome.

MotoGP, Bagnaia si conferma campione del mondo

Francesco Bagnaia su Ducati bissa il titolo mondiale della stagione scorsa e si laurea campione iridato nella MotoGP anche nel 2023: la certezza è arriva con la caduta e il ritiro di Jorge Martin (Pramac) al sesto giro del Gran Premio di Valencia, ultima gara della stagione. Certo del titolo, Pecco ha poi vinto la corsa.

Prima della gara, Bagnaia aveva 14 punti in più di Martin, il quale si era aggiudicato la gara sprint del sabato. Il pilota italiano, secondo nelle qualifiche, è partito dalla pole position dopo la penalizzazione dello spagnolo Maverick Vinales, retrocesso di tre posizioni in griglia per non aver osservato la bandiera neroarancio nel warm up per una fumata al motore della sua Aprilia.

Solo quattro italiani hanno vinto più di un titolo nella classe regina 

Fin da subito Martin ha rischiato il tutto per tutto, cadendo al sesto giro nel tentativo di sorpasso a Marc Marquez. Per Bagnaia è il secondo titolo nella classe regina e il terzo complessivo con l’alloro nella Moto2 conquistato nel 2018. Insieme a Umberto Masetti, Giacomo Agostini e Valentino Rossi è uno dei quattro italiani capaci di aggiudicarsi più di un titolo nella top class del Motomondiale.

MotoGP, il pilota della Ducati Francesco Bagnaia si conferma campione del mondo. Al sesto giro del GP di Valencia la certezza aritmetica.
Francesco Bagnaia in sella alla Ducati a Valencia (Getty Images).

Sul podio di Valencia con Bagnaia anche Di Giannantonio e Zarco

Questo l’ordine di arrivo del GP di Valencia:
1. Pecco Bagnaia 40:34.064
2. Fabio Di Giannantonio +0.120
3. Johann Zarco +0.400
4. Brad Binder +2.210
5. Alex Marquez +4.338
6. Raul Fernandez +4.619
7. Franco Morbidelli +4.822
8. Aleix Espargaro +7.713
9. Luca Marini +9.098
10. Maverick Viñales +10.180

Crosetto: «L’unico pericolo per il governo è l’opposizione giudiziaria»

Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto il governo Meloni è insidiato da un «unico pericolo», ovvero «l’opposizione giudiziaria», che «ha sempre affossato i governi di centrodestra». Lo ha dichiarato lui stesso in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: affermazioni che certo non sono passate inosservate.

Il ministro ha accennato a presunte riunioni di magistrati per affossare il governo

«L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria», ha spiegato Crosetto al Corriere. Affermazioni queste non nuove nel centrodestra, basti pensare alle tante volte in cui Silvio Berlusconi ha detto di essere stato perseguitato dalla magistratura. Crosetto si è però spinto oltre: «A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”». E poi: «Siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee».

Il ministro della Difesa Guido Crosetto: «L’unico pericolo per il governo Meloni è l’opposizione giudiziaria».
Guido Crosetto (Imagoeconomica).

Il Pd: «Il governo smetta di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti»

«È fuorviante la rappresentazione di una magistratura che rema contro e che possa farsi opposizione politico-partitica», ha detto Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati durante l’assemblea degli iscritti. Sulla stessa linea Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria del Pd, «stupefatta dalle dichiarazioni» rilasciate da Crosetto: «Se sa qualcosa che mette in pericolo la sicurezza nazionale, lo dica. Diversamente, la smetta questo governo di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti, cercando di nascondere le difficoltà della manovra di bilancio».

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