Monthly Archives: Novembre 2023

Attentato a Gerusalemme, tre israeliani uccisi e quattro feriti gravemente

Sono almeno tre gli israeliani uccisi e sei quelli rimasti feriti, di cui quattro gravi, in un attentato a colpi d’arma da fuoco avvenuto giovedì mattina, 30 novembre, a Gerusalemme. Due uomini palestinesi di Gerusalemme est sono scesi da una vettura aprendo il fuoco contro un gruppo di persone che si trovavano a una fermata dell’autobus. Secondo quanto riferiscono le autorità israeliane, i due attentatori sono stati neutralizzati dai soldati presenti sul posto. Le persone rimaste uccise sono una donna di 24 anni e un uomo di 70 anni, deceduto poco dopo per le ferite riportate, e una terza persona di cui ancora non si conoscono le generalità.

I due attentatori sarebbero collegati a Hamas

I due attentatori sono stati identificati come Murad Nimer (38 anni) e Ibrahim Nimer (30 anni), residenti nel rione di Tsur Baher a Gerusalemme est e detentori di carte di identità  israeliane. Secondo la radio militare entrambi hanno scontato detenzioni in Israele per attività terroristiche. Secondo il ministro per la Sicurezza nazionale israeliano Itamar ben Gvir e il sito palestinese QudsNews, sarebbero entrambi collegati a Hamas. Nella loro automobile, secondo la polizia, sono stati trovati centinaia di proiettili. I due progettavano dunque, a quanto pare, un attentato di grandi dimensioni.

Attentato a Gerusalemme, tre israeliani uccisi e quattro feriti gravemente
La fermata dell’autobus a Gerusalemme dove giovedì mattina è avvenuto l’attentato (Getty Images).

Prorogata la tregua per il rilascio degli ostaggi 

L’attacco è avvenuto poco dopo la proroga per un settimo giorno della tregua nei combattimenti a Gaza, confermata da Hamas giovedì mattina. In precedenza le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano scritto in un post sul loro account X che la tregua a Gaza continuerà «alla luce degli sforzi dei mediatori per portare avanti il processo di rilascio degli ostaggi». Le autorità israeliane hanno ricevuto un elenco di 8 ostaggi di Hamas che, secondo l’accordo, saranno rilasciati giovedì sera.

Kazakistan, incendio in un ostello ad Almaty: almeno 13 morti

Almeno 13 persone sono rimaste uccise nell’incendio di un ostello scoppiato nella più grande città del Kazakistan, Almaty, prima dell’alba di giovedì 30 novembre 2023. Secondo quando riportato dal dipartimento di emergenza della città, «nel corso della ricognizione e dello spegnimento dell’incendio, sono stati inizialmente scoperti 13 morti, la cui identità è in corso di accertamento». E poi aggiungono: «In merito a quanto emerso dai primi accertamenti sanitari, sono morti per avvelenamento da monossido di carbonio».

Al momento dell’incendio erano 72 le persone all’interno della struttura

L’incendio in via Adi Sharipov, nel centro dell’ex capitale, è stato segnalato poco dopo le 5.30 ora locale, ovvero le 23.30 di mercoledì 29 novembre in Italia. Secondo le ricostruzioni, i vigili del fuoco sono arrivati sette minuti dopo la chiamata e hanno trovato il seminterrato di un edificio residenziale di tre piani in fiamme. Il dipartimento di emergenza ha spiegato che al momento dell’incendio alloggiavano nell’ostello 72 persone, 59 delle quali sono state evacuate in sicurezza.

Le reazioni alla morte di Kissinger. La Cina: «Una perdita enorme, era una caro amico»

Si è spento nella serata di mercoledì 29 novembre sua casa in Connecticut l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger che lo scorso maggio aveva spento 100 candeline. Tante le reazioni alla sua morte nello scacchiere mondiale.

Il telegramma di Putin alla vedova Kissinger: «Statista lungimirante»

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze per la morte di l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, attraverso un telegramma alla vedova di Kissinger, Nancy: «Era un saggio e uno statista lungimirante».

Calenda: «Saggista interessante, politico molto controverso»

«Kissinger è stato un formidabile reazionario, un anticomunista viscerale. Però ha scritto libri che sono manuali di politica estera, tra cui “Ordine mondiale” in cui sostanzialmente dice che più si è idealisti in politica estera più si fanno danni, più si è realisti meno danni si fanno, lo consiglio. Il Kissinger saggista è molto interessante, il Kissinger politico è molto molto controverso» ha detto il leader di Azione Carlo Calenda ospite di Omnibus su La 7.

Il senatore russo Kosachev: «Uomini così non ne nascono più»

«Questo è un caso in cui è davvero passata un’era con una persona. Come si suol dire, non nascono più persone così». Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa Konstantin Kosachev che conosceva personalmente l’ex segretario di Stato americano. Il senatore russo ha osservato che Kissinger era «per molti versi un politico leggendario, il cui destino era legato a importanti eventi del secolo. È morto un rappresentante dell’epoca in cui gli Stati Uniti non erano guidati da fobie e utopie, ma da interessi e realtà. Quando Washington aveva nel suo arsenale, la diplomazia, e non solo le sanzioni».

Steinmeier: «Perdiamo un uomo straordinario»

«Con Henry Kissinger perdiamo un uomo straordinario con una storia di vita incredibile». Così il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, sulla scomparsa dell’ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger. «Con un linguaggio chiaro e una diplomazia coraggiosa, ha avuto un’influenza decisiva sugli Stati Uniti e sulla politica mondiale nel dopoguerra», ha scritto ancora Steinmeier. «Onoreremo la sua memoria», ha concluso.

Scholz: «Ha plasmato la politica estera come pochi altri»

«Henry Kissinger ha plasmato la politica estera americana come pochi altri». Così su X il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, sulla scomparsa dell’ex segretario di Stato Usa «Il suo impegno a favore dell’amicizia transatlantica tra gli Stati Uniti e la Germania fu significativo e rimase sempre vicino alla sua patria tedesca», ha scritto ancora Scholz. Per il cancelliere tedesco, con la scomparsa di Kissinger «il mondo ha perso un grande diplomatico».

Il presidente del Consiglio europeo: «Attento al più piccolo dettaglio»

«Le mie più sentite condoglianze al popolo americano e alla famiglia la scomparsa di Henry Kissinger. Ho avuto il privilegio di incontrarlo più volte. Un essere umano gentile e una mente brillante che ha plasmato i destini di alcuni tra i più avvenimenti importanti del secolo. Uno stratega attento al più piccolo dettaglio, ha detto il presidente del Consiglio europeo.

Il premier giapponese «Ha contribuito alla pace e alla stabilità»

«Ha apportato contributi significativi alla pace e alla stabilità nella regione, compresa la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e la Cina», ha ricordato il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida.

Bush: «Una delle voci più affidabili in politica estera»

«L’America ha perso una delle voci più affidabili e significative in materia di affari esteri», ha dichiarato l’ex presidente George W. Bush: «Ho ammirato a lungo l’uomo che è fuggito dai nazisti da giovane, proveniente da una famiglia ebrea, e che poi li ha combattuti nell’esercito degli Stati Uniti. Quando poi è diventato Segretario di Stato, la sua nomina come ex rifugiato ha detto tanto sulla sua grandezza quanto sulla grandezza dell’America».

L’ambasciatore cinese in Usa: «È morto un vecchio amico»

L’ambasciatore cinese negli Usa, Xie Feng, si è detto «profondamente» rattristato dalla notizia della morte dell’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger: «È una perdita tremenda sia per i nostri Paesi sia per il mondo», ha scritto in un post su X. «La storia ricorderà» il contributo di Kissinger alle relazioni Cina-Usa e «rimarrà sempre vivo nei cuori del popolo cinese come un vecchio amico molto apprezzato».

Tricia Nixon e Julie Nixon Eisenhower: «Sarà ricordato per i suoi successi nel promuovere la causa della pace»

Le figlie di Richard Nixon hanno descritto Henry Kissinger «come uno dei diplomatici più abili d’America» che «ha sostenuto le decisioni militari di nostro padre» per porre fine alla guerra del Vietnam. In una dichiarazione, Tricia Nixon e Julie Nixon Eisenhower hanno citato il suo lavoro durante la presidenza del padre, compreso il suo ruolo nei negoziati di Parigi che hanno contribuito a porre fine al coinvolgimento degli Stati Uniti in Vietnam e migliorare i legami con la Cina e l’Unione Sovietica. Hanno descritto il rapporto Nixon-Kissinger come una «partnership che ha prodotto una generazione di pace per la nostra nazione»: «Henry Kissinger sarà a lungo ricordato per i suoi numerosi successi nel promuovere la causa della pace. Ma era il suo carattere che non dimenticheremo mai».

Maretta in Corte dei Conti per la nomina del nuovo Procuratore generale

C’è grande maretta alla Corte dei Conti in vista della nomina del nuovo Procuratore generale. Anche perché sono molti i candidati in lizza. Tra i più accreditati a ricoprire l’incarico ci sono Pio Silvestri, procuratore regionale del Lazio, Donata Cabras, sua omologa in Sardegna, Massimo Lasalvia, presidente della Prima Sezione d’appello e consigliere giuridico del ministro della salute Orazio Schillaci. E Mauro Orefice, presidente della sezione per il controllo sulle amministrazioni dello Stato. A scegliere, venerdì 1 dicembre, sarà chiamato il Consiglio di presidenza della Corte, l’organismo formato da quattro togati, quattro laici, guidato da Guido Carlino, presidente della Corte in carica dal 2020, magistrato legatissimo a Sergio Mattarella per antichi trascorsi familiari palermitani. E da Tommaso Miele, presidente aggiunto e protagonista nel 2020 di una polemica con Matteo Renzi per una serie di tweet offensivi (peraltro disconosciuti) che avevano come bersaglio il leader di Italia Viva.

Maretta in Corte dei Conti per la nomina del nuovo Procuratore generale
Pio Silvestri (Imagoeconomica).

Contro Silvestri giocano i suoi rapporti con la vicesindaca di Roma Scozzese

Carlino, contro il parere della maggior parte dei magistrati della Corte, punta tutto su Silvestri, il cui nome però incontra molte resistenze per i suoi rapporti con Silvia Scozzese, vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Roma, la cui attività Silvestri ha sempre guardato con molta attenzione. In un incontro riservato alcuni consiglieri anziani della Corte hanno fatto notare che la sua nomina corrisponderebbe, per durata, a quella dell’attuale presidente Carlino rendendo di fatto la magistratura contabile ingessata per i prossimi tre anni. E mettendo così definitivamente fuori gioco magistrati autorevoli come Manfredi Selvaggi, capo della struttura di missione di Raffaele Fitto, ministro incaricato dell’attuazione del Pnrr, e Salvatore Pilato, un altro palermitano doc, presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti in Sicilia. Ma anche l’altro candidato forte, Lasalvia, è stato oggetto di polemiche riprese dai giornali per alcune iniziative legate a Enasarco, la cassa pensionistica privata dei rappresentanti di commercio, su cui la Corte non ha alcuna giurisdizione.

Maretta in Corte dei Conti per la nomina del nuovo Procuratore generale
Donata Cabras (Imagoeconomica).

Cabras data per favorita anche perché lontana dai giochi romani

Alla fine, tra tutti questi veleni, a spuntarla per la prima volta nella storia della Corte potrebbe essere una Procuratrice generale donna. Donata Cabras, che nell’ambiente della magistratura contabile gode di grande apprezzamento, ha fatto tutta la sua carriera in Sardegna, soprattutto nelle funzioni requirenti, ed è lontana dai giochi romani. Delle concrete possibilità di Cabras ha parlato sicuramente con la premier Giorgia Meloni il consigliere Marco Villani, vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio proveniente anche lui dalla Corte, e in stretti rapporti con una sua collega, Erika Guerri, capo di gabinetto del ministro del Turismo Daniela Santanché. Villani e Guerri sono molto legati tra loro e hanno facilitato l’ingresso massiccio di personale della Corte negli uffici di quel ministero, tanto da far irritare Consiglio di Stato e Avvocatura.

È morto a 100 anni Henry Kissinger, il Machiavelli d’America

Si è spento nella sua casa in Connecticut l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger che lo scorso maggio aveva spento 100 candeline. Autore della celebre frase «il potere è il massimo afrodisiaco», l’eredità del machiavellico statista continuerà ad essere discussa tra chi lo considera un genio diplomatico e chi un genio del male. Astuto manipolatore e influente fino agli ultimi giorni, per l’ex 15enne ebreo in fuga dall’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale il mondo era un gigantesco puzzle in cui ogni pezzo giocava un ruolo importante e distinto verso un unico fine: gli Usa come superpotenza internazionale anche al prezzo di interventi di realpolitik sullo scacchiere mondiale giudicati da molti brutali ed illegittimi, come il bombardamento e l’invasione della Cambogia e il sostegno al colpo di Stato di Augusto Pinochet in Cile del 1973 che defenestrò Salvador Allende.

È morto a 100 anni Henry Kissinger, il Machiavelli d'America
Henry Kissinger con Zhou Enlai nel 1971 a Pechino (Getty Images).

In queste ultime settimane, dallo scoppio della guerra a Gaza, Kissinger non è mai intervenuto pure essendo stato uno dei protagonisti del conflitto del Kippur che vide Israele vincitrice nel 1973. Tra i suoi ultimi impegni pubblici, un incontro nella residenza a Washington dell’ambasciatrice italiana Mariangela Zappia con la premier Giorgia Meloni lo scorso luglio.

È morto a 100 anni Henry Kissinger, il Machiavelli d'America
La premier Giorgia Meloni con Kissinger lo scorso luglio (dal sito del governo italiano).

Il figlio David: «Inesauribile curiosità per le sfide del momento»

Per il politologo Robert Kaplan, Kissinger è stato il più grande statista bismarckiano del Ventesimo secolo. Con un occhio attento anche sull’Italia, di cui Kissinger, amico intimo di Gianni Agnelli, apprezzava il ruolo nel Patto atlantico pur avendo il Partito comunista più potente d’Occidente. In occasione del suo centesimo compleanno sul Washington Post, il figlio David, interrogandosi sulla eccezionale vitalità fisica e mentale di un uomo che ha seppellito ammiratori e detrattori a dispetto di una dieta a base di bratwurst e Wiener Schnitzel, individuò la ricetta nell’inesauribile curiosità paterna per le sfide esistenziali del momento: dalla minaccia delle atomiche negli Anni 50 all’intelligenza artificiale su cui due anni fa scrisse il penultimo libro, The age of Ai: and our human future, a cui ha fatto seguito Leadership: Six studies in world strategy.

È morto a 100 anni Henry Kissinger, il Machiavelli d'America
L’allora governatore del Texas e candidato alla Casa Bianca George W. Bush con Henry Kissinger nel 2000 (Getty Images).

Al servizio di Richard Nixon e Gerald Ford

Da bambino, si diceva, era troppo timido per parlare in pubblico. Straniero nella nuova patria dopo la fuga dalla Germania nel 1938, Heinz divenne Henry e imparò a esprimersi in perfetto inglese conservando sempre l’accento tedesco. Si fece largo prima a Harvard, poi a Washington, fino a raggiungere, complice Nelson Rockefeller, il tetto del mondo al servizio di due presidenti: Richard Nixon e, dopo il Watergate, Gerald Ford. Kissinger concentrò nelle sue mani ogni negoziato, rendendo superfluo il lavoro della rete diplomatica: dalla prima distensione verso l’Urss al disgelo con la Cina, culminato nel viaggio di Nixon a Pechino. Gli accordi di Parigi per il cessate il fuoco in Vietnam dopo quasi 60 mila morti Usa gli valsero un controverso premio Nobel per la Pace: due giurati si dimisero per protesta.

È morto a 100 anni Henry Kissinger, il Machiavelli d'America
Richard Nixon con Henry Kissinger nel 1973 (Getty Images).

Nel 1977 fondò lo studio di consulenza Kissinger Associates

Kissinger fu di fatto un presidente ombra, anche se la scrivania dell’Ufficio ovale restò sempre per lui un miraggio impossibile per il fatto di non essere nato negli Usa. La sconfitta di Ford e l’elezione del democratico Jimmy Carter segnarono la fine della sua carriera pubblica, non dell’impegno in politica estera attraverso gruppi come la Trilaterale. Dopo aver lasciato il governo nel 1977, Kissinger fondò il celebre studio di consulenza Kissinger Associates, attraverso la cui porta girevole passarono ministri e sottosegretari e i cui clienti erano governi mondiali grandi e piccoli. Ed è stato proprio il suo studio a dare la notizia della sua morte.

L’andamento di Borsa italiana e spread oggi 30 novembre 2023

Grande attesa per l’apertura delle Borse europee e per lo spread dopo l’ottima giornata di ieri. La scorsa seduta, quella del 29 novembre 2023, si è chiusa con i listini del Vecchi Continente in rialzo. A Milano l’indice Ftse Mib ha toccato 29.688, ai massimi dalla fine di giugno 2008. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi riparte da 173 punti base.

4.00 – Hong Kong apre poco mossa, a -0,05%

La Borsa di Hong Kong apre la seduta poco mossa in attesa dei dati relativi all’inflazione Usa: l’indice Hang Seng cede lo 0,05%, a 16.985,18 punti. L’indice Composite di Shanghai cede appena 0,58 punti a quota 3.021,10, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,15% scendendo a 1.886,95 punti.

1.25 – Tokyo, apertura poco variata (-0,13%)

La Borsa di Tokyo inizia gli scambi poco mossa, dopo la chiusura incerta degli indici azionari statunitensi e la progressiva fase di rivalutazione dello yen che incide sul comparto dell’export. In apertura il listino di riferimento Nikkei segna una variazione appena negativa dello 0,13% a quota 33.276,92, con una perdita di 44 punti. Sul mercato valutario la divisa nipponica si rafforza al cambio con il dollaro poco sopra a 147 e sull’euro a 161,40.

 

Sanremo 2024, annunciati i co-conduttori delle cinque serate del Festival

Nel corso del Tg1 delle 20, Amadeus ha annunciato i co-conduttori delle cinque serate del Festival di Sanremo 2024. Oltre a Marco Mengoni, che affiancherà il direttore artistico nella prima serata, saliranno sul palco dell’Ariston Giorgia (seconda serata, mercoledì 7 febbraio), Teresa Mannino (terza serata, giovedì 8 febbraio), Lorella Cuccarini (quarta serata, venerdì 9 febbraio) e Fiorello (quinta serata, sabato 10 febbraio).

 

 

Pradossi e contraddizioni della Cop28 di Dubai e i rapporti ambigui dell’Italia

A Dubai va in scena la Cop28, l’annuale incontro sul clima organizzato dalle Nazioni unite in cui i governi sono chiamati a discutere su come limitare le emissioni e prepararsi al futuro cambiamento climatico. Dura dal 29 novembre fino al 12 dicembre 2023. Cop sta per “Conferenza delle parti”, dove le “parti” sono i Paesi che hanno firmato l’originale accordo Onu sul clima del 1992. Gli Emirati Arabi Uniti, cioè la nazione ospitante, sono tra i primi 10 produttori di petrolio al mondo e hanno nominato l’amministratore delegato della compagnia petrolifera statale Adnoc, Sultan Al Jaber, presidente della Conferenza. Nei piani della società emiratina c’è l’aumento della capacità estrattiva del greggio, proposito che chiaramente fa a pugni con gli obiettivi di Cop28. Bbc News ha pubblicato un articolo nel quale denunciava, attraverso documenti di cui è entrata in possesso, l’intenzione degli Emirati di utilizzare il loro ruolo di organizzatori per concludere accordi su petrolio e gas.

Come avere una multinazionale del tabacco che supervisiona l’Oms

Al Jaber, nonostante gli scandali svelati dal Guardian, si è difeso sostenendo di essere la persona migliore per spingere l’azione di riduzione di CO2 dell’industria petrolifera e del gas, in quanto presidente della società di energie rinnovabili Masdar. La stessa Masdar è posseduta dalla Adnoc e da Mubadala, il fondo che fa capo al controverso Mansour Bin Zayed (proprietario tra l’altro del Manchester City e fratello del dittatore Mohammed, presidente degli Emirati) e nel cui board siede guarda caso anche Sultan Al Jaber. Il paradosso è evidente: l’ad di una compagnia petrolifera di Stato che presiede i lavori per limitare le emissioni derivanti dall’energia fossile. Per dirla con le parole della europarlamentare Manon Aubry, è come avere una multinazionale del tabacco che supervisiona il lavoro interno dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Pradossi e contraddizioni della Cop28 di Dubai e i rapporti ambigui dell'Italia
La Cop28 sul clima organizzata a Dubai (Getty).

Emirati esportatori di energia e molto indietro sui diritti umani

Se c’è qualcuno che beneficia del cambiamento climatico questi sono proprio i Paesi esportatori di energia, di cui gli Eau sono tra i principali. Recentemente la segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, ha dichiarato: «Il fatto che gli Emirati Arabi Uniti, con un bilancio abissale in materia di diritti umani, stiano guidando le discussioni su una delle più gravi sfide esistenziali che l’umanità si trova ad affrontare, in uno dei forum internazionali di più alto profilo, rende ridicola la C0p28».

Il governo italiano dalla parte di Al Jaber, nonostante gli scandali

Il governo italiano, al cui interno per altro non manca una componente negazionista in tema ambientale, si è schierato senza se e senza ma dalla parte di Cop28 e di chi la ospita. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il primo scandalo che a giugno aveva investito Al Jaber e gli Emirati perché la compagnia petrolifera poteva avere accesso a tutte le mail riguardanti Cop28 era volato ad Abu Dhabi per ribadire che l’Italia è «al fianco» degli Eau e sostiene il lavoro del presidente designato della Cop28, Sultan Al Jaber. Durante quella visita aveva chiesto aiuto agli Emirati per la Tunisia, pallino di Giorgia Meloni e punto cardine del suo Piano Mattei (anche se poi Tunisi non si è fatta problemi a non votarci nella partita per Expo 2030).

Pradossi e contraddizioni della Cop28 di Dubai e i rapporti ambigui dell'Italia
Sultan Al Jaber (Getty).

Stessa cosa aveva fatto Meloni durante un incontro con Al Jaber proclamando quella del cambiamento climatico «una sfida importante per il nostro Pianeta e per l’umanità, però la transizione deve essere giusta e affrontare anche la sua dimensione sociale ed economica». Questo significa per prima cosa garantire «posti di lavoro di qualità». Ad Al Jaber, la premier aveva anche assicurato di voler «rafforzare l’impegno a sostegno dell’Africa, al quale l’Italia destinerà gran parte del suo Fondo per il clima».

Quei legami tra Crosetto e il presidente Mohammed Bin Zayed

Che i rapporti tra Eau e Italia siano stretti lo si è visto anche in altre occasioni. Per esempio quando il ministro Guido Crosetto ha dichiarato che il presidente Mohammed Bin Zayed aveva chiamato Palazzo Chigi per farsi mandare 1.000 bambini palestinesi da curare. Tralasciando il fatto che uno degli uomini più vicini al leader emiratino è Mohammed Dahlan. Ossia colui che ha attivamente operato per la distruzione di Fatah e l’irreversibile indebolimento dell’Olp, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina, pregiudicando così il processo di pace in Israele.

Pradossi e contraddizioni della Cop28 di Dubai e i rapporti ambigui dell'Italia
Il presidente emiratino Mohammed Bin Zayed e, alla sua sinistra, il fratello Mansour (Getty).

Denunce penali per detenzione arbitraria e tortura

Che dire poi dell’appoggio italiano dato ad Ahmed Naser al-Raisi, già capo della State Security emiratina, su cui pendono denunce penali per detenzione arbitraria e tortura, diventato nel 2022 il primo capo mediorientale dell’Interpol. Ancora, gli Eau partecipano alla guerra in Sudan (come proxy war), in Libia sostengono Haftar, Al Saied in Tunisia, sono ben posizionati nel Ciad e secondo varie intelligence hanno sostenuto il colpo di Stato in Niger e, come se non bastasse, hanno siglato un accordo di esclusiva per l’esportazione dell’oro dal Congo, denunciato in un articolo di Reuters, come un servizio fatto alla Russia per aggirare le sanzioni.

Eni, il progetto CCS di Ravenna entra nella lista europea dei Progetti di interesse comune

Eni ha annunciato che, grazie all’ammissione del progetto integrato di Carbon Capture and Storage (CCS) Callisto alla lista europea dei Progetti di interesse comune (Progetti Pci), l’hub di stoccaggio della CO2 di Ravenna, che Eni come operatore sta sviluppando in JV con Snam, avrà un ruolo chiave nella creazione di una filiera internazionale ad alto contenuto tecnologico nel settore della decarbonizzazione.

Callisto mira a decarbonizzare le aree industriali italiane e l’hub francese di Fos-Marseille

Il progetto CCS integrato Callisto (CArbon LIquefaction transportation and STOrage) Mediterranean CO2 Network, proposto congiuntamente da Eni e Snam con la collaborazione di Air Liquide che ne è anche coordinatore e che fa perno sul polo di stoccaggio CO2 di Ravenna CCS, è stato scelto dalla Commissione europea per entrare a far parte dei Pci, superando il processo di selezione, insieme ad altri 13 progetti dedicati alla cattura e allo stoccaggio della CO2. Nel dettaglio, Callisto ha l’obiettivo di sviluppare una catena del valore della CCS nell’Europa Sud-occidentale, focalizzandosi sulla decarbonizzazione delle aree industriali italiane, a partire da quella di Ravenna e Ferrara e dell’hub di Fos-Marseille, in Francia. Il progetto ha come referenti in Italia Eni e Snam e Air Liquide per il cluster industriale di Fos-Marseille in Francia. L’iniziativa è inoltre promossa da altre 16 aziende operanti nei cluster industriali interessati. Il progetto, facendo leva sulla grande capacità totale di stoccaggio dell’hub di CCS di Ravenna, stimata in oltre 500 milioni di tonnellate, mira a sviluppare il più grande network nel Mediterraneo per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio di CO2 offrendo una soluzione di decarbonizzazione per le industrie hard to abate (come cementifici, fertilizzanti, acciaierie etc.) proponendosi come riferimento per il Sud Europa.

Il progetto potrà accedere al Connecting Europe Facility Fund

L’ammissione nella lista dei progetti PCI consentirà al progetto, una volta superati i passaggi dell’iter in corso la cui conclusione è attesa nel 2024, di poter accedere al fondo Connecting Europe Facility Fund (CEF) finalizzato all’ottenimento di finanziamenti a fondo perduto per supportare gli studi e lo sviluppo delle infrastrutture per la ricezione, il trasporto e lo stoccaggio della CO2. L’avvio della fase 1 del progetto CCS Ravenna è previsto per l’inizio del 2024 con l’iniezione ai fini dello stoccaggio permanente di 25 mila tonnellate all’anno di CO2, catturate dalla centrale a gas di Casal Borsetti di Eni. Lo sviluppo industriale della fase 2, il cui avvio è previsto entro il 2026, consentirà di raggiungere una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all’anno al 2030. Ulteriori espansioni potranno portare i volumi fino a 16 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

Verranno creati nuovi posti di lavoro

Oltre a fornire un importante contributo per contrastare le emissioni climalteranti delle industrie hard to abate, il progetto Ravenna CCS favorirà la creazione di una filiera nazionale ad alto contenuto tecnologico nel settore della decarbonizzazione, valorizzando le competenze e capacità realizzative locali e più in generale del Paese. Dal punto di vista occupazionale il progetto fornirà un contributo determinante nel tutelare il livello esistente, legato al sistema tradizionale, e al contempo nel promuovere la creazione di un importante numero di nuovi posti di lavoro, diretti e indiretti, grazie allo sviluppo delle filiere impegnate nel progetto di decarbonizzazione. Eni ha sviluppato una vasta esperienza nello stoccaggio di gas in giacimenti esauriti nel corso di molti decenni e intende valorizzare le proprie competenze per riconvertire parte delle infrastrutture esistenti in hub di stoccaggio dell’anidride carbonica per decarbonizzare le attività industriali proprie e di terzi a costi competitivi e con un rapido time to market.

Cervinia cambia nome e si chiamerà Le Breuil: protesta Fratelli d’Italia

Cervinia cambia nome. La nuova denominazione della celebre località turistica, sita nel Comune di Valtournenche, è Le Breuil. La decisione è stata presa nell’aprile scorso dal Comune di Valtournenche, approvando il dossier sulla ridenominazione di villaggi, frazione e località sul suo territorio. La giunta regionale ha poi preso atto della decisione il 12 settembre scorso e pochi giorni dopo è stato firmato il decreto. Con il cambio di nome sarà modificata anche la cartellonistica del paese, oltre ai documenti degli abitanti. Protestano i consiglieri regionali e i deputati di Fratelli d’Italia.

Alberto Zucchi e Matteo Rosso: «Nuocerà alla Valle d’Aosta»

In una nota, Fratelli d’Italia ha espresso il proprio «netto dissenso». Il coordinatore regionale per la Valle d’Aosta, Alberto Zucchi, e il deputato Matteo Rosso, hanno dichiarato: «Esprimiamo vivo stupore e sgomento poiché il brand Cervinia è noto in Italia e nel mondo e un così drastico cambiamento, frutto evidente di un’ideologia fuori tempo, spazio e luogo non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle d’Aosta».

Hamas: «Kfir morto in un raid su Gaza». Dieci mesi, era il più piccolo degli ostaggi israeliani

Kfir Bibas, con i suoi 10 mesi il più piccolo degli ostaggi sequestrati da Hamas il 7 ottobre, sarebbe morto insieme alla madre Shiri e al fratello di 4 anni Ariel, a seguito di «bombardamenti sionisti» sulla Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato su Telegram le Brigate Al-Qassam, ala militare di Hamas. Nei giorni scorsi i familiari di Kfir si erano mobilitati per chiedere la liberazione del piccolo e della sua famiglia. Non si hanno notizie del padre Yarden, ancora ostaggio nella Striscia di Gaza. Le forze di difesa israeliane stanno  «controllando la fondatezza» dell’annuncio relativo alla morte dei fratellini Bibas e della loro mamma. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, aggiungendo che «Hamas continua a comportarsi in maniera crudele e inumana».

Attesa per la liberazione di altri 10 ostaggi israeliani

Secondo l’ultimo accordo stipulato tra Israele e Hamas, ogni giorno di proroga della tregua prevede la liberazione di 10 ostaggi israeliani e di 30 prigionieri palestinesi. Mousa Abu Marzook, funzionario dell’ufficio politico di Hamas aveva reso noto che gli ostaggi con cittadinanza russa in loro possesso saranno rilasciati «come omaggio al presidente Vladimir Putin». In serata le Brigate Al-Qassam hanno annunciato di aver liberato due donne di, appunto, nazionalità russa.

Dal Qatar filtra ottimismo per la proroga della tregua

«Guardando ai prossimi giorni, ci concentreremo sul fare il possibile per prolungare la tregua in modo da continuare a liberare più ostaggi e a ricevere più assistenza umanitaria». Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, dopo l’incontro della Nato a Bruxelles e in vista della sua prossima visita in Israele. Dal Qatar filtra ottimismo per una nuova intesa, ma Tel Aviv ha già fatto sapere di non essere disposto a prolungare la pausa nei combattimenti oltre domenica 3 dicembre, per un totale di 10 giorni. «Dopo questa fase di rientro dei nostri ostaggi, Israele tornerà in guerra? La mia risposta è inequivocabilmente sì. Non c’è possibilità che non si torni a combattere fino alla fine», ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Hamas: «Kfir ucciso in un raid su Gaza». 10 mesi, era il più piccolo degli ostaggi israeliani. Morti anche il fratello di 4 anni e la madre.
I combattimenti proseguono in Cisgiordania (Ansa).

Ucciso in Cisgiordania il capo delle Brigate Jenin

La tregua riguarda la Striscia di Gaza, ma non la Cisgiordania, dove l’esercito israeliano ha ucciso il capo delle Brigate Jenin, Mohammad Zabeidi. Insieme a lui è stato eliminato anche un altro comandante, di cui non è stato diffuso il nome. Sempre a Jenin due bambini sono morti in un raid delle forze israeliane. Uno, di nove anni, è stato colpito alla testa, mentre l’altro, 15enne, è stato raggiunto al torace. Fonti locali e di sicurezza hanno riferito all’agenzia di stampa palestinese Wafa che l’esercito israeliano ha costretto i residenti del quartiere di ad-Damj a lasciare le loro case sotto la minaccia delle armi.

Hamas: «Kfir ucciso in un raid su Gaza». 10 mesi, era il più piccolo degli ostaggi israeliani. Morti anche il fratello di 4 anni e la madre.
Macerie nelle strade di Jenin (Ansa).

Guterres: «Muoversi verso una soluzione a due Stati»

«La popolazione di Gaza si trova nel mezzo di un’epica catastrofe umanitaria davanti agli occhi del mondo. Non dobbiamo distogliere lo sguardo». Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres alla riunione del Consiglio di Sicurezza. «Sono in corso intensi negoziati per prolungare la tregua, cosa che accogliamo con grande favore, ma serve un vero cessate il fuoco umanitario e muoversi in modo determinato e irreversibile verso la soluzione a due Stati. Il fallimento condannerà palestinesi, israeliani, la regione e il mondo a un ciclo infinito di morte e distruzione».

In Aula alla Camera il 4 dicembre il salario minimo

Il provvedimento sul salario minimo sarà all’esame dell’Aula della Camera il prossimo 4 dicembre. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo a Montecitorio. Sempre lunedì e sempre in discussione generale, cominceranno il proprio iter in Aula la legge delega europea e il decreto referendum. Mentre il provvedimento sulle guide turistiche è atteso in Aula per mercoledì 6 dicembre e il voto finale per il giorno dopo, 7 dicembre.

Lollobrigida alla Camera: «Sul treno polemiche pretestuose»

La fermata straordinaria del treno Roma-Napoli su cui viaggiava Francesco Lollobrigida è approdata alla Camera. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste si è presentato di fronte ai deputati per un question time durante il quale ha relazionato sulla vicenda. Lollobrigida ha risposto alle critiche: «La mia condotta è ascrivibile al ministero, le polemiche sono pretestuose. Sono certo che, se fossi rimasto comodamente seduto su quel treno, tra quelli che hanno polemizzato per il mio operato in questi giorni, avrei senz’altro trovato qualcuno che avrebbe trovato il modo di accusarmi perché lo Stato non era presente a Caivano».

Lollobrigida: «Nessuna pretesa»

Il ministro Lollobrigida ha proseguito: «Ho ritenuto di chiedere se era possibile effettuare una fermata straordinaria, senza alcuna pretesa di ricevere un trattamento di favore, ma nel pieno rispetto del regolamento delle Ferrovie dello Stato, che ben conosco, avendo svolto l’incarico di assessore regionale ai Trasporti. Aggiungo che, in questo caso, come dichiarato dai responsabili di Ferrovie dello Stato, non v’è stato alcun disagio ulteriore all’utenza, né costo aggiuntivo e che tutti i passeggeri hanno avuto la possibilità di scendere alla stazione di Ciampino. Sono certo di aver fatto il mio dovere: la mia presenza ad un’iniziativa come quella di Caivano rappresentava la vicinanza dello Stato in un territorio martoriato dalla criminalità».

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Il ministro ha citato Don Patriciello

Poi Lollobrigida ha concluso citando Don Patriciello: «Credo che più di quanto possa dire io, valgono le parole del sacerdote simbolo della rinascita di Caivano a dare il senso della mia visita: “È normale che il ministro Lollobrigida abbia fatto di tutto per esserci a Caivano. Va capito, lo aspettavano comandanti dei carabinieri, esponenti della società civile, sottosegretari, ma soprattutto i cittadini. È bello quando lo Stato dimostra di voler essere così presente”». Le opposizioni, però, non sono convinte e il Pd ha chiesto di calendarizzare un’informativa del ministro dei Trasporti Matteo Salvini sul caso.

A2A, il Life Talk dedicato all’ambiente su circolarità e rigenerazione delle risorse

Una nuova tappa del progetto di A2A per promuovere una riflessione sulla gestione responsabile delle risorse e la salvaguardia degli elementi necessari alla vita. Dopo l’appuntamento di luglio dedicato all’acqua, il secondo Life Talk dal titolo Non c’è vita senza terra. Rigenerazioni si è focalizzato sulle tematiche legate all’ambiente. Il Gruppo, in partnership con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN) – centro di eccellenza per lo studio della sostenibilità e sovranità dei sistemi alimentari – ha avviato un percorso accademico con il coinvolgimento di key opinion leaders ed esperti del mondo scientifico per indagare il rapporto fra la vita umana e l’ambiente, il cui equilibrio rappresenta una sfida per il futuro.

Circolarità e rigenerazione delle risorse al centro del dibattito di A2A

L’incontro è stato un’occasione per riflettere con gli studenti dell’Ateneo di Pollenzo sull’importanza delle risorse naturali e sulla necessità di ripensare i modelli economici, produttivi, sociali ed organizzativi per renderli più sostenibili. Circolarità e rigenerazione sono state le tematiche al centro del dibattito. Partendo dall’importanza di adottare comportamenti di consumo responsabile e favorire una gestione circolare delle risorse, la riflessione ha infatti abbracciato il concetto di rigenerazione – un ulteriore passo avanti rispetto alla preservazione dell’ambiente e dei suoi elementi, affinché le risorse naturali possano rinnovarsi. L’evento si è aperto con il keynote speech di Stefano Mancuso, neurobiologo delle piante e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (Linv) dell’Università degli Studi di Firenze, incentrato sulla necessità di ripensare le nostre città, tornando a concepire il luogo in cui si vive come un ambiente connesso alla natura, aspetto imprescindibile per la sopravvivenza e il benessere delle specie.

A2A, il Life Talk dedicato all'ambiente su circolarità e rigenerazione delle risorse
Life Talk di A2A (LinkedIn A2A).

Poi si è passati al dibattito sulla rigenerazione, cui hanno preso parte Renato Mazzoncini, amministratore delegato del Gruppo A2A, e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e amministratore delegato dell’azienda vitivinicola Fontanafredda. I due esperti hanno indagato il significato del concetto di rigenerazione declinandolo in quattro ambiti di azione – ecosistemica, energetica, urbana e culturale – e raccontato esempi di filiere sostenibili e di creazione di nuove risorse, sotto forma di materia ed energia, grazie al biometano. In chiusura l’intervista condotta dal giornalista Mario Calabresi dal titolo Cibo e cultura: un approccio rigenerativo per il futuro, con i contributi dello chef Franco Aliberti, della reporter scientifica Silvia Lazzaris, e della ricercatrice e ambientalista Valeria Margherita Mosca.

Mazzoncini: «Investiamo 1,5 miliardi all’anno per l’ambiente»

Questo il commento di Mazzoncini all’iniziativa: «Pollenzo è un’università iconica per le scienze enogastronomiche, che sono uno degli elementi importanti per la decarbonizzazione. Occuparsi di transizione ecologica significa anche occuparsi di uso responsabile del cibo, saper riciclare ad esempio gli scarti agroalimentari o della zootecnia è un elemento fondamentale della formazione dei ragazzi. Come life company A2A sta continuando ad investire circa 1,5 miliardi all’anno sia in impianti per la transizione energetica, per le energie rinnovabili, sia per l’economia circolare, per esempio, con la produzione di biometano. Tutti impianti che concorrono alla decarbonizzazione del Pianeta».

La presentazione del secondo documentario realizzato con Will Media

Durante l’evento è stato infine presentato il secondo documentario nato dalla collaborazione fra A2A e Will Media dal titolo Rigenerazione, in cui Mattia Battagion – head of Sustainability di Will Media – racconta alcuni esempi di come la sostenibilità possa concretizzarsi in progetti di rigenerazione. Grazie al contributo di esperti e addetti ai lavori, viene mostrato come l’innovazione e l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente possano contribuire al benessere delle future generazioni.

Ita Airways cancella la tratta Milano-New York dall’8 gennaio 2024

Ita Airways ha deciso di cancellare ufficialmente il collegamento Malpensa-New York, l’unico della principale compagnia aerea italiana nello scalo intercontinentale di Milano e una delle tratte più redditizie del Paese. L’ultimo decollo, del volo AZ604, è previsto per domenica 7 gennaio 2024 con destinazione all’aeroporto JFK.

Cosa fare se si è prenotato un volo dopo il 7 gennaio

Secondo quanto apprende il Corriere, le circa 7 mila persone che hanno prenotato un volo dall’8 gennaio fino a novembre 2024 hanno due opzioni: riprenotare un altro volo di Ita con scalo a Roma Fiumicino, o richiedere il rimborso dell’intero costo del biglietto.

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Le motivazioni dietro lo stop

La motivazione principale che ha spinto la compagnia aerea a cancellare il collegamento è l’eccessiva concorrenza sulla rotta Milano-New York, che vede la presenza di compagnie grandi come Delta Air Lines, American Airlines, United Airlines ed Emirates. Inoltre, l’assenza di altri voli di Ita su Malpensa non ha aiutato sul fronte della sostenibilità economica. Ita Airways continuerà i suoi servizi a Linate, il city airport dove ha il 60 per cento degli slot, ma che non effettua voli intercontinentali.

Neymar lasciato da Bruna Biancardi dopo messaggi a una modella di Only Fans

Non c’è pace per Neymar. Dopo il grave infortunio patito in Nazionale, il calciatore brasiliano è alle prese con la rottura del rapporto con Bruna Biancardi. Ad annunciare la fine della relazione è stata la stessa modella, che sui social ha fatto chiarezza, poche ore dopo la notizia di un nuovo presunto tradimento da parte di Neymar. Biancardi ha dichiarato: «È una questione particolare, ma visto che sono quotidianamente legata a notizie, voci e battute, comunico che non ho nessuna relazione con nessuno. Siamo i genitori di Mavie e questo è il motivo del nostro legame. Spero che smettiate di collegarmi alle frequenti notizie. Grazie mille».

Neymar lasciato da Bruna Biancardi dopo messaggi a una modella di Only Fans
L’annuncio di Bruna Biancardi nelle stories di Instagram

I presunti messaggi di Neymar: «Hai tue foto nude?»

Alla base della decisione sembra esserci la scoperta fatta dalla ragazza dei messaggi inviati dall’ormai ex fidanzato a una modella di Only Fans. Neymar avrebbe scritto: «Hai tue foto nude?». E lei avrebbe risposto: «Sì, ma ti devi abbonare per vederle». I media brasiliani hanno riportato la notizia riscrivendo anche i messaggi privati tra i due. Poche ore dopo è arrivato l’annuncio di Bruna Biancardi. A inizio mese, la coppia ha vissuto momenti di paura quando tre uomini hanno fatto irruzione nella casa dei genitori della modella. Avrebbero tentato di rapire la piccola Mavie, che però non era in casa.

Neymar lasciato da Bruna Biancardi dopo messaggi a una modella di Only Fans
Bruna Biancardi (Instagram).

L’accordo sul tradimento stipulato a giugno

A giugno aveva fatto scalpore un accordo stipulato da Neymar e Bruna Biancardi, con al centro proprio il tema del tradimento. Secondo un giornale di gossip, Em Off, la donna avrebbe concesso scappatelle al calciatore, a patto che quest’ultimo avesse rispettato tre condizioni. Neymar avrebbe dovuto mantenere l’assoluta discrezione, fare sesso utilizzando il preservativo e non baciare mai le amanti sulle labbra. Pochi giorno dopo la notizia dell’accordo, una donna ha dichiarato di essere l’amante del brasiliano, mandando in crisi la relazione già in estate.

Milano, la Latteria di via San Marco chiude: l’ultimo no a Madonna

La celebre trattoria La Latteria di via San Marco, situata nel quartiere di Brera a Milano, si appresta a chiudere i battenti. Il prossimo 22 dicembre cesseranno le attività del locale, che vanta una storia di ben 50 anni. Arturo e Maria Maggi, i proprietari, hanno deciso di andare in pensione, e i loro figli, che attualmente lavorano in sala, non proseguiranno l’attività dei genitori. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera.

La Latteria rifiuta le prenotazioni di Madonna e Trump

In passato lo storico locale rifiutò le prenotazioni di personaggi famosi, come Madonna e persino Donald Trump. La trattoria, infatti, ha il suo giorno di chiusura la domenica, e, nonostante le insistenze del suo staff, persino la regina del pop ha dovuto cercare altrove un posto dove mangiare. In questo locale, infatti, non vengono accettate prenotazioni, neppure quelle dell’ex presidente americano che all’epoca non era ancora inquilino della Casa Bianca e ha dovuto rinunciare a pranzare nella trattoria milanese.

Il destino del locale a Milano è ancora incerto

Il futuro del locale è ancora incerto, e i proprietari hanno dichiarato al quotidiano che l’eredità non passerà ai figli, pertanto venderanno l’attività solo a chi lo merita davvero: «Non è tanto mettersi d’accordo sulla cifra quanto sulle intenzioni di chi entrerà. Questa è un’attività che funziona, sarebbe intelligente non stravolgerla».

Crisi climatica, nel 2050 si rischiano più deserti e specie invasive

Il nostro pianeta sta soffrendo. La crisi climatica, unita all’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, sta mettendo a serio rischio la salute della Terra. La clessidra però sta finendo le sabbie e, senza un intervento urgente, la situazione potrebbe precipitare ancora. Nel 2050, come hanno sottolineato alcuni scienziati e ambientalisti al Guardian, la biodiversità sia animale sia vegetale rischia di sparire, con il 25 per cento delle specie già in via di estinzione. La desertificazione e le massicce quantità di gas inquinanti nell’atmosfera e negli oceani minacciano gli ecosistemi marini e le falde sotterranee. Nulla è però ancora perduto. A fronte di un quadro oscuro, gli esperti hanno anche fornito potenziali rimedi e interventi in grado di invertire la tendenza: «Bisogna agire però subito». Un messaggio indirizzato soprattutto alla Cop28, i cui lavori partiranno a Dubai il 30 novembre.

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Crisi climatica e desertificazione, perduto il 30 per cento delle foreste in 10 mila anni

Fra i principali nemici della biodiversità c’è lo sfruttamento del suolo. «Se non si invertirà la tendenza, la salute del pianeta peggiorerà ancora», ha spiegato la biologa argentina Sandra Myrna Diaz. «L’erosione dovuta alle colture intensive, unita a inquinamento da biocidi e salinizzazione ridurrà la natura a contatto con l’uomo». Secondo recenti stime, negli ultimi 10 mila anni l’uomo ha abbattuto un terzo delle foreste per sviluppare l’agricoltura, distruggendo così interi ecosistemi. «Se non agiamo, una sola parola potrà descrivere il nostro futuro: deserto», ha precisato Cristiane Juliao, indigena Pankanaru dell’Amazzonia. «Sarà la fine delle nostre conoscenze e tradizione, che dipendono da animali, piante e clima».

Desertificazione, inquinamento e crisi climatica minacciano la biodiversità. Entro il 2050 a rischio estinzione il 25 per cento delle specie.
Il fiume Po in secca nel 2022 (Getty Images).

Sempre maggiore risulta poi l’impatto delle specie invasive in più zone del pianeta. A livello globale un team di esperti dell’Onu ne ha individuate circa 3500, diffuse dai viaggi intercontinentali oltre che dal commercio. Simbolo della loro influenza sono gli incendi alle Hawaii di agosto, cui avrebbero contribuito alcune piante giunte con la colonizzazione statunitense e capaci di sostituire quelle autoctone. Le lunghe distese di erba infatti non avrebbero fatto altro che favorire la diffusione delle fiamme sull’isola. Fra le nazioni a rischio c’è il Cile, dove il 25 per cento della fauna è unico al mondo. «Senza interventi, entro il 2050 sarà meno adatto alla vita», ha detto Annibal Pauchard dell’Università di Conception. «Le specie aliene stanno sostituendo gli ecosistemi endemici». Non va meglio in Europa, dove si rischia la diffusione di animali portatori di malattie come la zanzara tigre.

Desertificazione, inquinamento e crisi climatica minacciano la biodiversità. Entro il 2050 a rischio estinzione il 25 per cento delle specie.
La devastazione a Maui dopo gli incendi di agosto (Getty Images).

Fondamentale intervenire nell’attività mineraria e nella pesca

Secondo il fabbisogno attuale di risorse, l’uomo avrebbe bisogno di oltre un pianeta e mezzo. Preventivabile dunque un’intensificazione dell’estrazione mineraria, entrando anche in territori che fungono da rifugio per diverse specie in via di estinzione. «Per evitare una catastrofe della biodiversità dobbiamo sviluppare metodi di estrazioni diversi e meno nocivi per l’ambiente», ha spiegato Charles Barber del World Resources Institute. «I minerali ci servono, non potremo farne a meno. Quindi bisogna escogitare metodi più ecosostenibili». Non va meglio negli oceani, dove pesa soprattutto la pesca intensiva unita alla crisi climatica. «Il riscaldamento globale e l’acidificazione dell’acqua minaccia le specie», ha sottolineato il presidente di Palau Surangel Whipps Jr. «La cooperazione globale è fondamentale».

Desertificazione, inquinamento e crisi climatica minacciano la biodiversità. Entro il 2050 a rischio estinzione il 25 per cento delle specie.
L’inquinamento da plastica nei pressi di Manila, nelle Filippine (Getty Images).

Infine, è importante anche sottoscrivere un trattato globale sull’inquinamento della plastica. Assieme a sostanze chimiche, pesticidi e fertilizzanti rappresenta infatti una grande minaccia per la biodiversità, tanto da mettere a repentaglio anche le falde sotterranee. «Al momento ci sono 170 tonnellate di microparticelle negli oceani», ha spiegato Marcus Eriksen, fondatore del 5 Gyres Institute. «Il numero potrebbe tuttavia quadruplicare entro il 2050, cui aggiungere 3 milioni di tonnellate di pesticidi nei campi. Servono controlli più severi e monitoraggio costante».

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Chi è Dove Cameron, la ragazza fotografata con Damiano dei Maneskin

Il settimanale Chi ha divulgato alcune fotografie che ritraggono Damiano David e Dove Cameron in coppia. Il leader dei Maneskin, reduci dagli Mtv European Music Awards 2023, e la celebre star della Disney non si nascondono più, alimentando le voci sulla loro presunta relazione. Acqua passata, dunque, la storia quasi decennale con l’attivista Giorgia Soleri.

Chi è Dove Cameron: biografia

Dove Cameron, pseudonimo di Chloe Celeste Hosterman, è nata negli Stati Uniti il 15 gennaio 1996 ed è una famosa attrice, cantante e modella. Buona parte del suo successo e della sua notorietà è attribuibile ai ruoli di Liv e Maddie nella sitcom omonima per ragazzi di Disney Channel, che le hanno fatto guadagnare un Daytime Emmy Award come miglior interprete nella programmazione per bambini. Si è affermata come star per la sua interpretazione nel ruolo di Mal nella serie di film Descendants. Nel campo della sua carriera musicale, nel 2022 ha ottenuto notevoli consensi con il singolo Boyfriend, che ha conquistato posizioni di rilievo nelle classifiche di diversi Paesi, inclusa la Billboard Hot 100 americana e la Official Charts nel Regno Unito.

La vita privata e le foto con Damiano

Per quanto concerne la sua sfera privata, Dove Cameron risiede negli Stati Uniti e utilizza il nome d’arte completo di Dove Olivia Cameron. Originaria di Bainbridge Island, nello Stato di Washington, è cresciuta in una famiglia con genitori separati, Philip Alan Hosterman e Bonnie Wallace. Ha una sorella maggiore di nome Claire e ha traslocato a Los Angeles con la famiglia all’età di 14 anni. In passato, è stata legata sentimentalmente a Ryan McCartan, suo collega sul set di Liv e Maddie, ma la loro relazione si è interrotta nel 2016. Fino al 2020, il suo fidanzato è stato Thomas Doherty, conosciuto sul set di Descendants 2. Nel 2023, dopo vari flirt attribuiti a Damiano David, la coppia è uscita allo scoperto e nelle foto pubblicate sul settimanale Chi i due si trovano in Australia in occasione del tour mondiale della band.

Bonus psicologo, aumentato di 5 milioni il fondo. Come presentare domanda

Il governo ha riformulato un emendamento al decreto Anticipi con il quale ha incrementato di 5 milioni, nel 2023, il fondo destinato al bonus psicologo, che sale così a 10 milioni complessivi. Un raddoppio rispetto ai fondi previsti finora, ma la metà rispetto all’aumento che era stato chiesto da Forza Italia, che chiedeva 15 milioni per il 2023 e 40 dal 2024. La dotazione iniziale, inoltre, era cinque volte inferiore ai fondi stanziati per l’anno precedente, con i quali era stato soddisfatto meno del 10 per cento delle oltre 360 mila domande presentate all’Inps.

I requisiti per presentare la domanda e accedere al contributo

 

Il 23 novembre è stato firmato anche il decreto attuativo con i requisiti e le modalità di presentazione delle domande per accedere al contributo. La data non è ancora stata fissata ma probabilmente a partire da dicembre si potrà fare richiesta direttamente sul sito dell’Inps cliccando su “Sostegni”, “Sussidi e Indennità”, poi “Bonus psicologo” e “Contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia”. È necessario essere in possesso delle credenziali Spid, Cie e Cns. Per presentare domanda è necessario essere residenti in Italia e non avere un Isee superiore a 50 mila euro. Verrà riconosciuto un bonus di 1500 euro in presenza di un Isee inferiore a 15 mila euro, 1000 euro per gli Isee tra 15 e 30 mila, e 500 euro per gli Isee superiori a 30 mila ma inferiori a 50 mila euro. Una volta riconosciuto il contributo, l’Inps rilascerà al richiedente un codice univoco che dovrà presentare al proprio psicoterapeuta.

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