Daily Archives: 15 Novembre 2023

In fiamme l’auto di Vincenzo Spinelli, commissario dei circoli di FdI nel Cosentino

Un incendio, sulla cui natura sono in corso accertamenti, ha distrutto l’auto di Vincenzo Spinelli, imprenditore e attuale commissario dei circoli di Fratelli d’Italia dell’Alto Tirreno Cosentino. Il fatto è avvenuto nella notte di domenica 13 novembre 2023 in piazza Castel Rugiero, nel centro storico di Belvedere Marittimo dove la vettura era parcheggiata, ma si è appreso solo mercoledì 15 novembre.

Vincenzo Spinelli, commissario circoli FdI nel Cosentino
Vincenzo Spinelli, commissario circoli FdI nel Cosentino (Facebook).

Spinelli non ha certezze sulla natura del rogo della sua auto

Spinelli, che in passato è stato amministratore comunale di Belvedere Marittimo, ricoprendo anche la carica di vicesindaco e assessore, ha dichiarato di «non avere certezze sulla natura del rogo. Non ho ancora ricevuto copia dei verbali redatti quella notte dai vigili del fuoco intervenuti per lo spegnimento dell’incendio». L’esponente di FdI ha inoltre riferito di essere rimasto stupito di quanto accaduto e di non ritenere di avere motivi di pensare a un gesto volontario a suo danno da mettere in relazione sia alla sua figura imprenditoriale che al suo ruolo politico.

Le indagini non escludono il dolo

Sulla base di quanto finora emerso non c’è una ipotesi che prevale sull’altra. Chi indaga su quanto avvenuto sta considerando elementi relativi alla presenza o meno di inneschi, possibili anomalie tecniche del veicolo, senza comunque scartare al momento l’ipotesi dolosa, considerato anche il periodo turbolento che l’intero territorio sta vivendo sul fronte della criminalità organizzata.

Nisida, detenuti del carcere minorile incendiano cella e picchiano agenti: quattro feriti

Prima hanno dato fuoco alla cella e poi hanno atteso l’arrivo degli agenti per aggredirli con calci e pugni. La notte tra martedì 14 e mercoledì 15 novembre 2023 è stata vera follia nel carcere minorile partenopeo di Nisida, dove quattro poliziotti della Penitenziaria sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari. Per tutti la prognosi è di 15 giorni.

I sindacati: «Troppi detenuti stranieri, togliere i benefici di legge»

Uno degli agenti ha perso un dente, un altro ha diversi punti di sutura alla testa e altri due sono rimasti intossicati dal fumo. In una nota congiunta i sindacati Uspp, Uil P.P. e Sinappe tornano a evidenziare che «sono troppi i detenuti stranieri provenienti dal Nord Italia che stanno mandando in tilt il sistema penale minorile campano dove il ripetersi di eventi critici sta minando anche la riabilitazione degli altri detenuti minorenni presenti». Per i tre sindacati è giunto il momento «di togliere i benefici di legge a coloro che si rendono protagonisti di aggressioni ai danno dei colleghi a cui va la nostra solidarietà».

Morta l’ex deputata Angela Bottari, sua la legge che abrogò delitto d’onore e matrimonio riparatore

Tre legislature come deputata nel Partito Comunista Italiano, dal 1976 al 1987, nel corso di una vita intera incentrata sull’impegno politico, dedicato in larga parte all’emancipazione delle donne. È morta a 78 anni Angela Bottari, ricordata per essere stata la prima relatrice della legge 442 che nel 1981 portò all’abrogazione del delitto d’onore e del matrimonio riparatore.

Nel 1977 la proposta di legge contro la violenza sessuale

Nata nel 1945 a Messina e attiva politicamente dagli anni dell’università, aveva aderito al Partito Comunista Italiano nel 1971, ricoprendo il ruolo di responsabile femminile della Federazione di Messina. Nel 1975 era stata eletta consigliera comunale nella città dello Stretto. Nel 1976 l’approdo a Montecitorio, dove era poi rimasta per tre legislature consecutive fino al 1987. «Quando arrivai in Parlamento capii che fare la deputata era importante perché potevi confrontarti con la modifica delle leggi», aveva raccontato nel libro Libere, uscito nel 2022. Un anno dopo l’elezione alla Camera fu proprio lei a presentare la prima proposta di legge contro la violenza sessuale, che nel codice penale italiano figurava tra i reati contro la morale pubblica e il buon costume. La proposta di legge di cui Bottari fu prima firmataria, lo iscrisse invece tra i reati contro la persona.

Morta l'ex deputata del Partito comunista Angela Bottari, sua la legge che abrogò delitto d'onore e matrimonio riparatore.
Angela Bottari (Camera.it).

Nel 1981 fu poi la prima relatrice della legge 442

Nel 1981 Bottari fu poi la prima relatrice della legge 442/81 che abrogò il matrimonio riparatore: fino a quel momento il reato di violenza sessuale veniva estinto se seguito da nozze con la vittima. La stessa legge abrogò anche il delitto d’onore, cioè la riduzione di pena per chi uccideva coniuge, figlia e sorella, «nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia». Dal 1996 al 1998 segretaria regionale del Partito Democratico della Sinistra in Sicilia fino allo confluenza del partito nei Democratici di Sinistra, dal 2005 al 2007 era stata assessora comunale a Messina con deleghe alla riqualificazione urbana e alle politiche abitative. Successivamente aveva aderito al Partito Democratico.

I trapper Baby Gang e Simba condannati a Milano

Sono stati condannati rispettivamente a sei anni e quattro mesi e cinque anni e due mesi i trapper Mohamed Lamine Saida, detto Simba La Rue, e Zaccaria Mouhib, detto Baby Gang, nel processo milanese con rito abbreviato con al centro la sparatoria, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino a corso Como, zona della movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi. Lo ha deciso la settima penale di Milano che ha condannato anche altri sei giovani della loro crew a pene fino a cinque anni e otto mesi.

Per Simba un’altra condanna

Un episodio simile risale a marzo del 2022, quando il gruppo del trapper affrontò una gang rivale che faceva capo a Baby Touché con calci, pugni e un coltello in via Settala, a Milano. Due persone finirono al pronto soccorso. La condanna è stata di quattro anni per Simba La Rue e altre cinque condanne fra gli otto mesi e i tre anni e otto mesi.

SACE lancia il primo Young Advisory Board per disegnare le risposte alle sfide del futuro

Immaginare la SACE del prossimo decennio per accompagnare le imprese italiane nel futuro. Con questo obiettivo, il gruppo assicurativo-finanziario, direttamente controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Alessandra Ricci, ha istituito lo Young Advisory Board, il nuovo comitato composto da 15 giovani talenti che contribuiranno a disegnare le nuove direzioni di sviluppo dell’azienda.

Le nuove generazioni per affrontare al meglio i cambiamenti in atto 

Il mercato globale in continua evoluzione richiede alle aziende la capacità di cambiare rapidamente, un cambiamento che proprio le giovani generazioni di professionals riescono naturalmente a intercettare. Lo Young Advisory Board non avrà responsabilità di governance, ma giocherà un ruolo strategico nello stimolare prospettive innovative e non convenzionali rispetto alle opportunità aziendali, adottando soluzioni creative. Analizzare i megatrends, esplorare e raccomandare nuove opportunità di crescita e innovazione e contribuire alla trasformazione culturale, alla ricerca di nuovi modelli di business, tecnologie e processi, alla pianificazione strategica, cercando e indicando nuove direzioni e soluzioni. Queste le sfide sulle quali i partecipanti al board sono chiamati a confrontarsi. Lo Young Advisory Board rientra nel percorso avviato con il piano industriale Insieme 2025, con il quale SACE ha ridisegnato il proprio modello organizzativo intorno a gruppi di lavoro autonomi e cross funzionali, costruiti sulla contaminazione generazionale. Un modello di cui la sostenibilità e l’inclusione sono un pilastro e l’innovazione tecnologica e digitale un fattore abilitante.

Sace lancia il primo Young Advisory Board per disegnare le risposte alle sfide del futuro
I 15 giovani dello Young Advisory Board (Sace).

I nomi e i ruoli dei 15 giovani talenti del team

Gianfranco Chimirri, chief people officer di SACE, ha sottolineato: «In un mondo in costante metamorfosi, crediamo che il futuro appartenga a coloro che abbracciano il cambiamento con audacia. Siamo pronti ad accogliere le idee audaci, le visioni innovative, ma anche le criticità che questo team porterà alla nostra visione su come affrontare le sfide dirimenti del futuro, quali ad esempio gli Esg o l’intelligenza artificiale generativa. Benvenuti a bordo, futuri leader!». Lo Young Advisory Board, che sarà rinnovato ogni anno, è composto da: Erika Campedelli Claims, Flavio Castri Rete internazionale, Alessio Cerini Sales pmi, Akwah Lum Chifen Internal audit, Camilla D’Alessandro Credit & restructuring, Maria Cristina Grechi Legal affairs, Cecilia Guagnini Ufficio studi, Claudia Missaglia People care, Giuseppe Modugno Cybersecurity, Adriano Monacelli Risk management, Chiara Piani Business corporate, Fabio Ponti Corporate identity and communication, Luca Saccani Sustainability, Matteo Viola Business corporate e Arianna Savioli, Business in Sace Fct. 

Morto nello scontro tra furgone e bus, vittima è 82enne nuorese

Si chiamava Sebastiano Chessa ed aveva 82 anni l’autista del furgone Fiat Strada morto questa notte sulla strada statale 196 al chilometro 13,900 all’altezza di Villasor, nel Medio Campidano. Il suo mezzo si è scontrato, per cause ancora da accertare, contro un autobus di trasporto pubblico extraurbano dell’Arst, l’azienda regionale trasporti, dopo avere invaso la corsia.

L’anziano è morto sul colpo

L’anziano, originario di Desulo (Nuoro), è morto sul colpo, mentre il conducente della corriera, Vlastimil Vojacek, 48 anni, nato in Croazia, è rimasto ferito ed è stato trasferito al pronto soccorso del Policlinico di Monserrato per lievi traumi. I sei passeggeri del bus di linea, tra i 18 e 27 anni, sono rimasti illesi e sono stati trasportati a destinazione a bordo di un altro pullman Ars, mentre la strada è rimasta interrotta per circa tre ore. La salma dell’82enne è già stata restituita ai familiari. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri di Serramanna e Villasor con il nucleo operativo di Sanluri.

Dall’Antitrust sanzioni per oltre 15 milioni a sei società di luce e gas

L’Antitrust ha irrogato sanzioni per oltre 15 milioni di euro nei confronti di Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato le sei società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. La norma, in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi per i consumatori finali, questa norma aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023.

Dall'Antitrust sanzioni per oltre 15 milioni a sei società di luce e gas. Multa da 10 milioni per Enel Energia e da 5 per Eni Plenitude.
Roberto Rustichelli, presidente dell’Antitrust (Ansa).

Multa da 10 milioni per Enel Energia e da 5 per Eni Plenitude

Le sei società, spiega l’Antitrust in una nota, hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti. In particolare, Enel Energia ed Eni Plenitude (cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni – massimo edittale da quando è stato modificato il Codice del Consumo – e di 5 milioni) hanno modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta. Così i clienti, anche diversi anni dopo la scadenza dell’offerta economica, si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale.

Dall'Antitrust sanzioni per oltre 15 milioni a sei società di luce e gas. Multa da 10 milioni per Enel Energia e da 5 per Eni Plenitude.
Fornelli a gas (Getty Images).

Sanzioni di entità minore le altre quattro società: le motivazioni

Acea Energia e Dolomiti Energia, prosegue l’Antitrust, hanno invece ritenuto che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell’entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall’invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni. Le due società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma. Per tali ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560 mila euro e 50 mila euro. Iberdrola Clienti Italia, cui è stata irrogata la sanzione di 25 mila euro, da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l’articolo 3 del decreto. Edison Energia, infine, ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5 mila euro.

Strage di Samarate, Alessandro Maja ricorre contro la condanna all’ergastolo

I legali di Alessandro Maja hanno impugnato la condanna in primo grado all’ergastolo del geometra che nella notte tra il 3 e il 4 maggio 2022 uccise a martellate la moglie Stefania Pivetta, 57 anni, e la figlia Giulia, 16 anni, e ferì gravemente il figlio maggiore Nicolò, nell’abitazione di famiglia a Samarate, in provincia di Varese.

I legali invocano la parziale infermità di Alessandro Maja

Così come riportato dal quotidiano La Prealpina, gli avvocati Gino Colombo e Laura Pozzoli tornano ad invocare la parziale infermità del loro assistito, così come già avvenuto nel corso del processo in primo grado. Anche in quel frangente i difensori descrissero Maja come semi incapace di intendere e volere al momento degli omicidi. Nel ricorso in Appello si parla di condizione psichica delirante, tanto Maja era convinto di essere coinvolto in problemi di lavoro che gli avrebbero creato difficoltà economiche. Una condizione che, secondo quanto accertato, non si è mai verificata.

Incidente sul lavoro a Treviso, morta ragazza di 26 anni schiacciata da un macchinario

Una ragazza di 26 anni e origini albanesi, Grishaj Anila, è morta in un incidente sul lavoro mentre stava svolgendo le proprie mansioni all’interno dell’azienda di surgelati Bocon srl di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso. Stando a quanto riportato dai testimoni, la giovane, che era anche vice direttrice dell’azienda, stava operando su un nuovo macchinario dell’imballaggio e, per cause ancora tutte da accertare, è stata colpita alla testa dal macchinario, con l’impatto che le ha schiacciato le vertebre cervicali.

È rimasta incastrata in un macchinario della ditta

Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta, con le forze dell’ordine chiamate a chiarire quanto avvenuto. Nella nota diffusa dai carabinieri si legge che Grishaj Anila è rimasta «incastrata, all’altezza del capo, in un macchinario della ditta», ma non sono stati forniti ulteriori approfondimenti sulla dinamica dell’incidente sul lavoro e, sopratutto, sulle sue cause. Subito dopo la tragedia, sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il personale Spisal, Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro.

Oltre 550 vittime sul lavoro da inizio 2023

Quanto avvenuto a Treviso ricorda la vicenda di Luana D’Orazio, operaia di soli 22 anni morta stritolata in un orditoio nel 2021 mentre lavorava in un’azienda di Prato. In quel caso, le successive indagini avevano evidenziato che il macchinario era stato modificato per farlo funzionare in maniera più veloce ed automatica. Non serve, purtroppo, andare così indietro nel tempo per trovare altre vittime sul lavoro. Nella stessa giornata dell’incidente di Treviso, c’è infatti da registrare anche la morte di un altro operaio di 59 anni, colpito un da un escavatore all’interno di un cantiere nel polo chimico di Ravenna. Sempre in quelle ore, anche due feriti sul lavoro, uno a Sedigliano, in provincia di Udine, dove un operaio è stato schiacciato da un mezzo pesante, e un altro a in Trentino, con un tecnico manutentore delle caldaie che è rimasto coinvolto in un’esplosione ustionandosi braccia e volto. Solo nel 2023, infine, sono state ben 559 le vittime sul lavoro in Italia, di cui 430 in occasione di lavoro (+4,4 per cento rispetto a luglio 2022) e 129 in itinere, (- 17,8 per cento rispetto a luglio 2022).

Sullo sciopero Salvini e Landini hanno lo stesso scopo: il personale tornaconto politico

Apparentemente Matteo Salvini e Maurizio Landini non hanno nulla che li accomuna, se non i cognomi che fanno rima. In realtà su di una cosa sono uguali: la velocità supersonica con cui occupano spazi non adeguatamente presidiati dai rivali per loro evidente ed esclusivo tornaconto politico. Il leader leghista che si intesta la battaglia contro lo sciopero dei trasporti a difesa dei cittadini che ne subirebbero i disagi (ma che sciopero sarebbe quello che non li provoca?) ha capito che deve ribattere colpo su colpo al protagonismo di Giorgia Meloni che una dopo l’altra cerca di fare sue quelle del suo antagonista, financo quella sull’immigrazione, che di Salvini è il sempiterno cavallo di battaglia. L’accordo con l’Albania sui centri di accoglienza che lo ha visto mero spettatore è un affronto che non poteva restare senza risposta. E quale occasione migliore per il vicepremier che mostrarsi all’opinione pubblica come il solo nel centrodestra che, di fronte ad alleati tiepidi, si erge a strenuo oppositore della protervia sindacale? Obiettivo raggiunto, se è vero che i giornali di area gli tengono tutti bordone ergendolo a eroe della collettività vessata.

Salvini deve recuperare il distacco da Meloni in ottica Europee 2024

Lo sciopero è solo l’ultima delle occasioni su cui si gioca la rivalità tra Meloni e il capo del Carroccio. Molte altre ce ne saranno di qui alle elezioni europee di giugno 2024, dove per entrambi la posta in gioco è chiara. L’inquilina di Palazzo Chigi deve mantenere quei 20 punti di consenso in più che non consentono a nessuno di metterne in discussione la leadership, e probabilmente la fretta sul premierato risponde allo scopo di chiudere una volta per tutte la partita. Salvini quei punti li deve almeno in parte recuperare, sapendo bene che l’appuntamento di giugno può essere decisivo per la sua segreteria. E soprattutto avendo come inevitabile termine di paragone il risultato delle precedenti europee del 2019, dove con oltre il 34 per cento dei voti la Lega toccò il suo massimo storico.

Sullo sciopero Salvini e Landini hanno lo stesso scopo: il personale tornaconto politico
Maurizio Landini e, alle sue spalle, una foto di Matteo Salvini (Imagoeconomica).

Landini ha capito che la segreteria dem di Schlein è debole 

Anche Landini si muove nella stessa ottica, pur nella diversità del contesto a sinistra. Il segretario della Cgil ha capito che quella di Elly Schlein, nonostante i 50 mila (ma erano molti di meno) portati a in piazza del Popolo nella recete manifestazione romana, è una segreteria debole, in grande difficoltà ad arginare lo strapotere delle correnti interne che infatti continuano ad agire indisturbate, e a rischio sudditanza di fronte alla concorrenza del Movimento 5 stelle. Per tradizione, il capo del più grande sindacato italiano, una volta smesso il mandato, finisce in politica, vedi Sergio Cofferati e più di recente Susanna Camusso. Landini ha ancora tempo davanti, visto che lo statuto della sua organizzazione gli consentirebbe di restare in sella fino al 2027. Ma in politica le occasioni non guardano alle scadenze per presentarsi.

Perché l’alfiere dei metalmeccanici non dice nulla su Stellantis?

L’uomo è molto più ambizioso di quel che racconta il suo aspetto dimesso, spregiudicato al punto da licenziare il suo storico portavoce ricorrendo al renziano Jobs Act che la Cgil ha severamente combattuto. E sa posizionarsi sulla scena badando alle personali convenienze. Non si spiegherebbe altrimenti, lui che è stato l’alfiere dei metalmeccanici, la remissività di fronte a Stellantis che sta drasticamente ridimensionando la sua presenza italiana. Maliziosamente qualcuno dice perché gli servono i giornali di John Elkann per fare da sponda alla sua futura discesa in campo. Che qualcuno prevede in anticipo sui tempi, addirittura alle prossime europee. Che di solito però, nell’ottica da cortile in cui si muove la politica italiana, sono il cimitero degli elefanti, buone anche per sbarazzarsi di un avversario che ti fa ombra in casa. Vediamo se Landini abbocca.

Ondata di sbarchi a Lampedusa, 1.202 migranti arrivati in poche ore

Nuova ondata di sbarchi a Lampedusa, dove nel giro di 26 ore sono approdate 1.202 persone. Sono 394 i migranti sbarcati solo durante la notte. Sei i barconi, con a bordo da 35 a 136 persone, soccorsi dalle motovedette di Capitaneria, Guardia di finanza e assetto svedese Frontex. Un’imbarcazione, con a bordo 43 sudanesi, è riuscito ad arrivare fino a Cala Guitgia e i migranti sono stati bloccati dai carabinieri direttamente sulla terraferma. Altri 49 senegalesi, gambiani, guineani e ivoriani sono stati invece trasbordati e portati a molo Madonnina dalla nave Ong Nadir.

Ondata di sbarchi a Lampedusa, 1.202 migranti arrivati in poche ore. L'hotspot dell'isola è di nuovo pieno: 1.430 ospiti.
Migranti sbarcati a Lampedusa (Getty Images).

Nella serata del 14 novembre gli ospiti della struttura erano appena 138

Il 14 novembre sull’isola ci sono stati 19 approdi, per un totale di 903 persone. Gli ultimi 14 sbarchi nell’arco di tre ore, prima della mezzanotte. Dopo quell’ora, sono giunti in 50, partiti da Sfax in Tunisia; in 136 che si sono imbarcati lunedì sera da Sabratha in Libia; e altri 111 tra bengalesi, egiziani, pakistani e siriani partiti da Zuara, altro porto libico. L’hotspot di Lampedusa, a seguito della raffica di sbarchi registrata nel corso di 26 ore, è arrivato a ospitare 1.430 migranti. Alle 19 del 14 novembre, dopo trasferimento di 262 persone, gli ospiti della struttura di contrada Imbriacola erano appena 138.

Ondata di sbarchi a Lampedusa, 1.202 migranti arrivati in poche ore. L'hotspot dell'isola è di nuovo pieno: 1.430 ospiti.
Migranti nell’hotspot di Lampedusa (Getty Images).

In 230 lasceranno l’isola con il traghetto di linea per Porto Empedocle

Sono in corso le pre-identificazioni da parte della polizia che poi procederà ad accompagnare le persone che dovranno essere trasferite. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, 230 lasceranno l’isola in mattinata con il traghetto di linea per Porto Empedocle.

Biden: «La Cina sotto Xi ha problemi reali»

La Cina ha «problemi reali» sotto la guida del presidente Xi Jinping. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden nel corso di un evento per la raccolta di fondi alla vigilia del suo incontro con il leader cinese a San Francisco previsto per il 15 novembre. «Il Presidente Xi è un altro esempio di come il ripristino della leadership americana nel mondo stia prendendo piede. Hanno problemi reali», ha affermato Biden.

Economia cinese in difficoltà, crisi nel settore immobiliare

Nelle ultime settimane Pechino ha annunciato misure per il sostegno all’economia rivolte soprattutto ai governi locali in difficoltà, causa debito accumulato. Tra le iniziative previste anche nuovi piani per stabilizzare il settore immobiliare, destinato a pesare ancora sul lungo termine. Le vendite, infatti, sono calate del 6,8 per cento su base annua nei primi 10 mesi del 2023, a fronte della frenata del 7,5 per cento di gennaio-settembre. Mentre gli investimenti nel settore sono scesi del 9,3 per cento dopo la contrazione del 9,1 per cento di gennaio-settembre.

L’Ambrogino d’oro alla memoria a Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagniatello

La città di Milano conferirà l’Ambrogino d’oro alla memoria, la massima onorificenza concessa dal Comune, a Giulia Tramontano, la giovane uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello lo scorso maggio mentre era incinta del loro bambino. La decisione arriva a pochi giorni dall’inizio del processo, la cui prima udienza è prevista il 18 gennaio.

Le altre personalità a cui verrà conferito l’Ambrogino

I  riconoscimenti saranno consegnati il 7 dicembre, giorno del patrono Sant’Ambrogio. Oltre a Giulia Tramontano, il riconoscimento sarà consegnato a Ilaria Lamera, la giovane che ha guidato le proteste degli studenti in tenda davanti al Politecnico di Milano, ad Amalia Ercoli Finzi, accademica, ingegnera aerospaziale e prima donna in Italia a laurearsi in ingegneria aeronautica, a Silvia Vegetti Finzi, psicologa e pedagogista, a Giacinto Siciliano, direttore del carcere di San Vittore, a Giuseppe De Bellis, direttore di SkyTg24, a Francesca Pasinelli, direttrice della Fondazione Telethon, ad Andrea Jarach, imprenditore, editore ed esponente della comunità ebraica, e a Carlo Arnoldi, ex presidente dell’associazione famigliari delle vittime di piazza Fontana. Premiato infine  Angelo Chessa, il figlio del comandante del traghetto Moby Prince che subì un incidente al largo di Livorno nel 1991, e che insieme al fratello Luchino ha combattuto per fare luce sulla tragedia in cui persero la vita 14o persone, incluso il padre. La medaglia sarà conferita all’Università Statale di Milano per i suoi 100 anni.

Salvini ha precettato lo sciopero dei sindacati del 17 novembre, Landini: «Gravità assoluta»

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha precettato lo sciopero generale che era stato proclamato dai sindacati per la giornata di venerdì 17 novembre. Si conclude dunque con un atto di forza da parte del governo la vicenda che aveva visto Cgil e Uil, organizzatori della mobilitazione, non voler sottostare alla richiesta di riduzione di orario avanzate dal Garante sugli scioperi che non aveva riconosciuto a questa mobilitazione la qualifica di sciopero generale. Ne era seguito il solito alternarsi di dichiarazioni al vetriolo e poi l’epilogo, con Salvini che ha precettato e deciso che la mobilitazione dovrà durare solo quattro ore, dalle 9 alle 13.

«Atto di buonsenso e rispetto»

Il fine della riduzione, stando a quanto si legge nel documenti, è salvaguardare «il diritto alla mobilità di milioni di persone», con il ministero che parla di «un ultimo atto di buonsenso e rispetto per la stragrande maggioranza degli italiani». E ancora: «Una estrema minoranza sindacale politicizzata che non può negare il diritto alla mobilità a 20 milioni di italiani».

Landini: «Messo in discussione il diritto soggettivo di poter scioperare»

La decisione del governo ha attirato l’ira dei sindacati e dei loro rappresentanti. Dalla Cgil, Maurizio Landini ha attaccato la scelta di Matteo Salvini riferendo, durante un intervento ad Agorà su Rai 3, che «viene messo in discussione il diritto soggettivo, sancito dalla Costituzione, della singola persona di poter scioperare. Non lo aveva mai fatto nessun altro governo nella storia di questo Paese. È di una gravità assoluta». Poi sugli sviluppi prossimi della vicenda: «Guarderemo questa mattina il testo della precettazione. Abbiamo convocato per oggi alle 15.30 una conferenza stampa con la Uil e discuteremo su cosa fare. Per quello che ci riguarda è confermato lo sciopero per tutti i settori, ma per quanto riguarda il settore dei trasporti vedremo cosa fare senza mettere in difficoltà i lavoratori, perché con la prescrizione del governo le misure riguardano anche i lavoratori, non solo i sindacati».

Sfera Ebbasta annuncia il nuovo album X2VR

Sfera Ebbasta ha annunciato l’uscita del nuovo album, X2VR. Lo ha fatto durante il $€ Special Night all’Allianz Cloud Milano. Il disco è in uscita il 17 novembre per Island Records. In questo album, Sfera torna alle origini proponendo il secondo capitolo di una saga che ha mosso i primi passi nel 2015 con XDVR e che ha lasciato un segno nella storia della trap e tra i suoi fan. Gli stessi che Sfera Ebbasta, in un Allianz Cloud sold out, ha voluto con sé per dare un primo assaggio live del nuovo progetto discografico. Sono stati svelati, martedì 14 novembre, anche l’artwork di X2VR (uno scatto in bianco e nero realizzato da Lorenzo Villa che ritrae Sfera con in braccio il figlio Gabriel) e la tracklist.

Atp Finals di Torino, Sinner batte Djokovic in tre set

«Una notte speciale». Ha commentato così Jannik Sinner la vittoria storica alle Atp Finals di Torino su Novak Djokovic, numero 1 del ranking mondiale, al termine di un match equilibrato e durato oltre tre ore e terminato con il punteggio di 7-5, 6-7 (5), 7-6 (2). Ora l’azzurro si prepara alla sfida, giovedì prossimo, con il danese Holger Rune per il passaggio alle semifinali.

Sinner: «È stata una montagna russa ma alla fine sono riuscito a uscirne più alto di lui»

«Non esiste un posto più bello per battere il numero 1 al mondo», ha commentato il campione altoatesino alla fine del match. «Sono riuscito a giocare i punti più importanti nel modo migliore. Ho avuto un po’ di tensione quando ho perso il secondo set, ma con voi abbiamo vinto insieme. È stata una partita molto tattica, ho cercato di giocare il terzo set un po’ meglio, soprattutto nei momenti importanti. È stata una montagna russa ma alla fine sono riuscito a uscirne più alto di lui».

Atp Finals di Torino, Sinner batte Djokovic in tre set
Novak Djokovic e Jannik Sinner alla fine del match (Getty Images).

Blitz israeliano nell’ospedale al-Shifa di Gaza: carri armati in cortile, soldati nel pronto soccorso

il 40esimo giorno di guerra: il bilancio tra i palestinesi è di 11.255 morti, di cui 4630 bambini. In Israele si contano 1200 morti nell’attacco del 7 ottobre. Nella notte di martedì 14 novembre, l’esercito israeliano ha dato il via a quella che ha definito «un’operazione mirata» in un’area dell’ospedale di al-Shifa: lo hanno annunciato le Forze di difesa israeliane (Idf) su Telegram. «Sulla base delle informazioni di intelligence e di una necessità operativa, le forze dell’Idf stanno portando avanti un’operazione precisa e mirata contro Hamas in un’area specifica dell’ospedale. Invitiamo tutti i terroristi di Hamas presenti nell’ospedale ad arrendersi», si legge nel comunicato. «Abbiamo visto i carri armati e i bulldozer nel campus del centro», ha detto un medico della struttura ad Al Jazeera. Khader Al Za’anoun, giornalista di Wafa, riferisce di scontri a fuoco in tutto il cortile. Centinaia, fra personale e pazienti, sono ancora ad Al-Shifa, secondo i rapporti più recenti provenienti dall’ospedale, insieme ad altre diverse migliaia di persone.

Blitz israeliano nell’ospedale Al Shifa di Gaza: carri armati in cortile, soldati nel pronto soccorso
L’ospedale di Al-Shifa a Gaza city (Getty Images)

La Casa Bianca: «L’ospedale e i pazienti devono essere protetti»

«Non commenteremo in dettaglio un’operazione militare israeliana in corso. Come abbiamo già detto, non sosteniamo gli attacchi aerei contro un ospedale e non vogliamo vedere scambio di colpi in un ospedale dove persone innocenti, pazienti che cercano cure, vengono prese tra due fuochi. Gli ospedali e i pazienti devono essere protetti». Così un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.

Onu: martedì 14 novembre morti 40 pazienti nell’ospedale Al Shifa di Gaza

Quaranta pazienti sono morti nella giornata di ieri nell’ospedale al Shifa di Gaza: lo rende noto l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha), che cita il ministero della Sanità della Striscia. L’Ocha aggiunge che solo uno degli ospedali a Gaza City e nel nord di Gaza è ancora operativo, sia pur a «livello minimo»: tutti gli altri hanno cessato le operazioni a causa della mancanza di energia elettrica, farmaci, ossigeno, cibo e acqua, aggravata dai bombardamenti e dai combattimenti nelle loro vicinanze. Si tratta dell’ospedale al Ahli di Gaza City, precisa l’Ufficio dell’Onu per gli Affari umanitari, che ospita oltre 500 pazienti ed è l’unica struttura medica in grado di ricoverare pazienti nel nord della Striscia. «Tuttavia», sottolinea, «anch’esso deve far fronte a crescenti carenze e sfide».

Cisgiordania, l’esercito israeliano arresta il leader di Hamas Hussein Abu Queiq

Le forze di difesa israeliane hanno arrestato il leader di Hamas Hussein Abu Queiq a Ramallah. Lo riferisce il portale Quds con riferimento a fonti locali, secondo cui l’esponente del gruppo islamista è stato fermato durante un raid nella città di Al-Bira in Cisgiordania. L’esercito israeliano non ha ancora annunciato l’arresto di Abu Queiq. In passato, sia Israele che l’Autorità Nazionale Palestinese lo avevano ripetutamente detenuto e arrestato per le sue attività con Hamas.

I valori di Borsa italiana e spread oggi 15 novembre 2023

Grande attesa per l’apertura delle Borse europee, che hanno chiuso ieri, 14 novembre, sui massimi da circa un mese, reagendo positivamente alla notizia del rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti. In crescita soprattutto Milano, che ha guadagnato l’1,45% dopo una seduta fortemente positiva, e Francoforte (+1,76%). Lo spread tra Btp e Bund tedeschi riparte da 180,1 punti base.

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