Daily Archives: 8 Novembre 2023

La Nasa consente di inviare il proprio nome nello spazio

Message in a Bottle cantavano i Police nel 1979, rievocando l’immagine di un naufrago alla deriva nel mare mentre chiede un ultimo disperato aiuto al mondo. La Nasa ha deciso di ampliare gli orizzonti ed espandere il concetto anche verso le stelle. L’agenzia spaziale americana ha infatti lanciato un’iniziativa omonima alla canzone di Sting e soci che permetterà a tutti gli appassionati di scrivere il proprio nome in un messaggio che viaggerà nell’Universo. Le firme, cui si unirà un componimento della poetessa statunitense Ada Limon, navigheranno a bordo di una navicella spaziale diretta verso Europa, una luna del pianeta Giove. Il lancio è previsto per l’ottobre 2024 e il viaggio durerà sei anni, con ingresso nell’orbita del gigante gassoso nel 2030. L’obiettivo della missione è sempre lo stesso: determinare se ci sono le condizioni adatte per la vita.

La Nasa consente agli appassionati di inviare il proprio nome sulla navicella di Europa Clipper, missione sulla Luna di Giove nel 2024.
Il lancio di una missione da Cape Canaveral, negli Usa (Getty Images).

Nasa, già oltre 600 mila persone hanno inviato il proprio nome

Sebbene manchi poco meno di un anno al lancio della missione Europa Clipper, è possibile inviare il proprio nome alla Nasa entro il 31 dicembre 2023. Per farlo è sufficiente andare sul sito ufficiale dell’agenzia, dove trovare facilmente in home page il link diretto per l’iscrizione e inserire anche cognome, indirizzo mail e codice postale del proprio luogo d’origine. L’iniziativa ha riscosso un grande successo in poco tempo, tanto che secondo gli ultimi aggiornamenti hanno partecipato oltre 694 mila persone, di cui 11 mila soltanto dall’Italia. Le nazioni più rappresentate sono gli Usa con 205 mila appassionati e l’India, che ne conta oltre 70 mila. Ogni area del mondo potrà vantare un proprio rappresentante nel cosmo a bordo della navicella spaziale, dalle zone più remote dell’Africa fino alle isole Svalbard.

Assieme alle firme, che saranno anche incisi sui microchip a bordo della navicella Europa Clpper, ci sarà la poesia In Praise of Mystery: A Poem for Europa (letteralmente, Lode al mistero: una poesia per Europa) di Ada Limon. Il componimento, che campeggerà sulla navicella stessa, viaggerà per 2 miliardi di chilometri, tanto da raggiungere l’orbita di Europa nel 2030. Gli scienziati sperano di trovare sul satellite le condizioni essenziali per sostenere una forma di vita, soprattutto l’acqua. Alcuni infatti ritengono che, al di sotto della superficie ghiacciata, possa nascondersi un vasto oceano salato, la cui capacità supererebbe quella di tutti i mari della Terra messi insieme. La missione della Nasa andrà anche alla ricerca di altri materiali, dallo zolfo al carbonio, solo per citare i più rilevanti. «Se lassù c’è vita, sarà indipendente dall’origine della Terra», ha spiegato Robert Pappalardo, scienziato del progetto Europa Clipper. «Aprirebbe orizzonti inesplorati».

La campagna per Europa ricorda un caso simile per Marte nel 2020

Non è la prima volta che la Nasa consente agli appassionati di inviare il proprio nome fra le stelle. Aveva già lanciato un’iniziativa simile nel 2020 per la missione Mars 2020 che aveva l’obiettivo di inviare sul pianeta rosso un nuovo rover. Come nel caso di Europa Clipper, i nomi vennero incisi su microchip in silicio a bordo della navicella, protetti da una capsula di vetro per garantirne l’integrità durante i sette mesi di viaggio. Vi aderirono circa 2 milioni di persone, che ricevettero anche una speciale carta d’imbarco da conservare per ricordo dell’evento.

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GTA VI, ora è ufficiale: il primo trailer arriva a dicembre

Sono passati 10 anni dall’uscita di GTA V, capace di sfondare il tetto delle 180 milioni di copie vendute e di incassare 800 milioni di dollari in appena 24 ore. La saga di Rockstar, che dal debutto ha venduto quasi mezzo miliardo di unità, è pronta ad arricchirsi di un sesto capitolo, a lungo chiacchierato e atteso dai fan. L’azienda ha ufficializzato sul proprio sito ufficiale e sui canali social la produzione di Grand Theft Auto, meglio noto come GTA VI. Il primo trailer arriverà a inizio dicembre, mese in cui ricadrà anche il 25esimo anniversario della casa videoludica. Sebbene non sia disponibile una data precisa, è plausibile che il filmato arrivi in concomitanza con i Game Awards, gli Oscar dei videogiochi, in programma giovedì 7 dicembre al Microsoft Theatre di Los Angeles.

GTA VI, cosa sappiamo sul nuovo titolo della saga Rockstar

«Grazie all’incredibile supporto dei gamer di tutto il mondo, abbiamo avuto la possibilità di creare titoli che ci hanno appassionato davvero», ha scritto in un comunicato Sam Houser, co-fondatore di Rockstar Games. L’azienda, infatti, oltre alla saga di GTA ha realizzato numerosi capolavori videoludici, tra cui meritano una menzione speciale i due capitoli di Red Dead Redemption e la serie su Max Payne. «Senza di voi, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile», ha proseguito il leader dell’azienda. «Siamo molto grati a tutti per aver condiviso questo viaggio con noi». Nel suo messaggio ai fan, Houser ha ricordato come Rockstar sia nata nell’ormai lontano 1998 con l’idea che «i videogiochi fossero ormai essenziali per la cultura come qualsiasi altra forma di intrattenimento».

Rockstar ha confermato l’arrivo del sesto capitolo della sua saga più celebre, che coinciderà con i 25 anni dell’azienda. La presentazione forse si terrà durante i Game Awards, gli Oscar dei videogiochi, di giovedì 7 a Los Angeles.
La copertina di un titolo online della saga (Rockstar, Facebook).

Dopo aver invitato tutti gli appassionati del gaming a festeggiare i 25 anni di Rockstar come una famiglia, il messaggio di Sam Houser si è concluso con il tanto atteso arrivo di GTA VI. «Siamo lieti di confermarvi che a inizio dicembre pubblicheremo il primo trailer del prossimo Grand Theft Auto», ha spiegato il vertice della società. «Non vediamo l’ora di condividere queste esperienze con voi per molti anni ancora». Quanto alle anticipazioni sulla trama, alcuni insider hanno supposto che la storia si svolgerà ancora una volta nella città di Vice City, una versione fittizia di Miami, come già avvenne per il titolo del 2003. Protagonisti saranno un uomo e una donna, verosimilmente giocabili nelle varie missioni. La data di uscita non è nota, ma dovrebbe rientrare entro marzo 2025. Il gioco sarà compatibile per le console Ps5 e Xbox Series S/X. Probabile anche l’uscita di una versione per Pc.

Senato, il Terzo Polo si divide: Azione nel misto, Italia Viva gruppo a sé

Dopo trattative durate settimane, all’interno dell’ex Terzo Polo è stata trovata l’intesa per la scissione dei gruppi parlamentari. I quattro senatori di Azione migreranno nel gruppo misto, mentre Italia Viva, che in Senato conta sette elementi, resterà autonomo. Ad annunciarlo è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo la riunione della Giunta per il regolamento: «È stata trovata un’intesa tra i gruppi. Noi l’abbiamo sollecitata all’unanimità, invitando il gruppo minoritario del gruppo presieduto da Borghi ad apprezzare le circostanze ed emigrare nel gruppo misto. Tutte le condizioni che di solito accompagnano questi passaggi saranno esaminate nella riunione del Consiglio di presidenza, forse già domani».

Calenda: «Habemu Papam»

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha commentato: «Se Dio vuole, habemus Papam». E ha aggiunto: «Sono contento perché noi avevamo dato l’ok già alla prima proposta di La Russa, ora a questa seconda, prima si conclude e meglio è». L’ok arriverà domani durante il Consiglio di presidenza e stando al nuovo regolamento Azione non perderà alcuna risorsa. Alla domanda su chi avesse vinto e chi perso, però, Calenda ha risposto: «Non mi interessa proprio questo argomento». Non ha ancora commentato, invece, il leader di Italia viva, Matteo Renzi.

Senato, il Terzo Polo si divide Azione nel misto, Italia Viva gruppo a sé
Carlo Calenda (Imagoeconomica).

La Russa: «Iv resta nel gruppo di inizio legislatura»

Il presidente del Senato Ignazio La Russa, dopo l’annuncio, ha anche spiegato: «La giunta del regolamento non ha più deciso sul quesito principale: cioè a chi spetta decidere sui regolamenti interni dei gruppi. Ma avendo rilevato che c’è un accordo all’interno del gruppo che si divide, per facilitare questa decisione, ha insistito con il gruppo minore perché accettasse di emigrare nel gruppo misto. Quanto ai sette senatori di Italia viva, non nasce un gruppo nuovo, ma resta in campo quello istituito ad inizio legislatura».

Crosetto annuncia la partenza dall’Italia della prima nave-ospedale verso Gaza

«Sono rimasto colpito ed emozionato perché seguo gli avamposti dell’Arma nei quartieri più difficili d’Italia e lì il valore dei carabinieri è quello che è stato rappresentato dal calendario presentato questa mattina», ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante la presentazione del calendario storico 2024 dell’Arma dei carabinieri, svoltasi presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma nella mattinata di mercoledì 8 novembre. «Migliaia di persone» – ha spiegato – «di cui non si conosce il nome e che con la loro divisa rappresentano lo Stato dove non esiste. Non c’è niente che dia più sicurezza della divisa di un carabiniere».

«Il Libano ha chiesto aiuto all’Italia»

Nella parte finale del suo intervento, il ministro ha poi aggiunto: «Sono tempi difficili ma in Libano, la più potente nazione del mondo, ora che ha bisogno di parlare coi palestinesi e trovare un interlocutore ha chiesto aiuto all’Italia, ai carabinieri che hanno formato in questi anni i palestinesi». E ancora: «Un ruolo fondamentale», ha aggiunto Crosetto, «riconosciuto al nostro Paese attraverso il lavoro di persone che nessuno di voi conosce e neanche io conosco, e che in questi anni hanno lavorato servendo lo Stato».

La partenza della nave Vulcano

Al termine dell’evento dell’Arma, durante la conferenza stampa, il ministro ha poi annunciato la partenza della nave Vulcano «attrezzata con un ospedale che vogliamo mandare vicino le zone di guerra. Vogliamo dare segnali concreti di vicinanza al popolo palestinese». Sono ben «170 le persone a bordo, di cui 30 della Marina formati per l’emergenza sanitaria ai quali si aggiungeranno altrettanti di altre forze armate che saranno potati con un aereo. Oltre all’ospedale imbarcato, alle sale operatorie, alle attrezzature diagnostiche, saranno portati medicinali e soccorsi». Crosetto ha così dichiarato: «Smd sta coordinando l’invio di un ospedale campo su terra che è nostra intenzione portare direttamente sul terreno di Gaza, vicino a dove c’è l’esigenza reale. Mi aspetto molte risposte da altri Paesi a sostegno della nostra nave e dell’ospedale campo; vorrei scoppiasse una gara tra tutti i paesi per fornire aiuto».

Napoli, furto nella pizzeria della onlus di don Luigi Merola: «Non ci arrendiamo»

Il laboratorio della fondazione A voce d’e creature, onlus diretta da don Luigi Merola nel quartiere Arenaccia di Napoli, è stato preso di mira dai ladri. La pizzeria in cui sono cresciuti circa un migliaio di ragazzi negli ultimi anni, tutti aiutati dai volontari nelle rispettive problematiche, ha ricevuto la visita dei malviventi nella notte tra il 7 e l’8 novembre. Sono stati trafugati un’impastatrice e alcune pale per infornare le pizze. Un danno economico ma soprattutto morale, come ha spiegato lo stesso Merola: «Sono sconvolto. Non mi dispiace per il danno economico che hanno arrecato ma perché c’è sempre qualcuno che vuole sporcare quanto di bello si riesce a fare nella nostra città».

Don Luigi Merola: «Non ci arrendiamo»

«Noi andremo avanti anche perché la provvidenza non ci ha mai abbandonato», ha proseguito Don Luigi Merola. «Si tratta di materiale che avevamo acquistato solo qualche settimana fa. Come si vede dalle immagini il colpo è stato messo a segno da adulti, quegli adulti che invece ci dovrebbero essere vicini perché qui noi ci prendiamo cura dei loro figli». Merola è amareggiato ma non si fermerà: «Avevamo in programma alcune “pizzate della legalità” con gli studenti di diverse scuole della città e della provincia. Sono solo rinviate perché non ci arrendiamo e siamo più testardi di quanti vogliono sempre sporcare questa città».

Napoli, furto nella pizzeria della onlus di don Luigi Merola «Non ci arrendiamo»
Don Luigi Merola (Imagoeconomica).

A fine ottobre la visita di Piantedosi

Il 27 ottobre scorso, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fatto visita al laboratorio-pizzeria della fondazione A voce d’e creature. In quell’occasione, al fianco di don Luigi Merola, ha dichiarato: «Sono qui per testimoniare non solo l’importanza, ma anche per lanciare un messaggio a tutti. Queste sono le iniziative su cui vogliamo lavorare. La sicurezza non si fa solo con la doverosa presenza delle forze di polizia, delle istituzioni, della sicurezza e della giustizia. Ma la si fa così, educando i giovani a un mondo migliore».

Lucca, slogan sessista per pubblicizzare una palestra: è polemica

È polemica a Lucca a causa di uno slogan pubblicitario per sponsorizzare la promozione di una palestra. L’annuncio è stato tacciato di sessismo, ma la versione dell’agenzia pubblicitaria ha parlato di «goliardata» e innocua «provocazione».

«A novembre te la diamo gratis»: bufera sull’annuncio della palestra

Il volantino è legato a una promo speciale proposta da una nota catena di palestre attiva in diverse zone d’Italia (vanta sedi a Milano a Napoli, ma anche nella stessa Toscana con strutture a Firenze, Grosseto, Siena e Lucca). L’annuncio apparso sui social presenta un gruppo di ragazze sorridenti che reggono un cartello recante la scritta «A novembre te la diamo gratis». Il gioco di parole a stampo sessuale non è andato giù a Francesca Menconi, direttrice del centro antiviolenza del Cif a Carrara che, commentando lo spot, ha dichiarato: «Non si è ancora capito che la violenza verbale è l’alba della violenza fisica. Difficile stabilire il limite tra la goliardia, di una frase o di un gesto, e come essa viene interpretata da chi la riceve. Sarebbe ora di finirla con i doppi sensi, le allusioni machiste, le provocazioni gratuite».

La replica del pubblicitario che ha curato la campagna: «Una goliardata»

Di tutt’altro avviso Angelo Briziarelli, responsabile della compagna pubblicitaria, che raggiunto da Il Tirreno ha di fatto minimizzato sottolineando: «È stata un vera e propria goliardata. Certo nasce come provocazione, ma non è possibile che venga letta come un’offesa alle donne che coprono oltretutto il 60 per cento della nostra clientela. Non la riteniamo né offensiva, né denigratoria, […] Non solo è stata apprezzata dai follower. Su migliaia di persone che hanno potuto guardare lo spot, solo una ventina sono stati gli hater che hanno fatto polemica, come fanno su tutto».

Si dimette il capo dell’ufficio del Pentagono che indaga sugli Ufo

Sean Kirkpatrick, capo dell’ufficio del Pentagono responsabile delle indagini sugli Ufo, si dimetterà a dicembre dall’incarico, ricoperto per un anno e mezzo: all’inizio del 2022 aveva rimandato il pensionamento per prendere le redini dell’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO) e adesso, ha dichiarato, sente di aver raggiunto tutti gli obiettivi che si era preposto. Sarà sostituito in via temporanea dal vice Tim Phillips.

«Ho portato a termine tutto ciò che avevo detto avrei fatto»

«Sono pronto per andare avanti. Ho portato a termine tutto ciò che avevo detto avrei fatto», ha affermato Kirkpatrick, aggiungendo che prima di lasciare l’incarico finirà il primo volume di una revisione storica della questione dei fenomeni anomali non identificati (unidentified anomalous phenomena, UAP), espressione con cui da dicembre 2022 il Pentagono si riferisce ai fenomeni rilevati nell’aria, nel mare e nello spazio senza un’apparente spiegazione.

Le dimissioni di Sean Kirkpatrick, capo dell'ufficio del Pentagono che indaga sugli Ufo: da luglio 2022 analizzati più di 800 casi.
Una conferenza stampa al Pentagono (Getty Images).

Analizzati più di 800 casi: nessuna evidenza di attività aliena 

Kirkpatrick, fisico, ha assunto la guida dell’AARO dopo aver preso parte nel corso di decenni a svariati progetti scientifici per l’esercito. Il suo mandato è stato segnato da un alto livello di interesse pubblico e del Congresso per la questione degli Ufo e la possibilità di vita extraterrestre. L’amministrazione Biden aveva istituito l’ufficio a luglio 2022 per esaminare gli avvistamenti di velivoli non identificati da parte di diversi piloti militari e per capire se rappresentassero una minaccia per la sicurezza nazionale. Da allora, Kirkpatrick ha indagato su più di 800 casi. Senza però aver trovato evidenze di attività extraterrestre. Almeno stando alla versione ufficiale.

Uccise la madre perché cantava: assolto per infermità mentale

È stato assolto per infermità mentale Davide Garzia, il 24enne che nell’aprile del 2022 aggredì e uccise la madre, Fabiola Colnaghi, di 58 anni, nell’abitazione di famiglia ad Aicurzio (in provincia di Monza). Lo ha deciso la Corte d’Assise di Monza, che ha disposto per il giovane 10 anni di ospedale psichiatrico giudiziario perché ritenuto socialmente pericoloso.

Massacrò la madre «perché era felice e canticchiava»

La Corte ha accolto in toto le risultanze della perizia psichiatrica disposta dal giudice con la modalità dell’incidente probatorio su richiesta della procura, che lo ha dichiarato totalmente incapace di intendere e volere. Il giovane – accusato di omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere – la mattina del 21 aprile si scagliò contro la madre uccidendola a calci e pugni perché «perché era felice e canticchiava», infierendo poi sul cadavere. «Stante i fatti, è il giusto epilogo per una vicenda del genere», ha commentato l’avvocato della difesa, Renata D’Amico.

Inps, i salari delle donne sono inferiori di 8 mila euro rispetto agli uomini nel privato

Nel 2022 la disparità salariale tra uomini e donne nel settore privato ha raggiunto quasi 8 mila euro l’anno. Lo ha rilevato l’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell’Inps, che ha registrato un gender pay gap di 7.922 euro, un dato pressoché in linea con quello del 2021 in cui la differenza ammontava a 7.908. La retribuzione media annua complessiva è di 22.839 euro, per il genere maschile è di 26.227 euro contro i 18.305 euro del genere femminile. Le differenze sono marcate anche tra i territori, con le retribuzioni medie nel 2022 più elevate nell’Italia settentrionale, pari a 26.933 euro, mentre per Sud e Isole le medie sono di 16.959 e 16.641 euro. Tra le Isole e il Nord-Est invece la differenza è di 7.333 euro. Secondo gli ultimi dati dell’Istat del 2018, in Italia il divario retributivo tra uomini e donne nel comparto a controllo pubblico è pari al 2,1 per cento, mentre nel comparto a controllo privato è pari al 18 per cento, ben al di sotto della media generale europea.

Neymar, paura in Brasile: tre uomini tentano di rapire la figlia neonata

Tre uomini armati hanno fatto irruzione nella casa dei genitori di Bruna Biancardi e hanno tentato di rapire la figlia della modella e di Neymar, di appena un mese. È successo nelle ore scorse nella periferia di San Paolo, a Cotia. I malviventi sono entrati nell’edificio e hanno legato e imbavagliato i genitori della donna, che ha raccontato tutto su Instagram. Per fortuna, la piccola Mavie, il calciatore brasiliano e la compagno non si trovavano in casa. I tre si sono così dati alla fuga, ma non senza svaligiare la casa. Sono scappati con borse, orologi e gioielli per il valore di migliaia di euro.

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Neymar, paura in Brasile tre uomini tentano di rapire la figlia neonata
Neymar in azione con la maglia del Brasile durante un match contro l’Urugay (Getty Images).

Neymar: «Grazie a Dio stiamo tutti bene»

I media locali hanno ripreso la vicenda e spiegato che i tre uomini avrebbero approfittato del temporale di un problema all’erogazione dell’energia elettrica nella zona, dovuto ai temporali di venerdì 3 novembre. Almeno uno dei tre malviventi è stato arrestato dalle autorità brasiliane. Neymar, alle prese con un grave infortunio che lo terrà lontano dai campi per mesi, ha commentato la vicenda sui social. L’attaccante brasiliano, ex Psg e attualmente all’Al-Hilal, ha rassicurato i fan: «Giornata triste, ma grazie a Dio stiamo tutti bene». Parole identiche a quelle della compagna Bruna Biancardi, che su Instagram ha scritto: «Per fortuna è andato tutto bene».

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Medici: «Sciopero non può essere revocato senza fatti concreti»

Pierino Di Silverio, segretario del sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed, che ha proclamato uno sciopero insieme al sindacato Cimo-Fesmed per il 5 dicembre 2023, ha dichiarato: «Siamo soddisfatti per l’apertura al dialogo da parte del ministro della Salute, attediamo una sua convocazione, ma lo sciopero non può essere revocato senza segnali concreti e se non si passa dalle parole ai fatti. Potremmo revocarlo solo a fronte di una risposta concreta alle nostre richieste e le richieste sono, innanzitutto, la detassazione e l’aumento degli stipendi dei medici ed una azione concreta su assunzioni e tetti di spesa», ha concluso.

Gli interessi albanesi dietro il controverso accordo sui migranti con l’Italia

Com’è visto a Tirana l’accordo italo-albanese sui migranti annunciato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni il 6 novembre dopo un bilaterale a sorpresa con il premier Edi Rama? Sicuramente in modo diverso rispetto alla percezione di chi osserva il mondo dall’interno dei confini dell’Unione europea e pensa di appaltare l’ingovernabile questione migratoria a uno Stato esterno che dal 2014 è ufficialmente candidato per l’adesione, in attesa che i negoziati per il suo ingresso entrino nel vivo, e con il 97 per cento dei suoi cittadini favorevoli all’ingresso nell’Ue.

Finanziamento ai fondi pensionistici dei 500 mila albanesi in Italia

I contenuti dell’intesa, resi pubblici nella serata del 7 novembre, prevedono un fondo di 100 milioni di euro in totale che andrebbero nelle casse di Tirana per la gestione dei centri che sorgeranno sulle coste di Shengjin, località turistica nel Nord del Paese vicino al confine con il Montenegro. In cambio, Tirana otterrà un finanziamento ai fondi pensionistici dei circa 500 mila albanesi che lavorano e hanno lavorato in Italia – un dossier di lunga data – e l’appoggio totale del governo italiano in Ue per quanto riguarda la velocizzazione del processo di adesione albanese all’Unione.

Gli interessi albanesi dietro il controverso accordo sui migranti con l'Italia
Il premier albanese Edi Rama (Getty).

Per l’opposizione Rama ha svenduto gli interessi nazionali

Nonostante questo però, internamente si sono già riscontrate le prime divisioni, con i rappresentanti del centrodestra albanese come Agron Gjekmarkaj e Lulzim Basha che hanno attaccato Rama, che ha gestito personalmente il dossier visto il buon rapporto con Giorgia Meloni, accusandolo di aver svenduto gli interessi nazionali a discapito del turismo e della sicurezza che a loro avviso potrebbero rimanere danneggiati dai nuovi centri per migranti italiani sul suolo albanese.

L’invasione russa in Ucraina ha fatto accelerare le pratiche

Ma il vero obiettivo in gioco per il governo albanese è quello di incanalare i negoziati di adesione all’Ue sul binario giusto, sfruttando le pressioni che lo stesso governo italiano può fare nei confronti dei vertici europei. In realtà, la polarizzazione prodotta dall’invasione russa dell’Ucraina ha fatto tornare estremamente centrale l’importanza dei Balcani occidentali e ha stimolato l’interesse europeo a velocizzare le pratiche, facendo già scattare nel luglio del 2022 la prima conferenza intergovernativa fra Ue, Albania e Macedonia del Nord, entrando nel vivo dei cosiddetti capitoli fondamentali utili all’adesione.

Gli interessi albanesi dietro il controverso accordo sui migranti con l'Italia
Edi Rama seduto al tavolo con Macron, Rutte, Meloni, Sunak e Von der Leyen (Getty).

Albania Paese candidato all’adesione dal 2014

La domanda di ingresso dell’Albania risale in realtà all’aprile del 2009, ma solo nel 2014 la Commissione ha concesso l’effettivo status di Paese candidato in attesa dei negoziati. Come accade per tutti gli Stati che intendono prendere parte all’integrazione europea, è stata inizialmente condotta una fase negoziale nella quale la Commissione ha individuato 12 criteri fondamentali da soddisfare per poter mandare avanti il procedimento e raggiungere i criteri di Copenaghen validi per l’entrata. Si tratta sostanzialmente di alcune priorità che comprendono un’ampia riforma della pubblica amministrazione, l’adozione di una riforma della giustizia, il rafforzamento della lotta alla criminalità organizzata, il conseguimento di solidi presidi nella lotta contro la corruzione e il miglioramento della tutela dei diritti umani.

Problemi su corruzione, criminalità organizzata e diritti umani

Nonostante negli anni la Commissione abbia diverse volte elogiato lo sforzo albanese e sottolineato i progressi fatti per soddisfare questi criteri fondamentali, gli aspetti che rendono farraginoso e particolarmente lento il percorso sono, come ribadito in diverse sedi dalle istituzioni europee, i settori chiave della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata e quello del rispetto dei diritti fondamentali, su cui è necessario che Tirana consolidi ulteriormente alcuni progressi già portati a termine e faccia dei grossi passi in avanti.

Gli interessi albanesi dietro il controverso accordo sui migranti con l'Italia
L’Albania è un Paese a maggioranza musulmana (Getty).

Va meglio su politica estera e diversificazione energetica

In una relazione del parlamento europeo, depositata nel maggio del 2023, emergeva la posizione dell’organo legislativo dell’Ue, che sottolineava con «soddisfazione» il «pieno allineamento della politiche estera e di sicurezza comune albanese a quelle europee», accogliendo positivamente «le misure adottate dal Paese in termini di diversificazione energetica verso l’obiettivo della transizione ecologica». Allo stesso modo però, il parlamento ricordava l’urgenza di «rafforzare le capacità di controllo parlamentare al fine di migliorare la governance e il pluralismo anche con l’ausilio di una maggiore trasparenza e digitalizzazione», tutti elementi su cui Tirana ha ancora ampi margini di miglioramento.

Con la Grecia pessimi rapporti per questioni di frontiera e non solo

Oltre a questo, c’è poi l’annoso scoglio dell’approvazione del trattato di adesione, che prevede, secondo le regole europee, che tutti i 27 Stati membri lo ratifichino internamente. In queste circostanze, sebbene l’Albania possa contare sull’appoggio di Italia e Germania, che secondo le ultime indiscrezioni sarebbe anch’essa interessata alla struttura e ai termini previsti dall’accordo sui migranti chiuso dal governo Meloni, ci sono alcuni Paesi che non vedono di buon occhio un’eventuale adesione albanese. In primis la Grecia, che con l’Albania ha pessimi rapporti, inaspriti dalle questioni di frontiera terrestre e confini marittimi e dal recente arresto per compravendita di voti del rappresentante politico della minoranza greca in Albania Fredi Beleri, sindaco di Himara. Poi ci sono i Paesi baltici, che con un eventuale ingresso albanese vedrebbero ridimensionati i fondi attivi provenienti dall’Unione europea.

Gli interessi albanesi dietro il controverso accordo sui migranti con l'Italia
Edi Rama col presidente francese Emmanuel Macron (Getty).

Sarebbe il primo Paese a maggioranza musulmana dell’Ue

Ma al di là di queste posizioni, che nell’Unione mantengono un peso marginale, è l’orientamento della Francia a pesare molto sull’impasse che sta durando da anni, che è espressamente contraria all’avvio dei negoziati e fautrice di una riforma interna prima di un ulteriore allargamento. A preoccupare l’Ue potrebbe inoltre anche essere la vicinanza finanziaria ed economica che l’Albania vanta con la Turchia di Recep Tayyip Erdogan, due Stati uniti anche da un forte legame religioso: un eventuale ingresso dell’Albania nell’Ue farebbe di quest’ultima il primo Paese a maggioranza musulmana dell’Unione.

Amburgo, due studenti a scuola con un’arma: scatta l’allarme

Due studenti hanno fatto ingresso in una scuola armati di pistola, ad Amburgo, in Germania. Secondo quanto riportata il quotidiano tedesco Bild, due giovani sono entrati nell’edificio e hanno prima cercato e poi minacciato con l’arma un’insegnante. Poi si sono barricati in un aula e la situazione non è stata ancora risolta. Tutto è cominciato alle 11 di mercoledì 8 novembre, in una scuola che si trova nel distretto di Blankenese. Sempre il quotidiano tedesco ha spiegato che i due si sarebbero dati alla fuga in una direzione sconosciuta e non sarebbero stati ancora trovati.

Amburgo, due studenti si barricano a scuola con una pistola
Decine di auto della polizia all’esterno dell’edificio (Getty Images).

La polizia ha circondato l’edificio

I quotidiano locali hanno spiegato che le forze speciali, subito allertate, hanno circondato l’edificio e chiuso diverse strade nel tentativo di intercettarli. I due sospettati sarebbero ragazzini di età compresa tra i 12 e i 16 anni, ma non è stato chiarito se siano o meno alunni della scuola stessa. Sul posto anche i vigili del fuoco con un grosso contingente.

 

È morto Pat E. Johnson, l’allenatore di Karate Kid

È morto Pat E. Johnson, lo stuntman statunitense noto per aver ideato i combattimenti e addestrato gli attori per la saga di Karate Kid. Aveva 84 anni e viveva a Los Angeles. La scomparsa è avvenuta domenica 5 novembre ed è stata annunciata su Facebook della nipote Colleen Mary Johnson Summerville.

Il primo film con Bruce Lee, poi il successo con Karate Kid

Pat E. Johnson era cintura nera di nono grado come maestro di karate e ha lavorato sul set di 40 film, a partire da I 3 dell’operazione drago con Bruce Lee, del 1973, sia come istruttore che controfigura, stuntman e attore. Il successo è arrivato nel 1984 con Karate Kid – Per vincere domani, per il quale cui aveva allenato gli attori Pat Morita e Ralph Macchio, proseguendo a lavorare anche in Karate Kid 2 – La storia continua del 1986, Karate Kid 3 – La sfida finale del 1989 e Karate Kid 4 nel 1994. Johnson ha lavorato come stuntman e allenatore in molti altri film, tra cui Vivere e morire a Los Angeles, Tartarughe Ninja alla riscossa, e i relativi sequel Buffy – L’ammazzavampiri e Mortal kombat.

Amadeus: «Invito a Sanremo la banda dei carabinieri a cavallo»

«Voglio dare in questa occasione una notizia su Sanremo: ho iniziato il mio primo festival con la banda dei Carabineri che ha suonato l’inno. Quest’ultimo anno per me ci sara l’Esercito, ma invito ufficialmente la banda a cavallo dei Carabinieri ad aprire il Festival, con la fanfara di fronte all’Ariston, in un modo bello, elegante, molto amato dai bambini e da tutti i cittadini». Lo ha detto Amadeus, che mercoledì 8 novembre 2023 ha presentato all’Auditorium Parco della Musica a Roma il calendario dei Carabinieri. Pochi giorni prima, a Viva Rai 2 di Fiorello, aveva annunciato il primo co-conduttore nonché super ospite della serata inaugurale della kermesse, Marco Mengoni.

 

 

Il presidente portoghese incontra i partiti dopo le dimissioni di Costa

II Presidente della Repubblica portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, ha iniziato a ricevere i leader dei partiti presenti in Parlamento in vista di una soluzione alla crisi politica che si è aperta con le dimissioni, avvenute il 7 novembre, del primo ministro António Costa, travolto da un’inchiesta giudiziaria su presunte irregolarità in appalti e investimenti per la transizione energetica. Giovedì 9 il presidente si riunirà anche con il Consiglio di Stato, organo consultivo, e parlerà poi alla nazione.

Elezioni anticipate tra le possibili soluzioni

Sul piatto, per Rebelo de Sousa, ci sarebbero due soluzioni possibili: sciogliere il Parlamento e indire elezioni anticipate all’inizio del 2024 o chiedere al Partito socialista, che in Aula ha la maggioranza assoluta, di trovare una soluzione politica con questa stessa maggioranza. La seconda ipotesi è la meno probabile e avrebbe il favore solo di pochi partiti, come il comunista e gli animalisti del Pan, più cauti rispetto all’ipotesi di legislative anticipate. Un’altra questione da risolvere è quella della legge di Bilancio, che in questo momento è discussione e dovrà essere approvata il prossimo 29 novembre per evitare l’esercizio provvisorio dal primo gennaio 2024.

Parigi 2024, ancora problemi per il surf a Tahiti

Il presidente della Polinesia francese Moetai Brotherson ha affermato di voler spostare la prova di surf di Parigi 2024 in programma a Tahiti per la controversa costruzione di una nuova torre in piena laguna. Ambientalisti, surfisti e abitanti del villaggio di Teahupoo si sono mobilitati contro la torre dei giudici, in alluminio, costruita nell’acqua appositamente per la prova olimpica. Per gli ambientalisti sarebbero a rischio i fondali marini per il passaggio di una grossa nave all’interno della barriera corallina.

Prova spostata probabilmente a Taharuu

Nelle ultime settimane la mobilitazione si è intensificata. Brotherson condivide questi timori, esclude l’uso della torre in alluminio e prevede di organizzare la prova a Taharuu, un sito meno rinomato ma più facile da raggiungere, sulla costa occidentale: «È una spiaggia, dotata di tutte le infrastrutture a terra». A margine del forum delle Isole del Pacifico, a Rarotonga (Isole Cook), ha ricordato che questa opzione era già stata prevista: «Questo ci avrebbe permesso di evitare le preoccupazioni di oggi. All’epoca non era possibile. Alla luce della posta in gioco e della protesta, forse si potrà rivedere questa opzione».

Com’è fatta la torre

La torre prevista, alta 14 metri, dovrebbe avere tre piani, un locale tecnico climatizzato per i server internet alimentati da un cavo sottomarino, ma anche servizi igienici con un sistema di scarico collegato a una conduttura. Già costruita, non è ancora stata installata sul sito. Il costo stimato è di quasi 4,4 milioni di euro. Brotherson ha spiegato: «Non vedo da dove si possa far passare la chiatta senza distruggere la barriera corallina». Il surfista locale Matahi Drollet e l’associazione di difesa del sito Vai Ara o Teahupoo hanno lanciato una petizione che ha raccolto martedì 7 novembre oltre 147 mila firme. Per Brotherson, l’unica soluzione è quella di omologare per le Olimpiadi la torre di legno utilizzata nelle competizioni del circuito mondiale di surf a Teahupoo. Il comitato organizzativo delle Olimpiadi giustifica il progetto adducendo motivi di sicurezza poiché la torre di legno (13,50 m) non è più conforme alle norme. Un team tecnico sta lavorando su questa ipotesi e dovrebbe pronunciarsi il 15 novembre.

Beppe Grillo torna in tivù a Che Tempo Che Fa

Beppe Grillo torna in tivù e lo fa da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa su canale Nove nella puntata in onda domenica 12 novembre 2023. È stato lo stesso conduttore ad annunciarlo su X, sottolineando la mossa esplosiva con delle emoji e taggando l’ospite.

Grillo mancava in tivù dal 2014

Il comico e leader politico mancava dalla televisione ormai dal 2014, quando partecipò a una puntata di Porta a porta condotto da Bruno Vespa. Sempre nello stesso era stato ospite di Enrico Mentana per Bersaglio Mobile. Al telefono con Mentana aveva parlato anche lo scorso anno, intervenuto nella maratona per precisare che lui e Conte non avevano mai parlato di Draghi al Colle.

Mosca: «C’è un rischio crescente dell’uso di armi nucleari»

Il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, ha dichiarato che «c’è un rischio crescente dell’uso di armi nucleari, chimiche e biologiche» e ha puntato il dito contro Washington affermando che «la situazione della sicurezza globale è peggiorata a causa della politica distruttiva degli Stati Uniti». Lo riporta la Tass. «Le sue azioni irresponsabili non solo facilitano l’acuirsi delle vecchie crisi e l’emergere di nuove crisi, ma ostacolano anche la soluzione pacifica dei conflitti, come possiamo osservare oggi in Medio Oriente», ha affermato Patrushev. Il 2 novembre il presidente Vladimir Putin ha firmato la legge che ritira la ratifica da parte della Russia del trattato globale che vietava i test sulle armi nucleari, e il 5 novembre il ministero della Difesa russo ha pubblicato un video che mostra un test di un missile balistico intercontinentale a capacità nucleare, lanciato dal nuovo sottomarino a propulsione nucleare.

Maltempo, Toti firma lo stato di emergenza per la Liguria

«Ho firmato lo stato di emergenza regionale per il maltempo in Liguria nella notte appena rientrato da Londra. Giovedì 9 novembre in Giunta stanzieremo una prima somma di un milione e mezzo per aiutare i sindaci nelle somme urgenze». Lo ha annunciato il presidente della Liguria Giovanni Toti intervenendo a Genova a margine di una conferenza stampa sui danni provocati dal maltempo e dalla mareggiata.

«Non registriamo danni importanti alle infrastrutture»

«Chiederemo in via speditiva al governo di poter inserire la Regione Liguria nello stato di emergenza nazionale nelle prossime settimane», ha chiesto Toti. «L’esecutivo potrà evidentemente venirci incontro tenendo presente che la Liguria è una delle regioni uscita nel modo migliore da questa gigantesca ondata di maltempo rispetto a Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Per fortuna non registriamo danni importanti alle infrastrutture, come avvenne nella mareggiata del 2018, e credo che sia anche segno dell’efficacia degli oltre 340 milioni investiti a difesa delle nostre coste», ha aggiunto.

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