La Nasa consente di inviare il proprio nome nello spazio

Message in a Bottle cantavano i Police nel 1979, rievocando l’immagine di un naufrago alla deriva nel mare mentre chiede un ultimo disperato aiuto al mondo. La Nasa ha deciso di ampliare gli orizzonti ed espandere il concetto anche verso le stelle. L’agenzia spaziale americana ha infatti lanciato un’iniziativa omonima alla canzone di Sting e soci che permetterà a tutti gli appassionati di scrivere il proprio nome in un messaggio che viaggerà nell’Universo. Le firme, cui si unirà un componimento della poetessa statunitense Ada Limon, navigheranno a bordo di una navicella spaziale diretta verso Europa, una luna del pianeta Giove. Il lancio è previsto per l’ottobre 2024 e il viaggio durerà sei anni, con ingresso nell’orbita del gigante gassoso nel 2030. L’obiettivo della missione è sempre lo stesso: determinare se ci sono le condizioni adatte per la vita.

La Nasa consente agli appassionati di inviare il proprio nome sulla navicella di Europa Clipper, missione sulla Luna di Giove nel 2024.
Il lancio di una missione da Cape Canaveral, negli Usa (Getty Images).

Nasa, già oltre 600 mila persone hanno inviato il proprio nome

Sebbene manchi poco meno di un anno al lancio della missione Europa Clipper, è possibile inviare il proprio nome alla Nasa entro il 31 dicembre 2023. Per farlo è sufficiente andare sul sito ufficiale dell’agenzia, dove trovare facilmente in home page il link diretto per l’iscrizione e inserire anche cognome, indirizzo mail e codice postale del proprio luogo d’origine. L’iniziativa ha riscosso un grande successo in poco tempo, tanto che secondo gli ultimi aggiornamenti hanno partecipato oltre 694 mila persone, di cui 11 mila soltanto dall’Italia. Le nazioni più rappresentate sono gli Usa con 205 mila appassionati e l’India, che ne conta oltre 70 mila. Ogni area del mondo potrà vantare un proprio rappresentante nel cosmo a bordo della navicella spaziale, dalle zone più remote dell’Africa fino alle isole Svalbard.

Assieme alle firme, che saranno anche incisi sui microchip a bordo della navicella Europa Clpper, ci sarà la poesia In Praise of Mystery: A Poem for Europa (letteralmente, Lode al mistero: una poesia per Europa) di Ada Limon. Il componimento, che campeggerà sulla navicella stessa, viaggerà per 2 miliardi di chilometri, tanto da raggiungere l’orbita di Europa nel 2030. Gli scienziati sperano di trovare sul satellite le condizioni essenziali per sostenere una forma di vita, soprattutto l’acqua. Alcuni infatti ritengono che, al di sotto della superficie ghiacciata, possa nascondersi un vasto oceano salato, la cui capacità supererebbe quella di tutti i mari della Terra messi insieme. La missione della Nasa andrà anche alla ricerca di altri materiali, dallo zolfo al carbonio, solo per citare i più rilevanti. «Se lassù c’è vita, sarà indipendente dall’origine della Terra», ha spiegato Robert Pappalardo, scienziato del progetto Europa Clipper. «Aprirebbe orizzonti inesplorati».

La campagna per Europa ricorda un caso simile per Marte nel 2020

Non è la prima volta che la Nasa consente agli appassionati di inviare il proprio nome fra le stelle. Aveva già lanciato un’iniziativa simile nel 2020 per la missione Mars 2020 che aveva l’obiettivo di inviare sul pianeta rosso un nuovo rover. Come nel caso di Europa Clipper, i nomi vennero incisi su microchip in silicio a bordo della navicella, protetti da una capsula di vetro per garantirne l’integrità durante i sette mesi di viaggio. Vi aderirono circa 2 milioni di persone, che ricevettero anche una speciale carta d’imbarco da conservare per ricordo dell’evento.

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