All’inizio dell’udienza con i rabbini europei, Papa Francesco ha affermato di non sentirsi bene. «Buongiorno, saluto tutti voi e vi do il benvenuto. Grazie di questa visita che a me piace tanto, ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate», ha dichiarato. Il Pontefice ha varie udienze previste in mattinata e nel pomeriggio, in Aula Paolo VI, incontrerà anche 7 mila bambini provenienti da 84 Paesi. Il Vaticano non ha per ora fornito dettagli sull’accaduto.
I Carabinieri del comando provinciale di Lecce, a conclusione di complesse indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una trentina di persone. I soggetti sono indagati a vario titolo per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, danneggiamento a seguito di incendi, tutti aggravati dal metodo mafioso.
La pace tra l’ex capitano di lungo corso della Roma Francesco Totti e l’attuale ct della Nazionale Luciano Spalletti sembra essere cosa fatta. In mezzo un passo indietro del Pupone, che ha aperto a un possibile riavvicinamento con il tecnico toscano, e Rosario Fiorello che, avendo ospite Totti nella prima puntata del suo Viva Rai 2, non ha mancato di incalzarlo sul tema e di chiamare al telefono l’allenatore della Nazionale. I due si sono parlati, forse per la prima volta dopo tanti anni, e hanno convenuto di incontrarsi, lontano dalle telecamere, magari per fare della beneficenza insieme.
La telefonata a Viva Rai 2
Fiorello, da buon padrone di casa, non si è lasciato sfuggire l’occasione di avere come ospite un Francesco Totti disposto, dopo tanti anni, a mettere una pietra sopra alla sua litigata con Spalletti, che proprio nell’ultimo anno da giocatore del capitano giallorosso lo aveva tenuto a lungo lontano dal campo di gioco. Ecco dunque che lo showman siciliano ha chiamato al telefono il tecnico della Nazionale e gli ha passato Totti dicendo: «Vi volete dire qualcosa?».
È partito il Pupone con un «Buongiorno mister», seguito da Spalletti che ha detto: «Ciao Francesco, sto abbastanza bene, ora che ti sento anche un po’ meglio». Poi, Totti, sulla possibilità di un incontro: «Ci sarà occasione per vederci non davanti alle telecamere». E ancora, il ct azzurro: «Sarebbe bello che venisse al Bambin Gesù, meglio donare quel momento lì a tanti bambini con cui abbiamo condiviso tanti momenti nella Roma». L’ex capitano giallorosso ha accettato e la pace tra i due sembra, finalmente, essersi concretizzata.
Tim, fu Telecom, atto finale. Giudici permettendo, anche se la decisione di vendere la rete presa dal consiglio di amministrazione senza consultare i soci sembra irreversibile. Troppo squilibrio tra le forze in campo: da un lato i francesi di Vivendi, che ora forse maledicono il giorno in cui sono entrati (da allora hanno perso 3 dei 4 miliardi investiti, protagonisti in negativo di un copione già visto in Mediobanca e Mediaset). Dall’altro il governo, le banche, le fondazioni, gli americani, poteri forti e meno forti, nonostante che in molti capitoli dell’annosa vicenda telefonica si siano mostrati un’armata tutt’altro che invincibile, ma piuttosto brancaleonica. Ma oramai eravamo allo sfinimento.
Dalla sciagurata privatizzazione alle promesse tradite di Meloni
Di nazionalizzazione della rete Giorgia Meloni & C. avevano iniziato a parlare in campagna elettorale. Poi le elezioni le hanno vinte e sembrava che la partita dovesse chiudersi in un atto secondo. È durata più di un anno, con momenti di grottesca confusione dove tanta era la babele di chi voleva mettere becco che non si capiva più nulla. L’unica cosa certa è che la Tim così come l’avevano disegnata i padri fondatori (allora si chiamava Stet) e tale era rimasta prima che una sciagurata privatizzazione -citofonare Romano Prodi e poi Massimo D’Alema – la depredasse del suo valore, non stava più in piedi. Quindi delle due l’una: o si vendeva la rete, ossia il gioiello più redditizio della corona, o si vendeva tutto il resto. Che è poi la configurazione che si è delineata in queste ultime settimane con l’arrivo del fondo Marley (troppo tardi però) a contrastare l’offerta di Kkr. È finita come sappiamo a valle di un biblico cda dove il via libera agli americani ha prevalso con una maggioranza consiliare piuttosto larga.
Vivendi ha svalutato due volte l’investimento, fino a poco più di 0,2 euro ad azione
Tutto finito? Non proprio, per la gioia di quasi tutti i grandi studi legali coinvolti. Ma al di là della comprensibile rabbia per essere stati bellamente bypassati, oltre al fatto che Mef e Palazzo Chigi li hanno trattati a pesci in faccia, conviene ai francesi ragionare a mente fredda. Vogliono salvaguardare la proprietà della rete o più pragmaticamente riportare a casa i soldi spesi? La seconda che ho detto, anche se dovranno mettere in conto di perderne un bel po’. Hanno svalutato due volte il loro investimento, fino a portarlo a poco più di 0,2 euro ad azione. Tutto l’upside del titolo che ci sarà di qui in avanti, figlio di una società meno indebitata, sarà per loro oro colato. Poi, immaginiamo, non vedranno l’ora di levare le tende dall’Italia, terra per loro assai amara, non prima però di aver risolto la partita Mediaset in cui sono tuttora pesantemente invischiati.
Vincent Bolloré di Vivendi (Imagoeconomica).
Il Paese perde un altro asset importante del suo sistema industriale
Errori fatti da Vivendi? Molti. In primis quello di aver sbattuto a suo tempo la porta in faccia al cda di Tim ritirando i suoi due rappresentanti. Convinti di poter combattere meglio stando fuori da una battaglia che invece richiedeva stessero dentro. Ma è niente in confronto agli errori fatti in questi anni dai governi che si sono succeduti ai quali, tutti, l’idea di politica industriale doveva suonare come qualcosa di vago e surreale. Ha ragione chi dice che con l’addio alla rete, e la probabile cessione nel tempo anche dei pezzi che restano, il Paese perde un altro asset importante del suo sistema industriale, tra l’altro proprio nei giorni in cui è diventato lampante quel che già si sapeva, ovvero che dal matrimonio tra Fiat e Peugeot a guadagnarci sono i francesi e non gli italiani.
Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim (Imagoeconomica).
Debito monstre ormai insostenibile dopo una storia di sperperi
Ma Tim era finita in un vicolo cieco e non c’erano santi per salvaguardarne l’integrità, specie da quando la salita dei tassi di interesse ha reso ancora più insostenibile il suo debito monstre. Quella della compagnia telefonica è stata, dalla fine degli Anni 90 in avanti, una saga di errori, furbizie, rapine, omissioni, passaggi di mano dove chi usciva lasciava i cocci a chi entrava. Bisognava, in un modo o nell’altro, staccare le macchine e interrompere la lunga agonia per non rischiare l’accanimento. E altro sperpero di denaro per un’azienda che nella sua storia ha arricchito pochi privilegiati e impoverito troppi malcapitati. Sempre, ovviamente, che sia davvero finita. Ipotesi di fronte a cui la borsa, alla riapertura dei mercati, si è mostrata invero scettica.
Nel giugno del 2018 i media di tutto il mondo avevano seguito con apprensione lui e i suoi compagni dopo che un’improvvisa tempesta monsonica li aveva bloccati nella grotta di Tham Luang Nang Non, in Thailandia, per nove giorni. I ragazzi e il loro allenatore di 25 anni erano stati salvati da un’operazione internazionale di ricerca che ha coinvolto 10 mila persone, e le immagini del loro salvataggio erano state trasmesse in tutto il mondo. La loro storia è stata anche raccontata in un documentario su Netflix, The trapped 13: come siamo sopravvissuti, e da un film, Tredici vite di Ron Howard. La drammatica vicenda che ha coinvolto il gruppo di giovani ha fatto guadagnare a Duangphet, conosciuto come “Dom”, una fama mondiale come capitano della squadra di football.
La squadra dei Wild Boars all’anteprima della serie Netflix “The trapped 13”, nel 2019 (Getty Images).
Dom «non voleva essere sotto i riflettori»
Le cause dietro al gesto estremo di Dom non sono note. Alcuni media riportano che il giovane soffrisse lo stress derivato dal clamore mondiale che la vicenda aveva attratto su di lui. Stando a quanto ha riferito al Times la psicologa che lo aveva seguito dopo l’incidente, «Dom non voleva essere sotto i riflettori. Non gli piaceva che le persone lo cercassero o che gli chiedessero della vicenda della grotta. Si lamentava del fatto che la sua privacy non venisse protetta». L’inchiesta su Dom è stata aperta il 22 febbraio e si è conclusa il 4 ottobre presso la corte del coroner di Leicester. Nel verbale dell’inchiesta, la professoressa Catherine Mason ha dichiarato: «Phromthep non era noto ai servizi di salute mentale e non si sa perché abbia intrapreso le azioni che ha compiuto. Non poteva essere previsto né evitato». «L’indagine della polizia», ha aggiunto Mason, «non ha trovato prove di coinvolgimento di terzi o circostanze sospette».
The funeral for Duangphet Phromthep culminated on Monday (3/6) with the scattering of his ashes into a river in Thailand’s northernmost border province. He was one of the 12 Thai boys who were trapped in a flooded cave with their soccer coach in 2018.#SEAToday#SEATodayNewspic.twitter.com/yx12ASEYHh
Lutto nel mondo dello spettacolo napoletano. È morto a soli 38 anni, per ragioni ancora ignote, l’attore Andrea Iovino, volto noto del grande e soprattutto del piccolo schermo. Originario di Nola aveva iniziato la sua carriera sul palcoscenico dei teatri prima di approdare in televisione. È apparso infatti in fortunate trasmissioni come Made in Sude Tu sì que valesal fianco del fratello Giovanni, il “disturbatore” di Sabrina Ferilli durante gli sketch. Nel 2019 aveva anche lavorato per il cinema, prendendo parte al film Pinocchio di Matteo Garrone con Roberto Benigni. Numerosi gli omaggi e i cordogli sui social network da parte di amici, colleghi e concittadini.
Andrea Iovino sul palco di Made in Sud (Facebook).
Andrea Iovino, la carriera in tivù e il ricordo dei colleghi
Nativo di Nola, nella località Cappella degli Spiriti, dopo gli studi al liceo Carducci Andrea Iovino si è presto avvicinato al mondo della recitazione. Si è formato infatti nel 2005 entrando nella compagnia della sua città sotto la direzione del regista e autore Salvatore Esposito Pipariello. «Le parole sono superflue, quello che conta è il vissuto», ha scritto Antonio Esposito, figlio del fondatore, su Facebook. «Ti possiamo soltanto ringraziare per quello che ci hai donato: semplicità, amicizia, risate, bravura e allegria». Nel corso della sua carriera, Iovino ha lavorato anche al fianco di Sal Da Vinci, prendendo parte a diversi suoi recital tra cui Masaniello Revolution, in scena nel 2022 all’Augusteo di Napoli. «Grazie Andrea, riposa in pace», ha scritto l’artista in un post sui social network.
Andrea Iovino sul palco dei teatri (Antonio Esposito, Facebook).
Quanto alla vita personale, Andrea Iovino lascia la moglie Ornella e quattro figli. Era padre di tre bambine di nome Maddalena, Clohe e Clarissa e di un maschietto, cui aveva assegnato il suo stesso nome di battesimo. I funerali si terranno lunedì 6 novembre a Nola, in cui aveva scelto di vivere assieme alla famiglia durante le pause tra gli spettacoli e i lavori per la televisione. La cerimonia con rito evangelico è fissata per le 14.30 nel cimitero della città. «Uomo giusto e onesto», si legge sul manifesto condiviso sui social network, dove è possibile leggere numerosi messaggi da parte di fan e amici.
Prosegue l’ondata di maltempo in Italia. Lunedì 6 novembre è ancora allerta meteo arancione e gialla da Nord a Sud. È arancione in Emilia Romagna, in particolare per la Pianura modenese, per rischio idraulico, che corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici (possibili eventi alluvionali) lungo i corsi d’acqua principali. Gialla invece in Abruzzo (Marsica, Bacino Alto del Sangro); Emilia Romagna (montagna emiliana centrale, montagna piacentino-parmense, alta collina piacentino-parmense, montagna bolognese, montagna romagnola), Molise (Frentani, Sannio, Matese, Alto Volturno, Medio Sangro) Trentino Alto Adige (provincia Autonoma di Bolzano), Umbria (Chiani – Paglia, Nera – Corno, Trasimeno – Nestore, Chiascio – Topino, Medio Tevere, Alto Tevere)
Almeno due perturbazioni in Italia
Sull’Italia arriveranno almeno altre due perturbazioni, sempre alimentate da aria più fredda in quota e sospinte da venti oceanici, ma generalmente di modesta intensità. In questo contesto sarà difficile vedere l’estate di san Martino che solitamente arriva in questo periodo o in prossimità della festa del Santo, l’11 novembre. Il primo fronte instabile interesserà principalmente le regioni centrali e meridionali con precipitazioni a tratti moderate dalle prime ore di domani martedì 7 novembre e la giornata di mercoledì 8. Per ora il Nord sarà escluso dalle piogge e godrà di un tempo più soleggiato anche se si potranno formare delle nebbie mattutine sulle vallate alpine e sulle zone pianeggianti.
Lunedì 6 novembre 2023 inizia una nuova settimana de La volta buona, programma di Rai 1 condotto da Caterina Balivo dalle 14.00 alle 16.00. Presente in studio, tra gli ospiti, l’attrice e scrittrice Antonella Ferrari. Come di consueto, non mancheranno i giochi per il pubblico da casa, le storie di gente comune e i temi dell’attualità.
Antonella Ferrari: biografia, malattia e marito
Attivista, attrice e scrittrice, Ferrari è nata in verità come ballerina, ma ha dovuto rinunciare a questa carriera a causa della sclerosi multipla. Ha quindi iniziato a studiare recitazione e ha debuttato come attrice in tv nel 2001 nella soap opera CentoVetrine, dove è rimasta fino al 2006. Nel frattempo ha recitato a teatro con un ruolo principale, tra gli altri, negli spettacoli Uomo mortale di Massimo De Vita e Prima che il gallo canti di Oreste Valente. Nel 2007 ha recitato nella fiction La squadra per poi ottenere una parte nella sit-com Medici miei, regia di Massimo Martelli (2008), e nella miniserie di Pupi Avati Un matrimonio (2013-2014). Dal 2010 ha iniziato a scrivere con una sua rubrica sul settimanale Chi e nel 2012 ha scritto la sua autobiografia Più forte del destino – Tra camici e paillettes. La mia lotta alla sclerosi multipla, adattandola per il teatro e partendo per la tournée nel 2013. Nella stagione 2022/2023 è inviata per il programma O anche no su Rai 3. L’attice è sposata dal 2009 con Roberto D’Agosta. La coppia non ha figli.
Viva Rai 2, il format mattutino di e con Rosario Fiorello, è tornato in televisione dal 6 novembre e non ha mancato fin da subito di farsi notare. È proprio dal glass dello showman siciliano che è arrivata infatti un’importante novità in merito al Festival di Sanremo 2024: sul palco, come co conduttore, ci sarà MarcoMengoni, vincitore della scorsa edizione con il brano Due Vite.
Amadeus, Mengoni e la gold car con i fiori di Sanremo
L’annuncio non è arrivato tramite indiscrezioni, ma attraverso la viva voce del diretto interessato, ospite, insieme ad Amadeus, di Viva Rai 2. Ad accompagnare il cantante al glass di Fiorello è stato proprio il direttore artistico utilizzando un mezzo che non è passato inosservato, ovvero una golf car ornata con i fiori tipici della città ligure della kermesse canora. I due, però, sarebbero arrivati in ritardo rispetto alla scaletta, tanto che Fiorello ha ironizzato dicendo: «La Rai ci darà qualche minuto perché è la prima, si sa». Poi lo showman si è rivolto direttamente all’amico Amadeus: «So che tu devi dare un annuncio». E subito la risposta del direttore artistico di Sanremo 2024: «Marco Mengoni sarà ovviamente il super ospite musicale della prima puntata, ma c’è molto di più. Sarà il mio co-conduttore della prossima edizione del Festival». Ha chiuso il siparietto Fiorello, che ha risposto: «Io sarò lì a guardarvi».
Omicidio-suicidio a Corbetta (Milano), dove domenica 5 novembre 2023 Luigi Buccino, 54 anni, e Vita Di Bono, 47, sono stati trovati morti nella loro abitazione in via Piave 50. Secondo quanto ricostruito, la donna avrebbe prima ucciso il marito mentre dormiva, per poi togliersi la vita con lo stesso coltello.
I corpi trovati dal figlio
A trovare i corpi senza vita è stato il figlio di 24 anni della coppia. Il ragazzo, dopo diversi tentativi di mettersi in contatto con i genitori, ha raggiunto direttamente l’abitazione dove vivevano, preoccupato che potesse essere accaduto qualcosa. Al momento dell’arrivo, però, ha trovato i familiari riversi in una pozza di sangue.
I problemi psichiatrici della donna e il divorzio imminente
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri della compagnia di Abbiategrasso e del Nucleo investigativo, l’omicidio sarebbe avvenuto la mattina. La coppia era in fase di separazione e i litigi erano continui. Vita Di Bono era inoltre in cura all’ospedale di Magenta per problemi psichiatrici dopo aver anche tentato il suicidio. Nel passato della coppia anche un allontanamento volontario della donna, convinta che il marito la tradisse.
È quando ci si abitua all’orrore che si varca senza ritorno la soglia dell’orrore. La guerra la fanno. L’affanno, la guerra. Dacché mondo è immondo la guerra la decidono i maschi. Pacifica è antipodo palindromo ma è, per tutti i versi, femmina. La guerra ha sempre un’alta aspettativa di viltà. Il tempo ci darà sragione. O stagione. Cambio di consolante. L’abitudine, dicevo. A casa loro il dolore. A casa nostra il colore. Qui in Italia si ride sempre. Sempre. Ma perché? Un mondino e una risata. Piccolo mondo, cantico. Un tempo, se squillava il telefono fisso, dovevi rispondere «Europa Europa!». Minchia, signor presidente. Premierato è anagramma di imperatore.
Francesco Talòha perso il posto di consigliere diplomatico, dopo l’incredibile telefonata tra i comici russi e Giorgia Meloni. «E ora chi ci mettiamo?», hanno detto a Palazzo Chigi, dopo essere stati sommersi da omeriche risate provenienti dalle cancellerie di mezzo mondo. La posizione è difficile, l’ambiente è quello che è, e si sa che alla Farnesina ancora ci sono le “correnti” di Massimo D’Alema, Piero Fassino e Luigi Di Maio. Alla fine il nome più gettonato è quello di Fabrizio Bucci, che come ambasciatore a Tirana si è prodigato moltissimo questa estate quando Meloni ha trascorso alcuni giorni in Albania con Edi Rama, il premier del “Paese delle Aquile”. A dire il vero, però, come presidente del Consiglio ma più ancora come storica militante della destra, Meloni ha in testa un altro cognome: Vattani. Non Umberto, classe 1938, per due volte segretario generale del ministero degli Affari Esteri e sempre attivissimo in ogni parte del pianeta, ma il figlio Mario, anche lui diplomatico, commissario italiano per l’Expo 2025 in Giappone.
Vespa contro i piedi nudi
Era la puntata di Porta a porta dedicata a quel gran genio di Rol, e Bruno Vespa ci teneva, come sempre, a far bella figura. Ma qualcuno è riuscito a far andare in bestia il più longevo conduttore italiano: Anselma Dall’Olio, la metà di Giuliano Ferrara, autrice del film Enigma Rol, centrato sul personaggio torinese che amava stupire i suoi concittadini, e non solo, con giochi e magie di ogni tipo? «Selma Dall’Odio», così la chiamano i suoi non pochi detrattori, in studio era scalza, immagine che è stata mostrata anche ai telespettatori di Rai1. Alla fine della puntata Vespa non ha potuto fare a meno di stigmatizzare, con forza, l’assenza delle scarpe dell’invitata. Che non è nemmeno una carmelitana. Prima di morire Paolo Villaggio non indossava più le calzature e si presentava scalzo, ma i suoi erano seri motivi di salute.
Serata Rol e Dago
Serata difficile, quella di oggi, lunedì, per i vip romani: tocca scapicollarsi tra una sala cinematografica e l’altra, per salutare tutti gli amici. La settimana comincia davvero in salita: mettendo da parte la proiezione in anteprima di Codice Carla di Daniele Luchetti, con Nexo Digital, pellicola che sarà nelle sale tra una settimana, destinata agli amanti del ballo, la programmazione impone ai soliti noti una presenza pre-serale al cinema Barberini per Enigma Rol, motivata più che dal docufilm dalla presenza della produttrice, Francesca Verdini, e dal suo amato Matteo Salvini, vicepremier. Al seguito, parlamentari leghisti vecchi e nuovi, oltre a foglianti di ogni tipo (senza Lanfranco Pace, appena scomparso). Non si fa nemmeno in tempo a finire la visione del primo film che tocca andare al cinema Adriano per il docufilm di Roberto D’Agostino e Marco Giusti su Roma santa e dannata. Il miglior modo per chiudere la giornata, dopo Rol. Certo, che vitaccia…
Francesca Verdini e Matteo Salvini a Venezia (Imagoeconomica).
Messaggero, ora è il turno di Rutelli jr
Salotti romani in fibrillazione: tutti a scommettere su chi sarà il prossimo direttore del quotidiano Il Messaggero. Ormai archiviato Massimo Martinelli, che a dispetto delle malelingue lavora ancora a via del Tritone e da quella sua piccola stanzetta si collega con i telegiornali e, a notte fonda, con i conduttori delle rassegne stampa, anche se in redazione non nascondono che «da come tratta le persone si capisce che è alla fine del suo mandato», evocando «scatti d’ira e mancanza di pazienza», il totonomine si amplia. I soliti bene informati capitolini dicono che sul tavolo di Francesco Gaetano Caltagirone e della figlia Azzurra, che è l’amministratore delegato, dopo i nomi di Agnese Pini, Claudio Cerasa e Roberto Sommella hanno aggiunto un altro professionista, Giorgio Rutelli. Che è il figlio dell’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli e Barbara Palombelli. «Sarebbe un’ottima scelta», si sente raccontare, ricordando che a Formiche «ha fatto un grande lavoro», così come a Dagospia come braccio destro di Roberto D’Agostino. E Formiche è la testata dalla quale proviene uno degli ultimi acquisti del Messaggero, Francesco Bechis. Che è figlio di Franco, attuale direttore di Open.
Anche in Italia, eccezionalmente, si può assistere all’aurora boreale, o a qualcosa di simile. Il cielo, infatti, soprattutto al Nord, domenica 5 novembre 2023 si è riempito con delle colonne di un colore rosso profondo che si sono alzate sull’orizzonte a diverse altezze. Si tratta di un fenomeno molto raro per il nostro Paese, dovuto al passaggio della tempesta atlantica in direzione Nord dell’orizzonte. Il fenomeno, così come avviene nel caso della vera aurora boreale, è visibile ad occhio nudo.
A causa di una forte tempesta geomagnetica in queste ore in varie località italiane (sulle Alpi, in Friuli e in Veneto) è visibile l’aurora boreale. Evento più unico che raro in Italia. Magia, pura magia. pic.twitter.com/QCO3YopeFo
Più che di una vera e propria aurora boreale, per il fenomeno che sta interessando l’Italia è più opportuno parlare di aurora polare. Questa è dovuta all’interazione di particelle cariche di origini solare, protoni ed elettroni del vento solare, con la ionosfera terrestre, ovvero l’atmosfera tra i 100 e i 500 km. Si tratta di un evento raro per la latitudine italiana dove sembrerebbe mancare infatti da secoli, mentre nei cieli nordici è decisamente più comune.
L'Europa è illuminata ora dall'aurora boreale, visibile anche al nord Italia!
Da cosa è stata causata? Da una tempesta geomagnetica di classe G2 (moderata). L'intensità delle tempeste geomagnetiche, vanno da G1 (minima) a G5 (massima).
Un elemento di grande importanza per l’aurora polare italiana è rappresentato dall’attività del Sole che, in questi giorni, è molto vivace e comporta macchie che compaiono sull’atmosfera solare attraverso brillamenti, vento solare e le aurore polari (come nel caso italiano).
Aurora boreale sulle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo (X).
La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato oltre 10 milioni di euro per frode fiscale a carico di undici società coinvolte nell’inchiesta che già nel febbraio 2022 aveva portato a 15 arresti ipotizzando presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria italiana. Le indagini, che avevano portato agli arresti, avevano accertato come un gruppo di persone vicine «alla cosca di ‘ndrangheta denominata Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto (Crotone)», attraverso «contratti di distacco di manodopera e contratti di nolo a freddo dei mezzi», avesse effettuato per anni attività di manutenzione della rete ferroviaria usando «una fitta rete di aziende pseudo-metalmeccaniche a loro riconducibili con sede tra Varese, Verona e Crotone, molte delle quali intestate a prestanome, di fatto prive di una struttura aziendale». Società che avevano come «unico scopo la somministrazione di manodopera alle undici imprese assegnatarie delle ingenti commesse dalla principale stazione appaltante d’Italia, Reti Ferroviarie Italiane spa», parte offesa nell’inchiesta.
È il 30esimo giorno di guerra: sono oltre 9700 i morti palestinesi, secondo Hamas; 1400 quelli israeliani; 241 gli ostaggi a Gaza. L’esercito israeliano ha annunciato che Gaza City è completamente circondata e che, una volta che le truppe entreranno in città, ci potrebbe essere un blitz all’ospedale di Shifa, il principale della Striscia, dove, secondo l’intelligence dello Stato ebraico, si nasconderebbero alti dirigenti di Hamas. «La Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud», ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, al termine di una giornata di violenti bombardamenti, con unità israeliane che avrebbero intanto raggiunto la costa di Gaza. L’esercito israeliano ha ucciso comandanti di Hamas e ha colpito oltre 450 obiettivi nella Striscia nelle ultime 24 ore. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui i soldati «hanno preso il controllo di un compound militare di Hamas uccidendo numerosi terroristi».
Almeno 27 morti per i bombardamenti notturni a Gaza
Almeno 27 persone sono morte nei bombardamenti notturni su Gaza. Lo sostiene, come riporta Al-Jazeera, l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Almeno 15 persone sono state uccise nel quartiere Tal al-Sultan di Rafah, nel sud di Gaza. Altre 10 persone sono morte ad Al-Zawaida, nel centro della Striscia di Gaza, mentre altre due sono state uccise in un attacco su una casa nel campo profughi di Jabalia. «Alcune aree di Gaza non sono state raggiunte dalle autorità o dai servizi di emergenza a causa dei pesanti bombardamenti – sostiene Wafa – ed è probabile che il bilancio delle vittime possa essere più alto». Le scorte di generi alimentari essenziali a Gaza sono sufficienti all’incirca per altri cinque giorni. Lo sostiene il Programma alimentare mondiale (World Food Programme), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e la più grande organizzazione umanitaria del mondo. Secondo Cindy McCain, direttrice esecutiva del Wfp, la situazione per la popolazione di Gaza è «catastrofica» poiché nella zona di guerra non viene inviato abbastanza cibo.
Gaza colpita dai bombardamenti (Getty Images)
Appello di 18 agenzie Onu per un immediato «cessate il fuoco umanitario»
Le 18 principali agenzie delle Nazioni Unite, comprese Unicef, PAM e OMS, e diverse organizzazioni internazionali, tra le quali Save the Children e Care International, hanno fatto un appello congiunto per un «immediato cessate il fuoco umanitario» a Gaza. Si tratta di una dichiarazione congiunta insolita, in cui si esprime indignazione per il drammatico bilancio delle vittime civili nella guerra fra Hamas e Israele e si definisce «orribile e inaccettabile» la situazione di Gaza.
Usa schierano anche un sottomarino nucleare
Gli Usa mostrano i muscoli nel Mediterraneo come deterrenza contro l’allargamento del conflitto tra Hamas e Israele: Il comando centrale dell’esercito Usa ha annunciato su X che un sottomarino nucleare di classe Ohio è stato schierato nella sua area di responsabilità, che si estende dall’Africa nord-orientale attraverso il Medio Oriente fino all’Asia centrale e meridionale. Il messaggio arriva due giorni dopo che la Marina ha annunciato che due gruppi d’attacco di portaerei – la Gerald Ford e la Dwight Eisenhower – hanno lanciato aerei e hanno praticato la difesa missilistica durante un’esercitazione di tre giorni nel Mediterraneo.
Dopo una settimana positiva vissuta dai listini europei, c’è grande attesa per l’apertura delle Borse europee e per le quotazioni dello spread tra Btp e Bund tedeschi. Venerdì scorso, 3 novembre 2023, il differenziale è sceso a 185,8 punti base. Milano ha chiuso con un rialzo dello 0,69%.