Daily Archives: 6 Novembre 2023

Roma, 13enne morta nell’incidente su via Laurentina: indagate la madre e un’amica

Dopo l’incidente stradale avvenuto nella notte tra sabato 4 e domenica 5 novembre in via Laurentina, a Roma, costato la vita a Gaia Menga di soli 13 anni, due persone risultano indagate. La procura capitolina ha contestato l’omicidio stradale alla madre, Giada Gerundo, 34 anni, e a una sua amica, Betty Sorsile, 33 anni, entrambe a bordo dell’auto. Secondo quanto ricostruito, la piccola non indossava la cintura.

Ancora non è chiaro chi fosse alla guida

Le due donne sono risultate entrambe negative al test della droga mentre, per quanto riguardo la verifica sul tasso alcolemico, il limite rilevato all’amica della madre era leggermente superiore al consentito. Nel caso venisse accertato che fosse lei alla guida, scatterebbe anche l’ammenda amministrativa. Obiettivo degli inquirenti è, quindi, verificare chi delle due era al volante e la velocità a cui viaggiava la vettura. I pm hanno, inoltre, disposto l’autopsia sul corpo dalla ragazzina morta a causa delle ferite riportate.

Jon Voight attacca la figlia Angelina Jolie dopo le parole sulla guerra in Israele: «Molto deluso»

Dopo la presa di posizione sulla guerra tra Israele e Hamas, Angelina Jolie è stata pubblicamente ripresa dal padre, il celebre attore Jon Voight. La star di Hollywood, il 3 novembre scorso, ha pubblicato una foto del campo profughi di Jabalia, a Gaza. A corredo, un post in cui ha scritto che «è stata per quasi due decenni una prigione a cielo aperto e sta ora diventando rapidamente una fossa comune». Jolie ha condannato «il bombardamento deliberato di una popolazione intrappolata che non può fuggire da nessuna parte» e accusato chi ha votato contro le risoluzioni Onu per il cessate il fuoco. Il padre ha risposto puntando il dito contro Hamas e definendosi «deluso» dalla figlia.

Jon Voight attacca la figlia Angelina Jolie dopo le parole sulla guerra in Israele «Molto deluso»
Angelina Jolie e Jon Voight durante una premier nel 2011 (Getty Images).

Jon Voight: «Sono molto deluso»

In un video su Instagram, Voight ha scritto «verità e bugie» e si è detto «molto deluso da lei». Ha spiegato che lo è perché «mia figlia, come tanti altri, non abbia alcuna comprensione dell’onore di Dio, delle verità di Dio». E ha anche aggiunto di esserlo perché Angelina «non capisce che la guerra riguarda la distruzione della Terra Santa, della Terra degli ebrei». Tra i due attori il rapporto è sempre stato complicato e già in passato Voight ha criticato la figlia per le proprie posizioni politiche o su temi d’attualità.

Voight contro Hamas: «Terrorismo privo di umanità»

Nel video, poi, Voight ha attaccato Hamas definendolo «il terrorismo privo di umanità che si è accanito contro bambini innocenti, padri, madri, nonni». E ancora: «E voi, sciocchi, pensate che il problema sia Israele. Dovreste guardare voi stessi e chiedervi: chi sono io? E dovreste chiedere a Dio se state apprendendo la verità o la menzogna. Chi conosce la verità, sa qual è la menzogna. Questi animali vogliono eliminare gli ebrei e i cristiani. Ai palestinesi non sono state negate risorse, hanno ricevuto fiumi di denaro ma Hamas non li ha condivisi con la gente. Usano i soldi per le armi, per il loro odio. Il popolo di Israele ama gli altri. È qualcosa che questi animali non capiscono. La giustizia prevarrà».

Jon Voight attacca la figlia Angelina Jolie dopo le parole sulla guerra in Israele «Molto deluso»
Angelina Jolie (Getty Images).

Cristiano Biraghi spala nel fango a Campi Bisenzio: il gesto del capitano della Fiorentina

Mobili divenuti inutilizzabili, materassi, oggetti vari: è quel che resta dopo il passaggio della tempesta Ciaran nella Piana fiorentina. Tra le abitazioni colpite, un “angelo del fango” che non è passato inosservato. Si tratta di Cristiano Biraghi che, tolte le scarpe da calcio della partita contro la Juventus, ha indossato gli stivali di gomma per aiutare le popolazioni che hanno perso tutto nell’alluvione di giovedì 2 novembre.

La foto postata sui social

La foto del giocatore è comparsa sui social dopo la pubblicazione da parte della pagina Welcome to Florence. Il gesto del difensore della squadra viola ha suscitato numerosi commenti e reazioni positive. La decisione di non annullare la partita di domenica tra la Fiorentina e la Juventus, per quanto accaduto nei giorni precedenti a causa del maltempo, aveva suscitato numerose polemiche.

Corrado Augias: età, biografia, programmi e vita privata del giornalista

Il giornalista e scrittore Corrado Augias, volto storico della Rai, ha recentemente annunciato che da dicembre 2023 lascerà l’emittente pubblica per passare a La7. Una decisione sintomatica del cambiamento in atto nell’azienda di Viale Mazzini, per la quale il giornalista ha lavorato per ben 67 anni.

La vita privata di Corrado Augias

Augias è una delle figure intellettuali più conosciute in Italia. È giornalista, scrittore, conduttore e autore televisivo, drammaturgo ed ex politico. È nato e cresciuto a Roma nel 1935 in una famiglia di origine francese per parte del padre, un ufficiale dell’Aeronautica, ed ebraica per quella della madre. Si è sempre dichiarato ateo. Il giornalista è sposato con Daniela Pasti, figlia del generale Nino Pasti, dalla quale ha avuto una figlia, Natalia Augias, anche lei diventata un’importante giornalista della Rai.

La lunga carriera in Rai, da Telefono giallo a Rebus

Augias è entrato in Rai nel 1960 e inizialmente ha curato le corrispondenze da New York. Il giornalista ha ideato e condotto programmi di successo e rilievo culturale, tra i quali dal 1987 Telefono giallo e Babele, dedicato interamente ai libri. È rimasta nella memoria una puntata di Telefono giallo dedicata alla strage di Ustica, durante la quale telefonò un ufficiale in servizio la sera della tragedia che comunicò dei particolari così rilevanti da spingere l’allora Pubblico ministero Paolo Borsellino a riaprire l’inchiesta. La trasmissione fu bruscamente interrotta nel 1992 in seguito a varie polemiche. Dopo una parentesi parlamentare dal 1994 al 1999, nel 2003 Augias è tornato su Rai 3, conducendo fino a maggio del 2013 Le storie – Diario italiano, un approfondimento culturale quotidiano sugli argomenti più disparati. Di quel programma ha poi raccolto l’eredità Quante storie, scritto e condotto da Augias dal 2016, prima di passare il testimone a Giorgio Zanchini nel 2019. Sempre al fianco di Zanchini, dal 2021 è alla conduzione di Rebus, un talk di attualità politica e suo ultimo programma in Rai prima di passare a La7 il prossimo dicembre.

Corrado Augias: età, biografia, programmi e vita privata del giornalista
Corrado Augias in una puntata di Telefono giallo del 1988 (da RaiPlay).

È entrato in politica dopo uno scontro con Berlusconi

Non solo giornalista e conduttore, Corrado Augias ha avuto anche una breve carriera in politica. Alle elezioni europee del 1994 è stato eletto deputato come indipendente nelle liste del Partito democratico della sinistra. Augias ha spiegato che la decisione della candidatura la prese dopo uno scontro televisivo con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, avvenuto il 19 marzo 1994 durante la trasmissione Domino dove il Cav aveva parlato di «provocazione» e di «solito sistema che la sinistra ha imparato alla scuola del Kgb», in risposta a una domanda di Augias sulla propria iscrizione alla loggia massonica P2. Il giornalista è anche socio onorario dell’associazione Libera Uscita per la legalizzazione dell’eutanasia.

Inviato speciale per l’Espresso, Panorama e La Repubblica 

Corrado Augias è stato anche inviato speciale da Parigi e New York per l’Espresso, Panorama La Repubblica. Per quest’ultima, si è occupato per 20 anni, dal 2001 al 2021, della rubrica delle lettere inviate dai lettori al giornale, rispondendo a quasi 6 mila missive. Una selezione di queste lettere è stata raccolta in un libro, Caro Augias, edito dal giornale romano e uscito in edicola nel 2021. Durante la sua attività da scrittore, nel 2008 ha pubblicato il libro Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una religione, nel quale dialoga sullo sviluppo del Cristianesimo nella storia con il docente di Letteratura cristiana antica all’Università di Milano Remo Cacitti. Nel 2009 ha curato insieme a Vito Mancuso Disputa su Dio e dintorni, in cui Augias ha ribadito di essere ateo. Nel 2010 ha pubblicato I segreti del Vaticano, nel quale si è occupato delle tematiche di potere che coinvolgono lo stato del Vaticano sottolineando il bisogno di laicità nella cosa pubblica.

Indi Gregory, concessa la cittadinanza italiana alla neonata affetta da un male incurabile

L’Italia si muove per salvare la piccola Indi Gregory, bambina di soli 8 mesi affetta da una malattia rara del Dna miticondriale. Come raccontato da Repubblica, la bimba è in cura al Queen’s Medical di Nottingham, ma i medici staccheranno i supporti vitali perché sicuri che non ci sia più nulla da fare. Nei giorni scorsi, però, i genitori hanno tentato di opporsi e hanno scritto all’ospedale Bambino Gesù di Roma. La struttura si è resa disponibile ad accogliere la piccola paziente. A dire «no», però, è stata l’Alta Corte inglese, che ha bloccato il trasferimento e stabilito, che staccare la spina sia nel «migliore interesse» di Indi.

Indi Gregory, concessa la cittadinanza italiana alla neonata affetta da un male incurabile
L’ingresso dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma (Imagoeconomica).

Un Cdm d’urgenza per dare a Indi la cittadinanza italiana

L’ultima speranza di Indi è, appunto, l’Italia. Il governo ha convocato un Consiglio dei ministri d’urgenza con l’obiettivo di conferire la cittadinanza italiana alla neonata di origini britanniche, così da poterla trasferire a Roma prima che venga staccata la spina. La bambina è stata giudicata incurabile e per questo il giudice Robert Peel ha negato il trasferimento. A supportare i genitori, invece, è il legale Simone Pillon, tramite tra Italia e Gran Bretagna.

L’articolo 9 comma 2 della legge del 5 febbraio n.91

La cittadinanza a Indi è stata conferita sulla base di un articolo. Si tratta del 9 comma 2 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, «in considerazione dell’eccezionale interesse per la comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici». Il Sole 24 ore ha rivelato che il governo italiano starebbe conducendo la trattativa privata per il trasferimento della bimba da settimane.

Incassi al cinema, Paola Cortellesi regina del box office in Italia

Paola Cortellesi si conferma regina degli incassi in Italia. Nel weekend fra il 2 e il 5 novembre, il suo esordio alla regia C’è ancora domani ha totalizzato altri 3,5 milioni di euro, superando quota 7 milioni già nella sua seconda settimana in sala. Nel cast del film, in cui l’attrice recita anche da protagonista, figurano Valerio Mastandrea e Romana Maggiora Romano. Presentato in anteprima in apertura della Festa del Cinema di Roma, ha conquistato pubblico e critica aggiudicandosi anche il Premio della Giuria. Al secondo posto del box office italiano c’è l’horror Five Nights at Freddy’s, adattamento dell’omonimo videogioco di Scott Cawthon, che ha incassato poco più di 2,6 milioni di euro per un totale di 3,6 milioni dall’uscita. Chiude il podio Comandante di Edoardo de Angelis, apertura alla Mostra del Cinema di Venezia, con 1,07 milioni, sfondando così quota 1,7 milioni totali.

Incassi in Italia, in Top 5 anche l’ultimo film di Martin Scorsese

Ai piedi del podio si è invece piazzato Saw X, nuovo capitolo della saga horror creata da James Wan e Leigh Whannell nel 2004. Il decimo film, la cui trama si posiziona a cavallo tra primo e secondo, ha guadagnato altri 662 mila euro, arrivando a un totale di 2,9 milioni dall’uscita, su cui ha pesato anche Halloween. Quinto invece Killers of the Flower Moon, ultima fatica di Martin Scorsese con protagonisti Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Con altri 603 mila euro di incassi, il film ha superato 4,4 milioni in tre settimane nelle sale. Deludenti però i risultati nel resto del mondo, dove ha totalizzato 119 milioni di dollari di cui appena 52 negli Usa nonostante sia uscito il 20 ottobre, frutto di un’apertura modesta da 23 milioni.

C'è ancora domani di Paola Cortellesi domina il box office in Italia. Sul podio degli incassi anche Five Nights at Freddy's e Comandante.
Leonardo DiCaprio in una scena del film “Killers of the Flower Moon” (X).

Al sesto posto gli youtuber Luì e Sofì, alias Me contro Te. Il loro Vacanze in Transilvania ha registrato altri 527 mila euro, superando 4,2 milioni in tre settimane di programmazione. Al settimo posto Anatomia di una caduta, thriller Palma d’oro al Festival di Cannes 2023 e passato anche per la Festa del Cinema di Roma. Il film di Justine Triet, favorito anche per il premio Oscar straniero, ha incassato 192 mila euro per un totale di 563 mila in 14 giorni nelle sale. Ottava la prima new entry della classifica del box office, Joika – A un passo dal sogno, opera di James Napier con Diane Kruger nei panni dell’allenatrice senza scrupoli di una giovane stella della danza al Bolshoi di Mosca. Secondo i dati Cinetel ha incassato 132 mila euro nel weekend. Chiudono la Top 10 Assassinio a Venezia con altri 99 mila euro e un totale di 8,5 milioni, e Retribution con 91 mila euro.

Simboli antisemiti trovati nel Senese: al via gli accertamenti della Digos

Una stella di David equiparata a una svastica nazista è comparsa in due diverse zone del Senese, a Taverne d’Arbia, al Ruffolo e a Poggibonsi sul muro dello svincolo Sud della Firenze-Siena. Nei primi due casi le scritte sono state parzialmente coperte con un intervento dei tecnici comunali. Sullo sfregio alla memoria della Shoah indagano gli agenti della Digos, coadiuvati dalla polizia municipale.

Ancora ignoti i colpevoli del gesto

In esame i filmati delle telecamere di videosorveglianza per risalire ai colpevoli. Da una ricostruzione i simboli sarebbero stati fatti nella notte tra sabato 4 e domenica 5 novembre 2023 e segnalati alle forze dell’ordine da alcuni passanti. Lunedì 6 novembre a Siena ricorre l’80esimo anniversario della deportazione degli ebrei nei campi di concentramento nel 1943.

Roma, isolato il primo virus sinciziale in Italia

I medici del Policlinico Umberto I di Roma hanno isolato il virus sinciziale in un bambino di tre mesi. Si tratta del primo caso della stagione in Italia, come ha spiegato Fabio Midulla ad Adnkronos Salute. Il presidente dalla Società italiana di malattie respiratorie infantili ha spiegato: «È stato appena isolato il virus respiratorio sinciziale in un bimbo di tre mesi al Policlinico Umberto primo di Roma. E’ il primo caso della stagione in Italia». In realtà è il secondo caso osservato all’interno dell’ospedale. Due giorni prima, infatti, è stato riscontrato in una bimba di due mesi, «ma si trattava di una bimba proveniente dalla Danimarca, un caso importato quindi».

Midulla: «Epidemia entro 2 o 3 settimane»

Il presidente della Simri ha proseguito: «Ci aspettiamo, in due o tre settimane, l’inizio dell’epidemia annuale di virus respiratorio sinciziale che ha tra le cause tipiche, nei bambini, la bronchiolite. Abbiamo già dei bambini ricoverati, con forme non gravissime, causate però da rinovirus e non, ovviamente, da virus sinciziale». Parlando del rinovirus ha aggiunto che è «uno dei virus respiratori che colpisce l’infanzia e può provocare bronchite asmatica o, appunto, bronchiolite». L’epidemia «comincia sempre col rinovirus e solo dopo comincia a comparire il virus respiratorio sinciziale». Midulla ha poi concluso: «Stiamo già vedendo infezioni respiratorie, dalle situazioni medie a quelle più complicate, perché sta cambiando il clima, con variazioni termiche che favoriscono la circolazione virale».

Il virus causa più comune di bronchiolite

I più contagiati dal virus respiratorio sinciziale, Rsv, sono solitamente i bambini tra i 2 e gli 8 mesi, sebbene possa infettare bimbe e bimbi di ogni età. Si tratta della causa più comune di bronchiolite, un’infiammazione che colpisce le piccole vie aeree dei polmoni. L’Rsv provoca epidemie ogni anno e si trasmette per via aerea, solitamente a partire da novembre e fino ad aprile. Incuba dai quattro ai sei giorni prima di manifestare i primi sintomi. I pediatri spiegano che inizialmente è simile a un raffreddore, ma «può estendersi verso le vie aeree inferiori e causare tosse e respiro sibilante. In alcuni, l’infezione progredisce in una grave malattia respiratoria (bronchiolite) che richiede l’ospedalizzazione per aiutare il bambino a respirare».

Calcutta annuncia il Relax Tour Estivo 2024

Dopo il successo del suo ultimo album e del tour nei palasport tutto sold-out in partenza a dicembre, Calcutta ha annunciato il Relax Tour Estivo 2024, che lo vedrà protagonista con 13 concerti nelle principali città e festival italiani tra cui Rock in Roma, Milano Summer Festival e Lucca Summer Festival. Il cantautore originario di Latina, noto per la sua voce unica e le sue canzoni cariche di emozioni, porterà in giro per il paese i brani del suo nuovo disco, oltre ai successi che hanno segnato la sua carriera. L’album di Calcutta Relax, uscito il 20 ottobre 2023, si è preso la prima posizione in classifica e secondo i dati della Fimi è stato il disco più venduto in Italia nella settimana d’uscita. Si è piazzato inoltre in quinta posizione della Top Albums Debuts Global di Spotify.

Le date dei concerti 2024 di Calcutta e le info sui biglietti

I biglietti per la tournée saranno disponibili a partire dalle ore 11.00 di giovedì 9 novembre. Queste le date del Relax tour Estivo 2024 di Calcutta

  • 22 giugno Lignano Sabbiadoro
  • 26 giugno Servigliano (FM)
  • 28 giugno Bari – Locus Festival
  • 30 giugno Rock in Roma
  • 5 luglio Alba (CN) – Collisioni Festival
  • 7 luglio Ferrara, 11 luglio Lucca Summer Festival
  • 13 luglio Villafranca di Verona
  • 17 luglio Milano Summer Festival
  • 20 luglio Alghero – Alguer Summer Festival
  • 23 luglio Cosenza – Be Alternative Festival
  • 25 luglio Palermo – Green Pop Palermo Fest
  • 28 luglio Paestum (SA) – Planet Arena dei Templi

La Cassazione ha restituito 17 mila euro a uno spacciatore

Controversa sentenza da parte della Cassazione, che ha restituito 17 mila euro a uno spacciatore. L’uomo, di 26 anni e origine albanese, era finito in carcere a dicembre 2022 quando la Guardia di finanza di Ponte Chiasso lo aveva sorpreso a vendere due dosi di cocaina a un giovane svizzero. Il pusher aveva in tasca altri 60 grammi di droga e, nel b&b di Como dove alloggiava, i militari avevano trovato i 17 mila euro per cui aveva patteggiato due anni di reclusione.

Confisca del denaro sproporzionata rispetto alla droga posseduta dal giovane

La confisca, rispetto alle due dosi di cocaina cedute in flagranza di reato quando era stato arrestato, è stata ritenuta sproporzionata dalla Cassazione, che ha accolto il ricorso dello spacciatore restituendogli il denaro. Quest’ultima ha ritenuto che la sottrazione del denaro in quanto profitto del reato può essere motivata solo in proporzione allo spaccio di droga e non alla detenzione: nella fattispecie le due dosi cedute al consumatore, non i 60 grammi trovati in un secondo momento. Secondo i giudici, «il carattere assolutamente sproporzionato tra l’ammontare del denaro in sequestro e la modesta quantità di sostanza stupefacente venduta renderebbe manifestamente illogica qualunque tesi volta a sostenere la diretta derivazione e/o il rapporto di diretta pertinenzialità del denaro rispetto alla cessione della cocaina».

Zelensky è sempre più solo: anche il cerchio magico si rompe

Ormai la spaccatura è evidente. A renderla tale, non tanto in Ucraina dove ormai da tempo se ne parla, ma anche agli occhi degli alleati occidentali è stato l’articolo pubblicato dal generale Valery Zaluzhny, il capo delle forze armate di Kyiv, la settimana scorso sull’Economist. In sostanza il generale ha ammesso che la situazione al fronte è complicata, la guerra è arrivata in una situazione di stallo, la Russia approfitterà dell’inverno per avvantaggiarsi e i caccia da combattimento F16 che arriveranno il prossimo anno non cambieranno di molto la situazione, visto che Mosca ha pronte le contromisure con i nuovi sistemi di difesa.

Zelensky è sempre più solo: il cerchio magico si rompe
Il capo delle forze armate ucraine Zaluzhny (Getty Images).

La solitudine di Zelensky e le pressioni per negoziare con Mosca

Un paio di giorni prima il Time era uscito con un lungo reportage in cui si dipingeva la solitudine di Volodymyr Zelensky, più o meno l’unico a credere ancora nella vittoria, quella che dovrebbe vedere i russi fuori dal Donbass e dalla Crimea. Questo il mantra che il capo dello Stato continua a ripetere, agli alleati e soprattutto a se stesso. Nel cerchio magico intorno a lui qualcuno starebbe prendendo le distanze, come ha già fatto ad alta voce il suo ex advisor Olexy Arestovich, che da un paio di settimane tuona contro il presidente e ha detto chiaramente che è ora di mettersi a trattare con Mosca. La questione dei negoziati è stata avanzata anche a più riprese negli scorsi giorni da media statunitensi e la Nbc ha parlato di pressioni di ufficiali americani ed europei sull’Ucraina per far capire che prima o poi le posizioni dogmatiche dovranno essere abbandonate e bisognerà fare i conti con la realtà, che è quella che vede la Russia occupare ancora circa un quinto del territorio ucraino, mentre la controffensiva di Kyiv iniziata a giugno può considerarsi al momento fallita. Zelensky da parte sua ha negato che ci sia una patta e ha ribadito le l’Ucraina dovrà vincere la guerra.

Zelensky è sempre più solo: il cerchio magico si rompe
Oleksy Arestovich.

Il siluramento di Horenko è un segnale lanciato dalla Bankova alle forze armate

Per il presidente è un momento complicato, forse il più difficile da quando è iniziato il conflitto, almeno dal punto di vista politico: la guerra in Medio Oriente sta distogliendo l’attenzione internazionale, che per altro stava già scemando, da quella in Ucraina; i dubbi degli alleati sono diventati più forti (non è necessario ricordare il contenuto della telefonata fake tra Giorgia Meloni e i comici russi) e soprattutto il fronte interno è crepato: Zaluzhny è diventato paradossalmente un problema per Zelensky, e non è un caso che lo scorso fine settimana sia stato silurato un suo fedelissimo, il capo dello forze speciali Viktor Horenko, sostituito da Sergei Lupanchuk, una mossa che è stata interpretata come un segnale lanciato dalla Bankova ai vertici delle forze armate. Nonostante il diretto interessato abbia apertamente smentito, il nome di Zaluzhny è quello che viene fatto più spesso quando si parla a Kyiv delle elezioni presidenziali che dovrebbero tenersi l’anno prossimo: i militari non fanno politica e obbediscono agli ordini, ma il laboratorio Ucraina potrebbe sfornare un nuovo scenario.

Il duello tra il presidente e il generale inciderà sugli equilibri futuri del Paese

Zelensky ha la palla in mano, nel senso che dipende dal capo dello Stato indire o meno le elezioni, modificando la regola che le vieta in tempo di guerra quando è in vigore la legge marziale. Fissandole in primavera potrebbe ancora godere di un buon supporto, sia interno che esterno; rimandandole in autunno rischierebbe di lasciare spazio agli avversari, Zaluzhny in primis, se venissero le spinte giuste soprattutto dagli Stati Uniti; cancellandole, il pericolo sarebbe quello uno status quo esplosivo, legato comunque a quello che succederà al fronte. E se le cose non andranno bene, con la forbice tra le promesse fatte e i risultati sul campo in allargamento, allora il destino sarà segnato. Il duello tra il generale e il presidente non può essere visto dunque solo come una questione personale, ma inciderà probabilmente sugli equilibri all’interno del Paese e soprattutto sul percorso che dovrà prima o poi essere trovato per definire i termini per il cessate il fuoco, la fine della guerra e determinare lo status dell’Ucraina in Europa: Zelensky è stato finora l’uomo su cui l’Occidente ha puntato, o dovuto puntare, ma pare essere arrivato il tempo per la ricerca di nuovi candidati, soprattutto se l’attuale capo di Stato non cambierà visione e strategia.

L’iraniana Premio Nobel per la pace Mohammadi ha iniziato lo sciopero della fame in cella

La premio Nobel iraniana Narges Mohammadi ha iniziato ufficialmente lo sciopero della fame nel carcere di Evin, a Teheran. La giornalista e attivista sta protestando poiché le autorità le avevano negato il trasferimento in ospedale a causa di problemi cardiaci e polmonari. Questa decisione è stata imposta perché Mohammadi si è rifiutata di indossare il velo.

Chi è Narges Mohammadi

Considerata una delle voci più coraggiose e influenti della società iraniana, Narges Mohammadi è una giornalista e attivista per i diritti umani. È stata arrestata più volte per le sue critiche al regime e le sue campagne a favore della democrazia, pace e diritti delle donne. Nella mattinata di venerdì 6 ottobre  2023 le è stato assegnato dal Comitato norvegese il Premio Nobel per la pace «per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e a favore dei diritti umani e della libertà per tutti».

Plutone potrebbe nascondere un oceano di acqua liquida sotto la superficie

Plutone potrebbe nascondere un oceano di acqua liquida sotto la sua superficie, e detto così potrebbe essere una sensazionale scoperta. Il pianeta nano oggetto di innumerevoli ricerche scientifiche conserverebbe al suo interno più calore di quanto si possa pensare per alimentare l’attività vulcanica e mantenere allo stato liquido l’acqua presente nel sottosuolo. Lo indica uno studio pubblicato sulla piattaforma arXiv che ospita ricerche non ancora passate al vaglio della comunità scientifica ed è guidato dall’Università americana della Florida Centrale.

Scoperta lava ghiacciata eruttata

Da cosa è nata l’intuizione secondo cui Plutone potrebbe nascondere un oceano di acqua liquida sotto la superficie? Il suggerimento arriva dalla scoperta di lava ghiacciata eruttata da un super vulcano pochi milioni di anni fa, un tempo recente in ambito cosmico. Il team di ricerca, guidato da Dale Cruikshank e utilizzando i dati della sonda New Horizons della Nasa, ha analizzato attentamente le immagini del cratere Kiladze. Inizialmente, il cratere sembrava simile a quelli formati dall’impatto di meteoriti, ma uno studio più approfondito ha rivelato la presenza inusuale del ghiaccio d’acqua rispetto al metano e azoto congelati che dominano la superficie di Plutone. Il cratere Kiladze, largo circa 44 chilometri, potrebbe dunque essere un super vulcano che, a differenza di quelli terrestri che eruttano rocce fuse, erutta lava ghiacciata in un fenomeno noto come criovulcanismo, che si può vedere anche su alcune lune di giganti gassosi come Giove e Saturno.

Guinea, ex dittatore evade dal carcere e viene catturato due giorni dopo

L’ex dittatore della Repubblica di Guinea, Moussa Dadis Camara, è stato catturato dopo la fuga di sabato 4 novembre in cui sono morte nove persone. Un commando di uomini pesantemente armati aveva fatto irruzione nel carcere della capitale, Conakry, per liberare l’ex dittatore e altri tre detenuti, Moussa Tiegboro Camara, Blaise Gomou e Claude Pivi. Tra le vittime dell’assalto ci sono tre presunti membri del commando, quattro membri delle forze di sicurezza e due persone che si trovavano su un’ambulanza. Questo  il bilancio fornito dal procuratore generale, Yamoussa Conte.

La cattura dei tre evasi, ancora un latitante. Wright: «Stiamo cercando l’ultimo»

Dopo sole 48 ore però la fuga si è interrotta. Il ministro della Difesa guineano Charles Wright ha annunciato che sono stati catturati tre dei quattro fuggitivi e ha aggiunto che sono «sani e salvi».  Wright ha poi aggiunto che sono stati rimandati alla Maison Centrale de Conakry, una prigione federale nella capitale della Guinea. A piede libero è rimasto al momento solo il colonnello Claude Pivi. «Sono state adottate tutte le misure di sicurezza per ritrovare l’ultimo fuggitivo», ha spiegato il ministero della Difesa. E ancora: «Invito ancora una volta i cittadini a continuare a svolgere liberamente le proprie attività quotidiane». 

L’evasione, gli spari e la condanna per l’assassinio di 150 persone

Sabato 4 novembre, residenti locali hanno riferito all’agenzia di stampa Reuters che veicoli militari e forze speciali stavano pattugliando le strade della capitale guineana dopo che si erano stati sentiti degli spari nel distretto amministrativo di Kaloum, dove Camara e altri erano detenuti nella prigione Central House. I confini della Guinea sono stati chiusi per impedire ai fuggitivi di lasciare il Paese. Camara e altri sono sotto processo dal 2022, accusati di aver orchestrato un massacro nello stadio e uno stupro di massa da parte delle forze di sicurezza guineane durante una manifestazione pro-democrazia il 28 settembre 2009. In quell’occasione furono uccise 150 persone. Camara, dal canto suo, ha negato ogni responsabilità, imputando le atrocità ai soldati. La Guinea è governata dal leader militare Mamady Doumbouya, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2022, uno degli otto attuati nell’Africa centrale e occidentale negli ultimi tre anni.

Amplifon, Enrico Vita nominato miglior CEO in Europa nel settore Medtech

Enrico Vita, amministratore delegato di Amplifon, società leader mondiale nelle soluzioni per la cura dell’udito, ha ottenuto il riconoscimento di Best CEO del settore Medical Technology & Services (MedTech) in Europa per i rapporti con la comunità finanziaria nell’ambito della classifica annuale All-Developed Europe Executive Team stilata dall’istituto Institutional Investor. Oltre a questo riconoscimento, Institutional Investor ha premiato il Cfo, Gabriele Galli, al secondo posto nella categoria Best Cfo e I’Investor Relations & Sustainability Sr Director, Francesca Rambaudi, al primo posto della categoria Best IR Professionals. Amplifon si è anche posizionata ai vertici della classifica per gli aspetti ESG, programmi di Investor Relations e IR team. Institutional Investor è un istituto di ricerca indipendente, con una elevata reputazione presso investitori istituzionali ed analisti finanziari, che opera sul mercato da oltre 50 anni.

Chi è Enrico Vita, la carriera dell’amministratore delegato di Amplifon

Nato nel 1969, Enrico Vita ha conseguito nel 1993 la laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Ancona. I suoi primi passi nel mondo aziendale li ha mossi all’interno di Indesit, quando ancora l’azienda si chiamava Merloni Elettrodomestici. Vita ha lavorato in un primo momento nella divisione industriale ricoprendo, per quasi 20 anni, ruoli come Plant Manager in Turchia o ancora Direttore Ricerca e Sviluppo nella divisione Cooling, giusto per fare un paio di esempi. Nel 2007 il manager ha poi assunto il ruolo di Managing Director per le attività commerciali nel Regno Unito e in Irlanda, che in quel periodo rappresentavano i primi mercati dell’azienda a livello di fatturato. Vita ha iniziato la sua avventura in Amplifon nel 2014 in veste di Executive Vice President EMEA. Appena un anno dopo, nel 2015, ha assunto il ruolo di Chief Operating Officer. La nomina ad amministratore delegato dell’azienda è arrivata nell’ottobre del 2015: grazie alla sua guida, Amplifon è riuscita a fare aumentare il valore del suo titolo da 4,5 euro a 33,32, con un fatturato che secondo gli ultimi dati rilevati nel 2022 è più che raddoppiato.

Un ragazzo di 22 anni è morto soffocato al ristorante

Il pomeriggio del 5 novembre 2023, intorno alle 18.30, all’interno di un ristorante di San Martino Al Cimino, frazione di Viterbo, un ragazzo di 22 anni è morto a seguito di un malore provocato da un boccone andato di traverso. Il ragazzo era ospite di Villa Buon Respiro, una struttura riabilitativa, e pare stesse affrontando un tirocinio nel locale. La tragedia è avvenuta, infatti, prima dell’apertura del ristorante e l’inizio del servizio.

La dinamica dell’incidente: fatale una mozzarella

Secondo le prime ricostruzioni, il 22enne si sarebbe soffocato per un pezzo di mozzarella. Inutili i tentativi di soccorso dei sanitari del 118 che hanno tentato di rianimare il corpo esanime del ragazzo. Non verranno effettuati ulteriori accertamenti, pertanto la salma verrà restituita alla famiglia per la sepoltura.

L’allenatore: «Non riesco e non voglio crederci»

L’allenatore della squadra di calcio dove giocava la vittima ha commentato la vicenda: «Non riesco e non voglio crederci. Fino a mezz’ora fa stavamo sorridendo ed esultando insieme per i tuoi gol, poi sei andato via prima perché dovevi iniziare il tuo turno in pizzeria, e la tragica e amara notizia. Bomber mio, ora fai tanti gol da lassù. Porterò sempre con me quel tuo grande sorriso che faceva di te una persona solare e dolcissima».

Heather Parisi: «Ad Amici si recita copione» e Mediaset le fa causa

La ballerina e showgirl Heather Parisi nel 2018 ha partecipato ad Amici, su Canale 5, in qualità di giurata nella fase del serale. Un’esperienza che non deve averle lasciato un bel ricordo visto che in una intervista al Fatto quotidiano ha sostenuto che il programma è pilotato dagli autori. Per questo, Mediaset ha annunciato che procederà per vie legali contro la showgirl.

«Gli autori, l’ambiente, si capiva che non andava»

Nell’intervista al Fatto, pubblicata domenica 5 novembre, Parisi ha spiegato le motivazioni alla base dell’addio al programma di Maria De Filippi dopo solo un’edizione. «Non avevo capito che nei talent bisogna recitare un copione. Io invece sono una scheggia impazzita in grado di recitare solo me stessa. Lì ero fuori contesto. Non ero in grado di seguire il copione.. chi vuole capire capisca». La showgirl non ha criticato la conduttrice, ma gli autori del talent: «Cosa mi diceva la De Filippi? Maria no, ma gli autori, l’ambiente, si capiva che non andava. Ripeto: so recitare solo me stessa», ha concluso la ballerina facendo adirare immediatamente l’azienda di Pier Silvio Berlusconi, che poche ore dopo la pubblicazione dell’intervista ha rilasciato un comunicato stampa in cui ha annunciato di aver richiesto ai propri legali di agire nelle sedi opportune contro Heather Parisi. «È inaccettabile che venga messa in dubbio pubblicamente la regolarità di un programma che da anni, sotto gli occhi di tutti, consente ai giovani artisti italiani di esprimere e migliorare in modo limpido, serio e impegnativo il proprio talento», si legge nella nota dell’azienda di Cologno.

Mtv European Music Awards, i Måneskin vincono un doppio premio

I Måneskin non si fermano più. Damiano, Victoria, Ethan e Thomas hanno trionfato con un doppio premio agli ultimi Mtv European Music Awards 2023, manifestazione che era prevista a Parigi ma è stata cancellata per le tensioni del recente conflitto in Medio Oriente. La band ha battuto un altro record e si è portato a casa il Best Rock e il Best Italian Act.

La band italiana supera grandi nomi come i Metallica

I Måneskin hanno stabilito nuovi record per il nostro Paese grazie al premio Best Rock, superando gruppi che hanno segnato la storia della musica internazionale come Metallica, Red Hot Chili Peppers, Arctic Monkeys, Foo Fighters e The Killers. Per il secondo premio, il Best Italian Act, hanno sconfitto Annalisa, Elodie, Lazza e The Kolors. La band romana ha così vinto due delle quattro categorie per cui erano stati nominati, che includevano anche il Best Group e Best Live. Nel frattempo, mentre aspettano l’uscita mondiale di Rush! (Are U Coming?), la nuova canzone dell’ultimo album Rush! che comprende anche il singolo Honey (Are U Coming?), i Måneskin continuano a riscuotere successo con il loro tour mondiale.

I vincitori degli Mtv European Music Awards 2023

La popstar Taylor Swift ha trionfato con tre premi, mentre sono rimasta a bocca asciutta Olivia Rodrico e Sza. Di seguito tutti i vincitori:

  • Best Afrobeats: Rema
  • Best Alternative: Lana Del Rey
  • Best Artist: Taylor Swift
  • Best Collaboration: KAROL G and Shakira – TQG
  • Best Electronic: David Guetta
  • Best Hip Hop: Nicki Minaj
  • Best K-Pop: Jung Kook
  • Best Latin: Anitta
  • Best Live: Taylor Swift
  • Best New: Peso Pluma
  • Best Pop: Billie Eilish
  • Best Push: Tomorrow X Together
  • Best R&B: Chris Brown
  • Best Rock: Måneskin
  • Best Song: Jung Kook Featuring Latto – Seven
  • Best Video: Taylor Swift – Anti-Hero
  • Best Italian Act: Måneskin.

Malagò, pista bob in Italia? Solo con impegno scritto del governo

Continua la querelle sulla pista da bob in vista di Milano-Cortina 2026. Il presidente Coni Giovanni Malagò non ha escluso che le gare si possano tenere in Italia ma a patto che ci sia un impegno vincolante del governo.  «Quello che mi sento di sostenere, perché sono sempre a favore del nostro Paese e del governo, è che laddove si dimostrasse in un modo acclarato e ufficiale che per la data per cui il Cio e Federazioni internazionali pretendono che la pista sia pronta, se ce ne fosse una in Italia che oggi esiste e potrebbe diventare “working” a breve, allora sarei il primo a sostenere questa candidatura», ha ribadito Malagò. «Ma serve un pezzo di carta firmato dal governo italiano che si impegna a rispettare date e fattibilità. Lo sport è vittima di quello che è successo perché dopo quattro anni ha preso atto che l’opera pubblica non si può realizzare». Quanto alla possibilità che alcune gare si svolgano fuori dai confini italiani ha spiegato: «Non sarebbe uno scandalo. Si va verso un’epoca dove le nuove candidature, anche su altre discipline sportive, terranno conto di non stare più solo nel proprio Paese. Anche noi per qualche motivo avevamo anticipato tutto questo, perché non c’è una città o luogo di montagna che può concentrare tutte le venues sportive per ospitare i programmi invernali, per questo avevamo portato l’Olimpiade dei territori».

The Protégé stasera su Italia 1: trama, cast e curiosità

Stasera 6 novembre 2023 andrà in onda il film The Protégé sul canale Italia 1 alle ore 21.20. Il regista è Martin Campbell mentre la sceneggiatura è stata scritta da Martin Wenk. Nel cast ci sono Maggie Q, Samuel L. Jackson, Michael Keaton e David Rintoul.

The Protégé è il film che andrà in onda questa sera su Italia 1, ecco trama, cast e curiosità su tale pellicola.
La locandina del film (X).

The Protégé, trama e cast del film stasera 6 novembre 2023 su Italia 1

La trama racconta la storia di Anna (Maggie Q) una donna molto affascinante ed estremamente letale. Infatti, anche se all’apparenza Anna sembra una persona comune, in realtà è la killer a contratto più famosa e ricercata del mondo. Le sue abilità fanno gola a molti clienti che la vogliono ingaggiare per commissionare missioni pericolose e difficili da portare a termine. Anna è stata allenata dal leggendario assassino Moody (Samuel L. Jackson), una sorta di figura paterna per lei. Moody trovò Anna quando era piccola e la salvò da un disastro a Saigon.

Dopo aver portato a termine vari incarichi, Anna e Moody si sono stabiliti a Londra dove vivono una vita tranquilla. La donna ha deciso di gestire un negozio di libri rari mentre l’anziano assassino vive in una casa padronale ricca di agi e lussi. Tuttavia, quest’armonia si spezza un giorno, quando Anna scopre che il suo amico è stato ucciso ferocemente. Dopo tale evento, la donna inizierà a cercare coloro che hanno compiuto questo gesto e non si fermerà fino a quando non avrà ottenuto la sua completa vendetta.

The Protégé, 5 curiosità del film stasera 6 novembre 2023 su Italia 1

The Protégé, le location della pellicola

In realtà questo film è stato girato in diverse location del mondo. La troupe per completare le riprese si è dovuta spostare tra Bulgaria, Vietnam, precisamente nella città di Da Nang, Londra e Romania.

The Protégé, un progetto cambiato in corso d’opera

Questo progetto a quanto pare è cambiato nel corso del tempo. Infatti, il regista Martin Campbell aveva annunciato in un primo momento di dover realizzare un film chiamato Ana con protagonista l’attrice cinese Gong Li. Solo in seguito si è dedicato a The Protégé evidentemente lo stesso progetto ma modificato in base alle esigenze di produzione.

The Protégé, una particolarità nei titoli di testa

C’è una particolarità che molti hanno notato nei titoli di testa del lungometraggio. Infatti, la protagonista è interpretata dall’attrice Maggie Q, ma il primo nome a comparire nei titoli di testa è quello dell’attore Michael Keaton.

The Protégé, due opere d’arte all’interno di una scena

In una scena si possono distinguere chiaramente due opere d’arte. Si tratta di due quadri del pittore italiano Giuseppe Arcimboldo: L’Estate, del 1563, e La Primavera, dello stesso anno. Entrambe le opere d’arte si trovano all’interno della stanza di Moody, il personaggio interpretato da Samuel L. Jackson.

The Protégé è il film che andrà in onda questa sera su Italia 1, ecco trama, cast e curiosità su tale pellicola.
Samuel L. Jackson e Maggie Q in una scena (X).

The Protégé, gli incassi del film

A quanto pare, secondo i dati riportati da Box Office Mojo, la pellicola ha incassato solo 8.7 milioni di dollari. Tuttavia, questi risultati poco soddisfacenti al botteghino si possono spiegare, visto che il film è un’esclusiva Amazon ed è stato reso disponibile quasi subito sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video.

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