Landini: «Confermiamo lo sciopero generale, se Salvini precetta non staremo a guardare»

«Noi e la Uil confermiamo lo sciopero generale e le sue modalità a partire dalla giornata del 17 novembre. Non condividiamo la decisione della Commissione di garanzia, perché nei fatti stanno mettendo in discussione il diritto soggettivo delle lavoratrici e lavoratori di poter partecipare a uno sciopero». È con queste parole rilasciate al Corriere che Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha attaccato il parere della Commissione di garanzia secondo la quale non è possibile considerare quello del 17 novembre uno sciopero generale, come chiesto dai sindacati, per mancanza dei requisiti richiesti.

«Ribadiamo che sarà uno sciopero generale»

«L’interpretazione della commissione che non sarebbe uno sciopero generale non sta né in cielo né in terra: è una interpretazione che non ha riscontri nelle norme», ha aggiunto Landini. «Siamo rispettosi delle leggi, ma ribadiamo che quello proclamato è uno sciopero generale. E troviamo singolare che se a proclamarlo è un sindacato autonomo, come più volte successo, nessuno apre becco, ma se lo facciamo noi entra in una dinamica politica».

La risposta alla Lega: «Dovrebbe preoccuparsi di quello che sta facendo il governo»

Tra le forze di governo più attive contro lo sciopero del 17 novembre c’è sicuramente la Lega, con il suo leader Matteo Salvini che dal ministero dei Trasporti ha definito la mobilitazione un capriccio di Landini. Il segretario della Cgil gli ha così risposto: «La Lega dovrebbe preoccuparsi di quello che sta facendo il governo, che in un anno ha peggiorato la situazione del Paese. L’attacco al diritto di sciopero è invece un tentativo esplicito di spostare attenzione rispetto al malcontento che aumenta». Poi l’accusa si è estesa a tutto il governo che, per Landini, «non sta attuando nessuna delle sue promesse, dalla cancellazione della Fornero sulle pensioni alla lotta all’evasione, mentre i salari diminuiscono e i giovani vanno a cercare lavoro all’estero». E ancora: «È sotto gli occhi di tutti che sono peggiorate le condizioni di vita e l’Istat conferma che più del 60 per cento delle famiglie è in difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Il resto sono balle. Per questo sono convinto che le giornate di sciopero saranno molto partecipate. Anche da parte di coloro che hanno votato questa maggioranza». Il segretario Cgil sostiene inoltre che, stando ai fatti, la decisione della commissione sia stata condizionata dal governo: «Le dichiarazioni di Salvini sullo sciopero hanno anticipato l’ufficialità delle decisioni della Commissione, prima del nostro incontro con la stessa, peraltro richiesto da noi».

Gli scioperi da weekend lungo

Maurizio Landini ha poi risposto a domanda diretta sul perchè gli scioperi vengano sempre organizzati in corrispondenza del weekend, di lunedì e venerdì. Il riferimento è, nello specifico, all’accusa mossa da Salvini secondo il quale le cinque diverse date articolate dai sindacati per lo sciopero, tutte di lunedì e venerdì, vorrebbero dire che ai lavoratori e ai loro rappresentanti piace organizzare i weekend lunghi. Così il segretario Cgil: «L’accusa viene da persone che non hanno mai lavorato e che dovrebbero avere rispetto per chi sciopera e ci rimette una giornata di salario. Fanno tanto gli amici degli Usa e poi non si accorgono che Biden è andato davanti alle fabbriche a sostenere i metalmeccanici in sciopero». Poi sulla possibilità di essere precettati dal ministro dei Trasporti: «Mi auguro che non si superi il limite. Altrimenti saremmo di fronte alla prova che si apre un attacco al diritto di sciopero e non staremo a guardare».

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