Daily Archives: 10 Novembre 2023

Canada, spari contro due scuole ebraiche a Montreal

La polizia di Montreal sta indagando dopo che sono stati esplosi degli spari contro due scuole ebraiche della città canadese. In entrambi i casi i proiettili hanno colpito il portone d’ingresso degli istituti, che ancora erano vuoti. Gli incidenti sono stati denunciati a distanza di meno di un’ora di distanza.

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Canada, spari contro due scuole ebraiche a Montreal. Trudeau: «Condanniamo questa violenza antisemita nei termini più forti possibili».
La Talmud Torah Elementary School di Montreal (Getty Images).

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Trudeau: «L’odio non ha posto qui a Montreal, in Québec o in Canada»

La prima segnalazione è arrivata dagli addetti della Talmud Torah di St-Kevin Avenue. Mezz’ora più tardi, le forze dell’ordine hanno ricevuto un’altra chiamata dalla Yeshiva Gedola-Merkaz Hatorah, in Deacon Road.
«Voglio essere molto chiaro: condanniamo questa violenza antisemita nei termini più forti possibili. L’odio non ha posto qui a Montreal, in Québec o in Canada», ha dichiarato il premier Justin Trudeau, dicendosi «inorridito». Così il ministro dell’Istruzione Bernard Drainville: «Onestamente, sono molto preoccupato. Quando le persone iniziano a sparare nelle scuole è una cosa seria. Questo non è il Québec». Ancora ignoti gli autori delle due sparatorie. La polizia sta indagando sui due episodi.

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Mercoledì 8 novembre il lancio di molotov contro due istituzioni ebraiche

La polizia di Montreal aveva reso noto che tra il 7 ottobre e il 7 novembre sono stati segnalati 73 crimini d’odio e incidenti contro la comunità ebraica. E nel frattempo se ne sono aggiunti altri. Sempre a Montreal, infatti, mercoledì 8 novembre è avvenuto il lancio di molotov contro le sedi di due istituzioni ebraiche: la Congregazione Beth Tikvah e la sinagoga del sobborgo di Dollar-des-Ormeaux.

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Geronimo La Russa al Piccolo Teatro e i due tipi di sistemazione senza scrupoli della prole

Geronimo La Russa, appena nominato dal governo nel consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro di Milano, che per la prosa è il più prestigioso palcoscenico italiano, si difende dalle critiche sostenendo che i cognomi dei padri non devono ricadere sui figli. Nella fattispecie, se mi chiamo La Russa e papà è presidente del Senato dovrei forse astenermi da ogni attività pubblica? Certo che no, però magari dovresti astenerti dal sospetto di bulimia da poltrone e accontentarti di essere già consigliere della società che sta costruendo la nuova linea del metrò nonché presidente dell’Aci, il club degli automobilisti italiani. Il troppo stroppia, e farsi bastare quel che si ha può essere saggia cosa. Oltretutto il primogenito di Ignazio appartiene a una famiglia che non si è mai tirata indietro quando c’era qualche posto da occupare. E ora che il partito di riferimento, Fratelli d’Italia, si è preso la guida del Paese, l’attitudine si è fatta ancora più invasiva.

Geronimo La Russa al Piccolo Teatro e i due tipi di sistemazione senza scrupoli della prole
Geronimo La Russa (Imagoeconomica).

Gravina e il tentativo di arginare il vulcanico Lotito

Geronimo del resto ha buon gioco nel dire che così fan tutti, indipendentemente dal colore politico di appartenenza. È di pochi giorni fa la notizia che il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina per coprirsi a destra ha assunto i figli di Giancarlo Giorgetti e Antonio Tajani, immaginiamo nel tentativo di arginare il vulcanico Claudio Lotito, tra le tante cose anche senatore di Forza Italia, che da tempo ne reclama lo scalpo.

Geronimo La Russa al Piccolo Teatro e i due tipi di sistemazione senza scrupoli della prole
Gabriele Gravina (Imagoeconomica).

Una sistemazione d’oro perché del doman non v’è certezza

Episodi diversi, ma che servono a spiegare le due dinamiche che presiedono alla sistemazione della prole. La prima è quella del tengo famiglia, quindi faccio di tutto per trovare una degna e remunerata sistemazione al sangue del mio sangue perché del doman non v’è certezza, il vento della politica è cangiante al punto che basta un attimo per ritrovarsi dal paradiso alla strada. E magari il pargolo di suo non manifesta doti eccelse tali da fargli presagire un radioso futuro.

Ingraziarsi i padri per assicurarsi protezione o avanzamenti di carriera

La seconda ha a che fare con quella che si potrebbe definire strategia preventiva. In questo caso a essere piazzati non sono i propri figli ma quelli degli altri, con lo scopo di ingraziarsi i padri o le madri ritenuti determinanti per assicurarti una protezione o un avanzamento di carriera. Questa seconda è la modalità più diffusa, ma anche la più cinica e deprecabile. Se nella prima infatti prevale il sentimento, perché a qualunque latitudine i figli so’ piezz’ ‘e core al punto da far cadere ogni considerazione di opportunità, la seconda è mera pratica di palazzo. Clientelare, distruttrice di ogni merito. Utilizzata quasi sempre da chi, a parole, ne fa l’esaltazione.

La volta buona con Caterina Balivo: ospiti e anticipazioni del 10 novembre 2023

Venerdì 10 novembre 2023 a chiudere la settimana de La Volta Buona, il programma di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, tra gli ospiti presenti in studio ci saranno Diana Del Bufalo e i ballerini della compagnia teatrale acrobatica Momix. Durante la puntata, spazio anche all’attualità, al divertimento e al racconto di persone comuni.

Diana Del Bufalo: biografia, carriera e compagno

Attrice, cantante e conduttrice tv, Del Bufalo ha iniziato la sua carriera televisiva ed artistica nel 2010, quando ha partecipato al talent show Amici di Maria De Filippi. In seguito ha condotto Mai dire Amici, con la Gialappa’s Band. Nel 2011 ha esordito al cinema nel film Matrimonio a Parigi di Claudio Risi e nello stesso anno anche in televisione con la serie tv Così fan tutte, regia di Gianluca Fumagalli (2011-2012). Nel 2015 ha condotto il programma Colorado su Italia 1, al fianco di Paolo Ruffini, mentre tra il 2015 e il 2016 ha girato la serie tv Rai C’era una volta Studio Uno, per poi essere scelta per la quarta stagione della fiction di successo Che Dio ci aiuti, di Francesco Vicario, nel 2017. Tra gli altri film in cui ha recitato ci sono Puoi baciare lo sposo, regia di Alessandro Genovesi (2018), La profezia dell’armadillo, regia di Emanuele Scaringi (2018), L’agenzia dei bugiardi, regia di Volfango De Biasi (2019), 10 giorni senza mamma, regia di Alessandro Genovesi (2019), 7 ore per farti innamorare, regia di Giampaolo Morelli (2020) e 7 donne e un mistero, regia di Alessandro Genovesi (2021). Nella stagione teatrale 2022-2023 è stata protagonista di 7 Spose per 7 Fratelli, musical che ha girato i maggiori teatri italiani. Dopo una relazione con il cantante Francesco Arpino, dal 2015 al 2019 l’attrice è stata legata sentimentalmente all’attore e regista Paolo Ruffini. Dalla fine del 2019 a ottobre 2020 è stata legata a Edoardo Tavassi, fratello della concorrente del Grande Fratello 11 Guendalina. Ora pare che Diana Del Bufalo stia insieme a Fabrizio, che non fa parte del mondo dello spettacolo.

Gli ospiti de La volta buona di oggi 10 novembre 2023 sono Diana Del Bufalo e i Momix
Diana Del Bufalo e i Momix.

Chi sono i ballerini della compagnia Momix

La Momix è una compagnia di ballo nota per i suoi ballerini-acrobati. Diretta dal coreografo Moses Pendleton, si esibisce in tournée internazionali di grande successo. È stata fondata nel 1981 da Pendleton a Washington e prende il nome da un assolo, Momix, che Pendleton ha creato per le Olimpiadi invernali del 1980 a Lake Placid. La compagnia presenta spettacoli che combinano acrobazie, danza, ginnastica, mimo, oggetti di scena e film in un contesto teatrale. In questi mesi è in tournée in Italia con lo spettacolo Back to Momix, che nasce dal desiderio di tornare a calcare le scene dopo la pandemia. Lo show ha lo scopo di festeggiare i 43 anni dalla fondazione con leggerezza e spensieratezza, unendo varie esibizioni famose riprese dai propri spettacoli come Opus Cactus, Sun Flower Moon, fino a Bothanica ed Alchemy.

Renzi non perdona gli ex amici e ora vuol fare di Nardella il nuovo Calenda

Matteo Renzi non si tira mai indietro quando c’è da prendere di punta uno che l’ha fatto adontare. E adesso sono due i malcapitati. Uno sta a Firenze e fa il sindaco, si chiama Dario Nardella. L’altro sta a Roma e fa il leader di Azione, si chiama Carlo Calenda. L’ex presidente del Consiglio non tollera l’ingratitudine, non l’ha mai sopportata e punisce sempre chiunque – a suo dire – non si dimostri riconoscente per l’unzione ricevuta negli anni.

Renzi non perdona gli ex amici e ora vuol fare di Nardella il nuovo Calenda
Carlo Calenda (Imagoeconomica).

Il divorzio tra Italia viva e Azione: Renzi e la resa dei conti con Calenda al Senato 

Per lui d’altronde un renziano è per sempre, come i diamanti. Ora, Calenda non è mai stato un matteolebano, ma per il leader di Italia Viva poco cambia: a fare il “Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione Europea” ce l’ha mandato lui, ma a rompere il fu Terzo Polo – è sempre il pensiero di Renzi, eh – è stato quello sfascista di Azione. E via così. Questa settimana, il senatore semplice di Firenze – perfido come pochi – ha servito all’ex amico libdem una lezione in punta di tattica sul regolamento parlamentare. Il divorzio più lungo della storia, quello fra Azione e Italia Viva, aveva infatti bisogno di un ulteriore aggiustamento, visto che al Senato i partiti dei due gran galli del pollaio erano nello stesso gruppo e Calenda non ne poteva più di respirare la stessa aria di Renzi. Sicché, dopo giorni di discussioni senatoriali e carte con i bollini di Palazzo Madama, la Giunta per il regolamento del Senato ha premiato l’ex presidente del Consiglio: il gruppo resterà a Italia viva, con sette senatori, e potrà in seguito cambiare anche nome. I quattro senatori di Azione, invece, passeranno al gruppo Misto, dove potranno creare una propria componente. Gli azionisti si troveranno insieme all’Alleanza di Verdi e Sinistra, cioè, fra gli altri, Peppe De Cristofaro e Ilaria Cucchi. Calenda non l’ha presa bene. I suoi dicono che senza l’aiuto del presidente del Senato Ignazio La Russa Renzi non ce l’avrebbe mai fatta a tenersi per sé il gruppo e spedire Azione nel Misto. I renziani invece amano ricordare, casualmente in questi giorni, che un mese fa Calenda era a Firenze, ospite del Pd (il Pd che a Firenze è alleato di Italia Viva, per la cronaca), e che ha burbanzosamente infilzato Renzi guadagnandosi gli applausi scroscianti degli astanti alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia. Ecco, la cosa non è affatto piaciuta all’ex presidente del Consiglio, che ha per l’appunto scatenato i suoi luogotenenti regionali e cittadini, come l’europarlamentare Nicola Danti, per gridare allo scandalo.

Renzi non perdona gli ex amici e ora vuol fare di Nardella il nuovo Calenda
Matteo Renzi e alle sue spalle Carlo Calenda (Imagoeconomica).

Il piano per affossare Nardella e i suoi progetti per Firenze

Ma per Renzi il nemico in casa pare essere una costante. Prendiamo il sindaco di Firenze, Nardella, futuro candidato alle Europee. Il principale desiderio di Renzi a Firenze è che perda lui, non il Pd. Ma non deve perdere solo elettoralmente – alle Europee c’è un gigantesco collegio dell’Italia Centrale da affrontare -, sarebbe troppo semplice. Anzitutto, non deve poter indicare lui il suo successore. Nardella ha già scelto: vorrebbe una sua assessora, Sara Funaro, senza passare dal via, cioè dalle primarie. Renzi non gli vuole concedere questo lusso e quindi medita per Nardella una sconfitta che sia anzitutto esistenziale, ma in tempi di vacche magre – Italia Viva non è esattamente il Pd del 40,8 per cento – può soprattutto sfruttare la sua capacità di interdizione, che a Firenze comunque un certo peso ce l’ha. Perché, nonostante l’antipatia generalizzata che riesce a suscitare oggi Renzi, la pars destruens è ancora quella che gli viene meglio. Dunque, non c’è giorno che i renziani in Toscana non avviino una polemica. A Firenze, poi, non ne parliamo. Renzi ha individuato alcune battaglie campali con cui intende attaccare Nardella, tra cui c’è il caso dello stadio di Firenze, l’unico argomento che interessa davvero ai fiorentini, avendo la città un legame fortemente identitario con la sua squadra di calcio. L’Artemio Franchi è da rifare, Nardella avrebbe voluto usare i quattrini del Pnrr, ma il governo Meloni ha detto di no (Renzi naturalmente concorda con il rifiuto) e quindi ora Palazzo Vecchio deve inventarsi nuove soluzioni. Solo che le prossime elezioni amministrative incombono, e la città non sembra essere pronta: le cronache locali dei giornali sono piene di episodi di microcriminalità, di cantieri, di lavori, di polemiche decennali sullo stadio (e l’aeroporto di Peretola, che necessiterebbe di una nuova pista, epperò osteggiata dai Comuni limitrofi di Firenze; vecchia storia, pure quella). Renzi sa insomma dove colpire e vuole fare di Nardella un nuovo Calenda.

È morto Frank Bornam, il primo uomo a orbitare intorno alla Luna

È morto a 95 anni Frank Borman, il primo uomo ad aver orbitato intorno alla Luna con la missione NASA Apollo 8 del 1968. Un astronauta che, insieme ai suoi compagni di viaggio James Lovell e William Anders, aveva dimostrato che l’impossibile era possibile, una sorta di apripista dell’allunaggio dell’anno successivo e del grande interesse mondiale nei confronti dello spazio e di tutto quello che ci circonda.

Frank Borman e James Lovell nel 2008
Frank Borman e James Lovell nel 2008 (Getty Images).

Frank Borman, l’astronauta dell’America buona

Secondo molti commentatori statunitensi degli Anni 60, Frank Borman era il volto dell’America buona, di quella che sognava e che, con il duro lavoro, riusciva lì dove nessun altro prima era arrivato. Capelli biondi corti, sempre in ordine, disciplina e un cuore grande, lo stesso che durante la missione dell’Apollo 8 gli ha permesso di rivolgersi dallo spazio alla Terra leggendo i primi passi della Genesi per fare gli auguri di buon Natale. La sua missione spaziale ebbe un grande impatto sulla cultura del tempo, tanto che Borman finì sulla copertina di un Lp dei Led Zeppelin.

Frank Borman, James Lovell e William Anders alla NASA
Frank Borman, James Lovell e William Anders alla NASA (Getty Images).

La carriera spaziale e non solo

Il primo viaggio spaziale di Frank Borman è stato con la missione Gemini del 1966. Due anni dopo, nel 1968, è salito di nuovo su un razzo spaziale, senza dubbio quello più importate per la sua vita. Erano gli anni in cui la NASA doveva vincere la guerra allo spazio con l’eterna nemica Russia e non poteva perdere la sfida a chi per primo sarebbe riuscito a mandare un proprio cittadino sulla Luna. Gli Stati Uniti ci sono riusciti nel 1969 con Neil Amstrong, ma è con Frank Borman e i suoi compagni Lovell e Anders che si era avvertita per la prima volta la possibilità di un’impresa raggiungibile. Dopo questa missione, Bornam ha avuto, come detto,  una grande popolarità e anche altre esperienze lavorative. Dopo aver lasciato la NASA, infatti, è diventato presidente della compagnia aerea Eastern Airlines, riuscendo nella non facile operazione di risanarne i bilanci. Finita l’attività lavorativa, il comandante ha trascorso i suoi ultimi anni di vita in un ranch del New Mexico.

Andrea Bocelli superospite ai Latin Grammy Awards

Andrea Bocelli sarà il superospite della 24esima edizione dei Latin Grammy Awards. È stata la stessa Latin Recording Academy ad annunciare che il tenore si unirà a una formazione di stelle che vedrà sul palco: Shakira, Milo J, Rosalía, Anitta, Maluma, DJ Premier e David Guetta con Ozuna per una performance speciale. A questi si aggiungeranno Majo Aguilar, Sebastián Yatra, Pedro Capó, Jorge Drexler, Luis Figueroa, Fonseca, Tiago Iorc, Mon Laferte, Natalia Lafourcade, John Leguizamo, Nicki Nicole, Carlos Ponce, Carlos Vives e Yandel come presentatori.

Il tenore tornerà sulla scena discografica con la deluxe edition di A Family Christmas

Andrea Bocelli è impegnato con il suo tour mondiale ed è pronto a tornare anche sulla scena discografica per Natale 2023 con Matteo Bocelli e la piccola Virginia per la deluxe edition di A Family Christmas, il primo album della famiglia Bocelli che è risultato il nuovo disco di Natale più venduto del 2022 negli Stati Uniti. La new edition comprende quattro registrazioni natalizie inedite (Let It Snow, Silver Bells, È Natale! e Paese delle meraviglie invernali) più sei tracce bonus. Il primo singolo sarà Let It Snow con Andrea e Virginia. A Family Christmas (Deluxe Edition) conterrà tra le tracce bonus anche Do You Hear What I Hear, che la famiglia Bocelli ha registrato con uno dei gruppi vocali più innovativi e fantasiosi di tutti i tempi, i Pentatonix; l’iconico Feliz Navidad (with The Simpsons), tratto dal cortometraggio Disney+, nel quale i Simpson incontrano i Bocelli; la nuova versione esclusiva di The Greatest Gift, la canzone che Bocelli ha scritto con il compositore e candidato a più Grammy e Academy Award, Stephan Moccio (Celine Dion, The Weeknd, Miley Cyrus, Barbra Streisand), Amy Wadge e Jonas Myrin. Moccio ha anche prodotto l’album e creato nuovi arrangiamenti.

Dove vedere i Latin Grammy Awards

I Latin Grammy Awards saranno trasmessi dal Centro Congressi ed Esposizioni (Fibes) di Siviglia (Andalusia) giovedì 16 novembre alle 20.00. ET (19:00 CT) su Univision, UniMás e Galavisión negli Stati Uniti e alle 22:30 CET su Radiotelevisión Española (RTVE) in Spagna. Andranno in onda anche sul canale via cavo TNT alle 19:30 (MEX) / 20:30 (PAN-COL) / 21:30 (VEN) / 22:30 (ARG/CHI). La cerimonia sarà trasmessa in oltre 80 paesi nel mondo.

Netanyahu: «Non vogliamo né governare Gaza né occuparla»

È il 34esimo giorno di guerra: sono oltre 10.800 i morti palestinesi, secondo Hamas; 1400 quelli israeliani; 241 gli ostaggi a Gaza. «Non cerchiamo di governare Gaza, non cerchiamo di occuparla, ma cerchiamo di darle, così come a noi, un avvenire migliore» Lo ha dichiarato Benjamin Netanyahu in un’intervista a Fox News. Il premier israeliano ha aggiunto che le operazioni militari nella Striscia vanno «eccezionalmente bene». Israele ha preso il controllo della roccaforte di Hamas nella parte settentrionale di Gaza, nel campo di Jabalia, mentre la Jihad islamica ha mostrato in video due ostaggi, una donna anziana e un bambino di 13 anni, che saranno liberati per motivi umanitari. L’esercito israeliano consentirà interruzioni di quattro ore nei combattimenti per permettere l’evacuazione in sicurezza dei civili. Netanyahu ha spiegato il suo piano: «Penso che sia chiaro come dovrà essere il futuro di Gaza. Hamas se ne andrà, dobbiamo distruggere Hamas, non solo per il nostro bene, ma per il bene di tutti. Per il bene della civiltà, per il bene dei palestinesi e degli israeliani». Secondo il premier israeliano, Gaza dovrà essere demilitarizzata, deradicalizzata e ricostruita.

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Netanyahu: «Non vogliamo né governare Gaza né occuparla»
Bombardamenti su Gaza del 10 novembre 2023 (Getty Images)

Netanyahu: «Cessate il fuoco significherebbe arrendersi ad Hamas»

Il premier israeliano  «Significherebbe arrendersi ad Hamas, arrendersi al terrore e alla vittoria dell’asse del male dell’Iran. Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi», ha detto sempre a Fox News, sottolineando che la battaglia «continua contro Hamas ma in aree specifiche e per un certo periodo, qualche ora qui e qualche ora là: vogliamo facilitare il passaggio sicuro dei civili».

Israele: uccisi membri della forza Nukhba coinvolti nel massacro del 7 ottobre

Le truppe israeliane hanno ucciso nel quartiere di Jabalia, nel nord di Gaza, alti esponenti della forza Nukhba di Hamas che avevano partecipato all’attacco del 7 ottobre. Come specificano forze armate e Shin Bet, tra i morti c’è Ahmed Musa, un comandante dell’unità speciale del Movimento islamico che ha diretto gli attacchi alla base militare Zikim, al Kibbutz Zikim e alla postazione militare a Iftah. Uccisi anche il comandante sul campo, Omar Alhandi, e Muhammad Kahlot, responsabile dell’unità dei cecchini al nord.

Fonti palestinesi: sei morti in raid sull’ospedale di Shifa

Sei persone sono state uccise in un attacco israeliano che ha colpito il complesso ospedaliero di Shifa a Gaza. Lo riferisce il direttore generale del nosocomio Abu Salmiya citato dai media palestinesi.

Onu: 106 camion con aiuti a Gaza, due ospedali in crisi per mancanza di carburante

Mercoledì 10 novembre 106 camion, che trasportavano soprattutto cibo, medicine, materiale medico, bottiglie d’acqua e prodotti igienici, sono arrivati a Gaza passando dall’Egitto attraverso il varco di Rafah. Dal 21 ottobre sono 756 i camion arrivati nella Striscia. Lo ha detto Stèphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite. «Questo numero – ha aggiunto – rappresenta soltanto una frazione di ciò che servirebbe. Il carburante, invece, non è ancora arrivato». L’ospedale di Al Quds, nella città di Gaza, ha spiegato Dujarric, ha dovuto chiudere una serie di servizi fondamentali. L’ospedale Al Awda, l’unico a garantire servizi di maternità, «è prossimo alla chiusura».

Onu: le pause umanitarie devono essere coordinate con noi

Le pause umanitarie hanno bisogno di «essere coordinate con le Nazioni Unite, specialmente riguardo i tempi e i luoghi». Lo ha detto Stèphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’Onu, Antònio Guterres, commentando la disponibilità di Israele a concedere quattro ore di pausa umanitaria al giorno per garantire l’arrivo di aiuti umanitari. «E ovviamente – ha aggiunto – per fare questo in modo sicuro e per essere davvero efficace, dovrà essere realizzato in accordo con tutte le parti coinvolte nel conflitto».

 

Le quotazioni di Borsa italiana e spread oggi 10 novembre 2023

I mercati europei hanno invertito la rotta nella giornata di ieri, 9 novembre, dopo un inizio di settimana debole. Ora c’è grande attesa per la riapertura delle Borse del Vecchio Continente e per lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso a 186,2 punti base nella giornata in cui la Bce ha evidenziato che lo spread italiano si è allargato (nel periodo 14 settembre-25 ottobre) verosimilmente per effetto delle notizie sulla Manovra.

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