Daily Archives: 16 Novembre 2023

Sciopero generale 17 novembre: chi aderisce dai trasporti alla sanità

Venerdì 17 novembre in Italia saranno diverse le categorie di lavoratori che limiteranno le ore di impiego per via dello sciopero contro la manovra, rimodulato per il settore dei trasporti dopo la precettazione. Lo stop è stato ridotto a quattro ore, appunto, nei trasporti, da bus e metro, ai treni e traghetti. Rimane invece di otto ore per le altre categorie, dalla scuola alla sanità alle poste, a livello nazionale. Da chiarire che l’astensione dal servizio per la data del 17 novembre interesserà solo le regioni del Nord-Italia, essendo lo sciopero indetto da Cgil e Uil articolato su cinque giornate.

Quattro ore di sciopero per trasporti e vigili del fuoco

Nel trasporto pubblico locale lo stop durerà dalle 9 alle 13 e riguarderà autobus, tram e metropolitane – ma non a Milano, dove Atm ha chiarito che non parteciperà all’agitazione. Stessi orari di stop nel trasporto ferroviario per il personale viaggiante e addetto alla circolazione dei treni e per il trasporto marittimo e il trasporto merci ferroviario. In una nota Ferrovie dello Stato ha annunciato «possibili disagi per chi viaggia in treno con ripercussioni sulle Frecce, gli Intercity e i treni regionali». E ha aggiunto che «gli effetti sulla circolazione, in termini di cancellazioni, limitazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero.? Trenitalia invita tutti i passeggeri a informarsi sui collegamenti e i servizi attivi, prima di intraprendere il viaggio, attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate». Anche per i vigili del fuoco l’astensione durerà quattro ore, sempre dalle 9 alle 13. Resta invece dallo sciopero il trasporto aereo, come già deciso da Cgil e Uil insieme al personale di volo e di terra (gestori, handler, catering, servizi in appalto della vigilanza privata aeroportuale) e al personale Enav.

Sanità, scuola e pubblico impiego fermi per l’intero turno di lavoro

Lo sciopero di otto ore o dell’interno turno di lavoro riguarda inveve il pubblico impiego, la sanità, la scuola, l’università e ricerca, le poste e i servizi postali. Insieme a questi settori, le attività di servizio collegate come le mense. Anche per i taxi prevista fino alle 24 l’astensione della prestazione o di parte di essa. Così come per gli addetti alla viabilità di autostrade e Anas (ad eccezione del personale addetto alla circolazione e sicurezza stradale).

Le date dello sciopero nel resto d’Italia

Come anticipato, la mobilitazione di Cgil e Uil si articola su cinque giornate a livello interregionale: lunedì 20 novembre sarà la volta della Sicilia; venerdì 24 delle regioni del Nord; lunedì 27 della Sardegna e, infine, venerdì 1 dicembre delle regioni del Sud.

Sciopero studenti 17 novembre: tutte le piazze e le iniziative previste

Come avviene ormai da diversi anni, il 17 novembre, in occasione della giornata internazionale dello studente, i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori scenderanno in piazza per un sciopero che ha lo scopo di continuare a chiedere e promuovere un cambiamento nel mondo dell’istruzione italiano. Al centro della mobilitazione, che si inserisce nel più ampio sciopero generale indetto da Cgil e Uil, c’è l’Unione degli studenti che sfilerà con Link e Rete della conoscenza in tutto il Paese.

Contro la scuola del merito

I ragazzi e le ragazze chiedono di abolire la scuola del merito, perché crea, nella loro visione, soltanto esclusione e diseguaglianza, punisce e reprime, dando alla formazione il ruolo di completa subordinazione alle logiche aziendali.  Gli studenti lamentano anche lo scarsa comunicazione con il ministero dell’Istruzione: «Non accettiamo più che le nostre proposte e richieste vengano ignorate dalla politica».

Cosa chiedono gli studenti

Nel manifesto nazionale «I diritti non si meritano», realizzato da un confronto tra gli studenti di tutto il Paese, emergono anche le principali rivendicazioni dello sciopero del 17 novembre. In particolare si cerca di ottenere:

  • il diritto ad un’istruzione completamente gratuita, con una Legge nazionale sul diritto allo studio e almeno il 5 per cento del PIL all’istruzione;
  • il diritto ad una scuola non subordinata alle aziende e ai privati, con l’abolizione dei PCTO e delle forme di alternanza scuola – lavoro in favore dell’istruzione integrata;
  • il diritto a spazi sicuri e adeguati, con interventi massivi sull’edilizia scolastica;
  • il diritto ad una scuola tutelante, con una riforma della didattica e della valutazione ed interventi per la tutela del benessere psicologico;
  • il diritto a decidere nelle nostre scuole, con il potenziamento della rappresentanza studentesca ed un nuovo Statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse.

Le piazze dello sciopero del 17 novembre 

Lo sciopero del 17 novembre degli studenti interesserà circa 40 città in tutta Italia, con i presìdi ed i cortei che si svolgeranno nelle seguenti piazze:

  • Torino, Piazza XVIII dicembre, ore 9.30;
  • Cuneo, Stazione, ore 9;
  • Genova, Piazza Corvetto, ore 9;
  • La Spezia, Piazza Saint Bon, ore 9;
  • Milano, Largo Cairoli, ore 9.30;
  • Bergamo, Piazza Marconi, 8.30;
  • Brescia, Stazione, 8.30;
  • Monza, Stazione, ore 8;
  • Como, Comune, ore 9;
  • Busto Arstizio, Largo Ugo Foscolo, ore 8;
  • Lecco, Piazza Garibaldi, ore 15;
  • Udine, Piazza Cavedalis, ore 8:30;
  • Bologna, Piazza Verdi alle ore 10 e Piazza Scaravilli alle 13;
  • Firenze, Piazza Indipendenza alle ore 9 e Santa Maria Novella alle ore 15;
  • Roma, Piazza del Popolo, alle ore 9.30;
  • L’Aquila, Collesapone, alle ore 8.30;
  • Pescara, Piazza Salotto, alle ore 8.30;,
  • Chieti, Piazza Garibaldi, alle ore 9;
  • Lanciano, Piazza Plebiscito, alle ore 10.30;
  • Perugia, Piazza Partigiani, ore 8.15;
  • Terni, Piazza dell’orologio, ore 8.30;
  • Campobasso, Piazza della Prefettura, ore 9.30;
  • Napoli, Piazza Garibaldi, ore 10;
  • Salerno, Piazza della Concordia, ore 8:30;
  • Avellino, via de Concilis, ore 9;
  • Sarno, Piazza 5 Maggio, ore 9.30;
  • Afragola, viale S. Antonio, ore 10;
  • Potenza, Piazza Zara, ore 9;
  • Cagliari, Piazza Giovanni XXIII, ore 9.30;
  • Palermo, Piazza Verdi, ore 9;
  • Bari, Piazza Umberto, ore 9;
  • Foggia, Palazzo Dogana, ore 9.30;
  • Ostuni, viale dello Sport, ore 9;
  • San Severo, Stazione, ore 9;
  • Francavilla, Piazza Umberto, ore 9.

Da Napoli alla Liguria per truffare anziani, fermato minore

Un 17enne campano che aveva truffato un’anziana donna di Sanremo (Imperia) dicendole che la figlia era finita nei guai per una falsa firma in banca ed avrebbe dovuto pagare circa 4000 euro per evitare conseguenze penali è stato arrestato dalla polizia. L’ennesima truffa ad un anziano è stata risolta dalla polizia del commissariato di Sanremo che con l’esame delle telecamere di videosorveglianza è risalita al giovane si era servito di un taxi sia per raggiungere l’abitazione della donna che per recarsi alla stazione e rientrare a Napoli in treno dopo aver commesso la truffa.

Lo stesso minore aveva messo a segno una truffa analoga

Nel corso delle indagini si è anche appurato che lo stesso minore aveva messo a segno una truffa analoga a un’ultraottantenne di Chiavari (Genova). Utilizzando lo stesso modus operandi era riuscito a sottrarle novantamila euro, anche con numerosi prelievi al bancomat. Il tribunale dei Minori di Genova ha emesso nei confronti del minore – già ristretto in una comunità della provincia di Caserta per un altro reato commesso in provincia di Napoli – la misura cautelare personale del collocamento in comunità.

 

Cameron, a Kyiv il primo viaggio da ministro degli Esteri britannico

Prima visita ufficiale del nuovo ministro degli Esteri britannico David Cameron, tornato in pista dopo la batista delle Brexit e le conseguenti dimissioni da premier del 2016. L’ex primo ministro del Regno Unito si è recato a Kyiv, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

David Cameron, a Kyiv il primo viaggio da ministro degli Esteri britannico: l'incontro con Volodymyr Zelensky.
David Cameron (Getty Images).

Zelensky: «Grati per il costante sostegno da parte del Regno Unito»

Zelensky si è congratulato con Cameron per la nomina e lo ha ringraziato per aver scelto Kyiv come meta della sua prima visita ufficiale all’estero. «È molto importante, soprattutto ora che il mondo sta prestando attenzione non solo alla situazione sul campo di battaglia in Ucraina», ha detto Zelensky, alludendo al Medio Oriente. «Siamo grati per il costante sostegno all’Ucraina da parte del Regno Unito. Siamo grati per la calorosa accoglienza che hanno ricevuto i cittadini ucraini nel Regno Unito. E siamo lieti che lei sia venuto in Ucraina».

Cameron: «Volevo che fosse questa la mia prima visita»

Il presidente ucraino ha pubblicato un breve filmato dell’incontro sui social media, durante il quale si può sentire Cameron dire: «Volevo che fosse questa la mia prima visita». Il nuovo ministro degli Esteri britannico ha poi dichiarato: «La mia presenza qui significa che continueremo a darvi il sostegno morale, il sostegno diplomatico, il sostegno economico e soprattutto il sostegno militare di cui avete bisogno non solo quest’anno e l’anno prossimo, ma per tutto il tempo necessario». Le parti hanno discusso della fornitura di armi destinate al fronte, del rafforzamento della difesa aerea, della protezione del popolo ucraino e delle infrastrutture critiche.

Caso scommesse, Alessandro Florenzi indagato dalla procura di Torino

Il calciatore Alessandro Florenzi, difensore del Milan, è stato aggiunto dalla procura di Torino tra gli indagati nell’inchiesta sulle scommesse sportive illecite online. L’accusa è di esercizio abusivo di gioco o di scommessa e nei prossimi giorni sarà sentito dai pm. A livello penale rischia una multa, ma se ha giocato sul calcio scatta la squalifica.

Squalificati Fagioli e Tonali

Il suo nome si aggiunge a quelli di Nicolò Fagioli (Juventus), Sandro Tonali (Newcastle) e Nicolò Zaniolo (Aston Villa), che sono già stati interrogati dalla pm Manuela Pedrotta e dagli agenti della Squadra mobile che conducono l’indagine. Fagioli è stato squalificato per sette mesi, sostenendo di non aver scommesso sulla Juve, e Tonali è stato allontanato dal campo per 10 mesi più otto di pene alternative. Zaniolo non è stato squalificato perché dalle indagini risulta che abbia fatto solo puntate a poker e black-jack e non sul calcio.

Israele colpisce la casa del leader di Hamas Haniyeh, Biden difende il rifiuto di un cessate il fuoco

Un intero plesso dell’ospedale al Shifa di Gaza City sarebbe stato distrutto dalle forze israeliane dopo l‘incursione avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì durante la quale sarebbero state trovate armi e munizioni. Sempre secondo l’emittente qatariota, l’esercito di Tel Aviv ha raso al suolo anche un magazzino di medicinali e attrezzature. Nelle operazioni circa 200 persone sono state fermate e trasportate in un luogo sconosciuto.

Il ministero degli Esteri saudita condanna l’assalto all’ospedale al-Shifa

Il ministero degli Esteri saudita ha condannato «fermamente l’assalto da parte delle forze di occupazione israeliane all’ospedale al-Shifa a Gaza e il bombardamento nelle vicinanze dell’ospedale da campo giordano». «Il Regno», ha sottolineato il ministero, «sottolinea la necessità di attivare meccanismi internazionali di responsabilità riguardo a queste continue violazioni e pratiche brutali e disumane da parte delle forze di occupazione israeliane, contro bambini, donne, civili, strutture sanitarie e squadre di soccorso».

Distrutta l’abitazione del capo di Hamas Haniyeh a Gaza

L’aviazione israeliana ha riferito su Telegram di aver colpito l’abitazione a Gaza di Ismail Haniyeh. Dal 2017 capo dell’ufficio politico di Hamas, Haniyeh vive in Qatar da diversi anni. L’edificio, secondo l’Idf, era usato come «infrastruttura terroristica e spesso fungeva da punto d’incontro per gli alti leader di Hamas». Nell’attacco è stato colpito anche un deposito di armi delle forze via mare di Hamas con attrezzatura subacquea, ordigni e armi.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede una pausa umanitaria

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede una pausa umanitaria nei combattimenti a Gaza e la creazione di corridoi di aiuto per accelerare gli aiuti. Russia, Regno Unito e Stati Uniti si sono astenuti dal voto, che è passato 12-0. Si tratta del primo accordo dall’inizio del conflitto. Israele, tramite il suo ambasciatore all’Onu Gilad Erdan, ha respinto la risoluzione definendola «distaccata dalla realtà». «Indipendentemente da ciò che il Consiglio deciderà», ha aggiunto, «Israele continuerà ad agire secondo la legge internazionale mentre i terroristi di Hamas non leggeranno nemmeno la risoluzione, per non parlare di rispettarla».

 

Biden difende il rifiuto di un cessate il fuoco a Gaza

Il presidente Usa Joe Biden ha ribadito il rifiuto di chiedere un cessate il fuoco a Gaza, sostenendo che Hamas rappresenta una minaccia continua per Israele e che le forze di Tel Aviv stanno cercando di evitare vittime civili. Dopo un incontro al vertice con il presidente cinese Xi Jinping, Biden ha dichiarato alla stampa: «Hamas ha già dichiarato pubblicamente che intende attaccare nuovamente Israele come ha fatto prima, tagliando la testa ai bambini e bruciando vivi donne e bambini. Quindi l’idea che si fermeranno non è realistica».

Il voltafaccia di Massimo Sarmi che ha tradito i francesi nella partita Tim

Quando le grandi battaglie finanziarie si incrudeliscono, ci sono uomini che danno il meglio di sé, rivelando doti fino a quel momento nascoste. Ce ne sono altri che invece rivelano, per citare quella che fu la fortunata rubrica di un noto settimanale, il loro lato debole. Prendi la vicenda Tim, i cui incerti destini stanno tenendo banco da oltre un anno, complice un governo dove l’elevata schiera di ministri e sottosegretari che hanno voluto metterci becco ha creato una babele. E un azionista di riferimento, Vivendi, che di mosse incomprensibili ne ha fatte, inclusa quella di ritirare i suoi rappresentanti dal consiglio d’amministrazione salvo poi cercare di condizionarlo dall’esterno con una campagna acquisti (sia detto in senso puramente metaforico) che non ha dato i frutti sperati, se è vero che nella decisione di vendere la rete agli americani di Kkr, cosa che i francesi hanno sempre visto come l’aglio i vampiri, s’è ritrovata dalla sua parte solo tre consiglieri rispetto agli 11 che gli hanno votato contro.

Bolloré e soci impantanati anche sul fronte Mediobanca e Mediaset

Insomma, qualcosa non ha funzionato. Premesso che è difficile per chiunque muoversi in un Paese che non è il tuo, Vincent Bolloré e soci non hanno fatto tesoro della passata esperienza che ha visto i loro obiettivi sviliti per ben due volte, prima in Mediobanca e poi in Mediaset, dove sono tuttora impantanati senza che alle viste ci sia un onorevole e non oneroso disimpegno. E anche gli uomini su cui avevano puntato per difendere le loro ragioni in cda, o sono caduti sotto la controffensiva del governo, vedi l’ex capo dell’Aise Luciano Carta, mossa che nelle intenzioni avrebbe dovuto ammorbidire l’ostilità di Palazzo Chigi che però al generale ha sbarrato la strada. O sono passati dalla parte nel nemico e nel momento cruciale hanno voltato le spalle. Come ha fatto l’ineffabile Massimo Sarmi, manager di lunghissimo corso, di cui nella carriera non si contano, tanti sono, gli incarichi svolti.

Il voltafaccia di Massimo Sarmi che ha tradito i francesi nella partita Tim
Massimo Sarmi (Imagoeconomica).

Per Sarmi un posto in cda e la presidenza di FiberCop

Era soprattutto a lui che Vivendi aveva affidato la difesa delle sue ragioni, prima favorendo il suo ingresso nel cda al posto del suo candidato dimessosi. Poi, per dimostrare quanto fosse per loro importante, dandogli la presidenza di FiberCop, la società che possiede le chiavi della rete secondaria. Il 75enne Sarmi poteva vantare anche un pedigree politicamente corretto per i tempi che corrono, visto che da sempre il suo cuore batte forte a destra. In teoria aveva dunque tutte le caratteristiche per essere abile e arruolabile sotto le insegne d’oltralpe.

Il voltafaccia di Massimo Sarmi che ha tradito i francesi nella partita Tim
Massimo Sarmi col ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (Imagoeconomica).

Il doppio salto carpiato in cambio di una poltrona di indubbio prestigio

Ma poi ci sono gli uomini con le loro ambizioni, e con quelle è difficile fare i conti a tavolino. Fatto sta che nel momento cruciale, quello in cui era chiamato a schierarsi con i suoi dante causa francesi, con un doppio salto carpiato il manager è passato dall’altra parte. Si dice che governo e Kkr non ci abbiano messo molto a fargli cambiare idea, promettendogli la presidenza della nuova società che gestirà, una volta scorporata, la rete. Una poltrona in più delle cento su cui si è seduto, ma di indubbio prestigio e visibilità. Di sicuro maligne insinuazioni che l’interessato respingerà con sdegno. Ci saranno sicuramente nobili ragioni alla base della sua giravolta, sulle quali però solo lui può illuminarci.

Mattarella firma i ddl su premierato e piano Mattei

Secondo quanto riportato da una nota del Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mercoledì 15 novembre 2023 ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge costituzionale recante “Disposizioni per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, il rafforzamento della stabilità del Governo e l’abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica”. Si tratta di un passaggio necessario per procedere alla discussione della proposta. Nelle ore precedenti la premier aveva detto che l’esecutivo lavorerà «in Parlamento perché possa avere il più ampio consenso possibile e possa raggiungere la maggioranza dei due terzi».  E sull’ipotesi referendum, la presidente del Consiglio non si è detta per nulla preoccupata, perché gli italiani «coglieranno l’occasione storica di accompagnare il Paese nella Terza Repubblica».

Il 78 per cento di ragazzi tra gli 11 e i 13 anni usa internet sullo smartphone

La XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo Tempi digitali, diffuso da Save the Children, mostra alcuni dati relativi all’utilizzo di smartphone, internet e tecnologie. In Italia, il 78,3 per cento dei ragazzi nell’età compresa tra 11 e 13 anni si connette a internet quotidianamente, prevalentemente tramite smartphone. L’età in cui i bambini e adolescenti possiedono o utilizzano uno smartphone sta diminuendo, con un notevole aumento di coloro che, tra i sei e i 10 anni, utilizzano il telefono ogni giorno dopo la pandemia. Questa percentuale è passata dal 18,4 per cento (2018-2019) al 30,2 per cento (2021-2022).

Competenze digitali: l’Italia è quart’ultima

Nonostante l’età stia diminuendo, il nostro Paese è quart’ultimo, tra quelli presi in esame, per le competenze digitali. La percentuale di giovani con competenze digitali scarse o nulle è del 42 per cento, superiore alla media europea del 31 per cento. Guardando invece ai giovani con competenze digitali avanzate, solo poco più di 1 su 4 (il 27 per cento) in Italia possiede tali competenze, a differenza del 50 per cento dei loro coetanei francesi e del 47 per cento degli spagnoli. La media nazionale italiana cela notevoli disparità regionali, con il Sud che registra oltre il 50 per cento dei giovani con competenze digitali scarse o nulle. Nel Nord e nel Centro, invece, i valori sono più vicini alla media europea, con percentuali del 34 per cento e del 39 per cento rispettivamente.

Tra gli adolescenti cresce il tempo trascorso online

Tra gli adolescenti, aumenta il tempo dedicato alle attività online: all’inizio del 2023, quasi la metà (il 47 per cento) dei 3.400 giovani tra gli 11 e i 19 anni coinvolti in un sondaggio durante il Safer Internet Day ha dichiarato di trascorrere più di cinque ore al giorno online (rispetto al 30 per cento nel 2020). Il 37 per cento di loro controlla lo smartphone più di dieci volte al giorno. Nonostante la legge stabilisca che l’accesso ai social media sia consentito solo dopo i 13 anni, la realtà mostra una presenza considerevole di preadolescenti che aprono profili indicando un’età maggiore o utilizzano quelli di adulti, spesso con il consenso più o meno consapevole dei genitori. Il 40,7 per cento degli 11-13enni in Italia utilizza i social media, con una maggioranza femminile (47,1 per cento) rispetto a quella maschile (34,5 per cento). Tra gli 11 e i 13 anni, si osserva un aumento dei casi di cyberbullismo. Le ragazze risultano più frequentemente vittime di atti di cyberbullismo, ma è presente anche una percentuale di bulle che attaccano le compagne con l’intento di isolarle e deriderle.

Dipendenza da internet: sale al 13,5 per cento

L’Atlante di Save the Children mette in luce che in Italia, il 13,5 per cento delle ragazze e ragazzi di 11, 13 e 15 anni manifesta un uso problematico dei social media. Questo fenomeno colpisce principalmente le ragazze, con l’età critica che si attesta sui 13 anni. Tra le principali ragioni dietro l’utilizzo intensivo dei social media c’è il desiderio di fuggire da sentimenti negativi. Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, il 24 per cento dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico, con i ragazzi maggiormente esposti e l’età critica che si abbassa a 11 anni. I comportamenti a rischio di dipendenza tecnologica, sia da social media che da giochi online, sono correlati a un aumento dell’ansia sociale, depressione e impulsività. Questi comportamenti sono anche associati a una qualità del sonno compromessa e a un rendimento scolastico inferiore.

Daniela Fatarella di Save the Children: «Luci e ombre»

Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children, ha dichiarato: «Tra opportunità e rischi, questo Atlante dell’Infanzia vuole essere una fotografia delle luci e delle ombre che le nostre ragazze e i nostri ragazzi stanno affrontando nel percorso lungo le autostrade digitali. C’è chi è stato messo nelle condizioni di percorrerle in fretta e di evitare gli ostacoli, chi con quegli ostacoli si è scontrato e chi, invece, quelle autostrade le vede solo da lontano».

Auto contro barriere vicino all’ambasciata di Israele a Tokyo

La polizia giapponese ha arrestato un uomo dopo un incidente stradale avvenuto verso le 11 ora locale (le 3 in Italia) di giovedì 16 novembre vicino all’ambasciata israeliana a Tokyo, in Giappone, riferiscono i media locali. L’uomo sarebbe un cinquantenne membro di un gruppo di destra, secondo le prime informazioni disponibili.

Schiantata contro una recinzione a circa 100 metri dalla sede diplomatica

Riprese video mostrano una piccola automobile schiantata contro una recinzione a un incrocio a circa 100 metri dalla sede diplomatica. Un agente di polizia è rimasto leggermente ferito nell’accaduto. Nei giorni scorsi la zona dell’ambasciata israeliana a Tokyo era stata sede di alcune manifestazioni in sostegno della popolazione palestinese e contro i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, come successo vicino alle ambasciate di Israele in diversi altri paesi in tutto il mondo. Per il momento non si sa se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario, né se sia in qualche modo collegato a quanto sta succedendo in Medio Oriente. Sul caso è stata aperta un’inchiesta.

Biden-Xi, prove di disgelo ma è scontro su Taiwan e sanzioni Usa

«Abbiamo fatti alcuni importanti progressi, i colloqui sono stati molto costruttivi e produttivi». Joe Biden ha sintetizzato così nella sua conferenza stampa le quattro ore di faccia a faccia con Xi Jinping in una scenografica residenza alle porte di San Francisco, il primo dopo un anno in cui le relazioni tra i due Paesi erano scivolate al punto più basso. L’obiettivo era avviare il disgelo. Per «capirsi reciprocamente in modo chiaro e fare in modo che la competizione non sfoci in conflitto», come ha spiegato Biden dopo la stretta di mano. E per «superare le differenze» in un mondo «abbastanza grande per la convivenza e per il successo di Cina e Stati Uniti», che «non possono voltarsi le spalle», tanto meno sullo sfondo di un’economia globale «in ripresa ma con uno slancio lento, appesantita dal protezionismo», come gli ha fatto eco Xi Jinping, affermando di credere in un «futuro promettente» delle relazioni Usa-Cina.

Ristabilita anche la hotline militare, confermato l’impegno a cooperare sul clima

Il risultato più importante è il ripristino delle comunicazioni al più alto livello, con una linea diretta tra i due leader in caso di crisi. Ristabilita anche la hotline militare, cancellata da Pechino dopo la controversa visita dell’allora speaker Nancy Pelosi a Taiwan nel 2022. Intesa con Xi anche per un giro di vite cinese contro la produzione e l’esportazione dei precursori chimici del Fentanyl, l’oppioide sintetico a basso costo che miete decine di migliaia di vittime ogni anno in Usa. Confermato anche l’impegno a cooperare sul clima, benché Biden abbia chiesto a Pechino di fare di più. Intesa inoltre per discutere sull’intelligenza artificiale.

Muro su Taiwan. Xi: «Gli Usa dovrebbero sostenere la riunificazione pacifica della Cina»

Ma se il dialogo è ripreso, restano diversi nodi e tensioni: da Taiwan ai rapporti economici, minati per la Cina dalle sanzioni e dalle limitazioni Usa all’export hi-tech e per Washington dalla mancanza di parità di condizioni competitive. Con una risposta diplomaticamente poco opportuna in questo momento, inoltre, Biden ha definito di nuovo pubblicamente Xi un «dittatore», nel senso – ha tentato di sfumare – che è alla guida di un paese «comunista». E ha fatto sapere di aver sollevato i suoi timori sugli abusi dei diritti umani della Cina, inclusi quelli nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong. Muro su Taiwan. Biden ha detto di aver ribadito la politica americana che riconosce una sola Cina ma di aver messo in chiaro con Xi che gli Usa si aspettano che la Cina non interferisca nelle elezioni di Taiwan, sottolineando l’importanza della pace e della stabilità nello stretto dell’isola. Ma il leader di Pechino, secondo il ministero degli esteri cinese, ha ammonito che gli Stati Uniti dovrebbero «intraprendere azioni concrete per onorare il proprio impegno a non sostenere l’indipendenza di Taiwan, smettere di armarla e sostenere la riunificazione pacifica della Cina», un obiettivo da lui definito «inarrestabile». Il messaggio è che Taiwan prima o dopo tornerà a casa, con le buone o con le cattive.

Scontro su sanzioni Usa. Xi: «Danneggiano gravemente gli interessi legittimi della Cina»

Altro punto dolente sollevato da Xi sono le azioni americane «in materia di controllo delle esportazioni, di verifica degli investimenti e le sanzioni unilaterali che danneggiano gravemente gli interessi legittimi della Cina». L’istanza è che siano rimosse «in modo da fornire un ambiente equo, giusto e non discriminatorio per le imprese cinesi». Ma anche Biden ha lamentato la mancanza di parità di condizioni nella competizione economica, avvisando che il trattamento della proprietà intellettuale scoraggia gli investimenti. Nella conferenza stampa è rimasta in ombra la risposta di Xi alla sua richiesta di contribuire alla de-escalation sia in Medio Oriente (in particolare facendo pressione sull’Iran perché non allarghi il conflitto) che in Ucraina (in questo caso il pressing sollecitato è anche sulla Corea del Nord): il leader cinese resta il principale alleato politico di Putin e ha sposato la causa palestinese. Biden ha invece ribadito il suo sostegno a Israele, pur ricordando l’obbligo di agire con prudenza per non colpire civili e la soluzione dei due stati.

Il pianista russo Andrei Gavrilov torna a esibirsi a Roma

Andrei Gavrilov, grande pianista di scuola russa, torna ad esibirsi a Roma dopo oltre 20 anni di assenza. Il musicista sarà sul palco il 18 novembre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza per la stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti. Il programma prevede quattro Notturni di Chopin, la Sonata in “si” minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij.

È stato il primo artista sovietico a poter rimanere in Occidente senza chiedere asilo politico

Andrei Gavrilov è nato a Mosca nel 1955 in una famiglia di artisti. Nel 1974, all’età di 18 anni, ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Tchaikovsky e nello stesso anno ha debuttato al Festival di Salisburgo sostituendo Sviatoslav Richter. Da allora ha avuto una carriera internazionale straordinaria con esibizioni con le più grandi orchestre del mondo e nelle sale da concerto più prestigiose. Nel 1984 ha presentato con successo una petizione per la libertà a Mikhail Gorbaciov diventando il primo artista sovietico a cui è stato concesso il permesso di rimanere in occidente senza dover chiedere asilo politico. Tra il 1994 e il 2001 si è preso una pausa di sette anni, durante i quali non ha tenuto quasi nessun concerto, dedicandosi agli studi di filosofia e religione e alla ricerca di nuove idee e nuovi approcci alla musica. Nel 2001 è tornato sulle scene con una tournée in Russia. Nel 2019 ha fondato la propria etichetta discografica UCM dove ha realizzato la rivoluzionaria serie di registrazioni “consapevoli”: Musica come coscienza vivente.

Le quotazioni di Borsa italiana e spread oggi 16 novembre 2023

Grande attesa per l’apertura delle Borse europee dopo un’altra giornata positiva. I principali listini del Vecchio Continente hanno reagito bene anche ieri, mercoledì 15 novembre, al calo dell’inflazione negli Usa. Milano ha chiuso a +0,42%. Bene anche Francoforte (+0,86%), Londra (+0,62%) e Parigi (+0,33%). Lo spread tra Btp e Bund riparte da 178 punti.

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