Chi erano i tre Carabinieri morti nell'esplosione di Castel D'Azzano: "Dedizione e altruismo"
Piantedosi: "Bilancio già terribile". Il profilo dei tre militari deceduti nella deflagrazione avvenuta nella notte in provincia di Verona, erano in servizio a Padova e Mestre, il Sindacato Sim: "Vicini alle loro famiglie, e ai colleghi feriti"
Prestavano servizio due a Padova e uno a Mestre, i 3 carabinieri morti nelle prime ore di oggi nel crollo di un casolare a Castel D'Azzano (Verona). Lo riferisce il sindacato Sim dei Carabinieri che in una nota "si stringe alle famiglie e ai colleghi feriti".
Tre nomi, tre vite spezzate: chi erano i tre Carabinieri
Marco Piffari aveva 56 anni e viveva in provincia di Padova. Arruolato nel 1987, era Comandante della squadra operativa. Il brigadiere qs Valerio Daprà del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Padova era nato a Brescia. Arruolato nel 1988 aveva compiuto pochi giorni fa 56 anni: lascia due figli di 27 e 26 anni. Il carabiniere scelto Davide Bernardello del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Padova era operatore dell'aliquota di pronto intervento.
Crosetto, onore ai tre Carabinieri morti in servizio
"Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri". Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Il vicesindaco di Castel d'Azzano: "Esplosione sentita nel raggio di 5 km"
La commozione dei colleghi
I tre militari deceduti, scrive ancora il sindacato, erano "Colleghi stimati e amati dai colleghi - afferma il segretario Antonio Serpi - dove prestavano servizio e dalle comunità, hanno onorato l'uniforme con umiltà, dedizione e altruismo, fino all'estremo sacrificio".
Le macerie del casolare dopo l'esplosione e le bombole di gas recuperate
Dolore profondo
"Il dolore per la perdita dei nostri tre colleghi è profondo e colpisce tutta la famiglia dell'Arma. Siamo vicini, con commozione e rispetto, alle famiglie dei militari deceduti, ai colleghi feriti e a tutti coloro che in queste ore stanno operando tra le macerie con il consueto coraggio e spirito di servizio".


Piantedosi: “Un bilancio già terribile”
"Le ultime notizie non dicono ancora niente in modo chiaro, era un'operazione congiunta di polizia, delegata anche dall'autorità giustiziaria e nel corso di questa operazione, nel momento dell'accesso forzoso fatto all'interno di questo appartamento i testimoni raccontano che è stato subito visibile e sensibile l'odore del gas, qualche istante dopo c'è stata la deflagrazione, probabilmente adesso è molto prematuro, quindi è ancora tutto molto prematuro. Ci sono tre deceduti, militari dell'Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma diversi feriti anche di altri militari e c'erano anche agenti della Polizia di Stato". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a "uno mattina news" sulla strage in Veneto.
"È un altro pesante tributo dell'Arma dei Carabinieri a un'operazione di sgombero? Non c'è dubbio, non c'è dubbio. Va sottolineata la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde, perché a volte si fanno operazioni che presentano queste insidie".



Fonte: www.rainews.it