Manovra, oggi l'incontro tra governo e imprese
Confindustria chiede sostegni per 8 miliardi l’anno. Dalla maggioranza ipotesi sull’esclusione della prima casa dall’Isee

Dopo l’incontro con i sindacati di venerdì scorso, oggi il governo ha ricevuto le associazioni datoriali e di categoria per discutere la prossima legge di bilancio.
Con i miliardi del Pnnr che stanno per finire, e che, nonostante gli importi senza precedenti, hanno prodotto una crescita prossima allo zero, Confindustria torna a chiedere sostegni al Stato. "Da gennaio l’industria italiana è nuda, senza strumenti per competere in un contesto di incertezza, dazi e rischio di delocalizzazione", ha detto il vicepresidente Angelo Camilli, ''abbiamo ancora una volta espresso preoccupazione per la mancanza, al momento, di misure forti a sostegno degli investimenti''. In sintesi: "Servono otto miliardi l'anno per non fermasi" ha concluso il vicepresidente di Confindustria.
Camilli era stato preceduto dallo stesso presidente di Confindustria Emanuele Orsini: "Credo che manchi molto la parola crescita all'interno della legge di bilancio". "Benissimo i conti pubblici, però dall'altra parte non ci dobbiamo dimenticare che la crescita la si fa facendo investimenti .E una manovra di 16 miliardi ha bisogno comunque di mettere a centro gli investimenti che ci servono per essere competitivi in confronto ad altri continenti", ha aggiunto.
La vicepresidente di Confcommercio, Donatella Prampolini, ha ricordato che la legge di bilancio è strettamente legata alla riforma fiscale, e ha chiesto la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33 per cento, innalzare il corrispondente scaglione di reddito da 50.000 euro a 60.000 euro, insieme a misure per alleggerire il prelievo fiscale su tredicesime e aumenti contrattuali.
Per Confesercenti, la priorità resta il sostegno ai consumi, con il segretario Mauro Bussoni che sottolinea "la fragilità della domanda interna" e che "la spesa delle in termini reali risulta ancora inferiore dell'11%, al 2019, con 3.400 euro in meno per nucleo familiare" per cui chiede all'esecutivo misure fiscali più incisive per le famiglie.
Si incarica la CNA di ricordare al governo che i costi dell'energia in Italia sono ancora proibitivi. Oltre alla ridurre dei costi energetici, l’associazione ha chiesto di rendere la transizione industriale "a misura di Pmi" e di accelerare sulle semplificazioni amministrative.
Intanto, nel vertice di maggioranza di ieri, è emersa l’ipotesi di escludere la prima casa dal calcolo dell’Isee, ma in modo selettivo, fissando un limite basato sul valore catastale dell’immobile. La proposta, sostenuta dalla Lega e dal vicepremier Matteo Salvini, avrebbe trovato un consenso generale tra i partiti di centrodestra. Il tetto non è stato ancora definito, ma le ipotesi parlano di un valore catastale intorno ai 100 mila euro — che corrisponderebbe a un valore commerciale di 300-400 mila euro — anche se la misura potrebbe risultare difficile da finanziare.
Fonte: www.rainews.it