I funerali di Maria Cristina Gallo, gremita la cattedrale di Mazara. Don Leone: "È battaglia civile"
Il suo caso ha scoperchiato un sistema di ritardi inaccettabili nell'elaborazione dei referti istologici in provincia di Trapani. Indagati dieci medici, in corso l’inchiesta della Procura
Oggi i funerali di Maria Cristina Gallo, l'insegnante di 56 anni di Mazara del Vallo colpita da un tumore, e che ricevette l'esito della biopsia con otto mesi di ritardo. Sulla vicenda ha aperto un'inchiesta la Procura di Trapani, che ha indagato dieci medici, mentre il manager dell'Azienda sanitaria provinciale, Ferdinando Croce, era stato costretto a lasciare l'incarico.
Don Giacinto Leone è stato il padre spirituale della professoressa negli ultimi anni. "Cristina non si è mai limitata a soffrire in silenzio, ma ha alzato la voce contro le difficoltà che molti come lei incontrano, cercando giustizia per tutti quelli che soffrono. La sua battaglia è stata una testimonianza di amore per l'altro, di attenzione verso il prossimo, ma anche di una profonda coscienza sociale" ha detto il sacerdote. "La malattia non è stata per lei un tempo di fuga, ma un pellegrinaggio, ha continuato a camminare, a interrogarsi", ha detto don Leone sottolineando che lei è diventata simbolo di una “battaglia civile”.
Il ritardo nella consegna del referto fu esiziale per l'insegnante di italiano e storia, che aveva avuto il coraggio di denunciare i fatti e di raccontare la sua storia, divenendo anche un simbolo di forza d'animo e di volontà: il tumore era giunto al quarto stadio, sviluppando le metastasi, anche se all'inizio era solo un fibroma. La donna subì un'isterectomia. Ma sarà l'inchiesta ad accertare se si sarebbe potuta salvare se le analisi dei tessuti di quel fibroma fossero arrivate subito.
A seguito della denuncia dell'insegnante, veicolata da un'interrogazione parlamentare presentata dal vicepresidente della Camera Giorgio Mule', il ministero della Salute e la stessa Regione siciliana avevano indagato, scoprendo centinaia e centinaia di altri casi di referti consegnati con estremo ritardo. La beffa era stata rappresentata dal fatto che nel 2020 la sanità trapanese si era dimostrata insolitamente rapida e efficiente con il paziente Andrea Bonafede, nato nel 1963, che ebbe il referto dell'istologico in 24 ore: quel paziente, ammalato anche lui di tumore, era in realtà il superlatitante Matteo Messina Denaro.
"Per Mazara del Vallo è una giornata funesta. La notizia della scomparsa della professoressa Maria Cristina Gallo, che con coraggio ha combattuto una terribile malattia scoperta troppo tardi per gli ingiustificabili ritardi degli esami istologici da parte dell'Asp di Trapani, ci lascia sgomenti. Una vicenda che 'grida' giustizia. Siamo vicini alla famiglia!".
Con queste parole facendosi interprete del sentimento della comunità mazarese il sindaco Salvatore Quinci ha espresso il cordoglio della Città. "Dalle denunce della professoressa Gallo - ricorda il primo cittadino - è emerso lo scandalo dei referti consegnati dopo mesi dall'Asp e con la sua battaglia Maria Cristina Gallo ha certamente contribuito a salvare vite umane. Purtroppo ha perso la battaglia contro il cancro ma ha vinto la battaglia del coraggio e dell'esempio di come si affrontano le intemperie".
Fonte: www.rainews.it