Borse asiatiche in calo per le tensioni sulle terre rare
In Europa apertura in rialzo, l'indice Vix sulla volatilità torna a scendere

Nella notte invece era arrivata in Asia l'onda di vendite iniziata a New York venerdì. L'indice di Hong Kong è sceso del 2,37%, quello di Shenzhen dello 0,95%. Più limitata la discesa di Shanghai, -0,19%.
La causa è la disputa tra Stati Uniti e Cina sulle terre rare. Pechino giovedì aveva annunciato dei controlli sulle esportazioni non solo di queste materie prime ma anche della tecnologia per lavorarle. Trump venerdì ha risposto minacciando dazi al 100% sulle merci cinesi. E ieri un portavoce del ministero del commercio di Pechino ha accusato gli Stati Uniti di usare un "doppio standard" (a causa dei limiti all'export dei chip da parte degli Usa) e detto che la Cina non ha paura di una guerra commerciale. Un segnale distensivo è arrivato domenica dallo stesso Trump attraverso un post su Truth. "Non preoccupatevi per la Cina, andrà tutto bene!" ha scritto Trump. "Il rispettatissimo Presidente Xi ha appena attraversato un brutto momento. Non vuole la depressione per il suo Paese, e nemmeno io. Gli Stati Uniti vogliono aiutare la Cina, non danneggiarla!!!"
Le tensioni hanno già portato le esportazioni dalla Cina agli Stati Uniti a scendere a settembre del 27% su base annuale. Anche il boom di export verso India e sud-est asiatico hanno portato al +8% complessivo delle esportazioni cinesi.
Il calo dei mercati potrebbe finire anche negli Stati Uniti. Venerdì l'S&P500 era sceso del 2,71%, il Nasdaq del 3,56%. Oggi i future mostrano invece segnali di un netto rimbalzo: +1,51% per quello sull'S&P500, +1,97% per quello sul Nasdaq. In calo del 9% anche il future sull'indice Vix sulla volatilità, balzato venerdì di ben il 31%
Fonte: www.rainews.it