"Antifa" fuorilegge anche in Europa, le richieste dei partiti di estrema destra
L’influenza di Trump sull’estrema destra europea: fuorilegge i movimenti di protesta in nome della guerra culturale

Non erano passati che pochi giorni da quando, il 22 settembre, Donald Trump aveva firmato un ordine esecutivo che designa Antifa come “organizzazione terroristica interna” che fra i partiti di destra europei si erano levate analoghe richieste. Diversi partiti e governi di destra e di estrema destra hanno chiesto di promuovendo la designazione di Antifa come organizzazione terroristica anche in Europa.
Il primo è stato il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che il 27 settembre ha annunciato l’inserimento di Antifa nella lista delle organizzazioni terroristiche del suo paese. Nell’occasione ha citato Ilaria Salis descrivendola come “una sovversiva venuta a delinquere in Ungheria”. Ilaria Salis è sopravvissuta per un voto al tentativo del governo ungherese di revocarle l'immunità di deputata europea. Salis si è sempre dichiarata innocente e sostenendo che non avrebbe un processo equo in Ungheria, dove lo Stato di diritto è compromesso.
Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó ha poi invitato l’UE a «mettere fuori legge Antifa» e a coordinarsi con gli Stati Uniti. Nel Parlamento europeo, un eurodeputato del partito nazionalista fiammingo Vlaams Belang, Tom Vandendriessche, ha presentato una risoluzione simile, sostenuta da 79 parlamentari di 20 paesi. Nel testo, Antifa è descritta come “una rete internazionale sostenuta, finanziata e protetta dal sistema per combattere con la violenza l’opposizione nazionalista”.
Nei Paesi Bassi, il parlamento ha approvato una mozione dell’estrema destra che chiede di dichiarare Antifa organizzazione terroristica. Secondo il testo, le ‘cellule Antifa’ sarebbero attive anche nel paese, accusate di “intimidire studenti e giornalisti” e di “usare la violenza”. Il giorno dopo l’approvazione, però, centinaia di estremisti di destra hanno causato disordini a L’Aia, scontrandosi con la polizia come riporta il Guardian.
Il caso italiano
Anche in Italia c’è chi si è prodigato in quest’opera. Alcuni esponenti della Lega hanno organizzato un sit-in davanti alla Stazione Centrale di Milano per chiedere la messa al bando di Antifa, dopo gli scontri avvenuti durante una manifestazione pro-Gaza il 22 settembre.
Tra i partecipanti c’era Andrea Ballarati, referente italiano del Remigration Summit. Ballarati era stato tra gli organizzatori di un convegno a Gallarate che aveva riunito figure dell’estrema destra europea, tra cui un militante olandese arrestato in seguito con accuse di terrorismo.
Se Ballarati, un ventitreenne ex Casapound, non rappresenta la lega nella sua totalità, diverso è il caso dell’eurodeputata leghista Silvia Sardone, vicesegretaria del partito insieme al generale Roberto Vannacci, che ha dichiarato che “gli antifascisti violenti vanno equiparati ai terroristi”.
Cosa dice l’Europol e lo stato del concetto “Antifa”
Dato che Antifa è al massimo un movimento informale, senza un’organizzazione centrale, una base ideologica o fonti di finanziamento comuni alle sue articolazioni, la designazione di ‘organizzazione terroristica’ rischia di essere inefficace o pericolosamente vaga. Il rapporto annuale EU TE-SAT di Europol non menziona Antifa come sigla autonoma. Tratta piuttosto terrorismo di sinistra e anarchico come fenomeni distinti. Nel rapporto 2024, Europol segnala 23 attacchi attribuiti ad attività anarchiche o di sinistra, su un totale di 120 attacchi registrati in 2023.
L'attenzione rivolta all'antifa è un'altra causa comune che unisce Trump e i suoi alleati europei. Il presidente americano è stato un'importante fonte di ispirazione per la nuova destra in Europa, disposta a emulare la sua guerra culturale nei propri paesi. Trump, sostiene un rapporto del Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR), fornisce credibilità, struttura e coerenza alla nuova destra europea, da Orbán in Ungheria alla leader del Rassemblement National Marine Le Pen in Francia, oltre a infrastrutture critiche – conferenze, media, finanziatori e think tank – che “sostengono la formazione di una Maga internationale”.
Fonte: www.rainews.it