Il Perù tra violenza e manifestazioni dopo la destituzione della presidente, il Papa: "Prego"
Venerdì la prima donna a capo del Paese andino è stata rimossa dall'incarico per "incapacità morale permanente". In tre anni è stata accusata di vari scandali e non ha arginato le proteste della popolazione contro la crescente ondata di criminalità

Ha resistito al governo per quasi tre anni, nonostante il susseguirsi di vari scandali e un clima esplosivo di insicurezza pubblica in tutto il Paese. Alla fine Dina Ercilia Boluarte Zegarra, prima presidente donna del Perù, è stata messa sotto accusa dal Parlamento, sottoposta a un processo di impeachment e destituita in tempi record (il processo di destituzione, iniziato giovedì mattina, si è concluso nella notte tra giovedì e venerdì).
Finisce così, triste solitaria y final, la parabola di una leader “suo malgrado”, diventata in poco tempo molto impopolare, trovatasi nel ruolo di capo dello Stato in seguito a un altro precedente rivolgimento politico (la destituzione del suo predecessore Pedro Castillo, accusato di aver tentato un colpo di Stato). Solo il 2,5% dei cittadini la sosteneva, secondo un sondaggio diffuso lo scorso luglio. Boluarte diventa così il terzo capo dello Stato peruviano rimosso dall'incarico negli ultimi 5 anni (il primo era stato Martín Vizcarra nel 2020).
Accusata di “incapacità morale permanente”
L'argomento centrale della mozione di messa in stato di accusa è stato spietato e senz'appello: il Parlamento, con una schiacciante maggioranza di voti (118 su 122), ha rimosso Boluarte per “incapacità morale permanente”. Contro di lei erano state presentate quattro diverse mozioni e tutte, con maggioranze diverse ma comunque monstre, sono state approvate e sostenute da ogni partito dell’arco parlamentare, di destra – che l’avevano sostenuta – e di sinistra – da cui proveniva.
L’avvocato: “Violato il giusto processo, non ha avuto il tempo di preparare la sua difesa”
La 63enne avvocata e pasionaria ora rischia anche il carcere, avendo perso l'immunità. Boluarte è stata convocata per comparire in Aula ma non si è presentata, e la votazione si è conclusa in pochi minuti. Il suo avvocato, Juan Carlos Portugal, ha criticato la procedura, sostenendo che non le è stato concesso abbastanza tempo per preparare la difesa, il che ha violato il giusto processo.

Ha giurato il presidente ad interim, José Jerí. Il Papa: “Vicino al caro popolo peruviano”
Fuori dal Congresso, a Lima, in centinaia hanno festeggiato la sua defenestrazione. “Abbasso Dina” si leggeva su uno degli striscioni. “Non ho pensato a me stessa, ma piuttosto agli oltre 34 milioni di peruviani che meritano una crescita con stabilità democratica e un governo che operi senza corruzione” ha cercato di difendersi la diretta interessata, quando ormai era stata estromessa dalla poltrona presidenziale. Poltrona su cui ora siede il presidente del Congresso, José Jerí, esponente del partito di centro-destra Somos Perú, che ha subito prestato giuramento per guidare un governo di transizione fino alle elezioni, previste per aprile 2026.
Il prossimo anno, per inciso, è prevista la visita di Papa Leone XIV, di doppia cittadinanza statunitense e peruviana, che ha trascorso vent’anni della propria vita di missionario a Chiclayo, nel nord del Paese. E, a questo proposito, durante l’Angelus di oggi, Papa Prevost ha detto di essere “vicino al caro popolo peruviano in questo momento di transizione politica. Prego affinché il Perù possa continuare nella via della riconciliazione, del dialogo e dell'unità nazionale”.
“Il nemico principale è fuori, nelle strade: bande criminali, gang... Dobbiamo dichiarargli guerra” ha intanto affermato il nuovo capo dello Stato, 38 anni, durante il suo insediamento, promettendo di affrontare la crescente ondata di violenza che affligge il Paese andino.
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Un mandato segnato dalle proteste e dall’impopolarità
Boluarte era salita al potere nel dicembre 2022 dopo la rimozione di Pedro Castillo, avvenuta nel mezzo di una brutale repressione delle proteste che avevano causato almeno 50 morti, e di cui è stata ritenuta responsabile. Il suo mandato, impopolare fin dall'inizio, è stato caratterizzato da continue manifestazioni, indagini e casi clamorosi. Tra questi, il cosiddetto Rolexgate, dovuto alla presunta mancata dichiarazione di gioielli e orologi di lusso, e la rinoplastica a cui si sottopose segretamente nel luglio 2023, senza informare il Parlamento.
La violenza della criminalità organizzata, il problema più urgente per il Perù
Nelle ultime settimane, erano poi aumentate le proteste della GenZ contro una legge approvata il 5 settembre scorso, che obbliga i giovani a contribuire a fondi pensione privati, nonostante l'alto tasso di lavoro informale, superiore al 70%. Ma il problema più grave che affligge da anni il Perù è la recrudescenza senza precedenti di omicidi, legata a reti di estorsione e criminalità organizzata, soprattutto nei confronti di privati cittadini e aziende, attive soprattutto nel settore dei trasporti.
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Presentate due richieste di divieto di espatrio, lei: “Non me ne andrò”
Ieri, la Procura generale del Perù ha presentato due richieste di divieto all'espatrio per l'ex presidente Boluarte: lo ha reso noto il sito del quotidiano El Comercio precisando che le richieste, che saranno valutate dal potere giudiziario mercoledì 15 ottobre, sono connesse a due indagini riaperte dopo la sua destituzione. La prima, promossa dalla Procura generale, chiede 18 mesi di divieto di espatrio per abuso di potere: Boluarte è accusata di aver favorito la nomina di un dipendente dell'assicurazione medica EsSalud e di aver autorizzato pagamenti indebiti legati a un chirurgo che le avrebbe praticato interventi estetici.
La seconda, avanzata dalla Procura specializzata in riciclaggio di attivi, prevede 36 mesi di impedimento di espatrio per un'inchiesta su fondi inviati dal gruppo criminale “i Dinamici del Centro” su un conto a nome di Boluarte, durante la campagna elettorale del 2021, fondi destinati a finanziare Vladimir Cerrón, il fondatore del partito Perù Libero dell'ex presidente Castillo.
Di fronte a queste richieste, Boluarte ha ribadito che non cercherà asilo altrove. La 63enne è apparsa fuori dalla sua casa a Lima per smentire le voci secondo cui sarebbe fuggita all'estero, dicendo ai giornalisti: “I media hanno riportato... che stavo cercando di ottenere asilo. Niente di tutto questo è vero”.
Fonte: www.rainews.it