Russia, perchè i pesanti raid in Ucraina. E Kiev resta al buio. Il generale inverno
Centinaia di migliaia di case inghiottite dall'oscurità con gli attacchi alle infrastrutture energetiche. Droni invece di truppe: perchè divengono rare le immagini di soldati al fronte
Centinaia di migliaia di case inghiottite nell'oscurità della notte, senza acqua né corrente: sono l'ultima drammatica conseguenza della guerra in Ucraina che alle porte dell'inverno, promette di mettere in ginocchio i civili per il terzo anno consecutivo. Si era già visto alle porte dell'autunno gli scorsi anni.


Il generale inverno ed il freddo portato in terra ucraina
Mentre la pace è lontana e i raid russi si intensificano, micidiali, sulle infrastrutture energetiche del Paese. Fino a lasciare al buio anche la capitale Kiev, oltre alle regioni di Donetsk, Chernihiv, Cherkasy, Kharkiv, Sumy, Poltava, Odessa, Dnipro e Zaporizhzhia, vittime nella notte di ieri di una salva di oltre 450 droni e 30 missili che hanno ucciso un bambino di 7 anni e ferito almeno 33 persone.
Drone si agita come mosca impazzita poi viene colpito da un altro drone Fpv russo
Distruzione di un lanciatore di droni della 156ª brigata separata delle Forze armate ucraine
E' il bilancio di ieri, simile a quello dell'altro ieri, e dei qualsiasi giorno del mese con una capacità bellica offensiva che non sembra avere interruzioni, ma che si svolge prevalentemente nei cieli.
Notte di massicci bombardamenti russi sull'Ucraina
Rare le immagini di truppe e soldati in trincea
Quasi "scomparsi" i video diffusi sui social con truppe e soldati in trincea, rare le immagini di offensive terresti e carri armati, la guerra russo-ucraina sembra congelata su una linea oscillante del fronte, che a volte si muove di poche centinaia di metri, mentre le fabbriche di Putin e Zelensky, sfornano a più non posso grosse mole di droni di ogni grandezza e potenza, in numero davvero ormai significativo.


Zelensky, "difesa aerea e sanzioni"
E se si parla di droni, il lato economico diventa predominante, la possibilità di costruirli e mandarli a distruzione certa in massa. E anche per riaggiustare le centrali energetiche, vitali per tenere al caldo il paese. "Non servono parole vuote, ma azioni decisive da Usa, Europa e G7 nell'attuazione di forniture di difesa aerea e sanzioni", è tornato a chiedere Volodymyr Zelensky, che punta agli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione della sua rete energetica. In questa direzione va una telefonata con Christine Lagarde: "Esistono soluzioni", ha ammonito il presidente ucraino riferendo del colloquio con la presidente della Bce. Ma "deve esserci una volontà politica sufficiente in Europa, poiché la maggior parte di questi beni è concentrata lì".
In Russia nella più grande fabbrica al mondo di droni da guerra
Attacchi russi alla rete elettrica ucraina
Quello tra giovedì e venerdì è stato uno dei più grandi attacchi russi alla rete elettrica ucraina: Maksym Timchenko, ceo della più grande azienda energetica privata del Paese, la Dtek, ha affermato che l'attacco ha costituito "una grave escalation nella campagna russa contro il sistema energetico" con "gravi danni alle centrali termoelettriche". Una fonte del citata da Afp ha spiegato che, a causa del tempo nuvoloso, molti droni russi sono "riusciti a bypassare le difese aeree", aiutando quella che Zelensky ha definito una operazione "cinica e calcolata". Dal canto suo, Mosca non nasconde e anzi, rivendica "l'attacco massiccio contro obiettivi dell'infrastruttura energetica" che a suo dire "garantivano il funzionamento delle imprese del complesso militare-industriale ucraino".
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Secondo il ministro dell'energia ucraino, ieri nel pomeriggio l'elettricità stata ripristinata in circa 270.000 case a Kiev. Ma alcune zone dell'est e del sud del Paese rimangono senza energia. Mentre cresce il timore che, come negli anni scorsi, milioni di ucraini possano rimanere senza riscaldamento: secondo fonti citate da Bloomberg, in un solo giorno, lo scorso 3 ottobre, i raid russi sulle regioni di Kharkiv e Poltava hanno distrutto il 60% della produzione di gas del Paese. Un colpo durissimo per il quale Kiev potrebbe essere costretta a importare circa 4,4 miliardi di metri cubi di gas entro la fine di marzo per sopravvivere all'inverno, a un costo di quasi 2 miliardi di euro, pari a quasi il 20% del consumo annuo del Paese. Per rispondere a questa esigenza, Zelensky spinge sugli alleati affinché accelerino sulla difesa aerea e sui finanziamenti per la ricostruzione delle infrastrutture. Per finanziare queste spese, Kiev vuole decisioni sugli asset russi: in questo senso, i Paesi del formato E3 - Francia, Germania e Regno Unito - si sono detti pronti ad aumentare la pressione su Putin procedendo verso l'utilizzo, "in stretta collaborazione con gli Usa", dei beni sovrani russi immobilizzati.
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Dalle parole mancano ancora i fatti
Ma dalle parole mancano ancora i fatti, sugli asset così come sulle nuove sanzioni contro Mosca promesse dagli Stati Uniti, continuano a prendere tempo mentre i rapporti tra Vladimir Putin e Donald Trump sono un susseguirsi di alti e bassi: nelle ultime ore, lo zar ha dichiarato che il tycoon "sta facendo molto per la pace", elogiando il presidente Usa anche per il suo piano su Gaza. In risposta, Trump ha ringraziato Putin per le sue parole, e anche la first lady Melania ha riferito di contatti con il leader del Cremlino per risolvere la tragica vicenda dei bambini ucraini deportati in Russia. Ma nel frattempo, la diplomazia resta a un punto morto e resta l'ombra dei missili Tomahawk, che Washington minaccia di consegnare agli ucraini per colpire più duramente in Russia. Lo zar ha più volte sottolineato che una eventuale fornitura sarebbe un colpo ai rapporti tra Mosca e Washington. E in ogni caso, "la nostra risposta sarà rafforzare le nostre difese aeree", ha dichiarato.
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Fonte: www.rainews.it