
In sala è arrivato La voce di Hind Rajab, diretto dalla regista tunisina Kaouther Ben Hania. Un film potente, che si propone di diventare un simbolo di dissenso contro il genocidio in Palestina. Si potrebbe dire che sia stato pensato e realizzato per smuovere le coscienze, soprattutto di chi è ancora arenato tra torti e ragioni di Palestina e Israele, ma in realtà questo piano viene del tutto superato. Il fine è chiaro: vedere in questa goccia un mare di storie che accadono ogni giorno e non devono più ripetersi. Perché la richiesta di aiuto di una bambina di sei anni non può rimanere inascoltata.
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