Ilaria Salis salva per un voto: "Non voglio scappare, voglio farmi processare in Italia"
La plenaria ha deciso con 306 voti a favore, 305 contrari e 17 astensioni
Un pugno alzato, un mazzo di fiori, abbracci e tanta emozione. Cosi' Ilaria Salis, l'eurodeputata di Avs, ha accolto, nell'aula del Parlamento europeo a Strasburgo, l'esito di un voto che la salva - per una sola preferenza - dalla revoca dell'immunita' parlamentare richiesta dall'Ungheria. La plenaria ha deciso con 306 voti a favore, 305 contrari e 17 astensioni: un margine minimo, sufficiente però a cambiare tutto.
"Questa è una vittoria per la democrazia, per lo Stato di diritto e per l'antifascismo", ha dichiarato Salis, visibilmente emozionata, parlando di "resistenza che funziona" e invitando l'Europa a "difendere i suoi valori con i fatti, non solo con le parole". "Siamo tutti antifascisti", ha poi scritto su X, rilanciando il suo messaggio con una foto simbolo dell'esultanza con il punto alzato, tanto criticata poi dai suoi colleghi che siedono dall'altra parte dell'emiciclo.
La festa a sinistra ha avuto il suo contraltare immediato nei banchi opposti. In aula si sono levate proteste dai gruppi di destra, alcuni eurodeputati hanno denunciato difficolta' tecniche nel voto e annunciato ricorsi. Al di la' dell'emiciclo, la battaglia si e' spostata fuori confine. Il vicepremier e leader della Lega (Patrioti), Matteo Salvini, ha attaccato: "Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all'interno di un'organizzazione criminale. Col trucchetto del voto segreto, anche qualcuno che si dice di centrodestra ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!". Dura la replica dell'altro vicepremier, il leader di Forza Italia (Ppe), Antonio Tajani: "Le calunnie non le accettiamo. Nessuno tradisce, nessuno fa giochi strani. Noi siamo sempre stati leali e coerenti". Poi la stoccata: "Quando si usano queste piccole cose per cercare qualche voto in piu', poi i voti si perdono. Lo abbiamo visto nelle Marche, in Calabria e in Valle d'Aosta".
"La nostra delegazione era al completo, mentre tra i Patrioti - anche quelli italiani - spiccavano assenze determinanti per salvare Ilaria Salis", si e' difesa la delegazione forzista.
Dietro il risultato, pero', si nasconde un quadro piu' complesso. Il voto era segreto e questo rende difficile ricostruire chi abbia effettivamente sostenuto la deputata di Avs. Secondo un'analisi dei numeri, i votanti erano 628, ma nelle altre votazioni della stessa seduta si contavano 650 partecipanti: ventidue deputati presenti non hanno espresso voto. I calcoli indicano almeno una quarantina di franchi tiratori tra le file dei gruppi che ufficialmente sostenevano la revoca dell'immunità: Partito popolare europeo, Conservatori e Riformisti, Patrioti e Sovranisti mentre i gruppi progressisti (S&d, Renew, Verdi e The Left) hanno registrato anche loro diversi assenti.
"Il voto di oggi è un voto che umilia. Umilia intanto l'Italia, perché è dall'Italia che arriva questo scandalo che passerà alla storia con il nome di Ilaria Salis", ha commentato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia e co-presidente del gruppo Ecr, Nicola Procaccini. "Ci umilia come esponenti politici, che sono qui in virtu' di una vita di attività politica, più o meno discutibile, ma che non sono qui per caso. Viceversa, Ilaria Salis si trova qui unicamente per sfuggire a un processo per atti di violenza".
Da Budapest il governo è tornato alla carica. "Bruxelles protegge i suoi", ha scritto su X il premier Viktor Orban, ricordando anche il caso dell'eurodeputato Peter Magyar, capo dell'opposizione e possibile sfidante alle prossime politiche. "Un politico accusato di furto e insider trading e un membro di un gruppo terroristico, entrambi protetti da Bruxelles. I burocrati europei amano fare la predica, ma i pezzi del loro puzzle sullo Stato di diritto non combaciano", ha accusato il politico magiaro.
Fonte: www.rainews.it