Francia: come funziona il paese durante la crisi politica
La stampa francese fa il punto, ricostruendo gli ultimi sviluppi: chi gestisce l'attività politica in questi giorni? A 24 ore dalla composizione del suo nuovo governo, Sébastien Lecornu ha rinunciato all'incarico che gli era stato affidato

Consultazioni, nuovo governo, dimissioni, nuove consultazioni: la Francia vive giornate convulse sul piano politico, all'insegna dell'incertezza e della confusione. Come funziona il paese, chi gestisce l'attività politica?
La stampa francese fa il punto, ricostruendo gli ultimi sviluppi con l'aiuto delle cifre: a ventisette giorni dalla sua designazione a Matignon, 24 ore dall'annuncio della composizione del suo nuovo governo, Sébastien Lecornu ha rinunciato all'incarico che gli era stato affidato dal presidente francese per cercare di fare uscire il paese dalla situazione di incertezza istituzionale.
Al termine di una giornata convulsa poi, il capo del governo dimissionario ha accolto l'invito di Emmanuel Macron a tentare nuove consultazioni fino a domani sera, preannunciando però la sua indisponibilità a guidare un nuovo governo, in caso di successo della trattativa dell'ultimo minuto. E di minuti si parla - 836 per l'esattezza - anche per misurare la durata del mandato dei componenti il nuovo esecutivo, tra la nomina domenica sera e le dimissioni di Lecornu ieri mattina.
Saranno comunque loro - anche se non c'è stato il tempo di fare il tradizionale passaggio di poteri con i predecessori - a dover garantire la continuità del funzionamento delle istituzioni governative, esattamente come coloro che li hanno preceduti - i ministri del governo Bayrou - stanno facendo dal 9 settembre. Con la sola eccezione di Bruno Le Maire, che ha chiesto di essere sollevato dagli affari correnti: l'interim del Ministero delle Forze Armate sarà quindi gestito direttamente da Sébastien Lecornu. Da un punto di vista giuridico, la situazione è identica a quella che ha fatto seguito alle dimissioni di François Bayrou, scrive Le Monde. I ministri dimissionari sono responsabili solo degli atti amministrativi politicamente neutri, conservano però la possibilità di prendere decisioni in caso di emergenza, ad esempio per rispondere a un attacco o a una crisi sanitaria. Va notato che un tale governo non può essere rovesciato dall'Assemblea Nazionale, poiché dimissionario.
Quanto alla messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica, in Francia è disciplinata dall'articolo 68 della Costituzione, che prevede che questo possa accadere solo in caso di "violazione delle sue funzioni manifestamente incompatibile con l'esercizio del suo mandato". Questa "mancanza" può riguardare il comportamento politico del presidente, ma anche quello privato, a condizione che le sue azioni abbiano minato la dignità del suo ufficio. In concreto, tutto inizia con una proposta di risoluzione motivata, presentata da almeno 58 deputati o 35 senatori. Dopo essere stata giudicata ricevibile dalla Commissione legislativa, la proposta deve essere adottata a maggioranza di due terzi dell'Assemblea nazionale e del Senato. Se entrambe le Camere sono d'accordo, l'Alta Corte del Parlamento deve votare entro un mese con una maggioranza di due terzi sull'impeachment. Con il 'sì' l'impeachment è immediato.
Resta aperta la questione bilancio. Il bilancio 2026 deve essere votato entro il 31 dicembre ma i governi dimissionari non hanno il diritto di presentare testi con una forte portata politica. Spetterà quindi al prossimo governo presentare un nuovo disegno di legge finanziaria (PLF) al Parlamento. Per rispettare i termini legali per l'esame da parte del Parlamento e del Consiglio costituzionale, questo testo deve essere presentato entro e non oltre lunedì 13 ottobre, ha avvertito il ministro dimissionario dei conti pubblici, Amélie de Montchalin. "Ma la scadenza non può essere rispettata", fa notare il professore di diritto pubblico Paul Cassia citato da 'Le Monde'. Supponendo che un nuovo primo ministro venga nominato rapidamente, ci vorranno diversi giorni, o addirittura settimane, per rielaborare una copia del bilancio.
Tuttavia, la Legge organica sulle leggi finanziarie offre soluzioni per affrontare questa situazione. Il governo attuale o prossimo potrebbero proporre ai parlamentari un voto separato sulla parte "entrate" del PLF, che consentirebbe allo Stato di riscuotere le tasse e di avere i mezzi finanziari per operare. Un'altra soluzione è quella di presentare un progetto di "legge speciale" all'Assemblea nazionale, per prorogare provvisoriamente il bilancio precedente fino a quando il disegno di legge di bilancio 2026 non sarà votato - come è stato fatto per il bilancio 2025. Questa legge autorizzerebbe lo Stato a continuare a riscuotere le imposte esistenti e, per decreto, a sostenere le spese necessarie per il funzionamento dei servizi pubblici.
Fonte: www.rainews.it