Salvini accusa: "Voti per Salis dal centrodestra". Tajani: "Nessuno tradisce"
Procaccini (Fdi): "Per la sinistra la violenza politica non va perseguita". Fratoianni e Bonelli (Avs): "Schiumano di livore, si calmino". Picierno (Pd): "L'Europa non tollera zone franche"

Il voto del Parlamento europeo che ha confermato l'immunità per l'eurodeputata di Verdi e Sinistra Ilaria Salis ha immediatamente acceso il dibattito politico italiano. Nel giro di pochi minuti è arrivata via social la reazione di Matteo Salvini, segretario della Lega che in Europa siede nello stesso gruppo parlamentare del Primo ministro ungherese Viktor Orbán, Patriots for Europe: "Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all'interno di un'organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di 'centrodestra' ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!". Fa eco il vice Roberto Vannacci: “Una sola parola, vergogna”.
Pur non chiamato in causa direttamente da Salvini, allontana i sospetti su un voto pro-Salis il vicepremier e presidente di Forza Italia, Antonio Tajani: "Le calunnie noi non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo, non c'è nessuno che tradisce e nessuno che fa giochi strani", taglia corto interpellato dai cronisti a margine di un convegno alla Camera. A mettere in chiaro la posizione del partito la senatrice azzurra e vicepresidente del Senato Licia Ronzulli: "L'Europa ha perso un'occasione per difendere la coerenza e la credibilità delle sue istituzioni, accettando il fatto che chiunque possa essere candidato solo per sfuggire alla legge e non essere processato per fatti violenti commessi quando non era parlamentare. Ancora una volta, la sinistra dimostra che le garanzie valgono solo quando fa comodo, piegando i principi di legalità a convenienza politica. Oggi non è stata salvata la democrazia, ma solo una compagna di partito".
La stessa Salis, a una domanda del Corriere della Sera su chi nel centrodestra le avesse eventualmente assicurato in privato il suo sostegno, ha risposto: "Non faro mai nessun nome". Quanto alla Lega, aggiunge, "probabilmente non è nemmeno d'accordo con un processo in Italia: vorrebbero vedermi marcire in Ungheria. Sono fascisti. Mentre la democrazia è antifascista. I veri traditori sono loro, che consegnerebbero una loro concittadina a un regime autoritario".
Duro anche il capogruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr) Nicola Procaccini di Fratelli d'Italia: "Ilaria Salis è qui per sfuggire a un processo per violenza politica. Il voto di oggi dimostra che per la sinistra italiana e europea la violenza politica non va perseguita. E' un voto che legittima la violenza politica. Oggi la sinistra europea e italiana getta la maschera. È una vergogna", dichiara.
Il centrosinistra
“Salvini e i suoi amici fascisti di tutta Europa che, schiumando rabbia e livore, in queste ore stanno montando un'altra delle loro intollerabili campagne di odio si diano una calmata: L'Europa è lo spazio dei diritti, delle libertà , della democrazia”: l'invito è in una nota di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, la formazione che candidò e riuscì a eleggere Salis all'Europarlamento. “Una bella giornata per chi crede nello Stato di Diritto. Ad Ilaria il nostro più grande abbraccio. Grazie a tutti i parlamentari europei che con il loro voto hanno confermato che il regime di Orbán con le sue prevaricazioni non è degno delle democrazie europee. Ilaria non ha mai voluto fuggire dal processo, lo ha detto chiaramente, ma un processo deve garantire i diritti della difesa e in Ungheria questo sarebbe stato impossibile”.
Dall'eurodeputata Pd e vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno arriva un attacco frontale all'Ungheria: "Resta formalmente nell'Unione, ma viola in modo sistematico lo Stato di diritto, calpestando l'indipendenza della magistratura, la libertà di stampa e la tutela dei diritti fondamentali. È una deriva che non possiamo più ignorare. Questa deve essere una battaglia trasversale che unisce tutte le forze liberali, riformiste ed europeiste. Nel dicembre 2023 presentai un'interrogazione alla Commissione europea per chiedere se fosse a conoscenza del caso e se intendesse intervenire contro questa palese violazione dei diritti umani. Tutti ricordiamo quella scena orrenda di Ilaria, incatenata mani e piedi in un'aula di tribunale di Budapest. Per di più le condizioni delle carceri ungheresi sono state più volte condannate dalla Cedu e dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura. Il voto di oggi è un primo passo: l'Europa non può tollerare zone franche dove lo Stato di diritto viene sospeso", aggiunge. (AGI)Bra
Fonte: www.rainews.it