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Qr code, mappe e forti contestazioni: Netanyahu all'Onu e la requisitoria per giustificare la guerra
Il premier israeliano ringrazia più volte il presidente Trump. Ma al suo arrivo sul podio dell'Assemblea generale molte delegazioni abbandonano l'aula
La promessa di “finire il lavoro” a Gaza, pronunciata da Benyamin Netanyahu all'Onu, è arrivata in modo diretto alle orecchie di Hamas. L'ultima sfida del premier israeliano è stata lanciata con l'arma mediatica: altoparlanti all'interno della Striscia e soprattutto l'infiltrazione dell'Idf nei telefonini di tutti gli abitanti, inclusi i militanti della fazione islamista, per costringerli ad ascoltare l'intervento al Palazzo di Vetro.
Il discorso di Netanyahu alla platea mondiale per giustificare la prosecuzione della guerra, nelle intenzioni del premier, sarebbe dovuto arrivare in modo chiaro sia ad Hamas che ai residenti della Striscia, a partire dalle centinaia di migliaia di persone che sono rimaste a Gaza City nonostante gli appelli all'evacuazione. Così, alla vigilia dell'intervento all'Onu, il capo del governo ha chiesto all'Idf di installare altoparlanti in vari punti del territorio, e non soltanto al confine con Israele. Nonostante i dubbi dell'esercito, che temeva rischi per i soldati costretti ad abbandonare temporaneamente le loro postazioni per montare questi dispositivi.
Nel servizio del Tg3, la cronaca del contestato discorso del capo del governo israeliano all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Fonte: www.rainews.it