Il caro vita frena i consumi. L’erosione del potere d’acquisto e dei risparmi inizia a incidere sulla spesa delle famiglie che, in assenza di inversioni di tendenza, dovrebbe diminuire nel secondo semestre di 3,7 miliardi rispetto ai primi sei mesi dell’anno. È quanto emerge dalle previsioni elaborate dal Centro Europa Ricerche per Confesercenti.
A frenare i consumi è anche l’aumento dei tassi di interesse
A frenare i consumi, oltre all’inflazione, è anche l’aumento dei tassi di interesse portato avanti dalla Bce, ormai giunto al decimo rialzo consecutivo. La decisione è stata presa per contrastare appunto l’inflazione, ma purtroppo influenza negativamente la capacità di spesa delle famiglie (in particolare di quelle che hanno sulle spalle un mutuo a tasso variabile), impattando sulla crescita complessiva dell’economia.
Italia, il caro vita frena i consumi (Getty Images).
All’erosione del potere d’acquisto si aggiunge quella dei risparmi
A fine anno la crescita complessiva della spesa delle famiglie dovrebbe quindi attestarsi sul +0,8 per cento contro il +4,6 per cento dello scorso anno. Inoltre nel 2023 la quota dei consumi sul Pil rischia di essere la più bassa dal 2000. All’erosione del potere d’acquisto si aggiunge quella dei risparmi, utilizzati dalle famiglie nella prima fase dell’aumento dei prezzi per mantenere i livelli di consumo precedenti.
«Confindustria resta convinta che la mera introduzione di un salario minimo legale, non accompagnata da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe né la grande questione del lavoro povero, né la piaga del dumping contrattuale, né darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva». Carlo Bonomi boccia senza appello la misura chiesta dalle opposizioni. E dal palco della sua ultima assemblea annuale da presidente, aggiunge: «La Costituzione ci obbliga a riconoscere al lavoratore un salario giusto» e questa funzione «è affidata alla contrattazione». L’industria, sottolinea, «negli ultimi 20 anni ha avuto dinamiche retributive di gran lunga superiori al resto dell’economia».
«Scardinare i vecchi stereotipi per raccontare come sta cambiando la Pubblica amministrazione, scoprire le opportunità del pubblico impiego e il valore di lavorare per la collettività». Si presenta così la nuova campagna di di comunicazione del dipartimento dell’Informazione e l’Editoria e del dipartimento della Funzione pubblica. Gli spot radio e tv saranno trasmessi sui canali Rai a partire da venerdì 15 settembre, mentre per il target “giovani e professionisti” sono stati predisposti materiali social ad hoc con contenuti dinamici per reel e stories.
Il posto fisso? «Era un sogno»
Presentata alla stampa dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e dal sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, ha un messaggio chiaro: lavorare nella Pa è «molto più che una semplice occupazione» perché «più che un posto fisso, è un posto figo!». Testimonial della campagna è la cantante Orietta Berti che ha commentato dicendo: «Quando ero ragazza il posto fisso era un sogno e chi lo aveva era un eroe. Se tu ami il lavoro e lo fai con entusiasmo, dopo i risultati vengono. Bisogna aspettare nella vita».
«ll mito del posto fisso è ormai superato»
Il progetto di comunicazione, selezionato tra quelli delle tredici agenzie creative che hanno partecipato alla procedura comparativa a seguito della pubblicazione della richiesta di offerta sul Mepa, punta a coinvolgere, in particolare, le nuove generazioni. «ll mito del posto fisso è ormai superato», ha commentato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che con lo spot intende lanciare un messaggio forte, anche in senso provocatorio, per rinnovare l’immagine del lavoro pubblico.
Cresce ancora il debito pubblico italiano. Come comunica la Banca d’Italia a luglio 2023 è aumentato di 10,4 miliardi rispetto a giugno, risultando pari a 2.858,6 miliardi di euro. L’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (26,6 miliardi, a 68,4) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,5 miliardi) hanno più che compensato l’avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche (16,7 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sotto-settori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 11,3 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,9 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni.
Le entrate tributarie contabilizzate sono state pari a 66 miliardi
La quota del debito detenuta da Bankitalia è diminuita al 25,2 per cento (dal 25,4 per cento del mese precedente), mentre a giugno (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) sono leggermente aumentate, collocandosi rispettivamente al 26,9 e all’11,8 per cento. A luglio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 66 miliardi, in aumento del 12,6 per cento (7,4 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2022. Nei primi sette mesi del 2023 le entrate tributarie sono state pari a 297,4 miliardi, in aumento del 7,5 per cento (20,6 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Acea ridurrà le emissioni di gas a effetto serra del 56 per cento entro il 2032. Lo afferma la multiutility spiegando di aver ricevuto la validazione da Science based targets initiative (Sbti), il network internazionale di valutazione dei target di mitigazione del cambiamento climatico. La certificazione, spiega l’azienda, «rappresenta un significativo riconoscimento del percorso di decarbonizzazione intrapreso da Acea a sostegno della transizione energetica».
L’impegno e gli obietti del Gruppo
E ancora: «Il Gruppo Acea si è impegnato a raggiungere i seguenti obiettivi: ridurre, entro il 2032, del 56 per cento le emissioni Ghg (di gas serra, ndr) per Mwh di energia generata, rispetto al 2020; nello stesso arco di tempo, ridurre del 32 per cento le emissioni Ghg indirette e del 56 per cento quelle derivanti dalla produzione di energia e dall’approvvigionamento di combustibili ed energia, inclusa quella venduta; infine, la riduzione del 30 per cento delle emissioni dovute al gas erogato e venduto ai clienti».
Progressiva riduzione delle emissioni
Sbti ha valutato i target di Acea in linea con la traiettoria Well below 2°C, l’obiettivo stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015 per contenere l’innalzamento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, ricorda la società. «Il riconoscimento ottenuto da questo prestigioso network internazionale» – ha dichiarato Fabrizio Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Acea – «conferma l’impegno del Gruppo per la progressiva riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra in tutte le proprie aree di business, in linea con i propri target di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di fornire un contributo concreto al contrasto al cambiamento climatico».
Mbda Uk, Mbda Italia e la giapponese Mitsubishi electric corporation hanno annunciato, al salone della Difesa londinese Dsei 2023, «la firma di un accordo di collaborazione per lavorare sul dominio effetti e supportare la progettazione della piattaforma principale come parte del Global combat air program (GCAP). Le tre aziende – spiega una nota – lavoreranno insieme per garantire la perfetta integrazione dei sistemi di armamento sulla piattaforma Gcap», che coinvolge Italia, Uk e Giappone nel programma per sviluppare un sistema aereo di nuova generazione entro il 2035.
MBDA and Mitsubishi Electric are collaborating in GCAP's Effects domain. We are committed to seamlessly integrating weapons into the core platform and advancing the management of weapon effects.
«Siamo veramente orgogliosi di questo accordo che» – commenta a margine Giovanni Soccodato, executive group director sales and business development di Mbda e managing director di Mbda Italia – «arriva in tempi rapidissimi, considerando che l’avvio della collaborazione su Gcap con il governo giapponese risale a meno di un anno fa. Questo ci consentirà di avviare velocemente attività che garantiranno sistemi basati su tecnologie avanzate. Sfruttando logiche di combattimento innovative, in contesti multi-dominio, dove la digitalizzazione, l’integrazione e l’interoperabilità tra i vari sistemi sarà un must, Mbda è pronta a mettere in campo tutte le sue risorse più avanzate per sviluppare e integrare sistemi di armamento evoluti e sistemi per la gestione degli ‘effectors’ che rispondano a questi requisiti, anche in un’ottica di efficientamento di tempi e costi».
Il direttore dell’Abi, Associazione Bancaria Italiana, Giovanni Sabatini, si schiera contro la tassa sugli extraprofitti. Durante l’audizione alle commissioni del Senato per il dl asset e la tassa stessa, ha affermato: «L’extraprofitto si riferisce a una situazione specifica, quella in cui un’impresa godendo di una posizione di monopolio od oligopolio può fissare il prezzo dei suoi prodotti ricavando un profitto superiore a quello determinabile in un mercato concorrenziale».
Sabatini: «Tassa è vulnus a fiducia nel mercato»
E Sabatini ha anche aggiunto che la comunicazione «di introdurre senza alcun confronto preventivo anche con l’Abi l’imposta straordinaria una tantum ha provocato sui mercati un impatto solo parzialmente poi attenuato». Il direttore dell’associazione parla di «un vulnus alla fiducia riposta sul mercato finanziario italiano», prodotto dall’introduzione dell’imposta straordinaria.
Le conseguenze «sull’intera economica italiana»
E le possibili conseguenze nel caso in cui la misura entri in vigore, per Sabatini, sarebbero drammatiche sull’intera economica del Paese. Il direttore dell’Abi ha spiegato: «Ingiustificate penalizzazioni del settore bancario determinerebbero una minore capacità di accantonamenti prudenziali, di finanziamento alle imprese e alle famiglie e limiterebbero l’interesse degli investitori verso il settore bancario italiano che, da ultimo, si rifletterebbe sull’intero mondo economico italiano».
L’annuncio della tassa a inizio agosto
Il 7 agosto 2023, durante una conferenza stampa post Cdm, è stato il vicepremier Matteo Salvini a parlare per la prima volta della tassa sugli extraprofitti delle banche. La misura è inserita in uno dei due decreti Omnibus approvati quel giorno, il dl Asset e investimenti. Il ministro ha dichiarato: «Un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui per la prima casa e al taglio delle tasse. L’innalzamento dei tassi della Bce ha portato a un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40 per cento di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche».
Arriva anche in Italia la stretta di Google contro le frodi finanziarie online. Come spiega il gruppo, dal primo novembre, anche nel nostro paese saranno in vigore le norme «di verifica per gli inserzionisti di servizi finanziari». I soggetti «che desiderano pubblicizzare servizi finanziari regolamentati attraverso i servizi pubblicitari di Google in Italia dovranno dimostrare di essere autorizzate dalle autorità locali competenti».
Il programma di verifica degli inserzionisti
Inoltre, si legge nella nota, «per poter iniziare la propria attività pubblicitaria, sarà necessario aver completato il programma di verifica degli inserzionisti di Google. In Italia il processo di pre-certificazione per gli inserzionisti di servizi finanziari attivi è iniziato alla fine di agosto e l’entrata in vigore di questa policy è prevista per il 1 novembre 2023».
Sono quattro i progetti italiani che hanno ottenuto il via libera dall’Ue per realizzare infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica. Bruxelles ha raccomandato il finanziamento per oltre 227 milioni di euro agli operatori nazionali, su un totale di 352 milioni di sovvenzioni per la realizzazione di infrastrutture sulla rete transeuropea di trasporto (Ten-T) decise lunedì 11 settembre per 26 progetti in 12 Stati membri. Il finanziamento fa parte del meccanismo per le infrastrutture dei combustibili alternativi (Afif), con capitale aggiuntivo da parte di istituzioni finanziarie per aumentare l’impatto degli investimenti.
La ripartizione delle risorse
Tesla Italy beneficerà della fetta di risorse più grande: 133,8 milioni di euro per realizzare 6.458 punti di ricarica elettrica per veicoli leggeri in 16 paesi Ue, Italia inclusa. Ad Atlante Srl andranno 49,9 milioni per colonnine di ricarica standard e veloce in Italia, Spagna, Francia e Portogallo. Italiana Petroli potrà contare su 29,3 milioni di euro dal bilancio Ue per l’installazione di oltre mille stazioni di ricarica per veicoli leggeri e pesanti. Enel X Way beneficerà di 14,8 milioni per il suo progetto di stazioni di ricarica ad alta potenza in Italia e Spagna.
La Commissione europea taglia ancora le stime sulla crescita del Pil. Nell’Eurozona per il 2023 si prevede una crescita dello 0,8 per cento (dal +1,1 per cento delle previsioni di primavera) e dell’1,3 per cento nel 2024 (da +1,6). In Italia quest’anno il Pil crescerà solo dello 0,9 per cento (dal +1,2 per cento) e dello 0,8 per cento nel 2024 (da +1,1). Dopo una ripresa nel primo trimestre del 2023, il Pil italiano è dunque diminuito dello 0,4 per cento su base trimestrale nel secondo trimestre, trainato dal calo della domanda interna, in particolare degli investimenti nel settore dell’edilizia. Sempre secondo Palazzo Berlaymont anche per effetto dell’eliminazione degli incentivi straordinari, bonus compreso.
La Germania non cresce più: nel 2023 il Pil calerà dello 0,4 per cento
La Commissione Ue ha parlato di «slancio ridotto» della crescita nella prima metà dell’anno. A peggiorare in modo significativo sono le attese sul Pil della Germania, che è visto ora in calo dello 0,4 per cento nel 2023, per crescere poi dell’1,1 nel 2024. Si tratta di un taglio di 0,6 punti percentuali per quest’anno visto che secondo le previsioni di primavera la Germania sarebbe dovuta crescere dello 0,2 per cento nel 2023 e dell’1,4 nel 2024.
L’inflazione cala ma resta elevata: in Italia sarà del 5,9 per cento
La Commissione indica quindi come ulteriori «rischi» e «fonti di incertezza» la guerra in l’Ucraina, la stretta monetaria e «i crescenti rischi climatici». Nel 2023 le stime prevedono un’inflazione alta, seppur lievemente in calo. Nell’Eurozona la previsione è del 5,6 per cento (dal 5,8 per cento) e del 2,9 per cento nel 2024 (da 2,8). Male l’Italia con il 5,9 per cento quest’anno e il 2,9 il prossimo.
Tim, attraverso Olivetti, e Buffetti (gruppo Dylog) hanno siglato un accordo per l’acquisizione da parte di Buffetti del ramo d’azienda di Olivetti dedicato ai sistemi di cassa per il settore retail. Lo si legge in una nota secondo cui «l’intesa amplierà il portafoglio dell’offerta Buffetti in un mercato in cui Olivetti detiene una quota significativa; per questo Buffetti intende effettuare importanti investimenti in nuovi prodotti e servizi per i rivenditori Olivetti».
Buffetti «riferimento per il mondo del lavoro»
Grazie ad una rete di oltre 800 punti vendita diffusi su tutto il territorio nazionale, «Buffetti si consolida così come punto di riferimento italiano per il mondo del lavoro», viene sottolineato nel comunicato. Per Olivetti e il gruppo Tim l’iniziativa rappresenta un ulteriore step del piano strategico che mira a focalizzare le attività del gruppo sulle componenti core per massimizzare i risultati operativi.
Beniamino Quintieri è il nuovo presidente del consiglio d’amministrazione dell’istituto per il Credito sportivo, nominato dal ministro per lo Sport e i Giovani, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, acquisita l’intesa del ministro della Cultura. Concluso l’interim di Antonella Baldino che, ad ottobre 2022, aveva assunto le funzioni di presidente, si legge in una nota.
Beniamino Quintieri è il nuovo Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, nominato dal Ministro per lo Sport e i Giovani, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, acquisita l’intesa del Ministro della Cultura.
— Istituto per il Credito Sportivo (@creditosportivo) September 6, 2023
Beniamino Quintieri, carriera
Quintieri è ordinario di Economia e finanza internazionale presso la facoltà di Economia dell’università degli studi di Roma Tor Vergata e presidente della fondazione Tor Vergata e della fondazione Manlio Masi. In precedenza, tra gli altri incarichi, è stato presidente di Sace spa, preside della facoltà di Economia dell’università degli studi di Roma Tor Vergata, commissario generale del governo per l’esposizione universale di Shanghai 2010, presidente dell’Ice.
All’Hotel Gallia di Milano ha trionfato la “dottrina Mancini”. L’ex ct azzurro si è fatto sedurre dalle sirene milionarie d’Arabia e all’apertura meneghina del Forum Italo-Saudita sugli investimenti anche il governo Meloni è andato a ruota. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha perfezionato infatti l’ennesima giravolta politico-comunicativa dell’esecutivo e ha stretto la mano con entusiasmo al suo omologo per gli Investimenti di Riad, Khalid Al-Falih. Appena nel 2021, non 10 anni fa, Giorgia Meloni, attaccando Matteo Renzi, bollava il regime di Bin Salman come «Stato fondamentalista islamico che applica alla lettera la sharia». Ora, però, il punto di osservazione è cambiato e quindi anche i creatori di un «humus nel quale prospera il terrorismo» (Meloni dixit) meritano accoglienza in pompa magna, sorrisi e salamelecchi. Anzi Urso precisa che, certo, «noi dobbiamo partire dal principio del nostro sistema di valori, il sistema di valori europei su cui siamo assolutamente fermi e difendiamo in ogni contesto», ma poi aggiunge: «Il mondo è comunque molto diverso da quello che noi pensavamo e da quello che abbiamo realizzato. Dobbiamo guardare con realtà». Della serie: scusate, ci eravamo sbagliati. D’altronde pecunia non olet e così Roberto Mancini fa scuola (e con lui tanti altri grandi nomi del calcio); dunque, la piroetta da mal di testa del governo è servita.
Il ministro del made in Italy Adolfo Urso (Imagoeconomica).
Al Forum prendono parte circa 1300 imprese italiane e più di 150 le imprese saudite
Dopotutto Meloni si era già preparata il terreno con il recente ritiro dell’embargo sulla vendita di armi all’Arabia Saudita. Il clima è cambiato e poco male se Riad sfilerà a Roma l’organizzazione dell’Expo 2030. Gli sceicchi puntano a rifarsi un’immagine. Non più solo esportatori di petrolio malvisti per le violazioni dei diritti umani, ma partner suadenti che attraggono e allargano il loro raggio d’azione industriale e commerciale: dalla sostenibilità al biotech, dalla cultura allo sport, fino all’innovazione e al manifatturiero avanzato. Non a caso al Forum prendono parte circa 1300 imprese, di cui 500 in presenza e oltre 700 in remoto. E sono più di 150 le imprese saudite partecipanti. Tra le italiane non mancano colossi del calibro di Eni, Enel, Snam, Saipem, Cdp, WeBuild, Leonardo, Maire, Pirelli, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Ita, Ansaldo Energia, Invimit. Al-Falih ha fatto notare che l’Arabia Saudita, a livello globale, spenderà «oltre 1.000 miliardi di euro nell’aggiudicazione di contratti diretti» e Urso si è ingolosito: «Noi vorremmo che il capitale saudita fosse più presente nel nostro Paese, così come vorremo che si sviluppasse con fusioni e partnership». L’obiettivo del governo italiano è dare forza a campioni nazionali ed europei che possano trainare le filiere strategiche del made in Italy, con un occhio di riguardo alle transizioni ecologica e digitale.
Mohammed bin Salman (Getty Images).
La possibile entrata del Saudi Public investment fund nel nascituro Fondo strategico per il Made in Italy
Sullo sfondo c’è la possibilità che il Fondo sovrano saudita Pif (Saudi Public investment fund) sia interessato a entrare nel nascituro Fondo strategico per il Made in Italy. Urso a fine maggio aveva portato in Cdm il disegno di legge che lo istituisce: ora bisogna attendere il voto in Parlamento e poi serviranno i regolamenti ministeriali per mandarlo a regime. Si ragiona su una dotazione iniziale di un miliardo di euro e «già a fine anno penso di avere i primi risultati concreti», ha azzardato il titolare di Via Veneto. Nel frattempo il forum milanese ha fatto da teatro per la firma di una serie di accordi tra aziende italiane e saudite. La compagnia araba Acwa Power ha siglato intese di partenariato con Confindustria e altre cinque imprese per la realizzazione di progetti sull’idrogeno verde e la desalinizzazione delle acque. I nomi italiani coinvolti sono A2a, Eni, Rina, Industrie De Nora e Italmatch Chemicals. Quest’ultima, ad esempio, esplorerà la possibilità di insediare la fabbricazione di prodotti per il trattamento dell’acqua in Arabia Saudita. Con De Nora invece si lavorerà sulla chimica elettrica e le tecnologie sostenibili, mentre l’accordo con Rina è legato al possibile utilizzo dell’idrogeno verde nei trasporti marittimi. Va ricordato che Acwa è presente in oltre 10 Paesi del Medio Oriente, Africa e Asia e il suo amministratore delegato è genovese, Marco Arcelli.
Sergio Iorio di Italmatch, il ministro Khalid Alfalih, il ministro Urso e Marco Arcelli (Imagoeconomica).
Sanità, le sirene di Riad attirano i professionisti italiani
La gran parte delle partnership perfezionate o in via di perfezionamento vedono le imprese italiane entrare nel mercato saudita. C’è un accordo di Bin-Shihon Group con Eni Sustainable Mobility per rendere il colosso nostrano licenziatario esclusivo in Arabia Saudita. Previsto anche quello tra la National Water Company e tre aziende italiane (Plastitalia Spa, Sab Spa e Valvosanitaria Bugatti Group) per il trattamento delle acque reflue. La saudita Leejam Sports e l’italiana Technogym lavoreranno insieme per favorire la penetrazione di quest’ultima nel mercato della Penisola arabica. Giusto per fare qualche altro esempio, Industrial Systems Group (ISG) stringe una partnership con due aziende italiane (Valvosider e Vogt Valves) per il manifatturiero nell’energia, nel petrolchimico e nel settore acqua. Bin Sammar Contracting Company e la Rizzani De Eccher, invece, svilupperanno nei due Paesi progetti legati alle costruzioni. Nella consulenza ingegneristica c’è un’intesa tra Studio Martini Ingegneria e Alrabiah Consulting Engineers. E poi c’è la sanità: mentre molti professionisti della salute italiani si dichiarano propensi ad abbandonare il Bel Paese per andare a lavorare, ben pagati, nel regno degli sceicchi, il Gruppo San Donato, leader delle cliniche delle private, annuncia tre capitoli di collaborazione con la King Saud Medical City che condurrà a partnership pubblico-private, un investimento in Smart clinic e la partecipazione a 18 progetti del ministero della Salute saudita. «Potremmo portare a casa un miliardo di fatturato aggiuntivo per la nostra realtà, che arriverebbe quindi a circa 3,3 miliardi», ha tirato le somme al Corriere della Sera Paolo Rotelli, vicepresidente del gruppo.
Paolo Rotelli vicepresidente del gruppo San Donato (Imagoeconomica).
I 210 milioni di investimenti del 2019 sono destinati a crescere nel segno del non-oil
Lo stock degli investimenti detenuti in Italia da soggetti dell’Arabia Saudita era di 210 milioni di euro nel 2019. Un dato destinato naturalmente a crescere nel segno del non-oil. Il Pif ha un capitale stimato in 650 miliardi di dollari e la Saudi Vision 2030 ha definito un ampio ventaglio di obiettivi strategici che puntano a ridurre la dipendenza dalla produzione petrolifera e nondimeno la spesa pubblica. Con una diversificazione sui settori d’azione che scardinerà il vecchio approccio secondo cui i principali fondi sovrani dei Paesi arabi hanno investito soprattutto nell’immobiliare italiano (cinque miliardi dal solo Qatar). Non ultimo il calcio: si è vociferato per lungo tempo di un possibile acquisto dell’Inter da parte del Pif. Ma pare che in generale l’interesse dei sauditi per la Serie A sia sempre più concreto. Il fondo sovrano, poi, è già stato scelto come socio di minoranza al 33 per cento da Azimut-Benetti, il produttore leader al mondo di imbarcazioni da diporto a motore. E non manca il comparto dell’hotellerie italiana di lusso, con il 49 per cento di Rocco Forte Hotels già acquisito da Pif. Insomma, una possibile pioggia di miliardi che suscita speranze, ma anche dubbi e timori: aiuteranno il made in Italy o contribuiranno a spogliarci dei gioielli di famiglia? Il governo sembra già essersi dato una risposta tutt’altro che sovranista.
Un centinaio di lavoratrici e lavoratori di La Perla sono in presidio a Roma davanti al ministero delle Imprese e del made in Italy. Nello striscione si legge la scritta: «Ci avete lasciato senza mutande». Dalla manifestazione, a sostegno del tavolo ministeriale sul marchio di corsetteria bolognese, si alzano canti tradizionali riadattati a sostegno della vertenza come Romagna mia che diventa: La Perla mia, la Perla in fiore, tu sei la vita, tu sei passione, quando ti penso vorrei restare fino alla pensione qui a lavorare. C’è spazio anche per la musica pop con La Perla special, sulle note dei Lunapop, che ha molti problemi.
«Ci sentiamo presi in giro»
«Noi ci sentiamo presi in giro dai capoccia silenziosi che non si presentan mai» – intona un gruppo di lavoratrici – «e ci rendono nervosi. La Perla non va, le promesse son tante però se tu sganci che cosa succederà? Che la Perla un futuro lo avrà e risorgerà, risorgerà». La Uiltec Emilia Romagna ha dichiarato su Facebook: «Abbiamo bisogno di risposte definitive per questa azienda che rappresenta un pezzo storico della moda e dell’industria italiana. Un’azienda che da troppo tempo è in balia di scelte imprenditoriali poco responsabili». Al tavolo sono convocati i rappresentanti dell’azienda, di proprietà del fondo Tennor, controllato dal finanziere tedesco Lars Windhorst, delle parti sociali e i sindacati per fare il punto sulla crisi dell’azienda. La Perla ha pagato gli stipendi di luglio in ritardo, solo negli ultimi giorni e a breve dovrebbe versare quelli di agosto.
La guida della Piaggio resterà alla famiglia Colaninno. Dopo la scomparsa, lo scorso 19 agosto, di Roberto Colaninno, l’imprenditore mantovano artefice del rilancio del gruppo di Pontedera, rilevato nel 2006 e risanato dai debiti, sono arrivate le nuove nomine. Il cda di Piaggio, riunitosi per rivedere la governance, ha spacchettato in capo ai due figli, Matteo e Michele, i ruoli di presidente e amministratore delegato che il padre riuniva in sé.
Michele Colaninno (Imagoeconomica).
Ruoli e deleghe
Il primogenito Matteo è stato nominato presidente esecutivo, conservando anche la delega ai rapporti istituzionali in Italia e all’estero, di cui già disponeva in qualità di vicepresidente. Amministratore delegato diventa Michele, già operativo all’interno dell’azienda come chief executive of global strategy, product, marketing and innovation, e presidente di Acem, l’associazione europea dei costruttori di due ruote. A lui toccherà dunque il ruolo più operativo nella guida di Piaggio, le cui strategie proseguiranno nel solco tracciato da Roberto Colaninno.
Inalterato il numero dei consiglieri
Il cda, in scadenza l’anno prossimo, ha inoltre cooptato Carlo Zanetti, mantenendo così inalterato a nove il numero dei consiglieri, di cui cinque indipendenti. Chiusa la successione in Piaggio, martedì 5 settembre toccherà a Immsi, la holding quotata che detiene anche le partecipazioni cantieristiche di Intermarine e quelle immobiliari del resort sardo Is Molas, riorganizzarsi. La presidenza dovrebbe passare anche qui a Matteo mentre Michele continuerà a rivestire l’incarico di amministratore delegato e direttore generale. In Borsa Piaggio, riporta l’Ansa, è salita dello 0,62 per cento, a 3,55 euro, con la stabilità assicurata dai Colaninno che continua ad alimentare cauti acquisti sul titolo.
A mezzogiorno di venerdì primo settembre erano già pervenute 4.015 domande per il Supporto per la formazione e il lavoro rivolto agli ex percettori di Reddito di cittadinanza, mentre sulla piattaforma del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) presenti almeno 52.798 offerte formative per una platea potenziale di circa 600 mila possibili fruitori e 25.691 annunci di lavoro per circa 60 mila opportunità di lavoro.
Presentato il nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa: la piattaforma sarà attiva dal 1°settembre. Il Ministro #MarinaCalderone: “Rispetto al passato, chi si attiverà per un #lavoro o un corso di #formazione avrà delle risposte”.
Sono questi i primi numeri della nuova piattaforma, a meno di 24 ore dal suo debutto online, riferiti dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dall’Inps. I dati, hanno sottolineato, «sono tutti in continuo aggiornamento e descrivono una vivacità sia dell’offerta formativa che lavorativa».
L’e-commerce potrebbe generare un effetto volano di oltre 110 miliardi di euro (+6 per cento del Pil al 2022) per l’economia italiana ed è un elemento di contrasto all’inflazione. È quanto viene rilevato dal nuovo studio realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Amazon e presentato al forum di Cernobbio. Già oggi l’adozione dell’e-commerce ha permesso al sistema paese di generare 21 miliardi di euro di fatturato che altrimenti sarebbero mancati. Se tutte le imprese italiane adottassero il canale online per le vendite, si genererebbero 89 miliardi di euro aggiuntivi nell’economia.
Inoltre, le imprese italiane che vendono online – secondo l’indagine condotta su 650 realtà – hanno riportato, grazie all’adozione del canale digitale, un incremento medio del fatturato dell’8,8 per cento, della marginalità dell’8,1 per cento e dell’export dell’8,1 per cento. I maggiori benefici si riscontrano per le piccole e medie imprese: una quota maggiore di Pmi riporta infatti un aumento del fatturato (+9,3 per cento), della marginalità (+64 per cento) e dell’export (+3 per cento) rispetto alle grandi imprese.
Marseglia: "Grazie a investimenti, innovazione e collaborazione tra pubblico e privato, nel 2022 più della metà delle 21mila PMI italiane che utilizzano il nostro store ha registrato su @AmazonItalia oltre 950mln di euro di vendite all’estero (+20% vs 2021)". #Cernobbio2023#TEHApic.twitter.com/wQxhlH6PNY
«Chi vende online riconosce, inoltre, benefici anche sul canale fisico» – spiega Lorenzo Tavazzi, partner e responsabile area Scenari e Intelligence The European House – Ambrosetti – «riscontrando in particolare un aumento della brand awareness (7 su 10), un’innovazione dell’offerta basata su esperienza multicanale e un miglioramento del servizio di post-vendita (6 su 10) e un ampliamento della base di clientela nazionale ed estera (6 su 10)».
Per Mariangela Marseglia, vp e country manager Amazon Italia e Spagna, «questi dati confermano come lo sviluppo dell’e-commerce abbia sostenuto il potere d’acquisto delle famiglie, aumentato il livello di competitività tra le imprese, stimolando la crescita del sistema economico italiano. Soprattutto in questo contesto macroeconomico sfidante, continueremo ad investire ed innovare per sostenere le priorità del Paese: crescita economica ed occupazionale, digitalizzazione, sostenibilità, competenze».
Il vicepremier Matteo Salvini ha avuto un nuovo momento di aggiornamento con il ministro francese dei trasporti Clément Beaune sulla situazione al Frejus. Entrambi hanno condiviso l’opportunità di evitare, almeno in questa fase, la chiusura del Traforo del Monte Bianco i cui lavori sono programmati dal quattro settembre al 18 dicembre. Lo ha reso noto il Mit.
Confronto sui valichi alpini con il Ministro francese dei trasporti, Clément Beaune. Vista la situazione sul Fréjus, abbiamo condiviso l’opportunità di evitare, almeno in questa fase, la chiusura del Traforo del Monte Bianco, i cui lavori dovrebbero iniziare lunedì 4 settembre.…
L’intesa tra i due è che il traforo del Bianco non chiuda lunedì. I lavori andranno ricalendarizzati indipendentemente dalla riapertura del Frejus. Probabilmente slitteranno a settembre 2024. In ogni caso, chiarisce il ministero, la formalizzazione della decisione spetta alla Conferenza intergovernativa che si dovrebbe tenere lunedì.
A luglio 2023, le famiglie con il reddito o la pensione di cittadinanza erano 1.038.865 per circa 564 euro medi a nucleo e 2.168.094 persone coinvolte. Lo si legge nell’Osservatorio Inps sul reddito di cittadinanza. Nel mese sono stati spesi 586,5 milioni.
Lo stop alla misura
Nel mese precedente lo stop della misura previsto dalla legge di Bilancio per le famiglie che non hanno componenti disabili, minori o over 60 e che non sono in una situazione di disagio accertato dai comuni le famiglie con un solo componente che hanno ricevuto il sussidio contro la povertà sono state 488.893 (il 47,06 per cento del totale) per un importo medio di 459 euro.
Fincantieri ha completato l’ammodernamento in parallelo di due navi da crociera per Crystal (A&K Travel Group), consegnando nei giorni scorsi Crystal Symphony. La prima unità, Crystal Serenity, è rientrata nella flotta della società armatrice il 20 luglio. Il contratto è stato perfezionato a dicembre e i lavori si sono protratti per circa cinque mesi «elevando» – come spiegato da Fincantieri – «significativamente il livello di servizi e alloggi a bordo».
È stata rivoluzionata la parte alberghiera delle unità, interessando anche quella impiantistica. In ciascuna nave, tre ponti sono stati trasformati con l’installazione di oltre 100 nuove suite e cabine di dimensioni doppia, tripla e talvolta quadrupla rispetto alle 230 precedenti. Ulteriori 100 sono state rimodernate, senza modificarne le dimensioni. I casinò sono stati rimossi per far spazio a lounge. Aggiornati anche gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale.
Infine, le carene sono state trattate con speciali vernici ecosiliconiche di ultima generazione, che riducono l’attrito e i consumi di carburante. «Si tratta di una delle più importanti commesse gestite presso il nostro arsenale triestino San Marco, che ci permette di consolidare ulteriormente la leadership di Fincantieri Services nel comparto refitting e refurbishment a livello globale che crescerà molto nei prossimi anni per la rivoluzione digitale e verde in corso», ha osservato Folgiero. Crystal Serenity e Crystal Symphony hanno una lunghezza di quasi 240 metri, una stazza di circa 51mila tonnellate e una capacità massima che oggi si attesta rispettivamente a circa 740 e 606 passeggeri.
We completed the parallel modernization of two cruise ships for @crystalcruises, allowing Fincantieri Services to further strengthen its leadership in the refitting and refurbishment sector. On both ships, #CrystalSerenity and #CrystalSymphony, three decks were radically… pic.twitter.com/GqdJcNIPnT