Extraprofitti, l’Abi: «La tassa sulle banche un vulnus alla fiducia del mercato»

Il direttore dell’Abi, Associazione Bancaria Italiana, Giovanni Sabatini, si schiera contro la tassa sugli extraprofitti. Durante l’audizione alle commissioni del Senato per il dl asset e la tassa stessa, ha affermato: «L’extraprofitto si riferisce a una situazione specifica, quella in cui un’impresa godendo di una posizione di monopolio od oligopolio può fissare il prezzo dei suoi prodotti ricavando un profitto superiore a quello determinabile in un mercato concorrenziale».

Sabatini: «Tassa è vulnus a fiducia nel mercato»

E Sabatini ha anche aggiunto che la comunicazione «di introdurre senza alcun confronto preventivo anche con l’Abi l’imposta straordinaria una tantum ha provocato sui mercati un impatto solo parzialmente poi attenuato». Il direttore dell’associazione parla di «un vulnus alla fiducia riposta sul mercato finanziario italiano», prodotto dall’introduzione dell’imposta straordinaria.

Le conseguenze «sull’intera economica italiana»

E le possibili conseguenze nel caso in cui la misura entri in vigore, per Sabatini, sarebbero drammatiche sull’intera economica del Paese. Il direttore dell’Abi ha spiegato: «Ingiustificate penalizzazioni del settore bancario determinerebbero una minore capacità di accantonamenti prudenziali, di finanziamento alle imprese e alle famiglie e limiterebbero l’interesse degli investitori verso il settore bancario italiano che, da ultimo, si rifletterebbe sull’intero mondo economico italiano».

L’annuncio della tassa a inizio agosto

Il 7 agosto 2023, durante una conferenza stampa post Cdm, è stato il vicepremier Matteo Salvini a parlare per la prima volta della tassa sugli extraprofitti delle banche. La misura è inserita in uno dei due decreti Omnibus approvati quel giorno, il dl Asset e investimenti. Il ministro ha dichiarato: «Un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui per la prima casa e al taglio delle tasse. L’innalzamento dei tassi della Bce ha portato a un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40 per cento di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche».

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