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Il caro vita frena i consumi, giù la spesa delle famiglie italiane
Il caro vita frena i consumi. L’erosione del potere d’acquisto e dei risparmi inizia a incidere sulla spesa delle famiglie che, in assenza di inversioni di tendenza, dovrebbe diminuire nel secondo semestre di 3,7 miliardi rispetto ai primi sei mesi dell’anno. È quanto emerge dalle previsioni elaborate dal Centro Europa Ricerche per Confesercenti.
A frenare i consumi è anche l’aumento dei tassi di interesse
A frenare i consumi, oltre all’inflazione, è anche l’aumento dei tassi di interesse portato avanti dalla Bce, ormai giunto al decimo rialzo consecutivo. La decisione è stata presa per contrastare appunto l’inflazione, ma purtroppo influenza negativamente la capacità di spesa delle famiglie (in particolare di quelle che hanno sulle spalle un mutuo a tasso variabile), impattando sulla crescita complessiva dell’economia.
All’erosione del potere d’acquisto si aggiunge quella dei risparmi
A fine anno la crescita complessiva della spesa delle famiglie dovrebbe quindi attestarsi sul +0,8 per cento contro il +4,6 per cento dello scorso anno. Inoltre nel 2023 la quota dei consumi sul Pil rischia di essere la più bassa dal 2000. All’erosione del potere d’acquisto si aggiunge quella dei risparmi, utilizzati dalle famiglie nella prima fase dell’aumento dei prezzi per mantenere i livelli di consumo precedenti.