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Boom di polmoniti nei bambini in Cina, cosa sappiamo

Il 23 novembre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto ufficialmente alla Cina di fornire informazioni dettagliate sull’aumento delle malattie respiratorie e sui focolai di polmonite segnalati nei bambini dopo che la Commissione sanitaria nazionale di Pechino, in una conferenza stampa di dieci giorni prima, aveva segnalato una crescita del fenomeno nel Paese. Dopo l’allarme nella Repubblica Popolare, è stato registrato un aumento dei casi anche in Francia nei bambini e nei ragazzi con età inferiore a 15 anni, considerato anomalo e preoccupante. Ma fino a che punto? In Cina l’aumento di focolai tra i bambini sta mettendo a dura prova il sistema sanitario. E in tanti già temono che si possa verificare una nuova pandemia. Le cose da sapere.

La spiegazione cinese: «Combinazione di agenti patogeni comuni»

La Commissione nazionale per la Salute, ovvero la massima autorità sanitaria cinese che supervisiona gli ospedali in tutto il Paese, ha riferito all’Oms che dietro all’aumento dei casi di virus respiratori non ci sarebbe alcun patogeno nuovo o insolito, ma «una combinazione di agenti patogeni comuni» come influenza, rinovirus, virus respiratorio sinciziale o RSV, adenovirus e batteri. Più del 40 per cento dei pazienti, di tutte le età, presenta i sintomi dell’influenza stagionale, principalmente del ceppo H3N2. Ma la principale causa dei ricoveri di pazienti pediatrici sarebbe il batterio mycoplasma pneumoniae.

Boom di polmoniti nei bambini in Cina dovute a una combinazione di patogeni noti, tra cui il mycoplasma pneumoniae: cosa sappiamo.
Un ospedale di Wuhan, in Cina (Getty Images).

Le caratteristiche del batterio mycoplasma pneumoniae

Il mycoplasma pneumoniae è un microrganismo a metà strada tra un virus e un batterio, in grado di colonizzare le vie respiratorie e di produrre malattie di varia entità, in particolare durante l’infanzia. Germe privo di parete cellulare, le sue proteine di adesione hanno una particolare affinità per l’epitelio del tratto respiratorio. Il mycoplasma pneumoniae assume rilevanza clinica soprattutto per essere il principale responsabile della polmonite atipica primaria, malattia che colpisce prevalentemente bambini e giovani adulti: spesso asintomatica, quando le difese immunitarie sono ridotte, l’infezione può condurre a complicanze ematologiche e neurologiche molto gravi.

Trasmissione del batterio e sintomi dell’infezione

Dopo l’infezione acuta di mycoplasma pneumoniae, persiste una lunga fase di presenza asintomatica (per settimane o mesi) che permette la trasmissione da persona a persona attraverso un contatto ravvicinato, tramite goccioline respiratorie infette: le “famose” droplets, come succedeva e succede ancora con il Coronavirus. Mentre il germe tende a causare solo lievi raffreddori nei bambini più grandi e negli adulti, i più piccoli sono più inclini a sviluppare la polmonite, con sintomi come febbre, tosse profonda e un forte affaticamento che durano per settimane.
Per prevenire il contagio si possono adottare le stesse misure di sicurezza adottate con il Covid: detersione delle mani; coprire naso e della bocca quando si tossisce e starnutisce; adottare la mascherina nei luoghi chiusi, almeno nelle aree geografiche dove si è registrato un aumento dei casi di polmonite. Le autorità cinesi, attribuendo il rialzo dei casi proprio alla revoca delle restrizioni anti-Covid, hanno invitato la popolazione, soprattutto la più anziana e le persone fragili, a richiedere la regolare vaccinazione antinfluenzale.

Boom di polmoniti nei bambini in Cina dovute a una combinazione di patogeni noti, tra cui il mycoplasma pneumoniae: cosa sappiamo.
Invio di medicinali in Cina (Getty Images).

Il mycoplasma pneumoniae resiste all’azitromicina, Bassetti spiega perché

Il mycoplasma pneumoniae è un batterio noto, normalmente curato con antibiotici come azitromicina, a cui l’agente patogeno è però resistente. Ciò è dovuto, secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, all’uso errato di antibiotici come l’azitromicina durante la pandemia: «Averli utilizzati troppo e male, come è stato fatto da molti senza seguire le evidenze scientifiche, ha permesso di rendere più forti i batteri. In questo caso abbiamo reso più forte un batterio come il mycoplasma pneumoniae su cui, ahimè, nei bambini gli unici antibiotici che si possono utilizzare sono proprio l’azitromicina e in generale i macrolidi. Questi sono i danni fatti da un certo mondo – cure domiciliari, no vax, no vaxismo – e purtroppo questa è la situazione. Però io direi che possiamo stare tranquilli, perché il mycoplasma pneumoniae è un microrganismo che conosciamo e troveremo sicuramente altre armi con cui affrontarlo».

Gaza, tregua prolungata per liberare altri 20 ostaggi. Israele: poi attaccheremo ovunque

È il 53esimo giorno di guerra: oltre 14.800 palestinesi morti, di cui 5.600 bambini, secondo Hamas. In Israele 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre. Altri due giorni di tregua a Gaza. Grazie alla mediazione di Qatar, Egitto e Usa, Israele e Hamas hanno raggiunto l’intesa che consentirà il rilascio di altri 20 ostaggi israeliani (10 per ogni giorno aggiuntivo di cessate il fuoco) in cambio di 60 detenuti palestinesi nel solito rapporto di 1 a 3. La proroga della tregua, altrimenti scaduta nella mattinata, ha trascinato con sé anche lo sblocco della trattativa sulla quarta tranche di ostaggi che si era complicata. Ma se i civili e gli sfollati di Gaza potranno contare ancora su qualche giorno di quiete, non vuol dire che la guerra non riprenderà. Il ministro della Difesa Yoav Gallant è stato chiaro: «I combattimenti saranno ancora più grandi e si svolgeranno in tutta la Striscia di Gaza. Non ci fermeremo finché non avremo finito».

«Gli 11 israeliani rilasciati ieri sono in condizioni stabili»

Sono in condizioni stabili gli 11 israeliani – nove bambini e due donne – rilasciati ieri da Hamas. Lo hanno riferito il ministero della Sanità e fonti dell’ospedale Ichlov, dove sono stati ricoverati lunedì 27 novembre subito dopo la liberazione. «È stata una notte emozionante e complessa allo stesso tempo», ha detto il dottor Ram Sagi, del ministero della Sanità, precisando che gli ostaggi «hanno incontrato lì le loro famiglie per la prima volta» dal 7 ottobre, e in ospedale «riceveranno cure mediche e psicologiche».

Israele ha ricevuto la nuova lista con i nomi degli ostaggi che saranno rilasciati 

Israele ha ricevuto una nuova lista di ostaggi nella Striscia di Gaza che saranno rilasciati martedì 28 novembre, nell’ambito dell’accordo sull’estensione della tregua per altri due giorni. Lo ha riferito il Times of Israel, che cita l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu, secondo cui i parenti degli ostaggi sono già stati informati del rilascio imminente. Il giornale sottolinea che non è chiaro quante persone verranno rilasciate, mentre altri media palano di dieci ostaggi.

Liberi 33 detenuti palestinesi, donne e minori

In cambio degli 11 ostaggi rilasciati da Hamas nell’ambito dell’accordo sulla tregua, Israele ha liberato altri 33 detenuti palestinesi, donne e minori. Lo ha riferito l’Autorità carceraria israeliana, secondo cui i 33 erano detenuti in diversi penitenziari. Il più giovane dei detenuti ha 14 anni. Arriva così a 150 il numero dei prigionieri palestinesi rilasciati dallo Stato ebraico, in cambio dei 51 ostaggi israeliani liberati finora.

Blinken visiterà Israele e Cisgiordania

Antony Blinken si recherà in Israele e Cisgiordania questa settimana dopo aver partecipato al summit della Nato in Belgio e a quello dell’Osce in Macedonia del Nord. «In Israele e in Cisgiordania Blinken discuterà del diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto umanitario internazionale, nonché dei continui sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi, proteggere i civili durante le operazioni israeliane a Gaza e accelerare gli aiuti umanitari», si legge in una nota del portavoce del dipartimento Usa.

«Lui ha preso due donne belle e aitanti, a lui danno catorci»: critiche su un sindaco del Modenese

«Lui ha preso due donne belle, giovani e aitanti. Mentre a lui danno solo dei catorci». Il sindaco del Comune di San Prospero, Sauro Borghi, è stato criticato per aver parlato così, durante un evento pubblico, delle future assunzioni nell’ospedale di Mirandola, interrompendo il direttore di chirurgia. Una frase che non è passata inosservata e che ha generato molte critiche nei confronti del primo cittadino, in quota Pd.

Le donne del Pd di Modena: «Taccia»

Tra le prime ad attaccare il sindaco ci sono state proprio le sue colleghe del Pd di Modena. Come spiega Repubblica, hanno dichiarato: «Caro sindaco Borghi, le facciamo questo appello: quando e se le torna la fregola irrefrenabile di esternare una battuta sessista mentre riveste il ruolo affidatole dalle cittadine e dai cittadini, per favore, si taccia. Davvero abbiamo bisogno, nel 2023, di un sindaco che sottolinei l’aspetto fisico del personale medico di un reparto, paragonandolo a quello di un altro, con termini quali ‘donne belle, giovani e aitanti’ rispetto a ‘catorci’? Davvero pensa che si tratti di motti di spirito particolarmente intelligenti? O anche soltanto divertenti? Ma non si rende conto che, al massimo, a ridere è soltanto lei? Quelle che per lei sono, volendo almeno sperare nella sua buonafede, uscite simpatiche, contribuiscono invece a rafforzare un modo di vedere le donne e una cultura che proprio in questi giorni abbiamo definito patriarcale e maschilista».

Borghi accusato di maschilismo 

E le accuse non si sono fermate, perché le appartenenti al Pd modenese hanno parlato anche di «cultura che come partito democratico dobbiamo combattere, poiché non solo le parole danno forma ai pensieri ma radicano una idea del femminile subalterna, che viene definita attraverso il corpo». Poi le altre accuse contro il sindaco: «Come mai non ha definito come più o meno aitanti i primari uomini dei reparti ai quali si è riferito? Non ci metta in imbarazzo e chieda scusa prima ancora che siamo noi a chiederle di farlo. Sarebbe un bel gesto non crede? Il Pd non può essere rappresentato da queste “battute” nei confronti delle quali non si può più accondiscendere né tacere».

Il sindaco: «Non volevo mancare di rispetto»

Dal canto suo, Borghi ha replicato: «Ho già risposto chiedendo scusa a chi si può essere sentito offeso. Per me la storia è chiusa lì. Di sicuro non c’era nessuna intenzione di mancare di rispetto a nessuno e vista la strumentalizzazione in corso, per me è un discorso chiuso».

Previsioni meteo, in arrivo freddo e neve anche a bassa quota

Saranno il freddo e la neve in bassa quota in due distinte fasi perturbate a caratterizzare la settimana compresa tra lunedì 27 novembre e domenica 3 dicembre. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, ha comunicato che già nella giornata di lunedì le correnti fredde in ingresso dalla Porta del Rodano (Francia sudorientale) favoriranno la formazione di una perturbazione sui mari italiani in grado di scatenare precipitazioni intense, anche sotto forma di nubifragio e violente raffiche di vento.

Forti piogge su Lazio, Campania e Calabria

Questa prima perturbazione colpirà l’Italia entro le prime ore di martedì 28. Previste intense piogge e nubifragi con locali allagamenti su Lazio, Campania e Calabria. Sull’arco alpino si prevedono nevicate fino a quote molto basse, intorno ai 500 metri, soprattutto sulle Dolomiti. I valori delle temperature saranno, infatti, ben sotto le medie stagionali su tutta l’Italia. Al Centro Nord sono previste estese gelate fin sulle pianure durante la notte e al primo mattino. Tra giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre una seconda perturbazione potrebbe raggiungere l’Italia, innescando nuove ed intense precipitazioni. La fase fredda e movimentata continuerà fino alle porte del primo weekend del nuovo mese e persisterà il rischio neve fino a bassa quota.

Roma, vandalizzati i nomi delle vittime di femminicidio in una scuola

Studentesse, studenti, corpo docenti e dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Matteo Ricci di Roma, oltre a genitori e tutto il personale, sono alle prese con lo choc per quanto accaduto nelle scorse ore. Nella notte tra il 26 e il 27 novembre, infatti, qualcuno ha fatto irruzione nella scuola e ha vandalizzato tutti i lavori fatti dagli alunni durante la scorsa settimana, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Sono stati strappati i 105 fogli con i nomi delle vittime di femminicidio, su cui poi è stata riversata della spazzatura. E sono stati distrutti anche gli altri cartelloni e tutti i lavoretti.

La scuola: «A terra anche una spranga e un’asta molto lunga»

L’istituto, in un post, ha spiegato: «L’intera comunità scolastica è scossa dal grave atto vandalico contro l’allestimento realizzato in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Dopo una settimana di attività e riflessioni i ragazzi avevano scritto un grande e simbolico No alla violenza, con i nomi delle 105 donne uccise dall’inizio dell’anno e piantato un ciclamino rosso come gesto di cura e in ricordo delle vittime. Sono state ritrovate a terra anche una spranga e un’asta molto lunga».

La condanna del Municipio: «Nessun passo indietro»

La condanna è arrivata anche dal Municipio Eur, area in cui risiede la scuola. La presidente del Municipio IX, Titti Di Salvo, e l’assessora alla Scuola Paola Angelucci hanno dichiarato: «Condanniamo l’atto vandalico di sfregio nei confronti del lavoro delle ragazze e dei ragazzi della Scuola Media I.C. Matteo Ricci in occasione della giornata del 25 novembre come messaggio e impegno nell’eliminazione della violenza sulle donne. Proprio in un momento in cui la voce delle donne, e di tutti, si sta alzando forte l’atto vandalico contro la Matteo Ricci è un segno di reazione frustrata che respingiamo con forza. Siamo vicine e solidali con la scuola vittima di questo sopruso e non permetteremo a nessuno di mettere a tacere le voci che si stanno alzando sempre di più. Nessun passo indietro nel contrasto alla violenza sulle donne».

Violenza di genere, la metà degli uomini non crede che in Italia ci sia una società patriarcale

L’80 per cento delle donne non si sente tranquilla a camminare per strada di notte, eppure la metà degli uomini non è d’accordo sull’esistenza di una società patriarcale in Italia. Sono due dei dati emersi da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per SkyTg24, che ha condotto un’indagine sulla popolazione per capire la sensibilità dell’opinione pubblica sul tema della violenza di genere, in un periodo di sentito dibattito sul tema a seguito del femminicidio di Giulia Cecchettin.

La metà degli uomini non crede che in Italia ci sia una società patriarcale e non si sente responsabile

Tra i dati che sono emersi dall’indagine, è interessante notare che per il 57 per cento degli intervistati l’Italia è una società patriarcale in cui le donne sono sempre subalterne agli uomini, ma il 50 per cento degli uomini è in disaccordo con questa affermazione (il 44 per cento concorda, il 6 per cento non sa). Il 69 per cento delle donne invece è d’accordo con l’affermazione, mentre il 27 per cento no. Inoltre, la maggioranza degli italiani (56 per cento) concorda sul fatto che tutti gli uomini si debbano sentire in parte responsabili dei femminicidi, che sono all’apice delle violenze risultanti dalla cultura maschilista che gli uomini, consapevolmente e inconsapevolmente, assecondano. Ma anche questo dato è trascinato dalle donne, che concordano nettamente con l’esistenza di una responsabilità collettiva (65 per cento), mentre la maggior parte degli uomini (51 per cento) non concorda (il 45 concorda, il 4 per cento non sa).

Violenza di genere, la metà degli uomini non crede che in Italia ci sia una società patriarcale
La manifestazione di Non una di meno del 25 novembre a Roma (Getty Images).

L’educazione nelle scuole è vista come la soluzione migliore per eliminare la violenza di genere

In merito alle soluzioni da mettere in campo per eliminare la violenza di genere, l’approccio ritenuto più efficace dagli intervistati per evitare il ripetersi dei femminicidi è l’insegnamento della parità di genere e dell’educazione affettiva nelle scuole (27 per cento). Nonostante la maggior parte veda favorevolmente la proposta del governo di un piano per l’educazione affettiva (79 per cento), meno di un italiano su due (47 per cento) ritiene che questo progetto sarà efficace. Tra le altre soluzioni da applicare, al secondo posto rimane l’inasprimento delle pene (21 per cento). Quest’ultima soluzione è sostenuta per la maggior parte dalle donne (25 per cento), mentre gli uomini ritengono più efficace l’approccio educativo. A seguire gli intervistati hanno indicato l’agevolare le denunce (19 per cento) e il potenziamento della rete di assistenza per le vittime di violenza (12 per cento). Percentuali più basse di intervistati hanno invece indicato come soluzione il raggiungimento della parità salariale tra uomini e donne. Un aspetto, quest’ultimo, che le ricercatrici degli studi genere ritengono fondamentale, in quanto l’indipendenza economica delle donne può fare la differenza nella possibilità di uscire da un contesto famigliare di violenza.

Le opinioni sulla copertura mediatica del femminicidio di Giulia Cecchettin

Maltempo: vento oltre 100 km orari a Palermo, danni in città

Hanno lavorato per quasi tutta la notte i vigili del fuoco per completare gli interventi di soccorso e verifiche per i danni provocati a Palermo e provincia dal vento che in alcuni punti ha soffiato anche a 100 chilometri orari. Tanti gli alberi divelti e finiti per strada sulle auto parcheggiate. Numerosi i controlli e la messa in sicurezza di palazzi dove si sono verificati distacchi di intonaco, coperture volate via e verande danneggiate. Alla fine gli interventi sono stati 120 quelli finiti nel lungo elenco di richieste di auto dei residenti. Per fortuna il vento è poi calato, ma tutti gli uomini in servizio hanno lavorato di notte per completare gli interventi rimasti in coda. Tante le auto ieri danneggiate dagli alberi o dal crollo di cornicioni.

La carica dei Fiftiers e la rassegnazione dei giovani

«La vita inizia a 50 anni». Un’affermazione consolatoria è diventata il grido di battaglia dei Fiftiers, associazione business oriented che terrà il suo primo congresso a Madrid il prossimo 25 novembre. La diversità generazionale è il tema centrale di un movimento che rivendica «la dignità delle rughe e la nobiltà dei capelli d’argento». Insomma botox libero e bisturi democratico. Anche se a guardare con più attenzione, ci si rende conto che l’invocata diversità generazionale è in realtà un conflitto padri contro figli. Scrivono infatti i Fiftiers: «Siamo già 17,9 milioni e raddoppiamo il numero dei 18enni… superiamo di 6 milioni gli under 25 anni…siamo tecnologici e atletici…ci piace la qualità della vita…rappresentiamo il 61 per cento delle decisioni di consumo diretto e il 15 per cento di quelle indirette (figli e parenti)».

La carica dei Fiftiers e la rassegnazione dei giovani
Il manifesto del convegno dei Fiftiers.

Dai baby boomer siamo passati a un popolo di baby looser costretti a lasciare l’Italia

Ora sono pronto a scommettere che presto vedremo scendere in campo anche i Fiftiers italiani. Anzitutto perché la situazione economica e socio-demografica dei due Paesi è simile. In secondo luogo perché non passa giorno che non si confermi quel che si dice da 20 anni e cioè che l’Italia non è un Paese per giovani. La nomina dell’85enne Giuliano Amato a presidente della Commissione parlamentare sugli algoritmi è solo l’aspetto clamoroso di una situazione che dovendo migliorare continua invece a peggiorare. Correva l’anno 2008 e usciva il romanzo generazionale Mi spezzo ma non mi impiego di Antonio Baiani, che raccontava le vite di 20/30enni, ma anche 40enni, precari e sospesi fra impieghi saltuari e vite in stile Ikea. Ma 10/15 anni dopo i «bamboccioni» italiani o «gioventù sdraiata» omologhi della Génération précaire francese o dei milleuristas spagnoli (mille euro al mese) sono scivolati ai 600 euro degli stage al tempo determinato. Con l’accusa e aggravante morale di essere a caccia di reddito di cittadinanza anziché cercarsi un lavoro. Dai baby boomer si è passati ai baby loser. Ai perdenti già al momento dell’adolescenza. Per questo costretti a emigrare. Dal 2011 al 2021 sono emigrati 1,3 milioni di giovani italiani tra i 20 e i 39 anni, il triplo dei 451 mila dei dati ufficiali (Fondazione Nord-Est). Con un +87 per cento, per lo più di giovani laureati, nel 2022 (Rapporto Migrantes).

I giovani disertano le urne, mentre la politica resta nelle mani di vecchi arnesi (anche se anagraficamente non lo sono)

Basterebbero questi dati, senza aggiungere le ansie diffuse e profonde per l’inquinamento e il cambiamento climatico, per indurre i giovani a buttare tutto per aria. Magari tornando a votare e con la consapevolezza che la rappresentanza dei propri interessi materiali non può essere affidata a chi giovane non è. Nelle ultime elezioni la fascia d’età 18-34 anni ha disertato le urne per il 37 per cento (rilevazione SWG e You Trend). Mentre la politica nazionale continua a essere nelle mani di “vecchi arnesi”, anche quando all’anagrafe relativamente giovani. Prova è che attualmente il tema di scontro fra governo e opposizioni, anche sindacale, sono le pensioni.

Persino i nomi dei movimenti giovanili come Ultima generazione ed Extinction Rebellion Italia esprimono rassegnazione

Certo è una provocazione proporre la costituzione di un partito dei giovani (PdG). Non lo è ricordare che la nascita travolgente del movimento delle Sardine che nel 2019 portò in piazza decine di migliaia di ragazzi e ragazze, nel giro di un anno si è sciolto come neve al sole. Il Covid è stato un killer implacabile della socialità, ma è allarmante la ritirata e la resa rispetto a situazioni che gridano vendetta (gli stipendi d’ingresso nel mercato del lavoro spesso minori dell’assegno medio delle pensioni d’anzianità). Colpisce però di più che a fare notizia sia il patologico e diffuso stato d’ansia adolescenziale. È di questi giorni l’indagine di Telefono Azzurro e Doxa sui ragazzi di 14-16 anni che si sono rivolti all’associazione, dei quali il 21 per cento si dichiara ansioso e preoccupato, il 6 per cento triste, il 41 per cento infelice e il 50 per cento percepisce il futuro come qualcosa di oscuro (sempre più giovani soffrono d’ansia, ma uno su tre si vergogna di chiedere aiuto, secondo Demografica di Adnkronos). Già i nomi della gioventù che contesta esprimono bene uno stato d’animo più rassegnato e disperato che combattivo e determinato a cambiare lo stato presente di cose: Ultima generazione e Extinction Rebellion Italia (che ha contestato all’Università di Venezia Cà Foscari Enrico Mentana, accusato di partecipare alla «criminalizzazione mediatica dell’attivismo climatica»).

 

Sostenibilità deve fare rima con responsabilità

Forse, suggerirebbero uomini marketing e pubblicitari, chiamarsi Prima Generazione aiuterebbe a mobilitare coetanei e non, lanciando un messaggio non da prossima fine del mondo, ma da inizio di una epoca e società nuove. Utile anche per ribadire che sono loro stessi i primi a volere cambiare. Perché possono anche cantarle chiare e forti ai Fiftiers – giusto per dirla con le parole di Classico l’ultima e gettonatissima canzone degli Articolo 31: «…Oggi si accusa il giovane di essere un fallito/dipendente dal telefonino/sti vecchi che si fanno le foto all’aperitivo/col botulino in faccia mentre bevono un mojito…» – però con la consapevolezza che la sostenibilità, parola che identifica la Generazione Z, che è digitale per definizione, deve fare rima con responsabilità. Quella invocata in un editoriale del Boston Globe, di alcuni giorni fa, in cui si invitano i giovani studenti a studiare e informarsi in classe sul conflitto Palestina- Israele invece che su TikTok.

La necessità di una lotta collettiva

Ovviamente mi guarderò bene dal sostenere luoghi comuni consunti, e ricorderò che il conflitto generazionale è stato in ogni epoca la norma piuttosto che l’eccezione. Gioventù non è sinonimo di spensieratezza. «Non permetterò a nessuno di dire che 18 anni sono l’età più bella della vita». Questa citazione di André Gide è stata una delle più gettonate dal movimento di contestazione del 68. Che qui evoco per ricordare che è stata l’ultima, quasi remota, protesta capace di mobilitare l’intero universo giovanile. Il «lotta dura senza paura» ha avuto anche tragiche conseguenze e derive sanguinose, tuttavia ha il grande pregio di ribadire che lo scontro non può avere solo forme decorative, come imbrattare muri e ostacolare il traffico automobilistico (peraltro l’ultimo Consiglio dei ministri ha deciso di inasprire le pene ai trasgressori). Ma deve perseguire trasformazioni radicali della struttura economica e sociale. Essere determinato, combattivo, intransigente. «Mi ribello dunque siamo». È la citazione e il titolo dell’omaggio curato da Vittorio Giacopini per Eleuthera in occasione dell’anniversario della nascita – 110 anni- del grande pensatore sovversivo Albert Camus. Un invito alla lotta collettiva, da accogliere ogni volta sia minacciata la libertà di qualcuno o negato un diritto. Senza aspettare di avere 50 anni. Anche perché attualmente i 50enni sono in ben altre e ben più frivole faccende affaccendati.

Previsioni meteo, weekend con tempeste di vento e crollo di almeno 10 gradi

È un weekend caratterizzato dal freddo quello del 24-25 novembre 2023, con vento di Foehn forte verso la Pianura Padana, tempeste e raffiche al Centro-Sud con mareggiate sulle coste esposte. E ancora, neve fino a 400-700 metri sull’Appennino centro-meridionale e crollo delle temperature anche di 10-12 gradi con notti sotto zero a Firenze e Roma. Tutte caratteristiche di un inverno anticipato secondo l’analisi di Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, che conferma l’arrivo di «una delle più importanti e veloci irruzioni di aria artica degli ultimi tempi in Italia». Il freddo dovrebbe restare imprigionato al Nord per una settimana.

Raffiche di vento a oltre 800-100 km/h

Non si escludono deboli fioccate anche in Pianura Padana e gelate estese, in una prima fase, anche alle pianure del Centro. Al Sud avremo neve sulle montagne fino ai 700-1.000 metri e tanto maltempo con piogge a tratti anche persistenti tra Calabria e Puglia. Il freddo sarà accentuato dal forte vento e dall’effetto wind-chill, il raffreddamento causato appunto dal vento. Le temperature percepite, ha spiegato Gussoni, scenderanno a causa delle raffiche a oltre 80-100 km/h attese sui crinali ma localmente anche in pianura, soprattutto nelle zone raggiunte dal Foehn e dalla Tramontana più sostenuta.

Settimana ancora sotto zero al Nord

Domenica 26 novembre il maltempo abbandonerà il Sud dove il tempo tornerà asciutto, ma il risveglio sarà gelido ovunque. La nuova settimana sarà ancora sotto zero al Nord, mentre al Centro-Sud aria molto umida proveniente da Ovest porterà piogge e un graduale rialzo termico. Da lunedì 27 gradualmente leggero rialzo delle temperature al Centro-Sud e nella giornata di martedì 28 potrebbero presentarsi piogge torrenziali sul Centro-Basso Tirreno, ma neve solo sulle cime più alte dell’Appennino. Pressione in calo e tempo instabile anche all’inizio di dicembre.

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: perché si celebra il 25 novembre

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulla donne. Una data simbolica, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 attraverso la risoluzione 54/134, per ricordare le sorelle Mirabal, brutalmente torturate e uccise, ma anche per sensibilizzare sull’argomento della violenza di genere. Quest’anno, inoltre, la ricorrenza è particolarmente sentita a causa del femminicidio di Giulia Cecchettin, 22enne uccisa dall’ex fidanzato, il cui cadavere fu ritrovato il 18 novembre 2023.

L’assassinio delle sorelle Mirabal

Patria Mercedes, María Argentina e Bélgica Adela Mirabal persero la vita in quanto si opposero alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Le tre donne erano membri di un’organizzazione segreta: quando questa fu scoperta dalla polizia, tutti i partecipanti, comprese le sorelle e i loro mariti, furono arrestati. Sebbene le sorelle Mirabal fossero state rilasciate alcuni mesi dopo, il 25 novembre 1960 decisero di visitare i loro coniugi ancora detenuti. Questo incontro fu fatale a causa di un’imboscata. L’auto su cui viaggiavano fu intercettata e le tre donne furono brutalmente torturate, violentate e assassinate, simulando successivamente un incidente. L’assassinio delle sorelle scosse profondamente l’opinione pubblica. L’indignazione fu così intensa che portò, pochi mesi dopo, all’uccisione di Trujillo. In commemorazione delle tre donne, il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ufficializzò il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le scarpe rosse come simbolo

Le scarpe rosse hanno assunto il ruolo di simbolo del 25 novembre. Rappresentano un’icona universale per commemorare le vittime di violenza di genere in tutto il mondo, sottolineando l’importanza della lotta contro ogni forma di violenza e promuovendo la richiesta di maggiori diritti per le donne. La prima persona a utilizzarle fu l’artista messicana Elina Chauvet, che le incluse in un’installazione realizzata nel 2009 per denunciare gli abusi nei confronti delle donne e il crescente fenomeno dei femminicidi. L’installazione, chiamata Zapatos Rojos, consisteva in una vasta esposizione di scarpe rosse, il cui colore rappresentava il sangue versato: ogni coppia di calzature (precisamente 33 paia) identificava una storia di abusi e maltrattamenti. Da allora, spesso le piazze si sono riempite di scarpe rosse.

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: perché si celebra il 25 novembre
Scarpe rosse in piazza Castello a Torino per il progetto artistico ‘Zapatos rojos’ di Elina Chauvet (Ansa).

La panchina rossa per dare visibilità al tema

La panchina rossa è un altro simbolo della lotta contro la violenza di genere. È un’immagine potente e significativa che mira a mettere in evidenza un tema cruciale e a stimolare la riflessione collettiva, la commemorazione e la contemplazione. In particolare, la panchina rossa fa riferimento alla violenza domestica, un tipo di violenza che si manifesta all’interno delle abitazioni in modo silenzioso. Spesso, nelle nostre città, vengono installate panchine rosse in memoria delle donne uccise all’interno delle mura domestiche o per mano dei loro compagni. Un esempio recente è quella voluta fortemente dal nipote di Concetta Marruocco, brutalmente assassinata dal marito con 39 coltellate.

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: perché si celebra il 25 novembre
Inaugurazione di una panchina rossa in Francia (GettyImages).

Alessandra Sorcinelli pubblica gli audio con Berlusconi: «A voi case e azioni»

Il caso delle ville di Silvio Berlusconi in cui vivono Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli non si sgonfia. Dopo la richiesta dell’agenzia immobiliare Dueville di lasciare le case entro dicembre 2023, adesso è stata Sorcinelli a pubblicare alcune registrazioni di telefonate avute con il Cavaliere, mesi prima della sua scomparsa, lo scorso giugno. Gli audio sono due e la showgirl li ha pubblicati sul proprio profilo Instagram. La decisione è arrivata poche settimane dopo che un’altra telefonata, quella tra l’ex premier e Barbara Guerra, è stata resa nota dai legali di Barbara Guerra.

Berlusconi a Sorcinelli: «Alla fine dei processi saranno vostre»

In uno degli audio, Berlusconi parla del contratto di comodato: «È la consegna definitiva a voi delle case, che diventano di vostra proprietà appena possiamo». E specifica, come fatto con Guerra: «Alla fine dei processi». Ma è un altro audio a svelare alcune novità. Il Cavaliere ha parlato anche di pacchetti di azioni di Mediolanum. Nella registrazione, infatti, ha spiegato: «Ti do azioni della compagnia Mediolanum che distribuisce dividendi per il 10 per cento del valore in Borsa. Avete azioni che valgono tre milioni e portate a casa 300mila euro all’anno. È come avere contanti».

Alessandra Sorcinelli pubblica gli audio con Berlusconi «A voi case e azioni»
Alessandra Sorcinelli su un red carpet nel 2012 (Getty Images).

Il Cav: «Siete signore per tutta la vita»

E ha proseguito: «Siete signore per tutta la vita. Se mi dici che vuoi solo 1,5 milioni così e 1,5 in azioni – spiega il Cavaliere – ti do 1,5 milioni in azioni che ti rendono 150mila euro, ma gli altri 1,5 milioni non rendono nulla». Alessandra Sorcinelli ha poi pubblicato un video in cui strappa la raccomandata con cui le è stato chiesto di dire addio alla villa. E ha scritto: «La volontà di Silvio Berlusconi di risarcire la sottoscritta dopo anni di fango mediatico a causa di un processo durato oltre 10 anni che mi vede assolta perché il fatto non sussiste…chiedo di ascoltare per mettere a tacere tutti quelli che ancora diffamano il mio nome diffondendo notizie false sulla mia persona… prima di scrivere articoli fasulli dovete conoscere la Verità e portate rispetto».

Meteo, il 25 novembre allerta gialla della Protezione Civile in sette Regioni

Allerta gialla per sette Regioni prevista per sabato 25 novembre: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e i settori settentrionali della Sicilia. Un’ampia zona di bassa pressione presente sul nord-est dell’Europa favorirà l’instaurarsi sul nostro Paese di intense correnti settentrionali di aria molto fredda. Dalle prime ore della notte venti settentrionali molto intensi investiranno prima la Sardegna per poi estendersi rapidamente al resto del territorio con fenomeni temporaleschi, un brusco abbassamento delle temperature e deboli nevicate sui settori montuosi centro-meridionali.

Allerta gialla della Protezione Civile in sette regioni per il 25 novembre: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Mareggiata (Getty Images).

Venti, mareggiate, temporali: le previsioni meteo

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che prevede dal mattino di sabato 25 novembre venti da forte a burrasca, localmente di burrasca forte, dai quadranti settentrionali su Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Forti mareggiate lungo le coste esposte. Sono previste, inoltre, piogge e temporali sparsi sulla Calabria, specie settori tirrenici centro-settentrionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata del 25 novembre, come detto, l’allerta gialla su Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e i settori settentrionali della Sicilia.

Pier Luigi Bersani attore, le immagini e i migliori meme sull’esordio al cinema

Tra i fondatori del Partito Democratico, ex governatore dell’Emilia-Romagna negli Anni 90, politico di lunghissimo corso, ministro scrittore e ora, a 72 anni, anche attore. Testimonial di un manifesto, salumiere, cassiere di un supermercato, prete giocatore di bocce e rider: sono i molti ruoli-cameo che, con grande ironia, Pier Luigi Bersani ricopre nel corto Coupon – Il film della felicità di Agostino Ferrente, che verrà presentato il 29 novembre al Torino Film Festival.

Pier Luigi Bersani attore, le immagini e i migliori meme sull'esordio al cinema dell'ex segretario del Pd.
Pier Luigi Bersani versione salumiere.

«Prossimamente al cinema Il secondo tragico Bersani», scrive un utente di X

«Quelli che interpreto sono tutti lavoratori. Se mi avessero vestito da aristocratico del Settecento con la parrucca avrei rifiutato, ma rider o salumiere mi vanno benissimo», ha spiegato Bersani. La notizia del suo esordio come attore (il corto vede anche la partecipazione di Andrea Satta, Milena Vukotic, la scrittrice Maria Grazia Calandrone e Paolo Lombardi) ha scatenato il popolo del web. «Prossimamente al cinema Il secondo tragico Bersani», ha twittato un utente di X, “approfittando” della presenza nel cast di Vukotic, che ha interpretato la moglie Pina nella maggior parte dei film di Fantozzi.

L’incredibile somiglianza con il papà della protagonista di Dharma e Greg

«Sempre piaciuto Bersani come attore… in Dharma e Greg era bravissimo», scherza un altro utente, giocando sulla forte somiglianza tra il politico emiliano e Alan Rachins, che nella sitcom andata in onda in Italia a partire dal 2001 interpretava Larry Finkelstein, padre della protagonista.

«Ci stanno dicendo che finora ha fatto realmente il segretario del Pd e il politico?»

Numerosi i tweet, poi, da parte di utenti che certo non sono grandi estimatori dell’ex governatore dell’Emilia-Romagna. «Apprendiamo, con stupore, che Bersani farà l’attore. Speriamo comico, perché le sue uscite fanno solo ridere», scrive uno. Così un altro: «Bersani è un attore. Ma ce ne eravamo accorti da tempo. Chissà se saprà mai cambiare copione. Ci aveva un po’ stufato nel solito ruolo del dirigente della ditta che giustifica i suoi bravi ragazzi che sbagliano». E poi: «Che Bersani fosse un attore si sapeva, più che attore una comparsa all’ombra e alle dipendenze di D’Alema». Tra i più divertenti anche: «Ci stanno dicendo che fino ad ora ha fatto realmente il segretario del Pd e il politico e non stava interpretando il ruolo in un film comico?».

Pier Luigi Bersani attore, le immagini e i migliori meme sull'esordio al cinema dell'ex segretario del Pd.
Pier Luigi Bersani nei panni del prete.

Aria inquinata, nel 2021 oltre 46 mila morti in Italia

Oltre mezzo milione di morti in Europa per colpa dell’aria inquinata nel 2021. Più di 46 mila solamente in Italia. È quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente che ha aggiunto come almeno la metà dei decessi si sarebbe potuta evitare riducendo le emissioni entro i limiti consigliati dai medici. Circa 253 mila vite in 12 mesi. Il nostro Paese, assieme a Germania e Polonia, presenta i dati peggiori del vecchio continente, dato che il particolato sottile PM2,5 ha raggiunto nella Pianura Padana una concentrazione di 26 microgrammi per metro cubo, cinque volte oltre il limite. Pur ancora allarmanti, i risultati dello studio hanno sottolineato però un netto miglioramento rispetto al 2005, con una diminuzione delle vittime pari al 41 per cento. «L’inquinamento atmosferico è il problema sanitario numero uno nell’Ue», ha spiegato al Guardian Virginijus Sinkevi?ius, commissario europeo per l’Ambiente. «Dobbiamo e possiamo fare meglio».

LEGGI ANCHE: Inquinamento atmosferico, il Nord Italia fra le zone peggiori in Europa

Aria inquinata, dal PM2,5 al biossido di azoto: cosa causa i decessi

L’Agenzia europea per l’Ambiente ha stimato 46.800 vittime in Italia nel 2021 per esposizioni alle polveri sottili. Ciò ha causato una perdita in anni di vita nella popolazione pari a 415 mila, 701 ogni 100 mila abitanti. I dati rappresentano circa un decimo dell’intera area Ue. Il rapporto ha citato infatti 253 mila vittime per esposizioni eccessive al particolato. Altre 52 mila sarebbero dovute a livelli spropositati di biossido di azoto, mentre ulteriori 22 mila decessi risalirebbero all’esposizione a breve termine all’ozono. Al di fuori dei 27 Paesi membri dell’Unione, i dati peggiorano sensibilmente. In totale, infatti, i numeri parlano di 558 mila morti in appena 12 mesi. Le nazioni a maggior rischio sono, oltre a Italia, Germania e Polonia, anche Macedonia del Nord, Bosnia Erzegovina e Serbia. Di contro, le più virtuose sono Islanda, Estonia e penisola scandinava.

Oltre 500 mila morti in Europa, di cui 46 mila in Italia, per l'aria inquinata. Causano infarti, cancro ai polmoni e asma. I dati.
Lo smog in Polonia, fra le nazioni peggiori in Europa (Getty Images).

Per la prima volta, l’Agenzia europea per l’Ambiente ha anche stimato il carico complessivo delle malattie derivanti dall’aria tossica. I ricercatori hanno infatti anche potuto ipotizzare quanti anni di vita siano andati perduti per colpa di guai fisici riconducibili all’inquinamento. «Le persone possono convivere a lungo con le complicazioni dovute all’esposizione a particolato e ozono», ha spiegato Alberto Gonzalez Ortiz, ricercatore dell’agenzia. «Considerando la mortalità, sottovaluteremmo l’impatto dell’inquinamento atmosferico». Per esempio, la sola cardiopatia ischemica sarebbe costata alla popolazione dell’Ue 759 mila anni di vita. Senza dimenticare infarti, malattia polmonare cronica e cancro. Fino ad arrivare all’asma, costato 26 mila anni con disabilità fisiche. Si tratta tuttavia di stime, non di dati assoluti, in quanto alcuni decessi potrebbero essere riconducibili a cause non collegate all’aria tossica, tra cui virus e malattie infettive.

Dal 2005, la tendenza è in costante miglioramento

Ci sono però anche buone notizie. Dal 2005 al 2021, il numero delle vittime è costantemente diminuito fino a raggiungere il 41 per cento. Non è però ancora sufficiente. Il Green Deal europeo, pacchetto di iniziative per il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050, punta a ridurre il dato al 55 per cento entro la fine del decennio. «La politica dell’aria pulita funziona, tanto che la qualità sta migliorando», ha proseguito il dottor Sinkevi?ius. «Bisogna però fare di più e ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra». Continuare a bruciare combustibili fossili, guidare eccessivamente l’automobile e finanziare gli allevamenti intensivi sono le maggiori cause dell’inquinamento nell’Ue. «Le autorità stanno agendo», ha spiegato Leena Yla-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per l’Ambiente. «Basti pensare alla promozione delle biciclette o del trasporto pubblico».

Black Friday, i lavoratori di Amazon in sciopero in 30 Paesi

Il Black Friday è una giornata di protesta per i lavoratori di Amazon, con scioperi e mobilitazioni in 30 Paesi nel mondo, che toccheranno anche il sito di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza. La campagna di mobilitazione globale ha preso il nome di Make Amazon Pay (Amazon deve pagare) inteso come debito che la multinazionale ha nei confronti dei propri dipendenti, della società e del pianeta.

I sindacati contestano le tasse irrisorie sui profitti e l’aumento delle emissioni di Co

Oltre allo sfruttamento dei lavoratori, i sindacati e le Ong che hanno organizzato le mobilitazioni contestano ad Amazon di aver aumentato le emissioni di Co2 del 18 per cento nel 2022, e di non pagare tasse sui profitti. Secondo un rapporto pubblicato da Reuters nel 2023, Amazon ha pagato 1,2 miliardi di euro di tasse in Europa nel 2022, su un fatturato di 57 miliardi di euro e un profitto di 2,2 miliardi di euro. Ciò significa che Amazon ha pagato un’aliquota fiscale effettiva del 2,1 per cento, rispetto all’aliquota media del 20 per cento in Europa.

Lo sciopero dei dipendenti Amazon a Castel San Giovanni

La maggior parte dei 400 mila pacchi in consegna al magazzino di Amazon a Castel San Giovanni per il 24 novembre sono rimasti sugli scaffali. Lo stabilimento piacentino è il primo hub aperto da Amazon in Italia nel 2011, ha una dimensione di 75mila metri quadrati e conta circa 1.700 operai tra facchini, addetti ai pacchi, agli imballaggi e alla spedizione. Quello del Black Friday, proclamato dalla Filcams-Cgil e dall’Ugl, è il quarto sciopero in meno di due mesi. I lavoratori protestano contro una proposta di aumento dello stipendio corrispondente a 17 euro lordi mensili, che considerano «inaccettabile» rispetto ai guadagni dell’azienda e all’aumento dell’inflazione. «Abbiamo chiesto un aumento degli stipendi più consistente, di avviare una discussione su un sistema di welfare aziendale e una maggiore attenzione ai problemi di salute e di sicurezza, ma l’azienda non ne ha voluto discutere», ha detto a Il Post Roberto Brambilla, sindacalista della Filcams-Cgil di Milano che ha partecipato alle trattative. Amazon sostiene di aver rifiutato le proposte dei sindacati perché ha già aumentato gli stipendi a Castel San Giovanni con una «procedura interna di revisione dei contratti» che ha portato «la retribuzione di ingresso a 1.765 euro, cioè circa il 7 per cento in più rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale». La retribuzione è lorda e corrisponde a 1.250 euro al mese, per questo i lavoratori sostengono che la multinazionale possa concedere molto di più.

Covid Italia, in aumento ricoveri e terapie intensive

L’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nei reparti di area medica degli ospedali italiani resta limitata, pari al 7,7 per cento (4.811 ricoverati), aggiornato al 22 novembre, ma in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era al 6,7 per cento. In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari all’1,5 per cento (137 ricoverati) rispetto alla settimana precedente quando era all’1,4 per cento. È quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Il bollettino sottolinea che i tassi di ospedalizzazione, ricovero in terapia intesiva e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia oltre i 90 anni.

Covid Italia, in aumento ricoveri e terapie intensive. Salgono anche incidenza e Rt. La variante Eris si conferma predominante.
Terapia intensiva Covid (Imagoeconomica).

Salgono anche incidenza e indice Rt

L’incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati in Italia nel periodo 16-22 novembre è pari a 76 casi per 100 mila abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era a quota 58 su 100 mila. L’indice di trasmissibilità Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero è pari a 1,12 (1,08 – 1,17), in aumento rispetto alla rilevazione precedente quando era a 0,93 (0,89 – 0,98): si attesta sopra la soglia epidemica. Per quanto riguarda l’incidenza settimanale, dettaglia il monitoraggio, risulta in aumento in quasi tutte le Regioni e Province autonome. L’incidenza più elevata è stata riportata in Veneto (176 casi per 100 mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100 mila abitanti).

Covid Italia, in aumento ricoveri e terapie intensive. Salgono anche incidenza e Rt. La variante Eris si conferma predominante.
Test Covid (Imagoeconomica).

La variante Eris si conferma predominante

Sul fronte delle varianti di Sars-CoV-2, in Italia si continua ad osservare una predominanza di ceppi virali ricombinanti Omicron riconducibili a XBB. Tra questi, in accordo con quanto osservato in diversi Paesi, la variante d’interesse EG.5, soprannominata Eris, con diversi sotto-lignaggi, si conferma maggioritaria.

Black Friday 2023, dalla moda all’hi-tech: i prodotti più richiesti

È la data per eccellenza degli acquisti online. Grazie a offerte spesso imperdibili, il Black Friday rappresenta uno dei momenti più attesi dai consumatori per provare a comprare prodotti a lungo sognati approfittando di sconti e promozioni speciali. Per il 2023, il Codacons ha stimato un giro di affari che potrebbe superare i 4 miliardi di euro, il 15 per cento in più rispetto a 12 mesi prima. Secondo un’analisi di Confcommercio, circa il 60 per cento degli italiani andrà su Amazon o nei negozi fisici per non perdere l’occasione migliore. In cima alla lista dei desideri ci sono i capi di abbigliamento che, stando alle previsioni, finiranno nel carrello del 57 per cento dei consumatori. Nella speciale classifica seguono poi i gadget hi-tech (44 per cento) e i prodotti di estetica, al 35 per cento come le calzature. La spesa media dovrebbe aggirarsi attorno ai 236 euro a persona.

Capi di abbigliamento, gadget smart e prodotti per la casa. Consigli e sconti per il Black Friday 2023 di Amazon. Aspettando il Cyber Monday.
Una vetrina italiana per il Black Friday (Imagoeconomica).

LEGGI ANCHE: Black Friday 2023, come evitare le truffe e capire se i prezzi sono scontati

Black Friday, 5 occasioni da non perdere su Amazon

Prodotti Amazon, in sconto l’Echo Dot di quinta generazione

Fino a lunedì 27 novembre, giorno del Cyber Monday, Amazon consentirà l’acquisto di molti suoi prodotti hi-tech a prezzo vantaggioso. Imperdibili però soprattutto i bundle, che permettono di acquistare due o più device risparmiando oltre la metà del prezzo. Basti pensare all’Echo Dot di quinta generazione che, assieme al dispositivo Ring Intercom per rendere smart il citofono di casa, costa appena 51,99 euro con promozione del 72 per cento. Discorso simile per l’Echo Pop con lampadina intelligente Philips Hue White, disponibili a 22,99 euro con sconto del 68 per cento. Sullo store di Amazon non mancano anche offerte dell’Echo Dot con la presa smart Sengled e dell’Echo Show di terza generazione.

Galaxy Watch6 LTE disponibile con il 25 per cento di sconto

Oltre ai prodotti a marchio Amazon, sullo store del colosso statunitense ci sono promozioni valide per altre aziende. È il caso di Samsung, che ha abbassato il prezzo del suo smartwatch Galaxy Watch6 LTE da 44 mm. È infatti possibile acquistarlo per 299 euro anziché 399, risparmiando il 25 per cento sul prezzo di partenza. Disponibile in due colorazioni, silver e graphite, possiede un sistema di monitoraggio del sonno e del battito cardiaco durante gli allenamenti. Grazie al sensore Samsung BioActive, controlla la composizione corporea e invia notifiche in caso di anomalie.

Scarpe, giacche e accessori, il Black Friday nella moda

Stando alle previsioni di Confcommercio, il 57 per cento dei carrelli italiani che sfrutteranno il Black Friday si riempirà con capi di abbigliamento. A tal proposito, Amazon ha messo a disposizione maglie, polo, scarpe e accessori di varie aziende, da Vans a Lacoste, passando per Armani, Reebok, Tommy Hilfiger e tante altre. In prima linea la T-shirt uomo a manica lunga di Lacoste a 48 euro con il 20 per cento di sconto. Non mancano felpe Armani in promozione con il 31 per cento, calzature Vans in offerta per un terzo del prezzo originale e opzioni per i viaggi. Samsonite e American Tourister, per esempio, hanno abbassato il prezzo delle principali valigie della collezione di circa il 5-10 per cento.

iRobot Roomba, per il Black Friday aspirapolvere smart a metà prezzo

Tanti anche i prodotti per la cura della persona e della casa. Per l’intera durata del Black Friday, Amazon ha in programma importanti promozioni per elettrodomestici smart e device capaci di alleggerire le fatiche per le pulizie domestiche. Sugli scudi l’offerta dell’iRobot Roomba, aspirapolvere intelligente acquistabile con il 47 per cento di sconto per 199,90 euro invece di 376,56. È dotato di un sistema in tre fasi che cattura tutto lo sporco, assieme a polvere e detriti, da ogni superficie, che si tratti di pavimenti o tappeti. Compatibile con gli assistenti vocali Alexa e Google Assistant, si attiva anche con controllo vocale.

Capi di abbigliamento, gadget smart e prodotti per la casa. Consigli e sconti per il Black Friday 2023 di Amazon. Aspettando il Cyber Monday.
L’iRobot Roomba è in offerta per il Black Friday (Getty Images).

Bundle gaming, Fire Stick e controller a prezzo vantaggioso

Il Black Friday non ha dimenticato il mondo del gaming. Su Amazon, fino al 27 novembre, saranno presenti bundle pensati per gli amanti dei videogiochi in streaming, anche sulla piattaforma Prime. È possibile infatti risparmiare il 28 per cento, spendendo 74,98 euro invece di 102,98, per una Fire Stick 4K e un controller da gaming Luna. Il pad per divertirsi con Fortnite e altri titoli è acquistabile anche insieme alla Fire Tv Cube, un lettore multimediale per lo streaming con ingresso HDMI integrato. In tal caso il prezzo è di 144,98 euro con sconto del 28 per cento, risparmiando oltre 50 euro.

Violenza sulle donne, esposto ad Aosta uno striscione che nega il patriarcato

«Ma quale patriarcato, “questo” è il vostro uomo rieducato»: è la scritta su striscione apparso (e presto rimosso) nella tarda serata del 23 novembre nel centro di Aosta e per la precisione in piazza dell’Arco d’Augusto, che poco più di 24 ore prima aveva ospitato un presidio di solidarietà dedicato a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime di violenza, organizzato da Dora donne Valle d’Aosta. Alla manifestazione avevano partecipato circa 200 persone, portando cartelli con scritte come “Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”.

Lo “scontro” sul patriarcato in consiglio regionale

Mercoledì 22 novembre sollevato critiche, in particolare da Pd, Adu Vda e Cgil, alcune dichiarazioni sul patriarcato formulate dai consiglieri regionali leghisti Andrea Manfrin e Luca Distort in aula. I due avevano replicato all’intervento di Andrea Padovani (Fp-Pd), secondo cui la violenza sulle donne «è il frutto di una società patriarcale e maschilista che pensa alla donna come ad un oggetto da possedere». Manfrin, capogruppo della Lega Vda in Consiglio valle, aveva detto: «Dove sta questo patriarcato? Non siamo tutti criminali, qui c’è un criminale che si chiama Filippo e lo dico a beneficio di quelli che vorrebbero la jihad contro i maschi». Così il compagno di partito Distort: «Il maschio violento è arrogante, il maschio arrogante è viziato. È un maschio a cui non è stato insegnato a gestire il no, che non è stato adeguatamente educato e non è figlio di una società patriarcale».

Previsioni meteo, dal weekend arriva l’inverno con aria gelida dalla Finlandia

In arrivo dal 25 novembre una massa d’aria gelida: crollo vertiginoso delle temperature accompagnato anche da forti venti ovunque mentre le piogge interesseranno solo il Sud nella giornata di sabato; domenica sarà all’insegna del sole e del freddo, ma con tempo asciutto su tutta l’Italia. Sono le previsioni meteo di Antonio Sanò, fondatore del sito iLMeteo.it, per quanto riguarda il weekend. Entrando più nel dettaglio, una vasta massa d’aria gelida arriverà dal Circolo polare artico finnico, dalla Finlandia attraverserà Repubbliche Baltiche, Polonia e raggiungerà il Mediterraneo.

Il meteo del weekend: sabato all’insegna del gelo

Domani, sabato 25 novembre, dunque sarà inverno e la novità di questo crollo delle temperature sarà la durata: tutta la prossima settimana è prevista sotto la media del periodo, soprattutto al Nord dove potrebbe arrivare anche la neve in Pianura Padana. Dalla serata di venerdì, inoltre, l’aria artica inizierà a sfondare verso l’Italia dalle Alpi con un ingresso via via più marcato: nella notte e fino a domattina forte vento di Foehn anche in Pianura Padana, mentre i cieli si copriranno tra Lazio, Marche, Abruzzo, Molise e su tutto il Sud con rovesci a tratti intensi e nevicate sugli Appennini anche sotto i 1000 metri.

Domenica di sole, ma ancora freddo

Domenica 26 novembre è attesa una giornata prevalentemente con il sole, salvo veloci rovesci in Puglia e sul basso Tirreno. Al momento si prevede neve in pianura sul Piemonte nella notte tra il 27 e il 28 novembre, con possibile replica nei primi due giorni di dicembre. E ancora, al Nord farà molto freddo all’alba, così come al Centro dove sono attesi anche dei tratti ventosi. Sole anche al Sud, ma con freddo fin dal primo mattino.

Benzina ai minimi dell’anno: self a 1,813 euro al litro

Nonostante il rimbalzo delle quotazioni dei prodotti raffinati, continuano a scendere i prezzi dei carburanti alla pompa, con la benzina a due millesimi dal minimo dell’anno di maggio e il gasolio sotto 1,8 euro al litro. Stando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per Tamoil registrato un ribasso di un centesimo al litro.

Le medie dei prezzi praticati

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati da Staffetta Quotidiana, rilevati alle 8 del 23 novembre su circa 18 mila impianti: benzina self service a 1,813 euro/litro (-2 millesimi, compagnie 1,815, pompe bianche 1,810), diesel self service a 1,793 euro/litro (-2, compagnie 1,796, pompe bianche 1,786). Benzina servito a 1,955 euro/litro (-2, compagnie 1,994, pompe bianche 1,876), diesel servito a 1,935 euro/litro (-1, compagnie 1,976, pompe bianche 1,851). Gpl servito a 0,721 euro/litro (invariato, compagnie 0,729, pompe bianche 0,712), metano servito a 1,454 euro/kg (+2, compagnie 1,456, pompe bianche 1,452), Gnl 1,430 euro/kg (invariato, compagnie 1,434 euro/kg, pompe bianche 1,427 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,902 euro/litro (servito 2,167), gasolio self service 1,880 euro/litro (servito 2,151), Gpl 0,848 euro/litro, metano 1,537 euro/kg, Gnl 1,472 euro/kg.

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