Category Archives: Attualità

Vannacci va subito in licenza: partita l’inchiesta interna per il libro Il mondo al contrario

Il generale Roberto Vannacci ha preso un mese di licenza «per motivi familiari», a poche ore dall’incarico ricevuto di capo di Stato Maggiore delle Forze operative terrestri. A spingerlo verso questa scelta è stata la notifica per l’apertura dell’inchiesta interna dell’Esercito, che gli è arrivata proprio poche ore dopo l’ufficializzazione della nomina. L’indagine è stata avviata dopo le polemiche nate in seguito alla pubblicazione del libro Il mondo al contrario. Vannacci, prima della licenza, era arrivato a Roma, a Palazzo Esercito, per iniziare il periodo di affiancamento e poi prendere assumere l’incarico.

LEGGI ANCHELa mina impazzita Salvini, il caso Vannacci e la continua destabilizzazione di Meloni

Vannacci va subito in licenza partita l'inchiesta interna per il libro Il mondo al contrario
Il generale Vannacci con in mano una copia della prima edizione de Il mondo al contrario (Imagoeconomica).

Vannacci sul libro: «Non ho violato alcuna norma»

Proprio nel commentare la notizia del nuovo incarico, nelle ore precedenti alla notifica, Vannacci è tornato sulla vicenda. In un’intervista all’Adnkronos, infatti, ha dichiarato: «Una nomina in linea con il mio grado, con la mia funzione e con la mia esperienza. Un incarico prestigioso che assumerò con grande determinazione e passione e che mi vedrà nella Capitale dove presterò servizio. Un comando che si occupa della validazione delle unità che devono partire con ruoli operativi all’estero, della loro preparazione, del loro addestramento». Poi il passaggio su Il mondo al contrario, sottolineando di essere «assolutamente convinto di non aver violato alcuna norma né legale né disciplinare» e di non aver temuto per la carriera «nonostante le polemiche».

Vannacci va subito in licenza partita l'inchiesta interna per il libro Il mondo al contrario
Roberto Vannacci durante un firma-copie del suo libro, Il mondo al contrario (Imagoeconomica).

La battaglia nel sud di Gaza «sarà devastante». Blinken tratta il cessate il fuoco con la mediazione del Qatar

È il 59esimo giorno di guerra. Ancora una notte di combattimenti in Palestina, con Israele che ha allargato le sue operazioni di terra a tutta la Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato domenica 3 dicembre le Forze di Difesa Israeliane: «L’IDF sta riprendendo ed espandendo le operazioni di terra contro le roccaforti di Hamas in tutta la Striscia di Gaza», ha dichiarato il portavoce dell’IDF Daniel Hagari in una conferenza stampa. Hagari ha anche sottolineato «l’importanza dell’assistenza aerea fornita dall’Aeronautica alle forze di terra», affermando che gli attacchi aerei contro i quartieri generali del terrorismo, gli impianti di produzione di armi, i tunnel del terrorismo e i siti di lancio dei razzi limitano le minacce poste all’operazione di terra». Israele ha dunque accelerato le operazioni militari di terra in ogni parte di Gaza e ordinato evacuazioni anche a sud, dove si sono spostati sono molti dei 2,3 milioni degli abitanti della Striscia dopo i pesanti bombardamenti al nord. Intanto, è’ morto a Gaza Yonatan Samerano, 21 anni di Tel Aviv, preso in ostaggio da Hamas dopo essere stato ferito durante il massacro del festival Nova a Reim il 7 ottobre.

La battaglia nel sud di Gaza «sarà devastante». Blinken tratta il cessate il fuoco con la mediazione del Qatar
Bombardamenti su Gaza (Getty Images)

Ucciso un comandante di Hamas, coordinò attacco del 7 ottobre

L’Idf e lo Shin Bet hanno guidato un attacco aereo e ucciso il comandante del battaglione Shati di Hamas, Haitham Khuwajari. Lo ha dichiarato il portavoce dell’Idf Daniel Hagari. Khuwajari, oltre ad essere il comandante delle forze di Hamas nell’area di Shati, è stato uno degli ideatori dell’incursione nel sud di Israele, il 7 ottobre.

Telefonata Al-Thani-Blinken: discusse modalità per cessate fuoco

Il premier e ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani ha ricevuto una telefonata dal segretario di Stato americano Antony Blinken in cui hanno discusso «delle modalità per la de-escalation e il cessate il fuoco» nella guerra in corso tra Israele e Hamas. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Doha in una nota. «Durante la telefonata si è discusso degli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi occupati, delle modalità per la de-escalation e il cessate il fuoco», si legge nella nota. Il Qatar «è impegnato, con i suoi partner di mediazione, a proseguire gli sforzi per il ritorno della calma, sottolineando che i continui bombardamenti sulla Striscia di Gaza dopo la fine della pausa complicano gli sforzi di mediazione ed esacerbano la catastrofe umanitaria in atto la striscia», sottolinea il comunicato.

Feste di Natale, i voli per le isole sfondano i 500 euro

Tornare a casa in Sicilia e Sardegna oppure andarci da turisti nel periodo di Natale e Capodanno rappresenterà un vero salasso. Assoutenti ha monitorato l’andamento dei prezzi, rilevando che i biglietti andata e ritorno hanno ampiamente superato i 500 euro. Alcuni esempi? Un classe economy Bologna-Palermo con partenza il 23 dicembre e ritorno 7 gennaio costa 521 euro. Da Torino a Catania, nelle stesse date, servono almeno 446 euro. Sono 441 euro quelli necessari per volare da Pisa a Catania e 439 il prezzo di un andata/ritorno da Verona per Palermo. Sopra quota 400 euro anche il volo Genova-Catania. Prezzi che non considerano i costi aggiuntivi per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere: tutti balzelli che fanno salire ulteriormente il costo di un volo. «Spostarsi in Italia durante le festività è sempre più un salasso che svuota le tasche dei cittadini. Un’emergenza che si ripresenta ogni anno e che sembra senza soluzione», ha dichiarato Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

Il generale Vannacci è stato nominato capo di stato maggiore delle forze operative terrestri

Il generale Roberto Vannacci sarà trasferito a Roma, dove assumerà l’incarico di capo di Stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri (Comfoter). A dare la notizia La Gazzetta di Lucca, città dove vive il militare finito in estate sulle prime pagine dei giornali per le posizioni espresse nel libro (autopubblicato) Il mondo al contrario, che gli sono costate – di fatto – l’incarico al comando dell’Istituto geografico militare.

Il generale Roberto Vannacci è stato nominato capo di stato maggiore delle forze operative terrestri. La Difesa: nessuna promozione.
Il generale Roberto Vannacci (Imagoeconomico).

La soddisfazione del generale: «Una nomina in linea con il mio grado»

«Una nomina in linea con il mio grado, con la mia funzione e con la mia esperienza», ha dichiarato Vannacci all’Adnkronos. «Un incarico prestigioso che assumerò con grande determinazione e passione e che mi vedrà nella Capitale dove presterò servizio. Un comando che si occupa della validazione delle unità che devono partire con ruoli operativi all’estero, della loro preparazione, del loro addestramento». Parlando de Il mondo al contrario, Vannacci ha detto di essere «assolutamente convinto di non aver violato alcuna norma né legale né disciplinare» e di non aver temuto per la carriera «nonostante le polemiche». Infatti, se potesse tornare indietro, lo riscriverebbe di nuovo: «Farei la prima chiamata a Matteo Pucciarelli e Aldo Cazzullo per ripetere l’operazione di marketing che ha portato tanto successo al mio libro in Italia e con quattro contratti firmati con case editrici all’estero che lo pubblicheranno in Germania, Romania, Spagna e Slovenia», ha ironizzato.

Il generale Roberto Vannacci è stato nominato capo di stato maggiore delle forze operative terrestri. La Difesa: nessuna promozione.
Vannacci durante una presentazione de ‘Il mondo al contrario’ (Imagoeconomica).

Vannacci: «Avrò alle mie dipendenze tre generali di brigata e una serie di colonnelli»

Il Comfoter è responsabile delle problematiche per la generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento, la simulazione, la validazione, certificazione, standardizzazione delle unità operative e per le informazioni tattiche. «Sarò il capo di tutto lo staff e coadiuverò il comandante in capo che è attualmente il generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale. Io sono un grado inferiore rispetto a lui in quanto generale di divisione. Io avrò alle mie dipendenze tre generali di brigata e tutta una serie di colonnelli», ha detto Vannacci al Corriere della Sera.

Il ministero della Difesa precisa: non si tratta di una promozione

Fonti del ministero della Difesa, raggiunte sempre da Adnkronos, hanno però precisato che Vannacci assumerà il nuovo ruolo dopo un lungo periodo di affiancamento e che, in ogni caso, non si tratta di una promozione ma solo di un incarico adeguato al suo ruolo, senza alcuna relazione di comando sulle forze operative terrestri, che dipendono dal comandante o dal vice comandante da cui a sua volta dipende anche Vannacci.

Torino, attivisti di Extinction Rebellion interrompono la messa in Duomo

Alcuni attivisti ambientalisti di Extinction Rebellion hanno interrotto la messa in Duomo a Torino, negli attimi precedenti l’omelia, per leggere passi dell’enciclica Laudato sì’ e dell’esortazione apostolica Laudate Deum di papa Francesco, con cui il pontefice «invita apertamente la popolazione a pretendere il cambiamento necessario» e che Bergoglio «ha inviato a Dubai, alla Cop28, per esortare i governi a smettere di finanziare guerre e devastazioni ambientali e prendere invece accordi “efficienti, vincolanti e facilmente monitorabili”».

Torino, attivisti di Extinction Rebellion interrompono la messa in Duomo leggendo i messaggi del papa sulla crisi climatica.
Una delle attiviste di Extinction Rebellion nel Duomo di Torino (Facebook).

«Trent’anni di inadempienze politiche ed eccoci qui, a contare i danni»

Gli attivisti si sono alzati in piedi uno alla volta e hanno letto a voce alta i due scritti con i quali papa Francesco si è espresso con forza sulla gravità della crisi ecologica e climatica. «Sono passati trent’anni di Conferenze internazionali sul Clima, di negazionisti al governo e accordi non vincolanti. Trent’anni di inadempienze politiche ed eccoci qui, a contare i danni. L’alluvione in Emilia, le ondate di calore e gli incendi della scorsa estate, le devastanti grandinate in Veneto e Lombardia. E l’ultimo tragico episodio: l’alluvione in Toscana», scrivono gli attivisti su Facebook. «Raccogliendo l’invito di Papa Francesco, Extinction Rebellion porta oggi il messaggio sull’altare di una delle principali chiese di Torino. Per rompere anche questo silenzio. Per il futuro di ognuna di noi e per quello di chi verrà».

Marsala, nasce il “Centro uomini maltrattati” dalle donne

È nata a Marsala, provincia di Trapani, un’associazione denominata “Centro uomini maltrattati” dalle donne. Promotore l’imprenditore Giuseppe Arangio, 38 anni, che opera nel settore della produzione dei mezzi industriali per l’ambiente. «Siamo stanchi di essere oggetto di pregiudizi. È incredibile come la violenza sugli uomini sia fonte solo di sberleffi e atteggiamenti canzonatori. Troppe volte la violenza psicologica che subiamo noi uomini non prevede alcuna forma di tutela da parte dello Stato e dell’opinione pubblica», ha spiegato. «Per questo motivo abbiamo deciso di dire basta a questa discriminazione che vede noi uomini essere sempre descritti come dei carnefici e le donne sempre e solo come vittime».

Marsala, nasce il “Centro uomini maltrattati” dalle donne. «Siamo stanchi di essere oggetto di pregiudizi», ha detto il promotore.
Manifestazione contro la violenza sulle donne (Imagoeconomica).

Il promotore: «Nascere uomini è una nuova forma di peccato originale»

Il Centro uomini maltrattati (per ora solo un’associazione di fatto, ma con l’intenzione a breve di formalizzare) ha comunicato di aver già raccolto adesioni, oltre che in Sicilia, anche in Lombardia, Toscana, Lazio e Sardegna. «Il passaparola è stato così spontaneamente intenso che abbiamo raggiunto, in sole 48 ore, 530 iscritti in tutta Italia», ha affermato il promotore dell’iniziativa. «Il nostro obiettivo è non solo quello di fornire un aiuto reale e concreto agli uomini, che sempre più frequentemente, dopo il divorzio, si trovano a vivere sotto i ponti o nelle proprie auto, ma contrastare l’orientamento attuale che, pregno d’ipocrisia, pretende che gli uomini siano tutti colpevoli, a prescindere dalle proprie azioni, e che dovrebbero chiedere, comunque, scusa alle donne per avere la sola colpa di essere vivi. È una nuova forma di peccato originale».

L’associazione mira a «concordare un’azione comune con i centri antiviolenza sulle donne»

«Io sono stato più volte oggetto di violenza fisica e psicologica da parte delle mie compagne, nonché di stalking e calunnie. Per fortuna, la giustizia ha funzionato così bene che quelle che si definivano vittime hanno finito per essere imputate», ha spiegato Arangio. I membri del “Centro uomini maltrattati” dicono, comunque, di voler «concordare un’azione comune con i centri antiviolenza sulle donne», auspicando «una maggiore apertura al dialogo e l’adozione di punti di vista alternativi capaci di relativizzare la contraddizione esistente fra i due sessi in un’ottica di mutua comprensione».

Milano, finte multe sui parabrezza: il Comune segnala la nuova truffa

Il Comune di Milano ha pubblicato un post sul proprio profilo Facebook in cui mostra l’ultimo escamotage di alcuni truffatori. Si tratta di finte multe apposte sui parabrezza di alcune auto parcheggiate in giro per la città. I fogli sono stampati in maniera praticamente perfetta, con tanto di logo del Comune e un codice a barre in alto a destra. Poi viene mostrato un codice QR grazie al quale è possibile pagare la presunta multa, versando direttamente 25 euro purché non siano passati più di cinque giorni dal ritrovamento. La dicitura è chiara: «Notifica di violazione parcheggio errato». Ma si tratta, appunto, di una truffa.

Il Comune: «Non seguite le indicazioni»

Sul profilo Facebook del Comune di Milano, nella mattinata del 30 novembre, è stata pubblicata una di queste finte multe. Si legge: «Sono stati segnalati questi foglietti lasciati sul parabrezza di auto in sosta. La Polizia locale avvisa i cittadini che si tratta di una truffa, non seguire le indicazioni». A fare insospettire non devono essere soltanto le modalità, ma anche le cifre. Come spiegato da Open, la vera multa per divieto di sosta ammonta a 41 euro, ridotta a 28 in caso di pagamento entro cinque giorni. E inoltre, su molti dei fogli ritrovati, la data è errata: c’è scritto l’anno 2024.

Le 25 donne più influenti per il Financial Times, da von der Leyen a Mohammadi

L’attrice Margot Robbie, la cantante Beyoncé, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la calciatrice attaccante spagnola Jenni Hermoso, l’attivista iraniana premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi e la First Lady dell’Ucraina, Olena Zelenska. Sono alcune delle 25 donne più influenti al mondo nel 2023 secondo il Financial Times.

Le categorie sono: creatrici, leaders e eroine

«L’influenza, ovvero il potere di persuadere, sostenere il cambiamento e immaginare modi migliori di fare le cose, assume molte forme. Da nessuna parte questo è più chiaro che nel numero annuale di Women of the Year della rivista, un elenco delle donne più influenti del mondo scritto da altre donne potenti sulla scena internazionale», scrive il giornale americano. Il quotidiano non stila una classifica, ma le divide in tre categorie. La prima è quelle delle creatrici, dove ci sono – fra le altre – Margot Robbie e Beyoncé che con il suo Renaissence World Tour ha incantato il mondo. Nella categoria leaders c’è von der Leyen: «L’Europa, gli Stati Uniti e il mondo sono fortunati ad avere la presidente von der Leyen come leader», scrive il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, nel descriverla. Fra le leader anche la numero uno di General Motors, Mary Barra, e la chief technology officer di OpenAI, Mira Murati, e l’attrice Fran Drescher che ha guidato lo sciopero degli attori di Hollywood. Nella categoria delle eroine ci sono Narges Mohammadi la «personificazione del coraggio», scrive l’autrice Marjane Satrapi, la First Lady ucraina Zelenska, la star del tennis Coco Gauff, e la Nobel per la Medicina Katalin Karikò.

Cervinia cambia nome, Santanchè attacca: «Ma siete matti?»

Cervinia cambierà nome e si chiamerà soltanto Le Breuil. La notizia ha generato le proteste di Fratelli d’Italia e ora, al coro di critiche, si è aggiunta anche la ministra del Turismo Daniela Santanchè. In un post su X, infatti, ha scritto: «Cervinia cambia nome e io non ne capisco il motivo. La nota località sciistica è riconosciuta in Italia e nel mondo come tale e un così drastico cambiamento non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle D’Aosta. Ripensateci!». E ha esposto il suo pensiero in un video in cui chiede: «Siete matti?».

Santanchè: «Sapete quanto ci vuole a costruire una brand reputation?»

La ministra nel video ha spiegato il proprio punto di vista: «Buongiorno, volevo confrontarmi con voi perché io da qualche giorno veramente non riesco a capire cosa passa per la testa di alcuni. Cervinia, una località sciistica riconosciuta e rinomata della Valle d’Aosta, una delle eccellenze del turismo del nostro Paese: hanno pensato di cambiare nome. Si chiamerà Le Breuil. Ma siete matti? Lo sapete quanto tempo ci vuole a costruire una destination, una brand reputation? E voi fate una cosa del genere? Ma ripensateci!».

Rampelli chiede un intervento del governo

Intanto sulla vicenda si è espresso anche il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, in quota Fratelli d’Italia. E ha chiesto un intervento del governo: «La decisione del Comune di Cervinia di togliere la denominazione italiana lasciando solo quella francese è una scelta incostituzionale e tradisce uno spirito anti-italiano che evidentemente viene insufflato da quelle parti. Sono certo che il Governo Meloni studierà le modalità per impugnare questa decisione. L’Italia riconosce alle Regioni a Statuto speciale ampia autonomia e notevoli risorse, gli stessi Comuni che si trovano in quello e in altri territori simili godono di una libertà negata ad altri. Ma questo non autorizza nessuno ad agire fuori dal dettato costituzionale». E ancora: «È di solare evidenza che togliere il nome Cervinia è contro ogni tutela della lingua italiana, contro la Repubblica italiana, contro le nostre regole civiche e contro l’interesse economico nazionale. Il bilinguismo non è una scelta ma un dovere».

Cervinia cambia nome, Santanchè attacca «Ma siete matti»
Fabio Rampelli (Imagoeconomica).

Istat, occupazione record a ottobre: il tasso sale al 61,8 per cento

A ottobre 2023 l’occupazione continua a crescere. Il numero degli occupati si attesta a 23 milioni 694 mila e registra, rispetto a ottobre 2022, un aumento di 455mila dipendenti permanenti e di 66mila autonomi. Il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 64 mila unità. Lo comunica l’Istat. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 61,8 per cento. Un livello così alto non si era mai registrato nelle serie storiche. Il tasso di disoccupazione totale sale invece al 7,8 per cento (+0,1 punti rispetto al mese precedente), quello giovanile al 24,7 per cento (+1,5 punti).

Covid Italia, la variante Eris al 52 per cento

La variante EG.5, nota come Eris (come la dea greca della discordia), è da tempo la forma dominante di Covid in molti Paesi. Tra cui l’Italia, dove il 52 per cento dei casi di contagi in Italia è dovuto proprio alla variante Eris, come evidenzia l’Istituto Superiore di Sanità.

Covid Italia, la variante Eris al 52 per cento. Cresce anche Pirola. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Test rapido Covid (Imagoeconomica).

Cresce anche la variante Pirola, decuplicata rispetto all’ultima rilevazione

Eris nell’ultimo rilevamento risulta in leggero aumento rispetto all’indagine precedente: è stimata al 52,1 per cento contro il 51 per cento. A seguirla nel trend di ascesa c’è Pirola (BA.2.86), decuplicata rispetto all’ultima rilevazione: ora è al 10,8 per cento contro l’1,3 per cento della precedente indagine, con un range Regionale/PA compreso tra 0 per cento e 60 per cento. In relazione alle evidenze disponibili, Eris e Pirola non sembra essere associata a rischi addizionali rispetto agli altri lignaggi del virus Sars-CoV-2 co-circolanti. Si continua a osservare poi la circolazione della variante sotto monitoraggio DV.7 (discendente di BA.2.75), sebbene con valori di prevalenza complessivamente stimata in diminuzione (2,6 per cento contro 4,1 per cento della precedente indagine).

Covid Italia, la variante Eris al 52 per cento. Cresce anche Pirola. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Test Covid in laboratorio (Imagoeconomica).

Eris è veloce e quindi molto contagiosa, ma non più pericolosa di altre varianti

«Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti virali, e in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria», scrive l’Iss. Veloce e quindi molto contagiosa, ma non più pericolosa di altre varianti, Eris ha una sintomatologia variabile, che può andare dalla forma paucisintomatica a una accentuata con febbre alta e perdita di olfatto/gusto. In alcuni casi può impegnare le vie respiratorie.

Cervinia cambia nome e si chiamerà Le Breuil: protesta Fratelli d’Italia

Cervinia cambia nome. La nuova denominazione della celebre località turistica, sita nel Comune di Valtournenche, è Le Breuil. La decisione è stata presa nell’aprile scorso dal Comune di Valtournenche, approvando il dossier sulla ridenominazione di villaggi, frazione e località sul suo territorio. La giunta regionale ha poi preso atto della decisione il 12 settembre scorso e pochi giorni dopo è stato firmato il decreto. Con il cambio di nome sarà modificata anche la cartellonistica del paese, oltre ai documenti degli abitanti. Protestano i consiglieri regionali e i deputati di Fratelli d’Italia.

Alberto Zucchi e Matteo Rosso: «Nuocerà alla Valle d’Aosta»

In una nota, Fratelli d’Italia ha espresso il proprio «netto dissenso». Il coordinatore regionale per la Valle d’Aosta, Alberto Zucchi, e il deputato Matteo Rosso, hanno dichiarato: «Esprimiamo vivo stupore e sgomento poiché il brand Cervinia è noto in Italia e nel mondo e un così drastico cambiamento, frutto evidente di un’ideologia fuori tempo, spazio e luogo non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle d’Aosta».

Milano, la Latteria di via San Marco chiude: l’ultimo no a Madonna

La celebre trattoria La Latteria di via San Marco, situata nel quartiere di Brera a Milano, si appresta a chiudere i battenti. Il prossimo 22 dicembre cesseranno le attività del locale, che vanta una storia di ben 50 anni. Arturo e Maria Maggi, i proprietari, hanno deciso di andare in pensione, e i loro figli, che attualmente lavorano in sala, non proseguiranno l’attività dei genitori. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera.

La Latteria rifiuta le prenotazioni di Madonna e Trump

In passato lo storico locale rifiutò le prenotazioni di personaggi famosi, come Madonna e persino Donald Trump. La trattoria, infatti, ha il suo giorno di chiusura la domenica, e, nonostante le insistenze del suo staff, persino la regina del pop ha dovuto cercare altrove un posto dove mangiare. In questo locale, infatti, non vengono accettate prenotazioni, neppure quelle dell’ex presidente americano che all’epoca non era ancora inquilino della Casa Bianca e ha dovuto rinunciare a pranzare nella trattoria milanese.

Il destino del locale a Milano è ancora incerto

Il futuro del locale è ancora incerto, e i proprietari hanno dichiarato al quotidiano che l’eredità non passerà ai figli, pertanto venderanno l’attività solo a chi lo merita davvero: «Non è tanto mettersi d’accordo sulla cifra quanto sulle intenzioni di chi entrerà. Questa è un’attività che funziona, sarebbe intelligente non stravolgerla».

Crisi climatica, nel 2050 si rischiano più deserti e specie invasive

Il nostro pianeta sta soffrendo. La crisi climatica, unita all’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, sta mettendo a serio rischio la salute della Terra. La clessidra però sta finendo le sabbie e, senza un intervento urgente, la situazione potrebbe precipitare ancora. Nel 2050, come hanno sottolineato alcuni scienziati e ambientalisti al Guardian, la biodiversità sia animale sia vegetale rischia di sparire, con il 25 per cento delle specie già in via di estinzione. La desertificazione e le massicce quantità di gas inquinanti nell’atmosfera e negli oceani minacciano gli ecosistemi marini e le falde sotterranee. Nulla è però ancora perduto. A fronte di un quadro oscuro, gli esperti hanno anche fornito potenziali rimedi e interventi in grado di invertire la tendenza: «Bisogna agire però subito». Un messaggio indirizzato soprattutto alla Cop28, i cui lavori partiranno a Dubai il 30 novembre.

LEGGI ANCHE: Cop28, le richieste dell’Africa al Nord del mondo per sviluppo e transizione

Crisi climatica e desertificazione, perduto il 30 per cento delle foreste in 10 mila anni

Fra i principali nemici della biodiversità c’è lo sfruttamento del suolo. «Se non si invertirà la tendenza, la salute del pianeta peggiorerà ancora», ha spiegato la biologa argentina Sandra Myrna Diaz. «L’erosione dovuta alle colture intensive, unita a inquinamento da biocidi e salinizzazione ridurrà la natura a contatto con l’uomo». Secondo recenti stime, negli ultimi 10 mila anni l’uomo ha abbattuto un terzo delle foreste per sviluppare l’agricoltura, distruggendo così interi ecosistemi. «Se non agiamo, una sola parola potrà descrivere il nostro futuro: deserto», ha precisato Cristiane Juliao, indigena Pankanaru dell’Amazzonia. «Sarà la fine delle nostre conoscenze e tradizione, che dipendono da animali, piante e clima».

Desertificazione, inquinamento e crisi climatica minacciano la biodiversità. Entro il 2050 a rischio estinzione il 25 per cento delle specie.
Il fiume Po in secca nel 2022 (Getty Images).

Sempre maggiore risulta poi l’impatto delle specie invasive in più zone del pianeta. A livello globale un team di esperti dell’Onu ne ha individuate circa 3500, diffuse dai viaggi intercontinentali oltre che dal commercio. Simbolo della loro influenza sono gli incendi alle Hawaii di agosto, cui avrebbero contribuito alcune piante giunte con la colonizzazione statunitense e capaci di sostituire quelle autoctone. Le lunghe distese di erba infatti non avrebbero fatto altro che favorire la diffusione delle fiamme sull’isola. Fra le nazioni a rischio c’è il Cile, dove il 25 per cento della fauna è unico al mondo. «Senza interventi, entro il 2050 sarà meno adatto alla vita», ha detto Annibal Pauchard dell’Università di Conception. «Le specie aliene stanno sostituendo gli ecosistemi endemici». Non va meglio in Europa, dove si rischia la diffusione di animali portatori di malattie come la zanzara tigre.

Desertificazione, inquinamento e crisi climatica minacciano la biodiversità. Entro il 2050 a rischio estinzione il 25 per cento delle specie.
La devastazione a Maui dopo gli incendi di agosto (Getty Images).

Fondamentale intervenire nell’attività mineraria e nella pesca

Secondo il fabbisogno attuale di risorse, l’uomo avrebbe bisogno di oltre un pianeta e mezzo. Preventivabile dunque un’intensificazione dell’estrazione mineraria, entrando anche in territori che fungono da rifugio per diverse specie in via di estinzione. «Per evitare una catastrofe della biodiversità dobbiamo sviluppare metodi di estrazioni diversi e meno nocivi per l’ambiente», ha spiegato Charles Barber del World Resources Institute. «I minerali ci servono, non potremo farne a meno. Quindi bisogna escogitare metodi più ecosostenibili». Non va meglio negli oceani, dove pesa soprattutto la pesca intensiva unita alla crisi climatica. «Il riscaldamento globale e l’acidificazione dell’acqua minaccia le specie», ha sottolineato il presidente di Palau Surangel Whipps Jr. «La cooperazione globale è fondamentale».

Desertificazione, inquinamento e crisi climatica minacciano la biodiversità. Entro il 2050 a rischio estinzione il 25 per cento delle specie.
L’inquinamento da plastica nei pressi di Manila, nelle Filippine (Getty Images).

Infine, è importante anche sottoscrivere un trattato globale sull’inquinamento della plastica. Assieme a sostanze chimiche, pesticidi e fertilizzanti rappresenta infatti una grande minaccia per la biodiversità, tanto da mettere a repentaglio anche le falde sotterranee. «Al momento ci sono 170 tonnellate di microparticelle negli oceani», ha spiegato Marcus Eriksen, fondatore del 5 Gyres Institute. «Il numero potrebbe tuttavia quadruplicare entro il 2050, cui aggiungere 3 milioni di tonnellate di pesticidi nei campi. Servono controlli più severi e monitoraggio costante».

LEGGI ANCHE: La Cop28, gli obiettivi lontani dell’Accordo di Parigi e la direzione dell’Italia

Salgono a 338 i casi di Dengue in Italia nel 2023

Salgono a 82 i casi di febbre Dengue autoctoni – ovvero trasmessi localmente – in Italia, in aumento rispetto ai 76 notificati la scorsa settimana. I casi sono riferiti a quattro episodi di trasmissione non collegati tra loro in provincia di Lodi (41 confermati), in provincia di Latina (due casi) e in provincia di Roma (38 casi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana di Roma e uno ad Anzio, per cui sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici). Tutti i casi, di cui è noto l’esito, sono guariti o in via di miglioramento. Dall’inizio dell’anno sono stati notificati anche 256 casi di Dengue importati da altri Paesi, per un totale di 338. È quanto emerge dal bollettino della febbre Dengue aggiornato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Salgono a 338 i casi di Dengue da inizio anno in Italia. Sono 82 quelli autoctoni. Il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità.
Zanzara Aedes aegypti (Getty Images).

Dalla febbre alta ai rush cutanei, i sintomi della Dengue

Febbre alta e prolungata, associata a malessere diffuso, dolori osteoarticolari e rush cutanei. Sono questi sintomi iniziali della malattia. La Dengue è causata da quattro virus molto simili, trasmessi agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, ma sono stati registrati anche casi trasmessi da Aedes albopictus. Per avere la certezza di avere la Dengue serve un esame del sangue specifico, un test diagnostico riservato a centri qualificati.

Bonus 1.500 euro per professori e presidi: l’annuncio di Valditara

Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara ha annunciato, in un’intervista a La Repubblica, che nel mese di dicembre il comparto scolastico avrà diritto a un bonus una tantum per le vacanze natalizie. Si va dai 1.516 euro per i dirigenti scolastici fino agli 829 euro per gli insegnanti di medie e superiori con più bassa anzianità. Il ministro, inoltre, ha parlato del dimensionamento scolastico e della questione relativa agli asili.

Bonus natalizio e dimensionamento scolastico

Valditara ha spiegato: «Posso anticipare che a dicembre tutto il personale scolastico riceverà un anticipo una tantum legato alla vacanza contrattuale protratta fino ad ora: si va dal 1.516 euro dei dirigenti scolastici ai 1.228 per i professori di superiori e medie con maggiore anzianità, dai 1.056 per i maestri della stessa fascia agli 829 dei professori di medie e superiori con più bassa anzianità». Sul dimensionamento scolastico ha detto: «C’è stata una sentenza della Corte Costituzionale che, rigettando il ricorso di alcune Regioni, ha chiarito due cose: la legge è costituzionalmente legittima e non viene chiuso, a differenza di quanto qualcuno ancora paventa, nessun plesso scolastico. L’allarmismo che si continua ad alimentare su questa vicenda è del tutto ingiustificato».

La questione legata ai fondi per gli asili

Sulla questione asili, il ministro sostiene: «Nel Pnrr c’erano a disposizione 4,6 miliardi di euro per realizzare 264 mila posti in più. Poi la Commissione Europea ci ha comunicato che alcuni fondi impegnati dal precedente governo, 900 milioni per la gestione degli asili e 450 per la loro ristrutturazione, non possono rientrare nei 4,6 miliardi. A questo punto potevamo fare due cose: definanziare o intervenire. Questo Governo, per cui gli asili sono una priorità, ha deciso di non definanziare ma ha stanziato 530 milioni aggiuntivi nel decreto Caivano e si è impegnato a trovare altri 900 milioni. Con gli investimenti fatti, la prima quota è già superata e arriveremo a sfiorare la seconda nel 2026, con quattro anni di anticipo».

Il buco nero al centro della Via Lattea altera lo spazio-tempo

Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, è in grado di alterare lo spazio-tempo. È quanto emerge da un recente studio di alcuni fisici della Penn State University americana effettuato con il telescopio a raggi X Chandra della Nasa. Analizzando le onde radio e le emissioni presenti nel materiale che lo circonda, gli scienziati ne hanno potuto calcolare la velocità di rotazione capace di trascinare tutto quello che orbita attorno. «In questi casi, lo spazio-tempo non è simmetrico, perché il buco nero lo schiaccia», ha spiegato alla Cnn Ruth Daily, principale autrice della ricerca. «Ricorda da vicino un pallone da calcio». Pur singolare e affascinante, il fenomeno non desta alcuna preoccupazione per la salute della nostra galassia, ma potrebbe aiutare gli esperti a comprenderne origine e sviluppo. Lo studio è disponibile integralmente sulla rivista scientifica Monthly Notice della Royal Astronomical Society.

Sagittarius A*, il buco nero al centro della Via Lattea, altera lo spazio-tempo grazie alla sua velocità di rotazione. Lo studio della Nasa.
La conferenza negli Usa sul buco nero Sagittarius A (Getty Imagess).

LEGGI ANCHE: Il James Webb individua la galassia più lontana simile alla Via Lattea

Gli effetti del buco nero supermassiccio sulla Via Lattea

Lo spazio-tempo costituisce il continuum quadridimensionale che descrive il modo in cui siamo abituati a vedere l’Universo. Fonde infatti assieme il tempo unidimensionale e lo spazio tridimensionale, a sua volta composto da lunghezza, larghezza e profondità. Concetto coniato dalla teoria della relatività di Einstein, rappresenta il tessuto spaziale che si curva in risposta ai massicci corpi celesti. Alla presenza di buchi neri, come il Sagittarius A* distante 26 mila anni luce dalla Terra, può deformarsi. Attraverso una continua serie di rotazioni su se stesso, il supermassiccio causa quello che i fisici chiamano effetto Lense-Thirring, anche noto come trascinamento del fotogramma. «Siamo abituati a vivere in un mondo dove tutte le dimensioni sono equivalenti e lineari», ha proseguito Daily. «Nelle vicinanze di un buco nero, tutto si schiaccia come con un pallone da calcio».

Studiando le onde radio con Chandra, gli scienziati della Penn State hanno quantificato anche la velocità di rotazione del buco nero. Sagittarius A*, in una scala che va da zero a uno, ha un movimento angolare tra 0,84 e 0,96, molto vicino al massimo assoluto. L’unico a raggiungere tale valore è M87, situato nell’ammasso della galassia della Vergine a 55 milioni di anni luce dalla Terra. Un dato che, assieme alla massa del supermassiccio, indica che la sua formazione deriva dalla fusione di corpi celesti più piccoli. «È frutto dell’accrescimento, di come si nutre di materia», ha spiegato Dejan Stojkovic, cosmologo presso l’Università di Buffalo. «Conoscerne lo sviluppo consente di scoprire storia e struttura della Via Lattea. Potremo anche dedurre l’esistenza di uno o più warmhole»

Previsioni meteo, arriva il freddo polare al Nord: forti nevicate sulle Alpi

Il freddo polare che sta imperversando sul centro Europa lambisce il Nord d’Italia portando abbondanti nevicate sulle Alpi. È quanto annunciato nelle previsioni meteo di Lorenzo Tedici, meteorologo del sito iLMeteo.it.

La breve tregua dal freddo prima della gelata

Nella giornata di mercoledì 29 novembre, avremo una tregua con sole prevalente, poi tra giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre troveremo tante precipitazioni nevose sulle Alpi e qualche fiocco al Nord-Ovest in pianura e possibili nubifragi tra Liguria di Levante ed Alta Toscana. Un altro periodo perturbato con allerta per possibili piene fluviali. Dal weekend una nuova ondata di freddo dalla Russia inizierà ad affluire verso l’Italia e sabato torneranno le nevicate a quote collinari e maltempo dal Nord verso il Centro. Per domenica sono previste forti gelate al mattino, ma con cieli più sereni in un contesto rigido. Per Sant’Ambrogio, 7 dicembre, i modelli meteo intravedono, infine, la possibilità di una discesa di aria artica che punta dritto al cuore dell’Italia con valori termici record che non si registrano da anni.

Il meteo dei prossimi giorni nel dettaglio

Entrando più nel dettaglio, mercoledì 29 novembre al Nord è previsto cielo poco nuvoloso, con gelate diffuse in pianura. Al Centro sereno o poco nuvoloso e al Sud è attesa un pò di instabilità sul basso Tirreno. Giovedì 30, invece, al Nord piogge diffuse, neve al primo mattino fin quasi in pianura al Nord-Ovest. Al Centro maltempo, specie sulle tirreniche, e al sud peggioramenti specie in Campania. Nella giornata di venerdì 1 dicembre al Nord si attende neve forte in montagna e piogge diffuse in pianura. Al Centro rovesci sull’alta Toscana e venti fortissimi da Sud. Nel Meridione bel tempo, ma molto ventoso. Per il weekend, la tendenza di sabato sarà quella di un veloce maltempo al Nord che poi scenderà verso il Centro, mentre la giornata di domenica sarà contraddistinta da temperature basse molto diffuse.

Capodanno con Emis Killa a Ladispoli, polemiche contro il rapper: «Le sue canzoni sono sessiste»

L’amministrazione del Comune di Ladispoli, guidata dal sindaco di Fratelli d’Italia Alessandro Grando, ha scelto di far esibire Guè Pequeno ed Emis Killa, la notte di Capodanno. Una decisione che ha attirato addosso alla giunta molte polemiche, soprattutto per il tono delle canzoni del secondo, rapper 34enne il cui vero nome è Emiliano Rudolf Giambelli. A parte della cittadinanza e alle opposizioni non è piaciuta la scelta di far cantare artisti che nelle loro canzoni raccontano di femminicidi. E così sono nate le proteste, con tanto di richieste alla Regione Lazio di non finanziare l’evento.

Grando: «Nessuna canzone con espressioni violente»

Come spiega Repubblica, le frasi contestate sarebbero: «Preferisco saperti morta che con un altro. Vengo a spararti». E inoltre: «Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi, io ci ho provato e tu mi hai detto no. E ora con quella cornetta ti ci strozzerò». Queste parole, però, non riecheggeranno in piazza. A spiegarlo è lo stesso Grando: «Non verranno cantate canzoni con contenenti espressioni violente di genere». Mentre l’assessore al turismo, Marco Porro, ha spiegato: «Artisti scelti per un concerto indimenticabile che permetterà ai giovani di non andare via da Ladispoli e ai genitori di non stare in ansia».

Il concerto costerà 345 mila euro: 200 mila ai due rapper

Il costo dell’evento in piazza Falcone sarà di 345 mila euro, di cui 40 mila chiesti alla Regione Lazio. Di questi, 200 mila andranno ai due rapper. La consigliera regionale del Pd, Marta Bonafoni, ha chiesto però un passo indietro: «Quella del Comune di Ladispoli è una scelta sbagliata e pericolosa. Affidare lo spettacolo in piazza nella notte di Capodanno a rapper che con le proprie canzoni sembrano quasi incoraggiare comportamenti violenti contro donne e ragazze è tra l’altro un inaccettabile tradimento di ciò che ha chiesto alle istituzioni la grande mobilitazione di sabato scorso. Mi auguro che la Presidenza del Consiglio regionale risponda con un deciso no alla richiesta di contributo avanzata dal Comune. Meglio che quei soldi vengano destinati a ben altre iniziative, capaci di mettere in discussione quel patriarcato di cui ancora, purtroppo, vediamo troppe evidenze e di cui subiamo le più tragiche conseguenze».

Hiv, un europeo su 10 è sieropositivo e non lo sa

Un cittadino europeo su 10 è sieropositivo, ma non lo sa, e questo porta a una continua diffusione dell’Hiv. È l’allarme lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) commentando i dati del report pubblicato insieme a Oms Europa in vista della Giornata mondiale contro l’Aids, che ricorre il primo dicembre.

Hiv, un europeo su 10 è sieropositivo e non lo sa. Il primo dicembre ricorre la Giornata Mondiale per la lotta contro l'Aids.
Test Hiv (Getty Images).

Oltre la metà delle diagnosi di Hiv arriva troppo tardi

Nel 2022 sono state 110.486 le diagnosi di Hiv registrate nella regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di cui 22.995 in Unione europea/Spazio economico europeo, dove ora ci sono oltre 2,4 milioni persone con positività nota al virus che può poi portare alla sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids). Il miglioramento dell’accesso ai test ha portato a un aumento del 4,2 per cento delle diagnosi di Hiv, con 37 Paesi su 49 che segnalano numeri in aumento. Se da una parte è un dato negativo, dall’altra è la prova di una maggiore consapevolezza del problema. Tuttavia, si legge nel report, «oltre la metà delle diagnosi di Hiv arriva troppo tardi, con una conta di linfociti CD4 inferiore a 350 cellule/mm3, indicando la necessità urgente di capire cosa rende le persone non in grado o non disposte ad accedere al test e a cure tempestive». A influire, secondo gli esperti, è lo stigma presente anche nelle strutture sanitarie. Basti pensare al fatto che, nell’ultimo anno, una persona su sei che vive con l’Hiv ha evitato i servizi sanitari per paura di essere trattata in modo diverso.

Hiv, un europeo su 10 è sieropositivo e non lo sa. Il primo dicembre ricorre la Giornata Mondiale per la lotta contro l'Aids.
Il primo dicembre ricorre il World Aids Day (Getty Images).

In Italia la maggior parte dei casi di Hiv riguarda gli over 40

Il report segnala che in Lettonia (64,2 per cento), Italia (57,3 per cento), Lituania (52,0 per cento) e Norvegia (51,8 per cento), la maggior parte dei casi di Hiv riguarda gli over 40. Osservata una forte diminuzione (oltre il 50 per cento) tra i maschi in Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo. Tra le femmine, il calo maggiore tra il 2013 e il 2022 è stato osservato in Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Romania. Il primo dicembre ricorre la Giornata Mondiale per la lotta contro l’Aids, istituita nel 1988 con l’obiettivo di sensibilizzare e informare sui temi relativi al virus Hiv e, appunto, all’Aids.

Powered by WordPress and MasterTemplate