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Parigi 2024, alle Paralimpiadi ci saranno anche gli atleti russi

Dopo l’esclusione ai Giochi invernali di Pechino 2022, gli atleti russi potranno partecipare alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Lo ha decretato il Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc) in un’assemblea generale del 29 settembre in Bahrain. Non è ancora chiaro se potranno gareggiare sotto il vessillo di Mosca oppure se, con ogni probabilità, scenderanno in campo senza bandiera in qualità di atleti neutrali. Un’ulteriore votazione, come ha riportato la Bbc, arriverà nell’immediato futuro. «Riteniamo che sport e politica non debbano mai mescolarsi», ha spiegato in una nota ufficiale Andrew Parsons, presidente dell’Ipc. Il comitato ha votato la riammissione con 74 pareri favorevoli e 65 contrari, cui si sono aggiunti 13 astenuti. La decisione arriva a due settimane di distanza dalla riunione del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, che a ottobre infatti si riunirà per discutere della partecipazione di Russia e Bielorussia ai Giochi di Parigi 2024.

Parigi 2024, la posizione del Parlamento europeo e del presidente francese Macron

Russia e Bielorussia sono state bandite dai Giochi olimpici e paralimpici nel febbraio 2022, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. In più occasioni, il Parlamento europeo si è espresso incitando il Comitato olimpico internazionale a «non consentire agli atleti delle due nazioni di partecipare né a Parigi 2024 né ad altri eventi sportivi internazionali». Il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista al quotidiano transalpino L’Equipe di inizio settembre, aveva confermato che «ai Giochi non ci sarà la bandiera russa». Sulla presenza degli atleti alla competizione a cinque cerchi, invece, aveva auspicato che «la decisione arrivi secondo la coscienza del comitato, in quanto la questione non spetta allo Stato organizzatore». Ancora nessun commento sui social network da parte del capo dell’Eliseo. Nulla nemmeno dagli account del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky o del suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.

Gli atleti russi potranno partecipare alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Decisiva la votazione del comitato: «Mai mescolare sport e politica».
Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 ci saranno anche gli atleti russi (Getty Images).

Ginnastica ritmica, chiesta l’ammonizione per l’allenatrice delle Farfalle: «Solo eccesso d’affetto»

La procura federale della Federginnastica ha chiesto al tribunale nazionale la sanzione dell’ammonizione per Emanuela Maccarani e l’assoluzione per la collaboratrice Olga Tishina. L’allenatrice delle Farfalle è stata denunciata per vessazioni e pressioni psicologiche da Nina Corradini e Anna Basta. Da qui è partita l’inchiesta sportiva per abusi che ora sta vivendo una svolta. A chiedere l’ammonizione al è stato il procuratore federale Michele Rossetti, che ha dichiarato: «La colpa di Emanuela Maccarani? Aver avuto un eccesso di affetto per la ginnasta Anna Basta».

Livia Rossi: «Quadro probatorio ridimensionato»

Durante l’udienza è intervenuta Livia Rossi, membro applicato della Procura generale dello sport del Coni. Ha spiegato: «Questo processo è molto mediato e dobbiamo stare attenti. Il quadro probatorio ne esce comunque ridimensionato. La strada per arrivare al successo nello sport è impervia e serve sacrificio. Stiamo parlando di un livello olimpico e la disciplina, la ginnastica ritmica, richiede dei requisiti innanzitutto di natura fisica. E c’è anche il peso. Siamo in presenza di ragazze giovanissime che quando vengono selezionate per diventare atlete di livello nazionale stravolgono la loro vita. Ci vuole quindi anche una particolare forza mentale, una predisposizione e un forte autocontrollo per controllare periodi di forte stress. Mentre da parte delle allenatrici non servono solo le capacità tecniche, ma anche l’attitudine a saper controllare situazione di questo genere».

Ginnastica ritmica, chiesta l'ammonizione per l'allenatrice delle Farfalle «Solo eccesso d'affetto»
Le atlete della Nazionale italiana di ginnastica ritmica in una foto del 2021 (Imagoeconomica).

Rossetti: «Non ci sono prove»

Il procuratore Rossetti ha invece affermato che «non ci sono prove di un comportamento intenzionale o eccessivamente vessatorio nei confronti delle ginnaste. Non c’è stato un accanimento per ottenere una medaglia in più. Sarebbe stata un’occasione d’oro per la squadra attuale della nazionale, perché finalmente qualcuno aveva scoperchiato un meccanismo perverso». L’indagine preliminare della procura ordinaria di Monza prosegue. Il processo sportivo, invece, potrebbe chiudersi. Secondo Rossetti, se i presunti abusi fossero veri, anche tra le Farfalle attuali ci sarebbe stata qualche atleta a denunciare.

Ginnastica ritmica, chiesta l'ammonizione per l'allenatrice delle Farfalle «Solo eccesso d'affetto»
Le atlete della Nazionale italiana di ginnastica ritmica con la medaglia d’oro vinta ai Mondiali del 2021 in Giappone (Getty Images).

La pesata in mutande: «Negli spogliatoi non si sta in giacca e cravatta»

Tra i punti chiave nella denuncia a Maccarani presentata dalle ex atlete Corradini e Basta ci sarebbero state le pesate giornaliere in mutande. Rossetti ha risposto anche su questo tema: «Stiamo parlando di ragazze che vivevano in maniera familiare, passavano ogni giorno insieme. Qualsiasi sportivo che frequenta uno spogliatoio non ci va in giacca e cravatta. Che il peso sia importante nella ginnastica ritmica è un dato di fatto. E la pratica della pesata quotidiana è stata abbandonata spontaneamente da Maccarani prima che avvenisse qualunque tipo di apertura di fascicolo».

Europei 2032, Abodi pensa a un commissario per la gestione degli stadi

Il prossimo 10 ottobre si saprà se la candidatura presentata da Italia e Turchia per ospitare gli Europei di calcio 2032 sarà accettata. I due Paesi sono stati gli unici a candidarsi e a meno di sorprese sembra ormai certo che la manifestazione sarà disputata per metà in sei o sette stadi della penisola. Nonostante manchino ancora nove anni, il tema della scelta delle strutture da proporre per le gare è già caldo. Il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, ha ammesso che sul tavolo ci sarebbe anche l’idea di affidare la gestione degli stadi a un commissario: «Ci ragioneremo».

Europei 2032, Abodi pensa a un commissario per la gestione degli stadi
Uno stadio vuoto (Getty Images).

Abodi: «C’è bisogno di sviluppo simmetrico»

Il ministro è tornato sul tema a margine della presentazione dei campionati di Serie A1 di pallanuoto. E ha dichiarato, parlando di un ipotetico commissario per la gestione degli impianti: «Ragioneremo su questa possibilità, non per sovrapporci agli interessi territoriali, ma per uniformare il procedimento e mettere tutti nella stessa condizione. Abbiamo bisogno di uno sviluppo simmetrico. Oggi il modello prevede che non ci sia uniformità, al di là del fatto che abbiamo visto svilupparsi pochi progetti negli ultimi anni e anche quando c’è accordo la parte burocratica amministrativa dura tanti anni».

Europei 2032, Abodi pensa a un commissario per la gestione degli stadi
Lo stadio Olimpico di Roma prima di una partita (Getty Images).

Parole anche sulla Serie A

Abodi ha poi concluso con un ragionamento complessivo: «Non può essere solo Euro 2032 a determinare l’effetto che auspichiamo, ma grazie all’Europeo dobbiamo occuparci del tema che non riguarda solo i 6-7 stadi che ospiteranno le partite della competizione, ma di tutto il sistema professionistico. Promozioni e retrocessioni espongono soprattutto la Serie A all’inserimento di soggetti che devono predisporsi al massimo campionato. Così come la Serie A deve predisporsi tutta a una qualità di prodotto che dipende anche dalla qualità delle infrastrutture».

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Serie A: tris del Milan contro il Cagliari, vittoria anche per Atalanta ed Empoli

Dopo la Juventus, conquista tre punti anche il Milan che batte il Cagliari, ultimo in classifica visto che l’Empoli si scuote e trova i primi punti a spese di una modesta Salernitana. In attesa della Fiorentina, l’Atalanta prosegue la sua marcia con regolarità vincendo in casa del Verona. Questi dunque i risultati delle partite della Serie A disputate mercoledì 27 settembre: Cagliari-Milan 1-3; Verona-Atalanta 0-1; Empoli-Salernitana 1-0.

Pioli sui «nuovi»

«Bravi tutti i nuovi, da LoftusCheek a Reijnders e Okafor. Adli ha interpretato bene il ruolo da play» ha detto ai microfoni di Sky l’allenatore dei rossoneri Pioli. Sulla formazione ha affermato: «Non ho tanti giocatori e questo mi piace, ne ho pochi e pronti, a lungo termine sarà un vantaggio avere sempre giocatori motivati e con meno rischi di infortuni».

 

Il Milan ha presentato il progetto del nuovo stadio al Comune di San Donato

Primo passo formale per il nuovo stadio del Milan: il club rossonero ha presentato il progetto al Comune di San Donato Milanese, sotto forma di proposta di variante al Piano Integrato di Intervento relativo all’area denominata “San Francesco”.

Avrà 70 mila spettatori, come il nuovo stadio dell’Inter

L’ipotesi progettuale prevede la costruzione di un impianto innovativo, sostenibile e multifunzionale in grado di accogliere circa 70 mila spettatori. Le dimensioni sono in linea con quelle del nuovo stadio dell’Inter che sorgerà a Rozzano, sempre nell’hinterland milanese. «Obiettivo della proposta è una valorizzazione significativa dell’area, che potrebbe così beneficiare di un suo sviluppo sostenibile integrato, grazie a una serie di interventi migliorativi di urbanizzazione che includono: la creazione a Sud di una nuova “Porta di Milano”; la connessione (Est-Ovest) di San Donato verso l’Abbazia di Chiaravalle e i suoi parchi; una più facile fruibilità e servizi per il Parco Sud; un’ordinata accessibilità al possibile futuro sito», si legge nel comunicato della società.

Il Milan ha presentato il progetto del nuovo stadio da 70 mila spettatori al Comune di San Donato Milanese.
Paolo Scaroni (Getty Images).

La soddisfazione del presidente rossonero Scaroni

«Da quattro anni abbiamo intrapreso un percorso per dotare il nostro Club di uno stadio fra i migliori al mondo, capace di accompagnarci verso un futuro vincente e sostenibile. Quello di oggi rappresenta uno step preliminare nell’evoluzione di questo percorso, ma è anche un’ulteriore testimonianza dell’impegno della nostra proprietà per garantire al Milan una crescita continua, dentro e fuori dal campo», ha dichiarato Paolo Scaroni, presidente del club rossonero. «È un giorno importante che ci pone di fronte a decisioni, quali esse siano, che avranno comunque un impatto sul futuro della nostra città», ha detto il sindaco di San Donato Milanese, Francesco Squeri.

Calcio: Gennaro Gattuso nuovo allenatore del Marsiglia

Gennaro Gattuso sarà il nuovo allenatore dell’Olympique Marsiglia, secondo quanto riferito mercoledì 27 settembre dalle radio pubbliche francesi della catena di Radio France. L’ex campione del mondo del 2006, 45 anni, è atteso in queste ore in città e potrebbe essere in panchina già sabato per la settima giornata di Ligue 1, con il Marsiglia impegnato in trasferta contro il Monaco.

Gattuso sostituirà Marcelino, che ha lasciato la squadra all’ottavo posto, dopo la sconfitta per 4-0 domenica scorsa contro il PSG e i tifosi in rivolta.

Lite social tra Osimhen e il Napoli, rottura già a gennaio?

A Napoli è scoppiato il caso Osimhen. L’attaccante, protagonista della corsa scudetto azzurra dello scorso anno, sembra essere in grande conflitto con la società tanto da aver tolto dai suoi profili social tutte le foto che lo ritraevano con la maglia del club e ha smesso di seguire il Napoli.

Caso Osimhen, la vendetta social dell’attaccante

La mossa di Osimhen è stata vista da molti commentatori come una vendetta social contro il club dopo che questo, nei giorni scorsi, aveva postato due video ironici su TikTok (per qualcuno addirittura in odore di razzismo), poi cancellati, che non sono affatto piaciuti all’agente del giocatore, Roberto Calenda. Proprio quest’ultimo, nella serata di martedì 26 settembre, aveva attaccato il Napoli su X, minacciando di «intraprendere azioni legali».

Il rinnovo del contratto di Osimhen

La querelle social arriva, non a caso, in un momento di grande nervosismo e scarso rendimento del giocatore che, lo ricordiamo, ha il contratto in scadenza nel 2025. Il rinnovo, malgrado un’estate di trattative, non è stato ancora ufficializzato e si fanno spazio le ipotesi di una cessione a fine anno, se non addirittura a gennaio. Nel clima già teso rientrano anche le questioni legali riguardanti l’acquisto di Osimhen da parte del Napoli. Il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, infatti, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Roma con l’accusa di falso in bilancio per le presunte plusvalenze fittizie generate nel 2020 proprio con l’acquisto di Victor Osimhen dal Lille.

Massimo Moratti ricoverato in ospedale per un intervento programmato

Massimo Moratti è stato ricoverato all’ospedale Galeazzi di Milano dove è stato sottoposto a un intervento di angioplastica. Secondo quanto riportato da Sportmediaset, si è trattato di una operazione programmata da tempo: la situazione è sotto controllo. L’ex presidente dell’Inter resterà in ospedale per il decorso naturale post-operatorio.

Le condizioni di Moratti dunque, che a maggio ha compiuto 78 anni, sono considerate stabili e non preoccupanti. Una precisazione – si legge – ritenuta doverosa, visto il rincorrersi di voci non vere e destabilizzanti che dalla tarda mattinata si sono diffuse anche via social.

Padel: progetto Premier guarda avanti, Eno Polo nuovo Ceo

Premier padel, il circuito di padel professionistico leader nel mondo, fondato da Qatar sports investments (Qsi) insieme alla International padel federation (Fip) e alla Professional padel association (Ppa), ha nominato Eno Polo come ceo per guidare la prossima fase di sviluppo sportivo, crescita commerciale ed espansione globale di Premier Padel.

Polo riferirà al Consiglio del Premier padel e inizierà il suo incarico a partire dal 16 novembre 2023. Il mese scorso, Qsi e Fip hanno annunciato il raggiungimento di un accordo con Damm per l’acquisizione del World padel tour da parte di Qsi; Premier padel e Wpt saranno unificati in un unico tour mondiale di padel professionistico nel 2024, sotto la governance della Federazione Internazionale di Padel, previa approvazione delle autorità competenti. La responsabilità immediata di Eno sarà quella di gestire la fusione dei due circuiti, per poi guidare il cambio di passo del Premier padel verso uno dei circuiti più dinamici, moderni e professionali dello sport globale.

«Eno è una nomina esecutiva eccezionale per guidare la prossima ambiziosa fase di crescita di Premier padel» – ha detto Luigi Carraro, presidente della International padel federation. «Con la sua fantastica carriera quasi trentennale in tutti gli sport, compresi quelli con la racchetta» – ha aggiunto Nasser Al-Khelaïfi, presidente di Qatar sports investments e Premier padel – «Eno apporta al circuito un patrimonio immenso di conoscenze, esperienze e relazioni».

Roberto Mancini, la difesa della madre: «Non è andato via per soldi»

Marianna Puolo, mamma dell’ex ct dell’Italia Roberto Mancini, ospite di Un Giorno da Pecora a Rai Radio1, ha commentato la scelta del figlio di lasciare la Nazionale per allenare l’Arabia Saudita. «La verità non sta mai da una parte sola. Lui non è il tipo che butta per aria tutto e va via, sono successe parecchie cose, non è questione di soldi, lui è un signore, non ne parla e non ne parlo nemmeno io».

«Avevo capito che qualcosa non andava»

Alla domanda se fosse a conoscenza della decisione di Mancini di voler allenare la squadra saudita ha risposto: «Io l’ho saputo dalla televisione ma qualcosa avevo capito che non andava». Marianna Puolo ha aggiunto che «già ai tempi della mancata qualificazione ai Mondiali sembrava che i rigori li avesse sbagliati lui, penso che dovesse lasciare subito dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, perché la colpa l’hanno data tutta a lui». La madre dell’ex ct della Nazionale ha confessato che se giocassero Italia contro Arabia Saudita, sarebbe «combattuta, diciamo che tiferei per un pareggino».

Pesaro: l’ex pugile Luigi Minchillo è morto a 68 anni

È morto in ospedale a Pesaro, a causa di un infarto, Luigi Minchillo, 68 anni, pugile che ha combattuto tra gli anni 70 e 80, nei pesi leggeri, welter e superwelter. Secondo quanto riferito dalla Fpi Marche, ha accusato un malore in casa nella tarda serata di domenica 24 settembre. La notizia è stata confermata dal Comune di Pesaro che, ha fatto sapere con una nota, «piange il suo guerriero del ring». Il sindaco Matteo Ricci ha commentato la scomparsa dell’atleta: «Uno storico protagonista della boxe italiana e internazionale, che ha portato il nome di Pesaro Città dello Sport sui gradini più alti del Mondo». Minchillo era originario della provincia di Foggia ma pesarese d’adozione.

«Una guida preziosa fuori dal ring»

«Olimpico a Montreal nel 76, campione d’Italia e d’Europa e pesarese adottivo da oltre 50 anni» – ha ricordato il Comune – «Minchillo ha saputo trasmettere la sua passione a tanti giovani che negli anni si sono avvicinati a questa disciplina, trovando in lui una guida preziosa sul ring e fuori. Salutiamo un pezzo importante della storia sportiva della città. In questo momento di dolore ci stringiamo attorno ai famigliari, gli amici e ai tanti ragazzi che hanno incrociato il suo cammino».

«Ha affrontato i pugili più forti dell’epoca»

Scrive la Federazione pugilistica italiana Marche «Nel corso della sua carriera ha affrontato, nelle categorie dei welter, dei superwelter e dei pesi medi, i pugili più forti dell’epoca come Sugar Ray Leonard, Roberto Durán, Thomas Hearns, Maurice Hope, Mike McCallum. Nel 1988 aveva appeso i guantoni al chiodo, dopo aver disputato 60 incontri, ottenendo 55 vittorie, di cui 31 per ko. Nato il 17 marzo 1955 a San Paolo di Civitate (Puglia) da circa 50 anni viveva a Pesaro dove aveva fondato la palestra di pugilato Minchillo Boxe». Luigi Minchillo lascia la moglie Cristina e i suoi tre figli Stefania, Paolo e Sabina.

Calcio femminile, Megan Rapinoe saluta gli Usa dopo 203 partite e 63 reti

La star del calcio americano Megan Rapinoe, 38 anni, campionessa olimpica e due volte campionessa del mondo, ha giocato e vinto la sua ultima partita con la selezione statunitense, un’amichevole con il Sudafrica, terminata 2-0. Uscita al 9° del secondo tempo, ha chiuso una carriera in nazionale durata più di 17 anni con 203 partite e 63 gol. L’attaccante, figura di spicco mondiale del calcio femminile, impegnata in particolare a favore dei diritti Lgbtq+, concluderà definitivamente la sua carriera a novembre, al termine della stagione regolare del campionato degli Stati Uniti, che gioca con la maglia dell’OL Reign.

LEGGI ANCHE: Le calciatrici spagnole tra lotta di classe e di genere

Giocatrice dell’anno Fifa 2019, lo scorso agosto è stata eliminata dalla Svezia negli ottavi della Coppa del Mondo giocata in Australia e Nuova Zelanda. Ha vinto il torneo olimpico con gli Stati Uniti ai Giochi di Londra nel 2012 e poi la Coppa del Mondo nel 2015 e nel 2019. «Sono grata di aver potuto giocare così a lungo con cosi tanti giocatori incredibili e di aver avuto successo fuori dal campo» ha detto Rapinoe salutando. Femminista, in prima linea nella lotta per i diritti Lgbtq+ fin dal suo coming out nel 2012, la calciatrice aveva denunciato le violenze della polizia contro la popolazione di colore inginocchiandosi a terra durante l’inno americano nel 2016, quando il gesto non era ancora diventato una pratica diffusa. Tra le battaglie alle quali ha contribuito con successo, anche quella per la parità di trattamento salariale tra uomini e donne all’interno del Team Usa.

Maratona di Berlino, Assefa migliora di 2” il record del mondo donne

Tigst Assefa ha infranto il record del mondo nella maratona femminile di oltre due minuti nella gara che si è svolta nella mattina del 24 settembre a Berlino. L’etiope è arrivata al traguardo alla Porta di Brandeburgo con un sensazionale tempo di 2 ore 11 minuti e 53 secondi, migliorando di due primi e 11 secondi il precedente primato della keniana Brigid Kosgei, che aveva corso con un tempo di 2h14’04’’ a Chicago nel 2019.

Maratona di Berlino, Assefa migliora di 2 minuti il record del mondo donne: l'etiope ha chiuso con un sensazionale tempo di 2:11:53.
Tigist Assefa (Getty Images).

Nella gara maschile per Kipchoge quinto successo a Berlino

A Berlino hanno completano il podio la keniana Sheila Chepkirui (2h17’49”) e la sorprendente tanzaniana Magdalena Shauri (2h18’41”). Nella gara maschile, il keniano Eliud Kipchoge ha vinto la sua quinta maratona a Berlino, in 2 ore 2 minuti e 42 secondi, un tempo che non gli ha permesso di migliorare il record del mondo di 2h01’09’’ stabilito nel 2022 lungo le strade della capitale tedesca. Fatto più unico che raro in una Maratona Major, entrambi i vincitori si sono ripetuti a distanza di un anno. Sul podio anche Vincent Kipkemoi (2h03’13”) e Tadese Takele (2h03’24”).

Maratona di Berlino, Assefa migliora di 2 minuti il record del mondo donne: l'etiope ha chiuso con un sensazionale tempo di 2:11:53.
Eliud Kipchoge (Getty Images).

Accordo Figc-Dazn, audio Var in tv

Svolta storica nei rapporti tra arbitri, informazione e tifosi: dal 24 settembre sera gli audio dei dialoghi tra i Var e i direttori di gara saranno trasmessi, grazie ad un accordo appena firmato tra la Federcalcio e Dazn. Per questioni regolamentari gli audio saranno quelli del turno precedente di campionato e andranno in onda nella trasmissione Sunday Night Square, subito dopo il posticipo domenicale.

Accordo Figc-Dazn, audio Var in tv. Saranno trasmessi tutte le settimane all'interno di Sunday Night Square.
Intervento del Var durante Juventus-Napoli (Getty Images).

Il designatore arbitrale Rocchi ospite di Dazn il 24 settembre

Gli audio delle conversazioni tra arbitri e sala Var saranno resi pubblici nel nuovo format “Open Var”, nel quale saranno analizzati i casi più interessanti (e controversi). Nella puntata d’esordio del 24 settembre, per l’occasione, sarà in studio il designatore degli arbitri di A e B Gianluca Rocchi, che ricostruirà insieme alla?squadra di Dazn i principali episodi di questa stagione calcistica.

Accordo Figc-Dazn, audio Var in tv. Saranno trasmessi tutte le settimane all'interno di Sunday Night Square.
Gianluca Rocchi (Ansa).

Gravina: «Vogliamo creare una rinnovata cultura sportiva»

«Accogliamo con grande favore questo nuovo progetto, realizzato insieme a Figc. È un momento storico che consentirà al mondo arbitrale di aprirsi sempre di più in un’ottica di trasparenza. In tale maniera potremo spiegare i percorsi decisionali dell’arbitro sul terreno di gioco e l’importante attività svolta dai video match officials al Centro Var di Lissone. Questo favorirà anche la conoscenza del regolamento per accrescere sempre più la cultura calcistica a vantaggio di tutti gli appassionati», ha dichiarato il presidente dell’Associazione Italia Arbitri Carlo Pacifici. Così Gabriele Gravina, presidente della Figc: «Vogliamo contribuire a creare nel nostro Paese una rinnovata cultura sportiva, una profonda conoscenza del regolamento del gioco più amato dagli italiani e far conoscere meglio il mondo arbitrale. Lo spazio Figc-Aia all’interno della programmazione di Dazn non è una moviola, ma l’occasione per capire, in totale trasparenza, come nascono le scelte dei direttori di gara in uno dei settori più innovativi e rivoluzionari del calcio degli ultimi anni, che è il Var».

Calcio: morto Giovanni Lodetti, con il Milan vinse tutto

Lutto nel mondo del calcio: è morto a 81 anni Giovanni Lodetti, storico centrocampista del Milan, con cui vinse due Scudetti, due coppe dei Campioni, una coppa Intercontinentale, una coppa delle Coppe e una coppa Italia. Con la Nazionale si laureò campione d’Europa nel 1968.

Originario di Caselle Lurani, in provincia di Lodi, dove era nato il 10 agosto 1942, è stato uno degli eroi del Milan di Gianni Rivera. Soprannominato il basleta, nella sua carriera è stato anche commentatore televisivo, in particolare nelle reti locali lombarde.

Il cordoglio del Milan

«Un amore infinito il suo per il Milan, per tutti i suoi compagni di squadra e amici rossoneri. Ha corso e lottato, ha vinto e vissuto con la maglia della sua vita, il Lodetti. Alla signora Rita e al figlio Massimo le condoglianze più sentite e sincere per la perdita dell’inimitabile Giuanin, il nostro indimenticabile Basletta».

 

 

 

Milano-Cortina 2026, asta deserta per la nuova pista da bob

La costruzione della nuova pista da bob in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 è diventata un problema. Dopo la prima asta, andata deserta a fine luglio, anche alla seconda chiamata da parte della società Simico non si è presentata alcuna impresa. Resta sempre meno tempo per realizzare il nuovo sliding centre, che dovrebbe essere realizzato nella conca ampezzana. Per il progetto, che è stato osteggiato da ambientalisti, associazioni e parte della popolazione, si parla già di un ritardo importante: la fase di collaudo è prevista per la fine del 2025.

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Simico ha chiamato dieci colossi: appalto da 81 milioni

Come rivela Repubblica, Simico ha invitato una decina di colossi, per un appalto da 81 milioni di euro con la possibilità di subappaltare a imprese locali fino al 50 per cento dei lavori. Per la seconda volta in pochi mesi, però, l’asta è andata deserta. Il motivo potrebbe essere legato all’aumento dei costi edilizi rispetto al periodo pre-pandemico e quello precedente all’invasione russa in Ucraina. Inoltre ci sarebbero problemi logistici dati dalla necessità di aprire nuove strade d’accesso. Oltre ai già citati tempi, sempre più ristretti, e alle polemiche con la cittadinanza e le associazioni.

Milano-Cortina 2026, asta deserta per la nuova pista da bob
La pista utilizzata a Pechino durante l’edizione 2022 delle Olimpiadi invernali (Getty).

Il Coni è preoccupato: Innsbruck e Saint Moritz le soluzioni

Due gli scenari che preoccupano il Coni e la Fondazione Milano-Cortina, che organizzano la manifestazione. Il primo porterebbe a un nuovo bando europeo, con un appalto che dovrebbe salire a 124 milioni più Iva per la sola pista, a cui aggiungere i fondi per le strutture collaterali, come strade, tribune e locali vari. Il secondo, invece, prevede lo spostamento delle gare di bob su strutture già esistenti. Ma si tratterebbe di andare in Austria, a Innsbruck, pagando la struttura dai 12 ai 15 milioni di euro d’affitto, o Saint Moritz in Svizzera.

Bin Salman si difende: «Sportwashing? Pil cresciuto dell’1 per cento»

Il principe saudita Mohammed bin Salman, rispondendo alle accuse di sportwashing, ha difeso la strategia di spesa e investimenti che l’Arabia Saudita ha intrapreso negli ultimi anni, giustificandola come un modo per incrementare il Pil nazionale. Il Regno saudita è accusato di aver investito miliardi di dollari nello sport, acquistando club in tutto il mondo e organizzando eventi calcistici (ma anche di golf o Formula Uno) per migliorare la sua reputazione internazionale e ripulire così la sua immagine di stato autocratico, con scarsa attenzione ai principi democratici e diritti civili.

Arabia Saudita, il principe Bin Salman si difende: «Sportwashing? Pil cresciuto dell'1 per cento». E annuncia nuovi investimenti.
Mohammed bin Salman (Getty Images).

«Ora puntiamo a un altro 1,5 per cento»

«Se lo sportwashing aumenta il nostro prodotto interno lordo di un 1 per cento, allora continueremo con lo sportwashing», ha dichiarato Bin Salman in un’intervista all’emittente Fox News, dicendosi poco interessato alla connotazione negativa del termine. «Abbiamo ottenuto l’1 per cento di crescita del Pil grazie agli investimenti nello sport, e ora puntiamo a un altro 1,5 per cento. Chiamatela come volete, ma noi continueremo per questa strada». Il fondo sovrano saudita Pif, è sbarcato nel 2021 in Premier League acquistando il Newcastle, che in un poco più di una stagione è diventato uno dei club più forti del campionato inglese, qualificandosi per la Champions League attualmente in corso.

Rugby: amichevole Padova-Rovigo con rissa, 62 squalificati

È risaputo che quelle tra Petrarca Padova e Femi-Cz Rovigo sono partite particolarmente accese, vista l’acerrima rivalità fra le due squadre, ma il fatto che l’amichevole di venerdì scorso al Battaglini abbia provocato ben 62 squalifiche, rese note giovedì 21 settembre dal giudice sportivo della Fir, stabilisce un record.

La rissa a quattro minuti dalla fine

Tutto è cominciato a quattro minuti dalla fine del match, quando Facundo Diederich del Rovigo ha subito un placcaggio pericoloso dal petrarchino Matteo Panunzi e ha reagito colpendolo con dei pugni sulla testa che hanno scatenato una rissa generale, in cui sono stati molto pochi i giocatori che non hanno perso la testa. Ora Diederich e Panunzi sono stati puniti con tre settimane di squalifica, ma in totale sono scattate 62 sanzioni, 30 a carico del Rovigo e 32 del Petrarca.

Pallavolo, Preolimpico donne: Italia-Colombia 3-0

Quarta vittoria consecutiva per l’Italia nel torneo di qualificazione olimpica di pallavolo in svolgimento a Lodz, in Polonia. All’Atlat Arena le azzurre, nel match di apertura della quarta giornata della Pool C, hanno battuto con un secco 3-0 (25-15; 25-20; 25-20) la Colombia volando in testa al proprio girone in attesa dei match di Usa e Polonia.

C’è attesa per i match contro Stati Uniti, Germania e Polonia

Nonostante qualche cambio per far rifiatare chi finora ha giocato di più, la nazionale del ct Davide Mazzanti ha messo in campo intensità e concretezza per battere una Colombia che ha provato a mettere in difficoltà le azzurre guidate in campo, offensivamente, dal trio Villani-Lubian-Nwakalor. Domani ultimo giorno di break prima del rush finale che vedrà l’Italia impegnata contro Usa (22 settembre alle ore 20.45), Germania (23 settembre alle ore 20.45) e Polonia (24 settembre alle ore 20.45) nelle tre sfide che decideranno la qualificazione a Parigi 2024.

Nicola Pietrangeli: età, biografia e carriera dell’attore ed ex tennista

Nicola Pietrangeli, nome d’arte di Nicola Chirinsky Pietrangeli, è nato a Tunisi l’11 settembre 1933 ed è un ex tennista, attore e conduttore televisivo. È considerato uno dei migliori tennisti italiani di sempre e tra il 1959 e il 1960 è stato il terzo migliore nella classifica mondiale dei tennisti. Ha conquistato anche la medaglia di bronzo, nel singolare maschile, ai Giochi della XIX Olimpiade di Città del Messico nel 1968.

Nicola Pietrangeli: biografia e carriera

Il tennista è nato a Tunisi perché il padre imprenditore era emigrato lì. Durante la Seconda Guerra mondiale, Pietrangeli è sopravvissuto per miracolo ai bombardamenti e poi è stato espulso dalla Tunisia insieme al padre, tornando in Italia (a Roma) insieme a lui. Qui si è iscritto al Circolo Venturini e poi al Tennis Club Parioli, facendo la sua prima apparizione agli Internazionali d’Italia nel 1952, a 18 anni. A 20 anni è apparso nei primi tornei importanti come il Grande Slam, il Roland Garros e Wimbledon, esordendo anche in Coppa Davis. Nel 1955, a Wimbledon, è diventato il più giovane tennista italiano a raggiungere i quarti di finale. Nel 1959 ha vinto il Grande Slam e nel 1960 ha collezionato un’altra serie di vittorie, tra cui il Roland Garros. In totale ha disputato in coppa Davis 164 incontri, senza mai riuscire a conquistarla se non nel 1976 a Santiago del Cile come capitano del quartetto formato da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Antonio Zugarelli.

Nicola Pietrangeli, tra carriera e vita privata
Nicola Pietrangeli e la moglie Susanna Artero nel 1960 (Getty Images).

Dopo il ritiro nel 1973, Pietrangeli ha curato per alcuni anni le relazioni esterne dei brand Lancia e Intersomer, una società di Mediobanca. Nel 1976-77 ha condotto la Domenica Sportiva con Adriano De Zan. Ha partecipato come concorrente alla settima edizione di Tú sí que vales il 14 novembre 2020 e recitato come attore nei film La donna giusta, di Paul Williams (1982) e C’era un castello con 40 cani (1990) di Duccio Tessari, con Peter Ustinov. Ha anche recitato nella parte di se stesso nell’episodio Occhio per occhio della serie tv Distretto di Polizia 5 (2005). Nel 2022 ha partecipato a Una squadra, film/documentario di Domenico Procacci sulla vittoria dell’Italia nella Coppa Davis 1976.

Nicola Pietrangeli: la vita privata

Il tennista è stato sposato con l’indossatrice Susanna Artero, dalla quale ha avuto tre figli: Marco, Giorgio e Filippo. Dopo la separazione ha avuto una relazione con la conduttrice televisiva Licia Colò. Nel 1996 Pietrangeli ha dovuto affrontare un periodo difficile, subendo un intervento chirurgico per asportare un tumore benigno al colon.

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