Dopo l’esclusione ai Giochi invernali di Pechino 2022, gli atleti russi potranno partecipare alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Lo ha decretato il Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc) in un’assemblea generale del 29 settembre in Bahrain. Non è ancora chiaro se potranno gareggiare sotto il vessillo di Mosca oppure se, con ogni probabilità, scenderanno in campo senza bandiera in qualità di atleti neutrali. Un’ulteriore votazione, come ha riportato la Bbc, arriverà nell’immediato futuro. «Riteniamo che sport e politica non debbano mai mescolarsi», ha spiegato in una nota ufficiale Andrew Parsons, presidente dell’Ipc. Il comitato ha votato la riammissione con 74 pareri favorevoli e 65 contrari, cui si sono aggiunti 13 astenuti. La decisione arriva a due settimane di distanza dalla riunione del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, che a ottobre infatti si riunirà per discutere della partecipazione di Russia e Bielorussia ai Giochi di Parigi 2024.
At the IPC General Assembly in Bahrain, IPC members voted 74-65 (13 abstentions) against a motion to fully suspend NPC Russia for breaches of its constitutional membership obligations. After lunch members will discuss a motion to partially suspend the NPC.
— Paralympic Games (@Paralympics) September 29, 2023
Parigi 2024, la posizione del Parlamento europeo e del presidente francese Macron
Russia e Bielorussia sono state bandite dai Giochi olimpici e paralimpici nel febbraio 2022, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. In più occasioni, il Parlamento europeo si è espresso incitando il Comitato olimpico internazionale a «non consentire agli atleti delle due nazioni di partecipare né a Parigi 2024 né ad altri eventi sportivi internazionali». Il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista al quotidiano transalpino L’Equipe di inizio settembre, aveva confermato che «ai Giochi non ci sarà la bandiera russa». Sulla presenza degli atleti alla competizione a cinque cerchi, invece, aveva auspicato che «la decisione arrivi secondo la coscienza del comitato, in quanto la questione non spetta allo Stato organizzatore». Ancora nessun commento sui social network da parte del capo dell’Eliseo. Nulla nemmeno dagli account del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky o del suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.
