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Gravina: «Rifiutata la proposta di organizzare i Mondiali 2030 con Egitto e Arabia Saudita»
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha ammesso che la Federazione italiana gioco calcio ha rifiutato la proposta di organizzare i Mondiali 2030 insieme a Egitto e Arabia Saudita. L’intervista in cui il numero uno del calcio italiano parla della vicenda andrà in onda domenica 26 novembre alle ore 20.50 su Tv2000, all’interno del programma Soul, condotto da Monica Mondo. Gravina ha spiegato che «abbiamo rifiutato in maniera convinta per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori. Non si può far finta di nulla sempre».
Gravina: «Coltivare la passione nel rispetto dei valori»
Il presidente Gravina ha spiegato: «Nel mondo dello sport sono fondamentali le questioni morali. Parliamo sempre di valori, cerchiamo di testimoniare ai giovani quanto sia fondamentale l’immagine. Coltivare sì la passione ma nel rispetto dei grandi valori dello sport. In un momento di espansione del fenomeno della globalizzazione gli interessi predominano. Lo viviamo negli ultimi tempi in maniera esponenziale, l’abbiamo vissuto come Federazione italiana gioco calcio rifiutando una proposta di organizzazione insieme all’Arabia Saudita del campionato del mondo 2030. Abbiamo rifiutato la proposta in maniera convinta, pur coscienti della grande possibilità di successo di quell’abbinamento insieme all’Egitto: Egitto, Arabia Saudita e Italia. Lo abbiamo fatto per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori. Non si può far finta di nulla sempre».
Il caso scommesse: «Noi puniamo, la giustizia italiana no»
Gravina ha parlato anche del caso scommesse: «Il mondo del calcio è ritenuto colpevole, non so di che cosa, dato che per la legge italiana le scommesse sono lecite. Tuttavia noi puniamo, la giustizia italiana no. Si esce attraverso un processo di formazione, e soprattutto serve il dialogo tra chi spinge non a fare pubblicità al gioco, ma a fare proposte commerciali, che invitano a scommettere. Io parlerei di una piaga sociale vera e propria che ha colpito anche il mondo del calcio». E durante l’intervista si è parlato anche dell’addio dell’ex ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini: «Non sul piano sportivo, ma sul piano umano la sua scelta è stata una delusione. Mi sono sentito tradito in un sentimento puro, nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico. Al di là degli interessi della sua scelta tecnica per me è stata una ferita che faccio fatica a rimuovere».