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Cervinia cambia nome, Santanchè attacca: «Ma siete matti?»
Cervinia cambierà nome e si chiamerà soltanto Le Breuil. La notizia ha generato le proteste di Fratelli d’Italia e ora, al coro di critiche, si è aggiunta anche la ministra del Turismo Daniela Santanchè. In un post su X, infatti, ha scritto: «Cervinia cambia nome e io non ne capisco il motivo. La nota località sciistica è riconosciuta in Italia e nel mondo come tale e un così drastico cambiamento non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle D’Aosta. Ripensateci!». E ha esposto il suo pensiero in un video in cui chiede: «Siete matti?».
Santanchè: «Sapete quanto ci vuole a costruire una brand reputation?»
La ministra nel video ha spiegato il proprio punto di vista: «Buongiorno, volevo confrontarmi con voi perché io da qualche giorno veramente non riesco a capire cosa passa per la testa di alcuni. Cervinia, una località sciistica riconosciuta e rinomata della Valle d’Aosta, una delle eccellenze del turismo del nostro Paese: hanno pensato di cambiare nome. Si chiamerà Le Breuil. Ma siete matti? Lo sapete quanto tempo ci vuole a costruire una destination, una brand reputation? E voi fate una cosa del genere? Ma ripensateci!».
Cervinia cambia nome e io non ne capisco il motivo. La nota località sciistica è riconosciuta in Italia e nel mondo come tale e un così drastico cambiamento non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all'immagine di tutta la Valle D’Aosta. Ripensateci! pic.twitter.com/BVCYBk9cm3
— Daniela Santanchè (@DSantanche) November 30, 2023
Rampelli chiede un intervento del governo
Intanto sulla vicenda si è espresso anche il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, in quota Fratelli d’Italia. E ha chiesto un intervento del governo: «La decisione del Comune di Cervinia di togliere la denominazione italiana lasciando solo quella francese è una scelta incostituzionale e tradisce uno spirito anti-italiano che evidentemente viene insufflato da quelle parti. Sono certo che il Governo Meloni studierà le modalità per impugnare questa decisione. L’Italia riconosce alle Regioni a Statuto speciale ampia autonomia e notevoli risorse, gli stessi Comuni che si trovano in quello e in altri territori simili godono di una libertà negata ad altri. Ma questo non autorizza nessuno ad agire fuori dal dettato costituzionale». E ancora: «È di solare evidenza che togliere il nome Cervinia è contro ogni tutela della lingua italiana, contro la Repubblica italiana, contro le nostre regole civiche e contro l’interesse economico nazionale. Il bilinguismo non è una scelta ma un dovere».