I primi quattro partiti italiani sono in calo o stazionari nelle intenzioni di voto degli elettori. È quanto rilevato dal sondaggio del 27 novembre elaborato da Swg per La7, nel quale il partito della premier Meloni, Fratelli d’Italia, ha registrato la terza flessione consecutiva dell’ultimo mese.
Fratelli d’Italia cala dello 0,4 per cento, stabile il Pd al 19,4
Per il Partito democratico la stima dei consensi rimane stabile sul 19,4 per cento, mentre Fratelli d’Italia ha registrato un calo dello 0,4 per cento, attestandosi al 28,6 per cento dei consensi. Una flessione in lieve peggioramento rispetto alle precedenti rilevazioni del 13 e 20 novembre, dove il calo era stato dello 0,1. Tra gli altri soggetti politici in perdita di favori, si segnala una flessione dello 0,2 per cento per il Movimento 5 stelle e la Lega, che si attestano rispettivamente al 16,4 per cento e al 9,4 per cento dei consensi. L’unico partito della maggioranza in crescita è Forza Italia: con uno 0,1 per cento in più, il partito di Antonio Tajani ha raggiunto la soglia del 7,0 per cento dei consensi.
Il ministro degli Esteri e presidente di Forza Italia Antonio Tajani (Imagoeconomica).
In crescita Azione e Italia Viva
Stesso incremento lo ha registrato Azione, ora al 3,8 per cento, e Alleanza verdi e sinistra che sale al 3,6 per cento. Lieve incremento anche per Italia Viva di Matteo Renzi, che con uno 0,2 in più ha raggiunto il 3,3 per cento dei consensi. +Europa, nonostante un calo di 0,2 punti, si ferma al 2,6 per cento nelle intenzioni di voto.
Altro che negoziato per la restituzione dei marmi del Partenone. Sull’annosa questione, nella tarda serata di lunedì 27 novembre, è improvvisamente scoppiato un clamoroso scontro diplomatico tra Regno Unito e Grecia, con la cancellazione da parte di Londra dell’incontro tra il premier Rishi Sunak e l’omologo ellenico Kyriakos Mitsotakis. A innescare lo scontro è stata un’intervista alla Bbc dai toni rivendicativi di quest’ultimo, in visita a Londra da domenica sera, in seguito alla quale il leader Tory ha deciso di cancellare con brevissimo preavviso l’incontro a due in programma il 28 novembre, sbattendo di fatto la porta di Downing Street in faccia all’ospite.
Kyriakos Mitsotakis (Getty Images).
Mitsotakis è tornato in Grecia dopo aver rifiutato un colloquio alternativo col vicepremier Oliver Dowden
«Stupito e irritato», come ha fatto sapere il suo entourage, Mitsotakis non ha potuto che rispondere ripartendo per Atene con un inedito nulla di fatto in termini di relazioni tra governi, dopo aver rifiutato l’offerta in extremis di Londra di un colloquio alternativo (di fatto una “retrocessione”) col vicepremier Oliver Dowden. Ad accendere la querelle tra i due premier sono state come detto le parole forti alla Bbc con cui Mitsotakis è tornato a invocare la restituzione ad Atene dei preziosi marmi del Partenone, raccolta di gruppi scultorei (perlopiù opera di Fidia e dei suoi assistenti), fregi ed elementi architettonici che in origine facevano parte degli edifici collocati sull’Acropoli di Atene e portati a Londra da Lord Elgin nell’Ottocento al tempo dell’Impero britannico grazie alla compiacenza degli ottomani, che all’epoca governavano la Grecia.
L’Acropoli di Atene (Getty Images).
Mitsotakis aveva definito «inaccettabile» l’ipotetica suddivisione dei marmi: «Come dividere in due la Gioconda»
Mitsotakis ha liquidato come «inaccettabile» persino un’ipotetica suddivisione dei marmi, parte della collezione del British Museum, equiparandola sarcasticamente all’idea di «dividere in due la Gioconda». Le sue affermazioni hanno mandato su tutte le furie Sunak, il quale attraverso un portavoce ha ribadito viceversa la posizione di principio di Londra contro la restituzione di un patrimonio storico «acquisito legalmente» e peraltro vietata da una legge ad hoc approvata anni fa a Westminster. L’escalation è quindi giunta fino all’inatteso annullamento del faccia a faccia nel cui ordine del giorno, in base alle indicazioni di Downing Street, non avrebbe nemmeno dovuto esserci primariamente il dossier dei marmi, bensì discussioni su gravi crisi internazionali attuali come la guerra fra Russia e Ucraina o il conflitto israelo-palestinese.
Le sedi della Rete ferroviaria italiana di Torino e Roma sono state perquisite martedì mattina, 28 novembre, nell’ambito dell’inchiesta sulla strage ferroviaria di Brandizzo avvenuta la notte del 30 agosto scorso, quando un treno ha investito e ucciso cinque operai che stavano lavorando sui binari vicino alla stazione piemontese.
Escluse responsabilità del macchinista
Gli agenti della Polfer, su delega della procura di Ivrea, stanno acquisendo documenti e file informatici. A Torino le perquisizioni sono in corso a Porta Nuova e Lingotto. Per i pm di Ivrea Valentina Bossi e Giulia Nicodemi, coordinate dalla procuratrice Gabriella Viglione, si tratta di acquisire appalti e le comunicazioni che riguardano i lavori, le eventuali misure di verifica e sicurezza che l’azienda adotta. Dalla relazione della scatola nera sono state escluse responsabilità del macchinista che aveva fermato il treno a circa 100 metri dall’impatto, impiegando tre secondi nell’azionare il freno. Secondo la relazione per fermare il treno in marcia a 160 chilometri orari è necessario quasi un minuto e un chilometro e 200 metri di distanza. Martedì mattina, inoltre, sono stati notificati due nuovi avvisi di garanzia nei confronti di figure che ricoprirebbero ruoli di responsabilità all’interno di Rfi, che si aggiungono tra gli indagati insieme al preposto di Rfi Antonio Massa, al capo cantiere Andrea Gibin e i vertici di Sigifer. Lo riferisce La Stampa.
Palazzo Chigi, ovvero la Presidenza del consiglio, e il Viminale, cioè il ministero dell’Interno, si costituiranno parti civili nel processo penale sulla strage di Cutro, il naufragio avvenuto il 26 marzo 2023 davanti alla costa della Calabria e nel quale hanno perso la vita moltissimi migranti.
«Decisione presa in considerazione dell’estrema gravità dei fatti»
Il sottosegretario al consiglio dei Ministri, AlfredoMantovano, «ha dato disposizioni all’Avvocatura generale dello Stato» in questo senso e, come spiega una nota di Palazzo Chigi, «la decisione è stata presa in considerazione dell’estrema gravità dei fatti, che hanno visto la morte di almeno 94 migranti e un elevato numero di dispersi». Nella stessa nota viene inoltre spiegato che «l’udienza nella quale è prevista la costituzione delle parti civili è fissata per mercoledì 29 novembre».
I delitti contestati agli imputati
Come ricorda il comunicato di Palazzo Chigi, «agli imputati» per il naufragio avvenuto il 26 febbraio, «in concorso tra loro, sono contestati i delitti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio colposo e morte come conseguenza del delitto di favoreggiamento».
A Salsomaggiore Terme (Parma), nell’abitazione privata di una coppia, si è verificato un nuovo violento ed efferato femminicidio. Una donna di 66 anni di origini indiane è stata uccisa dal marito al culmine di una violenta lite, con l’uomo, della stessa nazionalità della moglie, che l’ha più volte colpita violentemente con un mazza da baseball.
L’intervento di una giovane carabiniere fuori servizio
Il femminicidio si è verificato, secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Parma, intorno alle ore 9.30 del 28 novembre. Una violenza inaudita, verificatasi nell’abitazione dei coniugi in via Trento. La prima ad accorgersi di quanto stesse avvenendo è stata una giovane donna carabiniere, fuori dal servizio, attirata dalle grida di aiuto della vittima. La militare è dunque intervenuta e ha fermato l’uomo, ma anche il tempestivo intervento dei soccorritori non ha potuto evitare la morte della donna.
L’arresto dell’uomo
Oltre al personale del 118, sono intervenute sul posto anche le forze dell’ordine e la polizia scientifica per effettuare i rilievi e per arrestare l’assassino, trasferito nella caserma dei carabinieri di Salsomaggiore.
L’ultimo mese del 2023 ha in serbo interessanti novità sulle piattaforme streaming. A dicembre su Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video sono in arrivo film e serie tivù fra le più attese dell’anno. In vista delle festività natalizie, gli streamer hanno preparato un cartellone di uscite che accompagnerà tutti gli appassionati fino alle prime settimane del 2024. Sulla piattaforma di Bob Iger, spazio a un documentario che ripercorrerà la vita della grande Raffaella Carrà e al nuovo adattamento del fantasy di Rick Riordan Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Netflix invece proporrà Berlino, spin-off de La casa di Carta e le attese puntate finali di The Crown 6, oltre al nuovo film di Zack Snyder Rebel Moon.
Netflix, le migliori novità di dicembre 2023 fra serie tivù e film
Fra le produzioni italiane più attese del 2023, Odio il Natale 2sbarcherà su Netflix il 7 dicembre. La trama seguirà ancora una volta Gianna (Pilar Fogliati), pronta a festeggiare il suo primo 25 dicembre in coppia, quando un arrivo inaspettato cambierà i suoi piani. Nel cast torneranno, oltre alla protagonista, Nicolas Maupas, Fiorenza Pieri e Beatrice Arnera, cui si aggiungerà la new entry Fortunato Cerlino. Il 12 dicembre toccherà a Under Pressure, serie sportiva che permetterà di seguire la preparazione al Mondiale di calcio femminile della Nazionale americana. Due giorni dopo invece approderanno su Netflix le puntate finali di The Crown 6, ultima stagione sulla corona inglese, pronte a raccontare l’amore fra William e Kate. Il 29 dicembre invece, l’anno si chiuderà con Berlino, spin-off de La casa di Carta con Pedro Alonso ancora una volta nei panni dell’omonimo protagonista.
Il cartellone di Netflix prevede l’arrivo di numerosi film. Il 15 spazio a Galline in fuga: L’alba dei nugget, atteso sequel del film in stop motion campione di incassi del 2000. Dopo le avventure del primo capitolo, Gaia e Rocky vivono su un’isola da sogno, dove danno alla luce un pulcino. Nuove minacce però metteranno ancora una volta a rischio le loro vite. Il 20 dicembre sarà disponibile poi Maestro, film di e con Bradley Cooper nei panni di Leonard Bernstein. Nel cast anche Carey Mulligan e Maya Hawke. Il 22 dicembre approderà su Netflix Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, l’ultima opera di Zack Snyder. Ambientato ai confini della galassia, segue le vicende di una piccola colonia minacciata dall’esercito di un tiranno. Per salvarsi, farà affidamento su una donna dal passato oscuro e un gruppo di guerrieri. Nel cast Sofia Boutella, Charlie Hunnam e Ray Fisher.
Disney+, da Indiana Jones a Raffa: il meglio del mese di dicembre
Dicembre sarà ricco di appuntamenti anche su Disney+. Lo streamer di Bob Iger ha in serbo grandi novità soprattutto per le festività natalizie. Il 20 dicembre infatti approderà Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, serie che adatta i romanzi fantasy di Rick Riordan. La prima stagione della serie seguirà gli eventi del libro Il ladro di fulmini, con il giovane figlio di Poseidone sulle tracce di una reliquia magica scomparsa nel nulla. Nel cast anche il compianto Lance Reddick (John Wick e American Horror Story) nei panni di Zeus. Venerdì 22 sarà il turno della seconda stagione di What If…?, serie animata dei Marvel Studios che guida i fan in un universo parallelo rispetto al Marvel Cinematic Universe. Grande attesa infine per il 27 dicembre, quando arriverà Raffa, docuserie in tre episodi diretta da Daniele Luchetti che racconta vita e carriera di Raffaella Carrà.
Quanto ai film, il 15 dicembre arriverà su Disney+ Indiana Jones e il quadrante del destino, quinto e ultimo capitolo della saga di avventura con Harrison Ford. L’archeologo più famoso del cinema, ormai stabilitosi in America dopo gli anni nel Regno Unito, dovrà andare alla ricerca di un manufatto di Archimede in grado di cambiare il corso del tempo. Parallelamente al film, uscirà anche il documentarioEroi senza tempo con cui scoprire la nascita e la creazione del personaggio grazie a interviste a Steven Spielberg, George Lucas e lo stesso Harrison Ford.
Prime Video, le novità in streaming sulla piattaforma di Amazon
Eddie Murphy e Christian De Sica saranno invece i volti di punta del dicembre di Amazon Prime Video. La star di Hollywood, atteso su Netflix anche da Beverly Hills Cops 4, mercoledì 20 sarà protagonista del film Buon Natale da Candy Cane Lane al fianco di Tracee Ellis Ross e Nick Offerman. Vestirà i panni di un uomo mosso dal solo obiettivo di vincere il concorso per la casa meglio addobbata del quartiere, tanto da finire spesso in guerra con i vicini. Il comico italiano invece sarà protagonista sulla piattaforma streaming giovedì 21 con i sei episodi della serie Gigolo per casodiretta da Eros Puglielli. Nel cast anche Pietro Sermonti, volto di un giovane che un giorno scopre che suo padre lo ha sempre tenuto all’oscuro della sua professione. In profonda crisi economica, decide di seguirne le orme. Nel cast anche Ambra Angiolini, Frank Matano, Asia Argento e Virginia Raffaele.
Su Amazon Prime Video, inoltre, l’1 dicembre sbarcherà un documentario su Rocco Hunt che, partendo dai primi 2000, ne racconterà l’ascesa nel panorama musicale italiano. Il 12 dicembre invece sarà il turno della serie Reacher 2 con Alan Ritchson nei panni dell’investigatore nato dalla penna di Lee Child negli Anni 90. Con tre compagni d’arme, dovrà indagare sulla morte improvvisa della sua ex unità nei Marines. Infine, il 15 dicembre uscirà su Prime Me contro Te – La famiglia reale 2. Luì e Sofì (Luigi Calagna e Sofia Scalia), dopo il loro viaggio intorno al mondo, saranno nuovamente a corte con i nipoti della regina, dando vita a simpatici e divertenti sketch.
«Una pubblica amministrazione può vietare all’insieme dei suoi dipendenti di indossare segni religiosi sul luogo di lavoro». Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione europea esprimendosi sul caso di una donna in Belgio alla quale era stato vietato di indossare il velo islamico sul posto di lavoro in base al principio di neutralità. Un divieto di questo tipo, evidenziano i giudici di Lussemburgo, «non è discriminatorio se viene applicato in maniera generale e indiscriminata a tutto il personale dell’amministrazione e si limita allo stretto necessario».
Il governo Meloni fa scioperare persino i medici. Martedì 5 dicembre i sindacati (Anaao-Assomed e Cimo) portano in piazza i camici bianchi, da Bolzano a Palermo, al grido di «La sanità pubblica non si svende, si difende». I medici scioperano per chiedere assunzioni, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico. Il taglio alle pensioni dei medici, annunciato ma poi rivisto – almeno a parole – dal ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Carlo Palermo, presidente di Anaao-Assomed, il maggior sindacato medico, che si batte peraltro contro la cancellazione del numero chiuso a Medicina, è tuttavia fiducioso: le penalizzazioni per i sanitari che andranno in pensione a 67 anni saranno eliminate. «Molti parlano di misura ‘equitativa’, ma dimenticano alcuni aspetti: quando la Cassa pensioni sanitari è stata incorporata nell’Inpdap, ha portato in dote ben 7 miliardi di euro di attivo (le altre erano in perdita e hanno beneficiato di questo ‘contributo’)», ha detto Palermo in questi giorni.
Le ragioni dello sciopero dei medici: non solo il taglio delle pensioni
Ma che cosa chiede l’Anaao? «L’Anaao», spiega Palermo a Lettera43, «chiede al governo di ritirare i provvedimenti, introdotti dall’articolo 33 della Legge di Bilancio, che tagliano le pensioni future dei dipendenti pubblici in particolare dei medici, dei sanitari dei dipendenti e dei dirigenti di sanità, enti locali e insegnanti delle scuole primarie e ufficiali giudiziari». «Inoltre», continua, «le modifiche apportate dall’articolo 26 della manovra di bilancio costituiscono una grave penalizzazione per la generalità dei giovani nel sistema contributivo: infatti in caso di pensione anticipata prima dei 67 anni la pensione viene ridotta a cinque volte il minimo fino all’età di vecchiaia». Il primo provvedimento «è incostituzionale, già proposto e ritirato da questo governo nella precedente Legge di Bilancio; arreca grave danno a 732 mila dipendenti pubblici e danneggia l’intero sistema determinando conseguenze che peggioreranno i conti pubblici. Infatti, tale provvedimento sta determinando un esodo anticipato verso il pensionamento, la sospensione dei versamenti per i riscatti e si prospetta un gigantesco contenzioso nei prossimi anni». Inoltre, si colpisce con un provvedimento retroattivo, prosegue Palermo, «che mina la credibilità dello Stato e del governo: infatti moltissimi contribuenti hanno pagato riscatti per i periodi di studio e aspettative con un costo calcolato su un determinato rendimento che adesso non si vuole più onorare. Il costo dei riscatti è stato parametrato a un’aliquota di rendimento della pensione che ora paradossalmente si vuole ridurre. Sarebbe come se un titolo di Stato acquistato con un determinato rendimento fisso venisse manomesso in violazione dell’obbligazione contrattuale: le conseguenze sulla reputazione creditizia sarebbero disastrose. Anziché favorire il risparmio previdenziale si pongono pesanti penalizzazioni a questo investimento». Lo sciopero sarebbe confermato anche qualora arrivasse la definitiva conferma del ritiro del taglio alle pensioni dei medici, perché «le rivendicazioni sono ampie e non limitate alle questioni previdenziali».
Carlo Palermo, presidente Anaao-Assomed (da Youtube).
Il 18 dicembre nuova mobilitazione in corsia
Quello del 5 dicembre non sarà uno sciopero isolato. Altre sigle sindacali – Aaroi-Emac, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) e Fvm – hanno annunciato una nuova mobilitazione per il 18 dicembre. Anche qui il mirino è la Legge di Bilancio firmata Meloni: «Il 18 dicembre fermeremo la sanità per 24 ore per non vederla fermata per sempre da una Legge di Bilancio che premia gli evasori e distrugge il diritto alla cura e la tutela della salute», spiegano i sindacati. «Siamo sempre stati restii a proclamare uno sciopero nazionale perché, diversamente da altri scioperi, incide direttamente sulla risposta alla domanda di cura dei cittadini che è già da troppo tempo gravemente carente. Però, dopo le recenti delusioni sulle molteplici e ben note problematiche che questo governo aveva promesso di risolvere, vediamo negata qualsiasi soluzione proposta, vediamo danneggiato ulteriormente il Servizio sanitario nazionale e siamo colpiti direttamente da misure inaccettabili sul lavoro e sulle pensioni».
È durato mezz’ora l’interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta, accusato del femminicidio di Giulia Cecchettin, che si è tenuto martedì mattina 28 novembre davanti alla gip Benedetta Vitolo e al pm Andrea Petroni nel carcere Montorio di Verona.
Il legale di Turetta avrebbe preso tempo per studiare gli atti di indagine
Secondo quanto riferisce la Repubblica, l’assistito dell’avvocato Giovanni Caruso ha deciso di non rispondere alle domande della gip, che ha firmato il 20 novembre l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per «l’inaudita ferocia» e la «manifesta disumanità» degli atti contestati a Turetta. Una strategia difensiva che potrebbe essere stata concordata con il legale per poter dargli il tempo di studiare gli atti di indagine dell’inchiesta. Di certo, come anticipato lunedì dall’avvocato Caruso, non è stata avanzata richiesta di altre misure meno afflittive del carcere, come i domiciliari. Sullo sfondo c’è la possibilità che Turetta possa essere accusato anche di premeditazione, occultamentodi cadavere e, per l’avvocato di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, l’ex fidanzato della vittima andrebbe accusato anche di stalking, poiché avrebbe «dimostrato di essere un molestatore assillante».
Il matematico Alessandro Figà Talamanca, rinomato a livello internazionale per le sue ricerche in particolare nell’ambito dell’analisi matematica (spazi Lp, serie di Fourier, variabili aleatorie stabili), è morto «serenamente nel sonno nella notte di lunedì 27 novembre» a Roma all’età di 85 anni. Lo hanno fatto sapere la moglie Irene e i figli Giovanni, Niccolò e Lorenzo con le loro famiglie. Il funerale del professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma avrà luogo mercoledì 29 novembre, alle 12.00, presso il Tempietto Egizio del cimitero romano del Verano.
Una vita dedicata alla matematica
Nato a Roma il 25 maggio 1938, Figà Talamanca ha studiato matematica presso l’Università La Sapienza e l’Università della California a Los Angeles, dove ha conseguito il dottorato in matematica nel 1964 e ha avviato la sua carriera accademica nello stesso anno. Figura di spicco nella comunità matematica italiana a livello mondiale, ha dedicato la sua carriera anche agli aspetti politico-organizzativi della ricerca matematica in Italia e del sistema universitario in generale. Ha ricoperto importanti incarichi, tra cui la presidenza dell’Unione matematica italiana (1988-1993) e una lunga permanenza nel consiglio scientifico, la presidenza dell’Istituto nazionale di alta matematica (1995-2003) e la vice presidenza della European mathematical society. Ha fatto parte del Comitato nazionale per le scienze matematiche del Consiglio nazionale delle ricerche, del Consiglio universitario nazionale e del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario.
A Taranto, uno scontro frontale tra due auto, un minivan e un’altra vettura, ha portato alla morte di quattro persone e al ferimento di altre due. L’incidente si è verificato nel tardo pomeriggio di lunedì 27 novembre, all’altezza di una galleria sulla statale 100 Taranto – Bari, poco dopo lo svincolo per Mottola.
Tre delle vittime sono militari
Tre delle quattro vittime sono militari dell’Esercito italiano appartenenti alla Brigata Pinerolo 7° Bersaglieri in servizio ad Altamura, ma originari di Taranto, che viaggiavano a bordo di una Fiat Multipla. L’altra vittima è invece il guidatore del minivan. Si tratta di un uomo di 68 anni che era a bordo del mezzo con altri due colleghi, i quali sono rimasti gravemente feriti e per questo condotti all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
La dinamica dell’incidente ancora incerta
Non è chiara, al momento, quale possa essere stata la dinamica dell’incidente, con l’unica certezza rappresentata dal fatto che ci sia stato un impatto frontale molto forte tra i due mezzi, tanto che alcune vittime sarebbero state scaraventate fuori dai veicoli sui quali viaggiavano. Il compito di chiarire l’accaduto spetterà ora alle forze dell’ordine che, subito dopo i soccorsi, hanno provveduto ad effettuare tutti i rilievi del caso.
Marianna Budanova, moglie del capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov, è stata avvelenata. Lo scrivono i media locali citando fonti del ministero della Difesa di Kyiv. Alla donna è stato diagnosticato un avvelenamento da metalli pesanti. «Queste sostanze non vengono utilizzate in alcun modo nella vita quotidiana e negli affari militari. La loro presenza può indicare un tentativo intenzionale di avvelenare una persona specifica», hanno detto alcune fonti. Budanova «è stata molto probabilmente avvelenata con il cibo» e, dopo essere stata ricoverata in ospedale, «sta già meglio».
Il 23 novembre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto ufficialmente alla Cina di fornire informazioni dettagliate sull’aumento delle malattie respiratorie e sui focolai di polmonite segnalati nei bambini dopo che la Commissione sanitaria nazionale di Pechino, in una conferenza stampa di dieci giorni prima, aveva segnalato una crescita del fenomeno nel Paese. Dopo l’allarme nella Repubblica Popolare, è stato registrato un aumento dei casi anche in Francia nei bambini e nei ragazzi con età inferiore a 15 anni, considerato anomalo e preoccupante. Ma fino a che punto? In Cina l’aumento di focolai tra i bambini sta mettendo a dura prova il sistema sanitario. E in tanti già temono che si possa verificare una nuova pandemia. Le cose da sapere.
La spiegazione cinese: «Combinazione di agenti patogeni comuni»
La Commissione nazionale per la Salute, ovvero la massima autorità sanitaria cinese che supervisiona gli ospedali in tutto il Paese, ha riferito all’Oms che dietro all’aumento dei casi di virus respiratori non ci sarebbe alcun patogeno nuovo o insolito, ma «una combinazione di agenti patogeni comuni» come influenza, rinovirus, virus respiratorio sinciziale o RSV, adenovirus e batteri. Più del 40 per cento dei pazienti, di tutte le età, presenta i sintomi dell’influenza stagionale, principalmente del ceppo H3N2. Ma la principale causa dei ricoveri di pazienti pediatrici sarebbe il batterio mycoplasma pneumoniae.
Un ospedale di Wuhan, in Cina (Getty Images).
Le caratteristiche del batterio mycoplasma pneumoniae
Il mycoplasma pneumoniae è un microrganismo a metà strada tra un virus e un batterio, in grado di colonizzare le vie respiratorie e di produrre malattie di varia entità, in particolare durante l’infanzia. Germe privo di parete cellulare, le sue proteine di adesione hanno una particolare affinità per l’epitelio del tratto respiratorio. Il mycoplasma pneumoniae assume rilevanza clinica soprattutto per essere il principale responsabile della polmonite atipica primaria, malattia che colpisce prevalentemente bambini e giovani adulti: spesso asintomatica, quando le difese immunitarie sono ridotte, l’infezione può condurre a complicanze ematologiche e neurologiche molto gravi.
Trasmissione del batterio e sintomi dell’infezione
Dopo l’infezione acuta di mycoplasma pneumoniae, persiste una lunga fase di presenza asintomatica (per settimane o mesi) che permette la trasmissione da persona a persona attraverso un contatto ravvicinato, tramite goccioline respiratorie infette: le “famose” droplets, come succedeva e succede ancora con il Coronavirus. Mentre il germe tende a causare solo lievi raffreddori nei bambini più grandi e negli adulti, i più piccoli sono più inclini a sviluppare la polmonite, con sintomi come febbre, tosse profonda e un forte affaticamento che durano per settimane.
Per prevenire il contagio si possono adottare le stesse misure di sicurezza adottate con il Covid: detersione delle mani; coprire naso e della bocca quando si tossisce e starnutisce; adottare la mascherina nei luoghi chiusi, almeno nelle aree geografiche dove si è registrato un aumento dei casi di polmonite. Le autorità cinesi, attribuendo il rialzo dei casi proprio alla revoca delle restrizioni anti-Covid, hanno invitato la popolazione, soprattutto la più anziana e le persone fragili, a richiedere la regolare vaccinazione antinfluenzale.
Invio di medicinali in Cina (Getty Images).
Il mycoplasma pneumoniae resiste all’azitromicina, Bassetti spiega perché
Il mycoplasma pneumoniae è un batterio noto, normalmente curato con antibiotici come azitromicina, a cui l’agente patogeno è però resistente. Ciò è dovuto, secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, all’uso errato di antibiotici come l’azitromicina durante la pandemia: «Averli utilizzati troppo e male, come è stato fatto da molti senza seguire le evidenze scientifiche, ha permesso di rendere più forti i batteri. In questo caso abbiamo reso più forte un batterio come il mycoplasma pneumoniae su cui, ahimè, nei bambini gli unici antibiotici che si possono utilizzare sono proprio l’azitromicina e in generale i macrolidi. Questi sono i danni fatti da un certo mondo – cure domiciliari, no vax, no vaxismo – e purtroppo questa è la situazione. Però io direi che possiamo stare tranquilli, perché il mycoplasma pneumoniae è un microrganismo che conosciamo e troveremo sicuramente altre armi con cui affrontarlo».
Lo dico da tempo che seguire no vax e antiscienza avrebbe portato problemi importanti. I casi polmonite da #Mycoplasna pneumoniae riportati in Cina e ora anche in Francia sono frequentemente resistenti all’ azitromicina, l’antibiotico di cui hanno abusato e fatto abusare durante…
La Protezione Civile ha diramato un bollettino di allerta gialla riguardante il centro sud Italia, che interessa in particolare nove regioni: Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. La nuova perturbazione di origine atlantica porterà in questi primi giorni della settimana tanta pioggia, ma anche venti forti, neve e mareggiate sulle coste, spingendo alcune località a chiudere le scuole, parchi e cimiteri.
Scuole chiuse all’isola d’Elba e a Cecina
Scuole chiuse martedì 28 novembre in cinque comuni su sette dell’Isola d’Elba a causa dell’allerta meteo di colore arancione per vento forte e mareggiate. I comuni interessati dal provvedimento sono quelli di Portoferraio, Porto Azzurro, Capoliveri, Marciana Marina e Marciana. Scuole aperte, invece, a Campo nell’Elba e Rio. Scuole chiuse anche a Cecina, in Toscana, dove è stata anche disposta la chiusura dei parchi pubblici all’aperto e il divieto di svolgere attività sportive all’aperto e all’interno di tensostrutture. Annullato anche il mercato settimanale di Cecina centro.
I parchi e le strade chiuse a Roma e Napoli
A Napoli e Benevento parchi cittadini e cimiteri chiusi. Dopo la terribile giornata di sabato con centinaia di alberi caduti e la morte di un’anziana a Monteverde, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza con la quale dispone la chiusura dei cimiteri fino a mezzanotte di 28 novembre, il divieto di attività ludiche nei parchi e ordinato la chiusura di cinque strade. Si tratta di via di Castelfusano, via dei Pescatori e via della Villa di Plinio nel X Municipio, via Federico Ozanam nel Municipio XII e via di Santa Cornelia nel XV. Si prevedono sul Lazio venti da forti a burrasca dai quadranti occidentali su tutta la regione, con rinforzi fino a burrasca forte sui rilievi e sui settori costieri. Previste forti mareggiate lungo le coste esposte.
Ubriaco, ha picchiato la moglie davanti alle tre figlie minori perché voleva impedirle di andare a lavorare. È accaduto a Reggio Calabria dove un 47enne è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia. Gli agenti, intervenuti a seguito a una richiesta di aiuto giunta alla sala operativa dalla stessa vittima, prima di giungere nell’appartamento sono stati richiamati dalle tre piccole – una delle quali mostrava un piccolo foglio bianco con la scritta in arancione “Help” – che urlavano: «Venite, venite siamo qui». Gli agenti in casa hanno individuato e identificato l’uomo, che ha già scontato una misura di divieto di avvicinamento alla moglie, in evidente stato di alterazione psicofisica e che pronunciava frasi senza senso davanti alla vittima e alle tre figlie, di 12, 10 e 8 anni. Proprio la più piccola, vedendo la mamma aggredita ancora una volta dal padre, ha composto sul cellulare della donna il 113. L’aggressione sarebbe avvenuta per futili motivi e sembrerebbe sia stata generata dalla richiesta di raccogliere la cenere della sigaretta buttata volutamente a terra dall’uomo. La moglie ha denunciato le violenze finora subite dal marito che la picchiava, le tirava i capelli e le dava pugni in testa non permettendole di frequentare la sua famiglia.
Un 38enne ha aggredito la compagna di 27 anni davanti ai figli, di 2 e 6 anni
Un secondo analogo arresto, ha riguardato un 38enne che ha aggredito la compagna di 27 anni davanti ai figli, di 2 e 6 anni. I poliziotti, in questo caso, sono intervenuti dopo avere ricevuto due richieste di aiuto, la prima da parte di una sconosciuta e l’altra dalla stessa vittima. La donna ha raccontato al personale delle volanti di essere stata aggredita poco prima dall’uomo che aveva suonato al portone per farsi aprire e, una volta davanti alla porta dell’appartamento, l’aveva spinta dentro afferrandola dal collo e, dopo aver chiuso la porta a chiave, l’aveva trascinata nella cameretta dei bambini, dove il figlio di 6 anni stava guardando la televisione continuando a percuoterla. Solo dopo che il figlio si è frapposto tra il padre e la mamma, per aiutare quest’ultima, lei è riuscita a divincolarsi ed a raggiungere la porta di casa per urlare aiuto sul pianerottolo dello stabile.
È online sul sito di Acea una sezione speciale Pnrr dedicata alle infrastrutture idriche e ai grandi cantieri che saranno realizzati dal Gruppo grazie ai fondi del Piano di ripresa e resilienza. Acea Ato 2 ha ottenuto dal Pnrr finanziamenti per circa 227 milioni di euro, nel periodo 2021-2026, per la realizzazione di diversi interventi strategici che riguardano le reti di adduzione e distribuzione, il recupero della risorsa (perdite idriche) e i servizi di fognatura e depurazione. Tra gli interventi da realizzare anche diverse opere di ammodernamento ricadenti nel sistema acquedottistico del Peschiera.
L’elenco dei progetti suddiviso in tre aree
Nella nuova pagina web dedicata si potranno consultare tutte le informazioni sui progetti di Acea, una sorta di bussola per orientarsi tra i diversi interventi in programma e per capire come vengono impiegati i finanziamenti ottenuti grazie al Pnrr. La sezione dedicata ai progetti di Acea Ato 2 è divisa in tre aree. La prima riguarda acquedotti e grandi opere, che comprende quattro progetti finalizzati alla messa in sicurezza e ammodernamento del sistema acquedottistico Peschiera e dell’approvvigionamento idrico di Roma Capitale e dell’area metropolitana (Nuovo Acquedotto Marcio 1° lotto; Addutrice Ottavia-Trionfale; Raddoppio VIII sifone – tratto Casa Valeria uscita Galleria Ripoli; Condotta Monte Castellone–Colle Sant’Angelo-Valmontone).
Dalla digitalizzazione alla raccolta sostenibile delle acque reflue
La seconda è dedicata a digitalizzazione ed efficientamento delle reti di distribuzione idrica, progetto finalizzato alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua mediante la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti. La terza sezione è infine relativa alla depurazione, fognatura e gestione dei fanghi di depurazione. Si tratta dei progetti che hanno l’obiettivo di rendere sempre più efficace e sostenibile la raccolta e la depurazione delle acque reflue favorendo l’economia circolare anche attraverso il ricorso all’innovazione tecnologica (potenziamento dell’impianto di depurazione integrato di Ponte Lucano a Tivoli; collettore fognario afferente al depuratore Valle Giordano; prolungamento adduttrice della Crescenza – sistema fognario Tomba di Nerone; adeguamento dell’impianto di depurazione di Ciciliano; bonifica collettore e rete afferenti al depuratore di Ciciliano; collegamento a Roma est del depuratore di Borgonuovo). La sezione dedicata è disponibile al link https://www.gruppo.acea.it/innovazione/pnrr-grandi-opere-acea.
La ministra del Turismo Daniela Santanchè non è più la coordinatrice regionale in Lombardia di Fratellid’Italia. Lo ha fatto sapere lei stessa in una nota, sottolineando che «al momento della mia nomina a ministro del Turismo avevo accettato, nonostante la complessità nel coniugare i due compiti di proseguire in via eccezionale il mio ruolo di portavoce regionale fino all’apertura della stagione dei congressi provinciali, che è ora arrivata».
«Ho fatto del mio meglio per accompagnare Fdi dal 3,6 al 25,18 per cento»
Santanchè ha ringraziato la premier GiorgiaMeloni «per la fiducia che mi ha accordato negli ultimi anni, affidandomi il ruolo di portavoce regionale» di Fdi in Lombardia, ruolo «che oggi rimetto nelle sue mani». In questi anni «ho fatto del mio meglio per accompagnare FdI dal 3,6 per cento delle regionali 2018 ad essere il primo partito in Lombardia alle regionali 2022 con il 25,18 per cento» ha proseguito Santanchè, certa che adesso «si continuerà a lavorare tutti insieme per far crescere ancora, sotto la guida di Meloni, il nostro movimento nella Regione che è traino di tutta l’economia nazionale». A sostituire la ministra come coordinatore dovrebbe arrivare il deputato Carlo Maccari.
Italia divisa in due: al nord continua la fase fredda del ciclone artico con temperature sotto la media del periodo per almeno 10 giorni; al centro-sud dominano le correnti molto umide provenienti dall’Atlantico e sono attese piogge abbondanti con il termometro anche sopra i 15 gradi tipici dell’autunno. È quanto annuncia Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it. «Al centro-sud sono attese piogge persistenti, in particolare sul versante tirrenico, ed un aumento significativo della quota neve che nei prossimi giorni imbiancherà solo le cime più alte degli Appennini», afferma. La brusca risalita delle temperature farà anche fondere rapidamente la neve caduta, provocando locali piene fluviali.
Mercoledì 29 novembre tregua metereologica, giovedì torna il brutto tempo
Al Nord l’aria fredda resterà intrappolata in Val Padana: insieme allo smog, il freddo sarà ancora protagonista per almeno 10 giorni con possibili deboli nevicate anche in pianura. Nelle prossime ore il settentrione sarà in prevalenza asciutto, mentre piogge e locali temporali si sposteranno dalla Toscana e dalla Sardegna ancora verso l’Umbria, il Lazio, la Campania e la Calabria tirrenica. Soprattutto tra Lazio e Basso Tirreno saranno possibili anche dei nubifragi. Previste burrasche di Maestrale e di Ponente al Centro-Sud. Mercoledì 29 novembre avremo una tregua meteorologica: da nord a sud il tempo sarà asciutto e meno ventoso. Giovedì 30, sarà di nuovo brutto, invernale al nord ed autunnale al centro-sud.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni il 7 dicembre mancheranno alla prima del Don Carlo alla Scala di Milano, l’evento di apertura dalla Stagione del teatro meneghino che per tradizione prevede la presenza di una delle due cariche. Al loro posto, sul Palco Reale ci saranno il presidente del Senato Ignazio La Russa, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, insieme al sindaco Giuseppe Sala e al governatore della Lombardia Attilio Fontana.
Non accadeva dal 2017
L’ultimo precedente in cui le due cariche istituzionali furono assenti contemporaneamente risale al 2017, quando Mattarella e l’allora premier Paolo Gentiloni non parteciparono alla prima dell’Andrea Chénier. Ma l’assenza di quest’anno si sta facendo notare anche per la differenza rispetto al 2022 quando, insieme a Mattarella e Meloni, il Palco Reale vide la partecipazione straordinaria della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, oltre a una folta rappresentanza di ministri e delle istituzioni compreso il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Quell’anno il teatro fu criticato dalla comunità ucraina perché scelse di aprire la stagione con Boris Godunov del compositore russo Modest Musorgskij, e gli artisti russi non presero le distanze da Putin. La presenza di von der Layen aveva lo scopo di mettere al riparo la nuova premier Giorgia Meloni da eventuali incomprensioni con il vertice europeo.
Gli agenti della polizia municipale sono a caccia del pirata della strada che ha investito a Palermo un giovane di 33 anni morto all’ospedale Civico dopo cinque giorni di agonia. Emanuele Magro, autotrasportatore di 33 anni, era stato soccorso la notte tra il 22 e il 23 novembre dai sanitari del 118 che lo avevano trasportato in codice rosso al Civico: a travolgerlo sarebbe stata una vettura.
Passate al setaccio le immagini dei sistemi di videosorveglianza
L’automobilista si sarebbe dato alla fuga, senza fermarsi a dare assistenza all’uomo ferito. Magro era stato trovato in via Ernesto Basile, nei pressi della cittadella universitaria. Non ricordava nulla ma aveva traumi ed era sanguinante. È stato ricoverato in terapia intensiva, ma le condizioni si sono aggravate fino al decesso. Adesso gli agenti dell’infortunistica stanno passando al setaccio tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza per risalire all’automobilista che rischia un’incriminazione per omicidio stradale.