Category Archives: Cronaca

Kimberly Bonvissuto, la procura: «È in Italia e sta bene»

È In Italia e sta bene Kimberly Bonvissuto, la 20enne scomparsa da Busto Arsizio, in provincia di Varese, da lunedì 20 novembre. «All’esito delle indagini finora svolte e sulla base degli elementi verificati l’allontanamento di Kimberly è da ritenersi volontario e non causato da intimidazioni o minacce». Lo ha dichiarato in una nota il procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, il quale ha aggiunto che «la ragazza è in territorio italiano e in buone condizioni di salute, e la famiglia è stata informata di questi attuali sviluppi».

Migliorano le condizioni di salute del papa, confermati alcuni impegni

«Le condizioni del papa sono buone e stazionarie, non presenta febbre e la situazione respiratoria è in netto miglioramento. Per facilitare il recupero del Papa, alcuni importanti impegni previsti per questi giorni sono stati rimandati perché possa dedicarvi il tempo e le energie desiderate. Altri, di carattere istituzionale o più facili da sostenere date le attuali condizioni di salute, sono stati mantenuti». Lo ha riferito il portavoce vaticano Matteo Bruni. Il papa nella mattinata di lunedì 27 novembre ha infatti incontrato, come era da agenda, il presidente del Paraguay Santiago Pena Palacios. La tac alla quale si era sottoposto il Papa sabato 25 novembre «ha escluso una polmonite», confermano ancora dal Vaticano, ma è emersa «una infiammazione polmonare che causava alcune difficoltà respiratorie». E «per una maggiore efficacia della terapia si è proceduto a posizionare un ago cannula per infusione di terapia antibiotica per via endovenosa».

Asm Pavia, arrestati i vertici per irregolarità in appalti pubblici

La Guardia di finanza ha arrestato Manuel Elleboro e Giuseppe Maria Chirico, rispettivamente il presidente e il direttore generale dell’Asm di Pavia, società multiservizi di cui è maggiore azionista il Comune, e un progettista e Rup (Responsabile unico progetto) del Comune di San Genesio Uniti, per irregolarità nell’assegnazione di appalti, alcuni da realizzare anche con fondi del Pnrr, e per aver percepito indebitamente denaro pubblico. Sono complessivamente 16 gli indagati tra i quali, precisa la procura di Pavia in una nota, «soggetti investiti di cariche pubbliche ed esponenti politici».

Napoleone: «Accertata l’indebita percezione di denaro pubblico destinato a fini privati»

La vicenda riguarda reati contro la pubblica amministrazione: «L’attività – spiega la nota firmata dal procuratore Fabio Napoleone – ha preso il via all’inizio del 2023, approfondendo notizie in merito a possibili reati in corso all’interno di Asm Pavia e si è ben presto estesa alla verifica della regolarità di svariate procedure di affidamento a opera di diverse amministrazioni pavesi. Le indagini hanno finora permesso di accertare l’indebita percezione, da parte di alcuni degli indagati, di denaro pubblico, destinato a fini privati, nonché numerose anomalie e irregolarità commesse nell’assegnazione di lavori e appalti per conto delle amministrazioni, utilizzando anche i fondi provenienti dal Pnrr».

Filippo Turetta in carcere a Verona: «Qui ho paura». Il libro trovato vicino a Giulia Cecchettin e il giallo della scarpa

Filippo Turetta, l’omicida di Giulia Cecchettin, è in carcere a Verona. Controllato a vista 24 ore su 24, si trova ricoverato nel reparto infermeria di Montorio. «Adesso ho un po’ di paura», ha confidato agli operatori del carcere, come fa sapere Repubblica. Nella mattina di lunedì 27 novembre è in programma il colloquio con il suo nuovo avvocato Giovanni Caruso. Il giorno successivo, invece, si presenterà davanti alla Gip di Venezia Benedetta Vitolo. Poi potrà vedere i genitori. L’indagine mira ancora a contestargli la premeditazione, un’aggravante che gli farebbe rischiare l’ergastolo. Sotto la lente ci sono l’acquisto sul web del nastro isolante con cui ha coperto il cadavere di Giulia, un sopralluogo alcune ore prima dell’omicidio nella zona industriale di Fossò e la successione delle coltellate. Gli inquirenti, intanto, si concentrano su due nuovi elementi emersi dalle indagini. Il primo è il fumetto per bambini “Anche i mostri si lavano i denti!” della veneta Jessica Martinello ritrovato nella conca del lago di Bartis dove stava il cadavere. Il secondo è la mancanza di una scarpa. Infine, c’è anche da capire che fine ha fatto il cellulare di Cecchettin. L’ultima traccia risale alle 22.45 dell’11 novembre, mezz’ora prima della violenta aggressione che subisce da Turetta a centocinquanta passi da casa, testimoniata da un vicino.

Il giallo del libro “Anche i mostri si lavano i denti” e del mocassino

Il libro a colori trovato vicino al cadavere di Cecchettin si chiama “Anche i mostri si lavano i denti”. Lo ha realizzato nel 2020 una disegnatrice di Bassano del Grappa che si chiama Jessica Martinello con la collaborazione di Gregoire Mabire. Il volume è destinato ai bambini di tre anni e insegna a lavarsi i denti. Il ritrovamento è considerato significativo perché Cecchettin dopo la laurea si era iscritta a una scuola di grafica e sognava un futuro da disegnatrice per l’infanzia. L’ultima copia venduta nel centro commerciale in cui sono andati i due ex fidanzati risale al 24 agosto. Una delle tesi è che quel libro glielo avrebbe regalato proprio Turetta. Nel canalone vicino al lago di Barcis l’uomo avrebbe lasciato un’altra ventina di oggetti, tra cui un cardigan e un giubbotto, una gonna e una maglietta. C’è poi un altro giallo che riguarda una scarpa: un mocassino sinistro è stato ritrovato ed è considerato appartenente a Giulia, l’altro no. E, oltre al cellulare, non si trovano il computer in cui c’era la tesi e la borsa.

Stefano Tacconi sulla riabilitazione post aneurisma: «Ho avuto le allucinazioni»

Stefano Tacconi è stato ospite della trasmissione Verissimo e ha parlato della sua riabilitazione dopo l’aneurisma che l’ha colpito nell’aprile del 2022. L’ex portiere della Juventus ha raccontato del momento in cui si è sentito male, della paura, delle allucinazioni post intervento al cervello e del difficile percorso che sta affrontando per tornare ad una vita normale.

Tre operazioni in un anno e mezzo

«L’anno e mezzo che sono stato fermo negli ospedali e il mangiare è stato difficile per i miei calcoli al fegato» ha detto Tacconi, «ma non ho avuto paura dopo quello che ho passato. Faccio riabilitazione due volte a settimana, non ce la faccio più. Mia moglie mi chiama l’orso». Proprio questo accumularsi di problemi fisici avrebbe reso necessario un’altro intervento chirurgico alla cistifellea e dunque non collegato all’aneurisma: «Una settimana fa ho fatto una visita di controllo e il dottore mi ha detto dobbiamo operarci d’urgenza e ho fatto la terza operazione in due anni. Però andiamo avanti».

La moglie, Laura Speranza, ricorda il giorno in cui si è sentito male

In studio, con Stefano Tacconi, c’è stata anche la moglie Laura Speranza, che ha ricordato il giorno in cui l’ex numero uno bianconero si è sentito male. «Lui è la mia roccia», ha detto, «quel giorno era ad Asti con Andre (il figlio ndr) e doveva raggiungermi, ma poi non l’ho più sentito». Intorno alle ore 14 la chiamata dall’ospedale, con la dottoressa che la informa dell’accaduto e la corsa al nosocomio, dove Stefano Tacconi era «attaccato a tubi ovunque» e iniziava il suo personale percorso per sopravvivere, fatto di operazioni e tanti mesi di ospedale.

Le allucinazione nel periodo post operatorio

«Lui è stato rioperato per una seconda volta», ha aggiunto Laura Speranza, «e anche quell’operazione è stata devastante, aveva delle allucinazioni devastanti. Vedeva serpenti, cavalli e acqua che scendeva dai soffitti. È stato terribile. Ma anche lì ha avuto la forza di combattere questa cosa». Sulle allucinazioni è intervenuto lo stesso Tacconi: «Mi arrabbiavo perché vedevo i cavalli fuori dalla finestra ma gli altri non mi credevano. Purtroppo quando viene toccato il cervello è dura. Ricordavo avvenimenti di 40 anni fa e non quello avevo mangiato il giorno prima».

Stefano Tacconi
Stefano Tacconi (Getty Images).

Il ringraziamento ai medici

Nel corso dell’intervista è intervenuto anche il dottor Barbanera, che ha operato ed ha in cura Stefano Tacconi, il quale ha detto: «Sei stato una grande mia sfida, ci si rivede davanti una birra». A queste parole, che hanno suscitato emozione in studio, l’ex bianconero ha risposto sottolineando che «i dottori sono sottopagati per quello che fanno».

Frode nel bonus facciate, sequestrate Ferrari e Lamborghini

Frode del bonus edilizia, anche detto bonus facciate, per comprare Ferrari e Lamborghini: scatta il sequestro. Gli indagati sono due, un 49enne di Legnano (Milano) e un 48enne residente a Uboldo (Varese). I finanzieri del comando provinciale di Varese e Milano hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal gip di Busto Arsizio, al termine di un’indagine che ha interessato un sistema di frodi nell’ambito del bonus facciate.

Riscontrata sovrafatturazione per due milioni di euro

Entrando più nel particolare, l’attività ha riguardato crediti indebitamente generati da una società edile e dal suo rappresentante legale con il sistema della sovrafatturazione per due milioni di euro. Gli investigatori hanno sequestrato 15 auto d’epoca e di lusso (Ducati, Honda, Vyrus e altre), 10 mila euro di quote della società e un orologio Rolex Yachtmaster in oro, trovato in una perquisizione, dal valore di circa 30 mila euro.

I sequestri delle auto di lusso

Alla società sono state sequestrate diverse auto di lusso: Lamborghini Huracan STO, Ferrari 812 Superfast, Ferrari 488, Ferrari FF, Ferrari F8 e una da pista chiamata Radical, usate sia dal rappresentante legale per fini personali sia per un business che gli indagati stavano ideando nel noleggio delle auto in cui versare il provento della frode.

Genova, 17enne stuprata durante una festa: indagati quattro giovani

La studentessa di un liceo di Genova ha denunciato di essere stata vittima di uno stupro di gruppo in una casa della Val Bisagno, uno dei quartieri operai del capoluogo ligure, dove era stata attirata con la scusa di una festa da quattro amici che poi hanno abusato sessualmente di lei. Lo riporta Il Secolo XIX.

I quattro presunti autori dello stupro sono indagati per violenza sessuale di gruppo

Le indagini della locale Squadra mobile che qualche giorno fa hanno portato a identificare quattro ragazzi di età compresa tra i 17 e i 20 anni, presunti autori dello stupro, indagati per violenza sessuale di gruppo. La giovane, spiega Il Secolo XIX, ha raccontato di essere uscita di sabato sera per trascorrere la serata con alcune amiche. A un certo punto, continua il quotidiano genovese, la 17enne ha deciso «di raggiungere alcuni amici che frequenta (nella zona della stazione di Brignole)» che avevano organizzato una festa all’interno di un’abitazione. Arrivata lì da sola, la ragazza ha scoperto che nella casa non c’era alcun party. Ma solo quattro coetanei, che poi avrebbero abusato di lei.

La vicenda ha diverse analogie con quella riguardante Ciro Grillo e amici

Il giorno dopo lo stupro la giovane ha raccontato tutto ai genitori e sporto denuncia. «Scatta l’indagine, le visite mediche, il supporto psicologico. E dopo mesi di indagine i poliziotti riescono anche a circoscrivere il cerchio identificando gli autori della violenza», scrive Il Secolo XIX. La vicenda presenta diverse analogie con quella riguardante Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5s, e i suoi tre amici genovesi, da oltre un anno a processo a Tempio Pausania per stupro di gruppo compiuto durante una vacanza in Sardegna.

L’avvocato d’ufficio di Filippo Turetta ha rinunciato alla difesa

L’avvocato Emanuele Compagno ha rinunciato al mandato di difensore di Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, che dal 25 novembre si trova nel carcere di Verona. «Considero concluso con l’arrivo in Italia di Turetta il mio lavoro di difensore d’ufficio, anche se lui stesso mi aveva nominato quale difensore di fiducia. Adesso il processo andrà avanti. Fin dall’inizio avevo detto ai familiari che sarebbe servito un legale di fiducia, e ho depositato la rinuncia nel pomeriggio di oggi», ha dichiarato all’Ansa Compagno.

Emanuele Compagno, avvocato d’ufficio di Filippo Turetta, ha rinunciato alla difesa dell'assassino di Giulia Cecchettin.
Filippo Turetta (Ansa).

La famiglia di Turetta aveva deciso di affiancargli un altro avvocato

Compagno era stato nominato inizialmente difensore d’ufficio di Turetta: dopo che erano emersi suoi post e dichiarazioni sessiste la famiglia di Turetta aveva deciso di affiancargli un altro avvocato, Giovanni Caruso. Il legale assegnato d’ufficio al ragazzo accusato dell’uccisione di Cecchettin sosteneva sui social che gli uomini sono vittime esattamente come le femmine, parlava di alcol usato dalle ragazze come «scusa» per denunciare uno stupro, di unioni civili come una «pagliacciata», e se la prendeva con immigrati e reddito di cittadinanza.

Aggressione sessuale nel parcheggio di un supermercato di Reggio Emilia, arrestato 55enne

Era appena salita nella sua macchina in sosta al parcheggio di un supermercato di Reggio Emilia quando all’improvviso un uomo ha aperto lo sportello dell’auto ed è entrato, aggredendola e molestandola: la vittima, una ragazza reggiana di 23 anni, è riuscita a divincolarsi e a scappare e ha denunciato l’accaduto ai carabinieri della stazione di Corso Cairoli. È accaduto lo scorso 12 ottobre intorno alle 18.30. Grazie alle testimonianze e all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza del parcheggio i militari sono riusciti a identificare il presunto autore dell’aggressione – un 55enne di Reggio Emilia – denunciandolo. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari – il provvedimento è stato eseguito il 25 novembre – ed è a disposizione della Procura reggiana, diretta dal procuratore Calogero Gaetano Paci, mentre proseguono gli accertamenti dei carabinieri.

Roma, centinaia di migliaia al corteo contro la violenza sulle donne: anche Elly Schlein e Roberto Gualtieri

Decine di migliaia di persone hanno preso parte, sabato 25 novembre 2023, al corteo organizzato a Roma in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere. Volti segnati di rosso, striscioni contro il patriarcato ma anche cartelli e bandiere pro Palestina, la marea fucsia chiamata in piazza da Non una di meno è partita dal Circo Massimo per raggiungere piazza San Giovanni. Presenti anche la segretaria dem Elly Schlein e il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, insieme a tanti volti noti come Fiorella Mannoia, Paola Cortellesi, Malika Ayane, Noemi, Luisa Ranieri, Luca Zingaretti e Ferzan Ozpetec.

Roma, centinaia di migliaia al corteo contro la violenza sulle donne: anche Elly Schlein e Roberto Gualtieri
Manifestazione di Non una di meno a Roma (Getty).

Schlein: «Indignazione non basta, bisogna fermare questa mattanza»

«Per Giulia Cecchettin, per tutte: un urlo di battaglia», «Giù le mani dal nostro corpo», «Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce». Questi alcuni degli slogan pronunciati o scritti dai manifestanti scortati dalla Polizia. Concetti ribaditi dalla stessa Schlein a margine del corteo: «La repressione non basta, bisogna insistere sulla prevenzione per sradicare la cultura patriarcale. Vogliamo fermare questa mattanza. Questa è una piazza molto bella, è per Giulia, per tutte le donne uccise dalla violenza maschile e per coloro che ogni giorno subiscono altre forme di violenza. È il momento di dire basta e fare un salto in avanti perché non se ne può più». Ha poi ribadito la necessità di contrastare il sistema patriarcale dalle scuole e insistere per rendere obbligatoria l’educazione all’affettività e al rispetto delle differenze in tutti i cicli scolastici.

Calenda: «Odiosa manifestazione anti-occidentale»

Di tutt’altro avviso Carlo Calenda, che si è espresso in maniera molto critica sull’evento per l’esplicito sostegno espresso alla Palestina: «Oggi ci saranno centinaia di migliaia di persone in piazza, anche a Roma. Tutta la mia famiglia doveva andare. E ci dovevano andare nel presupposto che questa fosse una grande manifestazione contro la violenza sulle donne e per i diritti delle donne. Il giorno prima della manifestazione, quando ormai pochi lo avrebbero notato, il comitato organizzatore ha fatto uscire una piattaforma odiosa, perché ha quasi più parti contro Israele, contro il governo e contro il capitalismo che contro la violenza sulle donne».

Roma, centinaia di migliaia al corteo contro la violenza sulle donne: anche Elly Schlein e Roberto Gualtieri
Manifestazione di Non una di meno a Roma (Getty).

E ancora: «È una manifestazione odiosa perché settarizza un argomento su cui in Italia si sta muovendo un fronte larghissimo e trasversale, e credo che questa è una grande occasione perduta. Gli organizzatori useranno questa partecipazione per promuovere questa piattaforma, e non per promuovere una grandissima spinta verso il completamento di una rivoluzione culturale». Quindi la conclusione: «Questa è una manifestazione anti-occidentale, ma il nemico è quello sbagliato. Perché il femminismo nasce in Occidente grazie alla democrazia liberale che l’Occidente ha inaugurato. L’oppressione vera contro le donne è in molti paesi islamici radicali, a partire da Hamas a Gaza, e poi in Iran e in Arabia Saudita».

Il sostegno di Non una di meno alla Palestina

Il riferimento di Calenda è ad alcune frasi contenute nel documento di Non una di meno comparso sulla piattaforma per promuovere la manifestazione: «Lo stato Italiano deve smetterla di essere complice di genocidi in tutto il mondo e, schierandosi in aperto supporto dello stato coloniale di Israele, appoggia di fatto il genocidio in corso del popolo palestinese». Una presa di posizione ribadita anche al Circo Massimo, con cori come «Meloni fascista complice sionista» e «Israele criminale, Palestina immortale».

Filippo Turetta arrivato nel carcere di Montorio: verrà sottoposto a visite psichiatriche

Dopo essere atterrato in Italia all’aeroporto Marco Polo di Venezia, Filippo Turetta è stato trasferito al carcere di Montorio Veronese. Al 22enne di Torreglia (Padova), accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è già stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona. Il primo passaggio all’interno dell’istituto penitenziario lo farà nel reparto di infermeria, dove l’equipe psicologica e psichiatrica lo sottoporrà ad alcune visite.

Sarà trasferito nella sezione «protetti» per evitare contatti con altri detenuti

Il giovane potrebbe rimanervi qualche giorno prima di essere trasferito nella sezione «protetti», dedicata ai detenuti accusati di reati a «forte riprovazione sociale», come i «sex offender», che prevede che non abbiano alcun contatto, a loro tutela, con detenuti per altre tipologie di reati. Sarà anche sorvegliato a vista 24 ore su 24 in cella singola per evitare gesti autolesionistici. Parlando con i cronisti, la direttrice del carcere di Francesca Gioieni, ha descritto Filippo come «normale, tranquillo». Agli agenti che l’hanno scortato da Francoforte a Venezia, è parso silenzioso, rassegnato e dimesso. Durante il viaggio non avrebbe fatto alcun riferimento all’accaduto.

Nel carcere di Montorio si trova anche Benno Neumair, condannato per l’omicidio dei genitori

Nel carcere di Montorio che da sabato 25 novembre ospita Turetta, è rinchiuso da alcuni mesi anche Benno Neumair, protagonista di un altro caso noto alle cronache. Il ragazzo di 33 anni è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Appello di Bolzano per il duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri dei genitori Laura Perselli e Peter Neumair. L’uomo era stato trasferito a Montorio dopo il processo di primo grado in attesa del secondo, celebrato il 30 ottobre. Dopo la conferma della condanna, è stato riportato nell’istituto veronese dove attualmente la sta scontando.

Giornata contro la violenza sulle donne, a Milano in migliaia alla manifestazione in largo Cairoli

Un minuto di rumore con le chiavi, con gli applausi, con le urla, con i fischietti. Si è conclusa così la manifestazione contro la violenza sulle donne a Milano intitolata Il patriarcato uccide. Secondo gli organizzatori hanno partecipato oltre 30 mila persone, tanto che ci sono stati problemi nella piazza davanti al Castello che non riusciva a contenere tutti. «Per Giulia Cecchettin e tutte queste donne non facciamo un minuto di silenzio ma bruciamo tutto», hanno scandito più volte dal palco dopo aver letto i nomi delle oltre 100 vittime di femminicidio del 2023. C’è chi ha portato un palloncino rosso, chi si è messa un berretto, chi ha tracciato sul viso un segno rosso, chi ha messo al braccio un laccio sempre rosso.

Le poesie, la lettera di Elena Cecchettin e i nomi delle vittime di femminicidio nel 2023

La manifestazione ha preso il via con alcune letture dal palco. L’attrice Federica Fracassi ha recitato la poesia Come ero vestita di Mary Simmering, mentre un uomo ha letto un brano per parlare della responsabilità maschile. Gilberta Crispino e Donatella Massimilla, attrici dell’associazione Cetec Fuori e dentro San Vittore, hanno declamato Se domani non torno, poesia diventata nota dopo la morte di Giulia Cecchettin. Poi una ragazza, Beatrice, ha letto la lettera che Elena, la sorella di Giulia, aveva scritto al Corriere delle Sera poco dopo la sua morte. Al termine della lettura, in piazza è calato il silenzio mentre venivano pronunciati i nomi delle oltre 100 donne uccise nel 2023. Sul palco a leggere i nomi sono saliti tra gli altri l’assessore alla Cultura del Comune Tommaso Sacchi e il sindaco Beppe Sala. Quest’ultimo ha letto quello di Giulia Tramontano, la giovane uccisa a Senago dal compagno mentre era incinta del loro bambino alla cui memoria sarà assegnato un Amborgino d’oro.

Presente anche Chiara Ferragni: «È un dovere essere qui»

All’evento hanno preso parte anche volti noti, tra cui l’attore Claudio Santamaria con la moglie Francesca Barra e Chiara Ferragni. L’influencer e imprenditrice, che si è battuta contro la violenza nei confronti della donne anche dal palco di Sanremo, era presente con un cartello con la scritta We should all be feminists, dovremmo tutti essere femministi. Nonostante gli occhiali da sole si è vista la sua commozione quando dal palco sono stati letti i nomi delle donne uccise nel 2023. «È un dovere di tutti quanti essere qui», ha detto. «Sono qui da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza oggi. Sì mi sono commossa, penso tutti quanti. È stato un momento importante e sono veramente felice di essere qua. Immagino sia stato per tutti così».

Papa Francesco al Gemelli per una Tac: escluse complicazioni polmonari

Papa Francesco si è recato all’ospedale Gemelli Isola a Roma per eseguire una Tac volta a escludere il rischio di complicazioni polmonari. Lo ha reso noto la sala stampa della Santa Sede dopo aver comunicato l’annullamento delle udienze previste nella mattinata di sabato 25 novembre per via di un leggero stato influenzale del Pontefice. Il quale avrebbe dovuto ricevere, tra gli altri, il presidente della Guinea Bissau.

Papa Francesco è già tornato a Casa Santa Marta

«Nelle prime ore del pomeriggio Papa Francesco si è sottoposto a una Tac all’Ospedale Gemelli per escludere il rischio di complicazioni polmonari. L’esame ha dato esito negativo e il Papa è rientrato a Casa Santa Marta», si legge nel comunicato. Non è ancora noto se Bergoglio parteciperà agli impegni dei prossimi giorni tra cui l’Angelus di domenica 26 novembre e l’udienza generale di mercoledì 29. Settimana prossima dovrebbe anche volare a Dubai per partecipare alla Cop28.

 

Roma, donna morta schiacciata da un albero crollato sul marciapiede

Tragedia in via di Donna Olimpia, a Roma, dove una donna di 81 anni è morta dopo essere stata travolta da un albero caduto sul marciapiede su cui stava camminando. Con lei anche il figlio, illeso ma sotto shock. I fatti si sono verificati intorno alle 10.30 di sabato 24 novembre 2023 all’altezza del civico 60.

Tra le possibili cause del crollo il forte vento che si è abbattuto sulla città

Secondo quanto ricostruito, l’anziana sarebbe rimasta schiacciata dalla pianta, caduta all’improvviso, con ferite gravissime soprattutto alle gambe. I soccorsi sono intervenuti con due ambulanze subito dopo l’allarme, ma purtroppo non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso. Sul posto sono giunti anche polizia, vigili urbani, pompieri e il sindaco della città Roberto Gualtieri. La strada è stata chiusa al traffico per consentire l’intervento delle forze dell’ordine. Al momento non si conoscono le cause che hanno provocato la caduta dell’albero, ma potrebbero essere legate al forte vento che si è abbattuto sulla Capitale o a infiltrazioni d’acqua causate dalla pioggia caduta nei giorni precedenti.

La Lega: «Una tragedia annunciata»

Sulla vicenda sono intervenuti diversi esponenti politici locali che hanno denunciato una mala gestione del patrimonio arboreo capitolino.  Così Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio: «Ci stringiamo intorno alla famiglia della signora scomparsa. Al sindaco Roberto Gualtieri chiediamo di aprire un serio e continuativo confronto con le associazioni di tutela del verde che denunciano una gestione del patrimonio arboreo capitolino poco chiara e molto costosa che merita di essere approfondita per evitare tragedie come questa e allo stesso che non permetta il taglio indiscriminato di alberi sani». Gli hanno fatto eco Giovanni Picone, capogruppo della Lega nel XII Municipio e Valeria Campana, coordinatrice del XII municipio: «Sono mesi purtroppo che alberi di primaria grandezza si schiantano su persone, automobili e ciclomotori attentando la vita di numerose persone. E questo purtroppo è stato fatale. Con l’ondata di maltempo viene per l’ennesima volta messa in crisi la città e la vita dei residenti. Questo è il definitivo fallimento della gestione e monitoraggio delle alberature soprattutto su questo territorio che conta, in pochi mesi, solo oggi almeno quattro crolli di alberi ad alto fusto. È preoccupante il ritardo nell’affidamento dei bandi, le risorse assolutamente esigue e una gestione disorganizzata del monitoraggio e delle potature».

Filippo Turetta oggi in Italia: il volo sul Falcon 900 e l’arrivo al carcere di Montorio Veronese

Dopo essere stato arrestato in Germania domenica 19 novembre 2023, all’indomani del ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta arriverà in Italia intorno alle 12 di sabato 24. Partito intorno alle 6 dal carcere di Halle, dopo 384 chilometri di viabilità ordinaria e autostradale dovrebbe arrivare intorno alle 10 a Francoforte. Qui lo attendono le forze dell’ordine italiane, che lo porteranno nel nostro paese dove dovrà rispondere dell’omicidio dell’ex fidanzata.

L’arrivo a Venezia e il trasferimento a Montorio Veronese

Alle ore 10.45, con un volo speciale italiano, Filippo partirà infatti dal settore sicurezza dell’aeroporto in direzione Venezia. L’atterraggio del Falcon 900 dell’Aeronautica al Marco Polo di Tessera è stimato per le 12. Dopo la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare negli uffici della polizia di frontiera, intorno alle 12.30 lo Scip affiderà il ragazzo ai carabinieri di Venezia, che lo porteranno nel carcere di Montorio Veronese. La scelta dell’istituto (in un primo momento si era ipotizzata la detenzione al Santa Maria Maggiore) è stata fatta «per vigilare su possibili rischi autolesivi». La casa circondariale veronese dispone infatti di una sezione per i cosiddetti “protetti”. Il Due Palazzi di Padova potrebbe invece diventare la sede successiva a questa fase cautelare.

Brindisi, sospesa per sei mesi l’operatrice sanitaria del selfie col morto

La coordinatrice del reparto di Anatomia patologica è stata sospesa per sei mesi dopo aver condiviso una foto in cui sorrideva mentre suturava un cadavere dopo l’autopsia. L’immagine era stata pubblicata sui social network e diffusa attraverso una chat. La decisione è stata presa dall’ufficio disciplinare dell’Asl di Brindisi, basandosi sui colloqui svolti con il personale del reparto guidato dal dottor Marcello Pellegrino, dopo un precedente provvedimento cautelare di un mese. La notizia è stata riportata dal Corriere del Mezzogiorno e la direzione generale ha annunciato un esposto in procura in seguito a tale comportamento.

Brindisi, sospesa per sei mesi operatrice sanitaria che pubblicò selfie con un cadavere
La foto incriminata (Ansa).

Sospesa per aver pubblicato una foto con un cadavere

La storia risale al primo maggio 2023, quando l’operatrice sanitaria pubblicò sul suo profilo personale una foto sorridente con un cadavere e la seguente didascalia: «Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e con la testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, con la testa e con il cuore è un’artista. Buon primo maggio a tutti». In altre occasioni, inoltre, la coordinatrice del reparto pubblicò foto di organi e persino di un feto.

Incendio sulla nave da Palermo: paura per 493 passeggeri ma nessun ferito

Notte di paura sulla nave Gnv Excelsior che nella serata di ieri, 23 novembre, è salpata da Palermo con destinazione Genova. Diverse ore dopo la partenza è divampato un incendio vicino alle ciminiere, generando il panico. Il personale a bordo è riuscito a circoscrivere le fiamme e un’altra nave, la Gnv Splendid, è arrivata in soccorso per l’eventuale trasbordo dei 493 passeggeri, tra cui una scolaresca di Milano. I membri dell’equipaggio della Gnv Excelsior sono 89. Il traghetto è rimasto fermo per ore in mezzo al mare, a motori spenti, per consentire le manovre antincendio.

Tappa forzata a Napoli

Circoscritte le fiamme, l’imbarcazione si è rimessa in moto con tutti i passeggeri al sicuro e a bordo. Cambia, però, la rotta. La Gnv Excelsior si fermerà a Napoli intorno alle 17.30 del 24 novembre e lì si deciderà se proseguire con la stessa nave o se trasferire tutti i presenti su un altro traghetto. Ultimati i controlli, i quasi 500 viaggiatori torneranno a viaggiare verso Genova. A coordinare le operazioni di soccorso è stata la Capitaneria di Porto di Palermo, che rassicura: nessun componente dell’equipaggio né passeggeri è rimasto ferito.

Kimberly Bonvissuto scomparsa a Varese: «Aveva detto che usciva con la cugina, ma non era vero»

Una ragazza di 20 anni, Kimberly Bonvissuto, è scomparsa da Busto Arsizio, in provincia di Varese, e dalla serata di lunedì 20 novembre non dà sue notizie. Il suo telefono cellulare risulta spento, malgrado la giovane sia uscita di casa portando con sé il caricabatterie. Sui social molti gli appelli per ritrovarla, il primo dei quali lanciato dalla sua famiglia che ha chiesto aiuto anche alle forze dell’ordine.

Kimberly, la ragazza scomparsa a Varese
Kimberly, la ragazza scomparsa a Varese (X).

L’appello della madre della ragazza

«Se qualcuno la vede contatti le forze dell’ordine». Questo l’appello lanciato a mezzo social dalla madre Graziana Tuccio, che ha anche fornito maggiori dettagli per identificare la ragazza: è alta 1,55 metri, ha lunghi capelli rossi e indossa «una tuta grigia, scarpe nere e un giubbotto Colmar». Kimberly Bonvissuto, che attualmente era alla ricerca di lavoro, sarebbe dovuta rincasare lunedì sera, 20 novembre, nella sua abitazione in via Cellini ai Frati, ma così non è stato. Al momento non è chiaro se l’allontanamento della giovane sia stato o meno volontario, con le forze dell’ordine che stanno cercando di fare chiarezza sulla vicenda.

L'appello della mamma della ragazza scomparsa a Varese
L’appello della mamma della ragazza scomparsa a Varese (X).

Il giallo dell’appuntamento con un ragazzo

La ragazza aveva spiegato di avere un appuntamento con la cugina, e che avrebbe cenato con lei fuori casa. Sarebbe però stata una “copertura” (ma il condizionale è d’obbligo) per incontrare un ragazzo: le due giovani erano infatti d’accordo di sentirsi per concordare l’orario di arrivo nelle rispettive abitazioni, e infatti si sarebbero sentite alle 21.30. Poi, però, il telefono di Kimberly non ha più dato segni di vita.

Firenze, violenze sessuali su studentesse straniere per due notti di seguito

A Firenze si sono registrati due casi di violenza sessuale, a distanza di appena duecento metri uno dall’altro e di circa 24 ore, per di più con le stesse modalità. Secondo quanto spiegato da Repubblica, le aggressioni sono state subite entrambe da studentesse straniere. E in ambedue i casi, l’aggressore ha prima rubato lo smartphone alla vittima. Poi l’ha spinta nell’androne di un palazzo e l’ha violentata. È successo sia nella notte tra il 21 e il 22 novembre sia in quella successiva, in Borso Santi Apostoli e in via Pellicceria, sempre intorno alle 2.30.

Il racconto di una giovane vittima

Durante la seconda notte, inoltre, una ragazza ha allertato la polizia dopo il furto del cellulare di un’amica, una studentessa americana di 21 anni. I poliziotti, circa mezz’ora più tardi, sono stati chiamati dall’ospedale di Santa Maria Nuova per un codice rosa e lì hanno trovato le stesse giovani, che stavolta hanno parlato, oltre che del furto, di un’aggressione. La 21enne ha raccontato di essere stata violentata, dopo il furto, dallo stesso sconosciuto che l’ha derubata, e che forse nell’androne del palazzo c’era anche un altro uomo. La ragazza, scossa, non è riuscita a fornire una descrizione dei due uomini. E 24 ore prima un’altra ragazza, originaria del Centro America, ha subito un tentativo di stupro dopo il furto dello smartphone.

Le indagini: si cercano tracce di Dna

Adesso le autorità indagano su entrambe le aggressioni e dagli inquirenti non filtra nessun dettaglio. Si cercano tracce di Dna sugli indumenti indossati dalle vittime. E intanto la polizia sta scandagliando i video delle telecamere di sorveglianza della zona, per tentare di ricostruire l’accaduto.

Misure di sicurezza a Milano: arrivano i vigili di prossimità e più pattuglie la notte

Vigili di prossimità nei quartieri di Milano e un aumento delle pattuglie della Polizia locale la sera e la notte, oltre a una collaborazione con i City Angels per zone delicate come quelle attorno alla stazione Centrale. Sono alcune delle azioni che il Comune, con il comitato guidato dal delegato alla Sicurezza e coesione sociale Franco Gabrielli, metterà in campo per gestire la sicurezza in città, al centro di molte polemiche negli ultimi mesi.

Le iniziative partiranno da inizio 2024

I vigili di prossimità che partiranno nei primi mesi del 2024, come ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, saranno dedicati ad un quartiere, saranno in coppia o soli e gireranno a piedi dove ci sono negozi, aree verdi, «inizieremo con un quartiere per ogni municipio». I nuovi assunti nel 2024 andranno in parte a fare questo servizio, oltre che a rimpiazzare gli agenti che andranno in pensione. Inizialmente, i vigili di prossimità saranno 2 per ognuno dei 9 quartieri scelti dal Comune, che verificherà cosa per caso se possa esserci la necessità di maggiore personale. L’obiettivo è arrivare a una copertura totale della città. Palazzo Marino intende anche aumentare le pattuglie di sera e di notte per arrivare, come ha detto Granelli «da 5 pattuglie di notte a 15 e la sera da una decina di pattuglie vogliamo arrivare a 30». L’entrata in vigore della nuova pattuglia notturne dipenderà dagli accordi con i sindacati della Polizia locale.

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