Category Archives: Cronaca

Frode su bonus facciate: sequestrati oltre due milioni e mezzo

I finanzieri del comando provinciale di Lodi hanno eseguito un sequestro preventivo emesso d’urgenza dalla procura per oltre 2,5 milioni di euro derivanti da falsi crediti d’imposta per lavori di ristrutturazione di facciate di edifici mai eseguiti. L’inchiesta ha riguardato sei persone e altrettante società nelle province di Lodi, Milano, Como e Pavia.

Truffa e autoriciclaggio tra i reati contestati

Le indagini hanno scoperto un sistema di frode basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta nell’ambito dei bonus fiscali previsti (bonus 110 per cento, bonus facciate, sisma bonus, ecobonus), con l’invio di comunicazioni false all’Agenzia delle Entrate, con la procedura web “Piattaforma Cessione Crediti”, riguardo la compravendita di crediti fiscali generati da lavori edilizi di ristrutturazione di facciate di edifici mai eseguiti dalle imprese coinvolte. I sei quindi monetizzavano i crediti fittizi, con società gestite sempre da loro. Sono stati indagati per truffa ai danni dello Stato, emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione e autoriciclaggio e il pm ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per oltre 2.578.000 euro. I finanzieri hanno sequestrato falsi crediti d’imposta per oltre 1.744.000 euro presenti nei cassetti fiscali dei sei coinvolti, due proprietà immobiliari nel Milanese e disponibilità finanziarie su rapporti bancari.

Detenuto si impicca in cella, salvato da agenti a Verona

Un detenuto della Casa circondariale di Verona Montorio è stato salvato dalla Polizia Penitenziaria dal tentativo di togliersi la vita impiccandosi in cella. Lo riferisce il segretario del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, Donato Capece. L’episodio si è verificato la sera di mercoledì 8 novembre nella VI Sezione detentiva di Montorio. «Solo grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria – aggiunge Capece – che lo ha soccorso con immediato massaggio cardiaco e intervento degli infermieri e medico di guardia, il detenuto si è ripreso: contestualmente, sono arrivati i soccorsi del 118 e l’uomo attualmente è in ospedale. Non si possono escludere danni del tipo cerebrale».

Capece: «Plauso al personale di Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Verona»

Capece loda «il personale di Polizia Penitenziaria che ha avuto un comportamento esemplare e professionale, degno di una valutazione lodevole. Chiaramente i ringraziamenti vanno anche al personale sanitario del carcere di Montorio per la loro professionalità e tempestività nell’immediato intervento. Plauso al personale di Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Verona che, nonostante le carenze di risorse umane e materiali, riesce a mantenere l’ordine e la sicurezza dell’istituto di pena, seppur con estrema difficoltà».

Arrestato in metropolitana a Milano un algerino legato all’Isis

Gli agenti della polizia di Milano ha arrestato un cittadino algerino di 37 anni, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale per associazione terroristica. Durante i servizi predisposti sulle metropolitane, si era mostrato aggressivo con gli agenti che lo controllavano. Poi, gridando “Allah Akbar“, ha cercato di afferrare dallo zaino un coltello con una lama di oltre 12 centimetri.

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L’uomo arrestato si trova a San Vittore, in attesa del rimpatrio

In base a comparazioni foto-dattiloscopiche, i poliziotti della Digos hanno poi scoperto che l’uomo, sconosciuto alle forze di polizia italiane, era ricercato in Algeria perché ritenuto dal 2015 membro delle milizie dello Stato Islamico e impiegato sul fronte siro-iracheno. Il 37enne algerino, su disposizione della Corte d’Appello di Milano competente per la procedura di estradizione, per la quale il Ministro della Giustizia ha già dato l’assenso, è stato portato nel carcere di San Vittore, in attesa dell’imminente rimpatrio.

Falso allarme terrorismo a Fiumicino, scrive «I love Allah» e il pilota atterra d’emergenza

Nel pomeriggio di martedì 7 novembre un Airbus della compagnia low cost Vueling ha eseguito un atterraggio di emergenza a Fiumicino. «Problemi a bordo, chiedo l’autorizzazione per atterrare», è stata la comunicazione radio del comandante del volo Parigi-Il Cairo, per un presunto allarme terrorismo. .

Equivoco chiarito dalla Polaria a Fiumicino

In realtà, si è trattato di un malinteso dello stesso pilota. A scoprire ciò che è successo sono stati gli agenti della Polaria che hanno preso in consegna un passeggero egiziano di 29 anni che aveva scritto «I love Allah» sul consenso informato per l’assunzione di un medicinale che gli era stato procurato dalle hostess dopo essersi sentito male durante il volo. La frase ha spinto il comandante a dirigersi subito verso Roma, facendo scattare il dispositivo di allerta, specificando che non avrebbe accettato di nuovo a bordo quel passeggero. La decisione ha fatto scoppiare una lite con il ragazzo e il persone di borso. All’arrivo a Fiumicino, il passeggero è stato sentito dagli investigatori e l’equivoco si è presto chiarito, ma il volo è ripartito senza di lui.

Uccise il padre e bruciò il corpo: sì alla giustizia riparativa

La Corte D’Assise di Monza ha accolto l’istanza di applicazione di giustizia riparativa e sospeso il processo a carico di Lorenzo D’Errico, 38 anni, in carcere per aver ucciso a martellate il padre, il 65enne Carmine, nell’abitazione di famiglia di Cusano Milanino (Milano) e aver poi bruciato il corpo in un’area dismessa a Cerro Maggiore (Milano). Il percorso di riabilitazione e recupero verrà sostenuto in un centro di Milano, e comporterà una significativa riduzione della pena.

D’Errico sta seguendo già un percorso riabilitativo

«Ha già iniziato in carcere a Pavia un percorso con uno psicologo», ha spiegato all’Ansa l’avvocato Luigi Chirieleison, difensore di D’Errico con la collega Romana Perin, «ha confessato sia prima che durante il dibattimento, e questo sicuramente è stato preso in considerazione. Siamo molto soddisfatti». La Corte di Assise ha accolto l’istanza della difesa nonostante il parere contrario di due familiari della vittima, come consentito dalla riforma Cartabia che prevede, parallelamente al percorso psicologico, anche una possibile riconciliazione con i parenti della vittima, attraverso la figura di un mediatore.

Vaticano: «Sì al battesimo per persone transessuali e figli di coppie gay»

Le persone transessuali potranno chiedere e ricevere il battesimo, ma non solo. Potranno essere padrini, madrine e testimoni di nozze in chiesa. Sì anche a padrini omosessuali che convivono con un’altra persona, unica condizione che conducano “una vita conforme alla fede“. Sono le indicazioni che arrivano dal Dicastero per la dottrina della fede, guidato dal cardinale Victor Manuel Fernandez, in risposta ad alcuni quesiti che erano stati inviati a luglio 2023 da mons. José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile. Le domande riguardavano la possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive.

No al rischio di “pubblico scandalo”

«Un transessuale, che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso» – recita l’indicazione del Vaticano riportata dall’Ansa – «può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo».

La “prudenza pastorale”

Un trans potrà essere anche testimone di nozze o padrino di un battezzato: «a determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo». È stato inoltre affrontato anche il problema dei genitori gay o di quelli che hanno avuto il figlio attraverso la gestazione per altri. «Due persone omoaffettive» – ha chiesto al Vaticano il vescovo del Brasile – «possono figurare come genitori di un bambino, che deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero in affitto?». La risposta del Dicastero della Fede: «Perché il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica».

La Sapienza, occupata la facoltà di Scienze politiche: chiesto il ritiro della mozione pro Israele

La facoltà di Scienze politiche all’università La Sapienza di Roma è stata occupata. Ad annunciarlo, gli studenti di Cambiare Rotta. All’ingresso uno striscione con scritto Scipol occupata e le bandiere della Palestina. Le richieste sono state diffuse in una nota: «Vogliamo che la mozione votata all’unanimità dal Senato accademico sia revocata, che la Sapienza smetta di sostenere il regime di apartheid israeliano, che tronchi gli accordi con quel governo e con tutte le istituzioni che sorgono sui territori occupati».

Proteste anche a Venezia e a Milano

Oltre alla Sapienza di Roma, dove ci sono stati attimi di tensione tra studenti e forze dell’ordine, anche all’università statale di Milano cinque studenti sono entrati all’improvviso nell’aula magna dell’ateneo dove era in corso l’Annual Meeting della 4Eu+ European University Alliance, e sono saliti con un megafono sul palco dove hanno esposto uno striscione spiegando di non volere “essere complici del genocidio del popolo palestinese”. A Venezia invece il collettivo universitario Liberi Saperi Critici è tornato in presidio nella sede centrale dell’Università Ca’ Foscari dopo l’occupazione dello scorso giovedì.

Il flash mob a Napoli

Un flash mob di studenti di diversi atenei napoletani si è tenuto davanti a Palazzo Giusso, sede dell’università l’Orientale di Napoli, occupato da martedì 7 novembre in solidarietà con il popolo palestinese. Sui social, Clelia Li Vigni, studentessa e candidata ricercatrice alla Normale di Pisa, si è fatta promotrice di un appello firmato da circa 160 tra allievi, docenti e impiegati dell’ateneo in cui si esprime «forte preoccupazione per gli incessanti bombardamenti di Gaza. Per porre fine alla violenza si deve porre fine alla sua causa principale: l’apartheid e l’occupazione israeliana dei territori palestinesi». Sono circa duecento gli studenti che hanno occupato il cortile del Palazzo del Bo di Padova, storica sede dell’Università degli Studi, manifestando in favore della Palestina con vari cartelli e striscioni.

Alluvione, Figliuolo ai sindaci: «Più voglia di fare polemica che di rimboccarsi le maniche»

«A volte i pubblici amministratori hanno più voglia di fare polemica che di rimboccarsi le maniche». Sono le parole del commissario per la ricostruzione sul territorio delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo, intervenuto nella mattinata di mercoledì 8 novembre a Castenaso, in provincia di Bologna, per un incontro con il Comune e un sopralluogo sui territori.

«Chiedete i rimborsi che ve li diamo»

«Dei 290 milioni di somma urgenza» – ha dichiarato – «ho erogato solamente poco più di 60,5 milioni, perché i Comuni devono fare il loro lavoro che è semplicissimo. Il mio vuole essere uno sprone: chiedete i rimborsi che ve li diamo». Al centro delle parole del generale anche l’ordinanza sui rimborsi. «Quando si porta un’ordinanza in registrazione alla corte dei conti bisogna fare il perimetro finanziario. Se le polemiche arrivano da qualcuno che è stato insieme a noi a costruire questa ordinanza, sembra quasi uno schiaffo a chi si impegna». E ancora: «Il rimborso arriva a coprire la totalità del danno asseverato, dimostrato e riconosciuto, con una dinamica da 20 mila euro subito, poi 40 mila, poi ulteriori in funzione delle risorse».

Scritte antisemite a Milano, indagato un 56enne

È stato identificato, perquisito ed è ora indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa il presunto autore delle scritte antisemite comparse tra il 16 e il 19 ottobre a Milano, nei bagni del Centro diagnostico italiano e di una panetteria nel quartiere ebraico.

Sui profili social effigi a favore di organizzazioni terroristiche

La persona indagata è tratta di un 56enne italiano, residente a Corsico (provincia di Milano): secondo le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e del pool antiterrorismo della Procura di Milano, mentre tracciava le scritte indossava una divisa (ritrovata nella sua abitazione) di un’azienda di disinfestazione. L’uomo sui suoi profili social avrebbe pubblicato anche effigi a favore di organizzazioni terroristiche e vignette contro Israele.

Oltre alle scritte antisemite anche una stella di David

Agli atti dell’inchiesta del pm Enrico Pavone e del procuratore Marcello Viola anche le immagini che lo ritraggono mentre imbratta i muri. In uno dei bagni del Centro diagnostico italiano di via Saint Bon a Milano, nei pressi del quartiere ebraico, era stata trovata la scritta: “Prima Hitler poi Hamas per voi ebrei forni e camere a gas”. Accanto era stata disegnata anche una stella di David. La proprietaria della struttura aveva presentato denuncia.

Ancona, ultraleggero precipitato vicino al fiume Cesano: due feriti

Un velivolo ultraleggero partito da Cesano di Senigallia (in provincia di Ancona) è precipitato poco distante in zona Monterado di Trecastelli. I due uomini a bordo sono rimasti feriti – erano coscienti – e sono stati trasportati in eliambulanza all’ospedale regionale ad Ancona. L’ultraleggero ha perso quota e forse il pilota ha tentato un atterraggio d’emergenza vicino al fiume Cesano, in un’area in secca. Uno dei due passeggeri è stato sbalzato fuori e l’altro è rimasto in parte sotto la carlinga, tra la vegetazione, ed è stato estratto dai vigili del fuoco e affidato alle cure dei sanitari. Sul posto anche carabinieri e polizia locale.

Napoli, furto nella pizzeria della onlus di don Luigi Merola: «Non ci arrendiamo»

Il laboratorio della fondazione A voce d’e creature, onlus diretta da don Luigi Merola nel quartiere Arenaccia di Napoli, è stato preso di mira dai ladri. La pizzeria in cui sono cresciuti circa un migliaio di ragazzi negli ultimi anni, tutti aiutati dai volontari nelle rispettive problematiche, ha ricevuto la visita dei malviventi nella notte tra il 7 e l’8 novembre. Sono stati trafugati un’impastatrice e alcune pale per infornare le pizze. Un danno economico ma soprattutto morale, come ha spiegato lo stesso Merola: «Sono sconvolto. Non mi dispiace per il danno economico che hanno arrecato ma perché c’è sempre qualcuno che vuole sporcare quanto di bello si riesce a fare nella nostra città».

Don Luigi Merola: «Non ci arrendiamo»

«Noi andremo avanti anche perché la provvidenza non ci ha mai abbandonato», ha proseguito Don Luigi Merola. «Si tratta di materiale che avevamo acquistato solo qualche settimana fa. Come si vede dalle immagini il colpo è stato messo a segno da adulti, quegli adulti che invece ci dovrebbero essere vicini perché qui noi ci prendiamo cura dei loro figli». Merola è amareggiato ma non si fermerà: «Avevamo in programma alcune “pizzate della legalità” con gli studenti di diverse scuole della città e della provincia. Sono solo rinviate perché non ci arrendiamo e siamo più testardi di quanti vogliono sempre sporcare questa città».

Napoli, furto nella pizzeria della onlus di don Luigi Merola «Non ci arrendiamo»
Don Luigi Merola (Imagoeconomica).

A fine ottobre la visita di Piantedosi

Il 27 ottobre scorso, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fatto visita al laboratorio-pizzeria della fondazione A voce d’e creature. In quell’occasione, al fianco di don Luigi Merola, ha dichiarato: «Sono qui per testimoniare non solo l’importanza, ma anche per lanciare un messaggio a tutti. Queste sono le iniziative su cui vogliamo lavorare. La sicurezza non si fa solo con la doverosa presenza delle forze di polizia, delle istituzioni, della sicurezza e della giustizia. Ma la si fa così, educando i giovani a un mondo migliore».

Uccise la madre perché cantava: assolto per infermità mentale

È stato assolto per infermità mentale Davide Garzia, il 24enne che nell’aprile del 2022 aggredì e uccise la madre, Fabiola Colnaghi, di 58 anni, nell’abitazione di famiglia ad Aicurzio (in provincia di Monza). Lo ha deciso la Corte d’Assise di Monza, che ha disposto per il giovane 10 anni di ospedale psichiatrico giudiziario perché ritenuto socialmente pericoloso.

Massacrò la madre «perché era felice e canticchiava»

La Corte ha accolto in toto le risultanze della perizia psichiatrica disposta dal giudice con la modalità dell’incidente probatorio su richiesta della procura, che lo ha dichiarato totalmente incapace di intendere e volere. Il giovane – accusato di omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere – la mattina del 21 aprile si scagliò contro la madre uccidendola a calci e pugni perché «perché era felice e canticchiava», infierendo poi sul cadavere. «Stante i fatti, è il giusto epilogo per una vicenda del genere», ha commentato l’avvocato della difesa, Renata D’Amico.

Il padre di Indi Gregory: «I medici non ce la fanno portare via»

La storia di Indi Gregory, neonata di otto mesi affetta da una rara malattia del Dna miticondriale, continua a far discutere. Il papà della piccola, Dean Gregory, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera il calvario che sta vivendo con sua moglie Claire. Secondo l’uomo, sua figlia è «vittima di discriminazioni e bullismo» e di un Paese «che vorrei fosse compassionevole come l’Italia».

Nonostante la cittadinanza italiana, Indi non può lasciare l’Inghilterra

Il governo italiano, il 6 novembre scorso, ha convocato un Consiglio dei ministri d’urgenza con l’obiettivo di conferire la cittadinanza italiana alla neonata di origini britanniche, così da poterla trasferire a Roma prima che venga staccata la spina. Nonostante questo, pare che la bambina non possa ancora partire: «Ci hanno detto che avrebbero fatto di tutto. “Fatecela solo arrivare”, ci hanno detto (lo staff dell’ospedale Bambino Gesù, ndr.). Ma è questo il problema. I medici non ce la fanno portare via. Abbiamo pensato anche al trasferimento». E ancora: «Non posso dire una sola parola negativa sulle infermiere che sono sempre state magnifiche. Anche Vienna, l’altra nostra figlia, che ha sei anni, si è affezionata a loro. A lei piace molto andare a trovare Indi, darle da mangiare, accarezzarla. Devo dire questo rende meno angoscianti le nostre visite. È con i medici che abbiamo un problema, sono loro a dire che non c’è nulla da fare».

La famiglia di Indi non si arrende: «Continuiamo a sperare»

Dean Gregory crede che «potenzialmente, se ricevesse le cure più indicate, la figlia potrebbe stare meglio. La nostra sensazione è che non sia stata vista dalle persone giuste. Noi continuiamo a sperare». In che modo? «Serve un’ambulanza aerea con assistenza medica. So che è una cosa per la quale dovremmo pagare noi, ma i soldi ci sono. Abbiamo ricevuto molte donazioni e in particolare siamo grati per l’intervento estremamente generoso di un nostro conoscente molto ricco. Questi, come l’interessamento del governo italiano, sono gesti che ti ridanno fiducia nell’umanità».

Segrate, cisterna perde materiale tossico: quattro operai in osservazione

Una perdita di materiale tossico si è verificato da una cisterna all’interno dello scalo ferroviario merci di Segrate (in provincia di Milano). Si tratta di Octanoyl Chloride, una sostanza tossica anche a basse concentrazioni. Ad accorgersi della perdita dalla cisterna in transito sono stati i dipendenti dello scalo, che hanno chiamato i vigili del fuoco. Quattro operai dello sono sotto osservazione medica dopo aver accusato una leggera irritazione agli occhi. La zona è stata ‘cinturata’ dalle squadre dei vigili del fuoco e messa in sicurezza, in attesa che vengano portate a termine le operazioni di bonifica. A raggiungere il luogo dell’incidente, oltre ai mezzi convenzionali, anche il personale del nucleo NBCR esperto nel fronteggiare questo tipo di interventi.

Scontri per Napoli-Berlino: 11 ultras tedeschi arrestati

Dopo i recenti fatti avvenuti sui Navigli di Milano tra i supporter di Milan e Paris Saint Germain, gli ultras hanno provocato nuovi tafferugli, questa volta in pieno centro nel capoluogo campano e a poche ore dal match che vedrà scontrarsi Napoli e Union Berlino.

Scontri per Napoli-Union Berlino: 11 tifosi tedeschi arrestati

Sono in totale 11 le persone di nazionalità tedesca ad essere state fermate dalle forze dell’ordine martedì 7 novembre. I soggetti hanno sfilato per le strade della città incappucciati e vestiti di bianco, scatenando una guerriglia contro la polizia locale. L’incontro tra le autorità e gli ultras ha generato alta tensione, con negozi distrutti tra la zona di Via Roma e Piazza Dante e il lancio di oggetti. Le forze dell’ordine presenti sul posto si erano attivate poche ore prima proprio per evitare che l’arrivo dei tifosi generasse caos e incidenti e per le potenziali incursioni dei gruppi ultras partenopei. Nonostante le misure precauzionali messe in atto, la furia degli ultras ha comunque portato al ferimento di alcuni membri delle forze di polizia.

Allerta in città per l’arrivo dei sostenitori della Union Berlino

Piazza Garibaldi già era presidiata per l’arrivo dei primi tifosi dell’Union, con carabinieri e blindati della polizia che stanno sorvegliando la zona in attesa del transito dei sostenitori del team tedesco. I timori delle autorità sono essenzialmente legati al precedente dello scorso marzo, quando in città era sbarcata l’Eintracht Francoforte e si era assistito a scontri e disordini. Nella mattinata di mercoledì 8 novembre, il giorno del match, si prevede l’arrivo a Napoli di altre diverse centinaia di tifosi tedeschi ed è attualmente in allerta il dispositivo di sicurezza.

Abusi su 10 minori, arrestati due giovani in Lombardia

Adescavano i minori sia per produrre di materiale pedopornografico sia per costringerli o convincerli ad atti sessuali con due adulti. Per questi abusi sono stati arrestati due giovani, di 27 e 39 anni – un italiano e un ecuadoregno – residenti in Lombardia, rispettivamente in provincia di Cremona e Monza Brianza.

L’arresto dopo un anno di indagini

Le indagini hanno permesso di identificare 10 vittime tra le province di Monza Brianza, Milano e Treviso. L’operazione – condotta dalla Polizia Postale di Milano e dalla sezione operativa dei carabinieri di San Donato Milanese – è durata quasi un anno e si è conclusa a fine settembre 2023.

Agente della polizia postale
Agente della polizia postale (Imagoeconomica).

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, è partita dalla denuncia presentata alla stazione Carabinieri di Peschiera Borromeo (Milano) da una coppia di genitori preoccupati per gli improvvisi cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti del proprio figlio adolescente. I militari, intuendo che il ragazzo poteva essere vittima di un adescamento su internet, hanno subito comunicato il caso autorità giudiziaria.

Catania, investita mentre attraversa la strada: morta 19enne

Una 19enne è morta a Catania dopo essere stata investita prima da uno scooter e poi da un’auto mentre attraversava la strada in via Andrea Dori, sulla circonvallazione della città siciliana, all’altezza del rifornimento di benzina nei pressi della Cittadella. La vittima è Chiara Adorno, originaria di Solarino, nel Siracusano, che a Catania studiava presso la facoltà di Scienze biologiche. Nell’incidente è rimasto ferito anche un’altro ragazzo, trasportato in gravi condizioni in ospedale.

La dinamica dell’incidente

Stando a quanto fin qui emerso sulla dinamica dell’incidente, la vittima, insieme all’altro ferito dello scontro, stava attraversando lungo le strisce pedonali in un tratto della circonvallazione non lontano dal Policlinico intorno alle ore 22 del 7 novembre. I due sarebbero stati prima investiti da uno scooter Honda e, a causa dell’impatto, Chiara Adorno sarebbe stata successivamente travolta da un altro veicolo, una Fiat Punto, che sopraggiungeva ad alta velocità. L’altra persona investita, invece, è sopravvissuta e trasportata in condizioni gravi in ospedale. Sul caso è stata aperta un’inchiesta per omicidio stradale dalla Procura di Catania che ha disposto che i mezzi coinvolti nel sinistro vengano posti sotto sequestro. Per chiarire la dinamica dei fatti sono stati ascoltati anche i conducenti dei due veicoli coinvolti.

Case occupate a Napoli, mancata riscossione di affitti per 133 milioni di euro

La mancata riscossione dei canoni d’affitto ha causato una perdita di 133 milioni di euro nelle casse del Comune di Napoli: lo dichiara la Procura della Corte dei conti della Campania, nell’invito a dedurre notificato dai Carabinieri alla preside di una scuola partenopea e ad altri sei indagati tra funzionari del Comune e della società in-house Napoli Servizi, in relazione a un danno erariale da 92.349. Secondo gli investigatori, i funzionari comunali sono responsabili di «non avere mai contestato i ritardi clamorosi della Napoli Servizi in sede di riscossione, consentendo l’accumulo nel tempo di una ingente e stratosferica morosità».

La vicenda: alloggio occupato abusivamente

A partire dal settembre 1988, l’abitazione del custode deceduto della scuola è stata occupata abusivamente dai suoi eredi, i quali non hanno mai pagato né l’affitto né i consumi idrici al Comune di Napoli. Questa situazione ha portato a sette notificati dai carabinieri del Nucleo operativo del Vomero a funzionari comunali, dirigenti della Napoli Servizi (società del Comune) e alla preside della scuola dell’infanzia e primaria L. Vanvitelli – plesso Caccavello, situata nel quartiere Vomero.

In arrivo nuova perturbazione, piogge anche in Toscana

In arrivo, mercoledì 9 novembre, una nuova perturbazione atlantica con altre piogge anche sulle zone alluvionate della Toscana. Il maltempo sarà interrotto da una breve pausa sabato mattina, domenica è infatti previsto l’ingresso di un nuovo impulso perturbato. La previsione è di Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, secondo il quale domani mattina avremo gli ombrelli aperti solo in Liguria e sulle Alpi occidentali, altrove inizieranno a soffiare miti ma umidi venti di Scirocco; dal pomeriggio, come spesso accade con le perturbazioni atlantiche, il maltempo si sposterà verso Est invadendo gran parte del Nord, la Sardegna e le coste toscane. In serata tutto il Centronord e la Campania saranno pronte a riaprire gli ombrelli, con una certa preoccupazione per le zone colpite dai recenti eventi alluvionali.

Le temperature saranno in linea con le medie del periodo

Venerdì 10 novembre la situazione non sarà migliore: avremo ancora delle piogge su gran parte dell’Italia, con schiarite più ampie solo al Nordovest ed in Sicilia. Insomma il mese di novembre continuerà a essere bagnato, ma non particolarmente freddo e con temperature in linea perlopiù con le medie del periodo. Le prime indicazioni per il weekend indicano che ci saranno momenti soleggiati prima dell’ingresso di una nuova perturbazione atlantica nella giornata di domenica; dal pomeriggio del 12 novembre sono attese altre gocce d’acqua dalla Toscana alla Sicilia con i fenomeni più intensi tra Lazio e Basso Tirreno.

Un caso di dengue a Civita d’Antino: la sindaca chiude le scuole

Nel comune di Civita d’Antino, in provincia de L’Aquila, è stata disposta dalla sindaca Sara Cicchinelli la chiusura di alcune strutture pubbliche del territorio a causa della presenza di un caso accertato di dengue. Si tratta di una malattia virale acuta generata dalla stesso virus delle febbre gialla e che è molto diffusa nel Sud-Est Asiatico, in Africa, in America Centrale e Meridionale e in Oceania. A rimanere chiuse a Civita d’Antino saranno le scuole, il centro diurno per disabili e la delegazione comunale di Pero dei Santi.

Le chiusure da parte della sindaca di Civita d’Antino

L’amministrazione comunale di Civita d’Antino ha disposto che, a partire dall’8 novembre, molte strutture pubbliche, tra cui le scuole dell’infanzia, resteranno chiuse per quattro giorni. Il motivo, come detto, è la notifica arrivata dalla Asl di un caso di dengue riscontrato in una cittadina residente a Pero dei Santi, frazione di Civita, ma con domicilio a Roma. La donna, che nei 15 giorni di incubazione del virus era stata nel comune dell’Aquilano, è attualmente ricoverata nel reparto malattie infettive di un ospedale romano. Nell’ordinanza della sindaca Sara Cicchinelli è prevista la chiusura, fino al giorno 10 novembre 2023 compreso, «del plesso scolastico San Lidano Avella sede della scuola dell’infanzia di Pero dei Santi sito in viale Don Vincenzo Pasquarelli snc; del centro diurno per disabili sito in via Europa; dell’intera struttura della delegazione comunale sita in piazza San Lidano». Il Comune, inoltre, starebbe provvedendo a interventi di bonifica delle aree interessate, nel raggio di 200 metri, con trattamenti adulticidi e larvicidi applicati per rimuovere la presenza di eventuali focolai del virus in tombini, aree umide, stagni, vasche e fontane. L’intervento, se necessario, potrebbe anche estendersi alle aree private.

Dengue, contagio e sintomi

A generare la dengue è un virus che appartiene al genere flavivirus, responsabile anche della febbre gialla. Questa infezione viene trasmessa all’uomo dalle zanzare appartenenti al genere Aedes che, contrariamente alle Anopheles, responsabili della malaria, sono solite pungere nelle ore diurne, in particolare all’alba e nel periodo che precede il tramonto. È questo l’unico modo per contrarre la malattia che, lo si specifica, non si trasmette per contagio interumano diretto. I primi sintomi vengono avvertiti, in genere, dopo tre-sei giorni dal contagio. Si tratta, come riferito dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, di febbre, brividi, debolezza, cefalea intensa, dolori ossei generalizzati, nausea e vomito. Nei casi più gravi, l’infezione può rivelarsi mortale portando a insufficienza epatica, grave alterazione della funzione del fegato. Attualmente per questa malattia non esiste una cura specifica, ma è possibile prevenirla con un vaccino.

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