Category Archives: Cronaca

Trattativa Stato-mafia, per la Cassazione indizi privi di certezza

«La Corte di assise di appello» ha «invertito i poli del ragionamento indiziario» in quanto «l’esclusione di possibili ipotesi alternative non può supplire alla carenza di certezza dell’indizio», inoltre la Corte di assise di appello di Palermo «non ha osservato il canone dell’oltre ogni ragionevole dubbio quale metodo di accertamento del fatto».

Il verdetto e le assoluzioni

Con queste motivazioni – si legge nel verdetto 45506 della Cassazione depositato venerdì 10 novembre – gli ‘ermellini’ hanno confermato l’assoluzione nel processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia degli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno e per l’ex parlamentare Marcello Dell’Utri.

 

 

Roma, morto per un infarto monsignor François Bacqué: il corpo rimasto per ore sull’asfalto

È morto sul colpo, stroncato da un infarto, monsignor François Bacqué, 87 anni. Al momento del decesso, avvenuto nella mattinata di giovedì 9 novembre, l’uomo si trovava nel centro storico della Capitale, vicino al Senato. Il nunzio apostolico stava rientrando a piedi verso la residenza ecclesiastica dove viveva, in via della Scrofa, quando è sopraggiunto il malore e si è accasciato a terra.

Il cadavere sull’asfalto per tre ore

Nonostante l’arrivo dell’ambulanza del 118, il cadavere di Bacqué, coperto con un telo, è stato lasciato per tre ore sull’asfalto. Come riportato da Il Corriere della Sera, solo un gruppo di religiose si è preoccupato di vegliare sul corpo, in attesa dell’arrivo del camion dei servizi mortuari del comune di Roma (alle 14.04) che ha provveduto al suo trasferimento. Diversi i curiosi che si sono fermati a scattare una foto, mentre in alcuni casi, riporta il quotidiano, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per allontanare la folla nel rispetto del monsignore. Nato a Bordeaux nel 1936, Bacqué, aveva deciso di passare la sua pensione a Roma.

Saman Abbas, via libera per il funerale: «Deciderà il fratello»

È passato un anno da quando è stato ritrovato il corpo di Saman Abbas, la 18enne di Novellara uccisa la sera del 30 aprile 2021 e il cui corpo è rimasto occultato fino al 18 novembre 2022. La Corte d’assise di Reggio Emilia ha dato il via libera per seppellire i resti e procedere con il funerale, in base alla volontà del fratello non indagato per l’omicidio.

Sarà il fratello, non indagato, a decidere come procedere

Rimasta nascosta sotto un metro e mezzo di terra in un casolare abbandonato, la 18enne potrà ora avere degna sepoltura. A decidere per lei sarà solo e soltanto suo fratello, teste principale dell’accusa nel processo per l’omicidio e parte civile. La Procura dei minori di Bologna, infatti, ha deciso che il giovane non sarà indagato per un presunto coinvolgimento del delitto. Nel valutare la sua posizione, il pm Caterina Sallusti ha segnalato che nessuno degli altri parenti indagati-imputati ha mai fatto cenno di un suo ipotetico ruolo nel delitto, così come non è mai stata evidenziata una sua condivisione del progetto criminale. Le immagini delle telecamere, inoltre, non lo hanno mai ripreso in attività che possono essere collegate all’uccisione o allo scavo della buca dove la sorella è stata sepolta. Dalle intercettazioni si è anche appreso che, dopo i fatti del maggio 2021, il ragazzo abbia chiesto insistentemente ai genitori fuggiti in Pakistan dove fosse la sorella, con la madre che lo aveva rassicurato dicendogli che li avrebbe raggiunti. L’unica parte attiva che il giovane sembra avuto avere è stata nell’aver mostrato ai genitori i messaggi tra Saman e il suo fidanzato, che hanno fatto scattare la lite decisiva.

La sindaca di Novellara: «Pagheremo noi il funerale»

Nel frattempo, la sindaca di Novellara Elena Carletti si è messa a disposizione per aiutare il ragazzo a organizzare le esequie della sorella. «Siamo a disposizione del fratello, sarà lui a decidere le modalità», ha dichiarato. «Non sarà una cosa brevissima perché desideriamo parlare con lui, che ha avuto una settimana molto pesante di deposizioni. Siamo a disposizione per sostenere le spese dei funerali, assolutamente. Vorremmo conferire la cittadinanza onoraria di Novellara a Saman nel corso del consiglio comunale di fine novembre», ha concluso.

Uccise la fidanzata a coltellate, scarcerato per obesità e problemi di salute mentale

Era stato condannato a 30 anni per l’omicidio della fidanzata. Dimitri Fricano, 35 anni di Biella, è stato messo agli arresti domiciliari per motivi di salute. A stabilirlo, il tribunale di sorveglianza di Torino che ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato difensore Elena Guarini. I fatti risalgono all’11 giugno del 2017, quando il 35enne uccise con 57 coltellate la fidanzata Erika Preti, 25 anni, di Tollegno, mentre la coppia si trovava in vacanza in una villetta a San Teodoro, in Sardegna. La condanna definitiva dalla Cassazione risale all’aprile 2022.

Fricano è arrivato a pesare 200 chili

Secondo quanto riportato da Repubblica, a influire sulla decisione del tribunale di sorveglianza è stato il peso di Fricano, passato dai 120 chili al momento dell’arresto ai 200 chili attuali. Un condizione che non gli consentirebbe di spostarsi all’interno del carcere per le barriere architettoniche. Il detenuto soffre inoltre di una sindrome ansioso depressiva e un deficit cognitivo conseguente a una encefalite contratta alla fine degli anni novanta.

I familiari di Erika: «Una coltellata al cuore»

I genitori di Erika, intervistati da La Stampa, hanno affermato: «Questa notizia riapre una ferita profonda, è una coltellata al cuore». Così la madre della ragazza, Tiziana Sulman: «Non riesco a esprimere il mio disgusto e il senso di ingiustizia».

Montecatini, crolla un pino nel villaggio di Natale all’interno del parco delle terme: sette feriti

A Montecatini (Pistoia), nel parco dello stabilimento termale La Salute, è crollato un grande pino che ha causato un bilancio di sette feriti tra i quali agenti di polizia e alcune persone facenti parte dello staff. L’amministratore unico della società Terme è stato trasportato con l’elisoccorso in ospedale a Firenze. Il crollo ha riguardato lo spazio natalizio allestito in vista delle feste all’interno del parco.

Nessuno è in pericolo di vita

Secondo le prime ricostruzioni, il pino sarebbe crollato intorno alle 10 della mattina del 10 novembre 2023, mentre il personale delle terme e della polizia stavano svolgendo degli accertamenti su un atto vandalico avvenuto nella notte nello stabilimento termale. La pianta ha travolto più persone, ma nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita. Potrebbe essere stata la forte pioggia dei giorni precedenti a causare l’improvviso crollo. In quel momento, vista anche l’ora mattutina di un giorno feriale, non c’erano bambini – anche perché la Baita di Babbo Natale, che da anni viene allestita durante le feste natalizie nella città termale, non era ancora aperta al pubblico. L’apertura è infatti programmata per il 12 novembre.

Soumahoro e le presunte irregolarità sulle spese elettorali: riunita la giunta per le elezioni

Dopo la segnalazione della Corte d’appello di Bologna sulle irregolarità nelle spese elettorali del deputato di Alleanza verdi e sinistra Aboubakar Soumahoro, la giunta per le elezioni si è riunita per decidere il da farsi. Come riportato da Repubblica, i deputati “non se la sono sentita di far decadere un loro collega per irregolarità nelle spese elettorali” per evitare quello che, secondo un componente di peso della giunta per le elezioni della Camera e citato dal quotidiano, costituirebbe «un precedente gravissimo», perché «se basta una segnalazione a far decadere un deputato, siamo tutti in bilico».

Le presunte irregolarità

Soumahoro, secondo la Corte di appello di Bologna, non avrebbe rendicontato spese elettorali per circa 20 mila euro fatte attraverso una Postapay dove si sono registrate movimentazioni per 50 mila euro. Nel provvedimento della Corte di appello riportato dal quotidiano, si legge che «dalla lista movimenti risultano operazioni estranee al finanziamento della campagna elettorale con accrediti effettuati dalla società, con sede in California, Stripe Tecnology per 6.981 euro».

La difesa

Attraverso i suoi legali, Soumahoro ha inviato, anche se non entro le scadenze di legge, una memoria difensiva alla Corte sostenendo la buona fede della scelta di utilizzare solo una Postapay mentre sull’accredito dalla California ha spiegato che si tratta di una piattaforma online per la raccolta fondi avvenuta in Italia ma con sede all’estero. I magistrati, che non hanno confermato le irregolarità, hanno inviato per conoscenza al presidente della Camera il provvedimento per le decisioni del caso.

Genova, frana a Trasta: strada chiusa e 30 famiglie isolate

Nuove frane colpiscono Genova dopo il forte maltempo dei primi giorni di novembre. A breve distanza temporale dell’evento franoso avvenuto nella zona di Castelletto, si è verificato un altro incidente simile in città, questa volta in località Trasta.

30 famiglie isolate a Genova per una frana in località Trasta

A rimanere isolate sono state 3o famiglie e gli assistiti della comunità terapeutica La Tartaruga a Trasta, per un totale di circa 200 persone bloccate a causa dello smottamento che ha interessato l’unica via carrabile. Giunti sul posto vigili del fuoco e polizia locale, impegnati ad aprire un nuovo accesso pedonale attraverso alcune proprietà private. L’assessore della Protezione Civile di Genova Sergio Gambino si è così espresso nel merito della questione a Primo Canale: «Questa mattina (ndr 10 novembre) continueremo il censimento per capire le esigenze di queste persone, che ora possono muoversi solo con un varco pedonale, che chiaramente non è abbastanza visto che dal punto di vista veicolare sono completamente isolate. […] Bisogna ringraziare il privato che ha permesso di creare il varco nella sua proprietà». Proteste da parte degli abitanti di zona, che raggiunti da La Voce di Genova hanno dichiarato: «Dopo quattro anni di segnalazioni meno male che la strada è venuta giù almeno qualcuno è arrivato a vedere».

Pochi giorni prima il muraglione crollato a Quinto

Non è la prima volta che a Genova il maltempo crea danni del genere. Lunedì 24 ottobre un muraglione era crollato a Quinto, costringendo le autorità a sgomberare due palazzine. Fortunatamente, al di là della paura, non si è registrato alcun ferito.

Fuga di gas provoca esplosione, 4 persone ferite a Pordenone

Una fuga di gas ha provocato un’esplosione a Pordenone in cui sono rimaste ferite 4 persone. Si tratta di giovani cittadini pachistani: un inquilino dell’abitazione è stato portato con l’elicottero a Udine in condizioni serie con ustioni su varie parti del corpo.

Gli altri 3 feriti sono meno gravi

Degli altri tre occupanti dell’abitazione, uno è stato trasferito in ambulanza, in codice giallo, all’ospedale di Pordenone, e due sono stati accompagnati in Pronto soccorso per accertamenti: le loro ferite sono lievi. Lo scoppio è avvenuto in una casa privata, poco dopo le 8 del 10 novembre, in via Planton, a Pordenone.

Napoli, spara alla ex ma colpisce un 20enne: arrestato

Malgrado fosse agli arresti domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico, al culmine dell’ennesima lite con la ex si è recato a casa di alcuni suoi parenti per spararle, ma il colpo esploso con una pistola ha raggiunto e ferito per errore un ventenne che era presente nell’abitazione. La Polizia di stato di Napoli, al termine di indagini della squadra mobile coordinate dalla Dda, ha arrestato un presunto appartenente al clan Caldarelli del rione Case Nuove di Napoli ritenuto una costola del più potente clan Mazzarella.

La vittima è stata accompagnata all’ospedale non in pericolo di vita

L’uomo, L.C. è accusato di essere l’autore del ferimento del giovane, avvenuto nel pomeriggio del 5 ottobre 2023 in un appartamento di via Gianturco. I poliziotti gli contestano i reati – aggravati dal metodo mafioso – di porto di arma comune da sparo, lesioni personali, esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone ed evasione. La vittima venne accompagnata da un conoscente nell’ospedale Villa Betania, nel quartiere Ponticelli della città, dove i sanitari ritennero non fosse in pericolo di vita. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Napoli (coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini), durante la perquisizione nell’abitazione dell’arrestato, hanno trovato una pistola. Dovranno stabilire se sia quella utilizzata per il raid.

Caso Tramontano, Impagnatiello punta sulla perizia psichiatrica

Punta a chiedere una perizia psichiatrica la difesa di Alessandro Impagnatiello, per il quale, il prossimo 18 gennaio, inizierà il processo in cui rischia l’ergastolo, per l’omicidio di Giulia Tramontano, la fidanzata incinta al settimo mese uccisa con 37 coltellate nella loro abitazione di Senago, nel Milanese, lo scorso 27 maggio. Mentre i legali dell’imputato stanno anche valutando un eventuale percorso di giustizia riparativa, previsto, come da riforma Cartabia, per tutti i condannati.

Sarà il Centro per la giustizia di Milano a dare il via libera al percorso di giustizia riparativa

L’avvocato Giulia Geradini, che assiste il 30enne assieme alla collega Samanta Barbaglia, ha spiegato: «Non parliamo ora di giustizia riparativa, però, deve ancora iniziare il processo». La difesa chiarisce che la giustizia riparativa – forma di risoluzione del conflitto e riparazione del danno con programmi di mediazione, del tutto sganciata dal procedimento penale e a cui le parti offese non devono necessariamente partecipare – è una possibilità per tutti i condannati. Tanto che il gip di Milano Angelo Minerva con formula standard, ha indicato, come previsto, questa “facoltà” per Impagnatiello nel decreto di giudizio immediato emesso due giorni fa. La difesa, come chiarito, valuterà pure questa possibilità e semmai ne farà richiesta ai giudici della Corte d’Assise o più avanti ancora nel corso del procedimento. Sarà, poi, nel caso il Centro per la giustizia riparativa del Comune di Milano a dover dare il via libera definitivo al programma, se ne individuerà uno adatto per il 30enne. Intanto la difesa ha spiegato che si sta muovendo e sta valutando di presentare una richiesta di perizia psichiatrica nel processo per valutare la capacità di intendere e volere del giovane al momento dei fatti. Istanza che potrebbe far leva su consulenze difensive portate avanti in questi mesi. Una delle possibilità per la difesa del giovane teoricamente è anche quella di far acquisire tutti gli atti, rinunciando a sentire i testi in aula, in una sorta di abbreviato di fatto.

Meteo, weekend autunnale con pioggia e neve

L’estate di San Martino sarà rinviata di qualche giorno. Secondo le previsioni meteo per il 10, 11 e 12 novembre continuerà la fase di maltempo sull’Italia con un weekend che si preannuncia autunnale a tutti gli effetti. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, prevede l’11 novembre l’arrivo di un Ciclone che porterà piogge dall’Oceano Atlantico verso l’Italia. Nelle prossime ore, infatti, è previsto ancora maltempo: piogge che colpiranno gran parte delle aree alluvionate degli ultimi giorni, neve a quote basse (fino ai 1000 metri sulle Alpi e fino ai 1500 metri sull’Appennino settentrionale) e vento che soffierà intenso di Libeccio verso il Centro-Sud. Insomma il maltempo colpirà gran parte del Paese e risulterà associato all’ennesima perturbazione atlantica.

Da lunedì 13 novembre tornerà il sole

Nella giornata di Sabato 11 novembre non ci sarà l’estate di San Martino. Anzi, ci saranno piogge con il Ciclone in movimento verso il meridione: al mattino pioverà su tutta la fascia tirrenica e all’estremo Nord-Est; dal pomeriggio i fenomeni lasceranno temporaneamente il Centro-Nord e si apriranno schiarite anche al Sud. Domenica 12 arriverà l’ultima perturbazione di un lunghissimo treno di fronti instabili: piogge di origine atlantica bagneranno ancora la Sardegna, il Lazio, l’Abruzzo e tutto il Sud con fenomeni a tratti anche intensi. In seguito il meteo, con l’inizio della nuova settimana, potrebbe però riservarci una sorpresa. Da lunedì 13 novembre tornerà il sole.

La Dia confisca beni per due milioni a un imprenditore di Gela

Beni per due milioni di euro sono stati confiscati a un imprenditore del settore ortofrutticolo di Gela dalla Direzione investigativa antimafia. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta su proposta congiunta del procuratore di Gela e del direttore della Dia. Il destinatario, hanno fatto sapere dalla Dia, è un personaggio di spicco della locale criminalità, già condannato per associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, evasione, nonché detenzione illegale di stupefacenti e di armi e destinatario di una misura cautelare personale.

Roma, chiesti quattro mesi per Vittorio Sgarbi: ha paragonato Virginia Raggi a Ciancimino

La Procura di Roma ha chiesto la condanna a quattro mesi per Vittorio Sgarbi. L’attuale sottosegretario ai Beni culturali è stato accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Virginia Raggi. Durante la puntata del 21 febbraio del 2018 di Matrix, prima delle elezioni politiche, Sgarbi ha attaccato l’allora sindaca di Roma per aver previsto l’abbattimento di un edificio liberty in Piazza Caprera, nel quartiere Trieste. Nel criticarla, il sottosegretario ha paragonato la Capitale alla Palermo di Vito Ciancimino. Quest’ultimo, esponente della Dc, è stato condannato nel 1992 per associazione mafiosa e corruzione.

Cos’ha detto Sgarbi: «Raggi complice di un’azione criminale»

Sgarbi, durante la puntata, ha dichiarato: «L’annunciata distruzione di ville liberty a Roma, denunciata da me e da Italia Nostra per primi, conferma la più inquietante delle prospettive: la Roma di oggi è come la Palermo di Ciancimino. E il sindaco di Roma, distratto dalla difesa della città, è oggettivamente complice di questa azione criminale. M5S a Roma oggi è come la Democrazia cristiana a Palermo degli anni ‘70». L’udienza è prevista per il 30 gennaio 2024. Virginia Raggi, assistita dall’avvocato Alessandro Mancori, non ha commentato le richieste del pm.

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Roma, chiesti quattro mesi per Vittorio Sgarbi ha paragonato Virginia Raggi a Ciancimino
Il sottosegretario ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi (Imagoeconomica).

La precedente condanna nel gennaio 2021

Non si è trattato, però, della prima volta. Vittorio Sgarbi è già stato condannato nel gennaio 2021 dal tribunale monocratico di Roma al pagamento di una multa di mille euro e a una provvisionale di 10 mila euro. Il reato, anche in quel caso, è stato quello di diffamazione aggravata a mezzo stampa nei confronti di Virginia Raggi. In un video del dicembre 2016, infatti, l’attuale sottosegretario ha attaccato l’allora sindaca di Roma con affermazioni che ne avrebbero offeso «l’onore e la reputazione».

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Alghero, incidente in Piazza Sulis: donna investita e uccisa da un camion gru

Tragedia ad Alghero, dove nella giornata di giovedì 9 novembre 2023 una donna ha perso la vita a causa di un incidente stradale che non le ha lasciato scampo.

Investita e uccisa da un camion gru ad Alghero

Il sinistro è avvenuto in Piazza Sulis. La vittima, Caterina Mariani di 61 anni, è stata colpita da un veicolo pesante, precisamente un camion gru, mentre attraversava la piazzetta dov’è presente una rotatoria. La donna, impiegata presso il liceo classico locale, ha perso la vita immediatamente a causa dell’incidente. Troppo gravi le ferite riportate. Sul luogo del dramma sono giunti gli agenti della polizia locale, i vigili del fuoco e i carabinieri, oltre ai membri del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Il mezzo coinvolto è stato sottoposto a sequestro e il corpo senza vita della donna è stato trasferito presso l’istituto di medicina legale locale.

Rompe crocifissi e minaccia agenti, espulso un marocchino

Un cittadino marocchino di 23 anni, Enhamel El Mehdi, è stato espulso dal prefetto di Alessandria per motivi di pericolosità sociale. Negli ultimi giorni, informa il Viminale in un tweet, il giovane era stato denunciato per i reati di offesa a una confessione religiosa (aveva rotto tre crocifissi) e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, nel corso dell’identificazione in questura, aveva minacciato gli operatori di polizia e la popolazione cristiana, affermando di voler vendicare le morti nel conflitto israelo-palestinese.

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Bologna, litigio tra senzatetto per un giaciglio: accoltellata una 52enne

Un’aggressione a coltellate si è verificata nella notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 novembre 2023 in via Boldrini, poco lontano dalla stazione di Bologna, fra due senzatetto. La vittima è una senza fissa dimora di 52 anni di origine marocchina, ferita da un 33enne moldavo che risulta residente nel Foggiano, già arrestato per tentato omicidio dai carabinieri, che hanno anche recuperato l’arma del delitto, un coltello con la lama spezzata e sporca di sangue. A quanto si apprende, il movente sarebbe legato al fatto che la donna si era coricata nel posto dove anche l’uomo voleva dormire.

La vittima dell’aggressione: «L’ho pregato di smettere»

La 52enne, soccorsa e portata in ospedale in condizioni di media gravità, ha spiegato di essere stata svegliata da una serie di coltellate in testa e sulla faccia. «Ero sotto le coperte e solo il volto era scoperto, lo pregavo di smettere», ha raccontato ai carabinieri, «ma lui mi si avventava contro e cercava di colpirmi con la lama al collo e allo stomaco». La donna ha riportato ferite anche alle braccia, per difendersi dai fendenti, poi è riuscita ad alzarsi ed è fuggita verso la stazione ferroviaria, dove è stata soccorsa dalla Polfer. I carabinieri del nucleo radiomobile hanno poi rintracciato poco lontano, in via Amendola, il 33enne, mentre il coltello è stato ritrovato in via Boldrini, nei pressi del luogo dell’aggressione. «Quell’uomo, che non conosco e non avevo mai visto prima, voleva uccidermi», ha raccontato ancora la donna, «io urlavo ma nella via non transitava nessuno».

Coppia intossicata, per la morte di Gerardina Corsano spunta l’ipotesi pesticida

Per la morte di Gerardina Corsano, 46enne di Ariano Irpino deceduta dopo aver avvertito vomito e dolori addominali a seguito di una cena in pizzeria insieme con il marito Angelo Meninno (ricoverato in ospedale e poi dimesso), tramonta definitivamente l’ipotesi del botulino e si fa largo quella dell’avvelenamento da pesticida.

Già dalle analisi sul marito non erano emerse tracce di botulino

Dopo essere stata a cena col marito, Corsano si era sentita male e si era recata per due volte all’ospedale: i medici, però, non l’avevano ricoverata. Poi quando si era ripresentata la mattina del 31 ottobre la situazione era già precipitata e l’intervento dei sanitari era servito a scongiurarne la morte. Da subito l’ipotesi più accreditata era stata quella dell’intossicazione alimentare, provocata nello specifico da un olio piccante utilizzato in pizzeria. Dopo il ricovero, il marito aveva detto di aver sentito un cattivo sapore mangiando la pizza, attribuendo quindi a quel condimento il motivo dell’intossicazione. Ma il botulino è una tossina inodore e insapore. In più, in seguito, non erano emerse tracce nemmeno dalle analisi su Meninno.

A uccidere la donna forse il contatto con sostanze chimiche

In attesa dei risultati ufficiali degli esami dell’Istituto superiore di Sanità a Roma, secondo indiscrezioni filtrate è stata definitivamente esclusa la presenza di botulino negli alimenti sequestrati alla pizzeria. E nemmeno sul cibo reperito nella casa della coppia. Si sta facendo invece strada l’ipotesi del contatto con sostanze chimiche, estranee al ristorante in cui la coppia aveva cenato. In particolare su pesticidi, presenti nell’azienda agricola di Menino.

Corte dei Conti: «A Caivano creato terreno fertile per i clan»

Sanzioni oltre i 250 mila euro e per sette persone, un ex-sindaco e sei assessori, l’impossibilità, per 10 anni, di ricoprire incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali. Dopo Napoli con il caso delle case occupate e gli affitti non riscossianche Caivano finisce tra le verifiche dei Carabinieri e della Procura Regionale della Corte dei Conti della Campania dalle quali sono emerse condotte «scriteriate» e una gestione «disinvolta» dei soldi pubblici. Le notifiche emesse dai pubblici ministeri Licia Centro e Davide Vitale riguardano un ex-sindaco e sei assessori del comune di Caivano e l’arco temporale compreso tra l’anno 2006 e l’anno 2015 e le responsabilità relative al dissesto finanziario dell’ente, deliberato dal Consiglio comunale nel 2016.

Secondo la magistratura contabile campana a Caivano è stato «creato un terreno favorevole allo sviluppo della criminalità organizzata». Le condotte degli amministratori pubblici sono state ritenute «gravemente colpose» dagli inquirenti. Emerge, dall’indagine, come i bilanci, approvati dalla compagine amministrativa oggi sotto accusa «fossero caratterizzati dalla esposizione di residui attivi inesistenti, che alimentavano una fittizia capacità di spesa, da una massiccia mole di debiti fuori bilancio, frutto di una gestione degli appalti improntata alla illegalità, come accertato anche dall’Anac in un’indagine amministrativa concomitante, con una totale assenza di qualsiasi provvedimento atto e/o direttiva volto a sanare le rilevantissime criticità contabili, tra cui spicca anche la bassissima capacità di riscossione delle entrate, sensibilmente inferiore alla media nazionale».

Liceo Vico di Napoli occupato in solidarietà alla Palestina

A Napoli gli studenti e le studentesse del collettivo Vico di via Salvator Rosa, insieme agli aderenti al coordinamento Kaos, hanno occupato la sede dell’omonimo liceo «per mandare un messaggio di solidarietà al popolo palestinese». L’iniziativa segue l’occupazione in corso da lunedì 6 novembre nella sede dell’università l’Orientale di Napoli, e quella in corso dall’8 novembre nella facoltà di Scienze politiche de La Sapienza a Roma.

Gli studenti: «Vogliamo rompere il silenzio davanti ai migliaia di morti»

Il Vico è il primo istituto superiore occupato in città. «Con questa occupazione vogliamo rompere il silenzio inaccettabile davanti ai migliaia di morti che ci viene imposto. Pretendiamo che nei nostri licei si racconti apertamente della causa palestinese, che si dica chiaramente che a Gaza è in corso un genocidio nei confronti del quale non possiamo rimanere in silenzio», hanno scritto gli studenti in un post su Instagram. Sabato 11 novembre alle 15 è in programma un presidio nei pressi del Consolato americano di Napoli per chiedere lo «stop ai bombardamenti a Gaza», mentre il 17 novembre, in occasione della giornata internazionale per il diritto alle studio, ci sarà un corteo a partire dalle 9 in piazza Garibaldi.

Treviso, il post della prof contro gli ebrei: «Hitler aveva ragione»

Hanane Hammoud, docente di matematica di origine libanese alla scuola media superiore internazionale H-Farm di Roncade, in provincia di Treviso, in un momento di rabbia per gli orrori della guerra nella Striscia di Gaza ha scritto sui social: «Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei». Il gesto ora potrebbe costarle la sospensione.

Il post, subito eliminato, ha fatto il giro delle chat dei genitori

La frase, postata in una storia su Instagram, è rimasta online per una manciata di minuti prima che Hammound la eliminasse rendendosi conto dell’errore. Tuttavia, una studentessa ha fatto in tempo a fare uno screenshot alla storia e l’ha mostrato ai genitori. Da lì, la foto è velocemente rimbalzata sulle chat dei familiari degli altri studenti, preoccupati che la frase provenisse dalla docente che insegna ai propri figli. Come riporta il Corriere del Veneto, Hammoud ha raccontato ai dirigenti scolastici di stare vivendo un momento di forte difficoltà psicologica per la drammatica situazione in Medio Oriente. Le giustificazioni fornite però non dovrebbero metterla al riparo da un provvedimento disciplinare da parte di H-Farm, che giovedì 9 novembre potrebbe valutare anche la sospensione.

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