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Frode su bonus facciate: sequestrati oltre due milioni e mezzo
I finanzieri del comando provinciale di Lodi hanno eseguito un sequestro preventivo emesso d’urgenza dalla procura per oltre 2,5 milioni di euro derivanti da falsi crediti d’imposta per lavori di ristrutturazione di facciate di edifici mai eseguiti. L’inchiesta ha riguardato sei persone e altrettante società nelle province di Lodi, Milano, Como e Pavia.
Truffa e autoriciclaggio tra i reati contestati
Le indagini hanno scoperto un sistema di frode basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta nell’ambito dei bonus fiscali previsti (bonus 110 per cento, bonus facciate, sisma bonus, ecobonus), con l’invio di comunicazioni false all’Agenzia delle Entrate, con la procedura web “Piattaforma Cessione Crediti”, riguardo la compravendita di crediti fiscali generati da lavori edilizi di ristrutturazione di facciate di edifici mai eseguiti dalle imprese coinvolte. I sei quindi monetizzavano i crediti fittizi, con società gestite sempre da loro. Sono stati indagati per truffa ai danni dello Stato, emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione e autoriciclaggio e il pm ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per oltre 2.578.000 euro. I finanzieri hanno sequestrato falsi crediti d’imposta per oltre 1.744.000 euro presenti nei cassetti fiscali dei sei coinvolti, due proprietà immobiliari nel Milanese e disponibilità finanziarie su rapporti bancari.