Un caso di dengue a Civita d’Antino: la sindaca chiude le scuole

Nel comune di Civita d’Antino, in provincia de L’Aquila, è stata disposta dalla sindaca Sara Cicchinelli la chiusura di alcune strutture pubbliche del territorio a causa della presenza di un caso accertato di dengue. Si tratta di una malattia virale acuta generata dalla stesso virus delle febbre gialla e che è molto diffusa nel Sud-Est Asiatico, in Africa, in America Centrale e Meridionale e in Oceania. A rimanere chiuse a Civita d’Antino saranno le scuole, il centro diurno per disabili e la delegazione comunale di Pero dei Santi.

Le chiusure da parte della sindaca di Civita d’Antino

L’amministrazione comunale di Civita d’Antino ha disposto che, a partire dall’8 novembre, molte strutture pubbliche, tra cui le scuole dell’infanzia, resteranno chiuse per quattro giorni. Il motivo, come detto, è la notifica arrivata dalla Asl di un caso di dengue riscontrato in una cittadina residente a Pero dei Santi, frazione di Civita, ma con domicilio a Roma. La donna, che nei 15 giorni di incubazione del virus era stata nel comune dell’Aquilano, è attualmente ricoverata nel reparto malattie infettive di un ospedale romano. Nell’ordinanza della sindaca Sara Cicchinelli è prevista la chiusura, fino al giorno 10 novembre 2023 compreso, «del plesso scolastico San Lidano Avella sede della scuola dell’infanzia di Pero dei Santi sito in viale Don Vincenzo Pasquarelli snc; del centro diurno per disabili sito in via Europa; dell’intera struttura della delegazione comunale sita in piazza San Lidano». Il Comune, inoltre, starebbe provvedendo a interventi di bonifica delle aree interessate, nel raggio di 200 metri, con trattamenti adulticidi e larvicidi applicati per rimuovere la presenza di eventuali focolai del virus in tombini, aree umide, stagni, vasche e fontane. L’intervento, se necessario, potrebbe anche estendersi alle aree private.

Dengue, contagio e sintomi

A generare la dengue è un virus che appartiene al genere flavivirus, responsabile anche della febbre gialla. Questa infezione viene trasmessa all’uomo dalle zanzare appartenenti al genere Aedes che, contrariamente alle Anopheles, responsabili della malaria, sono solite pungere nelle ore diurne, in particolare all’alba e nel periodo che precede il tramonto. È questo l’unico modo per contrarre la malattia che, lo si specifica, non si trasmette per contagio interumano diretto. I primi sintomi vengono avvertiti, in genere, dopo tre-sei giorni dal contagio. Si tratta, come riferito dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, di febbre, brividi, debolezza, cefalea intensa, dolori ossei generalizzati, nausea e vomito. Nei casi più gravi, l’infezione può rivelarsi mortale portando a insufficienza epatica, grave alterazione della funzione del fegato. Attualmente per questa malattia non esiste una cura specifica, ma è possibile prevenirla con un vaccino.

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