Category Archives: Cronaca

Concordia Sagittaria, incendio in una villa in via Gaffarelle: sette intossicati tra cui cinque minori

Sette persone leggermente intossicate tra cui cinque minori. È il bilancio di un incendio divampato nella mattina di martedì 14 novembre 2023, attorno alle 6.30, in una villetta di Concordia Sagittaria (Venezia), a causa di un probabile corto circuito di un elettrodomestico che ha preso fuoco. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Portogruaro, Latisana (Udine) e Mestre, con due autopompe, due autobotti, l’autoscala, il carro aria e 14 operatori, che hanno rapidamente spento le fiamme divampate al piano terra dell’abitazione disposta su due livelli, evitando il coinvolgimento dell’intera struttura. La famiglia, uscita dall’abitazione, è stata assistita dagli operatori sanitari del Suem e trasferita in pronto soccorso per accertamenti a causa dell’inalazione del fumo nelle prime fasi del rogo, mentre i vari componenti si stavano svegliando di soprassalto.

Bolzano, imbroglia all’esame di patente e ingoia l’auricolare dopo essere stato scoperto

Ha ingoiato l’auricolare quando si è visto scoperto mentre imbrogliava all’esame di teoria per la patente. È accaduto nel corso della sessione di esami tra il 6 e l’11 novembre 2023 a Bolzano, presso l’Ufficio patenti della Provincia autonoma. In aula erano presenti agenti in borghese della Polizia che hanno sorpreso una persona con un microauricolare inserito in un orecchio, verosimilmente utilizzato per farsi suggerire le risposte.

Il candidato rischia la reclusione da sei mesi a due anni

Nella speranza di distruggere la prova a suo carico, il candidato ha ingoiato il supporto tecnico. È stato così accompagnato al Pronto soccorso e sottoposto ad una radiografia che ha mostrato la presenza dell’auricolare. È scattata la denuncia per i reati di presentazione di esami opera di altri (una vecchia ma ancora efficace legge del 1925) e per falsità ideologica per induzione, fatti per i quali rischia la pena della reclusione da sei mesi a due anni.

Giulia Cecchettin scomparsa, trovate tracce di sangue vicino al luogo del litigio

Continuano incessanti le ricerche di Giulia Cecchettin e dell’ex fidanzato Filippo Turetta, i due ragazzi veneti scomparsi da Marghera sabato 11 novembre di cui non si hanno più tracce. L’ultimo avvistamento risale a domenica, quando le telecamere hanno riconosciuto la targa dell’auto di Turetta al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Trovate delle tracce di sangue a Fossò, vicino al luogo del litigio

Le autorità stanno dispiegando tutti i mezzi a loro disposizione nella ricerca, compreso l’uso di elicotteri, e anche sui social le persone stanno cercando di fornire il proprio contributo facendo circolare i dettagli per il riconoscimento dei due giovani. Né i Cecchettin né i Turetta pensano a una fuga d’amore ed entrambe le famiglie raccontano che il ragazzo non aveva accettato la fine del rapporto avvenuta ad agosto. Fonti investigative sottolineano che il papà di Giulia, pur nutrendo sospetti su quello che potrebbe esser successo, non ha ancora perso le speranze di trovare i due ragazzi vivi. Ma alla vicenda si aggiunge un nuovo inquietante tassello, riportato da Il Corriere della Sera: nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, dove era passata l’auto di Filippo Turetta dopo il litigio nel parcheggio riferito da un testimone, sono state trovate nove grandi chiazze di sangue. La Scientifica ha eseguito i rilievi e non si sa ancora se quel sangue sia collegato alla scomparsa dei ragazzi – saranno gli esami a dirlo.

Napoli, rientra dal lavoro e trova la casa occupata da donne e figli: «Vivo in macchina da cinque giorni»

Un cittadino di Quarto, comune della città metropolitana di Napoli, sta vivendo un vero e proprio incubo da quando, martedì 7 novembre 2023, è tornato a casa dal lavoro e ha scoperto che era stata occupata da sconosciuti. I vicini lo hanno avvertito della situazione mentre si trovava sul posto di lavoro, così l’uomo è tornato di corsa a casa e ha trovato tre donne con alcuni bambini all’interno. Ha subito allertato le forze dell’ordine, ma non gli è stato consentito di rientrare poiché gli agenti avrebbero dovuto prima effettuare alcune verifiche presso gli uffici comunali. L’incidente è stato reso noto dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, al quale l’uomo si è rivolto per chiedere aiuto a rientrare nella sua abitazione.

Lo sfogo dell’uomo che ha trovato la casa occupata: «Vivo in macchina da cinque giorni»

Oltre al danno, la beffa. Il cittadino in questione non solo non è potuto rientrare in casa, ma è costretto a dormire in macchina e a chiedere il permesso alle autorità per rientrare nella struttura in caso di necessità. «Vivo in macchina da cinque giorni e se voglio entrare in casa mia per prendere i miei effetti personali devo avvisare i Carabinieri che, solo per cortesia, mi accompagnano mentre quelli dormono nel mio letto e usano le mie cose. Dal 2021, in seguito alla morte di mia madre con cui vivevo, sono subentrato come assegnatario e ho anche fatto voltura e nuova richiesta di alloggio. Adesso non riesco a capire come mai non posso rientrare in casa mia. Ho denunciato tutto alle autorità ma non è ancora successo nulla. Dal comune sono venuti a vedere la situazione e si sono attivati, sono arrivati finanche gli assistenti sociali, e poi se ne sono andati senza dirmi niente. Non credo proprio che tutto questo sia giusto», si è sfogato l’uomo in una nota diffusa da Borrelli.

Il fenomeno delle occupazioni abusive si espande

Lo stesso deputato ha sottolineato come il fenomeno delle occupazioni abusive stia diventando ormai la normalità: «Nella stessa zona di via De Gasperi, come affermato dalla vittima di questo incredibile episodio, già in passato ci sono state occupazioni abusive sempre effettuate da personaggi vicini a quelli che hanno occupato casa sua. La tecnica sarebbe sempre la stessa, attendere che la vittima esca di casa per occuparla con donne e bambini. Il paradosso è che, a cinque giorni dall’accaduto, l’assegnatario dorme in macchina e gli abusivi in casa. Si proceda immediatamente a sgomberare l’appartamento restituendolo a chi lo abitava e si verifichi se c’è un “sistema” dietro a queste occupazioni».

Maxi incidente sull’A12 vicino a Roma: un morto e otto feriti

È di un morto e otto feriti il bilancio di un gravissimo incidente avvenuto intorno alle 13.00 di lunedì 13 novembre sull’A12 Roma-Civitavecchia all’altezza del chilometro 55, in direzione della Capitale. Stando a quanto riferito dai vigili del fuoco, un mezzo pesante, una bisarca, ha impattato violentemente con un furgone da nove posti che trasportava turisti probabilmente provenienti dalle navi da crociera e sbarcati a Civitavecchia. I pompieri hanno estratto dalle lamiere i nove occupanti del furgone e li hanno affidati alle cure del 118. Il medico ha constatato il decesso di uno degli occupanti. Tra i feriti, in cinque sono stati portati in ospedale in codice rosso. Sul posto la polizia stradale per eseguire i rilievi del caso.

Giulia Cecchettin scomparsa, auto rintracciata al confine con il Friuli-Venezia Giulia

Proseguono incessanti le ricerche Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni scomparsa nella serata di sabato 11 novembre da Marghera, nel comune di Venezia, insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta. Secondo quanto ha appreso l’Ansa, l’auto sulla quale si trovano i due giovani è stata rintracciata al confine tra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia dagli occhi elettronici dei dispositivi di lettura targhe installati in molti comuni. I carabinieri hanno quindi intensificato le loro ricerche nella zona.

Secondo un testimone, prima della fuga «Giulia gridava e lui la tratteneva in macchina»

Secondo quanto ha riferito lo zio della giovane al Resto del Carlino, un vicino di casa avrebbe sentito Giulia urlare nel parcheggio dietro alla scuola del paese insieme all’ex fidanzato. «C’è stato un litigio tra i due e un vicino di casa, mentre fumava, ha sentito le grida di Giulia, che è stata trattenuta in macchina da Filippo. Poi si è dileguato verso la strada che porta al cimitero e che può portare verso Padova», ha riferito Andrea Camerotto, che ha lanciato un appello: «Chiunque li veda, ci avverta». Mentre le forze militari sono impegnate nella ricerca dei due giovani, sui social sono stati resi noti i dettagli di cosa indossavano per poter prestare aiuto nelle ricerche. Giulia Cecchettin indossava una gonna marrone e una maglia nera con sopra un maglioncino azzurro, mentre Filippo Turetta un paio di scarpe bianche dell’Adidas, jeans chiari e un giubbotto impermeabile nero.

San Giorgio su Legnano, 42enne spara alla compagna e si suicida: lei è grave

Un dramma familiare si è consumato nel pomeriggio di lunedì 13 novembre in un appartamento al civico 8 di via Acquedotto a San Giorgio su Legnano, nel Milanese. Un uomo ha sparato alla compagna per poi togliersi la vita. La vittima dell’aggressione riversa in gravi condizioni.

(Tentato) omicidio-suicidio a Legnano: uomo spara alla compagna e si uccide

L’allarme è stato trasmesso alle autorità poco dopo le 13 quando, in base alle prime informazioni riguardo alla tragedia, un uomo di 42 anni ha aperto il fuoco contro la compagna di 36 anni. Entrambi sono di nazionalità colombiana. La sparatoria si è consumata al secondo piano della casa all’interno della quale la coppia viveva insieme alla sorella di lei e al marito, impiegato come guardia giurata. Sembra che tra i due sia scoppiata una lite furibonda e che il 42enne abbia prelevato la pistola del vigilante (che in quel momento pare non fosse in casa) ferendo così la compagna.

La donna è riuscita a fuggire grazie a un vicino

I colpi di pistola hanno raggiunto la donna all’addome. Terrorizzata, la vittima è scappata sul balcone dove è stata poi aiutata a fuggire grazie all’intervento di un vicino. Subito dopo, l’aggressore ha bussato alla porta di due vicini di casa, è entrato nel loro appartamento e si è sparato un colpo fatale. La 36enne è stata rapidamente soccorsa dai medici del 118 ed è stata trasportata in codice rosso all’ospedale di Legnano in condizioni giudicate gravi.

Gina Lollobrigida, l’ex assistente Piazzolla condannato a tre anni per circonvenzione

Andrea Piazzolla, ex collaboratore di Gina Lollobrigida, è stato condannato a tre anni di reclusione e a risarcire le parti civile. Il giudice lo ha condannato per il reato di circonvenzione di incapace per aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice tra il 2013 e il 2018. Piazzolla ha approfittato «dell’indebolimento della corretta percezione della realtà» e della «vulnerabilità» della Bersagliera, scomparsa nel gennaio 2023. Agli eredi dovrà dare circa mezzo milione di euro. La vicenda sarà discussa davanti al tribunale civile. Per i legali di parte civile, Alessandro e Michele Gentiloni, l’uomo avrebbe sottratto a Gina Lollobrigida oltre dieci milioni di euro.

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Lollobrigida lo aveva sempre difeso

I tre anni di reclusione arrivano a fronte di una richiesta da parte del sostituto procuratore Eleonora Fini di sette anni e mezzo di carcere. Quest’ultima ritiene che Piazzolla si sia impossessato di circa 350 beni di proprietà di Gina Lollobrigida, spesso messi in vendita all’asta. L’attrice negli anni lo ha sempre difeso, attaccando invece il figlio Milko Skovic e il nipote Dimitri. Di Piazzolla diceva: «È come un figlio per me, mi sta accanto come un figlio, mi ha aiutato ad andare avanti. La sua figlia Gina si chiama come me, è una tigre. Andrea non ha mai sbagliato. È una persona brava e per avermi aiutato sta avendo dei guai terribili. La vita è mia e io decido cosa farne. Fare dei regali ad Andrea e la sua famiglia è una cosa che riguarda me».

Piazzolla: «Solo io mi sono preso cura di lei»

Al termine del dibattimento, Piazzolla ha dichiarato: «Sono stato l’unico che si è preso cura di Gina Lollobrigida con amore e continuo a farlo. Non ho mai visto a Subiaco il figlio o il nipote o il presunto marito». Il riferimento al Comune romano riguarda il luogo in cui l’attrice è sepolta. Ma i periti hanno ravvisato nei mesi scorsi un «indebolimento della corretta percezione della realtà» di Gina Lollobrigida, che sarebbe quindi stata suggestionata dall’ex factotum. Il figlio, Milko Skofic, ha dichiarato: «È comunque una cosa amara. Questa sentenza mette le cose in equilibrio, ma tutto ciò non doveva succedere. È una considerazione dal punto di vista umano».

Brindisi, incendio in uno degli impianti Versalis: attivato il monitoraggio dell’aria

Nella mattinata di lunedì 13 novembre 2023 un grosso incendio è scoppiato all’interno del complesso petrolchimico Versalis di Brindisi: nonostante la paura per operai e cittadini non si è registrata, per fortuna, nessuna conseguenza drammatica.

Incendio all’impianto Versalis di Brindisi: prima il boato, poi le fiamme

Apprensione per gli abitanti a partire dalle 11.00 del mattino, quando in parte della città si è sentito un fortissimo boato, seguito immediatamente da un’alta colonna di fumo che ha iniziato a levarsi minacciosa in aria. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi e il nucleo NBCR, che si è occupato delle operazioni di decontaminazione di rito. I pompieri sono stati impegnati nel raffreddamento delle strutture della fabbrica interessate dalle fiamme e hanno dato avvio al monitoraggio della pressione degli impianti. Allertata per sicurezza anche la Protezione civile e attivato il monitoraggio dell’aria. Secondo i vigili del fuoco, a ogni modo, la situazione sarebbe già pienamente sotto controllo. Non si segnala per il momento alcun ferito nell’incendio.

Strage di piazza della Loggia, rinviato a giudizio Roberto Zorzi

Il gup del tribunale di Brescia ha rinviato a giudizio Roberto Zorzi, 69 anni, accusato di essere uno degli esecutori materiali della strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974. Zorzi, cittadino americano, vive negli Stati Uniti ed è titolare di un allevamento di dobermann chiamato “Il littorio”. In aula non era presente ed era rappresentato dai suoi legali. Secondo la procura di Brescia, lui e Marco Toffaloni, all’epoca 16enne  e che comparirà in udienza preliminare davanti al tribunale dei minori, avrebbero messo in piazza della Loggia l’ordigno che esplodendo provocò otto morti e 102 feriti.

Vincenzo Ferro morto a 88 anni: addio al presidente de La Molisana

L’imprenditoria italiana perde una sua importantissima figura. Si tratta di Vincenzo Ferro, morto a 88 anni dopo aver portato La Molisana, sua azienda di pasta, a essere un brand conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Una realtà economica di famiglia, la sua, portata avanti con l’ausilio dei figli, Giuseppe e Rossella, con i nipoti Flavio e Francesco, e con i suoi dipendenti.

Il Molise grande nel mondo con la pasta

La storia di Vincenzo Ferro parte da lontano, ma ha sempre e comunque a che fare con la pasta. Ferro ha iniziato infatti la sua carriera come molitore e, passo dopo passo, è diventato un importante imprenditore del settore, dando lustro al Molise e alle sue capacità nella lavorazione della pasta. Descritto come un uomo elegante e umile, il patron de La Molisana dimostrava sempre una posata autorevolezza e un’amore per la letteratura. Proprio quest’ultima passione l’aveva spinto a creare il Sabato letterario, evento al quale cercava sempre di non mancare. All’ultimo appuntamento, però, non si era presentato per via dell’aggravarsi del suo stato di salute. Lascia una grande eredità alla sua famiglia e, soprattutto, all’intero sistema produttivo locale.

Giulia Cecchettin scomparsa con l’ex fidanzato Filippo Turetta, il padre: «Lui non accettava fine del rapporto»

Due giovani di 22 anni, Giulia Cecchettin e il suo ex fidanzato Filippo Turetta, sono scomparsi a Marghera nella sera di sabato 11 novembre. Da quel momento di loro non si hanno più tracce. L’ultimo messaggio inviato dalla ragazza risale alle 22.43, mentre ora i cellulari di entrambi risultano spenti.

Il padre della giovane: «Il ragazzo era molto giù di morale»

I due hanno avuto una relazione sentimentale di circa un anno dopo essersi conosciuti all’Università di Padova. Secondo quanto ha raccontato al Corriere del Veneto il padre della ragazza, Gino Cecchettin, l’ex fidanzato della figlia non avrebbe digerito la rottura del rapporto. «Temo che questo possa avere a che fare con la loro scomparsa ed è ciò che mi spaventa. I genitori di Filippo mi hanno detto che negli ultimi giorni il ragazzo mangiava a malapena, era molto giù di morale», ha commentato Cecchettin. Secondo una prima ricostruzione, i due ragazzi si sono incontrati sabato sera e il loro ultimo avvistamento risale alle ore 20 ai tavolini del McDonald’s all’interno del centro commerciale Nave da Vero a Marghera. La sorella di Cecchettin ha raccontato di essere rimasta in contatto con lei durante la serata: «Era serena come sempre, stavamo parlando di vestiti. Dopo le 22.43 lei non ha più risposto al telefono e da allora non ci sono state più sue notizie».

L’ultima traccia dal cellulare nei pressi di Fossò

Gli investigatori hanno rintracciato il cellulare di Turetta nei pressi di Fossò, distante 27 chilometri da Marghera, verso le 23.30, ma da quel momento i cellulari risultano spenti. Mentre le forze militari sono impegnate nella ricerca dei due giovani nella città metropolitana di Venezia e a Padova, sui social sono stati resi noti i dettagli di cosa indossavano per poter prestare aiuto nelle ricerche. Giulia Cecchettin indossava una gonna marrone e una maglia nera con sopra un maglioncino azzurro, mentre Filippo Turetta indossava un paio di scarpe bianche dell’Adidas, jeans chiari e un giubbotto impermeabile nero.

32enne morto in un incidente nel Sud Sardegna: l’automobilista si è costituito

Si è presentato ai carabinieri di Dolianova il 38enne che era al volante della Bmw finita contro il guardrail e in cui è morto Daniele Picciau, di 32 anni. L’incidente è avvenuto nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre 2023 sulla statale 387 nel Sud Sardegna. Il giovane, che dopo i fatti si era reso irreperibile, sarà denunciato per omicidio stradale. I carabinieri lo hanno interrogato per ricostruire dettagliatamente la dinamica della tragedia ed è emerso che il 38enne non aveva mai conseguito la patente. Forse proprio per questa ragione era fuggito dal luogo dell’incidente, all’altezza di Soleminis, abbandonando sull’auto Daniele e altri due 30enni rimasti feriti, trasportati al 118 al Brotzu e al Policlinico di Monserrato. Per tutta la giornata di domenica 12 novembre i carabinieri hanno cercato di rintracciare il guidatore, controllando la sua abitazione, quella dei parenti ma anche le persone a lui vicine. La mattina successiva lui stesso si è presentato in caserma.

Movida violenta tra Napoli e provincia: tre giovani feriti

Indagini dei carabinieri sono in corso per fare luce sul ferimento di due cugini, di 15 e 17 anni, avvenuto nella notte del 12 novembre 2023 a Casoria, davanti al bar MiSvago della strada statale Sannitica. I due sarebbero stati colpiti – forse con il coltello – da un altro giovane per motivi che non sono ancora chiari. I militari della stazione di Casoria sono intervenuti nell’ospedale di Frattamaggiore dove il 15enne, incensurato di Afragola, è stato medicato e giudicato guaribile in 14 giorni. 15 giorni di prognosi per il cugino, invece, medicato nella clinica Villa dei Fiori. Un altro episodio analogo e non collegato al precedente si è registrato a Napoli, precisamente a Port’Alba, nei pressi di piazza Dante, dove un 18enne è stato ferito alla gamba destra con un’arma da taglio. Nel pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini è intervenuta una pattuglia mobile di zona dei carabinieri. A ferire il 18enne sarebbe stato un gruppo di ragazzi. Per la vittima 10 giorni di prognosi.

È morta Daniela Romano, storica ballerina della prima edizione di Amici

È morta all’età di 40 anni Daniela Romano, storica ballerina della prima versione del talent Amici nel 2002, che ai tempi si chiamava ancora Saranno famosi. Da tempo conviveva con una malattia.

Il ricordo degli amici e dei concorrenti di Saranno famosi

La ballerina, originaria di Napoli, durante Saranno famosi si avvicinò sentimentalmente all’attore Paolo Idolo, che le ha dedicato un toccante post su Instagram: «Ci fu un primo sguardo, quando eravamo sui lati opposti degli spalti, solo che io l’avevo già notata un paio di sguardi prima… ma erano solo i miei, lei doveva ancora accorgersi di me. Speravo che non solo alzasse lo sguardo verso di me, ma che mi notasse anche. Hai fatto parte della mia vita in un modo speciale, oserei definire unico. Ti porterò sempre nel mio cuore», si legge sotto una foto che li ritrae insieme nel programma. Anche un’altra concorrente del programma e sua amica, la cantante Mirna Brancotti, l’ha ricordata così in una storia su Instagram: «Si stringe lo stomaco, si stringe il cuore, ci stringiamo noi in un forte abbraccio di dolore. Ti pensiamo Daniela. Ti pensiamo forte da quaggiù».

Palermo, 13enne morto suicida: si indaga su presunti atti di bullismo

Nella serata di sabato 11 novembre un ragazzo di 13 anni è morto suicida nella sua abitazione a Palermo mentre i genitori erano fuori casa. Sono stati proprio loro a trovarlo senza vita al loro rientro, ma all’arrivo dei soccorsi non c’era più nulla da fare. Il ragazzo frequentava le scuole medie presso l’istituto Vittorio Emanuele Orlando di viale Strasburgo. Dalle chat tra compagni di classe e genitori è emerso che il 13enne fosse stato preso di mira con vessazioni omofobe da parte di alcuni suoi coetanei. La procura dei minori di Palermo ha aperto un’indagine per appurare la veridicità di quanto emerso e se ci sia un nesso tra la presunta persecuzione e il gesto estremo dell’adolescente. Il dirigente scolastico ha deciso di sospendere le attività didattiche per «il lutto improvviso che ha colpito la comunità scolastica».

Indi Gregory è morta, il papà: «Siamo affranti e pieni di vergogna»

Indi Gregory è morta. Il cuore della bimba inglese di 8 mesi, affetta da una patologia mitocondriale gravissima, ha smesso di battere all’1.45 di lunedì 13 novembre. Ad annunciarlo è stato il papà, Dean Gregory. «Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1.45», ha detto. «Io e mia moglie Claire siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna. Il servizio sanitario e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima». E ha aggiunto: «Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse, ma io e Claire ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre».

Giorgia Meloni: «Abbiamo fatto il possibile, purtroppo non è bastato»

«Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile», ha scritto la premier Giorgia Meloni sui social. «Purtroppo non è bastato. Buon viaggio piccola Indi».

La vicenda Indi Gregory e la cittadinanza italiana

Il governo Meloni il 6 novembre aveva concesso alla bimba la cittadinanza italiana per consentirle di essere trasferita all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Nonostante la lunga battaglia legale intrapresa dai genitori, venerdì 10 novembre le corti del Regno Unito avevano disposto per lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento in un hospice, dove sabato 11 novembre è stato eseguito il distacco dai principali dispositivi vitali.

Gioielliere ucciso a Milano, al figlio 50 mila euro dopo 10 anni

Il 21 marzo 2013 suo padre, il gioiellerie Giovanni Veronesi fu ucciso nel corso di una rapina nella centralissima via dell’Orso a Milano, colpito 42 volte con un cacciavite. Ora il figlio, in assenza di risarcimento dall’imputato Ivan Gallo, condannato all’ergastolo e poi a 30 anni, ha ottenuto dallo Stato italiano 50mila euro come indennizzo alle vittime di reati violenti. La cifra è stata ritenuta «irrisoria» dai legali che lo assistono, Claudio Deflippi e Gianna Sammicheli, i quali hanno annunciato il ricorso in appello e alla Corti europee.

Morto Nino Strano, fu deputato e senatore del centrodestra

È morto nella mattinata di sabato 11 novembre a Catania l’ex deputato e senatore Nino Strano. Aveva 73 anni e da tempo era malato. Entrato nel consiglio Comunale di Catania dove venne eletto nel Msi nel 1976, era restato in Aula fino al 1993. Nello stesso anno, si candida alla presidenza della provincia di Catania alle prime elezioni dirette e, senza il sostegno di alcuna lista, ottiene il 13 per cento dei voti.

Festeggiò la caduta del secondo governo Prodi mangiando pubblicamente della mortadella

Dal 1994 è stato deputato e assessore alla Regione Siciliana e viene riconfermato fino al 2001 con Alleanza nazionale. In quell’anno è eletto alla Camera nelle liste di An, mentre nel 2006 conquista un seggio al Senato. Il 24 gennaio 2008, in occasione della caduta del secondo governo Prodi, durante il dibattito a Palazzo Madama all’annuncio dell’avvenuta sfiducia da parte del presidente Marini, celebrò platealmente la caduta dell’esecutivo di centrosinistra insieme al collega Domenico Gramazio, stappando una bottiglia di spumante e facendo mostra di mangiare della mortadella, scusandosi poi dell’accaduto.

Viterbo, esplode una palazzina con richiedenti asilo: numerosi i feriti

Si è verificata nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 novembre, la violenta esplosione che ha completamente distrutto la palazzina che ospitava la casa accoglienza della società Ospita nella zona industriale di San Lorenzo Nuovo, in provincia di Viterbo. Il pm di turno ha effettuato un sopralluogo: i magistrati procedono per il reato di disastro colposo.

Travolte le 31 persone all’interno

L’edificio, come riporta l’Ansa, è collassato su se stesso travolgendo le 31 persone che si trovavano alloggiate nei mini appartamenti al suo interno. Si tratta di richiedenti asilo, per la maggior parte uomini, ma anche donne senza bambini. Tutti gli ospiti della struttura sembra siano rimasti feriti in maniera non grave, tranne uno di loro che è stato trasportato in elicottero a Roma, dove si trova ricoverato in coma e intubato.

Gravi danni alle strutture adiacenti

A causa dell’esplosione della palazzina, sono andate distrutte anche la falegnameria e l’azienda vinicola adiacenti alla struttura. Sul posto sono giunti tre elicotteri del 118, che hanno trasportato i feriti negli ospedali di Viterbo, Montefiascone, Siena e Roma. Presenti anche varie unità di vigili del fuoco da Viterbo e Tarquinia.

Il prefetto: convocata riunione d’emergenza

Mentre restano ancora sconosciute le cause che hanno innescato l’esplosione, il prefetto di Viterbo Antonio Cananà ha convocato per il pomeriggio di sabato 11 novembre una riunione d’emergenza per fare chiarezza sull’accaduto. Gli amministratori di Ospita hanno spiegato che “all’interno della struttura non esistevano impianti a gas, sia per il riscaldamento sia per l’uso cucina” aggiungendo: «Dovremo appurare le origini dell’esplosione, noi ci riteniamo parte lesa».

 

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