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Gina Lollobrigida, l’ex assistente Piazzolla condannato a tre anni per circonvenzione
Andrea Piazzolla, ex collaboratore di Gina Lollobrigida, è stato condannato a tre anni di reclusione e a risarcire le parti civile. Il giudice lo ha condannato per il reato di circonvenzione di incapace per aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice tra il 2013 e il 2018. Piazzolla ha approfittato «dell’indebolimento della corretta percezione della realtà» e della «vulnerabilità» della Bersagliera, scomparsa nel gennaio 2023. Agli eredi dovrà dare circa mezzo milione di euro. La vicenda sarà discussa davanti al tribunale civile. Per i legali di parte civile, Alessandro e Michele Gentiloni, l’uomo avrebbe sottratto a Gina Lollobrigida oltre dieci milioni di euro.
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Lollobrigida lo aveva sempre difeso
I tre anni di reclusione arrivano a fronte di una richiesta da parte del sostituto procuratore Eleonora Fini di sette anni e mezzo di carcere. Quest’ultima ritiene che Piazzolla si sia impossessato di circa 350 beni di proprietà di Gina Lollobrigida, spesso messi in vendita all’asta. L’attrice negli anni lo ha sempre difeso, attaccando invece il figlio Milko Skovic e il nipote Dimitri. Di Piazzolla diceva: «È come un figlio per me, mi sta accanto come un figlio, mi ha aiutato ad andare avanti. La sua figlia Gina si chiama come me, è una tigre. Andrea non ha mai sbagliato. È una persona brava e per avermi aiutato sta avendo dei guai terribili. La vita è mia e io decido cosa farne. Fare dei regali ad Andrea e la sua famiglia è una cosa che riguarda me».
Piazzolla: «Solo io mi sono preso cura di lei»
Al termine del dibattimento, Piazzolla ha dichiarato: «Sono stato l’unico che si è preso cura di Gina Lollobrigida con amore e continuo a farlo. Non ho mai visto a Subiaco il figlio o il nipote o il presunto marito». Il riferimento al Comune romano riguarda il luogo in cui l’attrice è sepolta. Ma i periti hanno ravvisato nei mesi scorsi un «indebolimento della corretta percezione della realtà» di Gina Lollobrigida, che sarebbe quindi stata suggestionata dall’ex factotum. Il figlio, Milko Skofic, ha dichiarato: «È comunque una cosa amara. Questa sentenza mette le cose in equilibrio, ma tutto ciò non doveva succedere. È una considerazione dal punto di vista umano».