Daily Archives: 1 Dicembre 2023

Meteo, arriva la neve al Nord, fiocchi anche in pianura

Un weekend con abbondanti nevicate al Nord, che dalle Alpi si sposteranno verso le quote collinari e infine, da lunedì 4 dicembre, anche sulla Pianura Padana. È quanto annuncia Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it. Nelle prossime ore la neve cadrà molto abbondante sulle Alpi oltre i 1500 metri, con accumuli di circa 40-50 cm/24 ore tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, qualche decimetro in meno sul settore orientale. La pioggia colpirà ancora la Liguria di levante e la Toscana con disagi, con nubifragi e piene fluviali.

Caldo al Centro e al Sud

Il caldo interesserà invece il resto del Centro e tutto il Sud con 20 gradi a Roma e 25 gradi a Siracusa. Nel weekend una nuova ondata di freddo abbasserà la quota zero. Le nevicate saranno ancora abbondanti sulle Alpi, ma questa volta in discesa fino a quote di alta collina e sul settore centro-orientale. Sulle Alpi friulane potremo vedere accumuli estremi, fino a 50-70 cm in 24 ore. Domenica 3 dicembre invece ci regalerà il sole e, complice il cielo stellato della notte, le minime scenderanno sotto zero al Centro-Nord con un freddo pungente. Da lunedì 4 dicembre, poi, sono previste nevicate sparse tra Torino e Milano.

La concessione di Autostrada dei Parchi torna al Gruppo Toto

Dopo un lungo contenzioso, la gestione dell’autostrada dei Parchi torna al Gruppo Toto attraverso la società Strada dei Parchi. Nella serata di mercoledì 30 novembre è stato infatti depositato in commissione Bilancio al Senato un emendamento al decreto Anticipi presentato dagli stessi relatori del decreto e dunque blindato. La concessione dell’A24 e A25, la cosiddetta Roma-L’Aquila-Teramo – revocata dal governo Draghi nel luglio 2022 per presunte gravi inadempienze e affidata un mese dopo ad Anas – tornerà nelle mani del gruppo a partire dal primo gennaio 2024 e si protrarrà fino al 2032, cioè fino alla scadenza prevista dalla convenzione prolungata nel periodo in cui la gestione è stata assegnata all’Anas. Secondo l’accordo stretto con il Mit, in cambio della concessione, Strada dei Parchi rinuncerà ai ricorsi pendenti, manterrà le tariffe invariate al 2017 e raddoppierà gli investimenti. In considerazione delle rinunce da parte del concessionario, gli vengono inoltre riconosciuti 500 milioni di euro (250 nel 2023 e 250 nel 2024) e la compensazione dei debiti nei confronti di Anas in cambio della rinuncia all’ulteriore risarcimento.

 

 

Giulia Cecchettin, la nonna Carla Gatto: «Le dedicherò il mio prossimo libro»

Carla Gatto, scrittrice e nonna di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha recentemente presentato il suo libro Con lo zaino in spalla, dedicato alla figlia Monica. «Ho iniziato a scriverlo durante il Covid, poi ho deciso di dedicarlo a mia nuora, mancata circa un anno fa. Il prossimo lo dedicherò a Giulia», ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.

Carla Gatto: «Sono da sempre un’attivista contro la violenza di genere»

Con lo zaino in spalla ha come protagonista «Emma, una ragazza del Sud vittima di una società patriarcale dove i maschi decidono il destino delle donne. Stanca della violenza del suo patrigno si ribella e, con lo zaino in spalla, scappa al Nord per realizzare i suoi sogni». Proprio per il tema di cui tratta, l’esordio del romanzo di Carla Gatto era programmato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. A margine della presentazione del libro, la nonna di Cecchettin ha raccontato a Rovigo in diretta: «Giulia aveva iniziato a leggerlo. Ma Giulia non è Emma, per lei non c’è stato un lieto fine e ora abbiamo un dolore devastante da affrontare. La nostra bambina non meritava un finale così crudele. Io sono sempre stata un’attivista contro la violenza di genere. Certo, chi si sarebbe mai immaginata una cosa del genere proprio a casa nostra?». L’arte è una cosa di famiglia in casa Cecchettin, e sui sogni di sua nipote Carla Gatto ha raccontato: «Mi raccontava che aveva iniziato questo corso di disegno, che era contenta della laurea in Ingegneria biomedica, era pronta. “Mi piace tantissimo fare i disegni, mi dà libertà”, mi diceva». Un futuro spezzato sul nascere da Turetta, che venerdì 1 dicembre sarà interrogato in carcere dal pm di Venezia Andrea Petroni.

Ita torna in utile, ma i ritardi del via libera all’accordo con Lufthansa la costringono a chiedere altri 300 milioni alle banche

Prima la notizia buona. Sia gloria, si spera duratura, nell’alto dei cieli. Ita Airways ha chiuso i primi nove mesi dell’anno guadagnando soldi: 780 milioni di ricavi e 80 di margine operativo, contro i 240 persi nello stesso periodo del 2022. Non succedeva dall’inizio del secolo, precisamente dal 2002 anno dell’ultimo bilancio in attivo, anche se allora si chiamava Alitalia. Poi la notizia cattiva, o la meno buona. Il dilatarsi dei tempi di chiusura dell’accordo con Lufthansa (giusto giovedì il Mef ha comunicato l’avvenuta formale notifica dell’acquisto del 41 per cento da parte dei tedeschi) impedisce alla compagnia guidata da Antonino Turicchi, in mancanza del via libera di Bruxelles, di incassare i 325 milioni di euro della transazione.

Ita, i ritardi nella chiusura dell'accordo con Lufthansa e le trattative in salita per il prestito da 300 milioni
Antonino Turicchi, presidente Ita (Imagoeconomica).

Il prestito da 300 milioni, la partita complicata con le banche e l’ipotesi Sace

La conseguenza è che Ita sarà obbligata a una nuova massiccia iniezione di denaro, sotto forma di un prestito da 300 milioni. Chi ce li dovrebbe mettere? Le banche, ma il condizionale è d’obbligo perché la trattativa con gli istituti di credito si sta rivelando molto complicata. Banca Intesa si è chiamata fuori, sostanzialmente con la motivazione di aver già dato fin troppo. Alla fine la decisione in extremis di rivolgersi a un pool di banche: Unicredit, Mps, Bper, Santander e Credit Agricole Italia, che però vogliono ovviamente essere super garantite. E chiedono in garanzia gli aerei di proprietà, ovvero l’unico asset concreto della compagnia. Senza questa non possono rischiare capitale per un’azienda che ha dalla sua solo l’ultimo esercizio in utile. Se non altro perché occorre vedere se la rondine del 2023 farà anche più avanti primavera. Ma Ita non può dare in pegno gli aerei. Per poterlo fare, poiché essendo in essere il protocollo di intesa con Lufthansa (che solo Berlino può decidere di annullare) deve avere l’assenso dei tedeschi, che però giustamente non hanno alcuna intenzione di entrare nel capitale di una compagnia che ha ipotecato la sua flotta, ovvero l’asset più importante. Non resta allora che rivolgersi alla Sace per avere la garanzia pubblica che vada a coprire l’80 per cento del finanziamento bancario. Dovrebbe essere una formalità, visto che Sace è interamente posseduta dal Mef che a sua volta è l’unico azionista di Ita. Però nella dialettica tra compagnia, banche ed ente garante qualcosa si è inceppato. Forse, azzardiamo noi, la paura che Bruxelles faccia qualche brutto scherzo dilatando ancora i tempi per dare semaforo verde all’accordo?

Ita, i ritardi nella chiusura dell'accordo con Lufthansa e le trattative in salita per il prestito da 300 milioni
Ita ha chiuso i primi nove mesi dell’anno guadagnando 780 milioni di ricavi e 80 di margine operativo (Imagoeconomica).

L’iter della trattativa probabilmente andrà in fase 2

Nell’ambito del bilaterale Italia-Germania dello scorso 22 novembre, Giorgia Meloni e Olaf Scholz si sono detti sicuri che in tempi brevi arriverà il via libera dall’Antitrust europeo. Che, una volta ricevuta la notifica, ora dovrà analizzare circa 1.000 pagine di risposte e auspici. Pensare che lo faccia in 25 giorni lavorativi (ovvero quanto prevede la fase 1 appare un eccesso di ottimismo. Anche considerando il passo da bradipo che sta avendo da agosto scorso la Commissione, con tanto di smaccato ostruzionismo da parte di chi, tanto per non fare nomi i francesi, l’accordo italo-tedesco lo vuol far saltare. Facile dunque che si passi alla fase 2, che prevede 90 giorni lavorativi, e la possibilità di andare ai supplementari aggiungendone altri 15. Nell’attesa servono soldi per andare avanti, anche perché dopo che la stagione estiva ha consentito a tutte le compagnie del mondo di mettere a segno bilanci record, ora con l’inverno arriva il periodo delle vacche magre.

Ita torna in utile, ma i ritardi del via libera all'accordo con Lufthansa la costringono a chiedere altri 300 milioni alle banche
La premier Giorgia Meloni con il cancelliere tedesco Olaf Scholz (Imagoeconomica).

Stop all’assenteismo e alle fughe di notizie

Nel frattempo, in Ita Airways stanno provando a limitare i tassi di assenteismo di alcuni dirigenti, a partire dal direttore del personale, Domenico Galasso, su cui l’Inps avrebbe acceso un faro. Nei giorni scorsi è partita una mail per annunciare la riduzione a quattro giorni al mese della possibilità da parte dei manager di fare smart working. E intanto il presidente Turicchi sta cercando di neutralizzare posizioni dominanti della passata disastrosa gestione di Fabio Lazzerini. Per questo nei corridoi di Fiumicino si vocifera che l’area commerciale sia pronta entro la fine dell’anno a un grande cambio nel management, con la possibile uscita del direttore commerciale Emiliana Limosani, braccio destro dell’ex ad.

Gaza, la tregua è finita. Israele: «Accordi violati, riprendiamo a combattere»

Dopo sette giorni di stop ai combattimenti, la tregua nella Striscia di Gaza è stata rotta all’alba con la ripresa degli scontri a fuoco tra Israele e Hamas. «Hamas ha violato la tregua e ha sparato anche in territorio israeliano»: per questo motivo «le Forze di Difesa Israeliane hanno ripreso a combattere contro l’organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza», ha dichiarato l’esercito in un comunicato. L’ufficio del Primo Ministro israeliano ha poi reso noto in un comunicato che Hamas «non ha rispettato l’obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio». Almeno sei persone uccise a Rafah e altre due, minorenni, a Gaza City: queste le prime vittime causate dalla ripresa dei bombardamenti di Israele nella Striscia di Gaza, stando al ministero della Sanità della regione.

LEGGI ANCHE: Attentato a Gerusalemme, tre israeliani uccisi e quattro feriti gravemente

Gaza, la tregua è finita. Israele: «Accordi violati, riprendiamo a combattere»
Un edificio distrutto a Khan Yunis il 1 dicembre (Getty Images)

Hamas: «Raid israeliani hanno colpito il sud di Gaza»

Secondo fonti di Hamas, attacchi aerei israeliani hanno colpito il sud di Gaza, compresa la comunità di Abassan, a est della città di Khan Younis. Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che tre persone sono state uccise in raid aerei israeliani a Rafah, nel sud della Striscia, come riportano i media israeliani. Altri attacchi aerei avrebbero colpito la città di Al-Karara, a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L’ufficio governativo per le comunicazioni di Gaza, un ente gestito da Hamas, ha accusato «la comunità internazionale di essere responsabile della ripresa della guerra a Gaza».

Israele: «Impegnati a raggiungere 3 obiettivi di guerra»

«Il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra: liberare gli ostaggi, eliminare Hamas e garantire che Gaza non possa mai essere una minaccia per la sicurezza degli israeliani»: è quanto si legge in un comunicato diffuso dal governo dell’ufficio del Primo Ministro di Israele, Benjamin Netanyahu. Hamas, accusa il governo secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, «ha violato i termini della tregua e non ha rispettato l’obbligo di rilasciare gli ostaggi e liberare tutte le donne rapite detenute a Gaza».

Le quotazioni di Borsa italiana e spread oggi 1 dicembre 2023

Grande attesa per l’ultima giornata settimanale per la Borsa italiana e lo spread, soprattutto dopo le chiusure positive di ieri, giovedì 30 novembre. Milano ha ritoccato i minimi dal 2008 guadagnando lo 0,16%. L’indice Ftse Mib è salito a 29.737 punti. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi, invece, è a quota 177,5 punti base.

1.36 – Tokyo, apertura poco mossa (+0,07%)

La Borsa di Tokyo avvia l’ultima seduta della settimana all’insegna della cautela, seguendo la chiusura mista del mercato azionario statunitense, e in attesa delle indicazioni dal settore manifatturiero in Cina. In apertura il listino di riferimento Nikkei segna una variazione appena positiva dello 0,07% a quota 33.510,35, e un aumento di 23 punti. Sul fronte valutario lo yen è stabile al cambio con il dollaro, a 147,80, e sull’euro a 161,10.

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