Il direttore generale dell’InpsVincenzo Caridi, intervistato dal Messaggero, ha parlato di una rivoluzione in campo tecnologico che aiuterà non solo l’Istituto, ma anche tutti coloro in cerca di occupazione. Nello specifico, è pronta una piattaforma chiamata Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) che utilizzerà l’intelligenza artificiale per cercare lavoro ai disoccupati.
L’AI per contrastare la disoccupazione
Caridi ha specificato che la piattaforma «consente di associare alle richieste di occupazione le offerte di lavoro disponibili, o di accedere alle offerte formative necessarie per adeguare le proprie competenze a quelle richieste dal mercato, seguendo corsi indennizzati. In pochissimo tempo è stato realizzato questo sistema che permette l’integrazione delle azioni di tutti i soggetti pubblici e privati che hanno un ruolo nel percorso di attivazione lavorativa degli utenti». Inoltre, da febbraio 2024 verrà introdotta la figura del Consulente virtuale intelligente, con il quale il cittadino potrà interagire in modo colloquiale. Solo a metà novembre, OpenAI, azienda responsabile dello sviluppo di ChatGPT, è tornata a far parlare di sé dopo aver introdotto la versione Voice dell’app, un’espansione per smartphone che si propone di interagire come un essere umano.
Il sistema Affinity score
La piattaforma è stata attivata a partire dal primo settembre per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Gli utenti hanno avuto la possibilità di caricare il proprio curriculum vitae e consultare le opportunità di lavoro disponibili. A partire dal mese di dicembre, però, sarà implementato un sistema di Affinity score che, utilizzando le tecniche di machine learning, consentirà alle Agenzie di indirizzare gli utenti verso le posizioni di lavoro più adatte alle loro competenze. Questo sistema incrociato mirerà a ottimizzare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, permettendo ai cittadini di ordinare le offerte in base al grado di affinità con il proprio curriculum vitae. Il dg dell’Inps non ha dubbi sull’importanza dell’AI: «Contribuirà a ridurre il mismatch (disequilibrio tra domanda e offerta, ndr.) nel mercato del lavoro».
A partire da venerdì 1 dicembre 2023, Google inizierà ad eliminare gli account inattivi da almeno due anni. Come riporta la Cnn, l’azienda ha annunciato la nuova politica a maggio, affermando che è intesa principalmente a prevenire i rischi per la sicurezza. Gli account più vecchi, infatti, hanno maggiori probabilità di fare affidamento su password riciclate e sono meno propensi a impiegare misure come la verifica in due passaggi, rendendoli più vulnerabili a problemi come phishing, attacchi informatici e spam.
Il piano graduale di Google
Google sta inviando avvisi agli utenti interessati già da agosto e, con un approccio graduale, i primi account ad essere eliminati saranno quelli creati e mai più visitati. Per mantenere un indirizzo attivo, invece, è sufficiente accedere all’account o a qualsiasi servizio Google almeno una volta ogni due anni e per esempio leggere un’e-mail, guardare un video o eseguire una singola ricerca. Oren Koren, cofondatore della società di sicurezza informatica Verit, ha così risposto alla Cnn sul tema: «Rimuovendo in modo proattivo questi account, Google riduce efficacemente la superficie di attacco a disposizione dei criminali informatici. Questa azione di Google esemplifica una tendenza più ampia nel settore, ossia adottare misure preventive per rafforzare il panorama generale della sicurezza digitale».
Con il Cyber Monday si chiude ufficialmente la settimana del Black Friday 2023 di Amazon. Dedicato alla tecnologia, consente di acquistare elettrodomestici smart per la casa o la cucina, ma anche smartphone, tablet, computer e device di domotica usufruendo di importanti sconti. Il 27 novembre, dalla mezzanotte fino alle 23.59, il sito ufficiale del gigante dell’e-commerce presenta promozioni lampo della durata di poche ore e offerte speciali con cui accaparrarsi il dispositivo a lungo sognato. Come per le giornate precedenti, è possibile avvantaggiarsi con i tracker dei prezzi, da Keepa a CamelCamelCamel, disponibili anche per l’Italia. Le promozioni sono aperte a tutti, dato che non è necessario essere clienti del servizio Prime. In offerta, come di consueto, anche tutti i prodotti Amazon, dall’Echo Show all’Echo Dot con supporto all’assistente vocale Alexa.
Cyber Monday 2023, cinque offerte da non lasciarsi scappare
Accessori Apple, dalle AirPods al Watch Series 8: device a prezzo scontato
In occasione del Cyber Monday, pur non fornendo sconti su iPhone o Macbook, Apple offre in promozione diversi accessori e dispositivi di ultima generazione. Occasione da non perdere gli auricolari AirPods di terza generazione, disponibili a 159 euro invece dei canonici 199 con uno sconto del 20 per cento sul prezzo di partenza. Spediti assieme alla custodia di ricarica Lightning (per il MegSafe Charging Case bisogna spendere 209 euro), vantano audio spaziale, cancellazione attiva del rumore e una batteria che consente sei ore di ascolto. In offerta inoltre, seppur solo del 4 per cento, l’Apple Watch Series 8 da 41 millimetri con Gps e dati cellulare. Anziché 519,99 euro basterà spenderne 499. Fra gli accessori in promozione anche il Magic Mouse, disponibile con il 21 per cento di sconto, e la tastiera per Mac o iPad, che si può acquistare per 79 euro invece di 106.
E-reader, il Kindle Paperwhite Signature Edition in offerta per il Cyber Monday
La settimana del Black Friday di Amazon rappresenta una buona occasione anche per chi ama leggere un e-book. Sulla piattaforma di e-commerce infatti sono disponibili a prezzo vantaggioso tutti i modelli Kindle, di cui merita una menzione speciale il Paperwhite Signature Edition. Dotato di schermo da 6,8 pollici con luce regolabile, è l’ideale per la lettura in ogni momento della giornata, anche di notte. Con una memoria da 32 Gb consente di conservare in archivio migliaia di libri e riviste digitali da portare sempre con sé. La batteria vanta un’ottima longevità, dato che con una singola ricarica si può usare il dispositivo per 10 settimane. Il costo è di 159,99 euro con sconto del 16 per cento.
Televisori smart, in offerta Hisense da 55 pollici con il 15 per cento di sconto
Il Cyber Monday presenta occasioni imperdibili anche nel mondo dell’Home Cinema. Su Amazon è infatti possibile comprare a prezzo vantaggioso il televisore Hisense 55A72KQ con qualità Ultra HD, supporto ad Alexa e Dolby Vision. La serie smart tv del 2023, che si completa con i modelli più piccoli da 43 e 50 pollici, presenta tre ingressi HDMI 2.0, due prese Usb e un Ethernet per collegare direttamente la rete Internet domestica via cavo. Il prezzo è di 469 euro con risparmio del 10 per cento rispetto ai 519 euro originari. Le versioni da 43 e 50 pollici costano invece rispettivamente 379,90 euro (senza sconto) e 429, risparmiando il 7 per cento sul prezzo di partenza.
PlayStation 5 e Xbox Series S, le console in offerta su Amazon
Il Cyber Monday di Amazon non ha dimenticato gli appassionati di gaming. Per 239,98 euro, risparmiando il 14 per cento sul prezzo di partenza, è possibile portarsi a casa una Xbox Series S con bundle Gilded Hunter. Compresi nella scatola infatti oggetti di gioco e valuta digitale da sfruttare sui titoli Fortnite, Rocket League e FallGuys. Gli amanti delle console Sony invece possono trovare una PlayStation 5 standard edition, dotata dunque di lettore ottico, con God of War: Ragnarok a 499 euro invece dei 552 di partenza. Non mancano poi le offerte dedicate ai giochi: per 49,97 euro, con il 17 per cento di sconto, è possibile comprare l’ultimo EA Sports FC 24, erede della saga di calcio Fifa.
Informatica, per il Cyber Monday scontato l’Acer Aspire 5
Fra i notebook più venduti di Amazon, l’Acer Aspire 5 rappresenta una delle occasioni più interessanti nella settimana del Black Friday. Con design elegante e bordi sottili, è dotato di uno schermo da 15,6 pollici con risoluzione Full HD LED e tecnologia Acer Color Intelligence che protegge la vista durante l’utilizzo. Quanto agli hardware, vanta un processore Intel Core i5 di 12esima generazione, memoria Ram da 16 Gb espandibili a 32 e un terabyte di spazio di archiviazione su schede SSD. Interessante anche la webcam che, grazie a una risoluzione a 720p, consente di effettuare videochiamate e partecipare a riunioni virtuali senza problemi.
OpenAI, azienda responsabile dello sviluppo di ChatGPT, è tornata a far parlare di sé dopo aver introdotto la versione Voice dell’app, un’espansione per smartphone che si propone come diretta concorrente di Assistente Google, Alexa e Siri. Consiste, infatti, nella possibilità di impiegare l’intelligenza artificiale mediante il riconoscimento vocale, ricevendo risposte vocali, analogamente a quanto già offerto dalle applicazioni concorrenti. La novità era stata anticipata da diverso tempo, ma era inizialmente riservata agli abbonati al servizio Plus.
ChatGPT interagisce direttamente con la voce
ChatGPT Voice è accessibile a tutti, gratuitamente. Attraverso un post su X, OpenAI ha dichiarato: «ChatGPT Voice è ora fruibile da tutti, gratuitamente. Scarica l’app sul tuo telefono e tocca l’icona delle cuffie per iniziare una conversazione». Come gli altri assistenti vocali, è possibile interagire con il chatbot tramite il riconoscimento vocale. L’AI rimane in ascolto una volta avviata la conversazione, consentendo la continuità anche durante il passaggio tra diverse applicazioni, fino a quando non si chiude l’interazione premendo la “X”. L’aggiornamento è già disponibile per l’app principale, incluso il supporto in italiano sia su Android sia iOS. La lingua parlata è automaticamente riconosciuta, eliminando la necessità di configurazioni nell’app e consentendo di porre direttamente la propria domanda. La voce generata risulta molto naturale, malgrado la sua inclinazione tipicamente anglosassone.
ChatGPT with voice is now available to all free users. Download the app on your phone and tap the headphones icon to start a conversation.
L’industria del gaming si conferma una delle più fiorenti in Europa e Italia. Secondo l’analisi condotta da Bain & Company dal titolo Italian Gaming market: solid foundation and compelling value creation opportunities, il settore presenta un outlook positivo per i prossimi cinque anni, con tassi di crescita superiori al 10 per cento. Questo trend è prevalentemente guidato dall’espansione dell’online e dall’aumento di giocatori digitali e multichannel.
I profili professionali più cercati: spiccano ingegneri e artisti
In base a uno studio condotto dalla società di consulenza, ricerca e selezione del personale Robert Walters, l’Italia conta oltre 20 mila professionisti attivi nel settore del gaming. Per la stragrande maggioranza (circa il 75 per cento) si tratta di maschi. Le figure più ricercate sono i game developer, gli ingegneri del software e gli artisti degli effetti visivi. A queste posizioni si aggiunge un crescente interesse per ruoli come artisti 3D, game designer e artisti concettuali. Questi professionisti sembrano apprezzare particolarmente le aziende che offrono un pacchetto di compensi e benefici accattivante (65 per cento), il supporto aziendale per favorire un equilibrio tra vita personale e professionale (64 per cento), la flessibilità lavorativa (51 per cento) e la presenza di colleghi motivati e ispiratori (39 per cento), tra altri fattori.
Anche Paris Hilton dice addio alle pubblicità su X. La società dell’attrice e modella americana, 11:11 Media, ha infatti annunciato la sospensione con effetto immediato delle inserzioni per le preoccupazioni dovute ai post antisemiti e filonazisti sulla piattaforma. Il tutto a poco più di un mese dall’annuncio di una partnership esclusiva che avrebbe portato sul social nuovi contenuti video e servizi di live shopping. Non è ancora certo, secondo la Cnn, se lo stop alle pubblicità coinciderà anche con un annullamento della collaborazione. Hilton non ha al momento eliminato il suo account personale, che conta circa 16,6 milioni di follower attivi.
Paris Hilton, cosa prevedeva l’accordo con X annunciato a ottobre
Prima celebrity a stipulare una partnership commerciale su X, come aveva annunciato in anteprima da The Verge, Paris Hilton avrebbe dovuto incentivare i contenuti video sulla piattaforma con quattro programmi. Con cadenza annuale, video originali inerenti anche il live shopping avrebbero dovuto fornire esperienze di acquisto innovative e stimolanti per gli utenti. In streaming sarebbe dovuto arrivare un catalogo da poter sfogliare in piena libertà prima di cliccare sul sito o prodotto desiderato ed essere reindirizzati sullo store di competenza. Con la sua presenza costante online, l’influencer statunitense sperava di poter rendere virale il suo hashtag personale #sliving, mix tra le parole slaying (sinonimo di incredibile) e living (vivere, nel senso di trarre il meglio dalla quotidianità). La partnership fra 11:11 Media e X prevedeva anche una ripartizione dei ricavi che però non è stata pubblicata.
«La regina della pop culture, della musica, del business e della televisione è arrivata su X», aveva postato la Ceo della piattaforma di Elon Musk, Linda Yaccarino. «Paris, benvenuta nella X Family. Siamo entusiasti di annunciare una partnership con te e la tua 11:11 Media. Insieme creeremo un trampolino di lancio per le iniziative in live streaming, shopping e molto altro. Facciamolo!». Dopo la sospensione delle pubblicità su X, né l’ad né il patron hanno commentato. Silenzio anche della stessa Paris Hilton, che ha concentrato i suoi post sul Black Friday e sulla sua partecipazione al Gran Premio di Formula 1 a Las Vegas.
The queen of pop culture, music, business, and TV is #Sliving on X. @ParisHilton welcome to the @X family, we're excited to launch an official partnership with you and your next-gen media company 11:11. Together we're going to create a launchpad for new initiatives in video and… pic.twitter.com/7ctohyn3Nb
Sam Altman tornerà nell’organigramma di OpenAI. Ad annunciarlo è stato lo stesso Altman che ha reso noto di avere il sostegno del capo di Microsoft, Satya Nadella, per il suo ritorno alla guida della startup di cui era stato tra i fondatori. La notizia è arrivata dopo essere stato licenziato dal consiglio di amministrazione lo scorso 18 novembre.
Altman: «Non vedo l’ora di tornare a OpenAI con supporto di Microsoft»
«Con il nuovo consiglio e il supporto di Satya, non vedo l’ora di tornare a OpenAI e di consolidare la nostra forte partnership con Microsoft», ha scritto Altman su X. La numero uno dell’azienda statunitense Satya Nadella ha accolto con favore i cambiamenti nel consiglio di amministrazione di OpenAI, che hanno portato al ritorno di Sam Altman alla guida della startup, appena pochi giorni dopo il suo licenziamento.
We have reached an agreement in principle for Sam Altman to return to OpenAI as CEO with a new initial board of Bret Taylor (Chair), Larry Summers, and Adam D'Angelo.
We are collaborating to figure out the details. Thank you so much for your patience through this.
Dopo la scelta di decine di aziende e grandi società internazionali di sospendere la pubblicità su X, arriva la presa di posizione anche di Neil Young. Il cantante e compositore ha annunciato sul proprio sito il boicottaggio della piattaforma social di Elon Musk, dopo i commenti considerati antisemiti del miliardario. Young ha invitato i fan a fare lasciare la piattaforma: «Fermiamo l’uso di X per ragioni che dovrebbero essere chiare all’uomo più ricco del mondo». Musk ha smentito nei giorni scorsi di essere antisemita: «Non c’è nulla di più lontano dalla realtà».
X fa causa a Media Matters
La presa di posizione di Neil Young arriva nella stessa giornata in cui X ha annunciato l’azione legale contro Media Matters. Musk ha spiegato di aver querelato l’organizzazione non-profit americana per diffamazione della piattaforma social. Proprio da un rapporto della Media Matters è scaturita la polemica per la presunta presenza di contenuti antisemiti accanto alle pubblicità di grandi aziende. Questo ha portato a una fuga da X. A salutare sono state l’IBM, Disney, Apple e Oracle, oltre a diversi grandi artisti. Musk ha attaccato Media Matters definendola «il male puro. Hanno consapevolmente e maliziosamente fabbricato l’articolo nella loro palese campagna diffamatoria».
«Media Matters è il male puro». Con queste parole sul suo profilo X, Elon Musk ha annunciato di aver fatto causa all’organizzazione non-profit americana per presunta diffamazione della piattaforma social. Il patron non ha digerito il recente rapporto in cui si sottolineava la presenza di contenuti antisemiti accanto alle pubblicità di grandi aziende. Una denuncia che, in breve tempo, ha generato un esodo delle inserzioni dal network, con l’addio prima di IBM e poi, tra gli altri, di Disney, Apple e Oracle. «Hanno consapevolmente e maliziosamente fabbricato l’articolo nella loro palese campagna diffamatoria», ha sottolineato Musk. Immediata la replica di Media Matters: «Non vediamo l’ora di vincere anche in tribunale».
Elon Musk contro Media Matters dopo l’accusa di post antisemiti
Il 18 novembre, due giorni dopo la pubblicazione del rapporto, su X Musk aveva preannunciato l’arrivo di una «denuncia termonucleare contro Media Matters». Come promesso, ha deciso di portare in tribunale l’organizzazione, chiedendo un rimborso in denaro non ancora specificato e la rimozione immediata del rapporto sui contenuti filonazisti. L’accusa sostiene che si tratta di un’invenzione ad hoc ottenuta tramite le caratteristiche di specifici utenti per creare «una dannosa percezione di X e spingere così gli inserzionisti ad abbandonare». Secondo X, infatti, Media Matters avrebbe creato un profilo che seguiva solo 30 account tra hater e grandi aziende. Così facendo, avrebbe spinto l’algoritmo a credere che l’utente «volesse vedere i contenuti di odio e le pubblicità assieme».
«Media Matters ha creato un profilo segreto progettato con precisione per eludere le normali protezioni», si legge ancora nell’accusa. «Ha manipolato così il sistema, dando vita infine alle immagini che affiancherebbero contenuti antisemiti con le pubblicità delle aziende su X». Non solo, dato che la società avrebbe aggiornato in continuazione il feed fino alla manifestazione della schermata desiderata. «Hanno inscenato una truffa», ha scritto in un altro post Elon Musk, prima di difendere ancora una volta la sua immagine. «Centinaia di storie false mi hanno definito antisemita», ha proseguito il patron di Tesla e SpaceX. «Niente potrebbe essere più lontano dalla realtà. Voglio solo il meglio per l’umanità e spero in un futuro prospero per tutti». Non si è poi fatta attendere la replica di Media Matters attraverso le parole del presidente Angelo Carusone: «Siamo di fronte a una causa frivola che vuole costringere i critici a tacere».
This past week, there were hundreds of bogus media stories claiming that I am antisemitic.
Nothing could be further from the truth.
I wish only the best for humanity and a prosperous and exciting future for all.
L’intervento di Linda Yaccarino: «State con X, non fatevi manipolare»
Intanto l’esodo degli inserzionisti da X non accenna a fermarsi. Hanno infatti annunciato lo stop di tutte le pubblicità anche NBC Universal, Lionsgate e Warner Bros. Discovery, aggiungendosi così a Bravo, Sony e Paramount. Una vera e propria fuga su cui è intervenuta anche la Ceo della piattaforma di Musk, Linda Yaccarino. «Se mi conoscete, sapete che mi impegno per verità e giustizia», ha scritto sul proprio profilo. «Ecco la verità: nessun utente di X ha visto spot di IBM, Comcast o Oracle accanto a post antisemiti. Solo due ne hanno visualizzato uno di Apple, peraltro proveniente da Media Matters. I dati prevalgono sulla manipolazione. Non fatevi manipolare, restate con X».
If you know me, you know I'm committed to truth and fairness. Here's the truth. Not a single authentic user on X saw IBM’s, Comcast’s, or Oracle’s ads next to the content in Media Matters’ article. Only 2 users saw Apple’s ad next to the content, at least one of which was Media…
Sam Altman guiderà il nuovo team di intelligenza artificiale di Microsoft. Il 18 novembre il cofondatore di OpenAI era stato estromesso dalla sua startup. Ad affiancarlo in Microsoft ci sarà anche Greg Brockman, membro del consiglio di amministrazione e cofondatore di OpenAI, che ha lasciato l’azienda la scorsa settimana.
L’ad Microsoft: «Fiduciosi di continuare a innovare tutto ciò che abbiamo annunciato»
«Rimaniamo impegnati nella nostra partnership con OpenAI e siamo fiduciosi nella nostra roadmap di prodotti, nella nostra capacità di continuare a innovare con tutto ciò che abbiamo annunciato al Microsoft Ignite, e nel continuare a supportare i nostri clienti e partner», ha affermato Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, in un post su Linkedin.
A partire da dicembre 2023, gli account Gmail di Google personali (e non aziendali o istituzionali) inattivi da almeno due anni saranno eliminati. Nell’operazione saranno inclusi anche i dati nelle librerie di Google Foto, gli appuntamenti di Google Calendar e gli archivi di Google Docs. Tuttavia, ci sono alcuni semplici metodi da adottare per non perdere i propri dati.
Google cancella gli account Gmail inattivi contro i malintenzionati
Secondo l’azienda, la ragione dietro questa decisione è legata alla sicurezza più che allo spazio. Ruth Kricheli, vicepresidente del Product Management di Google, ha affermato che l’eliminazione degli account mira a ridurre le vulnerabilità nei confronti di individui malintenzionati. Gli account dimenticati o non utilizzati spesso presentano rischi di sicurezza, poiché potrebbero utilizzare password vecchie o compromesse, non avere l’autenticazione a due fattori attivata e ricevere meno controlli da parte degli utenti. I rischi associati ad account compromessi possono variare dal furto d’identità alla diffusione di contenuti dannosi.
Come fare per non perdere i dati
Kricheli ha anche delineato un semplice metodo per mantenere attivo un account Gmail: effettuare l’accesso almeno una volta ogni due anni. Ha precisato che se l’utente ha effettuato l’accesso di recente, l’account è considerato attivo e non sarà eliminato, includendo sia la posta elettronica sia le foto e i calendari. Le azioni considerate valide per mantenere un account attivo sono le seguenti:
YouTube ha annunciato nuove linee guida per la gestione dei contenuti che fanno ricorso all’intelligenza artificiale. Con un post sul suo blog ufficiale, la piattaforma di proprietà di Google ha infatti confermato di voler porre un freno soprattutto ai deepfake e ai filmati realistici che possono trarre in inganno l’utente. In arrivo «nei prossimi mesi», stando a quanto si legge nel comunicato ufficiale, le regole consisteranno in «aggiornamenti che informeranno gli spettatori quando il contenuto che stanno vedendo è reale o meno». Ciascun creator dovrà inoltre rivelare tramite una speciale etichetta, che sarà visibile nella descrizione sottostante o forse sulle clip stesse, se il suo file è un video originale oppure presenta modifiche realizzate con il contributo dell’IA. L’azienda ha confermato che presto fornirà ulteriori precisazioni sulle linee guida, compresa una descrizione più dettagliata su cosa si intenda per «filmato realistico».
YouTube consentirà agli utenti di segnalare eventuali violazioni
Con le nuove direttive sulla gestione dell’intelligenza artificiale, YouTube vuole porre un freno sui deepfake soprattutto in «argomenti sensibili» come elezioni e conflitti in corso, senza dimenticare questioni di salute pubblica. Gli youtuber che violeranno le linee guida potranno andare incontro a differenti ripercussioni, che andranno dalla semplice rimozione del contenuto fino alla demonetizzazione o la sospensione dei contratti con la società. «Siamo alle fasi iniziali del nostro lavoro», hanno spiegato nel comunicato Jennifer Flannery O’Connor ed Emily Moxley, i due vicepresidenti della gestione del prodotto di YouTube. «Continueremo a evolvere il nostro approccio man mano che impareremo di più sull’IA».
YouTube ha inoltre confermato che consentirà a tutti gli utenti di richiedere personalmente la rimozione di un contenuto che secondo loro viola le normative della community. Sarà possibile esortare, complicando un modulo sul sito stesso, la cancellazione immediata di un video non conforme alle regole, soprattutto i deepfake che simulano il volto o la voce di un soggetto. La piattaforma di Google procederà ad analizzare caso per caso, tra cui la presenza di una parodia o satira, il grado di popolarità di una persona e la facilità di identificazione tramite il filmato. Tali eccezioni non avranno però valore per quanto riguarda le canzoni: i brani musicali che replicheranno un artista vivente o deceduto saranno immediatamente eliminati da YouTube. «Ci sarà chi proverà ad aggirare questi guardrail», hanno detto O’Connor e Moxley. «Incorporeremo i feedback degli utenti e impareremo a migliorare le nostre protezioni per costruire un futuro vantaggioso per tutti».
Già prima della sua uscita, la rivista Time lo aveva presentato come una delle 100 migliori invenzioni del 2023. Dopo mesi di rumors e demo, Humane ha finalmente mostrato il suo AI Pin, il device indossabile che promette di sostituire gli smartphone o comunque di cambiare il modo di effettuare chiamate e navigare sul web. Nessun display, nessuna applicazione, nessun pulsante. Pensato per il controllo vocale, mostrerà le informazioni all’utente tramite una luce laser che viene proiettata sul palmo della mano. Non mancheranno una fotocamera e il supporto per la musica, il tutto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. I preordini inizieranno già il 16 novembre per gli Stati Uniti, anche se il dispositivo non arriverà prima del 2024.
Humane AI Pin, cosa sappiamo sul nuovo dispositivo post-smartphone
Designer per Apple dal 1995 al 2017, Imran Chaudhri ha lavorato a tutti i grandi device di Cupertino, dal primo iPhone fino agli iPod e gli smartwatch. Assieme a sua moglie Bethany Bongiorno, anche lei con un passato nell’azienda fondata da Steve Jobs, ha fondato nel 2018 Humane, una startup che promette un futuro libero da schermi e visori, dove la tecnologia sarà presente ma invisibile. Il suo sogno è quasi realtà grazie ad AI Pin, il nuovo dispositivo che potrebbe inaugurare l’era del post-smartphone. Pesa appena 34 grammi e può essere indossato liberamente sul petto, come fosse una spilla, con una clip magnetica che si adatta a qualsiasi tessuto. Ciò che sorprende maggiormente è però la totale assenza di pulsanti e di un display, ad eccezione di una touchpad per l’attivazione. Per utilizzarlo basterà premere sul device e chiedere qualcosa, dato che sfrutta il comando vocale per ogni azione.
Vanta un processore Snapdragon di Qualcomm e un sistema operativo di nome Cosmos, potenziato dall’IA di OpenAI e Microsoft. Lo stesso Sam Altman, padre di ChatGPT, ha finanziato il progetto offrendo ad AI Pin il supporto della tecnologia di GPT-4. Come dimostrato in un’anteprima alla TED Conference 2023, ogni informazione arriverà all’utente tramite un raggio laser di colore verde che proietterà sulla mano. Da qui si potranno visualizzare messaggi, chiamate in arrivo e email, ma anche lo streaming musicale. Il device infatti vanta una fotocamera da 13 megapixel e il supporto a un cloud dove archiviare gli scatti. In arrivo, anche se non c’è una data ufficiale, la possibilità di girare brevi videoclip. Ad alimentarlo ci saranno due batterie, fornite in dotazione con un charger, la cui longevità non è stata rivelata.
Prezzo e data di uscita, ma in futuro arriveranno molti aggiornamenti
Stando alle anticipazioni fornite da Wired, AI Pin di Humane sarà preordinabile negli States a partire dal 16 novembre. La spedizione dei dispositivi indossabili tuttavia non partirà prima di inizio 2024. Il prezzo sarà di 699 dollari (circa 655 euro), cui si renderà necessario sottoscrivere un abbonamento mensile per poter avere accesso alle potenzialità dell’intelligenza artificiale di OpenAI. Al costo di 24 dollari, Humane fornirà anche un numero di telefono, un servizio dati tramite la rete di T-Mobile e spazio di archiviazione per foto e video su un cloud. Punta di diamante sarà però il supporto all’intelligenza artificiale GPT-4, tramite cui scrivere e riassumere mail e messaggi, tradurre in tempo reale le chiamate e persino identificare oggetti all’obiettivo della fotocamera per avere informazioni aggiuntive. Senza dimenticare lo streaming musicale che fornirà anche consigli adatti all’ambiente in cui ci si trova. AI Pin uscirà in tre colorazioni: nero, argento e bianco.
Samsung ha presentato la propria intelligenza artificiale. Durante l’evento AI Forum, l’azienda sudcoreana ha svelato i primi dettagli di Galaxy AI, tecnologia che dovrebbe approdare all’inizio del 2024 con la gamma S24, attesa nel mese di gennaio. Con un post sul blog ufficiale, la società di Seul ha parlato di una vera e propria rivoluzione digitale, che sfrutterà sia l’IA generativa sul device sia un cloud tramite cui attingere a strumenti di altre aziende legate da partnership commerciali. «Trasformerà l’esperienza mobile quotidiana con la tranquillità della sicurezza e del rispetto della privacy», ha spiegato Samsung nel comunicato. In parallelo, all’AI Forum 2023, la società ha presentato Gauss, l’intelligenza artificiale che promette di cambiare la scrittura di testi ed email e la creazione di immagini. Entrando così prepotentemente nella corsa all’IA con Google e Apple.
Samsung Galaxy AI, la traduzione delle chiamate e i dettagli su Gauss
«Cambieremo per sempre il modo in cui utilizziamo gli smartphone», ha spiegato Wonjoon Choi, capo del settore ricerca e sviluppo di Samsung. «Non abbiamo ancora visto il vero potenziale dell’IA nella tecnologia mobile». Per offrire un piccolo assaggio del futuro sulla gamma Galaxy, l’azienda di Seul ha presentato una funzione di traduzione istantanea chiamata AI Live Translate Call. Integrata nell’app telefonica dei device, consentirà come si intuisce dal nome di tradurre in qualsiasi lingua l’intero contenuto delle conversazioni in diretta, con un testo che apparirà sullo schermo. «Parlare con un altro individuo che si esprime in idiomi diversi sarà facile come attivare i sottotitoli per un film in streaming», ha proseguito Samsung. Non saranno necessarie app di terze parti, dato che l’intero processo avverrà sul dispositivo e nell’ecosistema Galaxy, così da garantire anche il mantenimento della privacy.
Get ready for an all-new mobile #AI experience, coming early next year, brought to you by Samsung Galaxy.
Galaxy AI arriverà insieme a Gauss, l’intelligenza artificiale che prende il nome dal matematico tedesco Carl Friedrich Gauss che stabilì la teoria della distribuzione normale, poi chiamata curva gaussiana in suo onore, nel calcolo delle probabilità. Come anticipato dalla stessa Samsung, si dividerà in tre parti distinte che però lavoreranno a stretto contatto fra loro per migliorare l’esperienza mobile dell’utente. Language riassumerà documenti, tradurrà contenuti e scriverà testi anche per email. Code invece, destinato agli sviluppatori, si occuperà di codificare in modo semplice e veloce il linguaggio informatico. Image, infine, potrà creare ex novo, modificare o convertire in risoluzione maggiore o inferiore le immagini.
Nella gara all’intelligenza artificiale anche Google e Apple
Con l’annuncio di Galaxy AI e di Gauss, Samsung entra di diritto nella corsa all’intelligenza artificiale mobile. Sul mercato è già attiva Google, che ha implementato l’utilizzo dell’IA nella sua gamma degli smartphone Pixel 8. Consente di modificare le fotografie anche dopo averle scattate, cambiando alcuni dettagli tra cui gli occhi chiusi e un mancato sorriso oppure eliminando oggetti che disturbano lo sfondo. Non mancherà nemmeno Apple che, secondo un rapporto di The Information, sta investendo milioni di dollari al giorno per migliorare Ajax GPT, che si preannuncia persino più avanzato di ChatGPT di OpenAI. Stando ai primi rumors, interagirà con gli utenti che usano AppleCare e migliorerà le attività dell’assistente vocale Siri.
Sono passati 10 anni dall’uscita di GTA V, capace di sfondare il tetto delle 180 milioni di copie vendute e di incassare 800 milioni di dollari in appena 24 ore. La saga di Rockstar, che dal debutto ha venduto quasi mezzo miliardo di unità, è pronta ad arricchirsi di un sesto capitolo, a lungo chiacchierato e atteso dai fan. L’azienda ha ufficializzato sul proprio sito ufficiale e sui canali social la produzione di Grand Theft Auto, meglio noto come GTA VI. Il primo trailer arriverà a inizio dicembre, mese in cui ricadrà anche il 25esimo anniversario della casa videoludica. Sebbene non sia disponibile una data precisa, è plausibile che il filmato arrivi in concomitanza con i Game Awards, gli Oscar dei videogiochi, in programma giovedì 7 dicembre al Microsoft Theatre di Los Angeles.
GTA VI, cosa sappiamo sul nuovo titolo della saga Rockstar
«Grazie all’incredibile supporto dei gamer di tutto il mondo, abbiamo avuto la possibilità di creare titoli che ci hanno appassionato davvero», ha scritto in un comunicato Sam Houser, co-fondatore di Rockstar Games. L’azienda, infatti, oltre alla saga di GTA ha realizzato numerosi capolavori videoludici, tra cui meritano una menzione speciale i due capitoli di Red Dead Redemptione la serie su Max Payne. «Senza di voi, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile», ha proseguito il leader dell’azienda. «Siamo molto grati a tutti per aver condiviso questo viaggio con noi». Nel suo messaggio ai fan, Houser ha ricordato come Rockstar sia nata nell’ormai lontano 1998 con l’idea che «i videogiochi fossero ormai essenziali per la cultura come qualsiasi altra forma di intrattenimento».
Dopo aver invitato tutti gli appassionati del gaming a festeggiare i 25 anni di Rockstar come una famiglia, il messaggio di Sam Houser si è concluso con il tanto atteso arrivo di GTA VI. «Siamo lieti di confermarvi che a inizio dicembre pubblicheremo il primo trailer del prossimo Grand Theft Auto», ha spiegato il vertice della società. «Non vediamo l’ora di condividere queste esperienze con voi per molti anni ancora». Quanto alle anticipazioni sulla trama, alcuni insider hanno supposto che la storia si svolgerà ancora una volta nella città di Vice City, una versione fittizia di Miami, come già avvenne per il titolo del 2003. Protagonisti saranno un uomo e una donna, verosimilmente giocabili nelle varie missioni. La data di uscita non è nota, ma dovrebbe rientrare entro marzo 2025. Il gioco sarà compatibile per le console Ps5 e Xbox Series S/X. Probabile anche l’uscita di una versione per Pc.
Lunedì 6 novembre si è tenuto a San Francisco il Developer Day, la prima conferenza di OpenAidedicata agli sviluppatori. La società di Sam Altman ha annunciato importanti novità riguardanti i modelli linguistici di intelligenza artificiale, oltre ad aver comunicato che inizierà a offrire protezione legale ai clienti in caso di problemi legati alla violazione del copyright.
Sam Altman: «I Gpt personalizzati daranno libertà di azione a tutti»
Tra le novità più importanti è stata annunciata l’introduzione di nuove API (interfaccia di programmazione dell’applicazione) nella forma di assistenti che aiuteranno gli sviluppatori a creare le proprie app di intelligenza artificiale sul modello di ChatGPT, il chatbot di apprendimento attraverso l’elaborazione del linguaggio naturale (Nlp), che ha attualmente 100 milionidi utenti attivi settimanali. OpenAI chiama queste versioni personalizzabili di ChatGPT “Gpt“, che a suo dire saranno in grado di eseguire le istruzioni e avere accesso alle informazioni fornite dagli utenti. «I vantaggi di tutto questo saranno enormi», ha detto lunedì sul palco Altman, sostenendo che questo strumento darà «libertà di azione a tutti» agli utenti, rendendo più democratico l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Per creare i propri Gpt non è richiesta nessuna competenza nel linguaggio di programmazione, e saranno «utili nella vita quotidiana, in compiti specifici, al lavoro o a casa», ha spiegato OpenAI sul suo blog. Infine, sarà presto lanciato uno store in cui gli sviluppatori verificati potranno vendere i propri Gpt, e gli utenti potranno così accedere a un più ampio ventaglio di strumenti di intelligenza artificiale. In merito ai limiti di questo nuovo strumento, gli sviluppatori non potranno creare dei Gpt con dei contenuti proibiti dalle linee guida di OpenAI, e non potranno accedere alle conversazioni che gli utenti intratterranno con i loro chatbot.
BREAKING: OpenAI just announced a new GPT Builder.
GPT Builder will allow anyone to customize and share their own AI assistants with natural language.
Annunciato GPT-4 Turbo, potrà elaborare fino a 300 pagine di testo
La società di Altman ha annunciato anche una nuova versione del modello GPT-4 chiamato GPT-4 Turbo. Il suo costo sarà tre volte inferiore rispetto a GPT-4, una scelta motivata dalla crescente concorrenza nel mercato dei modelli linguistici. La nuova versione del modello sarà inizialmente disponibile solo per gli sviluppatori, e il suo accesso alle informazioni sugli eventi è stato ampliato ad aprile del 2023. GPT-4 Turbo presenta anche una finestra ampliata per scrivere prompt molto più lunghi, equivalenti a circa 300 pagine di testo rispetto alle circa 50 pagine precedenti.
BREAKING: OpenAI just released 128k context GPT-4 Turbo at 1/3rd the price.
This means GPT-4 is cheaper, faster, and can now read a prompt as long as an entire book.
The announcement comes with additional huge news for developers:
OpenAI pagherà la spese legali per i clienti denunciati per violazione del copyright
Sul delicato tema della privacy, OpenAI non sembra intenzionato a cedere di un centimetro in merito alle accuse di violazione del diritto d’autore. Sam Altman ha annunciato che pagherà le spese legali per tutti i suoi clienti che dovessero affrontare azioni legali per violazione del copyright derivanti dall’uso dei suoi modelli di intelligenza artificiale generativa rivolti al business. Questo impegno porta OpenAI in linea con Google e Microsoft. I due giganti del tech e OpenAI stanno attraversando diverse cause legali, avviate da scrittori e artisti, che li hanno accusati di aver violato il loro diritto d’autore nell’addestrare i loro algoritmi. La società di Sam Altman ha recentemente sostenuto in tribunale che il testo generato da ChatGPT non sia abbastanza simile a quello delle opere per infrangere la legge sul copyright.
Elon Musk lancia Grok, intelligenza artificiale che sviluppata dalla start-up xAI punta a detronizzare ChatGPT. Lo strumento, come ha spiegato il magnate, comincerà a funzionare per «un gruppo selezionato» di utenti del social X, ex Twitter. Non appena xAI farà uscire la versione beta, ha detto Musk, «il sistema Grok sarà disponibile per tutti gli abbonati Premium+ di X» al prezzo di 16 dollari al mese. «Grok ha accesso in tempo reale alle informazioni tramite la piattaforma X, il che è un enorme vantaggio rispetto ad altri modelli», ha aggiunto il patron di Tesla e SpaceX.
La start-up xAI creata da Musk ha arruolato ex dipendenti di DeepMind, OpenAI, Google Research, Microsoft Research, Tesla e Università di Toronto, con “regia” affidata a Dan Hendrycks, direttore del Center for AI Safety, organizzazione non profit di ricerca sull’intelligenza artificiale che da tempo collabora con X. Per Musk il lancio di Grok rappresenta una rivincita, visto che il miliardario nel 2015 era stato tra i fondatori di OpenAI, ovvero la società che poi ha lanciato ChatGPT, abbandonata nel 2018 dopo divergenze con gli altri partner Sam Altman e Ilya Sutskever.
The @xAI Grok AI assistant will be provided as part of ? Premium+, so I recommend signing up for that.
Centinaia di fake news sulla home page di Msn, il browser web di Microsoft. Uno dei siti più frequentati al mondo, nonché fonte di notizie per milioni di persone, è finito nel mirino della critica per l’ormai scarsa attendibilità degli articoli. È colpa dell’intelligenza artificiale, con cui l’azienda ha deciso di sostituire gran parte dei suoi dipendenti nell’ottica di un’automazione sempre più efficiente del lavoro. L’IA non sarebbe infatti in grado di identificare le fonti affidabili, generando spesso news con informazioni non verificate. Un caso che solleva sempre più dubbi sul ruolo dei software nelle grandi aziende e nel mondo del giornalismo. Secondo quanto riporta la Cnn, Microsoft si è già messa all’opera per «indagare sulla causa dei contenuti inappropriati» ed evitare che «gli errori si ripetano in futuro».
Microsoft, il caso del sondaggio con un articolo del Guardian
Le preoccupazioni e le tensioni sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte di Microsoft sono aumentate in maniera esponenziale martedì 31 ottobre, dopo che Msn ha condiviso un articolo di cronaca nera uscito sul Guardian. Per alimentare la copertura, la società di Redmond ha stretto accordi con varie testate, tra cui il quotidiano britannico e la Cnn, che consentono di ripubblicare alcuni articoli in cambio di una quota delle entrate pubblicitarie. Microsoft, grazie all’IA, ha pertanto condiviso su Msn la notizia della morte di Lilie James, 21enne deceduta in Australia per le gravi ferite alla testa. L’algoritmo ha però pensato di unire all’articolo un sondaggio, chiedendo al lettore di indovinare le cause della morte. «Omicidio, incidente o suicidio: a cosa pensi sia dovuto il decesso?».
Immediata la reazione da parte del Guardian, il cui amministratore delegato Anna Bateson ha scritto una lettera a Brad Smith, presidente di Microsoft. «Il sondaggio rappresenta un’applicazione profondamente preoccupante dell’IA», ha spiegato il quotidiano britannico. «È angosciante per la famiglia della ragazza, oltre che dannosa per la community e la reputazione del Guardian nel mondo». Attribuendo all’azienda fondata da Bill Gates l’intera responsabilità dell’accaduto, Bateson ha sottolineato come l’incidente sia esattamente «il tipo di problema contro cui abbiamo messo in guardia già in passato». Un portavoce di Microsoft ha detto che la società ha già provveduto a disabilitare i sondaggi in correlazione agli articoli su Msn in attesa di identificare le ragioni che hanno portato all’errore.
Da Biden addormentato al cestista Nba inutile, gli strafalcioni dell’IA su Msn
L’incidente dell’articolo del Guardian su Msn non rappresenta però un caso isolato. La Cnn ha elencato una serie di fake news comparse sul browser di Microsoft a partire dall’estate 2023. Nel mese di agosto infatti comparve la notizia in cui si affermava che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si era addormentato nel corso del minuto di silenzio per le vittime di Maui. Il mese successivo l’intelligenza artificiale di Microsoft ha poi annunciato la morte di Brandon Hunter, ex star dell’Nba, parlando di un «atleta inutile di 42 anni». A ottobre l’IA ha persino diramato la notizia del tutto infondata del decesso di Dean Preston, avvocato e politico di San Francisco. Cosa porta però gli algoritmi a pubblicare così tante fake news? Secondo la Cnn, i software non sarebbero in grado di individuare le fonti affidabili in Rete, utilizzando anche siti pirata e non verificando le loro storie.
La pubblicità sta per sbarcare anche in Italia su Disney+. Da mercoledì 1 novembre, infatti, la piattaforma streaming di Bob Iger lancerà tre piani di abbonamento con un’offerta differente in base a qualità video e audio. La società ha inoltre precisato che durante la visione non si potrà in alcun modo saltare gli spot, che avranno una durata di circa quattro minuti per ogni ora di contenuti. Disney ha confermato che non proporrà in alcun caso inserti politici o riguardanti alcolici, né presenterà prodotti riservati a un pubblico adulto.
Disney+, caratteristiche e prezzi dei tre piani di abbonamento
Dall’1 novembre, Disney+ introdurrà dunque il piano Standard con pubblicità. Al costo di 5,99 al mese, non presenterà a differenza degli altri due la possibilità di sottoscrivere un abbonamento annuale per risparmiare, arrivando dunque a 72 euro complessivi. Offrirà una qualità video Full HD 1080p, due riproduzioni in simultanea e la qualità audio fino a un massimo di 5.1. Impossibile effettuare il download dei contenuti per una visione anche offline. Rimarrà invariata invece la versione dell’abbonamento Standard senza inserti al costo di 8,99 euro mensili oppure 89,90 annui. Rispetto alla versione con pubblicità consentirà di scaricare film e serie tivù su 10 dispositivi differenti. In arrivo anche il piano Premium, che costerà 11,90 euro al mese oppure 119,90 all’anno, risparmiando così due mensilità. La qualità video supporterà il 4K HDR e garantirà la riproduzione simultanea su quattro dispositivi. Migliore anche l’audio, disponibile in Dolby Atmos.
Per quanto riguarda i dispositivi supportati, Disney+ consente la visione su smart tv, browser web e tutti i device mobile, dai tablet agli smartphone, con apposita app. Si può accedere alla piattaforma anche dalla propria console di gioco Sony o Microsoft o tramite Fire Stick Tv. Ciascun utente può inoltre disdire l’abbonamento in qualsiasi momento senza dover pagare alcuna penale. Basta recarsi sull’apposita sezione del profilo sul sito ufficiale e cercare il menù apposito. Atteso in Italia l’1 novembre, il piano Disney con pubblicità è stato già lanciato a marzo 2023 in diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti. Rita Ferro, President of Global Advertising di Disney, ha annunciato un grande successo in termini di sottoscrizioni. «Il 50 per cento dei nuovi utenti sceglie il piano con gli spot», ha detto a The Verge. «Tra marzo e settembre, il servizio ha registrato una crescita del coinvolgimento del 53 per cento».
Meta ha ufficializzato il piano di abbonamento per Facebook e Instagram. Chi deciderà di sottoscrivere la versione a pagamento potrà eliminare la pubblicità dal feed, che invece continuerà ad apparire per tutti gli account che decideranno di continuare con il pacchetto free. In arrivo a novembre, avrà il costo di 9,99 euro per il web e di 12,99 per le app mobile sui sistemi operativi iOS e Android. «Crediamo in una rete Internet gratuita supportata dagli annunci e continueremo a offrire l’accesso free ai nostri prodotti e servizi indipendentemente dalle disponibilità economiche», ha dichiarato Meta con un comunicato ufficiale. «Per ottemperare alle normative dell’Unione europea in continua evoluzione, stiamo introducendo la possibilità di sottoscrivere un abbonamento in Ue e Svizzera».
Facebook e Instagram a pagamento in Europa: i dettagli
Come ha sottolineato Meta, con il nuovo piano di abbonamento la società intende confermare ancora una volta il suo impegno per il rispetto dei dati sensibili. «Intendiamo mantenere le informazioni delle persone private e sicure, ai sensi delle nostre normative e del regolamento Ue sulla protezione dei dati». La società di Mark Zuckerberg ha poi aggiunto che, per la realizzazione degli annunci pubblicitari, non sfrutterà nulla di quanto presente negli account di ogni user. Ciascuno però vedrà comparire spot mirati al suo particolare utilizzo della Rete internet grazie probabilmente a una serie di interazioni con altre piattaforme e cookies. Meta ha poi confermato che, fino all’1 marzo 2024, l’abbonamento sarà valido per tutti gli account legati al Centro gestione dell’utente. A seguire, per ogni profilo aggiuntivo si applicherà un sovrapprezzo di sei euro al mese per il web e di otto euro per le versioni mobile.
Il lancio dei servizi a pagamento per Facebook e Instagram in Europa non è casuale. Come hanno spiegato anche gli analisti di The Verge, l’annuncio è legato in buona parte al verdetto della Corte di giustizia dell’Ue, che a dicembre 2022 aveva vietato a Meta di usare i dati personali degli utenti a meno di esplicito consenso sull’applicazione. Quest’ultima infatti, proprio attraverso le informazioni degli iscritti, era stata in grado di mostrare e targetizzare gli spot da far apparire sulla bacheca tra un post e l’altro. «Rispettiamo lo spirito e lo scopo di queste normative europee», ha concluso Meta. «Siamo pienamente impegnati a rispettarle». L’azienda di Menlo Park ha poi aggiunto che, per coloro che non vorranno sottoscrivere l’abbonamento, l’esperienza non subirà alcuna ripercussione e che gli strumenti di preferenza per gli annunci rimarranno disponibili.
Non solo Meta, gli altri piani di abbonamento sui social
La società proprietaria di Facebook e Instagram, oltre che di WhastApp, non è nuova ai piani a pagamento sulle sue piattaforme. Già da tempo è disponibile infatti Meta Verified, opzione che consente di certificare il proprio profilo e permette pertanto una maggiore protezione dei propri dati, soprattutto dei creator. Nelle ultime settimane inoltre diversi altri social media hanno presentato i propri servizi di abbonamento. È il caso di Elon Musk con X, che ha pensato a una sottoscrizione da un dollaro l’anno per combattere i Bot e la disinformazione. Attiva anche ByteDance che, per la sua TikTok, sarebbe pensando a una versione priva di pubblicità dal costo di 4,99 dollari al mese.