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iPhone 15 Pro e Pro Max si surriscaldano troppo: cause e rimedi

A meno di una settimana dall’uscita, iPhone 15 Pro e Pro Max devono già affrontare importanti lamentele. Sempre più acquirenti degli smartphone top di Apple stanno infatti riportando eccessivo surriscaldamento del dispositivo, la cui temperatura esterna raggiunge i 47 gradi. «Il telefono è così bollente da non poterlo tenere in mano», ha raccontato un utente al Guardian. «Mi fa male la pelle per il calore», ha aggiunto poi un secondo possessore del melafonino. Per quanto gli esperti stiano cercando una giustificazione comune, al momento non è ancora chiara la ragione del fenomeno. È probabile che dipenda dal backup effettuato da dispositivi più vecchi che ha causato problemi di configurazione e indicizzazione dei dati. C’è poi anche chi punta il dito contro la scocca in titanio, esclusiva dei modelli Pro e Pro Max.

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iPhone 15 Pro e Pro Max, il titanio è cattivo conduttore di calore

Come ha scritto il Wall Street Journal, iPhone 15 Pro e Pro Max si surriscaldano oltre il normale in diverse situazioni. C’è infatti chi nota una temperatura esagerata durante la ricarica cablata del device, chi invece mentre utilizza la fotocamera oppure applicazioni che richiedono un maggiore impiego di memoria Ram. Infine, non mancano coloro che lamentano problemi apparentemente casuali. Ming Chi-Kuo, analista Apple di TF International Securities, è convinto che il surriscaldamento eccessivo di iPhone 15 Pro e Pro Max dipenda dalla scocca in titanio. «I compromessi fatti per alleggerire il peso dello smartphone hanno un impatto negativo sull’efficienza termica», ha scritto in una nota riportata dai media britannici. «La ridotta area di dissipazione del calore e l’uso di un telaio in titanio ne sono la prova».

Aumentano i casi di overheating degli smartphone di Apple. Forse è colpa della scocca in titanio, esclusiva di iPhone 15 Pro e Pro Max.
La pubblicità di iPhone 15 Pro in uno store di Apple (Getty Images).

Kuo ha escluso la possibile influenza del nuovo processore A17. È probabile che Apple risolva al più presto il difetto con alcuni aggiornamenti software che vadano a colmare le falle di progettazione. Bloomberg ha poi riportato il parere di altri esperti, secondo cui il difetto potrebbe essere riconducibile a livello software. Tra coloro che hanno segnalato un surriscaldamento di iPhone 15 Pro e Pro Max, molti hanno da pochi giorni effettuato un backup dei device precedenti. Non si esclude che le alte temperature dipendano da processi di configurazione dello smartphone, che deve indicizzare i contenuti per la ricerca, soprattutto foto e video.

Dal riavvio di sistema alla chiusura delle app, i potenziali rimedi

Non essendoci una comune visione del problema, non è stato possibile fornire una linea guida univoca per quanto riguarda i rimedi. In primis, si consiglia di effettuare un riavvio del sistema, al fine di consentire al software di resettarsi e ripartire al meglio. Si suggerisce anche di disattivare l’aggiornamento in background delle app. Sebbene consenta di accedere rapidamente ai contenuti, sovraccarica la Cpu di iPhone 15 Pro e potrebbe essere ragione di surriscaldamento se attiva per un lungo periodo. Per intervenire, basta andare nelle impostazioni del telefono e cliccare sulla tendina “Generali”. Altre opzioni utili potrebbero essere la luminosità automatica sempre attiva oppure l’uso del device sempre in modalità risparmio energetico.

Aumentano i casi di overheating degli smartphone di Apple. Forse è colpa della scocca in titanio, esclusiva di iPhone 15 Pro e Pro Max.
I modelli di iPhone in un Apple store (Getty Images).

OpenAI aggiorna ChatGpt: potrà parlare e vedere

Arriva un nuovo aggiornamento di OpenAI per il suo prodotto ChatGpt. L’azienda ha fatto sapere che a breve  il chatbot sarà in grado di conversare con gli utenti tramite voce, mimando quella di una vera persona, oltre alla possibilità di analizzare le foto che un utente caricherà sulla piattaforma. Gli aggiornamenti riguarderanno l’app ufficiale per Android e iOS e saranno disponibili per i clienti che pagano per un abbonamento Plus o Enterprise, rivolto alle aziende.

La funzione vocale

«La nuova funzionalità vocale» scrive OpenAi «è alimentata da un nuovo modello, in grado di generare un audio simile a quello umano partendo solo dal testo e da alcuni secondi di campionamento della voce». Il traguardo è stato raggiunto grazie alla collaborazione con «doppiatori professionisti per creare ciascuna delle voci» e con l’utilizzo di «Whisper, il nostro sistema di riconoscimento del linguaggio open source, per trascrivere le vostre parole pronunciate in testo». OpenAI ha inoltre annunciato una collaborazione con Spotify per tradurre in spagnolo e francese i podcast originali in lingua inglese, proprio grazie alla sua IA.

La lettura delle foto

OpenAI, in merito alla lettura delle immagini, ha sottolineato che si potranno caricare foto nella casella di conversazione con ChatGpt per lasciare che questi le analizzi, per fornire indicazioni approfondite. Si potrà, ad esempio, scattare una foto di una serie di ingredienti e lasciare che l’IA crei da questi un piatto, con i passaggi per realizzarlo. In merito agli aggiornamenti, OpenAI ha affermato che le innovazioni potrebbero essere sfruttate, riporta l’Ansa, per attività illecite.

Amazon e Meta sfidano OpenAI nella corsa all’intelligenza artificiale

Sin dal suo debutto sul web, ChatGPT ha avuto un impatto incredibile sul mercato. Il chatbot di OpenAI, azienda co-fondata da Elon Musk, è ormai una realtà consolidata nel campo dell’intelligenza artificiale. Sebbene GPT-4 abbia debuttato a marzo 2023, è in cantiere la versione successiva, come testimonia la registrazione del marchio a luglio. Il suo arrivo non è tuttavia previsto prima del 2025, ma secondo AndroidAuthority potrebbe essere preceduta da una versione intermedia GPT-4.5 in grado di gestire, oltre ai testi e alle immagini, anche video e audio. Il suo linguaggio inoltre sarà talmente preciso da non essere distinguibile da quello di un umano. Non sorprende che i continui progressi abbiano spinto la concorrenza a intervenire. Amazon ha infatti annunciato di voler investire fino a 4 miliardi dollari per finanziare la startup Anthropic, diretta concorrente di OpenAI, mentre Meta è pronta a svelare al mondo Gen AI Personas.

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Amazon e Anthropic sifano l’intelligenza artificiale di ChatGPT 

Fondata a San Francisco da ex dirigenti italoamericani di OpenAI, Dario e Daniela Amodei, Anthropic vanta un importante background nel campo dell’intelligenza artificiale. Il 12 luglio scorso ha lanciato Claude 2, una versione migliorata del chatbot originale sia nei tempi di risposta sia nel quantitativo di informazioni a disposizione. Per il momento è disponibile, in versione Beta, negli Usa e nel Regno Unito, ma ha fornito già interessanti risposte agli esperti. Come ha sottolineato The Verge, rispetto a ChatGPT appare più sicuro e affidabile. Inoltre è in grado di rivedere le proprie affermazioni in completa autonomia, aggiornandosi in continuazione per migliorare efficienza e attendibilità. Risponde anche a richieste più ampie rispetto al suo rivale di OpenAI, dunque più adatto per analizzare documenti legali molto lunghi.

Amazon collaborerà con Anthropic, Meta presenterà Gen AI Personas per rivaleggiare con ChatGPT. I dettagli della corsa ai chatbot online.
Meta e Amazon sono pronte a rivaleggiare con OpenAI (Getty Images)

Il 10 per cento di Anthropic è sotto il controllo di Google, che a inizio 2023 ha investito 100 milioni di dollari nella startup per incentivare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Una partnership che, come ha spiegato Reuters, non risulta a rischio nonostante il nuovo accordo firmato con Amazon che acquisterà una quota di minoranza della società. Sarà solo uno degli ultimi investimenti nell’IA del colosso di Seattle, che all’evento online di presentazione dei nuovi prodotti aveva annunciato una versione più umana di Alexa, l’assistente digitale. Con il comando «Alexa, chattiamo», nei prodotti attesi per ottobre 2023 sarà possibile avviare una conversazione fluida e dinamica e non più fatta di comandi secchi e brevi. Un breve video ha mostrato una donna che chiede i risultati della sua squadra di calcio preferita e, in risposta, ottiene non solo il punteggio ma anche una più dettagliata spiegazione del match.

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Meta Connect 2023, a breve l’annuncio del nuovo Gen AI Personas

Se Amazon si prepara a investire in Anthropic, Meta non resterà a guardare. La società madre di Facebook, Instagram e Whatsapp si prepara a stupire il pubblico con un personale chatbot, che sarà presentato nel corso dell’evento online Meta Connect del 27 e 28 settembre. Mark Zuckerberg infatti mostrerà il suo Gen AI Personas, assistente pensato per attirare l’attenzione soprattutto dei più giovani. Potrà interagire con gli utenti assumendo le sembianze di diversi personaggi, tra cui il celebre robot Bender di Futurama, e utilizzando personalità multiple. Come ha spiegato il Wall Street Journal, obiettivo principe di Meta sarà offrire a influencer e celebrità di tutto il mondo la possibilità di creare un chatbot a propria immagine e somiglianza, che possa interagire in completa autonomia con il pubblico. L’aggiornamento del chatbot sarà accompagnato da novità sul metaverso e l’annuncio di nuove cuffie Quest 3.

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RunPee, l’app che ti dice quando andare in bagno al cinema

Quante volte, durante la visione di un film al cinema, si sente la necessità di andare in bagno ma si soffre pur di non perdere parti importanti della trama? È quanto successo a Dan Gardner, programmatore della Nord Carolina, quando nel 2005 vide King Kong di Peter Jackson, epopea da oltre tre ore. All’uscita della sala, assieme a sua moglie, pensò a un progetto che avrebbe poi aiutato migliaia di persone. Tre anni dopo ha creato infatti RunPee, app che consiglia il momento ideale per staccarsi dalla poltrona e, letteralmente, correre in bagno. Suggerisce, per ogni titolo in programmazione, le scene e i dialoghi futili per la narrazione, oltre a personaggi secondari, digressioni e pause nella narrazione. Un timer infine ricorda allo spettatore quanto tempo gli resta prima di un nuovo colpo di scena. Il creatore: «È nata per gioco, ma sta risolvendo grossi problemi».

Selezionando le scene meno utili alla narrazione, offre consigli per migliaia di film in sala. Come funziona l'app RunPee per il cinema.
RunPee offre consigli per migliaia di film “RunPee, YouTube).

RunPee, come funziona l’app e come evitare gli spoiler

L’applicazione, disponibile soltanto in lingua inglese, è gestita interamente da Gardner e dalla sua famiglia. Vi lavorano infatti, oltre al fondatore e alla moglie Jill Florio, anche Ginger Gardner, sorella di Dan, e seppur saltuariamente sua mamma, che si occupa dei film di animazione per i più piccoli. Ciascuno di loro, armato di taccuino e matita, si reca in una sala cinematografica per osservare con attenzione un lungometraggio e decidere, arbitrariamente, i Peetime perfetti per alzarsi e andare in bagno. Su RunPee pubblicano poi anche un breve riassunto di quanto avviene nel lasso di tempo prescelto, consentendo comunque allo spettatore di non perdere nulla. «All’inizio facevo tutto da solo», ha raccontato Gardner al Guardian. «Stavo al cinema venerdì e sabato per ore e ore. Oggi in tanti vogliono contribuire, ma non è facile».

Descrivendo RunPee, Gardner ha spiegato come avviene la scelta di un PeeTime. «Non puoi semplicemente scegliere le parti “noiose”», ha sottolineato lo sviluppatore dell’app. «Devi evitare ogni spolier, quindi non puoi usare un suggerimento del tipo “Alzati quando quel tizio muore”. Bisogna sempre rispettare l’utente e migliorare la sua visione». Ciascun film presenta due o tre momenti chiave per prendersi una pausa, ma in alcuni frangenti ve ne sono anche di più. È il caso di Oppenheimer, progetto di Christopher Nolan campione di incassi. «Ve ne sono sei in diversi punti della storia», ha specificato Gardner. «Lo spunto sta in alcune battute dei dialoghi o suggerimenti visivi nel paesaggio». A tal proposito, il più difficile in assoluto è stato Inception. «Ho dovuto guardarlo tre volte per scegliere con precisione». L’app RunPee contiene anche recensioni dei film e avvertimenti per nudità, violenza, linguaggio scurrile e crudeltà verso gli animali.

Alcuni spettatori utilizzano l’applicazione anche per lo streaming

Negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia che ha costretto tutti a rimanere in casa, il cinema sta cedendo il passo alle piattaforme streaming. Ci si potrebbe aspettare che, potendo mettere in pausa un film in qualsiasi momento, uno spettatore dimentichi RunPee, ma l’app continua a crescere. «È stato sorprendente scoprire che la gente la utilizza anche per l’online», ha proseguito Gardner. «Alcuni mi hanno detto che ne fanno ricorso se sono in compagnia di amici». L’app tiene conto anche della tendenza, principalmente nei film Marvel, di sfruttare le scene dopo i titoli di coda per anticipare parte di un prodotto successivo o divertire i più appassionati. La funzione «Anything extra» suggerisce all’utente se vale la pena o meno attendere 10 minuti oppure avvinarsi all’uscita per evitare code. «Non ho sconfitto il cancro e non vincerò il Nobel», ha concluso Gardner. «Ho però aumentato il godimento in sala e mi basta».

Selezionando le scene meno utili alla narrazione, offre consigli per migliaia di film in sala. Come funziona l'app RunPee per il cinema.
Alcuni spettatori in sala per un film (Imagoeconomica).

Neuralink di Elon Musk recluta volontari per l’impianto cerebrale

Neuralink, la startup di neurotecnologia di Elon Musk, ha avviato il reclutamento di pazienti per l’impianto cerebrale. Come ha riportato Reuters, la società è alla ricerca di soggetti con quadriplegia dovuta a lesione verticale del midollo spinale o SLA maggiori di 22 anni e con un «caregiver coerente e affidabile» in grado di contribuire alla ricerca. Lo studio PRIME, questo il nome del test, durerà sei anni e si articolerà in tre diverse fasi che culmineranno con l’impianto di un’interfaccia cervello-computer. Già a maggio, dopo aver ottenuto l’approvazione della Food and Drug Administration (Fda) statunitense, Elon Musk aveva annunciato grandi ambizioni per la sua Neuralink. Spera infatti di poter migliorare il trattamento, fra gli altri, di depressione, autismo e schizofrenia. Non è ancora chiaro quanti pazienti saranno coinvolti nella ricerca.

Neuralink, come si articoleranno le fasi dello studio PRIME

La sperimentazione umana dei chip cerebrali di Neuralink avrà tre scopi principali. Dapprima si procederà con un test dell’impianto N1, il sistema che collega il cervello a un computer. In seguito bisognerà studiare anche il robot R1, il macchinario chirurgico responsabile dell’operazione sul paziente. Infine, gli scienziati dovranno approvare il funzionamento della N1 User App, il software che tradurrà i segnali cerebrali in codici per azionare il computer. The Verge ha poi anche anticipato gli step della ricerca. Nei primi 18 mesi dello studio, avranno luogo nove visite specialistiche sui pazienti da parte degli esperti di Neuralink. Solo in seguito, dopo l’operazione, parteciperanno a sessioni di ricerca da due ore a settimana per familiarizzare con gli strumenti a loro disposizione. Seguiranno infine altri 20 incontri nei successivi cinque anni.

La sperimentazione si rivolge a soggetti affetti da Sla o paralizzati. Così Neuralink spera di impiantare un chip nel cervello umano.
Un esempio dell’app di Neuralink per l’impianto cerebrale (Neuralink, X).

Sul sito ufficiale della società è inoltre disponibile un registro dei pazienti, cui possono iscriversi liberamente tutti i cittadini maggiorenni che soffrono di paraplegia, perdita della vista o dell’udito, incapacità di parlare e grave amputazione di un arto. «Potresti trarre vantaggio dalla ricerca e da prodotti commerciali futuri», ha spiegato Neuralink in un comunicato ufficiale. Fra queste, anche lo studio PRIME, acronimo per Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface. «Sarà la prima ricerca nel suo genere a essere condotta su pazienti umani e potrebbe aiutarci a essere più sicuri ed efficaci nell’impianto». Riscontrata l’idoneità di un paziente per lo studio, si procederà con la convocazione negli uffici per iniziare a discutere i processi.

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Il progetto di Elon Musk per un computer cerebrale onnicomprensivo

Sebbene possa rivoluzionare la ricerca nella medicina, lo studio PRIME di Neuralink è ancora ben lontano dai progetti più ambiziosi del suo fondatore Elon Musk. Il miliardario e patron di X, Tesla e SpaceX infatti non ha mai nascosto il suo desiderio di dare vita a un computer cerebrale onnicomprensivo in grado non solo di aiutare un paziente nella riabilitazione, ma di migliorare la vita di tutti i cittadini. Come ha riportato The Verge nel 2020, oltre a trattare le patologie cerebrali Musk è certo di poter rendere possibili telepatia o interazioni fra cervello umano e intelligenza artificiale. Obiettivi però decisamente fuori portata. Gli esperti hanno persino predicato pazienza anche per lo studio PRIME. Anche se dovesse superare tutti i test attuali, per l’autorizzazione a un utilizzo commerciale occorreranno almeno altri 10 anni di ricerca.

Elon Musk rilancia l’idea di X a pagamento: «Bisogna frenare i Bot»

La rivoluzione di Twitter da parte di Elon Musk non sembra ancora finita. Dopo aver cambiato il nome della piattaforma in X e aver imposto una limitazione al numero dei post visualizzabili al giorno, il prossimo passo sembra essere l’inserimento di un abbonamento per l’accesso ai contenuti. Il patron di Tesla e SpaceX ha infatti rilanciato l’idea di rendere il social network a pagamento per contrastare gli account falsi e la disinformazione. «Ci stiamo muovendo verso una piccola somma mensile per l’utilizzo del sistema», ha detto Musk durante una diretta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in viaggio per New York per l’Assemblea generale dell’Onu. «È l’unico modo per combattere le armate dei Bot». Ancora nessuna conferma da parte della società sugli eventuali tempi di attivazione e costi.

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Elon Musk e il pagamento su X già testato con il servizio Premium

«Creare un bot costa pochissimo, una frazione di centesimo», ha proseguito Musk. «Se qualcuno dovrà pagare anche solo pochi dollari o qualcosa del genere, una somma di poco conto insomma, il costo per la realizzazione di un account fake sarà molto alto». L’eccessiva spesa dunque, nei piani dell’imprenditore statunitense, scoraggerebbe automaticamente la proliferazione di profili fraudolenti. Inoltre, ogni nuovo bot avrebbe un costo a parte, anche se messo creato dallo stesso utente, fornendo così un’ulteriore barriera contro la disinformazione. Come ha riportato TechCrunch, tuttavia, Elon Musk non è entrato nel dettaglio, lasciando la questione ancora aperta. La stessa X non ha risposto né comunicato ancora nulla di ufficiale circa l’esistenza di un piano d’azione in corso.

In diretta con il premier israeliano Netanyahu, Elon Musk ha parlato anche di lotta all'antisemitismo: «Non cancelleremo i discorsi di odio».
Il patron di X Elon Musk a Washington (Getty Images).

Dall’acquisto dell’ex Twitter, Elon Musk ha già spinto in diverse occasioni i suoi utenti ad un abbonamento. Ne è un esempio X Premium, precedentemente noto come Twitter Blue, che al costo di otto dollari mensili oppure 84 annuali consente l’accesso a una serie di funzionalità ulteriori come modifiche dei post oppure un numero più elevato di caratteri a disposizione. Stando agli ultimi dati, confermati anche dalla Bbc, al momento il servizio conta circa 827 mila iscritti a fronte di 550 milioni di utenti complessivi. In totale, sulla piattaforma nascono dai 100 ai 200 milioni di post al giorno, ma non è chiaro se comprensivi anche delle pubblicazioni di bot e feed di notizie.

Spazio anche per la lotta all’antisemitismo: «Non cancellerò i commenti di odio»

Durante la sua conversazione con Netanyahu, Elon Musk ha avuto modo di parlare anche di antisemitismo. Un tema non casuale, che giunge a seguito delle recenti polemiche sulla società, accusata di non aver fatto abbastanza per contrastare gli insulti razziali online. «Ovviamente sono contrario a ogni forma di odio», ha spiegato il patron di X durante la conversazione. «La libertà di parola tuttavia significa qualche volta dire ciò che non piace ad altri. Non rimuoveremo i discorsi di odio». Il primo ministro israeliano, come ha ricordato anche la Bbc, ha accettato l’equilibrio tra libera espressione e moderazione dei contenuti, auspicando però verso una ferma condanna. «So che sei impegnato per trovare, nei confini del Primo Emendamento, una modalità per combattere l’antisemitismo», ha sottolineato Netanyahu. «Bisogna fermare qualsiasi odio collettivo».

iOS 17, Apple rilascia l’aggiornamento per iPhone: i modelli compatibili

Apple si appresta a rilasciare iOS 17, ultimo aggiornamento del suo sistema operativo per smartphone. Il download sarà disponibile a partire dalle ore 19 del 18 settembre per tutti gli iPhone XS o superiori. Nulla da fare per gli iPhone 8, che dunque dovranno restare con la versione 16.6.1. Per poter scaricare il nuovo software, bisognerà prima collegare il proprio telefono alla corrente. Consigliato anche eseguire il backup dei propri dati, così da non perdere nulla in caso di malfunzionamento e poter tornare rapidamente alla versione precedente. Tante le novità disponibili, tra cui miglioramenti per il servizio di messaggistica e per la condivisione tramite AirDrop, ora dotata di una funzione esclusiva per i contatti della rubrica.

In arrivo l'aggiornamento iOS 17, disponibile per iPhone XS e superiori. Dalla condivisione dati ai messaggi, le novità del software Apple.
Il nuovo iPhone 15 Pro in uscita il 22 settembre (Getty Images).

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iOS 17, le principali novità dell’aggiornamento di Apple

Dall’app dei Messaggi fino alla condivisione AirDrop, ecco cosa cambia

Numerose novità di iOS 17 rispetto al precedente software riguardano la messaggistica. Con il sistema operativo già installato su iPhone 15 e 15 Pro, in vendita dal 22 settembre, Apple consentirà di scrivere «tutto bene» affiancato dalla propria geolocalizzazione con un semplice clic per confortare di essere giunti a destinazione. Inseriti anche i filtri di ricerca per rintracciare i messaggi in una conversazione lunga. Sarà inoltre possibile trascrivere una nota vocale, in modo da leggerla anche in un secondo momento. Migliorati anche gli adesivi o sticker, che potranno essere creati anche dalle foto nella galleria. Raggiungibili nella tastiera delle emoji, supporteranno l’opzione per inserirli in messaggi, documenti o screenshot. Migliorato anche FaceTime, per cui sarà possibile lasciare videomessaggi oppure audio in segreteria in caso il destinatario non dovesse rispondere alla chiamata.

Novità anche per quanto riguarda lo screen saver durante un periodo di ricarica. Con iOS 17 sarà possibile impostare una modalità Standby che trasformerà iPhone, se posto in orizzontale, in un pratico schermo da comodino utile come sveglia, centro notifiche per i device di domotica e controllare i widget. Spicca inoltre l’aggiornamento per la condivisione in AirDrop, il sistema per trasferire dati da un iPhone all’altro senza dover ricorrere ad app ulteriori. Il sistema iOS 17 conterrà la funzione NameDrop dedicata alla rubrica dei contatti per scambiare numeri di telefono o indirizzi email in un istante avvicinando i due smartphone. Il trasferimento proseguirà anche a distanza, se dotati di una connessione Internet. In arrivo anche ulteriori implementi per l’app Diario. Uno strumento IA di apprendimento automatico aiuterà l’utente suggerendo momenti, musica o foto da salvare in base ai propri gusti. Il tutto con password per secretare i dati.

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Safari, Mappe ed AirPods 2, tutte le altre novità

Accanto a miglioramenti della tastiera, con l’inserimento di un correttore automatico più efficiente e dotato di un vocabolario più fornito, arrivano novità anche per Safari. Con iOS 17 si potranno creare diversi profili sul motore di ricerca, dal lavoro allo studio, capaci di settare una cronologia più organizzata in base alle necessità. Per quanto riguarda le Mappe, sarà possibile scaricarle per poterle esplorare anche offline. Si potranno vedere informazioni come le aperture dei locali e dei centri di interesse e le indicazioni stradali in auto o a piedi. Una nuova modalità d’ascolto per gli AirPods Pro di seconda generazione poi consentirà di impostare l’audio adattivo fra Trasparenza e cancellazione attiva del rumore per regolare ad hoc il controllo dei suoni ambientali in base all’attività corrente.

In arrivo l'aggiornamento iOS 17, disponibile per iPhone XS e superiori. Dalla condivisione dati ai messaggi, le novità del software Apple.
Le novità per AirDrop su iOS 17 (Apple Hub, X)

In arrivo l’opzione di ricerca visiva nelle fotografia. Con iOS 17 sarà possibile identificare piante, animali e monumenti all’interno dei propri scatti o nei video, mettendo in pausa in un particolare fotogramma. Se si tratta dell’immagine di una pietanza culinaria, il software di intelligenza artificiale sarà in grado di fornire anche la ricetta più gustosa da poter preparare o assaggiare in base all’ingrediente principale. Infine, per quanto riguarda la musica arriveranno le immagini animate al posto delle tradizionali cover dei dischi.

Amazon, ecco la Festa delle Offerte Prime: date e come funziona

Amazon ha presentato un nuovo evento dedicato a sconti e promozioni esclusive. Il 10 e l’11 ottobre infatti si terrà la Festa delle Offerte Prime, altro nome per indicare il più noto e tradizionale Prime Day d’autunno. Il colosso dell’e-commerce, per il 2023, ha optato per un cambio identitario all’evento, differenziandolo con la ricorrenza estiva che da anni rappresenta un appuntamento fisso sul calendario degli utenti. Sarà inoltre un anticipo del Black Friday, quest’anno in programma per il 24 novembre, e del successivo Cyber Monday incentrato principalmente sul settore tecnologico. L’hi-tech sarà comunque protagonista della Festa delle Offerte Prime con telefonia, informatica e domotica, oltre ai dispositivi Amazon tra cui gli Echo Dot. Come da tradizione, già disponibili online alcune offerte collaterali.

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Amazon, come funziona la Festa delle Offerte Prime e come accedervi

Il nuovo evento di Amazon sarà, come deducibile dal nome, riservato esclusivamente agli abbonati Prime. Per accedere alla lunga lista di promozioni, basterà sottoscrivere il piano da 49,99 euro annuali oppure 4,99 mensili. I nuovi iscritti potranno anche usufruire di un periodo di prova della durata di 30 giorni per valutare il servizio e nel frattempo godere di tutti i benefit. Più bassi invece i prezzi per gli studenti, per cui infatti è disponibile un piano da 24,95 all’anno oppure 2,49 al mese con periodo di prova allungato a tre mesi. La Festa delle Offerte Prime avrà inizio alle mezzanotte del 10 ottobre e si protrarrà fino alle 23.59 del giorno seguente, ma è probabile che ci saranno ulteriori 12 o 24 ore di promozione per i prodotti realizzati e spediti da Amazon. Se tale previsione venisse confermata, è probabile che la finestra si apra la mattina di lunedì 9 ottobre.

Il 10 e l’11 ottobre arriva l'evento di Amazon che ricorda il Prime Day e anticipa il Black Friday. Promozioni, sconti e come aderire.
Un camion di consegna Amazon prime negli Usa (Getty Images).

Già in sconto diversi prodotti, grazie a promozioni collaterali che anticipano la Festa delle Offerte Prime per tutti gli abbonati. È possibile trovare, per esempio, alcuni monitor Samsung da 27 oppure 32 pollici scontati dal 5 fino al 20 per cento. Fra questi ultimi c’è l’Odyssey G3 da gaming con risoluzione in Full HD e Refresh Rate a 165 Hz a 159,99 euro invece dei canonici 199,90. C’è spazio anche per prodotti per l’igiene personale come lo spazzolino elettrico Oral-B Pro 3, ricaricabile e con sensore di pressione luminoso. Il prezzo è di 39,90 euro al posto degli originali 72,90 con sconto del 45 per cento. In offerta anche gli accessori Belkin per gli smartphone, dai supporti per auto ai caricabatteria portatili. Le promozioni, in tal caso, spaziano dal 20 fino a superare il 50 per cento.

Dalla moda alla tecnologia, le promozioni della Festa delle Offerte Prime

Come ha anticipato la stessa Amazon, la Festa delle Offerte Prime presenterà promozioni su prodotti di vari brand esterni come Samsung, Delonghi, Huawei, LG e Xiaomi. Non è però ancora noto su quali dispositivi si concentreranno gli sconti, ma guardando al passato è probabile che riguarderanno telefonia, informatica e domotica, nonché prodotti per la cura della casa o per l’igiene personale. Diverso il caso per alcuni prodotti Amazon, tra cui l’altoparlante intelligente Echo Pop che, insieme alla presa smart Meross costerà 22,99 euro. Prezzo rivisto anche per il router eero6, che sarà disponibile a 64,99 euro. Non mancheranno anche offerte per alcuni piani di abbonamento del colosso dell’e-commerce. In arrivo quattro mesi gratis per il Music Unlimited, riservato solo a chi non ha mai provato il servizio, e tre mesi free di Kindle Unlimited per gli amanti degli ebook. Sconti fino al 30 per cento per i capi di abbigliamento Amazon Fashion e marchi come Tommy Hilfiger, Puma e Calvin Klein.

WhatsApp, Zuckerberg annuncia il lancio dei canali in tutto il mondo

L’ora dei canali WhatsApp è giunta e arriveranno a breve anche in Italia. Il ceo di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato con un post su Facebook che la nuova funzione dell’applicazione di messagistica sarà lanciata in tutto il mondo già nelle prossime settimane. Nel suo post ha scritto: «Oggi iniziamo a implementare i canali WhatsApp a livello globale e aggiungendo migliaia di nuovi canali che le persone possono seguire su WhatsApp. Puoi trovare i canali nella nuova tab “Aggiornamenti”». A corredo una foto in cui mostra un canale in cui lui stesso promette di «parlare delle nuove funzionalità di Meta e degli aggiornamenti».

I canali sono stati lanciati già in dieci Paesi

Sono già dieci i Paesi in cui sono stati lanciati i canali WhatsApp, in una sorta di beta test portato avanti già in estate da Meta. Adesso toccherà ad altri 150 Stati in tutto il mondo, tra cui l’Italia. I canali sono dei servizi broadcast ai quali ogni singolo utente può decidere di accedere, in base ai propri interessi, per ricevere aggiornamenti quotidiani, notizie o offerte. Un modello molto simile a quello utilizzato da anni da Telegram, principale antagonista di WhatsApp. Migliaia tra organizzazioni, squadre sportive e personaggi famosi hanno già fondato i propri canali per permettere ai propri fan di ricevere news in tempo reale.

WhatsApp, Zuckerberg annuncia il lancio dei canali in tutto il mondo
Mark Zuckerberg (Getty).

WhatsApp darà la possibilità di reagire con le emoji

Ogni utente potrà iscriversi al canale in maniera semplice e mantenendo l’anonimato. WhatsApp introdurrà però la possibilità di reagire alle singole news con le emoji, per dare feedback ai proprietari del canale senza mostrare agli altri l’identità di chi l’ha inviata. Sarà data la possibilità di filtrare le ricerche di canali in base al proprio Paese, ma anche di visualizzare i canali più recenti, quelli più attivi e quelli più popolari, in base a reazioni e numero di follower.

Clonare la voce con l’IA per estorsioni e truffe: la nuova frontiera del cybercrime

I criminali informatici stanno utilizzando le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, per compiere reati quali truffe ed estorsioni. L’allarme arriva dagli esperti dell’azienda di sicurezza Trend Micro che parlano di ascesa del cosiddetto «rapimento virtuale». Secondo quanto riportato dall’Ansa, si tratta di un nuovo tipo di crimine che sfrutta le potenzialità delle tecnologie più avanzate per clonare la voce delle persone.

Il caso della donna in Arizona

Un esempio citato dall’agenzia, è quello del caso successo ad aprile in Arizona, dove una donna ha ricevuto una chiamata nella quale un anonimo diceva di aver rapito la figlia. Grazie a strumenti di IA, il criminale era riuscito a replicare la voce e il pianto della bambina da far ascoltare alla madre. Prima del pagamento richiesto però, la vittima ha potuto verificare che sua figlia fosse al sicuro e che non fosse stata rapita. La polizia ha poi identificato la telefonata come una comune truffa. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha stimato che nel 2022 le perdite derivanti da queste attività illecite hanno raggiunto i 2,6 miliardi di dollari.

Lo schema dei criminali informatici

Sempre secondo Trend Micro, lo schema messo in atto dai criminali informativi è questo: raccogliere informazioni dai social riguardo alle vittime e ai loro cari, incluse foto e filmati; replicare con strumenti tecnologici la voce delle persone e riprodurla in maniera più accurata possibile. Questo processo, definito «clonazione vocale» si attua quando la biometria vocale è utilizzata per compiere estorsioni o frodi. Inoltre, attraverso l’utilizzo di un chatbot, un cybercriminale può fondere grandi set di dati di potenziali vittime con altri elementi come la geolocalizzazione.

iPhone 15, il 12 settembre la presentazione di Apple: tutte le novità

Il 12 settembre Apple presenterà i nuovi iPhone 15 e, con ogni probabilità, anche gli Apple Watch serie 9. Il Ceo Tim Cook e alcuni suoi ingegneri saliranno sul palco dello Steve Jobs Theatre di Cupertino, negli States, alle ore 19 italiane, per un evento ormai tradizionale nel calendario hi-tech. Grande attesa per i melafonini che, per la prima volta, saranno dotati di porta e cavetto USB-C al posto del vecchio Lighting, come richiesto dalla nuova direttiva dell’Unione europea. Come ha riportato The Verge, però, secondo l’analista Ming-Chi Kuo soltanto le versioni Pro e Pro Max – che potrebbe cambiare nome in Ultra – beneficeranno di velocità di trasferimento elevata da USB 3.2, mentre i modelli base si accontenteranno di USB 2.0. È tuttavia solo la più attesa della tante novità previste su iPhone 15, il cui prezzo potrebbe salire ancora rispetto al 14.

Corpo in titanio sui Pro, porta USB-C e Dynamic Island anche sui modelli base. Aumenta però il prezzo. Le anticipazioni di iPhone 15.
Il Ceo di Apple Tim Cook presenterà gli iPhone 15 (Getty Images).

Dalla Dynamic Island allo zoom a periscopio, le novità di iPhone 15

Secondo quanto filtra dagli insider statunitensi ancor prima della presentazione, Apple dovrebbe mostrare al pubblico anche nel 2023 quattro modelli di iPhone 15. Ci saranno infatti le due versioni base, tra cui quella Plus con schermo da 6,7 pollici, oltre al Pro e al Pro Max, forse rinominato Ultra. Le anticipazioni poi parlano di un’estensione della Dynamic Island, l’ultima interfaccia di Apple presente sulla parte alta del display – fra l’orario e l’icona della batteria – anche ai modelli base, finora invece esclusiva per le versioni Pro e Pro Max. In essa è possibile trovare le chiamate in corso, i brani delle app musicali in riproduzione oppure le mappe con percorsi attivi. Quanto alle fotocamere, gli insider di The Verge parlano di un nuovo sensore principale da 48 megapixel e uno zoom a periscopio 6X soltanto per il modello Pro Max.

In chiave hardware, iPhone 15 non dovrebbe cambiare look rispetto al predecessore, ma per i modelli Pro si vocifera una scocca in titanio. Alcuni insider preannunciano nuove colorazioni, già visibili in anteprima nel logo con cui Apple ha annunciato l’evento di presentazione del 12 settembre. La Mela infatti si presenta in blu e grigio titanio, che potrebbero rappresentare i nuovi look degli iPhone di Cupertino. Oltre alla porta USB-C, cambierà anche il pulsante per silenziare la suoneria. Al posto della tradizionale levetta, infatti, in arrivo una versione personalizzabile dagli utenti. La vera nota dolente di iPhone 15 è però il prezzo. Ogni modello sarà disponibile con memoria da 128, 256 o 512 Gb fino al massimo di 1 Tb. Concentrandosi sul taglio più basso, iPhone 15 costerà 1029 euro, mentre iPhone 15 Plus salirà a 1179 euro. Per la versione Pro bisognerà spendere almeno 1489 euro a fronte dei 1339 per il 14, mentre per il Pro Max ne occorreranno 1629. E per i modelli da 1 Tb si parla di oltre 2 mila euro.

Apple Watch serie 9 e AirPods, gli altri device della Mela

Cambierà poco o nulla invece per quanto riguarda gli Apple Watch serie 9, i nuovi smartwatch di Apple. Stando a quanto ha affermato il giornalista di Bloomberg Mark Gurman, le principali novità si vedranno a livello software. Gli orologi intelligenti di Cupertino avranno un processore S9, basato sull’A15 che anima gli iPhone per aumentare efficienza e durata della batteria. Probabile l’inserimento di una colorazione rosa e un cinturino dotato di fibbia magnetica. Si vocifera anche la possibile presentazione della nuova custodia di ricarica con porta USB-C per AirPods, il cui modello di quarta generazione è previsto per metà 2024.

Il New York Times blocca Chatgpt, ecco perché

Il New York Times dal 17 agosto ha bloccato ChatGPT, il chatbot basato su intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, per violazioni del copyright. A renderlo noto il magazine The Verge, secondo cui il quotidiano americano sarebbe intenzionato a fare causa alla società di Sam Altmanad.

Il quotidiano ha già ggiornato i suoi termini di servizio

La posizione del quotidiano è chiara, OpenAI non può più utilizzare i contenuti del New York Times per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale e avanza la possibilità di fargli causa per violazione del copyright. Il primo passo compiuto dal quotidiano è stato quello di bloccare i crawler web di OpenAI e dall’inizio di agosto, aggiornare i suoi termini di servizio vietando l’uso dei suoi contenuti per l’addestramento dei modelli di IA. Al momento, né il New York Times né OpenAI hanno commentato la vicenda. Un’azione legale non sarebbe la prima per ChatGPT, nei suoi confronti si era già mosso Matthew Butterick, un avvocato e programmatore, secondo il quale le pratiche della società, le cosiddette data scraping (ossia prelevare i dati dalle pagine di un sito e archiviarli in un database) sono simili alla pirateria software. Se OpenAI fosse ritenuta colpevole potrebbe essere costretta a distruggere il set di dati di ChatGPT e ricrearlo usando solo materiali per i quali ha ricevuto esplicita autorizzazione. Inoltre, potrebbe essere sanzionata con una multa fino a 150 mila dollari, così come prevede la legge Usa per le violazioni dei diritti d’autore.

Il New York Times ha bloccato ChatGpt, il chatbot di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI che non può più attingere all'archivio del giornale.
Logo del New York Times (Getty Images).

L’obiettivo del New York Times è proteggere il proprio archivio

Tra OpenAI e il New York Times era in piedi una trattativa. La società di Altmanad, infatti, era interessata ad utilizzare l’archivio del giornale per alimentare il software di intelligenza artificiale, ma a quanto pare, come sostiene la radio americana Npr, non si è arrivati all’accordo. Il quotidiano teme che ChatGPT possa diventare un diretto concorrente del quotidiano fornendo agli utenti risposte costruite sui materiali e sugli articoli creati dallo stesso giornale, senza citare le fonti. Una diatriba che a quanto pare, potrebbe arrivare in tribunale.

Microsoft chiude Cortana su Windows 11: al suo posto arriverà Copilot

Finisce definitivamente l’era di Cortana. Con un ultimo aggiornamento, Microsoft ha deciso di mandare in pensione su Windows 11 il suo assistente vocale, presentato soltanto nel 2014. Rimarrà attivo ancora per breve tempo, verosimilmente fino all’autunno, sulla versione precedente del sistema operativo e come integrazione di alcuni servizi mobile, tra cui Outlook e Teams, prima di spegnersi del tutto. Al suo posto arriverà Copilot, strumento creato ex novo dall’azienda di Redmond che si basa sull’intelligenza artificiale di ChatGPT. Oltre a rispondere alle domande dell’utente in tempo reale, potrà controllare le impostazioni di Windows e migliorare l’esperienza al computer.

In autunno debutterà l'assistente vocale Microsoft Copilot, basato sull'IA di ChatGPT. Cortana è ancora disponibile su Windows 10 e mobile.
Il Ceo di Microsoft Satya Nadella nel 2014 alla presentazione di Cortana (Getty Images).

Annunciato nel 2014 con i migliori auspici, il progetto Cortana traeva il suo nome dall’omonima intelligenza olografica di Halo, fra i videogame più famosi su Xbox. Non è però mai decollato secondo le aspettative di Microsoft. Anzi, ha subito le difficoltà incontrate sul mercato dall’ecosistema mobile dell’azienda fondata da Bill Gates, incapace di reggere il confronto con Android e iOS. Già cinque anni dopo il rilascio, nel 2019, come sottolinea anche The Verge gli sviluppatori cessarono di credere nel progetto, riducendo sempre più gli aggiornamenti, rimanendo indietro rispetto alla concorrenza. Con l’arrivo dirompente dell’intelligenza artificiale, capace di alimentare rapidamente le interazioni fra uomo e macchina, è arrivato il capolinea. Se infatti Google e Amazon hanno deciso di potenziare il loro assistente vocale con l’IA, Microsoft ha scelto di ricominciare ex novo.

Copilot, cosa sappiamo del nuovo assistente vocale di Microsoft

In autunno, in concomitanza con l’addio definitivo di Cortana, Microsoft presenterà al pubblico Copilot, il nuovo assistente vocale già disponibile in versione Beta per gli sviluppatori. «Rende esperto ogni utente, aiutandolo a personalizzare le impostazioni e connettersi alle app», ha spiegato a The Verge Panos Panay, responsabile di Windows. Per avviarlo, sarà sufficiente cliccare su un apposito pulsante sulla barra delle applicazioni oppure usando la combinazione di tasti Windows e C. Apparirà una barra verticale sul lato destro del desktop, che non si sovrapporrà mai alle altre finestre aperte pur restando sempre visibile. Nel suo evento Build 2023, Microsoft ha anche presentato alcune potenzialità dell’assistente vocale, che si basa su Bing Chat, che a sua volta utilizza la tecnologia di ChatGPT. Permetterà di scattare screenshot allo schermo, riassumere il contenuto di una pagina web o creare immagini ex novo da un messaggio di testo.

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Tinder, in arrivo l’IA per scegliere le foto profilo e la biografia migliore

Tinder sta pensando di utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare gli utenti a creare il profilo perfetto e favorire gli incontri. L’app di Match Group, che conta circa 75 milioni di iscritti in tutto il mondo, sta infatti testando l’implemento dell’IA sulla piattaforma come ausilio nella scelta delle foto migliori e nella stesura della biografia di presentazione. «Penso davvero che possa favorire le persone nel mostrare in modo più efficiente la loro personalità», ha spiegato al Guardian Bernard Kim, amministratore delegato di Match Group. «Risponderemo alle preoccupazioni degli utenti e allevieremo il loro stress». Tinder non sarà però la prima piattaforma a fare leva sull’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza online. Dai chatbot per allenarsi digitalmente nella conversazione con i partner alla cancellazione di profili fake e bot, l’IA sta già cambiando gli appuntamenti in Rete.

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Tinder, come funzionerà il nuovo strumento di IA sull’app di incontri

Secondo le anticipazioni fornite da TechCrunch, l’intelligenza artificiale analizzerà l’intero profilo Tinder di un utente. Selezionerà dunque le cinque fotografie «che meglio lo rappresentano» e le metterà in evidenza, aumentando così le possibilità di creare una conversazione con gli altri iscritti. «Intendiamo eliminare ogni imbarazzo e rendere gli appuntamenti più gratificanti», ha sottolineato Kim. Oltre che per le foto profilo, l’intelligenza artificiale potrà svolgere un ruolo cruciale anche per la scrittura della biografia. L’IA generativa sfrutterà un sistema in grado di suggerire un testo personalizzato su misura per l’utente, venire incontro alle esigenze come gli «obiettivi di relazione» e metterne in risalto pregi e interessi. «Un terzo dei nostri iscritti utilizzerebbe l’IA generativa come aiuto per costruire un profilo», ha dichiarato Mark Van Kyswyk, chief product officer di Tinder. «Vogliamo migliorare esperienza e risultati».

Con l'IA, Tinder aiuterà gli utenti a creare un profilo in linea con interessi e personalità. Da Teaser AI a Bumble, i chatbot nelle app.
Con l’IA gli utenti di Tinder potranno diminuire aumentare i match positivi (Getty Images).

Un recente studio di Kaspersky e Inner Circle ha inoltre messo in risalto come l’intelligenza artificiale stia già influenzando le app di incontri. Circa il 50 per cento degli uomini intervistati utilizzerebbe un chatbot per migliorare la propria esperienza in Rete, soprattutto instaurando «conversazioni di prova» con ChatGPT per allenarsi con i potenziali partner. Sebbene la funzione non sia ancora prevista su Tinder, è già esistente su altre piattaforme. Teaser AI per esempio permette agli utenti di esercitarsi chiacchierando con l’intelligenza artificiale, simulando un dialogo prima di scrivere al proprio potenziale partner. Blush si focalizza invece sull’intimità, mentre Flamme AI consente di porre «qualsiasi domanda» per conoscerne risposte e difetti. L’IA potrà svolgere un ruolo importante anche nella lotta ai profili fake e alle immagini di nudo. Bumble ha sperimentato con successo uno strumento che combatte il cyberflashing, ossia l’invio di foto oscene in chat.

Instagram testa etichette per le foto realizzate dall’intelligenza artificiale

Meta sta lavorando per consentire a Instagram di identificare ed etichettare foto e contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Lo ha annunciato in anteprima con un post su Twitter lo sviluppatore italiano Alessandro Paluzzi, che spesso anticipa alcune funzionalità della piattaforma social prima del rilascio ufficiale online. Si cerca così di porre un freno alla diffusione sempre più capillare di fake news grazie a immagini deepfake o creazioni esclusivamente digitali dell’IA. La società, come hanno riportato i media americani Engaged e The Verge, ha rifiutato tramite il suo portavoce di commentare i rumors.

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Come funziona lo strumento di Instagram per le foto IA

Nel suo tweet, Paluzzi ha pubblicato anche uno screenshot di una pagina nell’app di Instagram. «Il creator o Meta hanno detto che questo contenuto è creato o modificato con l’intelligenza artificiale», si legge in un messaggio nella parte superiore. Seguono anche il link per una descrizione dell’IA generativa e una guida per riconoscere un post o una foto creati dai chatbot. Non è chiaro come Meta intenda automatizzare il sistema di riconoscimento o se si baserà su segnalazione degli utenti. Tuttavia, come sottolinea The Verge, la presenza nel messaggio della locuzione «Meta ha detto» fa pensare che in alcuni casi l’azienda interverrà in prima persona per effettuare un check ulteriore sulla validità del contenuto. La stessa società intanto sta progettando strumenti che sfruttino l’intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza sull’app. Paluzzi ha individuato una funzione di riepilogo dei messaggi in direct e un nuovo strumento per modificare le proprie stories.

La mossa di Meta, qualora dovesse concretizzarsi con un rilascio ufficiale della nuova funzione, potrebbe diventare essenziale per frenare la diffusione di deepfake sui social. Tra le immagini virali più famose del 2023 c’è indubbiamente la foto – rivelatasi una bufala – di Papa Francesco con indosso un cappotto bianco Balenciaga. In tanti hanno condiviso sui propri profili l’immagine, spacciandola per vera, salvo poi dover riconoscere che è stata realizzata con Midjourney, software di intelligenza artificiale disponibile in Rete. Celebri anche gli scatti di Donald Trump dietro le sbarre con tanto di tuta arancione. Per porre un freno all’avanzata delle bufale, sette aziende hi-tech tra cui Apple, OpenAI e Google hanno sottoscritto a luglio con il governo americano un documento per uno sviluppo responsabile dell’IA.

Lo sviluppatore italiano Alessandro Paluzzi ha scoperto una funzione di Instagram che potrebbe identificare le immagini create dall'IA.
La foto di Papa Francesco generata dall’IA (Twitter).

Meta rilascia AudioCraft, l’IA che genera musica e suoni dai testi

Meta prosegue i suoi investimenti nell’intelligenza artificiale. La società di Mark Zuckerberg ha presentato AudioCraft, nuovo strumento di IA generativa in grado di creare musica e suoni da un semplice testo scritto. Basandosi su tre modelli, il cui funzionamento ricorda quello di ChatGPT, è in grado di dare vita a musica o a semplici effetti sonori come il fischio del vento, il cigolio di una porta o l’abbaiare di un cane. «Pensiamo che possa diventare un nuovo tipo di strumento, in grado di fare la storia come i sintetizzatori», ha scritto in una nota ufficiale la società. «Favorirà l’innovazione e l’ispirazione, non vediamo l’ora di ascoltare ciò che le persone creeranno con AudioCraft». Meta è solo l’ultima azienda hi-tech a cercare di unire l’intelligenza artificiale e la musica. Google ha infatti già lanciato da tempo il suo personale strumento, MusicLM.

Meta ha presentato tre modelli di intelligenza artificiale per creare effetti sonori dalle parole. Il funzionamento ricorda quello di ChatGPT.
Uno schema di AudioCraft per creare musica con l’IA (Meta, Twitter).

AudioCraft, come funzionano i modelli di IA generativa di Meta

Il nuovo strumento di intelligenza artificiale generativa di Meta si compone dunque di tre modelli differenti che possono lavorare assieme oppure indipendentemente. MusicGen si occupa, come si deduce dal nome stesso, di creare musica da un testo scritto. Come ha spiegato la società, è stato addestrato su un database di circa 20 mila ore di canzoni già esistenti oppure realizzate ad hoc. Molto simile il funzionamento invece di AudioGen, dedicato alla creazione di effetti sonori. Sarà possibile, semplicemente scrivendo un comando testuale, generare ogni genere di suono ambientale, dal vento alla pioggia, passando per le onde del mare o il verso di un animale domestico. Infine, Meta ha presentato anche EnCodec, che analizza un file prodotto dagli altri due strumenti per renderlo quanto più credibile e realistico possibile.

«Stiamo rendendo questi modelli open source (disponibili a tutti gli utenti in ogni funzione, ndr.)», ha poi spiegato Meta sul sito ufficiale. «Vogliamo offrire a ricercatori e professionisti l’accesso per creare suoni addestrando l’IA con modelli personali». Così facendo, anche gli utenti potranno contribuire a un continuo perfezionamento dell’intelligenza artificiale, in grado di apprendere costantemente da quanto analizza in Rete. Meta ha anche fornito delle tracce campione da poter ascoltare sul sito ufficiale, che hanno raccolto pareri contrastanti soprattutto sulla stampa americana. The Verge, sebbene abbia lodato la naturalezza di ronzii degli insetti, fischi e sirene, ha criticato la riproduzione di una chitarra, ancora troppo «artificiale» da poter essere scambiata per reale. Non è ancora chiaro se AudioCraft sarà in grado di dare vita a una vera e propria canzone musicale, ma potrebbe avere numerosi altri impieghi, tra cui sound di sottofondo per negozi, ascensori e call center.

Non solo AudioCraft, online c’è anche MusicLM di Google

Lo strumento di Meta giunge a qualche mese di distanza dalla versione di Google, nota come MusicLM. Come AudioCraft, è in grado di generare musica e suoni ambientali da un semplice testo scritto in cui si inseriscono i comandi di base per ciò che si vuole ascoltare. Addestrato su un database molto più ampio rispetto a quello di AudioCraft – i media statunitensi parlano di 280 mila ore di canzoni – può dare vita a ogni tipo di melodia, spaziando dal rock alla classica, simulando corde di violino e tasti del pianoforte. Pur disponibile online, sia per dispositivi Android sia iOS, non è accessibile a tutti. Per poterlo utilizzare infatti bisogna iscriversi in una lista d’attesa.

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Samsung presenta Galaxy Z Fold5 e Z Flip5: le novità dell’Unpacked

Fra gli eventi digitali più importanti dell’estate, l’Unpacked di Samsung non ha deluso le aspettative. La casa di Seul ha infatti presentato in diretta streaming sul proprio canale YouTube e sui social network la gamma di device in arrivo sul mercato, dagli smartphone ai tablet. Spiccano i Galaxy Z Fold5 e Z Flip5, le più recenti versioni dei cellulari pieghevoli giunti alla quinta generazione. Diverse le novità, partendo dalla fotocamera fino ai processori e alla Ram. Già preordinabili sul sito ufficiale, saranno disponibili sul mercato l’11 agosto. Nel corso della presentazione, Samsung ha svelato anche i nuovissimi Watch6 e Watch6 Classic con diverse funzioni dedicate all’attività sportiva. Non sono mancati poi i tablet della serie S9 anche nelle versioni Plus e Ultra. Ecco una guida con le caratteristiche principali, le differenze maggiori rispetto al passato e il prezzo.

Con l'evento Unpacked, Samsung ha presentato gli smartphone Galaxy ZFold 5 e Z Flip5, i tablet S9 e i Watch6. Caratteristiche e prezzo.
Il Watch6 di Samsung nel video di presentazione (Samsung, YouTube).

Samsung Unpacked, dagli smartphone pieghevoli ai tablet: le novità dell’evento

Galaxy Z Fold5 e Z Flip5, tutto sugli smartphone di Samsung

Top di gamma per gli smartphone pieghevoli Samsung, il Galaxy Z Fold5 non si discosta molto dal suo predecessore. Lo schermo esterno è di 6,2 pollici, che si estende fino a 7,6 una volta aperto. Più snello rispetto al passato, pesa poco più di 200 grammi per uno spessore di appena 13 millimetri. Vanta un processore Snapdragon 8 Gen 2 Mobile Platform, ottimo per il gaming, e un pennino sottile ed efficiente. Il software consente di operare con tre applicazioni in simultanea, disponendole a proprio piacimento sullo schermo. Possiede una tripla fotocamera posteriore (ultra-grandangolare da 12 megapixel, grandangolare da 50 e teleobiettivo da 10), una sotto al display da 4 megapixel e una esterna da 10 megapixel. La batteria da 4400 mAh garantisce 21 ore di autonomia in video e ben 73 in ascolto. Il prezzo parte dai 1999 euro per la versione da 256 Gb e sale fino a 2359 per quella da 1 Terabyte.

Importanti novità anche per il Galaxy Z Flip5, lo smartphone che si piega a conchiglia di Samsung. Lo schermo, chiamato Flex Window, è un Super AMOLED da 3,4 pollici, più ampio rispetto al passato. Numerose le opzioni di personalizzazione, che consentono di scegliere quali widget visualizzare, dalle previsioni meteo alla musica fino alle notifiche di messaggi e chiamate. Una volta aperto, lo schermo arriva fino a 6,7 pollici con un’interruzione ormai quasi impercettibile. Grazie allo stesso processore del Z Fold5 offre prestazioni più rapide ed efficienti, garantite da due batterie da 3700 mAh per 20 ore di autonomia. La scocca è resistente all’acqua per immersioni fino a 1,5 metri da massimo mezz’ora, ma è consigliato sempre evitare di portarlo in spiaggia o piscina. Quanto alla fotocamera (doppia da 12 megapixel al posteriore e da 10 sulla parte anteriore), spicca la funzione Nightography per gli scatti con luce scarsa. Il prezzo è di 1249 euro per la versione da 256 Gb di memoria e 1369 per quella da 512.

Smartwatch e tablet, gli altri device dell’evento Unpacked

Nell’evento Unpacked, Samsung ha presentato anche Watch6 e Watch6 Classic, quest’ultimo con ghiera fisica oltre che touch virtuale, con il nuovo sistema operativo Wear OS 4 e vetro in cristallo in zaffiro. Per entrambi esiste sia la versione con solo Wi-Fi sia con supporto alla rete mobile LTE. Il primo è acquistabile con cassa da 40 o 44 millimetri, il secondo (leggermente più grande) nelle edizioni da 43 o 47 millimetri. Gran parte delle opzioni strizzano l’occhio alla salute e all’attività fisica, con il monitoraggio dei parametri vitali e del sonno. Presenti anche le notifiche in caso di caduta e oltre 100 opzioni di tracciamento delle sessioni fitness. Eccellente la ricarica rapida in appena otto minuti che garantisce circa otto ore di autonomia. Il prezzo è di 319 e 399 euro per il Watch6, mentre per il Classic bisogna spendere da 419 a 499 euro.

Infine, Samsung ha presentato anche i tre tablet della nuova serie S9 con Android 13 in versioni differenti per la misura dello schermo. L’S9 ne monta infatti uno da 11 pollici, l’S9 Plus da 12,4 e l’S9 Ultra da 14,6. Identico invece il processore, un Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, il pennino per scrivere o disegnare e la protezione IP68 contro acqua e polvere. Migliorato il comparto audio aggiornato con quattro altoparlanti AKG con Dolby Atmos il 20 per cento più grandi rispetto al passato. Il Galaxy Tab S9 Ultra è l’unico dei tre ad avere una doppia fotocamera anteriore da 12 megapixel, mentre gli altri ne hanno solo una. Il prezzo parte va 929 a 1199 euro per l’S9, da 1149 a 1269 euro per l’S9 Plus e da 1369 a 1489 euro per il top di gamma S9 Ultra.

TikTok sfida Twitter e Meta: arriva la funzione per post di testo

Anche su TikTok è ora possibile pubblicare brevi messaggi di testo. L’app di Bytedance ha infatti presentato una nuova funzione che permette di pubblicare contenuti, simili alle stories Instagram, da massimo mille caratteri. «Cerchiamo sempre di potenziare i nostri creator e la community con strumenti innovativi», ha spiegato la società in un comunicato ufficiale. «L’espansione consentirà di condividere le proprie idee e di esprimere la personale creatività». Ogni utente può anche personalizzare a proprio piacimento il testo con adesivi e hashtag, ma anche condividere i post di altri follower sulla piattaforma. TikTok sfida così Twitter, che ha ufficialmente adottato il nuovo logo X, e Threads, vittima di un sensibile calo del traffico.

Come funziona la nuova opzione di TikTok per pubblicare post testuali

«Il testo è l’ultima aggiunta alle opzioni di creazione», ha proseguito Bytedance nel comunicato. «Gli utenti possono pubblicare poesie, ricette, ma anche pensieri e le loro personali storie per esprimersi al meglio». Per farlo, basta loro accedere alla fotocamera su TikTok, come se volessero registrare uno dei tradizionali video brevi. Una volta dentro è possibile scegliere, accanto ai contenuti multimediali, anche il testo, che indirizza l’utente su una pagina di creazione apposita. Sebbene sul sito ufficiale non ci sia una menzione specifica, The Verge ha anticipato che la lunghezza massima per ciascun messaggio è di mille caratteri, ma non si escludono ulteriori espansioni in futuro.

Il post testuale su TikTok è liberamente personalizzabile con tutte le opzioni valide per i video. Si possono infatti aggiungere, come avviene per le stories Instagram, posizione geografica, ritornello di una canzone, ma anche simpatici sticker. Attenta all’interazione fra gli utenti, TikTok permette inoltre di commentare i post dei follower, autorizzare duetti e utilizzare lo stitch, ossia l’opzione che permette di tagliare parti dei contenuti altrui e inserirli nei propri. Disponibile anche la personalizzazione dei colori di sfondo, l’aggiunta di tag e hashtag per aumentare il traffico dati e la creazione di bozze da editare in un secondo momento. «Siamo entusiasti di vedere cosa la nostra community potrà creare», ha concluso Bytedance.

Threads inizia a calare: perso il 70 per cento degli utenti dal picco

Intanto Threads, dopo l’entusiasmo iniziale che aveva portato all’iscrizione di 100 milioni di utenti in soli cinque giorni, registra un sensibile calo sulla piattaforma. Come ha riportato il Wall Street Journal, rispetto al picco il traffico si è ridotto addirittura del 70 per cento, aggirandosi attorno ai 13 milioni al giorno. In caduta libera anche il tempo medio speso sull’applicazione, passato da 19 minuti ad appena quattro per ogni utente. Secondo The Verge, il fenomeno ha molteplici ragioni, tra cui il ritardo per l’attivazione di nuove feature e il mancato arrivo in Europa. Esauritosi il “fattore novità”, il pubblico ha preferito tornare alle origini, tanto che Twitter sembra reggere l’urto. I circa 200 milioni di profili attivi trascorrono in-app un tempo medio di mezz’ora, in linea con quanto avveniva prima del lancio di Threads.

Twitter, in arrivo la funzione Articles per post lunghi e complessi

Twitter è al lavoro su una nuova funzione per consentire la pubblicazione di post lunghi e complessi, forse persino senza limitazione di caratteri. Nominata Articles, sarebbe un aggiornamento di Notes, testata a giugno 2022 con alcuni utenti ma poi messa in stand by con l’inizio dell’era Elon Musk. Lo stesso patron della piattaforma ha confermato la notizia, commentando il post di un utente che ne segnalava una possibile interfaccia. «Consentirà di pubblicare testi e articoli complessi con diversi media», ha spiegato il miliardario. «Persino libri, per chi lo vorrà». Non è ancora chiaro se la nuova funzione sarà riservata esclusivamente agli abbonati Twitter Blue oppure sarà disponibile per tutti. Ignota anche la data di uscita.

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Twitter Articles, le differenze con Notes e la sfida a Meta Threads

Come riporta il sito statunitense TechCrunch, nel giugno 2022 Twitter lanciò Notes solamente per alcuni utenti in Usa, Regno Unito, Ghana e Canada. Si trattò infatti di un test iniziale che, in caso di buoni riscontri, avrebbe portato la nuova funzione anche negli altri Paesi. I profili selezionati ebbero accesso a una nuova interfaccia in cui scrivere e archiviare i loro appunti, che potevano rendere visibili o meno ai follower oppure all’intero pubblico della piattaforma. Poco dopo si aggiunse anche l’opzione per integrare immagini e brevi filmati, oltre a Gif e altri tweet. Articles ne amplierà ancora di più le potenzialità, tanto da consentire apparentemente la pubblicazione di testi senza limiti di lunghezza. Al momento, Twitter consente la scrittura di massimo 280 caratteri a meno di sottoscrivere l’abbonamento a Twitter Blue. In tal caso il blocco si attiva solo dopo 10 mila.

Elon Musk ha confermato che Twitter sta lavorando su Articles, nuova funzione per testi lunghi. Ignote accessibilità e data di uscita.
Una possibile interfaccia di Twitter Articles (Twitter).

Secondo The Verge, oltre a migliorare la fruizione del social, la nuova funzione avrà soprattutto lo scopo di contrastare Meta e il successo della sua Threads. L’ultima creazione di Mark Zuckerberg ha infatti ottenuto un riscontro eccellente dagli utenti americani e britannici, tanto da sfondare il tetto dei 100 milioni di utenti in meno di una settimana dal rilascio, sfruttando anche la limitazione imposta da Twitter al numero di post visibili ogni 24 ore. Elon Musk inoltre deve difendersi anche da Substack, che ad aprile 2023 aveva lanciato Notes, piattaforma che lo stesso patron di Tesla aveva definito «un clone che sfrutta il database di Twitter per il suo feed». Meno restrittivo in termini di fruibilità e accessibilità, non presenta alcun limite di caratteri e permette modifiche anche dopo la pubblicazione.

Elon Musk lancia xAI, nuova startup di intelligenza artificiale

«Annuncio la nascita di xAI per comprendere la realtà». Con queste parole in un post su Twitter Elon Musk ha ufficializzato la nascita di una nuova startup dedicata allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Grazie a un team di 11 dipendenti, lavorerà a stretto contatto con le altre aziende del magnate, da Tesla a SpaceX, con l’obiettivo di ritagliarsi una posizione di rilievo nel mercato mondiale. Musk spera infatti di poter competere con Google, Microsoft ma soprattutto OpenAI, società madre del software ChatGPT. Eppure a marzo aveva firmato una lettera aperta assieme ad altri leader nel settore hi-tech per frenare lo sviluppo dell’IA, definita «fuori controllo» e un pericolo per l’umanità.

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Elon Musk, cosa sappiamo della sua nuova startup xAI

Al momento, come sottolinea la Cnn, non sono disponibili dettagli su xAI, che sul sito web definisce la sua missione come una ricerca della «vera natura dell’universo». Elon Musk, che guiderà personalmente la startup, ha presentato un team esclusivamente maschile formato soprattutto da ex dipendenti di OpenAI e Google. Alcuni di loro vantano invece esperienze in un centro di ricerca sull’IA dell’Università di Toronto. Sfruttando l’accesso a Twitter, potranno utilizzare i dati per addestrare i nuovi modelli di linguaggio di grandi dimensioni e scrivere codici informatici sempre più evoluti. Avranno modo di confrontarsi anche con il team di Tesla, impegnato nella costruzione di auto a guida autonoma con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Ulteriori informazioni potrebbero giungere nel Twitter Space, stanza virtuale sul social per conversazioni collettive, in programma per venerdì 14 luglio.

Con xAI, Elon Musk sfida OpenAI, Google e Microsoft sull'intelligenza artificiale. Eppure a marzo aveva consigliato di frenare gli sviluppi.
Il proprietario di Twitter e Tesla Elon Musk a gennaio (Getty Images).

Membro fondatore di OpenAI, Elon Musk lasciò il Cda dell’azienda nel 2018, criticandone la gestione dei dati e gli sviluppi interni. Spesso in prima linea per mettere in guardia l’umanità dalla crescita dell’IA, il 29 marzo 2023 si espresse contro lo sviluppo sconsiderato dell’intelligenza artificiale. Poco dopo il debutto di Chat GPT-4, sottoscrisse una lettera con altri leader di aziende hi-tech chiedendo di fermare i lavori «per almeno sei mesi» al fine di evitare «seri rischi per la società globale». Temendo una crescita spropositata delle potenzialità dei software, si disse preoccupato che un giorno l’IA possa fuggire al controllo dell’uomo e causare «la distruzione della civiltà». Timori che però sembra aver già dimenticato e messo da parte.

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