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Alessandro Haber: età, malattia, biografia e carriera dell’attore e regista

Alessandro Haber è nato a Bologna il 19 gennaio 1947 ed è un attore, cantante e regista. Nel corso della sua carriera ha vinto diversi premi tra cui un David di Donatello nel 1994 come migliore attore non protagonista per Per amore, solo per amore, di Giovanni Veronesi, e ben quattro Nastri d’Argento tra il 1990 e il 2007.

Alessandro Haber: biografia e carriera

Nato da un padre romeno di origine ebraica e una madre italiana cattolica, a nove anni, dopo aver vissuto in Israele, è ritornato in Italia con la famiglia. Ha esordito al cinema nel 1967 nella parte di Rospo nel film La Cina è vicina di Marco Bellocchio, anche se il primo ruolo da co-protagonista è stato nel film di Pupi Avati Regalo di Natale (1986). Nel corso degli anni ha ricoperto diversi ruoli recitando in film come Il conformista, regia di Bernardo Bertolucci (1970), Mondo candido, regia di Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi (1975), Sogni d’oro, regia di Nanni Moretti (1981), Bollenti spiriti, regia di Giorgio Capitani (1981), Amici miei – Atto IIº, regia di Mario Monicelli (1982), Fantozzi subisce ancora, regia di Neri Parenti (1983) e Storia di ragazzi e di ragazze, regia di Pupi Avati (1989).

Alessandro Haber, tra carriera e vita privata
Alessandro Haber al Festival del Cinema di Roma nel 2022 (Getty Images).

Negli Anni 90 ha recitato anche in Parenti serpenti di Mario Monicelli (1992), Palla di neve di Maurizio Nichetti (1995) e ben quattro film di Leonardo Pieraccioni: I laureati del 1995, Il ciclone del 1996, Fuochi d’artificio del 1997 e infine Il paradiso all’improvviso del 2003. Negli ultimi anni è stato molto attivo a teatro, portando in scena lo spettacolo Haberowski con il quale interpreta gli scritti e le poesie dello scrittore americano cult Charles Bukowski. Nel 2018 ha interpretato il Cardinale Mazzarino nel film Moschettieri del re – La penultima missione di Giovanni Veronesi e nel 2019 è ritornato a lavorare con Pupi Avati nel film Il signor diavolo.

Alessandro Haber: la vita privata e la malattia

Il 15 settembre 2018 ha sposato a Roma l’attrice Antonella Bavaro (che ha 33 anni di differenza), dalla quale aveva già avuto una figlia nel 2004, Celeste. Pare però che i due non vivano più insieme, bensì in due case separate. Nel 2022 Haber ha subito un’operazione a causa di uno schiacciamento delle vertebre, che però non è andata come si sperava. Ha dunque dovuto sottoporsi a una seconda operazione ed è ancora in riabilitazione.

Top Gun, arriva la docuserie sulla scuola per piloti della Marina Usa

Top Gun sta per tornare, ma stavolta non c’entra Tom Cruise. National Geographic, rete disponibile in Italia sulla piattaforma streaming Disney+, ha infatti avviato la produzione di una docuserie che farà immergere gli spettatori nella Navy Fighter Weapons School, la nota scuola di combattimento per piloti dell’aviazione statunitense. Il titolo provvisorio del progetto, come hanno anticipato Deadline e Hollywood Reporter, è Top Gun: The Next Generation e seguirà un gruppo di ufficiali durante il loro percorso di addestramento. Gli studenti del più esclusivo percorso di formazione della Marina statunitense narreranno in prima persona il loro sogno di salire a bordo di un caccia d’élite F-35C Lightning II, orgoglio dei cieli americani. Produttore e sceneggiatore sarà Karen Edwards, mentre alla regia ci sarà Lana Salah. Nessuna conferma circa anche un possibile coinvolgimento di Tom Cruise.

Top Gun, le anticipazioni sulla docuserie e i record dei film

Sebbene non sia ancora nota la data di uscita ufficiale della docuserie, si conoscono alcuni dettagli sul suo contenuto. Il racconto seguirà gli aspiranti piloti dell’aviazione sia durante le lezioni in classe sia nel corso delle sessioni di volo all’esterno della base in Nevada. Sarà possibile scoprire anche la loro vita personale, entrando nelle loro case per conoscerne famiglia, ma anche carattere e aspirazioni. Grande attenzione però sarà dedicata all’addestramento sugli F-35C, tra cui alcune manovre ad alto tasso di difficoltà richieste per superare l’esame. Fra queste, spicca l’atterraggio su una portaerei in mare, già visto in numerose scene dei due film con Tom Cruise. «Ciascun protagonista ha la sua storia da raccontare», ha spiegato a Deadline Tom McDonald di National Geographic. «Offriremo un viaggio sbalorditivo e affascinante nel volo d’élite».

National Geographic realizzerà una docuserie sulla Top Gun, la scuola militare americana resa celebre dai film con Tom Cruise.

Sbarcato in sala nel maggio 2022, Top Gun: Maverick ha fatto registrare incassi eccellenti in tutto il mondo. Con 718 milioni di dollari negli Usa e altri 777 milioni nel mondo ha raggiunto il totale di 1,49 miliardi al box office, issandosi al 12esimo posto della classifica all time. Acclamato anche dalla critica, ha ottenuto il 96 per cento di recensioni positive su Rotten Tomatoes con un voto medio di 8,2 su 478 recensioni. In termini di riconoscimenti, si è aggiudicato un Oscar (Miglior sonoro) su sei nomination, tra cui quella a Miglior film. Spazio anche per due candidature ai Golden Globes e altrettante ai Grammy per Lady Gaga, autrice della colonna sonora Hold my Hand. Il primo capitolo del 1986 si era aggiudicato la statuetta dell’Academy per la miglior canzone con Take my Breath Away di Giorgio Moroder eseguita dai Berlin.

Raz Degan racconta la preoccupazione per la sua famiglia in Israele

«Sono giorni da incubo, dall’Olocausto non c’erano giorni così duri. Si sono accaniti su famiglie, bambini, anziani di 90 anni… Non è guerra, è terrorismo». Sono le parole di Raz Degan, attore e modello israeliano, che durante la puntata di Verissimo del 15 ottobre  ha risposto alle domande della conduttrice Silvia Toffanin sull’attacco di Hamas a Israele. «Io ho sempre creduto nella pace, a prescindere dalla religione delle persone. Ho lavorato con l’Onu, con l’Unhcr. Fa male vedere che la pistola e la spada sono più forti della parola: non è umano. Hanno trovato bambini senza testa, di cosa parliamo».

La preoccupazione per la famiglia

«Mio padre e mio fratello sono lì. Mio padre ha 80 anni, il nostro kibbutz è stato evacuato ma lui non lascia la casa. Io sono nato lì, il nostro kibbutz si trova a Nord, al confine tra Israele e Libano. Non vuole andare via, quella è casa sua. Dove va? Quella è la sua vita. Ogni giorno mi chiamano amici e mi raccontano atrocità inimagginabili. Non è umano quello che è successo, ho anche paura a raccontarle. È al di là della politica, della guerra, dei diritti: è al di là di ogni cosa» ha affermato Degan aggiungendo: «La moglie di mio fratello è venuta a mancare, era al rave. Non è tornata a casa. È passata già una settimana. Nella tradizione ebraica quando muore qualcuno si sta a casa, i genitori non sanno dov’è. Non sanno dove sia, se sia viva o morta. I cadaveri sono così tanti e non si riescono a distinguere i volti, tanti sono stati bruciati».

L’infanzia tra le bombe

«Quando ero piccolo, al Nord si combatteva. Io ho passato molti periodi della mia infanzia nel bunker con altri bambini. Vedevo i miei genitori la sera, mio padre passava la giornata al fronte. La guerra del Kippur, nel 1973, è stata tragica ma era una guerra tra eserciti e soldati. Negli Anni 80 ricordo le bombe, ricordo il fischio prima dell’esplosione che distruggeva tutto in casa. Qui si tratta di terrorismo, di violenza sulle donne, rapimenti di anziani sopravvissuti all’Olocausto». E ancora: «Io ho fatto il servizio militare come tutti in Israele. Quando ho finito, ho capito che la mia strada era un’altra. Volevo uscire dal mio kibbutz, che era piccolo. Volevo uscire da Israele, che aveva all’epoca solo 2 milioni di abitanti. Mi sentivo cittadino del mondo, non pensavo di arrivare in Italia e di rimanere qui».

Robin Williams è di nuovo il Genio di Aladdin per la Disney

È finalmente disponibile in streaming su Disney+ Once Upon A Studio, il cortometraggio che celebra i 100 anni di vita della casa cinematografica fondata nel 1923 da Walt Disney e suo fratello Roy. Nel video, che mostra ben 543 personaggi leggendari di 85 film di animazione, compaiono villain e protagonisti di tante fiabe tra cui classici come Biancaneve, Il re leone e Fantasia, accanto a storie più recenti come Oceania e Frozen. Solo il 20 per cento è realizzato al computer, mentre il resto è frutto di un lavoro tradizionale che richiama i celebri disegni che hanno fatto emozionare grandi e piccini per decenni. «Volevamo scatenare nel pubblico una reazione viscerale», ha spiegato a Variety il produttore Bradford Simonsen. «Abbiamo coordinato in segreto gli artisti originali per restare quanto più fedeli possibile». La versione inglese offre una grande sorpresa: Robin Williams è per l’ultima volta il Genio di Aladdin.

Nel corto Once Upon a Studio per i 100 anni di Disney, il Genio di Aladdin ha di nuovo la voce di Robin Williams. Ma non c'entra l'IA.
Robin Williams agli Emmy Awards del 2013 (Getty Images).

Disney, come è stato riportato in vita Robin Williams nel cortometraggio

Voce originale del Genio della lampada nel cult di animazione del 1992, come hanno ricordato i produttori Robin Williams ha lasciato «un segno indelebile nella memoria dei fan» anche dopo la sua morte nel 2014. «Significa così tanto per i bambini, volevamo davvero coinvolgerlo», ha proseguito Simonsen. A differenza di quanto avviene sempre più spesso nel cinema contemporaneo, però, Disney non ha fatto alcun ricorso all’intelligenza artificiale, preferendo invece affidarsi a registrazioni inedite dello stesso artista. «Dan Abraham, co-regista del cortometraggio, ha trovato dei file scartati dal film, estrapolandone piccoli frammenti», ha dichiarato Simonsen. «È stato meraviglioso».

L’animazione del Genio è opera di Eric Goldberg, che lavorò al film Aladdin nel 1992. Non è tuttavia l’unico disegnatore originale ad aver ripreso in mano la matita a decenni di distanza dall’ultima volta. Come lui, per i 100 anni della Disney sono tornati James Baxter di La Bella e la Bestia, Nik Ranieri de Il Re Leone e persino Ruben Aquino, autore di Ursula per La Sirenetta del 1989. «Non l’abbiamo sentito per 30 anni e, pur ormai in pensione, ha subito accettato di collaborare», ha spiegato Abraham. Oltre a Robin Williams, hanno fatto ritorno Jodi Benson, doppiatrice di Ariel in inglese, ma anche Jeremy Iron per Scar e il duo Idina Menzel e Kristen Bell per Anna ed Elsa di Frozen. «In tanti hanno accettato senza nemmeno sapere di cosa stessimo parlando», ha concluso il produttore Trent Correy. «Tutti ricordano quello che i personaggi rappresentano ancora oggi».

Nel corto Once Upon a Studio per i 100 anni di Disney, il Genio di Aladdin ha di nuovo la voce di Robin Williams. Ma non c'entra l'IA.
Una scena del film Aladdin del 1992 (Disney, X).

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Israele, un documentario racconterà il massacro al festival Supernova

Un documentario racconterà la tragedia al Supernova, il festival musicale nel deserto israeliano dove hanno perso la vita circa 260 persone. Lo studio di produzione locale Sipur ha annunciato, come riporta Deadline, un progetto per onorare la memoria di tutti coloro che sono stati uccisi nell’attacco di Hamas nel kibbutz di Re’im, definito «l’11 settembre di Israele». All’interno ci saranno diversi filmati inediti girati direttamente dai partecipanti prima, durante e dopo l’arrivo dei terroristi. Interverranno poi investigatori, militari e vari giornalisti che hanno seguito in prima persona le vicende, fornendo esperienze personali e personali punti di vista. Ancora ignota la data di uscita sulle emittenti locali e un’eventuale rilascio a livello internazionale. Alla regia ci sarà Yariv Mozer, autore del film The Devil’s Confession: The Lost Eichmann Tapes.

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Le parole del regista: «Un dovere verso Israele raccontare questa storia»

Parlando ai microfoni di Deadline, Mozer ha ricordato le difficoltà nel guardare le immagini del massacro. «Nulla poteva prepararmi a quanto ho visto al festival Supernova», ha spiegato il regista. «Considero però come un mio dovere, in quanto autore di documentari, raccontare al mondo l’orribile storia di coloro che hanno perso la vita grazie a testimonianze dei sopravvissuti». Obiettivo principale sarà anche quello di celebrare giovani uomini e donne di Israele «il cui unico peccato era il desiderio di musica e la passione per l’amore e lo spirito di libertà». Gli ha fatto eco Emilio Schenker, Ceo di Sipur, che ha sottolineato la grande rapidità con cui l’intera troupe ha messo a punto il progetto. «È un imperativo fare tutto ciò che è in nostro potere per fare luce sul più grande male commesso contro il nostro popolo dopo l’Olocausto», ha spiegato. «Il mondo non deve mai dimenticare».

Conterrà filmati inediti dei partecipanti al rave in Israele e commenti di giornalisti e militari. Il regista: «Un dovere narrare la storia».
Le auto distrutte e gli oggetti abbandonati al rave nel deserto (Getty Images).

Intervenuta al MIA di Roma, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, Sara Bernstein, direttrice di Imagine Documentaries ed ex produttrice di HBO, ha elogiato i documentaristi durante i conflitti. «Hanno dato vita ai migliori racconti di guerra degli ultimi decenni», ha dichiarato nella Capitale. «Più il pubblico può entrare nei panni di qualcun altro, maggiori saranno l’empatia e il coinvolgimento». Lo studio di produzione Sipur, come ha riportato l’Hollywood Reporter, presenterà il progetto del documentario a potenziali acquirenti internazionali al mercato televisivo Mipcom di Cannes, in programma dal 16 al 19 ottobre. Subito dopo gli attacchi al rave, gli U2 in concerto a Las Vegas avevano dedicato il brano Pride (In the Name of Love) a tutte le vittime della tragedia.

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Aspettando Viva Rai 2, Fiorello riparte da Instagram: Tommaso Paradiso primo ospite

Lunedì 16 ottobre 2023, alle ore 7.15 circa, sul suo profilo Instagram e poi su RaiPlay, Fiorello ha dato il via ad Aspettando Viva Rai 2!, in attesa del ritorno della trasmissione tv Viva Rai 2 previsto per il 6 novembre 2023. Al fianco del conduttore, come sempre, Fabrizio Biggio, Mauro Casciari e il resto del cast con qualche new entry. Il primo ospite è stato Tommaso Paradiso che di recente è uscito con l’album Sensazione Stupenda.

Prima puntata e tante novità in vista per Viva Rai 2!

Da un glass di cortesia improvvisato in un bar di Roma, Fiorello e il resto del cast di Viva Rai 2! hanno dato così il via alla nuova stagione della fortunata trasmissione mattutina. Il primo ospite è stato il cantante Tommaso Paradiso, che oltre a presentare il suo nuovo disco ha intonato anche le sue più famose hit. La seconda stagione ha in serbo delle importanti novità, prima tra tutti il cambio location rispetto all’anno precedente. Dopo Via Asiago, la glass room di Viva Rai2! si  trasferirà al Foro Italico di Roma, all’interno del parcheggio del complesso sportivo del Coni. Altra news, la trasmissione ha inizio un quarto d’ora prima e al cast si è aggiunto anche Giulio Armeni, creatore della pagina social Filosofia coatta. Come sempre al centro della trasmissione ci saranno le notizie e i fatti del giorno, commentati però in stile ironico e satirico, all’insegna della leggerezza e del buonumore. Confermati anche il corpo di ballo e il coreografo, Luca Tommassini.

Suzanne Somers morta a 76 anni: addio all’attrice di Tre cuori in affitto

Addio a Suzanne Somers, attrice diventata nota in tutto il mondo per i ruoli di Chrissy nella sitcom Tre Cuori in affitto e di Carol in Una bionda per papà morta all’età di 76 anni. Nata il 16 ottobre 1946 a San Bruno, California, da oltre 20 anni lottava contro un tumore al seno e si è spenta il giorno prima del suo 77esimo compleanno. Questo l’annuncio comparso sulla sua pagina Instagram: «Suzanne Somers è morta serenamente nella sua casa nelle prime ore del mattino del 15 ottobre. È sopravvissuta a una forma aggressiva di cancro al seno per oltre 23 anni. Era circondata dal suo amorevole marito Alan, da suo figlio Bruce e dai suoi parenti stretti. La sua famiglia si era riunita per festeggiare il suo 77esimo compleanno, invece celebrerà la sua vita straordinaria e ringrazia i suoi milioni di fan e follower che l’hanno amata teneramente».

Era celebre negli Anni 70

Suzanne debuttò come attrice alla fine degli Anni 60. Il suo primo ruolo fu nel film di Steve McQueen Bullitt, ma divenne celebre quando fu scelta come la bionda al volante della Thunderbird bianca nel film del 1973 American Graffiti di George Lucas. Recitò in molte serie televisive negli Anni 70, tra cui Agenzia Rockford, Magnum Force e L’uomo da sei milioni di dollari. La grande popolarità arrivò però con Tre cuori in affitto, trasmesso su ABC dal 1977 al 1984, anche se la sua partecipazione si interruppe nel 1981. Nella serie interpretava la bionda svampita che condivideva un appartamento a Los Angeles con Joyce De Witt e con un John Ritter nei panni di Jack.

Jo Squillo: età, marito e figlia della cantautrice e conduttrice

Jo Squillo, nome d’arte di Giovanna Maria Coletti, è nata a Milano il 22 giugno 1960 ed è una cantautrice, conduttrice televisiva e attivista. È conosciuta per il brano Siamo donne, presentato al Festival di Sanremo 1991, e perché negli anni ha fondato il suo canale Class TV Moda.

Jo Squillo: biografia e carriera

La conduttrice ha esordito, non ancora 18ennne, come una degli esponenti del punk italiano. Nel 1980 ha pubblicato il 45 giri Sono cattiva/Orrore in qualità di membro del gruppo interamente al femminile Kandeggina Gang. Nel 1981, come solista, ha pubblicato l’LP solista Girl senza paura e, sempre da sola, nel 1983 ha pubblicato il singolo Avventurieri con cui ha partecipato al Festivalbar. Dopo il successo di Siamo donne, ha debuttato come conduttrice tv presentando su Antenna 3 il programma musicale Scorribande. Per tutti gli Anni 90 ha continuato a pubblicare nuovi singoli e album come La mia preghiera, Movimenti e Aria. Nel 1992 ha recitato nel film di Pier Francesco Pingitore Gole ruggenti, dove ha cantato la canzone Timido, inclusa nell’album Movimenti. Nello stesso anno ha anche condotto con Paolo Bonolis Caccia al ladro su Canale 5. L’anno seguente, il 1993, si è dedicata prevalentemente alla televisione conducendo Il grande gioco dell’oca, il Festival di Castrocaro e Sanremo famosi. Ha inoltre partecipato al Festival di Sanremo con la canzone Balla italiano. Dal 1999, come conduttrice, ha presentato per Rete 4 il programma settimanale TV Moda, dedicato a quel mondo. Nel 2000, dopo l’ultimo singolo pubblicato nel 1997, è uscita con il cd Donne al sole e nel 2002 ha fondato ed è diventata direttrice del canale satellitare TV Moda, che dal 2007 ha iniziato a chiamarsi Class Tv Moda.

Jo Squillo, tra la carriera e la vita privata
Jo Squillo all’Alberta Ferretti Resort Show 2024 nel 2023 (Getty Images).

Nel 2005 ha fatto parte del cast del reality La fattoria e nel corso degli anni ha continuato a comporre canzoni nuove, unendo questa passione alle lotte femministe. Nel 2019 ha partecipato anche a L’isola dei famosi. Durante il periodo della pandemia da Covid-19 ha intrattenuto le persone con dei dj set in diretta su Instagram. Dal 17 settembre al 5 novembre 2021 ha partecipato come concorrente della sesta edizione del Grande Fratello VIP, dove è stata eliminata nel corso della 16esima puntata.

Jo Squillo: la vita privata

La conduttrice e cantautrice è sposata con Gianni Muciaccia. Quest’ultimo negli Anni 70 ha fondato il gruppo Kaos Rock, conoscendo la futura moglie proprio nella scena musicale milanese quando lei cantava nella band delle Kandeggina Gang. I due, oltre a diventare una coppia, hanno collaborato anche musicalmente e Muciaccia è diventato poi direttore artistico e produttore discografico. La coppia non ha figli, ma Jo ha reso noto di avere una “figlia elettiva”. Si tratta di Michelle Masullo nata il 18 settembre 1999 a Campologhetto Bagnaria di Arsa (Udine) che di professione fa la modella e speaker radiofonica. A proposito del loro rapporto, la cantante ha affermato: «Lei già ha una mamma e io sono la sua diversamente madre. Quando ho perso i miei genitori questa bellissima ragazza è entrata nella mia vita e mi ha restituito tutto. Faceva la modella, si alzava all’alba per prender quattro soldi e avere la possibilità di sfilare. Ero affascinata da questa ragazza che si sbatteva molto. I miei genitori avrebbero voluto una nipote e me l’hanno mandata loro».

Morta l’attrice americana Piper Laurie

L’attrice americana Piper Laurie, a fianco di Paul Newman del film Lo spaccone e in un ruolo di primo piano in Carrie – Lo sguardo di Satana, è morta all’età di 91 anni. «Un essere umano meraviglioso e uno dei grandi talenti del nostro tempo», ha detto la rappresentante Marion Rosenberg a Variety, parlando dell’attrice che aveva ottenuto tre nomination agli Oscar nel corso della sua carriera.

Morta a 91 anni l’attrice americana Piper Laurie, che aveva recitato al fianco di Paul Newman ne Lo Spaccone.
Piper Laurie nel 1954 (Getty Images).

Aveva recitato anche in Twin Peaks

Laurie aveva ricevuto la sua prima nomination all’Oscar appunto per il suo lavoro al fianco di Newman ne Lo spaccone (1961). Dopo essersi ritirata per più di un decennio, era tornata al cinema e alla televisione a metà degli Anni 70, ottenendo una seconda candidatura per la sua interpretazione in Carrie – Lo sguardo di Satana (1976) e Figli di un Dio minore (1986). Sempre nel 1986 aveva vinto l’Emmy come miglior attrice in un film tv per La promessa. L’interpretazione di Catherine Martell in Twin Peaks di David Lynch, poi, le era valsa nel 1991 il Golden Globe per la migliore attrice non protagonista in una serie televisiva.

Michael Caine ufficializza l’addio al mestiere di attore

Dopo aver dichiarato essere «più o meno andato in pensione», Michael Caine ha confermato di aver dato addio al mestiere di attore a 90 anni, di cui 66 passati recitando «Ho deciso. Ho fatto un film da protagonista e ricevuto incredibili recensioni. Cosa potrei fare di meglio?», ha detto alla Bbc il due volte premio Oscar. «Le uniche parti possibili sono quelle del 90enne. Al massimo di un 85enne. Non sarò più protagonista. Così mi sono detto: Meglio lasciare adesso. Ho 90 anni. La mia preoccupazione è di arrivare vivo all’ora di pranzo».

Il 90enne Michael Caine ufficializza l’addio al mestiere di attore dopo l’ultimo ruolo nel film The Great Escaper.
Michael Caine alla prima di The Great Escaper (Getty Images).

In The Great Escaper è un veterano della Royal Navy

Caine, vero nome Maurice Joseph Micklewhite, in The Great Escaper ha interpretato la parte di Bernard Jordan, un veterano della Royal Navy che nel 2014 scappò da una casa di riposo del Sussex per partecipare alle cerimonie per i 70 anni dello sbarco in Normandia. Al suo fianco Glenda Jackson, attrice e parlamentare laburista morta a giugno, e a John Standing, nel ruolo immaginario di un pilota della Raf che fa amicizia con l’anziano Bernard sul traghetto che li sta portando in Francia. L’annuncio dell’addio alle scene da parte di Caine arriva a poche settimane da quando l’attore aveva detto al Guardian che pensava di recitare nel ruolo di Charles Darwin, in una produzione in programma nel 2024.

Il 90enne Michael Caine ufficializza l’addio al mestiere di attore dopo l’ultimo ruolo nel film The Great Escaper.
Michael Caine nel 1966 (Getty Images).

La notorietà nel 1966 con Alfie, poi i due premi Oscar

Nato nel 1933, Caine ha raggiunto la notorietà internazionale nel 1966 con Alfie, affermandosi poi nel decennio successivo con pellicole quali Carter (1971), L’uomo che volle farsi re (1975) e Quell’ultimo ponte (1978). Negli Anni 80 ecco i principali riconoscimenti della carriera, ovvero un BAFTA Award e un Golden Globe per Rita, Rita, Rita (1983) e il primo dei due Oscar della carriera come miglior attore non protagonista grazie al ruolo di Elliot in Hannah e le sue sorelle di Woody Allen (1986). La seconda statuetta è poi arrivata per l’interpretazione di un medico in Le regole della casa del sidro (1999). In tempi più recenti ha interpretato Alfred Pennyworth, il maggiordomo di Bruce Wayne/Batman nella trilogia del cavaliere oscuro diretta da Christopher Nolan.

Morto a 87 anni l’attore Mark Goddard

L’attore statunitense Mark Goddard, noto per aver interpretato il personaggio del maggiore Don West nella serie televisiva Lost in Space, è morto all’età di 87 anni. La notizia è stata confermata dalla moglie Evelyn Pezzulich. Il decesso è avvenuto martedì 10 ottobre a Hingham, nel Massachusetts.

La fama grazie alla parte del maggiore West

Dopo un inizio di carriera con parti in serie tv come Johnny Ringo, I Detectives e Perry Mason, Goddard aveva raggiunto la fama grazie al ruolo del maggiore West nella serie Lost in Space che, andata in onda negli Usa tra il 1956 e il 1968, raccontava le avventure della famiglia Robinson nello spazio. Nel 1998 aveva fatto un cameo nell’adattamento cinematografico della serie televisiva fantascientifica, al fianco dei protagonisti della pellicola William Hurt, Matt LeBlanc e Gary Oldman. Nel corso della carriera Goddard, che era nato il 24 luglio 1936 a Lowell, nel Massachusetts, ha recitato inoltre nelle serie tv Barnaby Jones, Una vita da vivere, The Doctors e General Hospital, dove è stato per anni uno dei personaggi ricorrenti.

Netflix House, nel 2025 arrivano negozi fisici con esperienze a tema

Netflix intende aprire i suoi negozi fisici focalizzati sull’intrattenimento. Come ha anticipato Bloomberg, il colosso dello streaming avrebbe avviato i progetti delle sue Netflix House, una catena globale di più centri dedicati alla fruizione di esperienze a tema, all’acquisto di prodotti e persino alla cucina di piatti tipici delle serie tv o dei film di maggiore successo. Sebbene i dettagli siano ancora pochi, le prime strutture sarebbero previste nel 2025 in due città degli Stati Uniti. Fra le più gettonate New York e Los Angeles, anche se non si escludono mete più periferiche. Già prevista poi l’espansione nel resto del mondo, con ulteriori negozi in arrivo in Europa e Asia. «Sarà meglio di Disneyland», ha spiegato il Ceo della società Ted Sarandos. «Non si tratterà di un’esperienza da una volta l’anno, ma più volte al mese».

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Netflix House, cosa sappiamo sui nuovi negozi fisici della società

Stando alle prime – seppur ridotte – anticipazioni disponibili, le Netflix House si presenteranno come un luogo di ritrovo per appassionati e neofiti. Al suo interno infatti i fan potranno acquistare capi di abbigliamento e gadget ispirati ai loro show preferiti, ma anche fare esperienze a tema. Non si escludono percorsi e sfide a ostacoli in stile Squid Game, come testimoniato dal primo reality show dal vivo che ricalcherà in maniera fedele il gioco della serie sudcoreana originale. Il rapporto di Bloomberg cita anche la possibilità di gustare prodotti culinari speciali presenti nel menù di film e serie tivù. Probabile, per esempio, potersi sedere a tavola come se ci si trovasse al Baratie, la nave ristorante di One Piece. «Abbiamo visto quanto i fan amino immergersi nel mondo dei nostri prodotti», ha spiegato Josh Simon, Vice President of Consumer Products. «Abbiamo quindi pensato a come portare tutto ciò a un livello superiore».

Prodotti, pietanze culinarie ed esperienze a tema basati su film e serie tv. Nel 2025 arrivano le Netflix House negli Usa, poi in Europa.
Il logo di Netflix durante la premiere di uno show (Getty Images).

In attesa di avere notizie più dettagliate, i media americani hanno iniziato a interrogarsi sulle potenziali serie che potrebbero fare capolino nelle Netflix House. Impossibile non citare Stranger Things, fra gli show più popolari sulla piattaforma non soltanto negli States, ma anche nel resto del mondo. Nel 2025 inoltre dovrebbe aver portato a conclusione la storia di Undici, Mike, Dustin e compagni, consentendo di esplorare ancora più a fondo Hawkins e il Sottosopra. Possibile anche un riferimento a The Witcher, in attesa di Liam Hemsworth al posto di Henry Cavill nei panni del protagonista Geralt di Rivia. E ancora, probabile spazio per One Piece – di cui si vocifera la produzione di molte stagioni – ma anche Lupin, The Sandman, Catlevania e Umbrella Academy. Quanto ai film si possono citare Red Notice o Tyler Rake, fra i prodotti di maggiore successo in termini di visualizzazioni online.

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I Ferragnez fanno il sopralluogo nella nuova casa: le foto

«È quasi pronta». A scriverlo è la stessa Chiara Ferragni sui social, riferendosi alla nuova casa in cui si trasferirà con Fedez e i figli Leone, Vittoria e, naturalmente Paloma, l’ultima arrivata. Il post, con diverse immagini degli interni, mostra l’attico su due piani in fase di ultimazione, con dettagli e particolari dei diversi ambienti, dalla scala a chiocciola al camino, fino al bagno principale. L’appartamento si trova in uno dei palazzi di nuova costruzione di CityLife a Milano, nel complesso Residenze Libeskind 2, realizzato dall’architetto di fama mondiale Daniel Libeskind.

I consigli di stile dei follower

In tanti hanno commentato il post dell’imprenditrice, tra chi si è complimentato per lo stile e chi invece ha criticato alcune scelte scrivendo: «Ma chi sono i vostri arredatori? Quel marmo nero brrrr…cambiate» e ancora «Troppo marmo. Sembra un mausoleo» o «Quanto marmo in una casa per giovani, ostentazione inutile, gusto discutibile». Dopo le recenti dimissioni di Fedez dall’ospedale Fatebenefratelli, non è mancato l’affetto di coloro che hanno postato frasi positive come: «Che vi porti tanta gioia e serenità» e «Quale modo migliore per mettersi alle spalle un brutto periodo».

Kanye West sarà alla Rcf Arena: concerto il 20 ottobre

Si terrà venerdì 20 ottobre 2023 il concerto di Kanye West alla Rcf Arena di Reggio Emilia. Lo ha riportato online il Resto del Carlino sciogliendo le indiscrezioni e i dubbi degli ultimi giorni. La richiesta di autorizzazione è arrivata nella tarda mattinata di venerdì 13 ottobre in prefettura. Ora manca solo la messa in vendita dei biglietti da parte dell’organizzazione dello show del rapper americano. Per lunedì 16 ottobre, intanto, il prefetto Maria Rita Cocciufa ha già convocato il tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico al fine di predisporre il piano di gestione dell’evento. Sono attese 80 mila persone.

Enrico Bartolini, chi è lo chef (presunto) fidanzato di Roberta Morise

Enrico Bartolini è lo chef italiano con più stelle Michelin. Avendone guadagnate 12, è il secondo chef del mondo a pari merito con Martín Berasategui e Pierre Gagnaire. Molto famoso a livello internazionale, è nato a Pescia (Pistoia) il 24 novembre 1979 e si è fatto conoscere al pubblico televisivo come giudice nell’edizione 2022 di Celebrity Chef di Alessandro Borghese. La sua carriera stellata è iniziata qualche anno dopo aver conseguito il diploma all’Istituto professionale Alberghiero di Montecatini Terme quando decise di trasferirsi a Parigi e poi a Londra, dove ha lavorato nelle cucine degli chef Paolo Petrini e Mark Page. Rientrato in Italia, nel 2005 ha preso in gestione il ristorante Le Robinie, nell’Oltrepò Pavese, grazie al quale ha guadagnato la sua prima stella Michelin.

Il suo ristorante milanese ha ricevuto le tre stelle Michelin, prima di lui solo Gualtiero Marchesi

Il ristorante Enrico Bartolini di Milano, che lo chef ha aperto nel 2016 al terzo piano del MUDEC, il Museo delle Culture, ha ricevuto tre stelle Michelin. Prima di lui solo Gualtiero Marchesi era riuscito a raggiungere, sempre a Milano, un così prestigioso riconoscimento. Nel 2017  dopo l’apertura di due ristoranti a Bergamo e due nel resort L’Andana di Castiglione della Pescaia, lo chef ha inaugurato Spiga, il primo ristorante a Hong Kong al quale è seguito Fiamma. Enrico Bartolini si è confermato così uno dei più importanti cuochi a livello internazionale.

La presunta relazione con Roberta Morise

Per quanto riguarda la sua vita privata, il 44enne è stato paparazzato con Roberta Morise dal settimanale Chi per le strade di Roma. L’ex miss Italia e conduttrice televisiva, 37 anni, sembra aver ritrovato l’amore con lui dopo la fine di due storie importanti, la prima con Carlo Conti e l’altra con Giulio Fratini. Enrico Bartolini è separato e ha tre figli, Tommaso, 14 anni, Giovanni, nove e Vittoria, sei.

Morto Rudolph Isley, fondatore e cantante degli Isley Brothers

Rudolph Isley, cantante e fondatore degli Isley Brothers, è morto mercoledì 11 ottobre all’età di 84 anni nella sua casa di Chicago. La notizia è stata confermata dal fratello Ernie. L’artista è stato co-autore di numerosi brani di successo del gruppo, a partire dalla metà degli anni 50. Suoi i testi di canzoni come This Old Heart of Mine (Is Weak for You), Footsteps in the Dark e That Lady. Tra i succesi della band anche I’ve Got to Get Myself Together, It’s a Disco Night (Rock Don’t Stop), Harvest For The World.

La nascita degli Isley Brothers

Il gruppo degli Isley Brothers venne fondato da Rudolph nel 1954 a Cincinnati, nello stato dell’Ohio, insieme ai fratelli Ronald, O’Kelly e Vernon scomparso nel 1955. Con il trasferimento a New York, arrivò l’ispirazione per la loro canzone più famosa Shout, datata 1959. Qualche anno dopo, la band si ampliò con l’ingresso dei fratelli minori Ernie alla chitarra e Marvin al basso, e di Chris Jasper, un cognato, alle tastiere. Dopo la morte di O’Kelly per infarto nel 1986, Rudolph Isley decise di diventare un pastore cristiano protestante, continuando a cantare principalmente in chiesa, e lasciando la guida della band al fratello Ronald.

I successi musicali

Nei primi anni 60 conquistarono il pubblico con Twist and Shout. Si trattava di una cover, originariamente registrata dai Top Notes, ma riarrangiata dal gruppo. I Beatles amarono la nuova versione al punto da utilizzarla nei loro spettacoli dal vivo e registrarla come traccia di chiusura del loro album di debutto. Nel 1964, l’incontro tra gli Isley Brothers e un giovane Jimi Hendrix che restò nella formazione prima di intraprendere la carriera da solista. Ancora un successo nel 1969 con It’s Your Thing e poi la scelta ampiamente premiata di dedicarsi alle cover di inni rock come Love The One You’re With di Stephen Stills e Lay Lady Lay di Bob Dylan, scelta che valse loro diversi album d’oro e di platino.

David di Donatello, nasce la nuova categoria Miglior Casting

L’Accademia del Cinema Italiano ha istituito il Premio David Miglior Casting, nuova categoria che intende riconoscere l’importanza della professione di casting director. Lo ha annunciato Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio direttivo composto da Francesco Giambrone, Francesco Rutelli, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini e Francesco Ranieri Martinotti. Il riconoscimento sarà assegnato al Miglior casting a partire dalla 70ª edizione del David, nel 2025, un traguardo significativo per il premio. Nella nuova categoria concorreranno tutti i film italiani distribuiti nelle sale cinematografiche dal 1º gennaio al 31 dicembre 2024. Con il riconoscimento al Miglior Casting salgono a 22 le categorie del Premio riservate ai lungometraggi italiani.

«Il lavoro di casting contribuisce in maniera importante alla costruzione del film»

«In un’industria in piena evoluzione ed effervescenza il lavoro di casting contribuisce in maniera importante alla costruzione del film e alla creazione di un nuovo immaginario supportando il regista, i produttori e gli stessi attori nella creazione dei personaggi», ha affermato Piera Detassis. Secondo la direttrice artistica, la figura del casting director «suggerisce collaborazioni inaspettate e contribuisce alla scoperta di nuovi interpreti. In considerazione di questo peculiare contributo, il Consiglio direttivo dell’Accademia ha stabilito di riconoscere la figura professionale del casting director al pari degli altri capireparto già premiati con il David di Donatello, proseguendo nel percorso di innovazione per promuovere sempre più, e meglio, il cinema italiano».

Michelle Hunziker ha un nuovo fidanzato? L’indiscrezione diventa virale sui social

Michelle Hunziker torna nuovamente al centro dei gossip, questa volta per una (presunta) nuova storia d’amore di cui si sta parlando molto sui social network.

Michelle Hunziker ha un nuovo fidanzato?

Almeno per il momento a riguardo non ci sono certezze di sorta ma soltanto voci, anche perché proprio pochi giorni prima la conduttrice elvetica aveva confermato all’amica Silvia Toffanin (nella cornice di Verissimo) che nel suo cuore non c’è nessun uomo. C’è però chi si è convinto che la verità sia diversa da quello che è stato raccontato dalla diretta interessata. La regina dei gossip di Instagram Deianira Marzano ha riportato sul suo profilo l’indiscrezione secondo cui nel cuore di Hunziker ci sarebbe effettivamente qualcuno, un uomo che (se la sua esistenza fosse confermata) prenderebbe così il testimone del suo storico ex compagno Tomaso Trussardi. Marzano, a proposito, ha raccontato come Michelle Hunziker sarebbe in realtà legata a un’altra persona da circa un anno, anche se la relazione avrebbe spiccato il volo solo nell’estate 2023. La stessa ha anche riportato l’anteprima di una talpa a lei vicina che le avrebbe rivelato: «Ormai lo sanno tutti, Michelle Hunziker ha un nuovo compagno». Queste le uniche informazioni per ora divulgate, insieme a uno «splendido anello che lei porta al dito».

Le voci sulla relazione con Giovanni Angiolini

Tutto tace dal lato Michelle Hunziker, che vuole evidentemente tutelare la sua privacy dopo la chiacchierata frequentazione con il chirurgo ex concorrente del Grande Fratello Giovanni Angiolini, con cui è stata paparazzata in più di qualche occasione e di cui però non si è più parlato. Si era detto, a proposito, che la presentatrice avesse iniziato a vedere Angiolini prima che la sua relazione con l’ex Trussardi si fosse conclusa: pettegolezzi, questi ultimi, che sono valsi critiche anche piuttosto feroci alla diretta interessata.

Anna Mazzamauro: età, biografia e carriera dell’attrice e cabarettista

Anna Mazzamauro, nata a Roma l’1 dicembre 1938, è un’attrice e cabarettista. È nota soprattutto per il suo ruolo nella serie di film sul ragioniere Fantozzi, quello della signorina Silvani, l’impiegata vamp. Per questo personaggio ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’argento come miglior attrice non protagonista nel 1976 per Fantozzi di Luciano Salce e nel 1994 per Fantozzi in paradiso di Neri Parenti.

Anna Mazzamauro: biografia e carriera

Verso la fine degli Anni 60 è diventata impresaria teatrale e ha aperto un piccolo teatro in centro a Roma. Nel frattempo, nel 1967, ha debuttato al cinema con Pronto… c’è una certa Giuliana per te di Massimo Franciosa. Dopo un incendio nel suo teatro, è rimasta disoccupata e nel 1968 ha iniziato a recitare per la televisione in Non cantare, spara di Daniele D’Anza insieme al Quartetto Cetra e a Mina. Nei primi Anni 70 si è esibita come cabarettista in diversi teatri, insieme a Lino Banfi e Oreste Lionello. Il successo è arrivato quando è stata scelta per affiancare Paolo Villaggio nei film sulla serie del ragionier Fantozzi. L’attrice ha infatti mantenuto il ruolo della signorina Silvani per quasi tutta la serie, dal 1975 al 1999.

Anna Mazzamauro, tra carriera e vita privata
Paolo Vilaggio e Anna Mazzamauro al Festival del Cinema di Roma nel 2015 (Getty Images).

Quelli della serie di Fantozzi non sono però gli unici film in cui Mazzamauro ha recitato. Ci sono anche, tra gli altri, Frankenstein all’italiana, regia di Armando Crispino (1975), Tutti possono arricchire tranne i poveri, regia di Mauro Severino (1976), Tre tigri contro tre tigri, regia di Steno, Poveri ma ricchi, regia di Fausto Brizzi (2016) e Poveri ma ricchissimi, regia di Fausto Brizzi (2017). Nel corso della sua carriera ha lavorato molto anche in televisione conducendo Scuola serale per aspiranti italiani su Rai 2 ed è anche stata chiamata da Corrado a far parte del programma Gran Canal con Tullio Solenghi e Patrizia Pellegrino (1981). Su Mediaset ha partecipato a Grand Hotel su Canale 5 nel 1985 per la regia di Giancarlo Nicotra e a Beato tra le donne con Enrico Papi per la regia di Beppe Recchia.

Anna Mazzamauro: la vita privata

L’attrice è stata sposata con Bartolomeo Scavia da cui, nel 1970, ha avuto la figlia Guendalina. In seguito, per 20 anni, è stata legata all’attore Nello Riviè.

Per il centenario di Disney va all’asta anche la tuta di Beyoncé

Per unirsi ai festeggiamenti del centesimo anniversario di Disney, dal 12 al 30 ottobre il colosso dell’animazione invita i suoi fan di tutto il mondo a partecipare all’asta Create 100, per provare ad aggiudicarsi un oggetto speciale Disney. L’asta mondiale include pezzi unici, opere d’arte ed esperienze donate da alcuni dei più importanti visionari e talenti di nuova generazione del mondo della moda, della musica, dell’arte.

L’asta è attiva in 18 paesi nel mondo e i ricavi saranno devoluti a Disney Make-A-Wish

Gli oggetti e le esperienze inclusi nell’asta sono ispirati dalla personale connessione di ciascun creatore con le storie e i personaggi Disney, Pixar, Marvel, Star Wars e 20th Century Studios. L’asta è attiva in 18 paesi del mondo e i ricavi saranno devoluti al partner di beneficenza Disney Make-A-Wish. L’elenco di opere all’asta include, tra le altre, la tuta indossata da Beyoncé nel visual album Black Is King; un ritratto di Kate Moss ispirato a Trilli di David Downton, dono di Charlotte Tilbury; felpa Disney Mickey Mouse (pezzo d’archivio) di Marc Jacobs; una scultura in cartapesta Hariko di Yoda a grandezza naturale di Nigo; The Pink PP Hulk, versione di Hulk nel colore rosa acceso invece di verde, che Pierpaolo Piccioli, direttore creativo della maison Valentino, ha creato con Pantone; The Boy and the Bird, scultura in cristallo indossabile di Schiaparelli by Daniel Roseberry; giacca college Disney x TH by Tommy Hilfiger. Registi e produttori del mondo Disney, tra cui Kevin Feige (Marvel Studios), Jennifer Lee (Walt Disney Animation Studios), Jon Landau (Lightstorm Entertainment) e Pete Docter (Pixar Animation Studios), hanno donato speciali oggetti ed esperienze dei film, delle storie e dei loro studios di riferimento. Per supportare l’iniziativa Create 100, Disney ha donato a Make-A-Wish 1 milione di dollari per sostenere la realizzazione di desideri capaci di migliorare la vita di bambine e bambini affetti da gravi patologie.

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