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Biancaneve, per il politically correct addio nani e principe azzurro
Disney ancora una volta al centro delle polemiche. Dopo la scelta di Halle Bailey per il ruolo di Ariel nel live action La Sirenetta, a far discutere sono stavolta le novità per Biancaneve, nuovo adattamento della fiaba dei fratelli Grimm atteso per marzo 2024. Il Daily Mail ha infatti condiviso in Rete alcuni scatti dal set del film, presentando i due cambiamenti più significativi in nome del politically correct. Addio ai sette nani, sostituiti da «creature magiche della foresta», e al principe. Stavolta la protagonista si salverà da sola. Disney ha però smentito la notizia, parlando di scatti fake e chiedendone il ritiro al giornale che, invece, ne ha confermato l’attendibilità. Sotto accusa il casting di Rachel Zegler, americana di origini colombiane, nei panni della protagonista. «Discorsi senza senso», ha risposto l’attrice sui social.
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Biancaneve, Rachel Zegler contro gli hater: «Ogni bambina può essere principessa»
La scelta di abbandonare il principe azzurro conferma la tendenza delle ultime produzioni Disney Pixar. Già Elsa in Frozen e Merida in Ribelle – The Brave avevano iniziato a mettere da parte l’amore romantico per dare risalto a un carattere combattivo e una storia di rivincita personale. La novità più discussa sui social però è indubbiamente l’assenza dei sette nani in virtù di personaggi più linea con i tempi moderni. Una decisione che farà felice Peter Dinklage, celebre volto di Tyrion Lannister ne Il Trono di Spade, che a gennaio 2022 aveva descritto Biancaneve come una «storia dannatamente arretrata». La sua protesta faceva riferimento alla rappresentazione dei sette coprotagonisti della storia, descritti come anziani di poca intelligenza che vivono nelle caverne. «Se scelgono un’attrice latino-americana per il ruolo principale, non ha proprio senso mantenere intatta quella trama» aveva sbottato Dinklage. «Non possono essere progressisti solo in parte».
Su Twitter ha parlato anche Rachel Zegler, facendo appello ai propri follower per aiutarla a non leggere le polemiche per il suo casting. «Apprezzo moltissimo l’amore di chi mi difende online», ha precisato l’attrice. «Vi prego di non taggarmi nei discorsi senza senso per la mia presenza nel film. Non voglio vederli». Ha poi aggiunto alcune foto che la ritraggono da piccola con il costume di Biancaneve. «Spero che ogni bambina sappia che può diventare una principessa», ha concluso l’attrice. Immediato il sostegno da parte proprio di Halle Bailey, nel mirino della critica per la sua performance ne La Sirenetta. «Ti amiamo così tanto», ha postato online condividendo il tweet. «Sei davvero la principessa perfetta».
extremely appreciative of the love i feel from those defending me online, but please don’t tag me in the nonsensical discourse about my casting.
i really, truly do not want to see it.
so i leave you w these photos! i hope every child knows they can be a princess no matter what pic.twitter.com/AU5PjJutK5
— rachel zegler (she/her/hers) (@rachelzegler) July 15, 2023
Da Cenerentola ai racconti di Roald Dahl, quando il politically correct cambia le storie
Biancaneve è solo l’ultima storia a subire le modifiche del politically correct. In precedenza era toccato a La Sirenetta per la scelta di Halle Bailey, attrice nera, nel ruolo di Ariel. Una decisione che ha fatto storcere il naso soprattutto al pubblico di Corea del Sud, Giappone e Cina che ha deciso di boicottare il film al cinema. «La fiaba con cui sono cresciuto è rovinata», ha commentato un utente online. «È ormai irriconoscibile». Nel 2021 invece era finito nel mirino della critica il musical Cenerentola per la scelta di scritturare l’attore gay Billy Porter nei panni della Fatina. «La magia non ha genere», aveva spiegato l’interprete. «I giovani sono pronti al cambiamento». La decisione aveva suscitato l’indignazione di Matteo Salvini, che su Facebook aveva commentato: «Sono il solo a pensare che siamo alla follia?».
Nel febbraio 2023 la casa editrice Puffin aveva deciso di riscrivere alcune parti dei racconti di Roald Dahl, tra cui La Fabbrica di cioccolato. In accordo con gli eredi dell’autore, gli Oompa Loompa da «nani» sono diventati «piccole persone», mentre Augustus Gloop è descritto come «enorme» e non «enormemente grasso». Novità anche per Matilda: la signorina Trinciabue da «femmina formidabile» è divenuta «donna formidabile». Il politically correct ha influito anche sulle ristampe dei romanzi di Ian Fleming su James Bond e sulle opere di Agatha Christie con protagonista Hercule Poirot per eliminare termini offensivi e razzisti.