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Usa-Cina, Joe Biden definisce Xi Jinping «dittatore»
In California, durante un discorso fatto a braccio nel corso di un evento per la raccolta di fondi elettorali, il presidente americano Joe Biden è tornato sul caso dei palloni-spia definendo «dittatore» il suo omologo cinese Xi Jinping. Le parole dell’inquilino della Casa Bianca rischiano di cancellare i «progressi» confermati dal capo della diplomazia a stelle e strisce Anthony Blinken che, primo segretario di Stato a visitare la Cina in cinque anni, sta cercando di allentare le tensioni tra i due Paesi.
«Non sapeva che il pallone-spia fosse lì, è una cosa che suscita imbarazzo nei dittatori»
«Il motivo per cui Xi Jinping si è molto arrabbiato quando ho abbattuto quel pallone pieno di equipaggiamento per spionaggio perché non sapeva che fosse lì», ha detto Biden riferendosi all’incidente di febbraio. «Era andato fuori rotta. È stato portato fuori rotta attraverso l’Alaska e poi giù attraverso gli Stati Uniti e lui non lo sapeva. Quando è stato abbattuto era molto imbarazzato e ha negato che fosse anche lì. È una di quelle cose che suscita grande imbarazzo nei dittatori». E poi: «Ora siamo in una situazione in cui vuole avere di nuovo una relazione. Blinken è appena andato là. Ha fatto un buon lavoro e ci vorrà del tempo».
La risposta di Pechino: «Le parole di Biden violano la dignità politica della Cina»
La risposta di Pechino non si è fatta attendere: la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano, ha detto che le parole di Biden sono «assurde e irresponsabili» e che violano la «dignità politica della Cina». La Repubblica Popolare, ha aggiunto, esprime «disappunto e forte disapprovazione». Le parole di Biden sono arrivate a stretto giro dalla visita di Blinken a Pechino: nella capitale cinese il segretario di Stato Usa ha anche incontrato il presidente Xi.
Blinken in Cina, gli accordi raggiunti su cinque fronti dai due Paesi
Al termine della visita di Blinken a Pechino Yang Tao, direttore generale del Dipartimento per gli Affari nordamericani e dell’Oceania del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato che Cina e Stati Uniti hanno raggiunto accordi su cinque fronti. In primo luogo i due Paesi attueranno le intese comuni raggiunte dai presidenti Xi e Biden a Bali nell’incontro a margine del G20 di novembre 2022, al fine di «gestire efficacemente le divergenze e di promuovere il dialogo, gli scambi e la cooperazione». Cina e Usa hanno poi concordato di mantenere interazioni «di alto livello». Al terzo punto Yang ha riferito che c’è l’impegno a continuare a portare avanti le consultazioni «sui principi guida delle relazioni bilaterali»: Al quarto, invece, che le parti continueranno a portare avanti le consultazioni attraverso il gruppo di lavoro congiunto per affrontare questioni specifiche nelle relazioni. Infine, Cina e Usa hanno concordato di incoraggiare più scambi interpersonali ed educativi, con discussioni positive sull’ipotesi di aumentare i voli passeggeri tra i due Paesi, per favorire più visite reciproche di studenti, accademici e uomini d’affari.
Biden e quel «God save the Queen» diventato virale sui social
Le parole di Biden hanno provocato un certo imbarazzo negli Stati Uniti. Ed è la seconda volta che accade nel giro di pochi giorni. Sabato 17 giugno il presidente Usa aveva chiuso il suo intervento al National Safer Communities Summit in Connecticut, dopo aver parlato per una trentina di minuti chiedendo leggi più severe sul controllo delle armi, con la frase «Alright? God save the Queen, man», forse “scambiandola” con il «God bless America» spesso usato dai presidenti Usa per congedarsi. Ovviamente, la gaffe di Biden è diventata virale sui social.
President Biden ends gun control speech in Connecticut by saying ‘God save the Queen, man.’pic.twitter.com/3jdKqarg9m
— The Spectator Index (@spectatorindex) June 16, 2023