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Strage di Bologna, Nordio: «Una ferita aperta, accertata la matrice neofascista»
Come ogni 2 agosto, l’Italia commemora le vittime della strage di Bologna, nella quale morirono 85 persone, più di 200 i feriti. «La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d’ombra può portare ad un’autentica giustizia», ha commentato il Guardasigilli Carlo Nordio alla vigilia delle celebrazioni- «In sede giudiziaria è stata accertata la matrice neofascista della strage e ulteriori passi sono stati compiuti per ottemperare alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere». Il guardasigilli ha poi ricordato che «in nome di quest’essenziale obiettivo il ministero della Giustizia si sforza di assicurare ogni supporto possibile agli uffici giudiziari impegnati nelle indagini sul terrorismo, come contro la mafia: così già nel primo pacchetto di riforme approvate dal Consiglio dei ministri a giugno è stata inserita una norma, per evitare che potessero essere annullate sentenze per gravissimi reati. È stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d’Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva».
L’attacco di Bolognesi a Nordio: «Assist ai terroristi»
Nordio ha così replicato così al presidente dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, che lo aveva attaccato in un un’intervista a La Stampa. «Gli avvocati del terrorista neofascista Cavallini hanno chiesto l’annullamento della condanna di primo grado sostenendo che quattro giudici popolari avevano superato il limite dei 65 anni, previsto dalla legge. E si basavano su due precedenti in Sicilia. Nordio, rispondendo a un question time in Parlamento, ha detto che esiste una sentenza delle sezioni unite della Cassazione favorevole alla tesi Cavallini, e questo è falso», aveva detto Bolognesi, accusando il ministro di aver offerto «un assist ai terroristi»

Il messaggio del Presidente Mattarella e la partecipazione di Piantedosi
La giornata si è aperta con lil messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso. La matrice neofascista è stata accertata. Venute alla luce coperture e ignobili depistaggi. La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue: in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche». Il governo a Bologna è rappresentato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ex prefetto della città delle Due torri. Sono alcuni anni che i ministri non parlano in piazza Medaglie d’oro che in passato non ha risparmiato fischi e contestazioni. Al corteo partecipano la segretaria dem Elly Schlein e Patrick Zaki. Presente anche Galeazzo Bignami, viceministro ed esponente di FdI.