Spalletti, le prime parole da ct della Nazionale: «Vivo un sogno. Clausola col Napoli? Avvocati al lavoro»

Luciano Spalletti, che ha ufficialmente iniziato venerdì 1 settembre 2023 la sua avventura da ct della Nazionale con le prime convocazioni, ha tenuto una conferenza stampa di presentazione accanto al presidente federale Gabriele Gravina. Dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria dell’incidente di Brandizzo consumatosi pochi giorni prima – in cui hanno perso la vita cinque operai -, non ha nascosto «l’emozione indescrivibile» e la «grandissima responsabilità» che accompagnano l’accettazione del nuovo ruolo.

«Col Napoli ho preso la decisione giusta»

«Grazie alla Federazione e al presidente Gravina per avermi dato questo incarico», ha esordito davanti ai giornalisti. «Spero di far rinascere quel sogno di poter portare con orgoglio la bandiera italiana a festeggiare a tutte le migliaia di bambini che guardano la Nazionale». A chi gli ha chiesto quanto ci ha messo ad accettare il compito, ha risposto di essere stato «felicissimo già dalla prima chiamata ricevuta». Poi il capitolo addio al Napoli e clausola di non concorrenzialità di De Laurentiis: «La città, i tifosi e la squadra sono stati qualcosa di travolgente, più di quanto uno possa aspettarsi. Ho un ricordo bellissimo, ma per quanto riguarda la clausola niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la decisione corretta. Ci sono delle cose da mettere a posto, stanno lavorando gli avvocati e spero si arrivi il più velocemente possibile alla migliore soluzione per entrambe le parti».

Sulle convocazioni: «Non voglio avere un numero esagerato di giocatori»

Spalletti ha continuato spiegando come vuole impostare la nuova esperienza con la Nazionale: «Cerco la felicità, è questo ciò di cui abbiamo tutti bisogno. Non riesco di solito a essere felice da solo, o per qualcosa che riguarda me stesso. La mia felicità riflette verso gli altri, se la gente intorno a me non è felice non riesco neanch’io. Napoli e i napoletani sono stati la mia felicità. Questa cosa è da chiarire subito coi calciatori, perché loro devono essere felici di vestire questa maglia e solo così possono dare il meglio in campo». Infine il criterio delle convocazioni: «Dobbiamo giocare due partite fondamentali e quindi ci serve spessore internazionale ed esperienza. Non voglio avere un numero esagerato di giocatori perché poi dispiacerà dover mandare qualcuno in tribuna. In questo momento è fondamentale guardare il minutaggio, perché è diverso adesso rispetto a dicembre. Verratti e Jorginho non li ho chiamati perché non avendo mai giocato è impensabile convocarli. Non conta il nome, ma il comportamento e quello che accade».

Powered by WordPress and MasterTemplate