Sottomarino Titan, la mail di allarme ignorata dal Ceo di OceanGate

Sempre più prove suggeriscono che la tragedia del sottomarino Titan si sarebbe potuta evitare. L’ultima in ordine di tempo riguarda il contenuto di una email inviata nel 2018 da David Lochridge, allora direttore delle operazioni marittime di Oceangate, a un ex socio della compagnia in riferimento al Ceo Stockton Rush. «Sono molto preoccupato che per alimentare il suo ego possa uccidere se stesso e altre persone», aveva scritto a Rob McCallum in una comunicazione riportata dal New Yorker. In precedenti ispezioni, aveva anche riscontrato anomalie nella struttura e nei materiali di composizione del mezzo, a suo avviso inadatti alle alte profondità. Insider ha invece ricordato un incidente del maggio 2018 con un fulmine durante un’immersione di prova.

In una mail del 2018, ignorata dal Ceo di OceanGate, si denotavano problemi a struttura, cablaggio e materiali del sottomarino Titan.
David Lochridge, autore del rapporto sui problemi allo scafo (OceanGate, Facebook).

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Nel 2018 David Lochridge aveva riscontrato difetti a struttura, cavi e materiali del sottomarino Titan

Secondo il New Yorker, in qualità di direttore delle operazioni marittime Lochridge aveva potuto ispezionare il sottomarino Titan già il 18 gennaio 2018. Dopo un accurato sopralluogo aveva redatto un rapporto in cui emergevano diverse preoccupazioni per la solidità strutturale. I bulloni di montaggio erano sul punto di staccarsi e le zavorre rischiavano di scollarsi facilmente dallo scafo. In aggiunta, aveva notato dei fori di immersione errati su ambo i lati e scanalature per gli O-ring non conformi allo standard. Analizzando il mezzo, aveva riscontrato l’utilizzo di materiali inadeguati all’immersione, suscettibili a corrosione in caso di contatto con l’acqua salata. Non andava meglio con i cavi del propulsore, pronti a strapparsi in caso di forte pressione, e per il componente satellitare usato per la geolocalizzazione ma fissato con semplici fascette. In aggiunta, l’involucro in vinile interno sprigionava gas tossici.

In una mail del 2018, ignorata dal Ceo di OceanGate, si denotavano problemi a struttura, cablaggio e materiali del sottomarino Titan.
Un’immagine del Titan prima di un’immersione di prova (OceanGate, Facebook).

Il giorno successivo, il 19 gennaio, inviò il rapporto a Rush, suggerendogli di eseguire ulteriori test. «Prima di adeguate misure correttive, il sottomarino Titan non deve assolutamente partire», scrisse al Ceo della OceanGate. I vertici della società respinsero ogni critica, assicurando che lo scafo fosse a norma e non necessitasse di ulteriori test. A stretto giro seguì il licenziamento di Lochridge, secondo Rush colpevole di aver sollevato preoccupazioni inutili. «Non mi fidavo di lui», ha spiegato al New Yorker. «Il Titan andava incontro a una tragedia preannunciata». Nel maggio 2018, durante un’immersione di prova, il sottomarino avrebbe anche subito danni da un fulmine. «Un colpo alla fibra di carbonio ci avrebbe fatto fuori», aveva detto lo stesso Rush in un’intervista con la società tecnologica Teledyne Marine, poi cancellata. La scarica aveva compromesso la strumentazione e i sistemi interni, lasciando il mezzo in balia di problemi a connettori e cablaggi.

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